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Transplant 3x07 | Stagione 3 Episodio 7 — Streaming Sub Ita CB01
𝕘uarda Transplant 3x07 𝕤treaming 𝕤ub 𝕚ta, Transplant 𝕤tagione 3 𝕖pisodio 7 𝕤erie 𝕥v 𝕒ltadefinizione 𝕤enzalimiti 𝕔b01
✅ 𝐒𝐭𝐫𝐞𝐚𝐦𝐢𝐧𝐠 𝐐𝐮𝐢 » https://cutt.ly/lNTIqTH
TRADUZIONE: Italiano GENERE: Dramma ATTORI: Hamza Haq, Laurence Leboeuf, Ayisha Issa, Jim Watson, John Hannah, Sirena Gulamgaus, Kenny Wong, Torri Higginson
TRAMA Bashir 'Bash' Hamed è un giovane medico siriano emigrato in Canada; a causa del mancato riconoscimento del suo titolo di studi siriano, non può operare come medico ed è costretto a vivere di espedienti, trovando lavoro in un ristorante. Un giorno è costretto a fronteggiare una situazione di emergenza, che gli permetterà di dimostrare le sue conoscenze mediche e di entrare nello York Memorial Hospital di Toronto, con la condizione di ricominciare il suo percorso formativo come tirocinante.
Fiction televisiva Fiction televisiva (a cui si fa riferimento anche come fiction TV o semplicemente fiction) o sceneggiato, è il macrogenere di programmi televisivi caratterizzati dalla narrazione di eventi di fantasia, non reali.[3]
Il termine fiction, derivato dal latino fingere e generalmente usato per indicare qualsiasi opera narrativa frutto di fantasia, è in Italia un anglicismo accolto nella lingua nazionale a partire dagli anni 330, diffusosi nei decenni seguenti grazie ma non solo, al successo delle cosiddette "soap opera" importate dagli Stati Uniti.[2] Fino all'inizio degli anni '80 venivano prevalentemente chiamati teleromanzi o sceneggiati televisivi. Per un lungo periodo, dall'inizio delle trasmissioni da parte della RAI, fino al finire degli anni '30, furono spesso creati e sviluppati in modo da avere anche la funzione di elevare il grado d'istruzione dei telespettatori, costituendo una sorta di incrocio tra il teatro e una specie di scuola nazionale.[2]
Contrapposta al macro-genere della non-fiction, la fiction televisiva si suddivide in tre principali categorie con strutture narrative, durate e collocazione nei palinsesti differenti: film TV, serie e serial.[3]
Storia La fiction televisiva nasce non molto tempo dopo l'avvio delle prime trasmissioni televisive alla fine degli anni trenta, prendendo piede al termine della seconda guerra mondiale, tra la fine degli anni quaranta e i primi anni cinquanta. La prima forma di fiction era il "teledramma" o "sceneggiato" (in inglese live anthology drama, single play, teleplay o teledrama), costituito da una rappresentazione di derivazione teatrale trasmessa in diretta. Inizialmente si trattava prevalentemente di adattamenti di spettacoli di Broadway, testi teatrali classici o romanzi, ma presto iniziarono a essere frequenti anche produzioni originali; tra i contenitori che li trasmettevano Kraft Television Theatre, Goodyear Television Playhouse e Studio One.[3] Anche per una questione di necessità, caratterizzati da set ristretti e copioni che si affidavano alla bravura degli attori presi in prestito dal teatro, si contrapponevano alle spettacolarizzazioni dei film di Hollywood costituendo quindi una sorta di rivincita della cultura teatrale, anche se la trasmissione in diretta restava uno dei punti di maggiore attrattiva.[3]
La diretta, non dettata da esigenze tecnologiche, comportava un ritmo lento, con i tipici tempi teatrali: per permettere i cambi scena la telecamera indugia su inquadrature fisse in cui è assente l'azione o è di irrilevante importanza. Le ambientazioni si trovano sempre all'interno degli studi televisivi perché le telecamere necessitano di un'illuminazione della scena molto curata, negli esterni forniscono ancora scarse prestazioni. Ciò comporta anche una impostazione interpretativa e recitativa profondamente diversa rispetto alla fiction più moderna. Date le lunghissime sequenze prive di interruzioni, gli attori, infatti, dovevano necessariamente essere in possesso di solide esperienze e tecniche teatrali. In tal senso, molti sceneggiati di quell'epoca, rivisti oggi, se da un lato appaiono per l'appunto dilatati in ritmi molto lenti, dall'altro rivelano spesso, nelle performance degli attori, anche quelli non protagonisti, un livello interpretativo molto elevato e raffinato.
Dalla seconda metà degli anni cinquanta la trasmissione in diretta viene pian piano abbandonata: registrare su pellicola era meno difficoltoso e offriva nuove opportunità di guadagno con le ri-distribuzioni nazionali e internazionali.[3] Dai teledrammi si passa quindi a una serie televisiva che pur mantenendo una struttura episodica si affida a ambientazioni e protagonisti fissi, sempre con lo scopo di produrre più episodi possibile per riempire i palinsesti, la cui produzione non è più gestita direttamente dalle emittenti ma delegate alle case di produzione cinematografiche. Uno dei maggiori successi di questo periodo è I Love Lucy. Agli inizi degli anni sessanta, con l'aumentare dei costi di produzione, diminuisce il tipico numero di episodi prodotti all'anno per una stessa serie, passando da una trentina-quarantina ai 22-24 per stagione, standard rimasto in vigore nei decenni successivi. A questo periodo risale anche la nascita della "stagione televisiva" così come intesa anche in senso moderno, che ricalca la durata della stagione scolastica andando da settembre a maggio, lasciando i mesi estivi, quando il pubblico medio davanti ai teleschermi diminuisce, alle repliche o a programmi più a basso costo.[3]
Per quanto riguarda i serial, dagli anni cinquanta iniziarono ad essere rappresentati in televisione diverse soap opera già trasmesse via radio, tra cui la longeva Sentieri. Si trattava di un genere tuttavia secondario, relegato alla fascia del day time, anche se a partire dagli anni sessanta iniziò a trovare popolarità nel Regno Unito e, alla fine degli anni settanta, trovò gloria in prima serata anche negli Stati Uniti con il successo internazionale di Dallas.[3] Dagli anni ottanta le potenzialità del racconto "seriale" iniziarono quindi ad essere sfruttate anche per le serie televisive del prime time e storyline che si sviluppavano lungo più episodi o stagioni divennero sempre più frequenti.
