iceyes-
NON SO VOLARE
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È semplice avere un paio di ali, ma chi è davvero in grado di usarle?
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iceyes- · 9 years ago
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iceyes- · 9 years ago
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iceyes- · 9 years ago
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Gridare. Gridare che chiunque si senta sbagliato allora è giusto per il mondo in cui vive. Gridare la vita, che va avanti, che qualunque cosa succeda lei prosegue e non si ferma. Gridare, sputare tutti le proprie parole al vento come per dimostrare che nulla potrà mai abbatterti, che ci sarà sempre qualcosa che ti terrà a braccetto, contro le intemperie, e correrai ogni istante sempre più veloce e forte.
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iceyes- · 9 years ago
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"Scrivo di lacrime amare per amare le lacrime."
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iceyes- · 9 years ago
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iceyes- · 9 years ago
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iceyes- · 9 years ago
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iceyes- · 9 years ago
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Ormai sono "abituata" alla tristezza. I momenti di gioia mi sembrano irreali. Tanto che appena ho un momento buio tra questa infinita di momenti pieni di luce, quasi me ne conforto. Perché so che la vecchia e triste me esiste ancora, e mi ricorda che i momenti belli prima o poi finiscono. Bisogna goderseli al pieno, prima che si spengano. Come una bolla di sapone.
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iceyes- · 9 years ago
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iceyes- · 9 years ago
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by James Gulliver Hancock
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iceyes- · 9 years ago
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Richard Heeks - Popping Bubbles
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iceyes- · 9 years ago
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iceyes- · 9 years ago
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Amo i concerti perché, qualsiasi band tu vada a vedere, trovi sempre gli stessi tipi di persone. Ci son quelli che il mattino prima son davanti ai cancelli nei sacchi a pelo e quelli che se arrivano a concerto iniziato è già tanto. Quelli che accompagnano l’amico e conoscono solo le canzoni più famose, quelli che sono fan da poco e se lo tengono per sé perché han paura di sfigurare, quelli che con quei brani ci son cresciuti e non c’è parola che non ti sappiano cantare. Quelli che si presentano sfoggiando le maglie della band più belle che hanno - e, credetemi, ci han messo un secolo a scegliere quella giusta! -, quelli che la sera prima si son divertiti a farsene una da soli, quelli che si presentano con t-shirt di altri gruppi e un gran sorrisone stampato in faccia, quelli che la maglia se la comprano in fila - a diciotto euro: dieci se hai capacità di persuasione! - e si cambiano pure davanti a tutti perché tanto con quelle gente ci dovrai condividere anche il sudore. Quelli che se li son già visti un milione di volte e han tanti aneddoti da rifilare, quelli che per loro è la prima volta e non vedono l’ora di poterlo raccontare. Quelli che ormai sono esperti e si buttano nella mischia come se fosse una fottuta piscina, quelli che non hanno mai visto tanta calca e si tengono a debita distanza. Quelli che son troppo timidi e in fila non riescono a socializzare, quelli che son rompicoglioni e in coda si fan sempre riconoscere. Quelli che si ritrovano a parlare con gente mai vista prima e si dimenticano di chiedere i nomi da cercare su facebook, quelli che chiedendoti l’amicizia dopo la prima battuta han già concluso tutto. Quelli che si son portati persino le carte con cui giocare e quelli che in tasca c’han solo il cellulare, ma va bene comunque, che qualcosa da fare lo si trova sempre. Quelli prudenti che si son portati ombrelli, k-way e cappelli, quelli che han madri prudenti che però non ascoltano e si ritrovano pieni zeppi di pioggia o ustionati da far schifo. Quelli che a