neoshoji
Shoji ~ N&O
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  Salve sono Shoji, gioco ai videogame da quando avevo 5 anni. Ho sviluppato interesse per la letteratura e la cinematografia in seguito...  
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neoshoji · 7 years ago
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GRIMOIRE OF BALANCE - CAPITOLO 1: UNA SPLENDIDA LUNA
Lo conobbi da piccola, avevo sei anni e mia madre mi portò ad uno zoo, parecchie miglia lontano da casa. Gli animali erano divisi in diverse fosse profonde e recintate. L'animale che ero più interessata a vedere era la Tigre bianca, tuttavia se ne stava accucciata in una piccola caverna artificiale, o almeno così avevo capito dalle voci degli altri visitatori. Dopo pochi minuti, arrivò lui, si mise di fianco a me con le braccia incrociate, sorrise e disse ad alta voce: "Ei tu! Sai che è maleducazione dare le spalle?". La scena mi fece un po ridere, sarà che, anche se gridò quella volta, in mezzo alla folla si riusciva a sentire appena la sua voce, figurati se riuscisse a sentirlo la Tigre. Eppure dopo pochi attimi si vide il di dietro della Tigre sporgersi dalla caverna, si spostava come per girarsi, ed infine uscì, era splendida, la sua pelliccia chiara splendeva alla luce del sole. Si avvicinò verso il nostro lato, e guardò dritto nella nostra direzione, con un aria parecchio malinconica. "Sono le persone" disse, spostai la testa per far intendere che non avevo capito, e senza spostare gli occhi dalla Tigre continuò "Hai notato? Da quando è uscita il chiasso è aumentato, hanno incominciato a riprendere con i videofonini, fare foto con il flash, alcuni bambini le lanciano noccioline come se fosse una scimmia." poi disse alzando la voce come per farsi sentire anche da lei "Domani mi trasferirò lontano, non potrò più venire tutti i giorni a trovarti... forse.. forse non potrò venire mai più. Sono venuto a dirti addio." fece un leggero inchino, aveva uno sguardo molto triste, la Tigre mi sembrò che gli rispose, dato che abbassò la testa, e quando mi rigirai verso di lui, non c'era più. Credevo fosse stato un sogno, invece era il mio primo incontro con Satoshi, di anni 7. "In seguitò mi trasferì nella stessa città di Amy, abbiamo frequentato la stessa scuola media, e ora siamo in seconda liceo" "Tu non metti nessuna emozione quando parli di come ci siamo conosciuti!" "Ma nessuno ce lo chiederà mai. Non siamo mica fidanzati." "Quanto sei freddo" Satoshi ha i capelli neri, lunghi fino al'inizio delle spalle, rigorosamente all'indietro, neanche un cenno di barba, sopracciglia sottili, occhi verdi, corporatura snella ma muscolosa. Ed è seduto sul letto di Amy, per parlarle prima del primo giorno di scuola. Amy invece ha i capelli lunghi fino al fondo schiena, molti dread bianchi con striature nere, in onore al suo animale preferito (Amy sostiene sia la Tigre bianca, ma Satoshi continua a dire convinto che in realtà sia la zebra). Ha gli occhi scuri, ed il fisico più somigliante a quello di un ragazzo, rispetto a quello di una ragazza, ed una terza di seno (N.d.S. So che volevate sapere quest'ultimo dettaglio). Rimane in piedi di fronte a Satoshi, con gli occhi chiusi e l'espressione un po nervosa. "Senti-" "Ti accompagnano i tuoi a scuola giusto?" "Si, perché?" "Allora è certo che non ci chiederanno come ci siamo conosciuti, non arriveremo neanche insieme" Satoshi si alza e si avvicina alla porta mettendosi le cuffie ed avvia You've Got Time [YouTube] uscendo dalla porta senza lasciare che Amy dicesse una parola. Esce dalla casa, ed inizia a camminare sotto il sole caldo, con un vento fresco che gli accarezza i capelli, guarda le espressioni dei passanti, chi controlla l'orologio temendo di fare ritardo a lavoro, chi sorride e saluta il vicinato, i vagabondi addormentati