Accadono sempre cose strane quando nell'arco dello stesso mese si presentano due lune nuove. L'assenza di luna (luna nera), invece avviene quando il nostro satellite frapponendosi tra la terra e il sole mostra la sua faccia non illuminata.
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Luna Nera
Faremo tardi lo so - pensò Marco - guardando insistentemente l'orologio al suo polso.
Eva, la sua compagna, era rinchiusa ormai da tre quarti d'ora nel bagno e non accennava ad uscire.
Erano stati invitati da Gianluca, un amico di vecchia data, nella villa al mare per il tradizionale evento conosciuto come "LA CENA", e a Marco, per sua natura puntuale e rigoroso, non piaceva affatto far tardi agli appuntamenti, meno che mai a quello in particolare.
L'evento veniva organizzato ogni anno, nella prima notte di luna nera, dopo il solstizio d'estate e raccoglieva, a detta di Gianluca, un qualche potere magico, capace di liberare le fantasie erotiche più sfrenate, dalle proprie inibizioni. A onor del vero a concorrere al successo di quegli incontri venivano versati fiumi di buon vino accompagnati da una buona dose di superalcolici. “La cena”, era diventata nel tempo una ricorrenza che sanciva l'inizio della stagione estiva all'insegna della trasgressione, diventando, nel corso degli anni, sempre più intrigante.
Chissà cosa avrebbe riservato il padrone di casa quest’anno…
L’anno precedente Eva e Marco, sposati da diversi anni e genitori da poco tempo, si erano ritrovati a dover fare i conti con una vita sessuale, si appagata, ma non piena, come quella spinta dettata dalle loro pulsioni per la quale dovevano sacrificare parte della loro vita sessuale ai loro doveri di genitori. Così in uno dei giochi organizzati l’anno precedente da Gianluca, con la complicità anche di qualche bicchiere di buon vino, si erano lasciati sfuggire davanti al padrone di casa che in linea di principio non erano affatto contrari ad allargare, la loro alcova ad una persona terza, senza specificarne in quell’occasione il sesso.
Parlate ipoeticamente oppure….chiese Gianluca incuriosito.
Chissà, rispose Marco, forse.
A dire il vero Eva e Marco non erano proprio così disinibiti come avevano cercato di farsi passare in quadro intrigante che ora Gianluca aveva dipinto nella sua mente. I loro erano più pensieri e sogni erotici a tre mai messi effettivamente in pratica. Eva, parlando con Marco, aveva scoperto che l’idea di potersi destreggiare tra due membri maschili, l’eccitava non poco, e confidandosi con Marco aveva manifestato quella sua propensione. Marco, ancor prima che la sua gelosia potesse imporre dei veti, aveva immaginato la situazione eccitante nella sua mente e solo dopo, aver realizzato la scena, aveva posto dei paletti. Solo lui avrebbe penetrato Eva.
Solo in quel caso avrebbe acconsentito l'ingresso nel loro rapporto di un'altra figura maschile, ma fino a quel punto era rimasta appunto solo un'idea. Marco aveva da sempre notato l'interesse di Gianluca nei confronti di Eva e in qualche occasione ci aveva anche scherzato su con lei,
Secondo me, aveva detto Marco una volta, glielo fai venire duro, e sotto sotto vorrebbe che gli facessi una bella spagnola. Eva consapevole che il suo seno era l'invidia di molte sue amiche aveva risposto sorridendo provocando Marco, si certo, mi piacerebbe anche fargli un bel pompino. Marco la guardò quasi non credendo alle sue parole, poi capì che stava scherzando e si mise a ridere. Quasi ci avevo creduto. Entrambi sapevano che non era facile far diventare reali i loro desideri. Il giorno che sarebbe accaduto sarebbero cambiate svariate cose. La cosa rimase comunque lì sospesa nei rispettivi pensieri, pronta se ce ne fosse stata occasione ad essere liberata.