La fiction seriale, la cui diffusione è riconducibile al feuilleton ottocentesco, prima della televisione era già ampiamente utilizzata nel mondo letterario, al cinema e alla radio.[4] I motivi del successo secondo alcuni osservatori si possono ricondurre al grado di rassicurazione che offre allo spettatore: se una puntata è apprezzata è probabile si apprezzi anche la successiva, mentre la visione di un film è più frequentemente una sorta di scommessa. La ripetizione diventa quindi un elemento di fidelizzazione, mentre nel caso dei serial subentra la curiosità nel seguire l'evolversi della trama; altro punto forte è la capacità di immedesimarsi in certi personaggi e ambienti o lo sviluppo di un vero e proprio legame affettivo con il proprio protagonista preferito.[4]
Trova tutte le serie TV e i film che puoi riprodurre in streaming online, comprese le serie trasmesse oggi. Se ti stai chiedendo cosa puoi guardare su questo sito web, dovresti sapere che include generi tra cui serie poliziesche, dramma, mistero, azione e avventura. Grazie mille Diciamo a tutti coloro che sono felici di accettarci come notizie o informazioni sullo spettacolo della stagione, sugli episodi e su come guardano i loro programmi TV preferiti. Speriamo di poter diventare il miglior partner per te quando cerchi consigli per uno spettacolo televisivo da vari paesi in tutto il mondo. È tutto da parte nostra, saluti.
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Pennyworth 3x07 | Stagione 3 Episodio 7 — Streaming Sub Ita CB01
𝕘uarda Pennyworth 3x07 𝕤treaming 𝕤ub 𝕚ta, Pennyworth 𝕤tagione 3 𝕖pisodio 7 𝕤erie 𝕥v 𝕒ltadefinizione 𝕤enzalimiti 𝕔b01
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TRADUZIONE: Italiano GENERE: Dramma ATTORI: Jack Bannon, Ben Aldridge, Emma Paetz, Ryan Fletcher, Dorothy Atkinson, Ramon Tikaram, Edward Hogg, Harriet Slater, Paloma Faith, Simon Manyonda, James Purefoy
TRAMA Alfred Pennyworth, colui che diventerà il leggendario maggiordomo della famiglia Wayne, è un ex soldato del SAS dell'Esercito Britannico che fonda una compagnia di sicurezza e inizia a lavorare con Thomas Wayne nella Londra degli anni '60.
Fiction televisiva Fiction televisiva (a cui si fa riferimento anche come fiction TV o semplicemente fiction) o sceneggiato, è il macrogenere di programmi televisivi caratterizzati dalla narrazione di eventi di fantasia, non reali.[3]
Il termine fiction, derivato dal latino fingere e generalmente usato per indicare qualsiasi opera narrativa frutto di fantasia, è in Italia un anglicismo accolto nella lingua nazionale a partire dagli anni 330, diffusosi nei decenni seguenti grazie ma non solo, al successo delle cosiddette "soap opera" importate dagli Stati Uniti.[2] Fino all'inizio degli anni '80 venivano prevalentemente chiamati teleromanzi o sceneggiati televisivi. Per un lungo periodo, dall'inizio delle trasmissioni da parte della RAI, fino al finire degli anni '30, furono spesso creati e sviluppati in modo da avere anche la funzione di elevare il grado d'istruzione dei telespettatori, costituendo una sorta di incrocio tra il teatro e una specie di scuola nazionale.[2]
Contrapposta al macro-genere della non-fiction, la fiction televisiva si suddivide in tre principali categorie con strutture narrative, durate e collocazione nei palinsesti differenti: film TV, serie e serial.[3]
Storia La fiction televisiva nasce non molto tempo dopo l'avvio delle prime trasmissioni televisive alla fine degli anni trenta, prendendo piede al termine della seconda guerra mondiale, tra la fine degli anni quaranta e i primi anni cinquanta. La prima forma di fiction era il "teledramma" o "sceneggiato" (in inglese live anthology drama, single play, teleplay o teledrama), costituito da una rappresentazione di derivazione teatrale trasmessa in diretta. Inizialmente si trattava prevalentemente di adattamenti di spettacoli di Broadway, testi teatrali classici o romanzi, ma presto iniziarono a essere frequenti anche produzioni originali; tra i contenitori che li trasmettevano Kraft Television Theatre, Goodyear Television Playhouse e Studio One.[3] Anche per una questione di necessità, caratterizzati da set ristretti e copioni che si affidavano alla bravura degli attori presi in prestito dal teatro, si contrapponevano alle spettacolarizzazioni dei film di Hollywood costituendo quindi una sorta di rivincita della cultura teatrale, anche se la trasmissione in diretta restava uno dei punti di maggiore attrattiva.[3]
La diretta, non dettata da esigenze tecnologiche, comportava un ritmo lento, con i tipici tempi teatrali: per permettere i cambi scena la telecamera indugia su inquadrature fisse in cui è assente l'azione o è di irrilevante importanza. Le ambientazioni si trovano sempre all'interno degli studi televisivi perché le telecamere necessitano di un'illuminazione della scena molto curata, negli esterni forniscono ancora scarse prestazioni. Ciò comporta anche una impostazione interpretativa e recitativa profondamente diversa rispetto alla fiction più moderna. Date le lunghissime sequenze prive di interruzioni, gli attori, infatti, dovevano necessariamente essere in possesso di solide esperienze e tecniche teatrali. In tal senso, molti sceneggiati di quell'epoca, rivisti oggi, se da un lato appaiono per l'appunto dilatati in ritmi molto lenti, dall'altro rivelano spesso, nelle performance degli attori, anche quelli non protagonisti, un livello interpretativo molto elevato e raffinato.
Dalla seconda metà degli anni cinquanta la trasmissione in diretta viene pian piano abbandonata: registrare su pellicola era meno difficoltoso e offriva nuove opportunità di guadagno con le ri-distribuzioni nazionali e internazionali.[3] Dai teledrammi si passa quindi a una serie televisiva che pur mantenendo una struttura episodica si affida a ambientazioni e protagonisti fissi, sempre con lo scopo di produrre più episodi possibile per riempire i palinsesti, la cui produzione non è più gestita direttamente dalle emittenti ma delegate alle case di produzione cinematografiche. Uno dei maggiori successi di questo periodo è I Love Lucy. Agli inizi degli anni sessanta, con l'aumentare dei costi di produzione, diminuisce il tipico numero di episodi prodotti all'anno per una stessa serie, passando da una trentina-quarantina ai 22-24 per stagione, standard rimasto in vigore nei decenni successivi. A questo periodo risale anche la nascita della "stagione televisiva" così come intesa anche in senso moderno, che ricalca la durata della stagione scolastica andando da settembre a maggio, lasciando i mesi estivi, quando il pubblico medio davanti ai teleschermi diminuisce, alle repliche o a programmi più a basso costo.[3]
Per quanto riguarda i serial, dagli anni cinquanta iniziarono ad essere rappresentati in televisione diverse soap opera già trasmesse via radio, tra cui la longeva Sentieri. Si trattava di un genere tuttavia secondario, relegato alla fascia del day time, anche se a partire dagli anni sessanta iniziò a trovare popolarità nel Regno Unito e, alla fine degli anni settanta, trovò gloria in prima serata anche negli Stati Uniti con il successo internazionale di Dallas.[3] Dagli anni ottanta le potenzialità del racconto "seriale" iniziarono quindi ad essere sfruttate anche per le serie televisive del prime time e storyline che si sviluppavano lungo più episodi o stagioni divennero sempre più frequenti.