sui cartoni, ed il tempo passò velocemente nel tragitto che lo portò a scuola. Non aveva molti amici, anzi sarebbe più preciso dire che non aveva amici, di solito la gente se hai un comportamento strano come quello di Satoshi non si avvicina neanche per fare amicizia. Entrò nella scuola, e salì le scale, poggiò la cartella sulla sedia accanto alla sua, e continuò ad ascoltare la musica finché la classe non si riempì. Arriva Amy, che si siede accanto a lui "Potevi almeno salutarmi prima di uscire" "Tanto ci saremmo visti in classe" Entra subito la Professoressa di Matematica e le lezioni incominciano. "Non ci chiede neanche come sono andate le vacanze? Parte subito con la correzione dei compiti. Che noia questa prof" Satoshi rimane in silenzio, quasi immobile. "E' successo qualcosa?" "No.." Si guarda intorno, come se qualcuno lo stesse osservando. "No.. mi sembrava solo..-" "Silenzio voi due, e controllate se avete svolto bene gli esercizi" Arrivano le 10:00 e Satoshi si è sempre comportato in modo più strano del solito. Entra in aula una Professoressa sorridente, la Professoressa di Inglese. "Beh, come sono andate le vacanze?" Gli studenti iniziano a parlare di ciò che hanno fatto, ed Amy guarda preoccupata Satoshi, non capendo cosa gli stia succedendo. "Satoshi... puoi dirmi se è successo qualcosa.." "La porta." E l'istante dopo si aprì la porta, con la bidella che aveva una lettera per Satoshi consegnata da un ragazzo che aveva detto di essere il cugino. La professoressa da subito la lettera, senza neanche aspettare la fine delle lezioni, e continua a parlare con gli studenti. "Hai un cugino che abita in questa città?" "Non ho cugini, i miei genitori sono figli unici" "Allora chi..." Satoshi aprì la lettera, contenente un singolo foglio, con una frase scritta al centro. Il sigillo è stato rotto. Satoshi rimane immobile, leggendo quelle parole. Amy si avvicina per leggerle, e le trova strane e poco intuitive. "Qualcuno ti ha fatto uno scherzo?" Satoshi non rispose, per qualche minuto rimase in silenzio a guardare il foglio, con uno sguardo preoccupato. Non cedette a nessuna domanda di Amy. Poi ruppe il silenzio dicendo con un filo di voce una frase. "Cosa? Che hai detto?" ".... Non ci vedremo per un po di tempo.." "Cosa vuoi dire? Mi fai preoccupare." "Devo partire per un lungo viaggio." Sistema lo zaino con velocità e precisione, ed esce dall'aula senza badare alle lamentele della professoressa. Amy rimase sbigottita per qualche istante, e pensò "Se sta andando via non potrò salutarlo, non potrò chiedergli dove sta andando e quando tornerà..." "Professoressa mi scusi ma devo andare anch'io" Amy butta tutto nello zaino ed esce dall'aula correndo.Non raggiunge Satoshi, esce dalla scuola e lo vede in lontananza che cammina, cerca di raggiungerlo andando molto velocemente, ma ogni volta che lo perde di vista si allontana di più, inizia a sentirsi girare la testa, come se fosse appena sveglia. Dopo poco tempo raggiunge la casa di Satoshi, la porta principale è aperta, sale le scale e raggiunge l'ingresso della sua camera, trovando la porta socchiusa, cosa insolita, ma non ci pensa granché ed entra chiudendola alle spalle. "DOVE CREDI DI ANDARE?" Dice lei col fiatone, mentre lui coperto con una mantella nera, riempie uno zaino con diversi oggetti, alcuni presi da uno strano cassettone. "Hai chiuso la porta?" "MA SONO QUESTE LE DOMANDE DA FARE?" Satoshi alzò lo sguardo dallo zaino, guardandola con aria adirata. "Dovrai rimanere in camera mia per un po di tempo." "MA... Ma... perché?" Amy si gira verso la porta e nota che è piena di strani simboli rossi che emanano una luce fioca. "C..Che succede?" "Rimani qui, entro un paio d'ore dovrebbero sparire" Satoshi si mette lo zaino in spalla, alza il cappuccio della mantella, prende una lampada ad olio, ed apre