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In realtà quando un predatore entra nella conchiglia nel tentativo di divorarne il contenuto e non ci riesce, lascia dentro una parte di sé che ferisce e irrita la carne del mollusco, e l’ostrica si richiude e deve fare i conti con quel nemico, con l’estraneo. Allora il mollusco comincia a rilasciare attorno all’intruso strati di se stesso, come fossero lacrime: la madreperla. A cerchi concentrici costruisce in un periodo di quattro o cinque anni una perla dalle caratteristiche uniche e irripetibili. Ciò che all’inizio serviva a liberare e a difendere la conchiglia da quel che la irritava e distruggeva diventa ornamento, gioiello prezioso e inimitabile. Così è la bellezza: nasconde delle storie, spesso dolorose. Ma solo le storie rendono le cose interessanti...
Cose che nessuno sa - Alessandro D'Avenia
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In un istante l'Amore tutto confonde: le note nel pentagramma il volo degli angeli il petto aperto nei suoi punti vulnerabili il silenzio dei tuoi occhi. Luz Mary Giraldo foto: Arturo Di Vita Arabella Rustico, contrabbasso
#amore#note#pentagramma#jazz in versi#contrabbasso#jazz#Mary Giraldo#Arabella Rustico#Arturo Di Vita
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Una pagina Blue in green
https://www.facebook.com/Jazzinversi è molto Blue in Green .... decisamente!!
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La fragilità fa parte della vita, ne è una delle strutture portanti, una delle radici ontologiche. Cosa sarebbe la condition humaine stralciata dalla fragilità e dalla sensibilità, dalla debolezza e dalla instabilità, dalla vulnerabilità e dalla finitudine, e insieme dalla nostalgia e dall’ansia di un infinito anelato e mai raggiunto? La fragilità come grazia, come linea luminosa della vita, che si costituisce come il nocciolo tematico di esperienze fondamentali di ogni età della vita, della fragilità come ombra, come notte oscura dell’anima, che incrina le relazioni umane e le rende intermittenti e precarie, incapaci di tenuta emozionale e di infedeltà. La coscienza della nostra fragilità, della nostra debolezza e della nostra vulnerabilità rende difficili e talora impossibili le relazioni umane: siamo condizionati dal timore di non essere accettati, e di non essere riconosciuti nelle nostre insicurezze e nel nostro bisogno di ascolto e di aiuto. (...) è importante distinguere il silenzio che nasce dal desiderio di solitudine da quello che nasce invece dalla profonda tristezza; e ancora distinguere il silenzio che sgorga dalla nostra incapacità di creare una relazione interpersonale dotata di senso, da quello che ha in sé scintille, o gocce, di speranza. Ma dovremmo sapere che nella vita non tutto è dicibile, e non tutto è esprimibile; e non dovremmo illuderci di potere spiegare i pensieri che abbiamo, e le emozioni che proviamo, con le sole parole chiare e distinte.La parola che tace è talora più importante della parola che parla. Solo nel silenzio si possono ascoltare voci segrete, voci che giungono da un altrove misterioso, voci dell’anima che sgorgano dalla più profonda interiorità, e che portano con sé nel nostro mondo, e nell’autre monde del dolore e dell’angoscia, della malattia e della follia, risonanze emozionali palpitanti di vita.
Eugenio Borgna, da La fragilità che è in noi
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