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Cos'è che mi da così fastidio di ieri? Che aspettative avevo? Perchè le avevo?
Ci sono rimasta male?
Si e no. Mi aspettavo qualcosa di più, come sempre da sempre. E come da sempre non c'è stato. Pensavo che dopo tanto tempo, sapendo che c'ero anche io, almeno due parole buttate a caso di scusa, di riappacificazione, di pulizia di coscienza, di qualsiasi cosa ci fossero.
Anche solo per puro egoismo come è sempre stato, proprio per togliersi un peso e basta.
E invece niente. nulla. zero.
Anzi! Addirittura il vittimismo, il buonismo, il finto altruismo della finta preoccupazione di essermi di intralcio nella mia serata, la presunzione che ancora dopo 1 anno io stia male e abbia necessità di svago per cui tu non possa rovinarmelo.
Io non penso di avere più parole. Penso: dovrei essere io? Dovevo essere io? NO.
Io mi sono sentita dire dopo 3 anni e tutti i miei sacrifici che non sono mai stata amata e per quanto mi riguarda questo è un livello di cattiveria che non merita nè un saluto, nè uno sguardo. Ma solo fare finta di nulla, girarsi dall'altra parte e fare finta che tu proprio al mondo nemmeno esista.
Non so, domani devo approfondire meglio questo senso di inquietudine che sento ora, questa incompletezza.
Ho sbagliato, come al solito, ad aspettarmi qualcosa.
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è da qualche settimana che sento il bisogno di esternare i miei pensieri in forma scritta, ma come al solito poi non ho le palle di pubblicarli su un social con il mio nome e la mia foto. non mi va proprio di condividere cose private, anche se tutti sanno, con chiunque.
fatto sta.
è passato quasi un altro anno dall'ultima volta che ho scritto e non ho nessuna lamentela da fare. ho riletto e ci sono, ho scritto cose che tutt'ora penso ma a cui ho dato un altro senso o su cui più altro ho smesso di farmi domande inutili.
Ivan è scomparso dalla mia vita, si è dileguato come una bestia strisciante e viscida senza lasciare traccia. Nessuna mancanza da parte mia in effetti, se non un senso di leggerezza e di nuovi inizi. direi che forse l'unica cosa che davvero mi ha lasciato è la totale mancanza di voglia di avere a che fare con nessuno. Non sono ancora riuscita a trovare una sola persona in questo anno che mi abbia fatto venire voglia di qualcosa, anche solo di sesso (tralasciamo alcuni recenti avvenimenti che non sono degni di essere citati qui nei miei ricordi).
la cosa un po' mi preoccupa... sicuramente il periodo non aiuta, la sera se e quando si esce praticamente dopo mezzanotte si è da soli in giro, possibilità di conoscere persone sembra ce ne siano solo su tinder che non ho intenzione di iniziare ad usare. la cosa peggiore è che mi manca proprio l'interesse, la voglia, l'idea di avere a che fare con qualcuno Ma come si fa ad avere voglia di rimettersi in gioco quando fino ad ora nulla è andato bene? Come faccio a pensare di fidarmi di qualcuno quando non sono mai stata capace di cogliere i segni più elementari di fallimento?
vabbè, detto questo sono in un periodo molto buono della mia esistenza fino ad ora. ho iniziato un nuovo percorso che spero di riuscire a portare a termine e che mi porti a qualcosa di bello. Per il resto si sopravvive.
in questo momento esisto solo IO.
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ok le cose finiscono e finiranno sempre, nei secoli dei secoli. va bene così, è il naturale andamento della vita.
a me sta bene, nel senso che per la prima volta sto vivendo questo periodo con una tranquillità che in passato ho impiegato davvero tantissimo tempo ad acquisire. non capisco se è frutto dell'esperienza, della maturazione, delle sedute dalla psicologa, del fatto che ormai da tempo fossi arrivata al capolinea oppure semplicemente tutte queste cose messe insieme e sommate.
