liciaroman - Tumblr blog

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Lettera alla mia meravigliosa classe

Ma che belle persone che siete.

Ed io che ci speravo davvero in sta cazzo di classe, pensavo fosse una bellissima classe ma evidentemente mi sbagliavo.

Sono una delle poche se non l’unica che difende sempre tutti qui e non sparla mai di nessuno porca troia.

ma fatemi capire, voi pensate davvero di andare a lavorare con le persone così?

Forse non avete capito le basi del lavoro cari miei, non bastano dei voti alti in tutte le materie, ci vuole anche un po’ di cuore non solo cervello.

Si può sapere dove siete quando a scuola ci parlano delle emozioni e di come si sentono gli altri quando fate commentini o vengono a sapere che parlate alle spalle?

Perché sarò stupida io, ma mi era sembrato di sentirvi partecipare a quelle lezioni, pero vedo che non avete capito un cazzo.

Ora io sarò anche un’ignorante, avere delle note basse, magari vi sto sul cazzo, sono pesante, a volte sono pure stronza e magari ho fatto qualche battuta che vi ha dato fastidio e vi chiedo scusa. Ma questo non vi dà il permesso di fare gli stronzi con me perché io non vi ho fatto nulla e se avete da ridire il mio numero lo avete.

Provate a chiedermi ancora qualcosa, perché vi ricordo che fin’ora qualunque cosa avevate bisogno io c’ero e non pensate che sarà ancora così.

Ora mi levo dai coglioni così potete sparlare e fare battutine come e quando volete.

Vi faccio anche presente che non vi ho assolutamente insultati ed è una cosa che non farò mai.

Ma sappiate che alcuni di voi mi hanno davvero delusa come persone.

Prendete questo messaggio come volete; se volete usarlo contro di me fate pure, ma almeno siate un po’ più discreti quando dovete prendere per il culo le persone e non avete il coraggio di farlo in faccia, grazie.

~Licia Roman

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Lettera al mio papà

Fin da quando ero piccola sei stato il mio principe e il mio protettore, sei il primo uomo che abbia mai amato e sono sicura Che anche tu mi ami Quanto io ho amato te (e quanto ti amo ancora).

ma allora toglimi una curiosità che tengo dentro da tanto e mi confonde le idee:

perché ogni volta che dovevo fare dei compiti per le elementari e tu volevi darmi una mano finiva con bestemmie e insulti?

Perché la mamma aveva finito per usare la frase “guarda che ti aiuta papà a fare i compiti” come minaccia?

Perché ricordo il dolore del metro per misurare sulle mani e in testa solo perché non riuscivo a capire le trasformazioni?

Perché ricordo ancora a memoria le botte solo perché non riuscivo ad imparare ad andare in bicicletta?

Sai che ricordo ancora di quando mi hai presa di peso e letteralmente lanciata nella mia cameretta è chiusa dentro per giorni senza mangiare?

Perché ricordo come se fosse ieri le botte che ho preso quella sera in cui mi facesti inginocchiare e pregare perché non me ne dessi ancora?

Perché ogni volta che tornavi dal lavoro distruggevi mezza a casa e insultavi la mamma che piangeva, e doveva rimettere tutto in ordine mentre tu stavi sul divano a fregartene di tutto?

Perché nonostante ti abbiamo chiesto tante volte di smetterla hai continuato fino ad esagerare?

Papà perché hai messo le mani addosso la mamma?

Perché io, bambina di otto anni, ero una puttana e una stronza a prescindere, solo perché sono donna?

Perché eri così geloso della mamma ma quando vi siete lasciati tu ti sei trovato un’altra mentre lei si piangeva addosso?

Perché dopo tutto quello che hai fatto sei dovuto tornare?

Perché ogni volta che faccio qualcosa di giusto te ne esci con “brava ma è il tuo dovere” mentre quando faccio qualcosa di sbagliato rischio di prenderle ogni volta?

Perché sento ancora le tue mani che stringono sul mio collo?

Sai che se mi sono fatta del male da sola e anche per colpa tua?

Perché parli senza pensare e riapri Ferite che cerco di emarginare?

Perché sento ancora il freddo del cemento di quando sono scappata dalla finestra perché volevi sfondare la porta della mia camera?

Sai che quando chiudo gli occhi rivivo questi momenti e sento la paura che provava quella bimba che non capiva cosa stesse succedendo?

Perché devi essere così cattivo con me e comparare tutto quello che faccio con quello che hai fatto tu alla mia età?

Sai di essere la causa dell’inizio dei miei attacchi di panico e rabbia?

Io so che hai un cuore d’oro, perché a volte accosti la porta del tuo cuore e mi lasci sbirciare e ricordare la bella persona che sei.

Ma allora perché devi farmi male..?

-Licia roman

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“Oggi Mi faccio gli auguri da sola. Nessun compleanno, nessuna festa. Solo io che sono riuscita a lasciarmi alle spalle cose che non credevo sarei riuscita a dimenticare. Cose successe esattamente un mese fa. Ed io sola so quanti pugni tirati a quel muro insanguinato, quanti pianti soffocati, quante sigarette fumate sotto le stelle, con le lacrime agli occhi e sottofondo musicale depresso. Ma da oggi tutto cambierà.

Un mese di me, auguri!”

—Licia Roman

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“Ho visto persone orribili fare cose altrettanto orribili ad altre persone. E mi sono sempre ripromessa di non diventare mai come loro. Ma purtroppo ho capito che per vivere, per quanto tu ti possa sforzare ad essere una persona meravigliosa, ci sarà sempre qualcuno che non sarà d’accordo con le tue scelte, il tuo modo di fare o il tuo modo di essere. Devi essere in grado di decidere cosa è meglio per te e non cosa è meglio per gli altri. È vero spesso le scelte portano ad una rinuncia ma impara a metterti il cuore in pace, credere in te stesso e andare avanti.”

-Licia Roman

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“La vita è fatta di scelte che vengono poste davanti ad ognuno di noi. Se scegli in modo da far felice un’altra persona, io mi auguro davvero tu possa trovare qualcuno che faccia lo stesso per te, altrimenti sei fottuto.”

-Licia Roman

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“Tutti abbiamo le nostre cicatrici, per aver amato qualcuno troppo profondamente. Per aver voluto proteggere qualcuno troppo intensamente.”

-foto mia-

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