La porta del bagno finalmente si apri. Eva usci completamente nuda. Il segno del costume sulla prima abbronzatura estiva metteva in risalto ancor di più il suo splendido seno. Bastò quello per far scordare a Marco tutti i pensieri, e preso d una repentina voglia di lei, tirò giù la zip e decongestionò il suo sesso già bello dritto.
Tra loro c'era molto di più di attrazione fisica, si erano ripromessi di non perdersi niente, di vivere ogni istante come fosse l'ultimo.
Il bambino era stato sistemato a casa di un’amica che gli avrebbe fatto da baby sitter.
Eva lo guardò e disse: faremo tardi…, più per avere conferma del reale desiderio di Marco che del tempo che correva.
Eva non disdegnava quella pratica riteneva Marco il suo complice ideale, quello a cui non nascondeva la parte più spudorata di lei.
Non importa rispose Marco lasciandosi vincere dal suo istinto, chiamerò Gianluca e gli dirò che abbiamo avuto un contrattempo, ora ho voglia delle tue labbra.
Eva si abbasso su di lui e incominciò a leccargli tutta l'asta fino all'altezza delle sue palle, poi risali e incominciò ad avvolgere con le sue labbra la sua verga, affondando sempre di più con movimenti lunghi e prolungati aiutandosi con la mano che saliva e scendeva, e poi ancora frustate della lingua sullo scalino del glande. Marco, poteva resistere poco a quella capacità di Eva le trattenne il capo e le riversò dentro tutto il suo piacere.
Ora scopami disse Eva lasciando da parte ogni pudore ripulendosi. Fammi essere la tua troia.
Marco la prese di forza e gli infilò la sua verga ancora dura assestando qualche bel colpo senza incontrare alcuna resistenza nel sesso di lei. Al più dalla posizione dominante gli dava gioia impartire ancor più piacere sfiorando il clitoride di Eva con le sue dita.
Spingi! Esortava lei incattivendosi con lui e assecondando con le sue mani i glutei tondi e sodi di Marco verso il suo pube.
Dai! Forza! Incitava Eva. Fottimi. Voglio il tuo cazzo, lo voglio tutto e lo voglio dentro.
Una cosa che a Marco era sempre piaciuta di Eva era quando lei perdeva ogni controllo e diventava un'altra persona, anzi no, quella che lei era, forse inconsciamente, ciò che desiderava essere ai suoi occhi. Sapeva di poter contare su di lui, sulla sua lealtà.
Così Marco spingeva e spingeva, grondando sudore mentre Eva ormai prossima alle sue sublimi contrazioni si abbandonava totalmente a quell'asta che la invadeva senza sosta.
Godette e per un istante interminabile entrambi rimasero fermi l’uno sull'altra.
Lo squillò del telefonino di Marco, interruppe quel silenzio. Era Gianluca.
Cazzo, esclamò Marco. Il tempo era trascorso velocemente e seppur non era tipo da sveltine maledì di essere ripiombando nelle grinfie del tempo. - Ciao Gianlù, rispose affannato, abbiamo avuto un contrattempo. Arriviamo un po' in ritardo aggiunse quasi giustificandosi. Il che doveva aver messo in guardia Gianluca su cosa stessere effettivamente facendo quei due.
- Certo immagino Marco, disse Gianluca, immagino che ne sia valsa la pena, immagino, immagino.
Cosa scusa?
Tu e Eva che..., lascia perdere. Vi ho chiamato per avvertirvi che abbiamo posticipato la cena di un'ora, mi hanno avvisato solo ora che il catering ha sovrapposto un po' di appuntamenti, insomma si sono incasinati e sono in ritardo, quindi finisci pure con comodo, ma poi vi voglio in splendida forma.
Ma, ma..
Ti capisco Marco, non si può resistere ad Eva. Ci vediamo dopo, ciao. Chiuse la comunicazione senza lasciar tempo di replicare.. A Gianluca avevano attribuito svariate storie, alcune grossolanamente romanzate, altre semplicemente improbabili. In ogni caso era una persona che non aveva problemi relazionali con il gentil sesso, semplicemente nessuna delle persone con cui era stato era la persona giusta per lui.