fatico comunque ancora ad accettare determinati pensieri o quantomeno ad accettare l'idea di avere fatto tante e certe cose per qualcuno che alla fine di tutto si è rivelata una persona ingrata, immatura e veramente detestabile. mi domando come mai, perchè, quando sono successe certe cose che erano sotto ai miei occhi. mi domando per quale motivo una persona arrivi a comportarsi con qualcuno in questo modo.
come si fa a non avere neanche la vaga idea della realtà dei fatti per dire, almeno a se stessi, "ho sbagliato, mi sono comportato male, questa cosa la potevo fare in maniera diversa e forse avrei ottenuto un risultato differente, le mie azioni hanno delle conseguenze e con queste devo fare i conti". invece no, nulla. Nonstante tutto quello che ho già dovuto buttare giù in 3 anni devo anche vedermi trattare come una scocciatrice, una persona di poco valore proprio da chi ho portato per anni sul palmo della mano, cercando di essere sempre migliore e cercando di ottenere sempre il meglio da ogni situazione andando sempre a scontrarmi con un muro di indifferenza e incapacità.
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Quello che non capirò mai è la mancanza (apparente o vera?) di autocritica ed autoanalisi delle persone. non è che devi per forza andare dallo psicologo o essere un individuo superiore per renderti conto delle tue azioni.
com'è possibile che dopo mesi, non tantissimi ma comunque sono mesi, ancora non sia in grado di rendersi conto di ciò che non ha funzionato? tanto da arrivare persino ad offendersi davanti ai miei comportamenti conseguenti.
A questo punto quello che viene da domandarsi è se effettivamente le mille motivazioni date al momento della separazione fossero almeno minimamente vere. Secondo me a questo punto no. Perchè mi sono sentita dire - tu mi hai dato tantissimo, io non ti ho dato nulla (vero) - siamo troppo diversi: tu hai sempre voglia di fare qualcosa (addirittura iperattiva come se fosse un difetto) mentre io sto volentieri sul divano - non ci troviamo nemmeno sul sesso: volte in cui lui mi ha accontentata in 3 anni numero 4 al massimo però io dovevo sempre essere pronta ad accontentarlo secondo lui, - ti ho rovinato la vita - abbiamo una grande compatibilità e sintonia ma allo stesso tempo ci sono troppe cose che ci rendono diversi (ma va, si chiama coppia), per te ho sempre provato un sentimento molto forte ma a questo punto capisco che non era amore se no come dici tu mi sarei sempre comportato in un'altra maniera
comunque insomma niente di carino. le vere ragioni secondo me? una profonda immaturità espressa nella totale mancanza di capacità di prendersi una vera e propria responsabilità, che essa fosse la mia soddisfazione, la gestione della casa durante la convivenza o che fosse il dare un senso al tempo passato insieme
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come si fa a scrollarsi di dosso questa sensazione di tempo perso, tempo buttato? Come si riesce ad allontanarsi dall'idea che tutto quello si è fatto sia stato per niente e per qualcuno che non ha nemmeno mai ricambiato nessuno dei tuoi sentimenti?
si va avanti eh, si va e si va anche abbastanza bene, sicuramente questo è un periodo che non aiuta a sentirsi meglio o almeno ad avere delle speranze vere per il futuro. Mi rendo conto perfettamente di quello che provo, sono pienamente consapevole di essermi resa conto che la mia vita con o senza di lui è esattamente la stessa cosa, anzi! forse addirittura meglio. E questo alla fine dei conti mi dispiace, soprattutto per me stessa perchè è la prova che non era minimamente la persona per me, perchè alla fine dei conti non è mai stato uno in grado di rendermi felice. ma io ci speravo, ci ho creduto davvero per un periodo, guardandomi indietro mi sono chiesta spesso se davvero fossi innamorata... non è una cosa che però voglio mettere in dubbio.
ho sempre saputo che lui non era quello per così dire perfetto, non avevamo intesa sessuale e le sue richieste erano sempre più delle mie... in realtà non è nemmeno tanto quello quanto più che io, sforzandomi, ho davvero provato ad accontentare le sue richieste per quanto potessi ma lui invece? poco e niente, 3/4 volte in 3 anni e stop. vedevo che non condividevamo le stesse passioni: a me piace leggere a lui zero, mi piacciono certi film a lui rimangono indifferenti, mi piace girare e viaggiare e conoscere mentre a lui boh.. solo quello che gli pare che è ben poco e il resto lo ha sempre fatto controvoglia o per farmi un favore a quanto ha detto. a lui interessa una sola cosa: il suo sport. fine, stop. niente e nessuno riuscirà mai a quanto pare a fargli capire che al mondo c'è anche tanto altro, gli manca proprio la curiosità di esistere.
ero innamorata? penso di si, sarebbe ingiusto ora rimangiarsi le parole e le cose provate come invece ha fatto lui.
codardo.
