Representing Artists, Photographers, Stylists, Creative Minds, Designers, Writers, Performers with the goal to save the world through the Arts
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La nascita della Fotografia
🇮🇹/ 🇬🇧
“Dietro ogni scoperta, c'è una necessità." E qual’è uno dei bisogni più profondi e intimi che l'uomo ha sempre ricercato, fin da epoche più remote? Riprodurre la realtà attraverso immagini in modo automatico.
La Fotografia, dal greco "Phôs Graphè"ovvero scrivere con la luce, è stata la più grande scoperta in tali termini. Il termine Fotografia che tutti noi oggi conosciamo fù coniato dall’inglese John William Herschel. Ma il percorso evolutivo di suddetto strumento ha richiesto un esigente quantitativo temporale passando da epoca a epoca, ricoprendo secoli interi di sviluppo umano.
Ci troviamo alla fine del V secolo a.C. , qui il filosofo cinese Mozi trascrisse i principi della camera oscura, ovvero il fenomeno ottico della luce. In maniera più specifica si trattava di osservare dei raggi emanati tramite una sorgente di luce, proveniente da oggetti esterni di qualunque tipo, attraverso un foro in una stanza buia. I raggi finivano per incrociarsi tra di loro riflettendo quella che poi era l'immagine in se. Più il foro era di piccole dimensioni, più l'immagine era nitida, ma allo stesso tempo in maniera progressiva, sempre meno luminosa (questo fenomeno fisico fu descritto dal Matematico e Astronomo Alhazen verso il 1038/1039 a.C.). Ma da Mozi ad Aristotele passano ben pochi decenni. Quest'ultimo narra in chiava filosofica il fenomeno tramite la famosa opera del suo stesso maestro Platone "Il Mito Della Caverna", nel quale venivano narrate creazioni di immagini, ovvero di ombre, attraverso una fonte luminosa specifica: il fuoco, che viene posto alle spalle degli "spettatori. Essi rappresentano l'umanità nell'opera sopracitata.
Dalla concettualizzazione della "Fotografia", la prima esistente è datata 1826, ed è raffigurante un semplice paesaggio di Le Gras in Francia. Venne realizzata da Joseph Nicèphone Nièpce che soggiornava proprio nella zona. Nonostante sia definibile la più antica fotografia esistente conosciuta, il termine più preciso per definirla è "Eliografia", un tipo di processo inventato dallo stesso Nièpce. Quest'ultimo venne evoluto dalla "Dagherrotipia" che si basava sulle scoperte e idee di Nièpce, ma messe appunto da Loius Jacques Mandè Daguerre. I due infatti, dopo svariati confronti, decisero di mettersi in affari e anche se Nièpce morì alcuni anni dopo, le ricerche non si fermarono. Grazie a tale processo l'esposizione richiesta per immortalare uno scatto passò da 8 ore a soli 20 minuti.
Daguerre si accordò per la fabbricazione delle camere oscure, costruite in legno e dotate di lenti acromatiche. Il costo si aggirava intorno ai 400 franchi e anche se il procedimento venne reso pubblico in Francia, Daguerre impose delle licenze per l'utilizzo, con l'acquisizione di un brevetto in Inghilterra. Da lì ha inizio la commercializzazione della macchina chiamata"Dagherrotipo". In un prossimo articolo, parleremo dei suoi primi utilizzi.
Articolo di Antonio Pisani
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The birth of Photography
"Behind every discovery, there is a necessity" And what is one of the deepest and most intimate needs that man has always sought, since the most remote times? Automatically reproduce reality through images.
Photography, from the Greek "Phôs Graphè" or writing with light, was the greatest discovery in these terms. But the evolutionary path of this instrument required a demanding amount of time, passing from epoch to epoch, covering entire centuries of human development. The term Photography that we all know today was coined by the Englishman John William Herschel.
We are at the end of the 5th century BC. , here the Chinese philosopher Mozi transcribed the principles of the “camera oscura” or the optical phenomenon of light. More specifically, it involved observing rays emanating from a source of light, coming from external objects of any kind, through a hole in a dark room. The rays ended up crossing each other reflecting what was then the image itself. The smaller the hole was, the sharper the image, but at the same time progressively, less and less bright (this physical phenomenon was described by the Mathematician and Astronomer Alhazen around 1038/1039 BC). But a few decades pass from Mozi to Aristotle. The latter narrates the phenomenon in a philosophical key through the famous work of his master Plato "The Myth of the Cave", in which creations of images, or shadows, were narrated through a specific light source: the shoulders of the "spectators. They represent humanity in the above-mentioned work.
From the conceptualization of "Photography", the first existing is dated 1826, and is depicting a simple landscape of Le Gras in France. It was built by Joseph Nicèphone Nièpce who was staying in the area. Although it can be defined as the oldest known extant photograph, the most precise term to define it is "Heliography", a type of process invented by Nièpce himself. The latter was evolved from the "Daguerreotype" which was based on the discoveries and ideas of Nièpce, but put precisely by Loius Jacques Mandè Daguerre. The two in fact, after several comparisons, decided to go into business and even if Nièpce died a few years later, the searches did not stop. Thanks to this process, the exposure required to immortalize a shot went from 8 hours to just 20 minutes.
