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ZEROCALCARE IS THE NEW BRITNEY SPEARS?
UNA ANALISI PEDISSEQUA
Se un artista è anticonformista in “tempi di pace” è lecito aspettarsi che in “tempi di guerra” sia altrettanto lucido e ponga legittimi quesiti morali e politici alle istituzioni?
PROLOGO
PANORAMICA
ZERO E IL COVID
GAME OVER
(Con l’aiuto di un correttore di bozzi romano)
PROLOGO
A rota. Dopo Conte, De Luca e Burioni, uno dei protagonisti covid 19 sui social e nei media è stato Zerocalcare. Lo hanno “condiviso” talmente tante ragazze che siamo andati a vedere di che si trattasse. Che combinerà mai questo sciupafemmine? Chi mai sarà?
Spirito ribelle ma sbarazzino, una spruzzata di superficialità e serie tv, ei non annoiatemi!, ei non giudicatemi!, una certa ossessione per il successo…si, pare un po’ Britney.
Per non dare giudizi affrettati ci siamo “accollati” la sua produzione pre covid 19.
(All’epoca, per la verità, qualcuno dei nostri aveva letto già “La profezia dell’armadillo” e “Dodici”…bollandoli come not sufficient e rivendendoli su ebay con tanto di autografo falso)
(All’oggi: mortacci vostra che fatica inutile che avemo popo che fatto!)
PANORAMICA
Non cambia il nostro giudizio leggendo i fumetti successivi.
“Dimentica il mio nome” (2014) è il tentativo di ricostruire la vita misteriosa della nonna dell’autore.
Una bambina francese di estrazione alto o medio borghese (nella vita reale una pittrice) viene spinta dalle vicessitudini dell’esistere e, dichiaratamente, dalla fantasia dell’autore… dapprima – forse – in orfanotrofio, poi – forse – a congiungersi a tal sir Crowley (ne emerge en passant che Zerocalcare è il nipote di Allister Crowley…), poi – forse – a lottare in qualità di antifascista, poi – forse – a ordire truffe internazionali, poi – forse – ad essere affiliata ad una qualche massoneria.
La trama è confusa, esile, poco interessante. La ricostruzione della vita di questa parente sembra più il pretesto per sviluppare una dozzina di digressioni e storielle (sullo stile del blog) che poco hanno a che vedere con la trama principale. Digressioni che hanno come protagonista l’autore e il suo quotidiano, il quartiere romano Rebibbia, l’orgoglio di vivere nei dipressi di un carcere (all’interno del quale, è il caso di notarlo, l’autore non ha mai risieduto), sensi di colpa per una presunta anaffettività, il G8 (è andato a fare la guerra, dice l’autore, a differenza dei giovani d’oggi che passano il tempo a fotografare gattini accocolati su bandiere della pace)
–— Serio, ma che c’entra il G8 in questa storia?—
e una manciata di splash page poetiche buttate lì a cazzo.
A nostro giudizio un’opera scarsa nell’ordito e nella trama, ma tanti complimenti alla casa editrice dell’autore che, con finto scandalo pubblicitario (come se l’arte fumettistica nel 2000 avesse ancora bisogno di affermare la sua nobiltà), è riuscita a inserire sta ciofeca tra i finalisti del vetusto Premio Strega.
Il seguente “Kobane calling” (2016) ci è sembrata l’opera migliore dell’autore.
Più compatta e lineare dei libri precedenti. C’è una storia da raccontare e viene raccontata, del resto si tratta di fare la “cronaca” di un viaggio in un territorio di guerra e il romanzo segue i fatti nel loro accadere in modo documentaristico. Nonostante il tema sia pregnante e la traccia rimanga ben chiara, di tanto in tanto le digressioni escono fuori tema e la confusione fa capolino.
—E’ il miglior fumetto di Zerocalcare, ma è impossibile non notare la strategia che sottende a questa operazione—
Zerocalcare stesso, con candore, all’inizio del libro si interroga sul perchè si stia gettando a capofitto in una avventura potenzialmente pericolosa per la sua incolumità… e a fine romanzo l’autore capirà che il motivo per cui è andato a Kobane è il cuore (…), perchè chi lotta per la libertà non può non andare a sostenere la resistenza di un popolo in guerra contro tutto e tutti.
Bello, ma c’è anche un’altra verità però (ed è anche abbastanza ovvia per i lettori di fumetti).
Il motivo che spinge Zerocalcare verso questa avventura è infatti, almeno in parte, lo stesso che anni prima aveva spinto l’autore a realizzare “Dodici”, un fumetto sugli zombies realizzato nel periodo di massimo successo di questo genere…che dominava il mercato con i fumetti e la serie tv “Walking Dead”.