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quanto tempo è passato? boh scrivo sempre quando sto male, quando qualcosa va male, nonostante abbia imparato a parlarne, nonostante la psicologa, nonostante tutto sento sempre il bisogno di svuotare la mente ancora un po’
cos’è stata l’ultima cosa che ho scritto? ci guarderò dopo, per farmi meno male.
ancora una volta, tanti anni dopo, ancora una volta ho messo la mia vita nelle mani sbagliate ed è vero che l’ultima è stata la peggiore perchè si è trattato di uscire da una dipendenza affettiva, si è trattato di mesi di buio e malessere, di profonda infelicità ma lo so che sono tornata a stare bene.
e stavo bene cazzo, stavo così bene che ho scelto di legarmi a qualcun altro, mi fossi fatta i cazzi miei per dio. ennesima persona che si vende per qualcuno che non è, che si vende per una persona ricca di interesse nei tuoi confronti ma che quando poi si tratta di fare davvero cose importanti, di esserti vicino, di comprenderti, di apprezzarti per quello che quotidianamente fai per lui e la relazione allora si perde, si rivela un bambino di 10 anni con il bisogno di una guida.
ho cambiato città, ho lasciato parte del lavoro, ho deciso di allontanarmi da famiglia e amici, di rischiare tutto e di farlo per noi. le cose non sono andate come volevamo, è vero, ma una pandemia globale non è certo una responsabilità soggettiva. si trattava di decidere se continuare a pensare solo a se stesso, se rimanere confinato nelle sue solite 4 abitudini oppure se ricambiare il gesto e ricominciare altrove.
si trattava di tenere vivo il rapporto in un momento di mia profonda difficoltà, sicuramente anche sua ma molto meno, non dico per dire. si trattava di dare la giusta importanza ad una persona che ne stava dando una marea a lui.
e invece sono sola, sono stata abbandonata perchè la voglia di fare il bambino è troppa, perchè l’abitudine deve resistere e perchè ci saranno sempre cose più importanti di me. che sono cose. cose.
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in questi ultimi giorni ho riflettuto molto sulle conseguenze delle cose. c’è chi lo chiama karma, chi lo chiama destino, chi lo chiama divina provvidenza.
chiamatelo un po’ come vi pare ma la sostanza non cambia, sono convinta che tutto quello che ci succede alla fine porti sempre a qualcos'altro, che il male che facciamo ci torni indietro prima o poi con del male che subiamo perchè forse non è questione di destino o di karma ma di coscienza nostra. Forse il senso di colpa che proviamo è tale per cui ci andiamo a cercare delle situazioni orrende o delle relazioni di merda e le accettiamo perchè sappiamo, più o meno consapevolmente, di avere a nostra volta qualcosa da espiare.
non so se sia stato davvero così per me, è una teoria che mi piace pensare in questi giorni. penso anche che se non fosse successo quello che è successo sicuramente io ora non saprei apprezzare quello che ho. e non voglio passare per quella che si “è accontentata” perchè ha trovato un bravo ragazzo e non ha voluto rischiare ancora. io sto bene. ma sono anche consapevole che la stessa persona, qualche anno fa, non sarei riuscita a tenermela stretta. sono sicura che l’avrei lasciato andare, sbagliando, pensando che non era giusto per me.
quindi alla fine dei conti penso che il male che mi è stato fatto sia servito proprio ad arrivare fino a lui, per poterlo apprezzare al massimo, per poter capire che non ho bisogno di certe cazzate nella vita perchè la voglia di quelle ormai me la sono tolta.
chiamiamolo karma, destino, dio... io la chiamo giustizia, la chiamo “ti sta bene” quando vedo che chi mi ha fatto del male sta sempre con la merda fino al collo impantanato com’è nella sua essenza di egoista e meschino uomo. e la chiamo “ti sta bene” quando vedo che la persona che ha cercato di farsi gioco di me alla fine soffre e spero che soffra ancora a lungo e spero che soffra almeno la metà di quanto ha fatto soffrire me.