Daguerre agreed to manufacture the dark rooms, built in wood and equipped with achromatic lenses. The cost was around 400 francs and although the process was made public in France, Daguerre imposed licenses for its use, with the acquisition of a patent in England. From there began the marketing of the machine called "Daguerreotype". In a future article, we will talk about its first uses.
Article by Antonio Pisani
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“La Maschera” 🎭 by the Neapolitan Artist Adriano De Simone
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Storie di Artisti: Antonio Pisani, grafiche e scrittura
🇮🇹/ 🇬🇧
Antonio Pisani (Isola d’Ischia, 2000) è uno scrittore e creativo. In giovane età approccia al mondo dell’ identità visiva da autodidatta, creando grafiche, loghi per pagine di eventi, per poi approfondire tale realtà in un periodo di formazione professionale. In concomitanza con tale esperienza, Antonio si immerge in più mezzi artistici per esprimersi, passando dal video making alla musica fino alla scrittura. Queste ultime due costituiscono la linfa che maggiormente lo stimola a creare. Alle prese con la conclusione del suo primo libro “Disma Daimon - Sognatore consapevole”, presto disponibile in librerie selezionate, rilascia qualche dichiarazione in merito al suo approdo a PROGETTO INFINITO e la pubblicazione della sua prima opera:
“Sarà emozionante vedere l’ibrido di tante arti e duro lavoro in un unica opera. Sono felice di questo traguardo, e sono felice di questa bellissima iniziativa.”
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Antonio Pisani (Island of Ischia, 2000) is a writer and creative. In young age he approaches the world of visual identity as a self-taught person, creating graphics, logos for pages of events, and then deepening this reality in a period of professional training. In conjunction with this experience, Antonio immerses himself in multiple artistic means to express himself, moving from video making to music to writing. The latter two constitute the lymph that most stimulates him to create. Struggling with the conclusion of his first book "Disma Daimon - Sognatore consapevole", soon available in selected bookstores, he releases some statements regarding his arrival at PROGETTO INFINITO and the publication of his first work:
"It will be exciting to see the hybrid of many arts and hard work in one work. I am happy with this milestone, and I am happy with this wonderful initiative. "
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Ferdinando Castaldo photographer 🎞
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Storie di Artisti: Linda Cordero ed il suo amore per la danza
🇮🇹 / 🇬🇧
Linda Cordero (Isola d’Ischia, 1997) è una ballerina professionista di danza contemporanea. Accoglie la danza nel suo cuore sin dai primi passi, istaurando le sue basi con la danza classica. Dal 2019 comincia il suo percorso nel mondo della danza contemporanea, dopo essersi diplomata al DAF, progetto professionale internazionale di danza contemporanea con sede a Roma. Arricchisce le sue conoscenze sui vari stili prendendo parte a svariati workshop in Europa. Nel Marzo 2019 vince il Primo premio al concorso, su scala mondiale, “Solo-Tanz Theater Festival Stuttgart.”
Anche se principalmente il suo lavoro riguarda la danza, è un appassionata in generale di tutto ciò che il mondo dell’Arte abbraccia e trasforma. La forza e la sensibilità che racconta con i suoi passi è frutto di un amore incondizionato per il proprio lavoro.
“Sono felice di far parte di PROGETTO INFINITO, è un’idea che mi riempie il cuore e sono onorata di poter dare il mio contributo.”
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Linda Cordero (island of Ischia, 1997) is a professional contemporary dancer. She welcomes dance in her heart from the very beginning, establishing its foundations with classical dance. From 2019 she begins her journey in the world of contemporary dance, after graduating from DAF, an international professional project of contemporary dance based in Rome. She enriches her knowledge of various styles by taking part in various workshops in Europe. In March 2019 she won the First Prize in the worldwide competition "Solo-Tanz Theater Festival Stuttgart."
Although her work mainly concerns dance, she is generally passionate about everything that the world of art embraces and transforms. The strength and sensitivity that she tells with her steps is the result of an unconditional love for her work.
"I am happy to be part of INFINITE PROJECT, it is an idea that fills my heart and I am honored to be able to make my contribution."
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Storie di Artisti: Veronica Acunto e la Fotografia
🇮🇹 / 🇬🇧
Veronica Acunto (Isola d’Ischia, 1996) è una fotografa professionista specializzata in ritrattistica. Inizia il suo percorso fotografico in giovane età attraverso scatti paesaggistici. Frequenta la scuola di fotografia Ilas di Napoli, che le da modo di avvicinarsi alla fotografia Still Life e fotografia pubblicitaria. Nel corso degli anni approccia diversi stili fino ad arrivare alla ritrattistica che è lo stile che ad oggi predilige. “Fotografia Artistica” da lei definita. I suoi scatti sono stati pubblicati su testate internazionali quali Vogue Italia e GMARO e Top 10 shots su Collateral photo.