la porta.Amy mostra sorpresa e una leggera paura a guardare cosa c'è fuori dalla stanza.Il buio, nonostante la stanza fosse illuminata, fuori non c'era la sagoma di un oggetto, il pavimento nero pece sembrava continuasse per miglia, date le tenebre che lo coprivano.Satoshi fa un respiro profondo ed esce, mentre la porta lentamente incomincia a chiudersi. "Non puoi andare così senza dirmi niente!" Satoshi sente una porta sbattere alle sue spalle. "E così entrò anche lei" Si gira guardando Amy illuminata dalla luce fioca della lampada. "Sai che non potrai tornare indietro?" Con la faccia stupita lei rispose "Cosa?" "Per una volta non potevi ascoltarmi? Chissà quando torneremo." "COSA? MA MI SPIEGHI DOVE STIAMO ANDANDO?" "Verso la mia terra natale" "Londra?" "Ti piacerebbe. Le risposte le avrai al tempo debito, quella che non ha ascoltato e che si è cacciata nei guai sei tu, non io." Amy rimase in silenzio, mentre Satoshi torna a camminare, lei lo segue stando in silenzio, capendo di aver sbagliato. "Quanto cammineremo? Non si vede nulla di fronte a noi.." "Arriveremo in dieci minuti, se stai in silenzio anche prima, ascolta il rumore dei tuoi passi" Tuttavia, non c'è nessun rumore, Amy l'ha appena notato, se si sta in silenzio non si sente proprio nulla. Dopo pochi secondi percepisce un leggerissimo suono, che aumenta di volume mentre camminano. Una sfera luminosa blu si forma sopra di loro, da cui escono piccoli puntini, che si spargono per tutto il soffitto. "Non è un soffitto. Ma è il cielo, si sta formando" Amy sorride, mentre ha il viso illuminato da una luce azzurra "Non ho parole per dire quanto sia bello" La sfera rilascia tante piccole sferette, che si avvicinano al terreno, e raggiunta una precisa altezza, e distanza dai due viaggiatori, mostrano il loro contenitore, quelle luci sono lampioni, prima si vede il palo, poi si formano i due muretti su cui stanno poggiati, formando due muri paralleli e distanti un paio di metri dai due. Il pavimento lentamente prende forma, un sacco di pietre ben incastrate tra di loro, illuminate dalla luce dei lampioni, il pavimento forma una lunga strada in discesa, e mentre camminano si nota un piccolo villaggio alla fine di quello che è il ponte che stanno percorrendo, si formano boschi intorno al villaggio, con alberi dal tronco scuro e dalle foglie azzurre. Si vedono altre persone che attraversano il ponte, ma sembrano come fantasmi, quasi senza una forma. "Chi sono?" "Viaggiatori come noi, è così che ci vedono" La sfera nel cielo si fa vedere come una splendida luna, e mentre Amy la ammira non si rende conto del fatto che hanno appena attraversato il ponte.
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neoshoji · 7 years ago
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Yonokaze
Ci sono solo tenebre, tutto è fermo, tranne l'aria che si muove lievemente per il respiro leggero di un individuo. Poco dopo uno spiraglio permette alla luce della luna di entrare, rivelando una stanza scavata nelle pietre, qualcuno legato a delle catene, ma è ancora troppo buio per riuscire a vederlo chiaramente. Con una voce rauca, come quella di chi non parla per molto tempo "Il.. il sigillo.. si è rotto". Con una forza sovrumana strappa le catene dal muro, e cammina verso lo spiraglio, distrugge la parete causando un polverone ed esce al chiarore della luna, cammina per pochi secondi, fino a raggiungere un altura, ed ammira il paesaggio, composto da miglia di boschi, con delle luci provenienti da una città infondo a questo paesaggio. Cade sulle ginocchia, guarda in terra "Non è possibile...". Rivolge lo sguardo alla luna, alle stelle, e all'incredibile spettacolo che è il cielo notturno. Con tutta l'ira che ha in corpo lancia un urlo fortissimo "NOOOOOOOOOOO!!"
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