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“Loving me isn’t easy, I have sharp edges, I have missing parts.”
— Donte Collins
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Certi giorni sono tristi, meglio stare zitti
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“Lei era un angelo in cerca di caos, lui un demone in cerca di pace.”
— Facebook
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Come te la spiego la paura di essere felici ,quando non l'hanno capita nemmeno i miei amici. 
Mi dicono di stare calma quando serve, mi portano del latte caldo e delle coperte. 
Ed è proprio quando stanno a parlare che vorrei gridare 'Grazie a tutti, ora potete andare’.
Ma resto qui a guardare un film.
Questa è la mia cherofobia, 
no non è negatività, 
questa è la mia cherofobia 
fa paura la felicità, 
questa è la mia cherofobia. 
Ma tu, resta
Come lo spiego come quando nessuno ti capisce, quando niente ti ferisce 
L'indifferenza più totale verso la forma astrale del male, abbiamo stretto un rapporto speciale. 
E provo a raccontarlo in ogni canzone, ma la gente pensa sempre “parli di altre persone”. 
Ma come tu così carina con la faccia da bambina, con la voce da piccina.
E cerco ogni forma di dolore mischiata dal sangue col sudore, 
e sento il respiro che manca e sento l'ansia che avanza, 
fatemi uscire da questa benedetta stanza!
Questa è la mia cherofobia, 
no non è negatività, 
questa è la mia cherofobia 
fa paura la felicità,
questa è la mia cherofobia. 
Ma tu, resta.
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“Perché chi è deserto non vuole che qualcosa fiorisca in te.”
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★ https://www.instagram.com/books.and.bijoux ★
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Il nostro futuro è la nostra responsabilità
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È arrivata l’ora. 751 membri del Parlamento europeo saranno eletti in tutta Europa tra il 23 e i 26 maggio. Hai delle idee su migrazione, cambiamento climatico, disoccupazione giovanile e privacy dei dati? Vivi e lavori nell’UE? Allora è la tua occasione. Questo è quello che l’Europa fa per te! Non sai chi votare? Scopri chi ti rappresenta al meglio! Controlla quando sono le elezioni nel tuo paese. Se non sai dove votare quel giorno, dai un’occhiata qui. Scegliere di votare è il nostro modo per partecipare a un processo democratico che non deve essere dato per scontato. Assumiti le tue responsabilità. Vai a votare.
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Non è che sia stata sempre una persona forte. Anzi. Quando ho aperto questo blog, circa sette anni fa, ero talmente fragile e confusa che qualsiasi cosa mi avrebbe ferita.
Amavo la mia solitudine, amavo la natura, avevo pochi amici veri e questo mi bastava. Poi qualcosa ha iniziato a muoversi dentro me, sono cresciuta tutt'a un tratto. Prima che potessi accorgermene ho iniziato a prendere decisioni sbagliate.
“Presto fu tardi nella mia vita”
Tutto ciò era legato alla mia spasmodica ricerca di un posto nel mondo. E pensavo, erroneamente, che fosse accanto a qualcuno. Ho iniziato a concedermi a chi diceva di provare qualcosa per me. Ho perso la verginità a 15 anni con un ragazzo molto più grande di me.
Quel giorno provai per la prima volta l'umiliazione del sesso, mentre ci spogliavamo capì che non era la scelta giusta. Nemmeno lo conoscevo. Ma lui non ascoltò, quel giorno mi ebbe e io tornai a casa in lacrime, sporca di sangue, con l'intimo a pezzi.
Fu un giorno orribile, pensai di non essere fatta per l'amore. Allontanai tutti dalla mia vita. Poi a 16 anni conobbi un ragazzo. Veniva a prendermi tutti i giorni per stare con me e parlare. Sembrava che gli interessasse solo stare con me e null'altro.
Mi sentì pronta, ebbi la mia seconda prima volta. Tanto terribile quanto la prima. Dopo di che lui sparì, iniziai a farmene una ragione.
