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Una domenica tranquilla. (1 anno e 8 mesi d.B)

Domenica splendeva il sole e la zona era gialla. Perché non approfittarne per una gita fuori porta?

Carichiamo una bimba assonnata in macchina e partiamo, direzione Oasi di Sant'Alessio. 30 minuti di macchina dopo (e solo 30 minuti di sonno per una povera Bianca che di solito si spara dalle 2 alle 2 ore e mezza) parcheggiamo e ci mettiamo in coda, nonostante i biglietti comprati online.

Ci troviamo circondati da mocciosi urlanti, io mi chiedo dove siano finiti i weekend sesso, droga e rock&roll (ah no, mai avuti), ma in cuor mio so che lei si divertirà.

Quello che però era iniziato come un sereno pomeriggio si trasforma in un'avventura alla rincorsa di Bianca, all'evitare bagni in pozze abitate da strane specie di uccelli, a togliere dita che si infilano in reti che proteggono 'cavalli che potrebbero mordere' da festosi ragazzetti, a schivare galli reali a piede libero.

Finito il tour, siamo fisicamente e psicologicamente distrutti. Bianca pensa però che sia un'ottima idea fare una cacca oceanica che imbratta pantaloni, body e camicia.

È stata una bella domenica, ma un altro weekend per riprendermi chi me lo dà?

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È successo. (2° festa della mamma d.B. )

Lo ha fatto. Bianca si è gettata per terra urlante.

La mia mente ha fato un tuffo carpiato nel passato, ripescando il momento in cui avevo visto un bimbo fare la stessa cosa nel pieno di un centro commerciale e provato grande pietà per la madre.

AMEN.

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Cose da maschio e cose da femmina. (2° aprile d.B.)

Che poi mi chiedo: io Bianca non mi faccio alcun problema a vestirla con gli abiti del reparto 'bambino' (che poi alcuno non è mica vero, perché magari quelli dove ci stanno macchinine e trenini non glieli prendo mica), ma se avessi un maschietto andrei nel reparto 'bambina'?

Facile dire di essere aperti di visione quando non si vivono le cose. Probabilmente non lo sarei. E non so spiegarmi se sia un limite mio o se abbia paura di quel che direbbe la società là fuori.

Meditiamo gente, meditiamo.

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Non si possono più sentire queste cose. (Post 2° Pasqua in lockdown d.B.)

"È normale che la mamma lasci scorrere e che il papà sia più severo." Sul momento non ho ribattuto. Non era le persona, non era il momento, non era il caso.

Poi, quelle parole sono tornate a galla, mescolandosi a quelle di Matteo Bussola in 'Viola e il Blu'.

Davvero siamo ancora qui? Davvero persone istruite e di mentalità aperta si raccontano e raccontano queste cose?

Gli stereotipi sono delle gabbie da cui i nati nel secolo scorso probabilmente non si libereranno mai, ma vogliamo davvero che le nuove generazioni crescano con queste catene ai polsi? E riusciremo noi genitori a aiutarle a liberarsi senza cadere nel tranello delle idee che ci hanno inculcato?

Altroché svegliarsi di notte per placare bambini urlanti. Questa è la vera sfida.

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Ho bisogno di uscire con mamme. (1 anno, 6 mesi e 18 giorni d.B.)

Forse è la pandemia. Forse la mia socialità azzerata. Sta di fatto che ho bisogno di vedere persone che condividono il mio stesso stile di vita.

Perché Bianca abbia altri bambini con cui giocare. Per non sentirmi a disagio quanto lei piange, mangia creando dell'evidente scompiglio o semplicemente di comporta come una bambina di un anno e mezzo.

Non voglio che la mia vita sociale si annulli. Ma vorrei che cambiasse, per rendermi tutto più facile. Sarà che il COVID ha complicato le cose, ma le poche volte che esco voglio stare serena.

È un'ammissione che mi turba, ma credo proprio di aver fatto un passo avanti, come quando si fa il passaggio da studente a lavoratore.

Sì, credo che sia più o meno lo stesso concetto.

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Sta crescendo. (1 anno e più di 6 mesi d.B.)

La cuginetta ci ha passato dei vestiti. Due scatoloni belli pieni. Circondata dall'odore di naftalina li ho passati in rassegna uno a uno. Erano enormi, potevo quasi metterli io.

