Tumgik
Text
Domenica 2 agosto 20 23:28
Ciao da un po’ che non ci sentiamo eh? Sono tornata dal mare da due giorni, abbiamo fatto un sacco di casino e dormito pochissimo. È così che devono essere le vacanze con gli amici quando hai 20 anni. Ma perché sono di nuovo qui dopo quasi tre mesi? È stato un continuo di alti e bassi, ho avuto dei gravi problemi in famiglia ma adesso si sta tutto risolvendo. Anche se non è questo il motivo per cui ti scrivo... ti ricordi di D? Grande amore a prima vista che si è trasferito per sempre dall’altra parte del paese e per il quale sono stata da cani per mesi? Ecco ieri sera l’ho rivisto, dopo più di un anno e mezzo, in una piazza della mia città con i suoi vecchi amici di qui. Non ho respirato per qualche istante. È stato come finire con la testa sott’acqua. Ci siamo guardati per qualche breve secondo, poi io e le miei amiche abbiamo camminato davanti. Credo che il mio cuore non batteva così da mesi. Decidiamo di tornare indietro e metterci nel loro stesso bar, ma quando passo mi saluta molto brevemente... nemmeno il tempo di chiedimi come sto che si rigira verso i suoi amici. Non so bene come mi sono sentita e nemmeno come mi sento. Certo, ci sono rimasta di merda ma non così tanto quanto avrei potuto immaginare. Prima o poi sarà il nostro momento se è destino altrimenti lo ricorderò per sempre come la cosa che ho sempre voluto ma che non potrò mai avere. “Douleur Exquise”
0 notes
Text
Domenica 17 maggio 2020, 23:52
Ciao Diario, non so perché ma mi ritrovo a scriverti sempre di domenica sera. In questo momento mi sento un po’ malinconica e triste. Senza però un vero motivo. Sarà il diluvio che c’è fuori o sarà che sono in pre ciclo. O saranno le canzoni che sto ascoltando. Mi sento addosso questa strana sensazione di tristezza e di voglia di piangere ma non ho lacrime e nemmeno un motivo valido per piangere. Sono successe un po’ di cose, venerdì sera sono uscita con L. e siamo stati insieme fino alle 2. Mi piace, ma non mi trasmette stabilità. È come me. E poi ha questa stramaledetta abitudine di sparire. Io cerco la stabilità e lui è tutto l’opposto. Tutto questo mi porta in un vortice di emozioni che mi fanno mancare anche le cose che non vanno bene per me. O forse che sarebbero potute andare bene per me, ma era il momento sbagliato. Non so cosa voglio, sono confusa. Non riesco nemmeno a dormirci su. Continuo a ripetermi che è okay avere dei momenti come questi e che sto esagerando la situazione. Devo tornare alla normalità. Non lo so. Davvero.... in questo momento nemmeno scrivere mi sta aiutando. Forse le cose non si superano davvero così in fretta, si fa finta. Il tempo passato non è ancora abbastanza ma lo capisco solo in momenti come questo. Chissà
0 notes
Text
Domenica 10 maggio 2020 23:36
Caro diario come stai? Oggi sono qui per parlarti di quello che mi sta succedendo in questi giorni, non sono triste ma nemmeno felice. Mi sembra di essere in un momento di pausa dalla mia vita, vivo le giornate in attesa di qualcosa ma senza sapere di preciso cosa. Non ci penso più alle persone del mio passato, a quattro settimane dopo quello che mi è successo posso con sicurezza dirti che la ferita è rimarginata. A questo punto mi viene da chiedermi se fosse davvero così importante per me V o se ne fossi solo un po’ ossessionata. Magari sono solo riuscita a guarire nella maniera esatta. Oggi una persona mi ha raccontato che lui cerca countinuamente di dimostrare agli altri che sta da dio. Mentre io sono qui tranquilla che non ho bisogno di dimostrare niente a nessuno perché ormai non me ne frega più. Ma non sono qui per parlarti di questo adesso. Abbiamo una nuova iniziale da inserire nelle mie storie, questa volta è una L. L mi ha scritto circa tre settimane fa, nel pieno vortice di sbalzi emotivi per la rottura con V. All’inizio non ci ho dato molto peso, anzi ero semplicemente felice e spensierata di poter “scrivere” con qualcuno per passare il tempo. Io già sapevo chi fosse L, più o meno, vivendo nello stesso paese. L, quattro anni più grande, stesso segno zodiacale e non molto social. 