mezzogiorno tirano fuori i pennarelli indelebili e quelli a cui il tatuaggio in onore della band basta e avanza. Quelli che sorridono davanti ai fotografi e quelli che si nascondono dietro una mano. Quelli che son troppo bassi e non riescono nemmeno a fotografare la gente dietro, quelli alti due metri che sorridendo ti prendono la macchina fotografica e fanno le foto al posto tuo. Quelli che controllano ogni tre minuti il biglietto e quelli che scrollano le spalle perché già ce l’hanno in mano. Quelli che ti riempono di gomitate quando aprono i cancelli e quelli che si tirano indietro per non farti male. Quelli che alla fine ti menano lo stesso, perché col cazzo che ti lascio il posto! Quelli che il concerto se lo guardano in uno schermo e quelli che se lo godono senza macchine fotografiche ad occupare la visuale. Quelli che si stringono contro la transenna e non la lasciano un secondo, quelli che si ritrovano in mezzo alla bolgia e s’aggrappano alla prima spalla che trovano. Quelli che si sentono male e si allontanano un po’ dal palco, quelli che stringono i denti e resistono fino in fondo. Quelli che chiamano il migliore amico rimasto a casa con la febbre - che poi, se fosse stato per lui, sarebbe venuto lo stesso - per fargli vivere la sua canzone preferita a distanza di mezzo stato, quelli che il migliore amico ce l’hanno vicino e tirano gomitate pure a lui, perché è giusto così. Quelli che piangono per quasi tutto il concerto e quelli che non lasciano trasparire un’emozione, ma dentro esplodono comunque. Quelli che urlano a squarciagola e quelli che preferiscono tacere. Quelli che, alla fine, si mettono le mani fra i capelli e continuano a ripetere “non ci posso credere, non ci posso credere", quelli che si abbracciano, quelli che si baciano, quelli che si sorridono. Quelli che si parlano da una parte all’altra dello stadio e quelli che ridendo si fanno i cazzi loro. Quelli che vanno subito a fare la scorta di bottiglie d’acqua e quelli che si fiondano senza tante cerimonie dallo store ufficiale. Quelli che si salutano e quelli che si ritrovano. Quelli che fotografano e quelli che guardano. Siamo tanti e siamo diversi, ve lo concedo, ma quando il concerto finisce siam tutti uguali: siam quelli che camminano piano, l’uno accanto all’altro, con l’assurda voglia di ricominciare tutto da capo, subito. Siam quelli che si sorridono in mezzo al casino, anche se non si conoscono, e si dicono “grazie, perché quello che ho provato stanotte lo sai solo tu"
Billie Joe Armstrong (via vialemanidagliocchi)
ed è stato proprio così.
(via comelacaliforniaamore)
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iceyes- · 9 years ago
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E a quanto pare, era tutta una grande, gigantesca, colossale cazzata. Era tutta una messa in scena del cazzo. Cuoricini, faccine ammiccanti, ‘sei bellissima’, ‘ci tengo a te’, ‘non sono un tipo stronzo’.. cazzate. Tutte cazzate. Non solo sei uno stronzo ipocrita di merda, non hai nemmeno avuto le palle per dirmi la verità, per dirmi che non te ne fregava un cazzo di me, per dirmi che mi stavi solo usando. Io mi fidavo, e ci credevo. Io mi fido troppo, e ci credo sempre. Io sbaglio sempre. Sono una cretina, mi sono fatta milioni di film mentali, cazzo mi meriterei un’ oscar. Ma tu, tu sei solamente un fottuto ipocrita, mi hai illusa ed usata, quando poi ti sei reso conto che non avresti avuto altro entro il limite di tempo che ti eri preposto, allora hai detto ‘sai che c'è, devo trovarne una più troia, forse questa si aspetta una storia seria.’ Peccato che io ti avrei dato tutto, veramente. Ti avrei dato tutta me stessa, porca puttana. Non sei stato in grado di vedere altro, avevi una cosa in mente e quella soltanto. Beh, io mi merito di meglio, cazzo se me lo merito. Sono stata troppo male, per troppe persone, per troppe volte, per troppi anni, per troppo tempo. Ora basta, basta sul serio. Vaffanculo.
Alice G. (Me)
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iceyes- · 9 years ago
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iceyes- · 9 years ago
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I am energy. I am galactic. I am psychedelic. ॐ 
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iceyes- · 9 years ago
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