“Attraverso essa sono in ricerca di ciò che è Vero e Reale, attraverso i corpi ed i ritratti, in un mondo che reputo fittizio.”
Abbraccia con orgoglio e grande interesse il gruppo di Artisti di PROGETTO INFINITO dedicandosi alla Fotografia di Moda e la Direzione artistica.
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Veronica Acunto (Island of Ischia, 1996) is a professional photographer specializing in portraiture. He began his photographic journey at a young age through landscape shots. He attended the Ilas photography school in Naples, specializing in Still Life and advertising photography. Over the years he approaches different styles up to the portraiture which is the style he prefers today. "Artistic Photography" which she defined. His shots have been published in international magazines such as Vogue Italia and GMARO and Top 10 shots on Collateral photo.
“Through it I am in search of what is True and Real, through bodies and portraits, in a world that I consider fictitious."
He embraces with pride and great interest the group of artists of PROGETTO INFINITO dedicating himself to Fashion Photography and Art Direction.
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Cultura: Come l’Arte può cambiare il mondo?
🇮🇹 / 🇬🇧
“Ero al Tate Modern a London city, girovagavo tra dipinti e installazioni; quando mi ritrovai in una stanza bianca e amplia sommersa di domande. Ce n’era una in particolare modo che mi ha fatto riflettere a lungo: How can Art change the world? ...Era un messaggio, era diretto a me. Da lì, mi sono sentito responsabile di dedicare la mia vita al cambiamento ed il miglioramento del pianeta.”
È una delle domande più grandi che ci vengono in mente quando pensiamo davvero, veramente al valore dell'arte: l'arte può fare la differenza? Molti movimenti nella storia dell'Arte hanno cercato di cambiare la società in un modo o nell'altro: gli artisti dadaisti sostenevano la stupidità e il comportamento senza senso nella vita quotidiana come unica risposta agli orrori della prima guerra mondiale. Fluxus ha cercato di "promuovere un'inondazione e una marea rivoluzionarie nell'arte, promuovere l'arte vivente, l'anti-arte" attraverso la sua rete di artisti internazionali. E gruppi come i Situationist International hanno svolto un ruolo importante negli eventi rivoluzionari di Parigi del 1968, esponendo le divisioni tra artisti, consumatori e mezzi di produzione. E naturalmente l'Arte può assumere la forma di protesta, affrontando questioni politiche e sociali con un'azione diretta.
"Penso che l'Arte possa cambiare la società. Non penso che sia un'opera d'arte che lo fa, penso che sia lo sforzo collettivo di artisti e istituzioni insieme."
-Bojana Janković, Sceneggiatore
Abbiamo esempi significativi di movimenti artistici che hanno lasciato la loro impronta, come ad esempio L'Arte Femminista, Il Modernismo, L'Arte concettuale. Quindi sappiamo che i movimenti artistici possono cambiare la società, ma che dire dell'Arte oggi? Ci sono opere d'arte che hanno cambiato il modo in cui pensi o provi qualcosa? Tutti questi piccoli cambiamenti possono sommarsi a qualcosa di più grande?
“La scelta è l’arma che usa l’uomo per forgiare il proprio destino. Senza dubbio la volontà è il mettere in pratica un lavoro studiato sono gli strumenti fondamentali per realizzare concretamente ciò che si desidera e cambiare realmente il mondo. -Stefano Avvenente, Designer Italiano
E tu che ne pensi? L'Arte può davvero cambiare il mondo?
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How can art change the world?
“I was at the Tate Modern in London city, wandering among paintings and installations; when I found myself in a large white room filled with questions. There was one in particular that made me think for a long time: How can Art change the world? ... It was a message, it was aimed at me. From there, I felt responsible for dedicating my life to changing and improving the planet.
"It's one of the biggest questions that comes to mind when we really, truly think about the value of art: can art make a difference? Many movements in art history have tried to change society in one way or another: Dada artists advocated for silliness and nonsensical behaviour in daily life as the only response to the horrors of the First World War. Fluxus sought to "promote a revolutionary flood and tide in art, promote living art, anti-art" through its network of international artists. And groups like the Situationist International played a major role in the revolutionary Paris events of 1968 by exposing the divisions between artists, consumers, and the means of production. And of course art can take the form of protest, addressing political and social issues with direct action.
“I do think that art can change society. I don’t think it’s one artwork that does it, I think it’s the collective effort of artists and institutions together.”
-Bojana Janković
So we know that art movements can change society, but what about art today? Are there works of art that have changed the way you think or feel about something? Can all of those small changes add up to something bigger?
"The choice is the weapon that man uses to forge his own destiny. Undoubtedly the will is to put into practice a studied work are the fundamental tools to concretely realize what you want and really change the world.”
-Stefano Avvenente, Italian Designer
What do you think? Can art really change the world?
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