Nel 2015 il reportage a fumetti nelle zone di guerra è la tendenza principale del fumetto mondiale: nel 2012 “Cronache di Gerusalemme” di Guy Deslise vince il premio Angouleme (l’Oscar dei fumetti in pratica), nel 2013 è il momento di “Come prima” di Alfred e nel 2014 vince il premio “L’arabo del futuro”di Sottouf (con una semplice ricerca online si possono notare le somiglianze di stile e temi di queste opere con quella di Zerocalcare). Il cuore, dunque, batte (anche) lì dove si possono riscuotere successo e vincere premi.
Può essere un caso? Magari Zerocalcare non conosceva questi fumetti precedenti e il clamore che avevano suscitato? Tutto può essere…ci rimangono comunque delle sciocche domande retoriche:
Se lotti per la libertà devi fartene vanto? Se lotti per la libertà ci devi fare un compendio artistico? Mutuando idee da altri? Non si sostituisce, così facendo, la lotta per la libertà con la rappresentazione autocelebrativa?
Esplodono, come trancianti nella notte stellata, citazioni da Max Pezzali e Carlo Verdone, Rebibbia e valutazioni tranchant del tipo se sudi, hai l’alitosi o sei grasso… in fondo in fondo sei un po’ un fascista. O uno Yankee. O un Turco. Bò, vale tutto.
“L’elenco telefonico degli accolli” (2015) è una raccolta di brevi storie pubblicate dall’autore sul suo blog.
In massima sintesi: cicciotteli adiposi, vi disprezzo; voi agiati dei quartieri bene, vi disprezzo (magari prova pure a chiedere l’estratto conto dei tuoi amici di cinema e tv…); bravo ragazzo straight edge con la maglia del Punitore (a ‘sto punto sorge il dubbio, forse non lo sa che il Punitore è il personaggio fascista per antonomasia della Marvel?); presa in giro degli emo (anche in questo caso, lo saprà da dove deriva originariamente il termine? forse ascolta veramente Venditti…).
La quasi totalità delle storielle ruota intorno alla noia che ingenerano gli “accolli” (persone banali e non interessanti che lo cercano disperatamente al telefono o sui social) e alla calma da sviluppare nei confronti degli “hater rosiconi” (chiunque si permetta di criticarlo; fa pensare alle polemiche dei, suoi colleghi di romanità ,The Pills di fronte alle recensioni negative ricevute dal loro film).
—-E a un certo punto ci sorge una domanda: se a Zerocalcare togli il romanaccio e le espressioni saccheggiate dalla romanità… e gli togli i personaggi televisivi (creati da altri) degli anni ’80 e ’90… ma che rimane?—
Si, Zerocalcare resta più strutturato de “Le migliori frasi di Osho”…ma siamo lì: filosofia spicciola, romanesco e personaggi famosi in comico fuori contesto.
E poi: accolli, hater, retorica, spunti già visti.
(P.s.: volete leggere buoni fumetti italiani? Ce ne sono…Gipi, Mercurio Loi, Spadaro, Toffolo…Giardina, Pratt, Magnus nel passato… E se cercate al di fuori dall’Italia l’elenco non finisce più).
ZEROCALCARE E IL COVID 19 – THE MASTER OF THE IGNAVIA
—“(sciocco) prenderai meno like e ti sembrerà di essere solo …ma…
Se uno non ha un cazzo da dire esiste il silenzio”—
Er Wittgenstein der Ponentino.
La prima avvisaglia che sarebbe giunto fieramente dall’Urbe un eroe del buonsenso è un disegnino su Facebook del 3 Marzo. Vale la pena sottolineare l’incongruenza e l’arroganza di aprire bocca per invitare gli altri a non farlo.
Alcuni meritano di parlare e altri no? E’ lecito tu faccia i tuoi interventi, così come Burioni pubblichi un libro sul virus in tempi record, e gli altri pippa? E’ illecito porsi delle domande? E’ sciocco? Chi perde il lavoro o chiude un’attività ha da star zitto? Ci assicuri tu che è tutto corretto nella gestione di questa crisi?
Lo spieghi tu per noi che chiudere una popolazione ai domicliari è incostituzionale? Non ci pare tu l’abbia fatto.
Ci informi tu che altre nazioni alle prese con lo stesso identico problema si sono comportate in modo più democratico, con toni non apocalittici è con minori danni economici per la gente che li abita? Non ci pare tu l’abbia fatto.