Marco si distese affianco a Eva. Abbiamo ancora un'ora disse abbracciandola. A lei quei momenti piacevano tanto. Il respiro e lo sguardo di lui dopo averlo fatto.
Il vialetto che conduceva alla villa di Gianluca, nel complesso che dominava il promontorio che si affacciava al mare, era un sentiero illuminato da una serie interminabile di luci che emergevano da siepi di essenza mediterranee che separavano i vari lotti confinanti. Marco ed Eva avevano appena visto andare via da dietro la villa, il veicolo del catering. Alla fine del vialetto li attendeva Gianluca con l'aperitivo della casa. Accanto a lui una bionda dal fisico mozzafiato e con un decolté da fare invidia anche a quello di Eva. - Ciao Marco, ciao Eva, benvenuti. Temevo che ci avreste abbandonati per cose molto più intriganti. Vi ricordate di mia sorella Hannah, è venuta a trovarmi.
- Ci dipingi come assatanati di sesso rispose Marco tendendo la mano alla sorella di Gianluca.
- Fortunatamente c'è chi può e chi invece non decide di mettere la testa a posto vero caro fratello?
- Ahhh, sorrise Gianluca, io ce l'ho a posto. Seguite Hannah, lei vi accompagnerà ai vostri posti, io devo fare una chiamata, sto attendendo un’altra persona.
Il patio antistante la villa era stato imbandito con ogni sorta di antipasti di terra e di mare disposte su un unica tavolata a sedie contrapposte che prevedeva almeno una decina di invitati. Ma l’accesso alla tavola sarebbe avvenuto solo al termine dei giochi, quindi non prima di due orette buone. Marco si era lasciato sfuggire qualche occhiata sul davanzale di Hannah che ciondolava allegramente dentro un vestito color acqua di mare che minacciava di non poterne più di trattenere dentro quelle forme.
Marco si senti strattonare da Eva, «non fare l'ingordo». - Ancora non ho assaggiato niente. Rispose Marco
Mi hai capito. Non mi riferivo al cibo. - Sbirciavo solamente, cerco di giustificarsi Marco
- Ecco, fai solo quello. Replicò piccata Eva
Poco dopo riapparve alle loro spalle anche Gianluca, camicia aperta sul petto accompagnato da una ragazza dal fisico asciutto e dall'assenza di seno in abito bianco al limite della trasparenza avvinghiata al braccio di Gianluca come una cozza.
Buonasera nuovamente a tutti, vi presento Hellen.
Gianluca prese un calice e lo innalzò sopra la sua testa per l’ennesimo brindisi dove in quel cielo senza stelle ondeggiavano solo alcune lucciole.
Facciamo un brindisi alla "CENA"
Ognuno di voi ha sotto della postazione con scritto il proprio nome troverà un numero, ad esso corrisponde un percorso che dovrete o potrete seguire, il percorso lo troverete come ormai consuetudine aprendo il vostro menu. Che la serata incominci e buona trasgressione a tutti.
Le frequentazioni di Gianluca lo avevano messo in una posizione di vantaggio, conoscendo probabilmente le attese e le aspettative per la serate unendole alle segrete passioni di ciascuno di loro.
Marco e Eva non avevano ancora fatto caso al fatto che per quella cena erano di fatto l'unica coppia già costituita. Sarebbero stati separati?
- Che numero hai Eva? Chiese Marco.
- 3 rispose Eva, e tu?
- 10. Entrambi siamo nel percorso blu disse Marco consultando il menù. Se non altro stiamo insieme…
Hellen 1, si sarebbe unita nel percorso verde al 7 assegnato a Hannah.
Le trame incominciavano a delinearsi.
Il percorso assegnato a Marco e ad Eva prevedeva la zona con piscina. Seguirono il nastro blu fino ad arrivare nella zona appartata. Con loro sorpresa trovarono la piscina già occupata.