Lì, seduta per terra in una cameretta che sembrava più un campo minato disseminato di giochi che non un luogo in cui dormire, ho realizzato che Bianca sta crescendo. Lo sta facendo sempre più rapidamente e io non sono pronta.

Oggi, con i ricordi un poco sbiaditi di ciò che è stato, rimpiango quando la tenevo nel marsupio e insieme ce ne andavamo a zonzo per la città senza nulla da fare, solo con la voglia di passare il tempo. Insieme.

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Qui è tutto terrible. (1 anno e quasi 4 mesi d.B.)

Una madre navigata mi scrive: “esistono il terrible 1 e il terrible 2. Tutto nella norma, poi dopo i 3 anni si calmano”. 

Al netto del fatto che i 3 anni sono davvero lontani e non so se ce la posso fare, ma com’è possibile che non si possa mai stare tranquilli?

Eh perché i primi 2 mesi di vita sono i peggiori. Ma quali primi 2 mesi?! Sono i primi 9 a essere i più difficili, per non parlare dei continui scatti di crescita. 

Ah ma vedrai con l’anno, e quando inizia a camminare, e poi a parlare. E non dimentichiamoci dell’asilo e dell’interazione con gli altri bimbi, e poi dell’affermazione del loro io...

E insomma, non bastava dire: “mettitela via che per i primi 3 anni sarà un inferno”? Almeno uno si prepara.

Firmato A. 

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Problemi di taglie. (2° gennaio d.B.)

Ieri mi sentivo stranamente confident e grandemente in forma. Per quanto si possa essere grandemente in forma in un post vacanze natalizie in quarantena dove l’unica attività fattibile è infognarsi di cibo e vino. 

Così ho deciso di riesumare dei vecchi jeans che nel pre-Bianca mi andavano leggermente larghi. Sono stata così spavalda da infilarmi pure un paio di leggins sotto, totalmente incurante dell’attrito. 

E niente: i pantaloni MI STAVANO STRETTI. Il dio dei jeans ha deciso senza troppi complimenti di rimettermi al mio posto, ricordandomi che per quanto io possa essere in forma non lo sarò mai più come prima. 

Con queste bellissime parole di speranza, saluto tutti e ringrazio.

Firmato A. 

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Ma che davvero? (2° Capodanno d.B.)

Ho passato il pomeriggio con una bambina di 1 mese e mezzo praticamente inesistente.

Per TUTTO il pomeriggio:

non ha pianto

non si è attaccata alla tetta

non ha voluto stare sempre in braccio

ha dormicchiato

I fortunati neogenitori raccontano che il parto sia stato rapido e piuttosto indolore, senza nemmeno il ricorso all’epidurale. Che abbia da subito cominciato a fare le tirate notture, 6/7 ore filate senza svegliarsi. Che abbia capito immediatamente come prendere la tetta e mangi ogni 4/5 ore. Che non ami poi molto stare sempre in braccio. 

Bianca a confronto era il figlio di satana. 

Ma quindi ho sbagliato io?

Firmato A.

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Ferie, finalmente. (2° fine dell’anno d.B.)

Siamo in ferie. Ferie vere. Passati i 15 mesi d.B. (avevo ripromesso a me stessa che non avrei mai contato l’età in mesi dopo l’anno, ma tant’è) io e Nicola siamo finalmente liberi.

Non era mai successo che fossimo contemporaneamente insieme senza Bianca. Lei se la diverte al nido (sicuramente molto più che con noi visto che abbiamo ben poca fantasia nel proporle giochi), noi ce la godiamo a casa.

È bellissimo.

E se vi state chiedendo se in sua assenza passiamo le ore a guardare le sue foto sul cellulare pensando a quanto sia meravigliosa, la risposta è no. Ci godiamo la nostra libertà e basta. Aaaahhh. 

Firmato A. 

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Problemi di identità. (Manca poco al 2° Natale d.B.)

Ma quindi io chi sono: Andrea o la mamma di Bianca?

Firmato A. 

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La chat del nido. (15 mesi d.B.)

Sapevo che questo momento sarebbe dovuto arrivare, ora è giunto: sono stata inserita nella chat WhatsApp del nido. 

Al momento nessuno parla, solo tante presentazioni di persone che non ho la più vaga idea di chi siano. A occhio e croce non c’è alcuna parità di genere: le mamme spopolano, i papà latitano.