—- 1) Sopravvivi 2) Non diventare un delatore 3) Non diventare un cinico menefreghista 4) Non assuefarti, ok mò c’è l’emergenza però sta cosa del controllo POI toccherà tematizzarla —-
Su LaRepubblica (…) il dottor Zero ci spiega quattro regole da seguire in quarantena.
Il punto tre è corredato dal disegnino di un giovane tossico che chiede alla mamma i soldi per la paghetta. Traducendo: se dissenti e protesti contro le decisioni prese dal governo sei un coglione. Che quelle decisioni comportino o meno un dissesto economico o psicologico (sarebbe da stabilire il numero di suicidi da coronavirus, avresti da informarti su come sia stata gestita la situazione per le famiglie con portatori di handicap) poco importa.
Il punto quattro rilancia l’eroismo sfrontato del nostro.
In “tempi di pace” Zerocalcare fomenta contrapposizioni orizzontali e guerre tra poveri (dipingendo le forze armate come cane rabbioso che sbava; gente che merita di essere presa a estintori in faccia; invasati armati che picchiano studenti indifesi; trovate facilmente on line queste suggestioni zerocalcariane).
E in “tempi di guerra”? L’autore sorvola su due mesi ai domiciliari, 150 milioni di multe spiccate, grotteschi inseguimenti di runner in spiaggia, utilizzo di droni per controllare gli spostamenti della gente e tracciamento dei cellulari.
Ardito. POI? POI so’ boni tutti…a tematizzare.
REBIBBIA QUARANTINE
Alquanto stanchi e infastiditi guardiamo in streaming tutte le puntate della serie animata di Zerocalcare. A ci na fatica der genere prima e ultiva volta eh. Comunque, si fa strada l’idea che se Conte a un certo punto, con grande sdegno dei diretti interessati, definisce gli artisti “quelli che fanno tanto ridere anche a me” è perchè si riferisce a Zerocalcare.
EP01 : Inizia alla grande. Presa per il culo di un disabile che i parenti porterebbe al supermercato per ingenerare pietà e superare la fila (Evitiamo ogni commento…ma come fanno le ragazze a seguire questa specie di quindicenne complessato?). Pensiero drammatico dell’ episodio “Aò state a casa sennò morite”.
EP02 : Gli accoli mi telefonano, ei smettetela! Le vostre battute sono banali, smettetela! I vecchi non capiscono un cazzo!
EP03 : Passa una municipale. Punto. Crediamo voglia essere un momento di ribellione questo, ma magari è solo che passa una municipale. Momento coccole, si sveglia tutti i giorni alle 18 per seguire in tv gli aggiornamenti dei bollettini di covid (consultare le statistiche più razionalizzanti dell’ISS evidentemente è troppa fatica).
EP04 : In quarantena si rivalutano gli accolli; in quarantena si rivalutano “quelli brutti”, eh no cazzo! Su questo ti diamo ragione Ze, i brutti/e devono schiattà.
EP05 : Umanitarismo, i peruviani sono persone migliori dei vecchi (che non capiscono un cazzo pure nell’episodio 5).
EP06 : Nessuno di noi ha segnato nulla, forse siamo svenuti collettivamente. Comunque, in quanto discendente di Crowley te potevi inventà qualcosa di speciale sul 6 daje.
EP07 : Il mondo si duddive in cinici che fanno meme e vecchi che non capiscono un cazzo sui social.
EP08 : Bomba, dopo 60 giorni di quarantena Zerocalcare critica il governo (per l’utilizzo della parola “congiunti”)(pure banale come ironia eh). La frase è lapidaria…anche se noi non ne abbiamo ben capito il senso… “Meglio un calcio in bocca che du spicci de responsabilità”.
Responsabilità?
GAME OVER
Famo copia e incolla e sticazzi va.
Se un artista è anticonformista in “tempi di pace” è lecito aspettarsi che in “tempi di guerra” sia altrettanto lucido e ponga legittimi quesiti morali e politici alle istituzioni?
Per noi è grave. Si trasmette l’idea che il conflitto sia una farsa (per carità non sei mica il solo a inquinare). Della dissidenza si crea uno spettacolino alla moda da imitare, beninteso solo quando ciò conviene e quando può portare du spicci de successo.
Sei un pagliaccio? Fa il pagliaccio.
Sembra un’offesa? Non lo è.
Pagliaccio è l’unico grado di nobiltà che sia data a chi nobile non è per nascita.
https://ilsorrisodeltoro.wordpress.com/2020/06/14/zerocalcare-is-the-new-britney-spears/
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10 CONSIGLI PER CONQUISTARE LA RAGAZZA ALTERNATIVA DEI TUOI SOGNI
UNA BOUTADE A CURA DI ENZO FASCINO&SEDUZIONE BOY
Salve a tutti/e sono Enzo Fascino&Seduzione Boy.