Gianluca.
Completamente nudo. Galleggiava all'interno della piscina.
Mentre i giochi d'acqua proiettavano sulle pareti le onde e le luci rendevano l'effetto dell'acqua che svaporava quasi un paesaggio surreale.
Vi domanderete qual è il gioco? Disse Gianluca scuotendo il capo e creando sulla superficie dell'acqua tante onde concentriche che andavano a morire l'una sull'altra. Vi ho osservato, vi ammiro, e in un certo senso ammiro la vostra riservatezza.
Marco e Eva si guardarono cercando di capire dove sarebbe andato a parare tutto quel discorso.
- Non guardatemi così, lo sapete voi e lo so io. Non siete una copia tradizionale disse Gianluca uscendo dall'acqua e prendendosi un accappatoio. L'acqua è fantastica. potete farvi un tuffo se volete. E non ditemi che non avete il costume, qui, oggi non servirebbe.
- Scusa Gianluca, senza offesa, mi dici cosa stai architettando? Chiese Marco.
- Suvvia, non dirmi che non ci hai mai pensato.
- Cosa. Cosa dovrei aver pensato?
- A Eva, a renderla completa, a farla sbocciare. A trasgredire ed essere finalmente ciò che siete da tempo, una coppia in cerca di nuove sensazioni.
Sbocciare? Completa? Non funziona così Gianluca. Lo faremo quando siamo pronti con chi riterremmo idoneo. Nessuna imposizione, quando verrà verrà.
- Sedetevi. Starete più comodi, sento un po’ di irritazione e non ve ne è bisogno. Più pensate a quel momento, più gli date forza. Io non sono qui per farvi pressioni. Mi piace Eva, mi piace il suo meraviglioso ed abbondante seno. Mi piace come state insieme, come vi muovete, come condividete le cose. Come vi guardate. In un certo senso vi sento. Vi immagino mentre fate l'amore. Come prendi Eva con vigore e la fai tua, magari è lei che te lo chiede e ti eccita.
- Fermo Gianluca, mi sento a disagio. Disse Eva.
Marco le trattenne un polso. Quasi a bloccare ogni sua ulteriore reazione.
Eva se vuoi puoi fare il tuffo, se vuoi puoi stare insieme Marco e rimaniamo ancora qui a parlare tutta la sera. Oppure se gradite vi lascio soli. Ma non è ciò che mi sto augurando per voi due. Vorrei che vi lasciaste andare un po', ciò che succederà oggi, qui rimarrà nella notte di luna nera. Succederà solo ciò che voi volete che accada.
Avete presente il primo tuffo di ogni stagione estiva. Camminate nell'acqua, l’acqua è sempre fredda la prima volta, il corpo cerca di abituarsi, ma fino a che non vi buttate, non succederà che vi abituerete mai a godere appieno della magia del mare. E come vedere un bel piatto e dire è buono senza mai assaggiarlo.
Marco slacciò la camicia, levò i pantaloni, gli slip e poi tutto il resto e rimase nudo, non sfigurando di certo nei confronti di Gianluca. Un secondo dopo era in acqua. Eva invece era più timida , lasciò scivolare il vestito giù come se fosse seta, rimase in slip ma in pochi passi quell'ondeggiare del seno in aria un istante prima di scomparire per un attimo dentro l'acqua, valeva l'intera serata. - Sei uno spettacolo Eva, disse Gianluca.
Sei uno che piace guardare Gianluca o cosa….disse Marco quasi ad invitare Gianluca a tuffarsi dentro la piscina.
