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L’attore di razza sa che l’ultimo spettacolo è il più importante: fissa la retina, acuisce il rimpianto, lo trasforma in nostalgia. Progetti D'artista si ferma qui: a favore di nuove forme di ispirazione.
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Ben Harper, "Don't give up on me now"
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Quando sarete grandi non votate mai per chi vi dice datemi il voto e in cambio vi darò qualcosa. la democrazia non è un mercato. Votate per chi vi pare, ma votate per chi vi dà delle idee, dei sogni, dei progetti, delle prospettive, non la roba. La mafia è una forma che hai nella testa, è un modo di pensare, che poi si articola in mille modi: c'è la mafia del colletto bianco, c'è la mafia che ti spara, è una forma di prepotenza, è un modo di non farti sentire padrone del tuo destino, ma suddito. Il politico che ti dice dammi il voto, anzi dammene dieci, quanti familiari hai, e poi in cambio ti darò la possibilità di lavorare, magari non lo è in tribunale ma ha una mentalità mafiosa. Anche per questo non dovete chiedere mai ai politici, ma conquistarvi quello che è il vostro diritto agendo e organizzandovi.
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"If Tonight Is My Last"
Laura Izibor
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The Prodigy Of Color: a New York la mostra della bambina prodigio Aelita Andre
“Benvenuti alla mia mostra!” così saltellando e correndo per le stanze della galleria Agora di Chelsea, Aelita Andre, 4 anni, accoglie il pubblico accorso a vedere le opere d’arte della sua prima mostra personale a New York. Tutù rosa, una farfalla sul cerchietto, Aelita esprime il suo amore per i colori e si sente perfettamente a suo agio dinnanzi a microfoni e telecamere. Un antropologo le passa il suo paio di occhiali da vista:“li vuoi provare?”, Aelita non se lo fa dire due volte, si mette gli occhiali sulla punta del naso “così vedo benissimo!” esclama sorridente sottoponendosi con divertimento agli scatti dei fotografi.
Il suo senso della composizione, la sicurezza con cui spreme tubetti di colore direttamente sulla tela, estende le macchie con le dita o con il pennello sono stupefacenti, l’approccio alla pittura della bambina è uguale a quello di un adulto, ma gode di una spontaneità e di un’intuizione che i suoi colleghi più grandi ormai anno perduto. “Quando dipinge Aelita non gioca, è consapevole di essere una pittrice, ha un talento innato verso questa forma d’arte” spiega Angela Di Bello, la manager della galleria.
Alla terza mostra personale - le altre due erano state a Melbourne (dove Aelita abita con i genitori entrambi pittori) e a Hong Kong - si nota già un evoluzione dello stile. Oggetti tridimensionali entrano a fare parte del dipinto come ready made. Aelita attinge dai suoi sogni, dai suoi giochi e dagli oggetti che trova a porta di mano. Incolla sulle tele cavallini di plastica, strisce filanti, misurini per dosare gli alimenti per bambini, spugne per le stoviglie, tappi di bottiglia, biglie. La tela per Aelita è un supporto come un altro su cui costruire un nuovo mondo con divertimento.
L’avventura nel mondo dell’arte di Aelita è cominciata all’età di due anni quando la madre si era accorta del talento della figlia. “Ma per ogni mamma il proprio figlio è speciale, allora mi sono rivolta al parere di uno specialista perché sapevo che il mio giudizio di genitore non per forza è obiettivo” racconta Nikita Kalashnikova, di origini russe, “ho portato le tele a un gallerista di Melborune senza dirgli l’età dell’artista né che si trattava di mia figlia e lui si è detto interessato a esporle in una mostra, così tutto è cominciato”.
Aelita è già state invitata a fare altre mostre in Russia e in Cina, “vedremo” aggiunge il padre “fino a quando la bimba ci dice di sì noi la portiamo in giro, è lei che con entusiasmo vuole partecipare alle mostre, noi non abbiamo alcuna intenzione di forzala, seguiamo semplicemente quello che lei vuole fare”.
Prima ancora dell’apertura di “The prodigy of color” sei dei dipintiti esposti in galleria erano già stati venduti. “a prezzi compresi tra i 4.300 e i 9.000 dollari.