3 fattori che mi hanno fatto perdere la testa fin da subito. Ho sempre avuto questa stupida passione per le persone sfuggenti, che ti scrivono un po’ poi spariscono, ricomparendo a caso una settimana dopo. (Ciao D parlo anche di te). La prima volta che L mi scrive la conversazione va avanti per 3 giorni circa e poi sparisce. Me ne faccio una ragione e continuo la mia vita in quarantena. Circa una settimana dopo si fa risentire dal nulla chidendomi di uscire un fine settimana. Io impazzisco e ovviamente accetto. E da lì la cosa va avanti così, ogni tanto mi scrive e ogni tanto gli scrivo. Non siamo ancora usciti però, non capisco cosa aspetti a diecidersi di dirmi: ciao che fai domani, usciamo? Perché la risposta sarebbe positiva. Sto andando in tilt piano piano perché non capisco se gli interesso o no. Se non mi faccio sentire per qualche giorno mi scrive lui, ma la conversazione non dura tanto e ancora non mi ha chiesto di uscireeeee. Come posso decidere se una persona mi piace o no senza prima uscirci e conoscerla, scoprire come ragiona e se gli ha due neuroni in testa. Sono davvero confusa, non so cosa voglio. Ci voglio uscire con questo ragazzo o in realtà mi annoio. Se realmente ci volessi uscire perché non gliel’ho ancora detto in maniera chiara e tonda, ho paura del rifiuto? O non voglio farlo veramente? O magari cerco solo un rimpiazzo per non stare da sola. Ma la cosa più importante è: devo agire o aspettare? Odio le cose instabili, i “forse”, i “vediamo come andrà”, io ho bisogno di sicurezze, stabilità e di cose che succedono senza sforzarle. Magari mi sono appena data la risposta: lascia che le cose succedano. Non sforzare le cose. Sei in preciclo e sei un po’ psicopatica. Vai a dormire. Lascia che il tempo faccia quello che deve fare, non puoi scappare dal tuo destino. Chi è per te lo sarà per sempre e non ci sarà niente al mondo che ti terrà lontano da questa persona. Quindi lascia che le cose vadano come devono andare, vuole uscire con te? Te lo chiederà. Ti vuole scrivere? Ti scriverà. Smettila di elemosinare attenozioni. Ecco tutto. Buonanotte e ci si sente al prossimo Mental Breakdown. Kiss ❤️
0 notes
Text
Lunedì 20 aprile 2020
UNA SETTIMANA DOPO
Una settimana dopo essere stata lasciata quello che provo è strano, mi sento meglio e più libera non ho più pensieri e preoccupazioni ma ci sono momenti in cui i ricordi felici mi tornano in mente ed è ovvio sentire un po’ di malinconia. Ci ho comunque passato un anno della mia vita insieme a quella persona.... ma andrà meglio, arriverà il momento in cui lo lascerò andare per sempre senza mai volerlo indietro
0 notes
Text
....Mi ripetevo che ero solo paranoica ma mai più nella mia vita non farò caso a quel sesto senso. Lo sentivo dentro che c’era qualcosa che non andava e avevo ragione. Il 13 aprile 2020 V decide di lasciarmi, dopo 5 giorni che ci pensava, parole sue. Mi dice che ha bisogno di stare da solo per i fatti suoi, di pensare solo a se steso e che non ha più ne la pazienza ne la voglia di dedicarsi ad un’altra persona. Insomma in poche parole non voleva più una relazione. Il cuore mi si è fermato, non volevo davvero realizzare che fosse vero. Speravo fosse uno scherzo o ancora, speravo fosse solo un incubo dal quale mi sarei svegliata sollevata e consapevole che non era successo veramente. Invece era tutto vero, è tutto vero. È così decide di lasciarmi, per telefono e dopo più di un mese senza vederci. Mi dice anche che avrebbe preferito dirmelo faccia a faccia quando la quarantena sarebbe finita e avremmo potuto rivederci. Non voglio nemmeno immaginare quante altre sofferenze avrei dovuto affrontare, se solo fossi stata un giorno in più insieme a lui. Durante questa straziante telefonata mi ripempie anche di illusioni, mi dice che io e lui potevamo comunque continuare a sentirci e a vederci una volta finita la quarantena. Potevamo comunque andare insieme a quel viaggio che i miei amici mi avevano regalato per i miei vent’anni. La cosa che ancora adesso mi scandalizza di più è stata quando mi dice che magari dopo un periodo da solo poteva anche succedere che si rendesse conto