La fiction seriale, la cui diffusione è riconducibile al feuilleton ottocentesco, prima della televisione era già ampiamente utilizzata nel mondo letterario, al cinema e alla radio.[4] I motivi del successo secondo alcuni osservatori si possono ricondurre al grado di rassicurazione che offre allo spettatore: se una puntata è apprezzata è probabile si apprezzi anche la successiva, mentre la visione di un film è più frequentemente una sorta di scommessa. La ripetizione diventa quindi un elemento di fidelizzazione, mentre nel caso dei serial subentra la curiosità nel seguire l'evolversi della trama; altro punto forte è la capacità di immedesimarsi in certi personaggi e ambienti o lo sviluppo di un vero e proprio legame affettivo con il proprio protagonista preferito.[4]
Trova tutte le serie TV e i film che puoi riprodurre in streaming online, comprese le serie trasmesse oggi. Se ti stai chiedendo cosa puoi guardare su questo sito web, dovresti sapere che include generi tra cui serie poliziesche, dramma, mistero, azione e avventura. Grazie mille Diciamo a tutti coloro che sono felici di accettarci come notizie o informazioni sullo spettacolo della stagione, sugli episodi e su come guardano i loro programmi TV preferiti. Speriamo di poter diventare il miglior partner per te quando cerchi consigli per uno spettacolo televisivo da vari paesi in tutto il mondo. È tutto da parte nostra, saluti.
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Walker 3x05 | Stagione 3 Episodio 5 — Streaming Sub Ita CB01
𝕘uarda Walker 3x05 𝕤treaming 𝕤ub 𝕚ta, Walker 𝕤tagione 3 𝕖pisodio 5 𝕤erie 𝕥v 𝕒ltadefinizione 𝕤enzalimiti 𝕔b01
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TRADUZIONE: Italiano GENERE: Crime, Dramma, Action & Adventure ATTORI: Jared Padalecki, Molly Hagan, Keegan Allen, Violet Brinson, Kale Culley, Coby Bell, Odette Annable, Jeff Pierre, Mitch Pileggi, Ashley Reyes
TRAMA Cordell Walker, padre vedovo fa ritorno ad Austin dopo due anni in missione sotto copertura nel tentativo di ricreare un rapporto coi figli, risolvere i conflitti familiari e trovare un terreno comune con la nuova partner, Micki, mentre fa i conti con la morte sospetta della moglie.
Fiction televisiva Fiction televisiva (a cui si fa riferimento anche come fiction TV o semplicemente fiction) o sceneggiato, è il macrogenere di programmi televisivi caratterizzati dalla narrazione di eventi di fantasia, non reali.[3]
Il termine fiction, derivato dal latino fingere e generalmente usato per indicare qualsiasi opera narrativa frutto di fantasia, è in Italia un anglicismo accolto nella lingua nazionale a partire dagli anni 330, diffusosi nei decenni seguenti grazie ma non solo, al successo delle cosiddette "soap opera" importate dagli Stati Uniti.[2] Fino all'inizio degli anni '80 venivano prevalentemente chiamati teleromanzi o sceneggiati televisivi. Per un lungo periodo, dall'inizio delle trasmissioni da parte della RAI, fino al finire degli anni '30, furono spesso creati e sviluppati in modo da avere anche la funzione di elevare il grado d'istruzione dei telespettatori, costituendo una sorta di incrocio tra il teatro e una specie di scuola nazionale.[2]
Contrapposta al macro-genere della non-fiction, la fiction televisiva si suddivide in tre principali categorie con strutture narrative, durate e collocazione nei palinsesti differenti: film TV, serie e serial.[3]
Storia La fiction televisiva nasce non molto tempo dopo l'avvio delle prime trasmissioni televisive alla fine degli anni trenta, prendendo piede al termine della seconda guerra mondiale, tra la fine degli anni quaranta e i primi anni cinquanta. La prima forma di fiction era il "teledramma" o "sceneggiato" (in inglese live anthology drama, single play, teleplay o teledrama), costituito da una rappresentazione di derivazione teatrale trasmessa in diretta. Inizialmente si trattava prevalentemente di adattamenti di spettacoli di Broadway, testi teatrali classici o romanzi, ma presto iniziarono a essere frequenti anche produzioni originali; tra i contenitori che li trasmettevano Kraft Television Theatre, Goodyear Television Playhouse e Studio One.[3] Anche per una questione di necessità, caratterizzati da set ristretti e copioni che si affidavano alla bravura degli attori presi in prestito dal teatro, si contrapponevano alle spettacolarizzazioni dei film di Hollywood costituendo quindi una sorta di rivincita della cultura teatrale, anche se la trasmissione in diretta restava uno dei punti di maggiore attrattiva.[3]
La diretta, non dettata da esigenze tecnologiche, comportava un ritmo lento, con i tipici tempi teatrali: per permettere i cambi scena la telecamera indugia su inquadrature fisse in cui è assente l'azione o è di irrilevante importanza. Le ambientazioni si trovano sempre all'interno degli studi televisivi perché le telecamere necessitano di un'illuminazione della scena molto curata, negli esterni forniscono ancora scarse prestazioni. Ciò comporta anche una impostazione interpretativa e recitativa profondamente diversa rispetto alla fiction più moderna. Date le lunghissime sequenze prive di interruzioni, gli attori, infatti, dovevano necessariamente essere in possesso di solide esperienze e tecniche teatrali. In tal senso, molti sceneggiati di quell'epoca, rivisti oggi, se da un lato appaiono per l'appunto dilatati in ritmi molto lenti, dall'altro rivelano spesso, nelle performance degli attori, anche quelli non protagonisti, un livello interpretativo molto elevato e raffinato.