Spero solo nessuno avanzi la proposta di fare un regalo di Natale alle maestre.

Firmato A. 

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Sono una rosicona, vol. 2. (14 mesi e un tot d.B)

Che io fossi una rosicona era già stato detto, ed è pacifico. Ora però mi sono resa conto di rosicare forte anche nei confronti di Nicola.

Il quadro è semplice: io ho assistito la dolce pupetta tutti i giorni per i primi 9 mesi della sua vita, seguendone ogni scoreggia e non perdendomi nemmeno uno sbadiglio. Io le ho organizzato pappe, cambi, visite dalla pediatra, attività varie ed eventuali. Io, io, io.

E adesso lei stravede per Nicola. Lui riesce ad essere di una pazienza invidibile e insieme si fanno della grassissime risate. Io li guardo dal mio angolo del divano con il cartellino della mamma rompipalle appuntato al petto. 

E niente, rosico.

Firmato A. 

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Incazzata nerissima. (1 anno e quasi 3 mesi d.B.)

Ieri mi sono incazzata con mia figlia, fortissimo. E poi mi sono vergognata, tantissimo. 

Situazione: come ogni banale giorno della mia vita mi accingevo a ritirare il pacco regalo al nido. Ma quando faccio per infilare Bianca nel passeggino lei si dimena: vuole camminare. Sorrido, la lascio fare, al primo semaforo si stancherà. Ma al primo semaforo non si stanca, e nemmeno al secondo o al terzo. 

Continua la danza del passeggino per tutta la strada, 25 minuti a piedi, che mi separa da casa. Il mio umore si fa sempre più nero e lei, prima gaia e gioiosa, si trasforma in una mocciosina piagnucolosa. 

Va da sé che non potevo lasciarla camminare da sola per tutto il tempo, a meno che non volessi passare il Capodanno in corso Lodi. Quindi me la sono caricata in groppa, suppergiù 12kg di bambina urlante. 

L’unica cosa che mi ha trattenuto dal compiere un omicidio è stato l’incontro fortuito con Giulia che miracolosamente ci ha accompagnato per un pezzo di strada. 

Ero così arrabbiata che avrei voluto mettermi a piangere. Poi quando mi sono calmata ho provato un’atroce vergogna per essermi irritata così tanto con una bambina di poco più di un anno. Che mamma di merda sono. 

Firmato A. 

[o-mamma-mia]

Allo sbando. (2° dicembre d.B.)

Nulla, vorrei solo dire che prima di Bianca non andavo nemmeno al cesso se prima non avevo piallato del fondotinta in faccia e arricchito lo sguardo con 2 etti di mascara. 

Ora se mi trucco due volte al mese è un successo. Per non parlare dei vestiti. 

Certo, la pandemia potrebbe essere complice, ma è più probabile sia la scusa. 

Vorrei dire che mi sento bene così nature, ma mentirei. 

Firmato A. 

[o-mamma-mia]

Sono una rosicona. (1 anno, 2 mesi, 14 giorni d.B.)

La verità è che ho un’invidia latente che mi logora dentro. Ogni volta che chiedo a una neomamma come sta, mi aspetto che mi vomiti addosso tutte le sue frustrazioni. Un po’ come facevo io i primi mesi con Bianca. Quando invece mi sento dire che va tutto benissimo, che questo bimbo è un dono del signore, che dorme e mangia e poi mangia e dorme senza mai fare una piega ci rimango malissimo.

Possibile, mi chiedo, che solo per me fosse tutto così difficile? O forse era tutto così facile e io non facevo che lamentarmi rendendo orribili i primi mesi di vita di Bianca? 

Non credo avrò mai una risposta a queste e altre domande. Fatto sta che sono una rosicona maledetta. 

Firmato A. 

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La vita ai tempi del covid. (1 anno, 2 mesi, 13 giorni d.B.)

Lavoro, lavoro, Bianca, letto. 

Lavoro, lavoro, Bianca, letto. 

Lavoro, lavoro, Bianca, letto. 

Lavoro, lavoro, Bianca, letto. 

Lavoro, lavoro, Bianca, letto. 

Bianca, Bianca, Bianca, letto. 

Bianca, Bianca, Bianca, letto. 

E si ricomincia questo girone infernale. Sono un poco stanca. 

Firmato A.