che gli mancavo e che voleva tornare con me. Mi dice anche che lui comunque non voleva illudermi (fa ridere vero) e che non poteva più darmi il suo 100% come all’inizio, ma che forse un giorno (e dico forse) sarebbe di nuovo riuscito. Perché a vent’anni devo sentire la tua mancanza nel petto, avere le farfalle nello pancia quando di vedo e non avere una cosa monotona che non è né bianco ne nero. Parole sue. Parole che ancora adesso mi distuggono perché capisco come in tutto quel periodo aveva sempre di più perso interesse in me. Chiudo la chiamata a pezzi, distrutta e con mille pensieri per la testa. Mi vergogno ancora adesso a pensare che l’ho pure supplicato di poter cercare di aggiustare la cosa insieme, che insieme avremmo potuto trovare una soluzione. L’amore rende davvero ciechi. Credo che questo mi abbia fatto capire una volta per tutte che le persone non le puoi trattenere a forza nella tua vita e che non vuoi nemmeno che ci rimangano per pena. Mi ha anche fatto capire che non devo avere paura dell’abbandono, che c’è un motivo se il destino ha deciso che quella persona deve uscire dalla tua vita. E ci ho messo un po’ a capirlo, tra alti e bassi. Ho capito che era colpa sua se ero sempre infelice o se avevo mille insicurezze, ma chi me lo faceva fare? Era autodistruzione nei confornti di me stessa. Quello non era nemmeno più amore, non era più la persona di cui mi ero innamorata. Non era più la persona che mi accompagnava fino al portone sotto casa o che si preoccupava davvero di me, che mi ascoltava quando avevo un problema o che gli importasse davvero quello che provavo. Era diventata una relazione malata nella quale io avevo paura ad esprimermi per via di come lui avrebbe reagito, avevo paura di disturbarlo e mi prendevo le colpe tutte a mio carico. Era davvero questo il genere di amore che voelvo? No. Perché una cosa che ho imparato a mie spese è che l’amore è pace, oltre che desiderio, fiducia e sincerità. Pace interiore e mentale, niente preoccupazioni ne paranoie inutili. Niente stress ne sofferenze. L’amore dev’essere come una casa, un posto caldo dove potersi rifugiare e sentirsi al sicuro. Un posto che ti accetta così come sei e dove non hai paura di essere quello che sei o esprimere i tuoi sentimenti o idee o qualsiasi cosa ti passi per la testa. Non voglio che questa esperienza mi faccia pensare che l’amore è sofferenza perché li dove c’è sofferenza non c’è amore. L’amore è la cosa più bella che possa capitare e spero davvero di non confondere sentimenti negativi per amore. Perché anche io mi merito e riceverò tutto quel amore che ho dato
0 notes
Text
02:24 di Venerdì 17 aprile 2020
Caro diario, non so se poterti chiamare così oppure in un altro modo ma sta volta sono qui per parlarti di totalmente altro. V l’ho conosciuto durante una serata in discoteca il 5 marzo 2019 ovvero mentre festeggivo il mio diciannovesimo compleanno. Per me quello non era un bel momento, anzi avevo la testa completamente da un altra parte e il cuore pure. Abbiamo legato subito e ci siamo innamorati in fretta, ci siamo trovati così bene che il 3 aprile 2019 eravamo già fidanzati. Non starò qui a raccontarti molto dei nostri momenti felici perché solo a ripensarci mi viene un nodo alla gola, pensavo davvero che sarebbe stato quel genere di amore e complicità che mi avrebbero accompagnata per tutta la vita. Io pensavo davvero, se pur in modo molto astratto e totalmente guidata dalla folle felicità, che avremmo passato la vita insieme. Ti dico che lo pensavo perché le cose negli ultimi mesi avevano iniziato ad andare male, non mi trattava più come prima. Non ero più una sua priorità come lui lo era per me. Il 4 febbraio 2020 sono stata lasciata per la prima volta e il mondo mi è caduto addosso. Ho passato quella giornata a piangere, a chiedermi il perché di tante cose e sopratutto sapendo che lo aveva fatto preso da un momento di rabbia. Per la prima volta nella mia vita ho eliminato ogni briciola del mio orgoglio per qualcuno sapendo che l’amore che provavo era più forte. V è tornato con me rendendosi conto che in relatà non aveva mai smesso