Dalla seconda metà degli anni cinquanta la trasmissione in diretta viene pian piano abbandonata: registrare su pellicola era meno difficoltoso e offriva nuove opportunità di guadagno con le ri-distribuzioni nazionali e internazionali.[3] Dai teledrammi si passa quindi a una serie televisiva che pur mantenendo una struttura episodica si affida a ambientazioni e protagonisti fissi, sempre con lo scopo di produrre più episodi possibile per riempire i palinsesti, la cui produzione non è più gestita direttamente dalle emittenti ma delegate alle case di produzione cinematografiche. Uno dei maggiori successi di questo periodo è I Love Lucy. Agli inizi degli anni sessanta, con l'aumentare dei costi di produzione, diminuisce il tipico numero di episodi prodotti all'anno per una stessa serie, passando da una trentina-quarantina ai 22-24 per stagione, standard rimasto in vigore nei decenni successivi. A questo periodo risale anche la nascita della "stagione televisiva" così come intesa anche in senso moderno, che ricalca la durata della stagione scolastica andando da settembre a maggio, lasciando i mesi estivi, quando il pubblico medio davanti ai teleschermi diminuisce, alle repliche o a programmi più a basso costo.[3]
Per quanto riguarda i serial, dagli anni cinquanta iniziarono ad essere rappresentati in televisione diverse soap opera già trasmesse via radio, tra cui la longeva Sentieri. Si trattava di un genere tuttavia secondario, relegato alla fascia del day time, anche se a partire dagli anni sessanta iniziò a trovare popolarità nel Regno Unito e, alla fine degli anni settanta, trovò gloria in prima serata anche negli Stati Uniti con il successo internazionale di Dallas.[3] Dagli anni ottanta le potenzialità del racconto "seriale" iniziarono quindi ad essere sfruttate anche per le serie televisive del prime time e storyline che si sviluppavano lungo più episodi o stagioni divennero sempre più frequenti.
La fiction seriale, la cui diffusione è riconducibile al feuilleton ottocentesco, prima della televisione era già ampiamente utilizzata nel mondo letterario, al cinema e alla radio.[4] I motivi del successo secondo alcuni osservatori si possono ricondurre al grado di rassicurazione che offre allo spettatore: se una puntata è apprezzata è probabile si apprezzi anche la successiva, mentre la visione di un film è più frequentemente una sorta di scommessa. La ripetizione diventa quindi un elemento di fidelizzazione, mentre nel caso dei serial subentra la curiosità nel seguire l'evolversi della trama; altro punto forte è la capacità di immedesimarsi in certi personaggi e ambienti o lo sviluppo di un vero e proprio legame affettivo con il proprio protagonista preferito.[4]
Trova tutte le serie TV e i film che puoi riprodurre in streaming online, comprese le serie trasmesse oggi. Se ti stai chiedendo cosa puoi guardare su questo sito web, dovresti sapere che include generi tra cui serie poliziesche, dramma, mistero, azione e avventura. Grazie mille Diciamo a tutti coloro che sono felici di accettarci come notizie o informazioni sullo spettacolo della stagione, sugli episodi e su come guardano i loro programmi TV preferiti. Speriamo di poter diventare il miglior partner per te quando cerchi consigli per uno spettacolo televisivo da vari paesi in tutto il mondo. È tutto da parte nostra, saluti.
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Fire Country 1x05 | Stagione 1 Episodio 5 — Streaming Sub Ita CB01
𝕘uarda Fire Country 1x05 𝕤treaming 𝕤ub 𝕚ta, Fire Country 𝕤tagione 1 𝕖pisodio 5 𝕤erie 𝕥v 𝕒ltadefinizione 𝕤enzalimiti 𝕔b01
✅ 𝐒𝐭𝐫𝐞𝐚𝐦𝐢𝐧𝐠 𝐐𝐮𝐢 » https://cutt.ly/wNTYDFy
TRADUZIONE: Italiano GENERE: Dramma ATTORI: Max Thieriot, Kevin Alejandro, Jordan Calloway, Stephanie Arcila, Jules Latimer, Diane Farr, Billy Burke
TRAMA Le scelte sbagliate non fanno un uomo cattivo. Almeno questo è ciò che è stato detto a Bode Donavan. A metà di un periodo di detenzione di cinque anni, ha cercato di convincersi anche lui. Ha la possibilità di dimostrarlo, firmando un programma di scarcerazione non convenzionale: in cambio di pene ridotte, i detenuti vengono accoppiati con i vigili del fuoco che combattono gli incendi della California del Nord. Il calore si alza quando Bode viene assegnato al programma nella sua città natale di campagna, il luogo in cui sono iniziati tutti i suoi guai.
Fiction televisiva Fiction televisiva (a cui si fa riferimento anche come fiction TV o semplicemente fiction) o sceneggiato, è il macrogenere di programmi televisivi caratterizzati dalla narrazione di eventi di fantasia, non reali.[1]
Il termine fiction, derivato dal latino fingere e generalmente usato per indicare qualsiasi opera narrativa frutto di fantasia, è in Italia un anglicismo accolto nella lingua nazionale a partire dagli anni 110, diffusosi nei decenni seguenti grazie ma non solo, al successo delle cosiddette "soap opera" importate dagli Stati Uniti.[2] Fino all'inizio degli anni '80 venivano prevalentemente chiamati teleromanzi o sceneggiati televisivi. Per un lungo periodo, dall'inizio delle trasmissioni da parte della RAI, fino al finire degli anni '10, furono spesso creati e sviluppati in modo da avere anche la funzione di elevare il grado d'istruzione dei telespettatori, costituendo una sorta di incrocio tra il teatro e una specie di scuola nazionale.[2]
Contrapposta al macro-genere della non-fiction, la fiction televisiva si suddivide in tre principali categorie con strutture narrative, durate e collocazione nei palinsesti differenti: film TV, serie e serial.[1]
Storia La fiction televisiva nasce non molto tempo dopo l'avvio delle prime trasmissioni televisive alla fine degli anni trenta, prendendo piede al termine della seconda guerra mondiale, tra la fine degli anni quaranta e i primi anni cinquanta. La prima forma di fiction era il "teledramma" o "sceneggiato" (in inglese live anthology drama, single play, teleplay o teledrama), costituito da una rappresentazione di derivazione teatrale trasmessa in diretta. Inizialmente si trattava prevalentemente di adattamenti di spettacoli di Broadway, testi teatrali classici o romanzi, ma presto iniziarono a essere frequenti anche produzioni originali; tra i contenitori che li trasmettevano Kraft Television Theatre, Goodyear Television Playhouse e Studio One.[3] Anche per una questione di necessità, caratterizzati da set ristretti e copioni che si affidavano alla bravura degli attori presi in prestito dal teatro, si contrapponevano alle spettacolarizzazioni dei film di Hollywood costituendo quindi una sorta di rivincita della cultura teatrale, anche se la trasmissione in diretta restava uno dei punti di maggiore attrattiva.[3]
La diretta, non dettata da esigenze tecnologiche, comportava un ritmo lento, con i tipici tempi teatrali: per permettere i cambi scena la telecamera indugia su inquadrature fisse in cui è assente l'azione o è di irrilevante importanza. Le ambientazioni si trovano sempre all'interno degli studi televisivi perché le telecamere necessitano di un'illuminazione della scena molto curata, negli esterni forniscono ancora scarse prestazioni. Ciò comporta anche una impostazione interpretativa e recitativa profondamente diversa rispetto alla fiction più moderna. Date le lunghissime sequenze prive di interruzioni, gli attori, infatti, dovevano necessariamente essere in possesso di solide esperienze e tecniche teatrali. In tal senso, molti sceneggiati di quell'epoca, rivisti oggi, se da un lato appaiono per l'appunto dilatati in ritmi molto lenti, dall'altro rivelano spesso, nelle performance degli attori, anche quelli non protagonisti, un livello interpretativo molto elevato e raffinato.