Sono tante cose Marco, sono tante cose disse unendosi a loro. Ti eccita l’idea di cosa farei ora a Eva, e a lei ancor di più. Non puoi nasconderlo. Non potete nasconderlo. Vi piace l’idea che io mi sia soffermato sul seno, che le mie labbra succhiassero i suoi capezzoli fino a farli diventare turgidi dalla voglia. Eva sentì le mani di Marco spingerla verso Gianluca. Senti i sui slip scivolare giù. Rimase in balia delle onde, incapace di capire come si sarebbe comportata in quella situazione. Avvertì la sensazione che Marco alle sue spalle si era immerso e poco dopo sentiva la sua bocca, la sua lingua infrangersi tra le sue grandi labbra. Gianluca salì sul bordo della piscina. La sua magnifica asta svettava dritta di una consistenza unica.
Facendo un po’ il cane in acqua e trascinandosi Marco con se, Eva si avvicinò al padrone di casa. Salì sopra uno dei gradini della piscina ubicati dove Gianluca era emerso eccitato e poggiandosi sulle ginocchia incominciò a segarlo stringendo con forza quell’asta. Si era meravigliata lei stessa della sicurezza dei suoi gesti.
Prendilo in bocca, disse Gianluca.
A Eva quell’idea, l’aveva attraversata dal primo momento, e non esitò un attimo. Ma non se lo infilò totalmente, fece un movimento con le labbra che avvolgevano quell’enorme membro lateralmente. Salì leggermente e reggendosi le due coppe imprigionò il membro nel suo soffice e generoso seno e incominciò ad agitarsi salendo e scendendo saettando la lingua sull’apice del glande. Oh si esclamo Gianluca, sapevo che saresti stata magnifica, continua, non fermarti.
Marco intanto incominciava ad affondare con il suo sesso dentro Eva, piccoli colpetti, non disdegnando di darle ulteriore piacere gingillando con le dita sul clitoride di Eva, la quale presa da quel ritmo passò a quella vocazione che sentiva sua di avere il secondo membro tra le sue fauci, e così lasciando liberi i suoi seni e aiutandosi con la mano e con le labbra succhiava avidamente la lucida cappella di Gianluca. Marco nel vedere quella scena, infoiato, spingeva come un forsennato, colpi secchi e duri, un po’ per la sfrontatezza che aveva avuto ora Eva, un po’ perche le piaceva vedere Eva finalmente totalmente libera di essere se stessa. Eccitato più che mai rilasciò il suo seme copiosamente dentro il sesso di Eva, che assecondava quell’orgasmo con il suo. Non riuscendo a controllare quel piacere e prendendo respiro venne investita dagli schizzi lunghi e abbondanti di Gianluca che sognava evidentemente da tempo realizzare quella fantasia.
Vi ho sognato spesso così riprese il padrone di casa attendendo che Eva concedesse il bis. Ho organizzato tutto questo da un anno.
L’assenza di luna li accompagnò ancora per concedergli il bis, quando dai cespugli Hellen e Hannah emersero nude, volevamo farci una doccia possiamo?
Marco finalmente poteva gustarsi ciò che prima aveva solo intuito.
Gianluca chiese a Hannah mi faresti un piacere?
Certo fratellone..
Gianluca guardò Eva, vorrei non fossi gelosa o non creasse problemi ciò che sto per chiedere a Hannah, forse Eva se lo immaginava, e forse avrebbe rimuginato a lungo quella sera, e quando senti le parole di Gianluca ne ebbe conferma.
- Hannah, ti lasceresti baciare i capezzoli da Marco?
- Non mi piacciono gli uomini tu lo sai
Ma non per questo Eva non riflette, su quanti tabù aveva buttato giù quel giorno. E forse un innocuo bacio sul seno avrebbe veramente suggellato una serata da non dimenticare.
Marco, tuttavia, molto galantemente rispose, grazie Hannah e Gianluca, senza offesa come se fosse ricevuto.
Eva guardò Marco con quegli occhi che solo lei poteva nutrire per l’amore della sua vita. Pensava che sarebbe cambiato qualcosa, invece aveva scoperto di amarlo ancor di più.
A volte ci portiamo dentro paure che temiamo di scoperchiare, e a volte non sono niente di più di una notte di luna nera.
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