di provare quello che provava per me. In quel momento mi ero tolta un grandissimo peso dal cuore sapendo che avremmo dovuto comunque impegnarci entrambi a sistemare quella relazione per farla tornare come era all’inizio. Ero inconsapevole che le cose quando si rompono non potranno mai tornare come erano prima. O si migliorano o si finisce per distuggerle per sempre. Quella sera mi sono addormentata così profondamente e così tranquilla, ancora non sapevo che da lì in poi la mia vita sarebbe stata un continuo di alti e bassi. Ho passato i mesi seguenti avendo momenti dove ero molto felice altri invece dove mi sentivo sottoterra. Dopo la prima separazione in me era spuntata una paura, avevo paura di potergli dire qualsiasi cosa mi facesse del male per paura di poter essere lasciata. Avevo paura del confronto, nonostante i litigi ci fossero e molto spesso. Verso metà marzo la pandemia globale di coronanvirus ci ha constretti tutti in casa in quarantena senza poter uscire se non per lavorare o per fare la spesa. La situazione era seria, la polizia girava per le strade e se ti beccava fuori senza un valido motivo rischiavi una multa salatissima. Mi sembra quasi di scrivere una storia avvenuta durante la seconda guerra mondiale, non qualcosa che sta davvero accadendo adesso. È satato lì che le cose hanno iniziato a precipitare, i giorni passavano e sentivo sempre di più la sua mancanza. Me la vivevo male la distanza che ci separava è ancora di più quando il 3 aprile 2020 abbiamo festeggiato il nostro primo anniversario. Neanche una settimana prima di quello avevamo avuto una litigata per delle cose che si ripetevano spesso, lui non aveva mai voglia di poter trovare una soluzione insieme. Anzi, arrivava sempre a manipolarmi e farmi credere che in realtà lui non faceva niente di male ed ero io che esageravo sempre. La cosa più assurda? Io ci credevo. Si ci credevo e ogni volta mi prendevo tutta la colpa e pensavo davvero che in quel modo avrei solo rovinato la nostra relazione. Dopo il 3 aprile le cose iniziano piano piano a precipitare. Lui mi dava sempre meno attenzioni, rispondeva in maniera sbrigativa ai messaggi, non mi chiamava più. E io passavo le giornate a piangere, ancora rinchiusa in casa senza niente da fare. C’erano momenti in cui mi convincevo che stavo davvero esagerando e che per tutti quella era una situazione di disagio e siccome davvero passavano tutti le giornate senza fare niente magri lui non aveva nemmeno niente da dirmi. Riuscivo a convincermi per poco perché avevo sempre una strana sensazione, come un presentimento....
0 notes
Text
Lunedì 04/11/2019
Ciao D. è un po’ che non scrivevo di te, pensavo che la ferita fosse oramai rimarginata. Ma ovviamente non è così, la cicatrice ci sarà per sempre.
Ieri sera ho avuto una piccola discussione con il mio fidanzato, niente di che, quelle classiche stupidaggini che si fanno per dare un po’ di fastidio, ma senza cattiveria. Fatto sta che sta notte ti ho sognato. Ero a Roma e in mezzo alla strada c’era una parata, non so cosa fosse. Io ero seduta su dei gradini e mi è sembrato di vederti passare, ma dovevo già andarmene. Mi ricordo perfettamente però che nel sogno avevo bisogno di accertarmi che fossi tu o no, o avrei vissuto per sempre con il dubbio. Mi ricordo di essermi alzata e aver iniziato a mescolarmi con la gente fino a quando non mi sono girata e ho visto tuo fratello. Lui sorridendo mi ha indicato te, ti sono corsa incontro e senza darti nemmeno il tempo di salutarmi ti ho baciato. Mi hai subito detto di amarmi tanto e che ti ero mancata, io ti ho guardato e sentendomi quasi in colpa ti ho detto che mi stava succedendo qualcosa di strano, che forse ero innamorata di tue persone contemporaneamente. All’improvviso non eravamo più alla parata ma vicino ad un albero nel giardino di una casa. Ho subito intuito che quella era casa tua, poi da lontano è comparso tuo fratello e indicandoti l’arrivo di una macchina. Nel sogno mi ricordo di aver pensato che forse potesse essere tua mamma. Poi tu mi hai guardato un’ultima volta e mi hai chiesto se volessi passare la notte li.
