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‘Sta città po’ esse bellezza e po’ esse monnezza. Oggi qui è stata bellezza, domani o 10 metri più in là, chissà...
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“Stavano così, sdraiati sull’erba a bere birra calda al tiepido sole d’autunno, ascoltando le note del suonatore di flamenco, qualche metro più in là. Miguel si girò a guardarlo, vide quella luce nei suoi occhi. - Sai cosa sei tu Raquel? Una chitarra. - Tozza e di legno? Ci sai proprio fare con i complimenti Leon - Non era un complimento, ma una constatazione. Sei una chitarra, uno strumento sinuoso, pieno di curve e di angoli lucidi e affascinanti, ed una parte oscura e nascosta. Per farti suonare bisogna abbracciarti, non troppo piano altrimenti scivoleresti via, ma non troppo forte, altrimenti non si riuscirebbe ad arrivare alle corde. Bisogna essere capace di toccare quelle giuste, nel giusto modo, a volte delicato ed altre deciso, in base alla musica che vuoi. Solo allora tu rispondi con melodie potenti e magnifiche, anche grazie a quella parte oscura in cui si amplificano. Un rilassante brano classico, un malinconico Fado, un sensuale Flamenco. È così che sei. Ed io voglio imparare le tue melodie. Sarò quel suonatore, un giorno. Lei scacciò la commozione con un sorso di birra, lo guardò e non riuscì a rispondere. Ma forse neanche serviva, rispondere qualcosa, bastavano i loro sguardi e le note che danzavano nell’aria” (presso Castel Sant'Angelo) https://www.instagram.com/p/Bn9P8kWC8Y0/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1xkw42bp7mql4
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Durante il viaggio, ogni viaggio, servono tanti occhi. Uno fisso sulla meta, certo, ed uno sulla strada per mantenere saldi i passi, ovviamente. Ma soprattutto, due sempre pronti a riempirsi di bellezza per quello che hai intorno e fissare nella mente e nello spirito la meraviglia del cammino. Se poi ne hai uno puntato sul mirino della macchina fotografica pronta a cogliere tutto quel che ti colpisce...beh ancora meglio (presso Bagnoregio) https://www.instagram.com/p/BoHeqIjiPRO/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1lliso2krhq4i
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Alcune persone sono come splendidi borghi. Vanno scoperti con la giusta lentezza, bisogna apprezzare le strade principali ed i vicoli nascosti, i monumenti evidenti e gli angoli oscuri, e se sai aspettare e cercare con cura ed attenzione, ti svelano angoli meravigliosi (presso Gerace) https://www.instagram.com/p/BnmBjyFAhKo/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1k2humxb25ccu
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Ci sono posti fatti per... Ok, ok, scherzavo. Ma che davvero c’è bisogno di scrivere qualcosa per un posto così?? Basta perdersi in quell’acqua limpida, no? (presso Baia di Caminia (CZ)) https://www.instagram.com/p/BnRCRfIgQkN/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1dgtb8t1yzt0c
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“L’albero in alto rami come desideri abbraccia il cielo” (presso Serra San Bruno) https://www.instagram.com/p/BnWkIazAinJ/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1pcq0sirissfi
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Il carattere dei calabresi rispecchia fedelmente il territorio che abitano. Duro ed impervio, misterioso ed a tratti apparentemente inaccessibile come l’entroterra, aperto ed accogliente come le sue coste, e che una volta entrati nella sua dimensione svela meraviglie inaspettate (presso Gerace)
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La notte è una dimensione parallela che non rispetta le leggi della natura e degli uomini. Dilata il tempo, accorcia le distanze, scioglie i pensieri, le parole, le tensioni e l’immaginazione. Allontana i problemi del giorno, o ci scaraventa dentro senza via d’uscita. È il regno della malinconia, della serenità rassicurante o dell’angoscia più nera. Il giorno è il regno del tempo, che di notte perde tutta la sua importanza. La notte accoglie (presso Locri, Italy)
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Quando ci troviamo al cospetto di qualcosa più grande di noi, più antico di noi, che va oltre noi, non dovremmo far altro che porci con rispetto, umiltà, apertura mentale e propensione all’ascolto e ad imparare tutto ciò che ci può insegnare (presso Serra San Bruno)
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Ci sono cose che scrivi e che, rilette a distanza di anni, ti fanno pensare che non cambieresti una virgola. Sono ancora attuali, valide, ed anzi acquisiscono sempre nuovi significati, nuove sfumature, le senti ancora più profondamente tue. A me capita, tra gli altri, con questo pezzo, che ripropongo ogni estate, quando le sensazioni che provo sono esattamente le stesse:
Fare “il morto” al mare è sempre stata, fin da bambino, una delle cose che mi piacciono di più. Chiudere gli occhi, rilassare tutti i muscoli, imparare ad affidarti completamente a qualcosa di diverso da te, a quello strano principio che ti mantiene a galla, al movimento del mare, mantenendo il controllo solo del tuo respiro. Stare immerso quasi completamente in quel liquido blu che ti avvolge, quasi ti protegge, ti isola dal resto del mondo, fa sembrare tutti i problemi e le preoccupazioni lontani, come i suoni e i rumori del mondo e le urla dei bagnanti ovattati, inoffensivi. È la cosa più rilassante che conosca e ti costringe a concentrarti su te stesso, sul tuo corpo. Senti distintamente e forte il tuo respiro, ogni suono che emetti. E sei costretto così ad imparare a guardarti dentro, ad ascoltarti, a conoscerti, perfino a capirti, se sei fortunato. In ogni caso, a fare i conti con te stesso. A scoprire ogni piega del tuo animo ed ogni singola sensazione provata, in maniera da essere più consapevole e comportarti di conseguenza. Il mare insegna (presso Soverato)
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Calabria e nuvole...