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è passato un anno da quella sera la. a quante cose ho rinunciato per colpa tua, in quanti modi mi hai fatto male. a quante cose non so più dire di si.
mi chiedo come ho fatto a meritarmelo, come sono riuscita ad avere una relazione con una persona che mi ha fatto una cosa del genere. mi fa ancora male un anno dopo, forse me lo farà per sempre.
la mia fortuna è stata quella di essermi sempre riservata una parte solo mia della mia vita, fatta di persone solo mie. se non fosse stato per me probabilmente saresti arrivato anche li o almeno ci avresti provato anche se so che di quelle persone posso fidarmi.
per colpa del tuo egoismo e dello schifo che ti porti dentro io ho dovuto cancellare una parte di me e mi pesa sempre, ogni giorno, mi pesa il sacrificio che ho fatto e che sto facendo per tenerti il più lontano possibile dalla mia esistenza.
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Ti ho sognato
Ho sognato che morivi.
Forse questo è tutto quello che importa che dici? forse importa anche che nel sogno stavo male, certamente, non ero certo contenta ma senza rimorsi. non speravo di riaverti per me, stavo solo male per la tua scomparsa. sei la persona peggiore che conosca, d'altronde come potrei rivolerti con me?
credo che a questo punto della mia vita io mi meriti tantissimo in cambio di ciò che mi hai tolto e forse un po’ alla volta me lo sto riprendendo. ma che fatica mammamia.
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Passa, passa il tempo
e quando stai male e ti dicono di avere pazienza che il tempo guarisce tutte le ferite e tu li vorresti solo mandare affanculo perchè porca puttana il cuore ti fa male come non mai, la testa pensa solo ad una cosa e tutto insieme è troppo da sopportare per questa piccola persona che sei.
E invece è la verità più grande del mondo, è la benedizione migliore. E c’è a chi servono 2 mesi, chi 2 anni. Chissene di quanto sarà lunga la guarigione, la sicurezza è che prima o poi passerà, prima o poi starai bene di nuovo. E prima o poi imparerai a mettere già le mani quando cadi che al massimo ti si sbucciano i palmi ma non sbatti tutto il grugno. Prima o poi imparerai a capire quando ne vale la pena e quando no. Imparerai a lasciarti andare non solo con le persone sbagliate.
Qui passa, passa il tempo e la gioia più grande è vedere che lasciandosi alle spalle tutte le persone sbagliate le cose si riescono a vedere sotto luci ben diverse dal solito. E quindi un gran vaffanculo a tutti quelli che per me non hanno mai voluto il mio bene ma solo il loro travestendosi da persone migliori di quelle che non saranno mai.
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cosa rimane di quello che è rimasto.
si tirano le somme, si guarda prima indietro e poi avanti. Quando mi guardo indietro mi dico di stare attenta, prima di tutto a me stessa.
che sono un’impulsiva, una romantica senza speranze, sono quella che ci ha sperato fino all'ultimo anche quando l’evidenza mi ha messa davanti agli occhi che non ce l’avrei mai fatta. mi guardo indietro e mi dico di stare attenta alle persone che parlano troppo, che si professano troppo miei amici, alle persone che non avrei mai pensato potessero fare certe cose.
mi guardo indietro e mi dico di stare attenta che dietro alle facciate innocue si nascondono le persone peggiori. e che quella porta chiusa nel 2017 rimmarà chiusa per sempre. perchè le tue parole e i tuoi gesti valgono quanto il nulla che sei.
però mi devo anche guardare avanti e non lo so cosa succederà ma a fare meglio di quello che è appena successo non ci vuole molto.