Mi sono svegliata con il respiro affannato e nella mia testa pensavo solo che avessi appena fatto il sogno più bello della mia vita e che non avrei dovuto dimenticarmelo. Erano le cinque e mezza di mattina, inutile dire che non ho più ripreso sonno.
Ho passato la giornata a chiedermi il perché non appena credo di averti superato, succede qualcosa che mi fa ripensare a te. È una condanna. Qualcosa mi dice che farai sempre parte di me e che non ti dimenticherò mai. Non sarai l’amore della mi vita, ma sarai per sempre la mia anima gemella. Sarai quell’amore che si perde e che ti fa soffrire ma che allo stesso tempo ti fa crescere e ti mostra nuovi lati di te l.
0 notes
Text
Martedì 19 marzo 2019
Sto verificando che la teoria del chiodo scaccia chiodo forse funziona. Ho conosciuto questa persona ultimamente, V, e più tempo ci passo insieme, più mi piace. Più tempo passa e più mi rendo conto che le cose che devono succedere accadono naturalmente senza il bisogno di sforzarle. Ti sto lasciando andare D, ti sto dimenticando. Per quanto intenso sia stato il tutto e per quanto mi abbia cambiata, ti sto lasciando andare. Sento tutto meno pesnate, i ricordi non fanno più così male e le canzoni non mi fanno più piangere. Sto riuscendo ad andare avanti e come ultima pagina di questo capitolo, vorrei ringraziarti. Forse senza tutto quello che mi hai fatto provare, breve ma intenso, adesso non sarei così leggera e senza pensieri per quest’altra persona. Non sarei così positiva e spensierata, vivendomi il momento senza pensare al dopo. È vero che il primo amore ti cambia, per sempre. Sono consapevole e anche un po’ malinconica nel sapere che non sarò più come prima, un po’ mi manco ma tutte questi nuovi sentimenti postivi non ci sarebbero se fossi quella che ero prima.
Non nego che in questo momento il posto per te nella mia vita non l’ho cancellato, ma l’ho comunque messo da parte. Non ti voglio più adesso, ma non smetterò di volerti comunque un domani. Magari tra qualche anno le nostre strade si rincontreranno e chissà se sarà la volta definitiva. O magari tra qualche tempo smetterò di volerlo definitivamente, ma rimarrai comunque il mio primo amore. Quello breve, ma intanso e che mi ha procurato più lacrime che sorrisi ma allo stesso tempo mi ha fatto vivere sensazione mai vissute prima.
Vado a dormire positiva questa notte, sperando che comunque tu stia bene e che sia felice.
0 notes
Text
Venerdì 8 Marzo 2019
Pensavo di avercela quasi fatta, di essere andata avanti ma poi ho capito. L’ho capito. Di te mi sono innamorata per la prima volta e fa male, ma mi sento più viva che mai. Poi ho capito anche qual è stato il preciso momento in cui è successo. Era sera ed eravamo sull’autobus mentre tornavamo da cinema, tu seduto di fronte a me che guardavi fuori dal finestrino e io guardavo te come forse non avevo mai guardato nessuno. Più in là c’era una coppia di anziani, la donna mi guardava e mi chiederò per sempre se lo avesse capito anche lei, dal modo in cui ti guardavo. In quel momento non avrei mai immaginato che quelli sarebbero stati i nostri ultimi momenti insieme. Come non riesco ancora a guardare il marciapiede dove ci siamo dati l’ultimo bacio, ogni volta che ci passò davanti giro la testa. Poi spesso mi chiedo se la senti anche tu l’intensità con cui ti penso. Mi è anche capitato di sentire di nuovo il tuo profumo, eh sì, ha fatto male il ricordo.
La cosa a cui penso di più però è la sensazione che ho ogni volta che penso a noi, come se non fossimo mai finito, anche se non siamo mai iniziati. Sono sicura che prima o poi arrivará anche il nostro momento, ci rincontreremo prima o poi nella vita e non ci lasceremo più. Mi aggrappo a quest’idea perché io a te non voglio lasciarti andare via, non voglio dimenticarti ecco perché non c’è la faccio. Non è che io non riesca ad andare avanti, semplicemente non voglio.