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(Patricia Buffa per America24)
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Aelita Andre: Stars, Nebulas, Angels & Rainbow Bottle
Le sue sono coloratissime tele astratte, in cui dominano macchie di colore, punti, mai una linea. Una pratica artistica basata sull’azione sulla tela vicina a Jackson Pollock nella dinamica e a Salvador Dalì quanto a visionarietà. Dinnanzi al senso della composizione e all’equilibrio delle forme lo spettatore rimane disarmato dinnarzi all’età dell’artista: quattro anni!
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The Fencer
(film showed in more then ten international film festival and nominated for the best student film in Latvian National film festival.)
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Cioè, lei mi sta dicendo che tutto il mondo (cielo, mare, cielo, tutto) sono metafora di qualcosa?
Massimo Troisi, Il Postino
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Saturno Buttò
“Un quadro deve essere evocativo, deve liberare demoni. Ma non deve essere calcolato a tavolino, deve accadere. Ed esiste un'inconscio con cui bisogna fare i conti nel momento in cui ci si lascia andare all'impulso creativo”.
La poetica di Saturno Buttò non è tetra, ma sinistra. In quanto tale incuriosisce inevitabilmente ogni spettatore che incroci le sue opere, il quale si ritrova, in modo spiazzante, davanti a immagini che egli non può ignorare, che penetrano nel suo inconscio, scandalizzandolo o portandolo profondamente a contatto con la sua dimensione più intima e autentica.
Chi osserva, attraverso la vista del "dolore" viene, quindi, trascinato all'interno di un processo quasi catartico di scoperta del sé. Basti pensare (ma non troppo!) al periodo Barocco, quando spesso le estasi mistiche venivano descritte e rappresentate quali raggiungimento di una sensazione di incontenibile piacere spirituale ma anche fisico. Si veda ad esempio la Santa Teresa d'Avila del Bernini o le varie raffigurazioni del Martirio di San Sebastiano.
Saturno rappresenta dunque una dimensione nella quale piacere e dolore, sacro e profano si fondono. Lo spettatore anche se frastornato, certamente non potrà non ammettere di sentirsi affascinato da tutto ciò che è mistero ed enigma.
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Qualcuno rovesciò il calamaio sulla tela. Ora si vanta: "ho dipinto la notte".
Rabindranath Tagore
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Arturo Benedetti Michelangeli: austero, ma cristallino!
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Edward Munch, Ceneri
Il dramma di un uomo ed una donna ormai distaccati.
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"La mia arte ha le sue radici nelle riflessioni sul perché non sono uguale agli altri, sul perché ci fu una maledizione sulla mia culla, sul perché sono stato gettato nel mondo senza poter scegliere”. (E. Munch)
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Paul Gauguin, "Aha oe feii?!" (Come, sei gelosa?!)
"(...) sulla spiaggia due sorelle che avevano appena fatto il bagno, distese in voluttuosi atteggiamenti casuali, parlano di amori di ieri e di progetti d’amore di domani. Un ricordo le divide: «Come! Sei gelosa?»".
Gauguin stesso, attraverso il suo libro "Noa Noa", ha tramandato ciò che lo mosse a realizzare questa sua opera. E come spesso capita nei suoi dipinti, il titolo del quadro viene scritto sulla tela (qui in basso a sinistra). Ma in questo caso, la scritta è qualcosa di più. E' una frase realmente pronunciata dalle due donne, e ci aiuta a cogliere il significato ultimo dell'opera:
la complicità femminile nel dialogare del più profondo arcano della vita: l’amore. L'intensa carica primitiva del dipinto riporta il momento rappresentato ad un dialogo che non ha tempo. Insomma ci coinvolge in quell’eterno ritorno dei sentimenti e dell’amore nonché nel continuo interrogarci sul loro significato.
Gauguin era molto affezionato a quest'opera, tanto che in una lettera ad un amico scrisse: "Ho fatto ultimamente un nudo a memoria, due donne sulla spiaggia, credo che sia anche la mia cosa migliore fino ad oggi".
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Le gioie violente hanno violenta fine, e muoiono nel loro trionfo, come il fuoco e la polvere da sparo, che si distruggono al primo bacio. Il più squisito miele diviene stucchevole per la sua stessa dolcezza, e basta assaggiarlo per levarsene la voglia. Perciò ama moderatamente: l'amore che dura fa così.
dal libro "Romeo e Giulietta" di William Shakespeare
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Gnarls Barkley
"Crazy"
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