Ma quali sono le caratteristiche che deve avere un uomo per entrare nei sogni delle ragazze italiane abbastanza ribelli nel 2020?
Eccone una selezione:
– Povero ma ricco
– Timido ma arrogante
– Pacifico ma haker
– Pacifista ma rugbista o almeno segnato a un corso di kick boxing
– Anarchico ma abbonato a Neflix
– Proprietario di un locale/circolo ma non proprietario di un bar
– Giornalista ma contro i mass media
– Dj ma piccolo principe (riferimento “Un po’ drogy mi piaci” di Mac Mckoy ed. Scarpe 2018)
– Fedele ma ladro
– Ladro ma non cleptomane
– Non cleptomane ma neanche troppo fedele
– Autonomo in cucina ma non auto-munito fino a 35 anni (oltre risulta stucchevole)
– Odiare lo sport ma essere allenato (comunque sempre magro; eccetto rugby)
– Bello ma contro la propria volontà
– Filosofo ma coatto
– Metallaro sfascio tutto però con la tastiera, basta chitarra grazie
– Rock diabolico ma con arpeggio De Gregori
– Annoiato ma crede nell’amicizia
– Serio ma cucciolo
– Cucciolo ma non Brontolo
CLASSIFICA
Con alcune specifiche per fasce d’età e zone geopolitiche, l’Università del Minesodas ha stilato questa classifica dei personaggi/modelli maschili più ambiti:
1 – Ryan Gosling in Drive
2 – Professore casa di carta (ragazze alternative under 26)
3 – Bambino a scelta Stranger Things (ragazze alternative over 32)
4 – Mr. Robot (il figlio)
5 – Ryan Gosling ipoteticamente interprete di Karate Kid
6 – Motta (?)
7 – The pills vs Zerocalcare (centro Italia; Roma)
8 – Morgan e Fedez vs Bugo (nord Italia; Milano)
9 – Il premier Conte
10 – Gio Evan
Messaggio per Gio Evan: si sei ultimo, ma l’ultimo dei primi. Non vivere nel risentimento, molte ragazze ti amano e il fenomeno Premier Conte è passeggero.
10 CONSIGLI
Recenti studi dell’ Università di Bello Orizonte (Hoccison; Manapi) rivelano le migliori 10 tattiche di seduzione da usare per conquistare le ragazze alternative italiane tra i 22 e i 38 anni nel 2020:
1 – Non parlare
2 – Tieni lo sguardo basso
3 – Lascia scegliere lei
4 – Non prendere l’iniziativa
5 – Di tanto in tanto stupiscila con annotazioni sulle principali collezioni di moda internazionali. Invece argomento “Le sardine” è divenuto ormai controproducente.
6 – Mai proporre il campeggio
7 – Sviluppa allergie alimentari
8 – Informato su affari, finanza e Bansky
9 – Cucina
10 – Se scopre che hai un condom nella tasca della giacca è finita, non farfugliare scuse e vattene
https://ilsorrisodeltoro.wordpress.com/2020/06/08/10-consigli-per-conquistare-la-ragazza-alternativa-dei-tuoi-sogni-estate-2020/
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COMPLOTTO NON COMPLOTTO
IL COMPLOTTISMO, PUNTINI SULLE I
DEFINIZIONI
“I complottisti esistono da dieci anni,
i complotti esistono dai tempi di Cleopatra”
Con codesta frase si apre il saggio di Orzo Complottismo elettronico.
Cosa significa la parola complotto?
Complotto: congiura segreta ai danni delle autorità costituite o di persone private.
Ne segue che li complottisti, a rigor di logica, dovrebbero esser coloro che cercano di arrecare danno in segreto ad una autorità o persona privata.
Ma invece no, non più.
Nel giorni d’oggi il complottista non è colui che cerca di realizzare un complotto bensì colui che crede sia in atto un complotto, mentre gli autori di tali complotti creduti sono organizzazioni segrete, sette massoniche, lobby della finanza, scienziati pazzi, ditte di medicinali, marziani, l’ufo e pure la tu ma’.
Per ribadire il concetto un tantino strano, autore del complotto è l’ufo e complottista è colui che ufo teme.
Qualcuno ha scambiato qualcosa, un significato e un significante. Ve la fò semplice, è come se dicendo “calciatore” intendessimo colui che la domenica allo stadio va.
DEFINIZIONE DEL PROBLEMA
Si fa confusione.