#Calabria e nuvole#Il vento soffia la sua armonica#selfie#self portrait#faccia da vacanza#vacanza#sole#mare
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La Calabria è terra di contrasti e contraddizioni, di solitudini ed accoglienza smisurate. Pianure fertili e montagne aspre che incutono rispetto e timore. Oltre 700 km di coste e due stazioni sciistiche. Centinaia di km di sentieri naturalistici, decine e decine di cascate e specchi d’acqua incantevoli e territori in cui si sospetta abbiano sepolto di tutto. La cascata più alta del meridione, canyon e gole con pareti alte più di 100 metri, ma una promozione ed un’informazione pari quasi a zero. Una delle culle della civiltà moderna (la più grande colonia Greca del mondo) e l’organizzazione criminale forse più potente al mondo. Vari punti di costa con acque cristalline che non hanno nulla da invidiare a quelle sarde o ai Caraibi, ed altri in cui la depurazione fa schifo. Una delle primissime Accademie fondate in Europa (quella Cosentina), ed un tasso di fuga di cervelli che sembra una maggioranza bulgara. Borghi suggestivi e ricchi di fascino (Gerace, Stilo, Altomonte), una cultura dell’accoglienza che probabilmente non ha eguali in Italia e delle infrastrutture carenti sotto tutti i punti di vista. Il cibo…che ve lo dico a fare. Chi non ci è nato e non l’ha vissuta, goduta e subita sulla propria pelle non sa quanto profondi possano essere l’amore e l’odio verso questa terra. Che ha una sola cosa oggettiva ed incontrovertibile, la sua bellezza (presso Lago Acero)
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L’incanto di una spiaggia svuotata, con il volume delle voci che si abbassa e quello dei pensieri e delle sensazioni che si alza, con la sabbia fresca, il mare che diventa specchio calmo, pacato e il suo odore che ti riempie. Se avesse ragione Dante sulla forma del Paradiso, un cerchio sarebbe fatto di sicuro così (presso Montepaone)
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La realtà è sopravvalutata. Fortuna che bastano un vetro curvo, qualche bicchiere di whisky o delle emozioni ben assestate per superarla ed andare oltre... (presso Sant'Ivo alla Sapienza)
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"Fondare biblioteche è un po' come costruire ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l'inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire" (Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano). Come fosse scritto oggi (presso Villa Adriana)
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Keep breathe, keep feel, keep going... (presso Via Appia Antica)
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C'è una cosa in cui siamo bravissimi ed in cui ci esercitiamo spessissimo, creare alibi e scuse. Abbiamo un talento innato a trovare motivi per non fare qualcosa, per rimanere nella nostra piccola zona comoda e non rischiare nulla, per tirarci indietro, per rimanere in disparte a guardare la vita passare senza sentirci troppo in colpa, senza sentirci troppo vigliacchi, senza sentirci del tutto inadatti al mondo. Alleggeriamo l'anima dalle responsabilità e dal senso di inadeguatezza ed affolliamo i pensieri di cose inutili, finte. Mentre la vita è lì accanto che scorre continua, e magari stiamo pure a guardarla, continuando a ripeterci i tantissimi buoni motivi per cui restiamo fermi ed inermi, anche solo per non ascoltare le urla di quella parte di noi che vorrebbe tuffarcisi dentro. Basterebbero pochi passi, uno slancio, un attimo di benedetta e lucida follia, ma no, mettiamo su la nostra migliore faccia di circostanza e fingiamo di star bene lì, che sia meglio così. Perchè in fondo, come diceva il buon vecchio Brunori, “Me lo dicevi sempre La vita è una prigione Che vedi solo tu Me lo dicevi sempre La vita è una catena Che chiudi a chiave tu” (presso Piazza del Popolo - Roma)
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