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2017; you taught me more than I could handle. I learned love, loss, everything in between.
caracactus
mi hai scritto ‘mi manchi.’ ma io non ti credo. o forse si, ma non importa.
mi hai scritto ancora, dopo 2 mesi e passa e io lo sapevo che sarebbe successo ma non sapevo come l’avrei presa io sta volta. mi rende triste, profondamente triste perchè a forza di ferite qui non è rimasto più niente. a forza di pugnalate questo cuore l’hai fatto a pezzi. e se anche per davvero ti manco, cosa pensi di fartene di questo?
dove sta il senso nello scrivermi una cosa del genere? dove vorresti arrivare? Ad avere un po’ di attenzione, che sai che non te l’ho mai negata. vuoi sapere di avere qualcuno su cui contare, qualcuno che sai che c’è. perchè proprio il giorno di natale ti sei sentito solo probabilmente, solo e senza nessuno che ti pensasse. allora ecco che sono tornata a mancarti. ma questa porta, purtroppo, è chiusa. e non provo una gioia malvagia nè una soddisfazione cattiva nel farlo. come ho già detto provo solo tanta tristezza, tanta pena per me stessa, tanta pena per te e per noi due che siamo arrivati a tanto.
che non ce n’era bisogno, e mai ce ne sarà, che due persone che si vogliono bene si facciano certe cose.
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sembra che sia difficile capire il dolore quando non è il proprio. Ci si riempie di frasi di comprensione, di “posso immaginare, posso capire, chissà quanto sei stata male” ma finchè non lo si prova sulla propria pelle sono tutte parole vuote.
sono passati quasi 2 mesi da quando abbiamo definitivamente smesso di conoscerci e il tempo, in questi ultimi 2 anni, non è mai passato così in fretta. sta volando. sono affamata di tempo, di giorni che passano, di ore che scorrono e di minuti che non rimangono. Non vedo l’ora di dimenticare, di scordare tutto il dolore, di metterlo in una buca e di fare quasi finta che non sia mai esistito.
si dice che bisogna sempre e comunque ricordare, che anche il male chi ci viene fatto serve a qualcosa. a cosa cazzo serve quello che mi hai fatto? a dubitare di chiunque, a non fidarmi più, a non credere più a niente di quello che mi viene detto? era questo che dovevo imparare? che sono sempre e solo stata troppo ingenua? che ho sempre sbagliato a dare per scontato che la gente sia come me. Questo già lo sapevo ma così in basso pensavo di non poter cadere.
e allora le lascio agli altri le finte frasi di comprensione/compassione, le lascio a chi pensa di sapere tutto e di poter giudicare tutto. le lascio a chi pensa che io debba dimenticare e fare finta di niente e andare avanti come se nulla fosse successo. Io vi rispondo che vi auguro che succeda anche a voi e chi vi faccia ancora più male. E a quel punto veniteci da me a chiedere conforto che vi cago in faccia.
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one year ago
è passato un anno. un anno da quella rottura più grande di me. è passato un anno da quando ho sbattuto così forte per terra che ci ho messo un anno per riprendermi. e tu di certo non mi hai aiutata, con i tuoi ritorni e le tue cattiverie hai fatto di tutto per non lasciarmi andare via e per tenermi li ai tuoi piedi.
perchè io sono stata a terra per un anno intero, e forse mi serviva l’ennesima umiliazione, l’ennesima prova che tra me e te ero l’unica a desiderare qualcosa di meglio da noi due.
ma ora, un anno dopo, io mi sono rialzata e a terra non ci voglio più stare nè per te nè per nessun altro. sono stata calpestata troppo a lungo, mi sono fatta calpestare troppo a lungo e adesso non ho più voglia di sentirmi così. adesso mi merito di tornare in piedi e di starci per sempre.