Si mescola qualcosa che è e sempre sarà (menzogna) e qualcosa che è evidentemente incongruo, incoerente, surreale (marziani uccidono uomo per il tramite di scie chimiche).
La questione diventa una cosa risibile, di cui si ride. Spesso ridiamo. Riso, risata, come me viè da ride.
Eppure questo riso risata abbonda sul volto, non degli stolti o ingenui… quelli ne sono l’oggetto (gli avvistatori spaziali), degli ignoranti. Il riso abbonda sul volto di chi ignora. (Eh bè, ma pure di chi è allegro e vivaddio su, non si vuol dire che tocca piangere… famos’ a capì).
La presa pel culo di tutto ciò che non è confermato dai mass media considerati più attendibili (i telegiornali nazionali, ad esempio) porta all’idea che tutto ciò che da questi viene raccontato (e il modo) corrisponda a verità e che tutto ciò che detti mass media, considerati attendibili, non riportano sia falso (fake news).
L’idea che i centri di potere economico e politico raccontino la verità alle loro genti è idea ingenua, recente e senza fondamenta.
Tra queste affermazioni, che potrebbero tranquillamente essere oggetto di un meme, quali sono vere e quali fake news?
“Nel dopoguerra la Democrazia Cristiana diventa il primo partito in Italia e domina la scena successiva dei seguenti 30 anni grazie anche all’ingerenza di mafia e servizi segreti americani in occasione delle elezioni del 1948“
“La wolkswagen, la Siemens e la Bayer furono tra i principali partner economici del nazismo“
“L’italia ha perso la seconda guerra mondiale, è stata sconfitta e non liberata“
“Enrico Mattei è stato ucciso dalla mafia su commissione“
“L’ultimo libro di Pasolini si chiama Petrolio e manca del capitolo Lampi sull’ Eni“
“Le brigate rosse ai tempi del sequestro di Aldo Moro non esistevano più“
“Romano Prodi ai tempi del sequestro Moro era solito partecipare a sedute spiritiche“
Sicchè ti ritrovi mondo sconocchiato, strippato, disossato, macerato, sbrindellato, diroccato, sciagurato, sciolto, inquinato e di ciò la colpa n’è tua e nemmanco di quello che butta la cicca ‘n spiaggia.
https://ilsorrisodeltoro.wordpress.com/2020/05/25/complotto-non-complotto/
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CONFORME NON CONFORME
CI SI PRESENTA
D’intenti non ce n’è.
Che conta? Neanche di gesù ce n’è, o di spirito santo o di madonne, eppure zi prete so’ 2000 anni che canta messa. Eh bè.
E allo’? Codesto blog non ha intenzioni da dichiarare.
Non vuole nè può incidere sul mondo e le su’ mode; non vuole nè può farci far soldi, perchè è un wordpress gratuito e non ce la poi mette la pubblicità e poi noi di lavoro non scrivemo (e diobuono si vede lontano du migli buoni).
E allo’? Ogni giornale c’ha la su’ sozza dipendenza a un partito e da li racconta la su’ verità; ogni rivista di settore pe’ campà deve rispettare gli investimenti del prodotto che recensisce, il che si chiama pubblicità cocchì; ogni fanzine vuol diventà famosa; ogni movimento (destra sinistra nani ballirini) il che cerca è uno spazio in assegnazione comunal statale.
Ogni fregno che parla c’ha il suo tornaconto, i su’ du spicci di ritorno cassa o amicizie politiche da intascà.
E a noi nci dà soldi nessuno a leggervi e nci dà soldi nessuno a scrive, ma ci si toglie du sassi da le scarpe.
Ma tu lo sai come si dice? Pure ai pulci gli vien la tosse, figurati a li tori.
Siamo un gruppo de anonimi ben mischiati.
Perchè a oggi la censura non è un pericolo dipresso, ma la solitudine si.
La solitudine ti coglie se ‘n ti conformi, se t’imbizzarisci come ‘n toro e pe’ toglierti da il petto un masso dici cose che nsi pensano facile.
E siccome noi v’amamo tutti, non vogliamo c’abbandoniate. Così chè si resta anonimi.
Tu te lo ricordi il fascimo? Magari lo odi ancora tanto… ma quello mica è stupido, ha cambiato di nome.
Chi si vuole aggregare e pubblicare contenuti sul blog (a proprio nome o anonimo) ci mandi na mail a [email protected]. Se qualcuno ha già una piattaforma e condivide certi nostri spunti e ci tiene a pubblicà il link alla su’ pagina ci mandi na mail a [email protected] .
https://ilsorrisodeltoro.wordpress.com/2020/05/22/conforme-non-conforme/
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