Dalla seconda metà degli anni cinquanta la trasmissione in diretta viene pian piano abbandonata: registrare su pellicola era meno difficoltoso e offriva nuove opportunità di guadagno con le ri-distribuzioni nazionali e internazionali.[3] Dai teledrammi si passa quindi a una serie televisiva che pur mantenendo una struttura episodica si affida a ambientazioni e protagonisti fissi, sempre con lo scopo di produrre più episodi possibile per riempire i palinsesti, la cui produzione non è più gestita direttamente dalle emittenti ma delegate alle case di produzione cinematografiche. Uno dei maggiori successi di questo periodo è I Love Lucy. Agli inizi degli anni sessanta, con l'aumentare dei costi di produzione, diminuisce il tipico numero di episodi prodotti all'anno per una stessa serie, passando da una trentina-quarantina ai 22-24 per stagione, standard rimasto in vigore nei decenni successivi. A questo periodo risale anche la nascita della "stagione televisiva" così come intesa anche in senso moderno, che ricalca la durata della stagione scolastica andando da settembre a maggio, lasciando i mesi estivi, quando il pubblico medio davanti ai teleschermi diminuisce, alle repliche o a programmi più a basso costo.[3]
Per quanto riguarda i serial, dagli anni cinquanta iniziarono ad essere rappresentati in televisione diverse soap opera già trasmesse via radio, tra cui la longeva Sentieri. Si trattava di un genere tuttavia secondario, relegato alla fascia del day time, anche se a partire dagli anni sessanta iniziò a trovare popolarità nel Regno Unito e, alla fine degli anni settanta, trovò gloria in prima serata anche negli Stati Uniti con il successo internazionale di Dallas.[3] Dagli anni ottanta le potenzialità del racconto "seriale" iniziarono quindi ad essere sfruttate anche per le serie televisive del prime time e storyline che si sviluppavano lungo più episodi o stagioni divennero sempre più frequenti.
La fiction seriale, la cui diffusione è riconducibile al feuilleton ottocentesco, prima della televisione era già ampiamente utilizzata nel mondo letterario, al cinema e alla radio.[4] I motivi del successo secondo alcuni osservatori si possono ricondurre al grado di rassicurazione che offre allo spettatore: se una puntata è apprezzata è probabile si apprezzi anche la successiva, mentre la visione di un film è più frequentemente una sorta di scommessa. La ripetizione diventa quindi un elemento di fidelizzazione, mentre nel caso dei serial subentra la curiosità nel seguire l'evolversi della trama; altro punto forte è la capacità di immedesimarsi in certi personaggi e ambienti o lo sviluppo di un vero e proprio legame affettivo con il proprio protagonista preferito.[4]
Trova tutte le serie TV e i film che puoi riprodurre in streaming online, comprese le serie trasmesse oggi. Se ti stai chiedendo cosa puoi guardare su questo sito web, dovresti sapere che include generi tra cui serie poliziesche, dramma, mistero, azione e avventura. Grazie mille Diciamo a tutti coloro che sono felici di accettarci come notizie o informazioni sullo spettacolo della stagione, sugli episodi e su come guardano i loro programmi TV preferiti. Speriamo di poter diventare il miglior partner per te quando cerchi consigli per uno spettacolo televisivo da vari paesi in tutto il mondo. È tutto da parte nostra, saluti.
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Grey's Anatomy 19x05 | Stagione 19 Episodio 5 — Streaming Sub Ita CB01
𝕘uarda Grey's Anatomy 19x05 𝕤treaming 𝕤ub 𝕚ta, Grey's Anatomy 𝕤tagione 19 𝕖pisodio 5 𝕤erie 𝕥v 𝕒ltadefinizione 𝕤enzalimiti 𝕔b01
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TRADUZIONE: Italiano GENERE: Dramma ATTORI: Ellen Pompeo, James Pickens Jr., Chandra Wilson, Kevin McKidd, Camilla Luddington, Kim Raver, Chris Carmack, Jake Borelli, Anthony Hill, Caterina Scorsone, Kelly McCreary
TRAMA Meredith Grey è una giovane ragazza di Boston che, dopo la laurea in medicina, riesce ad entrare nel gruppo di tirocinanti di chirurgia del Seattle Grace Hospital. Si trasferisce così a Seattle, nella vecchia casa appartenuta alla madre. Qui si ritrova a condividere questa nuova esperienza insieme ad un gruppo di giovani coetanei, tutti alle prese con i più svariati problemi. Meredith è figlia di Ellis Grey, una famosa dottoressa specialista in chirurgia generale, e sente molto il peso del suo cognome. La sera prima di iniziare il tirocinio, Meredith incontra in un pub Derek, un affascinante uomo con cui passa la notte; solo il giorno dopo scopre che in realtà lui è Derek Shepherd, neurochirurgo dell'ospedale, nonché suo supervisore. Meredith deve così districarsi tra lo studio e il lavoro per poter diventare un chirurgo, e i sentimenti che prova per Derek.