Come Palahniuk con i pesciolini rossi, pensai che non sarebbe stato male collezionare stronzi nella mia vita. Iniziai a curiosare sul mio corpo, scoprì da sola cosa fosse un orgasmo. Imparai a godere di me stessa.
E iniziai ad essere più disinibita, nella mia vita entrò un altro ragazzo. Con lui fu diverso, lui voleva che fossi sua. Mi insegnò tutto ciò che so del sesso.
Non dovevo mai dirgli no e io non lo feci. Qualsiasi cosa mi chiedesse io ero lì, in qualsiasi momento lui mi chiamasse io ero pronta. Durò più di un anno, io che credevo di amarlo, lui che credeva di usarmi. Poi si fidanzò con un'altra che non ero io.
Da lì i ricordi si confondono, ho avuto talmente tante esperienze che non saprei da dove iniziare a raccontarle. Certe cose nemmeno le ricordo.
Ciò che so è che in quel periodo ho iniziato a vedere potere nell'umiliazione, ho iniziato a conoscere la manipolazione, l'eccesso. Ho compreso quanto inutili fossero le paure e le inibizioni, ho apprezzato il controllo e la sua totale perdita. Non era più solo sesso.
Mi sarebbe bastato parlare con qualcuno per qualche minuto per sapere esattamente cosa volesse, come dovessi comportarmi con lui, cosa avrebbe preferito a letto. (Gioco che faccio tutt'ora).
Conobbi le ragazze, il piacere di un corpo simile. Ebbi tante avventure.
Ma la cosa più eccitante era il controllo, sapere esattamente cosa fare per ottenerlo. Il sesso in sé iniziò a perdere importanza, non godevo più nell'atto meccanico.
Finché non conobbi lui: era esattamente come me, il sesso lo annoiava come ormai annoiava me. Con lui conobbi l'amore.
La mia prima vera cotta! Ed era così sbagliato tutto ciò che facevamo, da sembrare quasi perfetto. Ci facevamo del male a vicenda e quella sofferenza mi faceva sentire viva.
Lui decise che fosse troppo, si fidanzò con una tipa che aveva il mio stesso nome, ma non riusciva a staccarsi da me. Ci vedevamo tutti i giorni. Non tornò da me, perché in fondo non era mai andato via. Avevamo addirittura pensato di scappare via insieme.
Nel frattempo successero tante cose nella mia vita che mi portarono ad allontanarmi da lui. Conobbi un altro ragazzo, ma la distanza fu troppa e - nonostante entrambi accettassimo i termini di una relazione aperta - non riuscimmo a sopportare la gelosia.
Ora sono quasi quattro anni che condivido la mia vita con una persona. Adesso sento di essere davvero forte, davvero indipendente. Adesso so che anche sola sarei completa.
La sofferenza è stata troppa. Il tempo è passato velocemente, io sono qui con i miei errori stampati addosso. Però sono felice, tutto sommato felice.
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C'ho il filo spinato in gola,
Mentre tutto crolla,
Con il cuore a tremila battiti al minuto,
E la voce che non sembra più la mia voce.
— Gerald Daja
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“Verrà la notte e avrà il contorno degli occhi tuoi”
Murubutu - Franz e Milena
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Non è vero che il vero amore non ha dubbi. Non è vero che chi si ama non cade, non piange, non perde. Solo che l’amore vero poi si rialza, poi si guarda negli occhi e si asciuga le lacrime, si prende per mano e si ricostruisce. Non è vero che l’amore regala solo sorrisi, che è perfetto, che non ferisce mai. L’amore, quello vero, cade, sembra svanire, si logora e si sporca ma è amore e va avanti. L’amore, quello vero, non è quello perfetto. E’ quello che in tutte le sue imperfezioni prende coraggio e resiste. Anche alla paura.
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L’amore a volte perde ma non è l’amore in se a perdere ma tutto ciò che c’è di cornice. Abbiamo perso la speranza, la fiducia, la voglia, abbiamo perso noi. E mi piace pensare che forse.. eravamo le persone giuste al momento sbagliato. E avrai altre braccia che ti stringeranno altri occhi che ti guarderanno e altre mani che si prenderanno cura di te che conosceranno i tuoi punti deboli i tuoi capelli mossi il tuo sorriso. E forse un giorno ci rincontreremo.