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tu sei una di quelle persone che non se ne vanno mai. che ti rimangono attaccate che unghie e denti e ti scavano dentro dei tunnel che poi da sistemare sono difficili.
sei una di quelle persone che non si meritano la seconda possibilità perchè sapranno fare ancora peggio della prima. sapranno deludere e fare rimanere male di nuovo e ancora di più. sei una di quelle persone che vorresti potergli voler bene, vorresti davvero come vorresti davvero che le cose fossero andate in maniera diversa.
io vorrei perdonarti e ricominciare, o almeno avrei voluto. ti ho dato me stessa e tutte le possibilità che volevi, più di quelle che meritavi senza ombra di dubbio. e tu ci hai vomitato sopra tutto il tuo egoismo e hai fatto di me e del nostro rapporto una nullità, una cosa che non valeva niente.
e poi torni, provi a tornare, provi a convincermi che dentro di te c’è ancora qualcosa di buono per me, che dentro di te io conto ancora qualcosa. ma come puoi pensare che io ti creda? dopo tutto quello che hai fatto, che mi hai fatto, dopo tutte le sofferenze che mi hai provocato e i patimenti e le prese per il culo in faccia, come puoi ancora pensare che io ci sia?
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stupida! stupida? sono stupida per averti aperto la porta e averti fatto entrare con le tue scarpe sporche di merda?
forse si, forse no, forse solo troppo ingenua o troppo buona o ancora innamorata di te. una cosa la so... la porta che hai voluto aprire e lasciare appena socchiusa per entrare e uscire quando preferivi io te l’ho chiusa. ti ho lasciato fuori perchè non mi posso accontentare di una cosa come quella che pensavi di darmi. non l’avrei fatto 2 anni fa quando ci siamo conosciuti e men che meno potrei accettare ora, dopo tutto quello che mi hai fatto e che ci siamo fatti. perchè mai ti è venuto in mente che mi sarebbe potuto andare bene il caos con cui ti sei presentato da me? io non dovevo centrare con i tuoi problemi nemmeno quando stavamo insieme, pensa adesso. Sono dispiaciuta per te se la coca ti ha dato alla testa, se ti fa venire strani pensieri e sentire in certi modi. ma io non sono un sacco di merda in cui riversare il tuo disagio quando lo senti troppo pressante, non sono uno svuotapalle di quelle sere in cui non hai voglia di farti una sega e nemmeno un pupazzo gigante da abbracciare le notti in cui senti il letto troppo grande per te. io valgo troppo per te e per tutte queste cose. io sono sempre stata troppo e lo sai benissimo e adesso è arrivato il momento di dimostrartelo.
che io ho tutti i coglioni che tu nella vita non hai mai avuto e non avrai mai e che per quanto mi apra in mille pezzi il cuore lasciarti andare io lo faccio. ti lascio andare a letto con chi vuoi, rovinarti la vita e la salute come vuoi e quando vuoi, ti lascio andare a fondo o volare alto. ma io non sono più qui a sopportare tutto, ti ho resistito per 2 settimane ma ora non ce la faccio più, non è giusto che tu ancora una volta mi faccia sentire male e mai abbastanza.
addio ivan, forse non mi mancherai nemmeno.
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vorrei tanto riuscire a ritrovare la serenità, riuscire ad essere senza pensieri, senza preoccupazioni. smettere di svegliarmi ogni tanto e pensare a qualcosa che mi fa stare male.
smettere di sentirmi sempre incompleta o meglio non-completa. mi sento sempre che mi manca qualcosa, che non ho tutto quello che vorrei e poi non so nemmeno dirlo cos’è quello che vorrei sinceramente. cos’è? cosa mi manca?
secondo me è la serenità, è la spensieratezza. mi sembra che questo momento della mia vita possa essere rappresentato da un puzzle al suo inizio. ci sono tutti i pezzi buttati a caso, alcuni girati, alcuni persi e che poi si ritroveranno. vivo le giornate random. sono in balia costante di emozioni che non mi sono chiare... passo dalla rabbia, alla gioia, alla tristezza, alla calma. forse quella che mi manca è la pazienza.. proprio come quando devi completare un puzzle e ti mancano quei pochi stronzi pezzi che non trovi e ti agiti (io almeno mi agito infatti) e invece dovresti mantenere la calma.
vorrei poter tornare indietro nel tempo e prendere altre decisioni, vorrei poter interrompere le mie pene, vorrei poter rimuovere dalla mente tanti pensieri scomodi. vorrei avvisare la vecchia me che quelle cose non le deve fare, che non è giusto, che lo sa che ci rimetterà e allora perchè devi continuare???
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