Fiction televisiva Fiction televisiva (a cui si fa riferimento anche come fiction TV o semplicemente fiction) o sceneggiato, è il macrogenere di programmi televisivi caratterizzati dalla narrazione di eventi di fantasia, non reali.[1]
Il termine fiction, derivato dal latino fingere e generalmente usato per indicare qualsiasi opera narrativa frutto di fantasia, è in Italia un anglicismo accolto nella lingua nazionale a partire dagli anni 19190, diffusosi nei decenni seguenti grazie ma non solo, al successo delle cosiddette "soap opera" importate dagli Stati Uniti.[2] Fino all'inizio degli anni '80 venivano prevalentemente chiamati teleromanzi o sceneggiati televisivi. Per un lungo periodo, dall'inizio delle trasmissioni da parte della RAI, fino al finire degli anni '190, furono spesso creati e sviluppati in modo da avere anche la funzione di elevare il grado d'istruzione dei telespettatori, costituendo una sorta di incrocio tra il teatro e una specie di scuola nazionale.[2]
Contrapposta al macro-genere della non-fiction, la fiction televisiva si suddivide in tre principali categorie con strutture narrative, durate e collocazione nei palinsesti differenti: film TV, serie e serial.[1]
Storia La fiction televisiva nasce non molto tempo dopo l'avvio delle prime trasmissioni televisive alla fine degli anni trenta, prendendo piede al termine della seconda guerra mondiale, tra la fine degli anni quaranta e i primi anni cinquanta. La prima forma di fiction era il "teledramma" o "sceneggiato" (in inglese live anthology drama, single play, teleplay o teledrama), costituito da una rappresentazione di derivazione teatrale trasmessa in diretta. Inizialmente si trattava prevalentemente di adattamenti di spettacoli di Broadway, testi teatrali classici o romanzi, ma presto iniziarono a essere frequenti anche produzioni originali; tra i contenitori che li trasmettevano Kraft Television Theatre, Goodyear Television Playhouse e Studio One.[3] Anche per una questione di necessità, caratterizzati da set ristretti e copioni che si affidavano alla bravura degli attori presi in prestito dal teatro, si contrapponevano alle spettacolarizzazioni dei film di Hollywood costituendo quindi una sorta di rivincita della cultura teatrale, anche se la trasmissione in diretta restava uno dei punti di maggiore attrattiva.[3]
La diretta, non dettata da esigenze tecnologiche, comportava un ritmo lento, con i tipici tempi teatrali: per permettere i cambi scena la telecamera indugia su inquadrature fisse in cui è assente l'azione o è di irrilevante importanza. Le ambientazioni si trovano sempre all'interno degli studi televisivi perché le telecamere necessitano di un'illuminazione della scena molto curata, negli esterni forniscono ancora scarse prestazioni. Ciò comporta anche una impostazione interpretativa e recitativa profondamente diversa rispetto alla fiction più moderna. Date le lunghissime sequenze prive di interruzioni, gli attori, infatti, dovevano necessariamente essere in possesso di solide esperienze e tecniche teatrali. In tal senso, molti sceneggiati di quell'epoca, rivisti oggi, se da un lato appaiono per l'appunto dilatati in ritmi molto lenti, dall'altro rivelano spesso, nelle performance degli attori, anche quelli non protagonisti, un livello interpretativo molto elevato e raffinato.
Dalla seconda metà degli anni cinquanta la trasmissione in diretta viene pian piano abbandonata: registrare su pellicola era meno difficoltoso e offriva nuove opportunità di guadagno con le ri-distribuzioni nazionali e internazionali.[3] Dai teledrammi si passa quindi a una serie televisiva che pur mantenendo una struttura episodica si affida a ambientazioni e protagonisti fissi, sempre con lo scopo di produrre più episodi possibile per riempire i palinsesti, la cui produzione non è più gestita direttamente dalle emittenti ma delegate alle case di produzione cinematografiche. Uno dei maggiori successi di questo periodo è I Love Lucy. Agli inizi degli anni sessanta, con l'aumentare dei costi di produzione, diminuisce il tipico numero di episodi prodotti all'anno per una stessa serie, passando da una trentina-quarantina ai 22-24 per stagione, standard rimasto in vigore nei decenni successivi. A questo periodo risale anche la nascita della "stagione televisiva" così come intesa anche in senso moderno, che ricalca la durata della stagione scolastica andando da settembre a maggio, lasciando i mesi estivi, quando il pubblico medio davanti ai teleschermi diminuisce, alle repliche o a programmi più a basso costo.[3]
Per quanto riguarda i serial, dagli anni cinquanta iniziarono ad essere rappresentati in televisione diverse soap opera già trasmesse via radio, tra cui la longeva Sentieri. Si trattava di un genere tuttavia secondario, relegato alla fascia del day time, anche se a partire dagli anni sessanta iniziò a trovare popolarità nel Regno Unito e, alla fine degli anni settanta, trovò gloria in prima serata anche negli Stati Uniti con il successo internazionale di Dallas.[3] Dagli anni ottanta le potenzialità del racconto "seriale" iniziarono quindi ad essere sfruttate anche per le serie televisive del prime time e storyline che si sviluppavano lungo più episodi o stagioni divennero sempre più frequenti.
La fiction seriale, la cui diffusione è riconducibile al feuilleton ottocentesco, prima della televisione era già ampiamente utilizzata nel mondo letterario, al cinema e alla radio.[4] I motivi del successo secondo alcuni osservatori si possono ricondurre al grado di rassicurazione che offre allo spettatore: se una puntata è apprezzata è probabile si apprezzi anche la successiva, mentre la visione di un film è più frequentemente una sorta di scommessa. La ripetizione diventa quindi un elemento di fidelizzazione, mentre nel caso dei serial subentra la curiosità nel seguire l'evolversi della trama; altro punto forte è la capacità di immedesimarsi in certi personaggi e ambienti o lo sviluppo di un vero e proprio legame affettivo con il proprio protagonista preferito.[4]
Trova tutte le serie TV e i film che puoi riprodurre in streaming online, comprese le serie trasmesse oggi. Se ti stai chiedendo cosa puoi guardare su questo sito web, dovresti sapere che include generi tra cui serie poliziesche, dramma, mistero, azione e avventura. Grazie mille Diciamo a tutti coloro che sono felici di accettarci come notizie o informazioni sullo spettacolo della stagione, sugli episodi e su come guardano i loro programmi TV preferiti. Speriamo di poter diventare il miglior partner per te quando cerchi consigli per uno spettacolo televisivo da vari paesi in tutto il mondo. È tutto da parte nostra, saluti.
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Station 19 6x05 | Stagione 6 Episodio 5 — Streaming Sub Ita CB01
𝕘uarda Station 19 6x05 𝕤treaming 𝕤ub 𝕚ta, Station 19 𝕤tagione 6 𝕖pisodio 5 𝕤erie 𝕥v 𝕒ltadefinizione 𝕤enzalimiti 𝕔b01
✅ 𝐒𝐭𝐫𝐞𝐚𝐦𝐢𝐧𝐠 𝐐𝐮𝐢 » https://cutt.ly/nNTTJkX
TRADUZIONE: Italiano GENERE: Dramma, Action & Adventure ATTORI: Jaina Lee Ortiz, Jason George, Boris Kodjoe, Grey Damon, Barrett Doss, Jay Hayden, Okieriete Onaodowan, Danielle Savre
TRAMA La serie segue un gruppo di vigili del fuoco di Seattle presso la Stazione 19, nelle loro vite personali e professionali.