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“E io volevo farti vedere che l’amore davvero poteva vincere. Volevo prenderlo quel treno, credimi. Volevo essere lì per il tuo ultimo giorno di scuola, volevo guardarti anche da lontano guardarti sorridere. Avrei voluto assistere il giorno del tuo diploma e in quello della tua laurea e avrei voluto abbracciarti così forte da farti capire che tu eri pronta a tutto. Avrei voluto svegliarmi ogni mattina con te al mio fianco abbracciarti e con la voce assonnata dirti “buongiorno amore”. Avrei voluto aspettarti quelle sere dove mi dicevi che avresti fatto tardi e io ti avrei aspettata sul nostro divano, nella nostra casa. Sarei stata lì a leggere, a guardare qualche stupido film aspettando te, la tua presenza. Aspettando che quella porta si aprisse per correrti incontro abbracciarti e dirti “finalmente sei a casa”. Avrei voluto riempire la parete della nostra stanza con tutte le foto di noi, in bianco e nero. Noi ovunque, come piaceva a te. Avrei voluto prepararti il caffè dimenticandomi di mettere lo zucchero solo per vederti fare la faccia schifata ma tanto l’avresti bevuto uguale e poi mi avresti baciata come sempre, come ogni volta. Avrei voluto andare a fare la spesa di domenica io che spingevo il carrello e tu che valutavi cosa comprare guardando le etichette perchè ti importava la mia salute e solo con mille baci mi avresti fatta sgarrare in qualcosa. Avrei voluto baciarti mentre cucinavi perchè come dicevi tu “chissene frega se si brucia tutto amore, ordiniamo una pizza”. Avrei appoggiato la mano sopra la tua in ogni viaggio di cinque minuti o di ore. Avrei cercato te ogni volta che con gli amici saremmo andate a cena fuori. Ti avrei tenuta per mano tra la folla e baciato sotto la pioggia e ti avrei regalato cento rose rosse per ogni anniversario fregandomene del costo perchè sapevo quanto ti piacevano e quanto ti emozionavano. Come quella volta che hai alzato la testa e le avevi lì quelle rose erano lì davanti a te, era il nostro primo anno. E sai cosa non dimenticherò mai di te ? La tua dolcezza in tutto ciò che facevi. La tua sensibilità, la tua premura, il tuo prenderti cura di me. Le volte in cui ti preoccupavi se mi facevo un taglietto di due centimetri e io che ti dicevo che non era niente e tu che mi facevi il terzo grado. Non dimenticherò la tua bontà, i tuoi occhi grandi e il tuo sorriso. Ho creduto di essere in paradiso a volte. Ho davvero pensato che il nostro amore potesse in qualche modo sconfiggere queste immense barriere e invece no. Non abbiamo lottato abbastanza ma non ti rimprovero niente. Ho sempre avuto paura del vuoto, di quello che sarebbe stato se tu un giorno avessi deciso che era ora di finirla. Ti ricordi i pianti che mi facevo ? Quel giorno lo vivo da due mesi, ogni mattina quando mi alzo sento il vuoto, poi mi alzo, mi lavo la faccia e piano piano riempio le mie giornate. E forse questa vita non è poi così nostra forse non è proprio vero che l’amore vince. L’amore a volte perde ma non è l’amore in se a perdere ma tutto ciò che c’è di cornice. Abbiamo perso la speranza, la fiducia, la voglia, abbiamo perso noi. E mi piace pensare che forse.. eravamo le persone giuste al momento sbagliato. E avrai altre braccia che ti stringeranno altri occhi che ti guarderanno e altre mani che si prenderanno cura di te che conosceranno i tuoi punti deboli i tuoi capelli mossi il tuo sorriso. E forse un giorno ci rincontreremo ma spero di no perchè apriresti di nuovo le mie ferite. So che non ti piacciono gli addii ma è giusto così. Addio”
— @e-perlablu ( non mia )
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