Oggi ho letto il tuo nome il un libro e ti giuro che è stata durissima quella parte, anche se il personaggio non era uno importante. Leggere il tuo nome mi uccideva. Mi manchi da morire vorrei mi scrivessi dal nulla e mi chiedesssi se a te penso mai. Ti risponderei che non faccio altro da quando ti ho conosciuto la prima volta.
In questi giorni mi è anche capitato di vedere rappresentato sotto forma di diesegno con due linee il rapporto di due persone che si incontrano nel momento sbagliato e che poi si rincontrano nel momento giusto delle loro vita. E ti giuro che me lo tauteró, perché me lo sento che ci rincontreremo prima poi. Arriverà il nostro momento giusto. Come mi tatuerò le parole “douleur exquisie”, ovvero il dolore di amare qualcuno che non puoi avere o che hai perso per sempre, perché tu mi fai sentire così.
Qualche mese fa ho visto una stella cadente pazzesca, veramente molto luminosa ed ho espresso il desiderio di volermi innamorare. Che coraggiosa sono stata a pensare di aver espresso un desiderio che mi avrebbe resa felice. L’amore non mi ha resa felice, ma mi ha resa viva. Se tutto ciò non fosse successo avrei voluto che succedesse. Perché mai in vita mia non ho provato cose così forti.
0 notes
Text
Martedì 19 febbraio 2019
Per un po’ ho veramente pensato di aver trovato la persona giusta, ma anche questa volta “non voleva niente di più” a volte mi chiedo se sono io a sbagliare oppure non ho ancora trovato qualcuno in grado di apprezzarmi. Anche questa volta guarirò, me lo prometto, sono stata molto peggio. Questa volta i ricordi non fanno male quanto quella precedente, ma il fastdio c’è lo stesso. Ogni volta che qualcuno decide di allontanarsi da me perché “non vuole di più” iniziò a chiedermi “allora perché? Perché hai mostrato interesse nei miei confronti se poi non volevi di più? Perché mi hai illuso?” Qualcuno una volta mi ha detto che molto spesso le persone fanno le cose per noia o forse senza un reale motivo quidni è inutile chiedersi il perché, non cambierebbe nulla in ogni caso. Devo solo darmi tempo e diventare una stronza. E sopratutto ricordarmi di non sforzare nulla, quello che sarà per me succederà in modo naturale e non vedo l’ora. Se non si apre, semplicemente non è la tua porta.
0 notes
Text
Sabato 9 Febbraio 2019 00:45
È difficile da spiegare ciò che sto provando in questi giorni. Il mio umore cambia continuamente da deciso a fragile ed insicuro. Questo non dipende da me, ma vorrei fosse così. Almeno riuscirei a controllarolo credo.
È strano il fatto che passo la mia vita a cercare l’amore vero. Ogni volta che conosco una persona credo di aver finalmente trovato quello che aspetto da sempre. È triste lo so, ma non posso farne a meno. Vorrei solamente qualcuno in grado di capirmi anche quando sto in silenzio, qualcuno che mi voglia e che faccia per me quello che io faccio per chiunque mi mostri un minimo di attenzioni. Sono disperata lo so perfettamente ma non riesco a smettere. Vorrei che per una volta qualcuno cercasse di arrivare alle mie aspettative, che faccia di tutto per essere la persona per me e che sia lui a domandarsi se è abbastanza. Mi sono stancata di passare la vita a fare e dire cose di cui mi pento, di darmi della stupida da sola ogni volta. Vorrei soltanto un po’ di calore, un abbraccio e uno sguardo d’intesa, una promessa, un “ho voglia di vederti” o “ti penso sempre”. È tanto? Spesso mi sembra di sì. Vorrei smetterla di aver ogni volta quella sensazione di sforzare i rapporti con gli altri, vorrei trovare qualcuno che capisca da subito il mio valore e che faccia di tutto per dimostrarmi che sono speciale per lui. Vorrei anche smetterla di piangere in questo momento ed essere così stupidamente fragile. Vorrei smetterla di accorgermi di ogni cosa, magari sarei meno triste. Vorrei anche smetterla di essere Pesci come segno zodiacale, è possibile? Non posso reggere tutti questi sbalzi di umore. Vorrei anche smetterla di dire cazzate e di scrivere queste scemenze. All’inizio sembrava una buona idea, ora mi sto chiedendo che cazzo sto facendo.
Ed infine vorrei trovare qualcuno a cui poter far leggere queste cose, perché per me è stato come spogliarsi nuda davanti ad un’infinta di persone pronte a giudicare.
1 note · View note