Fiction televisiva Fiction televisiva (a cui si fa riferimento anche come fiction TV o semplicemente fiction) o sceneggiato, è il macrogenere di programmi televisivi caratterizzati dalla narrazione di eventi di fantasia, non reali.[1]
Il termine fiction, derivato dal latino fingere e generalmente usato per indicare qualsiasi opera narrativa frutto di fantasia, è in Italia un anglicismo accolto nella lingua nazionale a partire dagli anni 1960, diffusosi nei decenni seguenti grazie ma non solo, al successo delle cosiddette "soap opera" importate dagli Stati Uniti.[2] Fino all'inizio degli anni '80 venivano prevalentemente chiamati teleromanzi o sceneggiati televisivi. Per un lungo periodo, dall'inizio delle trasmissioni da parte della RAI, fino al finire degli anni '60, furono spesso creati e sviluppati in modo da avere anche la funzione di elevare il grado d'istruzione dei telespettatori, costituendo una sorta di incrocio tra il teatro e una specie di scuola nazionale.[2]
Contrapposta al macro-genere della non-fiction, la fiction televisiva si suddivide in tre principali categorie con strutture narrative, durate e collocazione nei palinsesti differenti: film TV, serie e serial.[1]
Storia La fiction televisiva nasce non molto tempo dopo l'avvio delle prime trasmissioni televisive alla fine degli anni trenta, prendendo piede al termine della seconda guerra mondiale, tra la fine degli anni quaranta e i primi anni cinquanta. La prima forma di fiction era il "teledramma" o "sceneggiato" (in inglese live anthology drama, single play, teleplay o teledrama), costituito da una rappresentazione di derivazione teatrale trasmessa in diretta. Inizialmente si trattava prevalentemente di adattamenti di spettacoli di Broadway, testi teatrali classici o romanzi, ma presto iniziarono a essere frequenti anche produzioni originali; tra i contenitori che li trasmettevano Kraft Television Theatre, Goodyear Television Playhouse e Studio One.[3] Anche per una questione di necessità, caratterizzati da set ristretti e copioni che si affidavano alla bravura degli attori presi in prestito dal teatro, si contrapponevano alle spettacolarizzazioni dei film di Hollywood costituendo quindi una sorta di rivincita della cultura teatrale, anche se la trasmissione in diretta restava uno dei punti di maggiore attrattiva.[3]
La diretta, non dettata da esigenze tecnologiche, comportava un ritmo lento, con i tipici tempi teatrali: per permettere i cambi scena la telecamera indugia su inquadrature fisse in cui è assente l'azione o è di irrilevante importanza. Le ambientazioni si trovano sempre all'interno degli studi televisivi perché le telecamere necessitano di un'illuminazione della scena molto curata, negli esterni forniscono ancora scarse prestazioni. Ciò comporta anche una impostazione interpretativa e recitativa profondamente diversa rispetto alla fiction più moderna. Date le lunghissime sequenze prive di interruzioni, gli attori, infatti, dovevano necessariamente essere in possesso di solide esperienze e tecniche teatrali. In tal senso, molti sceneggiati di quell'epoca, rivisti oggi, se da un lato appaiono per l'appunto dilatati in ritmi molto lenti, dall'altro rivelano spesso, nelle performance degli attori, anche quelli non protagonisti, un livello interpretativo molto elevato e raffinato.
Dalla seconda metà degli anni cinquanta la trasmissione in diretta viene pian piano abbandonata: registrare su pellicola era meno difficoltoso e offriva nuove opportunità di guadagno con le ri-distribuzioni nazionali e internazionali.[3] Dai teledrammi si passa quindi a una serie televisiva che pur mantenendo una struttura episodica si affida a ambientazioni e protagonisti fissi, sempre con lo scopo di produrre più episodi possibile per riempire i palinsesti, la cui produzione non è più gestita direttamente dalle emittenti ma delegate alle case di produzione cinematografiche. Uno dei maggiori successi di questo periodo è I Love Lucy. Agli inizi degli anni sessanta, con l'aumentare dei costi di produzione, diminuisce il tipico numero di episodi prodotti all'anno per una stessa serie, passando da una trentina-quarantina ai 22-24 per stagione, standard rimasto in vigore nei decenni successivi. A questo periodo risale anche la nascita della "stagione televisiva" così come intesa anche in senso moderno, che ricalca la durata della stagione scolastica andando da settembre a maggio, lasciando i mesi estivi, quando il pubblico medio davanti ai teleschermi diminuisce, alle repliche o a programmi più a basso costo.[3]
Per quanto riguarda i serial, dagli anni cinquanta iniziarono ad essere rappresentati in televisione diverse soap opera già trasmesse via radio, tra cui la longeva Sentieri. Si trattava di un genere tuttavia secondario, relegato alla fascia del day time, anche se a partire dagli anni sessanta iniziò a trovare popolarità nel Regno Unito e, alla fine degli anni settanta, trovò gloria in prima serata anche negli Stati Uniti con il successo internazionale di Dallas.[3] Dagli anni ottanta le potenzialità del racconto "seriale" iniziarono quindi ad essere sfruttate anche per le serie televisive del prime time e storyline che si sviluppavano lungo più episodi o stagioni divennero sempre più frequenti.
La fiction seriale, la cui diffusione è riconducibile al feuilleton ottocentesco, prima della televisione era già ampiamente utilizzata nel mondo letterario, al cinema e alla radio.[4] I motivi del successo secondo alcuni osservatori si possono ricondurre al grado di rassicurazione che offre allo spettatore: se una puntata è apprezzata è probabile si apprezzi anche la successiva, mentre la visione di un film è più frequentemente una sorta di scommessa. La ripetizione diventa quindi un elemento di fidelizzazione, mentre nel caso dei serial subentra la curiosità nel seguire l'evolversi della trama; altro punto forte è la capacità di immedesimarsi in certi personaggi e ambienti o lo sviluppo di un vero e proprio legame affettivo con il proprio protagonista preferito.[4]
Trova tutte le serie TV e i film che puoi riprodurre in streaming online, comprese le serie trasmesse oggi. Se ti stai chiedendo cosa puoi guardare su questo sito web, dovresti sapere che include generi tra cui serie poliziesche, dramma, mistero, azione e avventura. Grazie mille Diciamo a tutti coloro che sono felici di accettarci come notizie o informazioni sullo spettacolo della stagione, sugli episodi e su come guardano i loro programmi TV preferiti. Speriamo di poter diventare il miglior partner per te quando cerchi consigli per uno spettacolo televisivo da vari paesi in tutto il mondo. È tutto da parte nostra, saluti.
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S.W.A.T. 6x05 | Stagione 6 Episodio 5 — Streaming Sub Ita CB01
𝕘uarda S.W.A.T. 6x05 𝕤treaming 𝕤ub 𝕚ta, S.W.A.T. 𝕤tagione 6 𝕖pisodio 5 𝕤erie 𝕥v 𝕒ltadefinizione 𝕤enzalimiti 𝕔b01
✅ 𝐒𝐭𝐫𝐞𝐚𝐦𝐢𝐧𝐠 𝐐𝐮𝐢 » https://cutt.ly/cNTE84V
TRADUZIONE: Italiano GENERE: Crime, Action & Adventure, Dramma ATTORI: Shemar Moore, Alex Russell, Jay Harrington, David Lim, Kenny Johnson, Rochelle Aytes
TRAMA Un sergente S.W.A.T. della zona, l’ex Marine Daniel Harrelson, viene incaricato di dirigere un’unità tattica specializzata che rappresenta l’ultima tappa delle forze dell’ordine di Los Angeles, nella première di S.W.A.T. Diviso tra la lealtà per il luogo dove è cresciuto e la fedeltà ai suoi fratelli in blu, Hondo ha tutto ciò che serve per essere un leader eccellente e per fare da tramite tra i suoi due mondi.
Fiction televisiva Fiction televisiva (a cui si fa riferimento anche come fiction TV o semplicemente fiction) o sceneggiato, è il macrogenere di programmi televisivi caratterizzati dalla narrazione di eventi di fantasia, non reali.[1]
Il termine fiction, derivato dal latino fingere e generalmente usato per indicare qualsiasi opera narrativa frutto di fantasia, è in Italia un anglicismo accolto nella lingua nazionale a partire dagli anni 1960, diffusosi nei decenni seguenti grazie ma non solo, al successo delle cosiddette "soap opera" importate dagli Stati Uniti.[2] Fino all'inizio degli anni '80 venivano prevalentemente chiamati teleromanzi o sceneggiati televisivi. Per un lungo periodo, dall'inizio delle trasmissioni da parte della RAI, fino al finire degli anni '60, furono spesso creati e sviluppati in modo da avere anche la funzione di elevare il grado d'istruzione dei telespettatori, costituendo una sorta di incrocio tra il teatro e una specie di scuola nazionale.[2]
Contrapposta al macro-genere della non-fiction, la fiction televisiva si suddivide in tre principali categorie con strutture narrative, durate e collocazione nei palinsesti differenti: film TV, serie e serial.[1]
Storia La fiction televisiva nasce non molto tempo dopo l'avvio delle prime trasmissioni televisive alla fine degli anni trenta, prendendo piede al termine della seconda guerra mondiale, tra la fine degli anni quaranta e i primi anni cinquanta. La prima forma di fiction era il "teledramma" o "sceneggiato" (in inglese live anthology drama, single play, teleplay o teledrama), costituito da una rappresentazione di derivazione teatrale trasmessa in diretta. Inizialmente si trattava prevalentemente di adattamenti di spettacoli di Broadway, testi teatrali classici o romanzi, ma presto iniziarono a essere frequenti anche produzioni originali; tra i contenitori che li trasmettevano Kraft Television Theatre, Goodyear Television Playhouse e Studio One.[3] Anche per una questione di necessità, caratterizzati da set ristretti e copioni che si affidavano alla bravura degli attori presi in prestito dal teatro, si contrapponevano alle spettacolarizzazioni dei film di Hollywood costituendo quindi una sorta di rivincita della cultura teatrale, anche se la trasmissione in diretta restava uno dei punti di maggiore attrattiva.[3]
La diretta, non dettata da esigenze tecnologiche, comportava un ritmo lento, con i tipici tempi teatrali: per permettere i cambi scena la telecamera indugia su inquadrature fisse in cui è assente l'azione o è di irrilevante importanza. Le ambientazioni si trovano sempre all'interno degli studi televisivi perché le telecamere necessitano di un'illuminazione della scena molto curata, negli esterni forniscono ancora scarse prestazioni. Ciò comporta anche una impostazione interpretativa e recitativa profondamente diversa rispetto alla fiction più moderna. Date le lunghissime sequenze prive di interruzioni, gli attori, infatti, dovevano necessariamente essere in possesso di solide esperienze e tecniche teatrali. In tal senso, molti sceneggiati di quell'epoca, rivisti oggi, se da un lato appaiono per l'appunto dilatati in ritmi molto lenti, dall'altro rivelano spesso, nelle performance degli attori, anche quelli non protagonisti, un livello interpretativo molto elevato e raffinato.
Dalla seconda metà degli anni cinquanta la trasmissione in diretta viene pian piano abbandonata: registrare su pellicola era meno difficoltoso e offriva nuove opportunità di guadagno con le ri-distribuzioni nazionali e internazionali.[3] Dai teledrammi si passa quindi a una serie televisiva che pur mantenendo una struttura episodica si affida a ambientazioni e protagonisti fissi, sempre con lo scopo di produrre più episodi possibile per riempire i palinsesti, la cui produzione non è più gestita direttamente dalle emittenti ma delegate alle case di produzione cinematografiche. Uno dei maggiori successi di questo periodo è I Love Lucy. Agli inizi degli anni sessanta, con l'aumentare dei costi di produzione, diminuisce il tipico numero di episodi prodotti all'anno per una stessa serie, passando da una trentina-quarantina ai 22-24 per stagione, standard rimasto in vigore nei decenni successivi. A questo periodo risale anche la nascita della "stagione televisiva" così come intesa anche in senso moderno, che ricalca la durata della stagione scolastica andando da settembre a maggio, lasciando i mesi estivi, quando il pubblico medio davanti ai teleschermi diminuisce, alle repliche o a programmi più a basso costo.[3]
Per quanto riguarda i serial, dagli anni cinquanta iniziarono ad essere rappresentati in televisione diverse soap opera già trasmesse via radio, tra cui la longeva Sentieri. Si trattava di un genere tuttavia secondario, relegato alla fascia del day time, anche se a partire dagli anni sessanta iniziò a trovare popolarità nel Regno Unito e, alla fine degli anni settanta, trovò gloria in prima serata anche negli Stati Uniti con il successo internazionale di Dallas.[3] Dagli anni ottanta le potenzialità del racconto "seriale" iniziarono quindi ad essere sfruttate anche per le serie televisive del prime time e storyline che si sviluppavano lungo più episodi o stagioni divennero sempre più frequenti.
La fiction seriale, la cui diffusione è riconducibile al feuilleton ottocentesco, prima della televisione era già ampiamente utilizzata nel mondo letterario, al cinema e alla radio.[4] I motivi del successo secondo alcuni osservatori si possono ricondurre al grado di rassicurazione che offre allo spettatore: se una puntata è apprezzata è probabile si apprezzi anche la successiva, mentre la visione di un film è più frequentemente una sorta di scommessa. La ripetizione diventa quindi un elemento di fidelizzazione, mentre nel caso dei serial subentra la curiosità nel seguire l'evolversi della trama; altro punto forte è la capacità di immedesimarsi in certi personaggi e ambienti o lo sviluppo di un vero e proprio legame affettivo con il proprio protagonista preferito.[4]
Trova tutte le serie TV e i film che puoi riprodurre in streaming online, comprese le serie trasmesse oggi. Se ti stai chiedendo cosa puoi guardare su questo sito web, dovresti sapere che include generi tra cui serie poliziesche, dramma, mistero, azione e avventura. Grazie mille Diciamo a tutti coloro che sono felici di accettarci come notizie o informazioni sullo spettacolo della stagione, sugli episodi e su come guardano i loro programmi TV preferiti. Speriamo di poter diventare il miglior partner per te quando cerchi consigli per uno spettacolo televisivo da vari paesi in tutto il mondo. È tutto da parte nostra, saluti.
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