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Sono passati tanti anni da quando scrivevo qui… più di 10 anni. Oggi dovrei essere un’ adulta, forse un po’ più risolta,invece sono ancora più ingarbugliata di prima. Più cerco di sciogliere i nodi più questi si fanno tutti. Oggi mi sento a terra… e li per sta sera voglio restare. Mi alzerò domani mattina per andare a lavorare.
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"Fummo quello che non si racconta né si ammette, ma che mai si dimentica."
Frida Kahlo
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«Quello che conta nella vita è come ci convivi, con il dolore, cosa fai. E se riesci a mantenere intatto un pezzetto di anima mentre combatti.»
— Alessandro D'Avenia,Cose che nessuno sa
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"Ieri oggi e domani, giorni terribilmente uguali"
-@fiocchettolilla
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23 anni una laurea e il solo pensiero di fare quello per cui ho studiato mi fa salire l' angoscia.
Eppure un tempo lo amavo...
Oggi mi sembra solo un fardello.
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Ho bisogno di morire
per poter rinascere
un'altra volta.
Esistere una volta ancora
per avere la possibilità di vivere davvero
Per fare errori diversi scelte diverse
Essere qualcuno di diverso
Ma il risultato forse sarebbe sempre questo
-@fiocchettolilla
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“Così forte è il peso dell'abitudine! Qui so stare, ma non voglio, là voglio ma non so stare, e sono infelice sia qui che là.”
— Confessioni, Agostino d’Ippona
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“Ognuno ha una stanza interiore dove i propri demoni restano in agguato. E solo quando la apriamo è li affrontiamo siamo liberi.”
– Una piccola libreria a Parigi, Nina George
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Sento il bisogno di vomitare, vomitare verso gli obblighi della vita, verso gli obblighi che hanno costruito gli altri per me. E sono costretta ad obbedire. Ho la nausea.
E non posso scappare da tutto questo. maledetto covid-19 hai distrutto in un attimo il mio flebile equilibrio che con tanti sacrifici avevo costruito.
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Voglio scappare e nascondermi in un posto lontano il più possibile.
Oggi non posso affrontare tutto questo e nemmeno domani.
Voglio solo andarmene via da qui.
Al sicuro, lontano dagli sguardi della gente.
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Oscolterei per ore il suono della pioggia
che cade e batte sui tetti
sulle strade bagnate
Mi ricorda te, mi ricorda noi
Lontani dalla vita e dal resto
a fare l' amore
Anche se oggi sono solo ricordi
Lontani
-@fiocchettolilla
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Amo
Amo i tuoi silenzi
Amo i tuoi sguardi attenti
Amo i tuoi occhi castani
Tu che dicevi che erano banali
ma che potevi sapere
che io ci vedevo me
Una me un po'più bella.
Odio i miei silenzi
Odio i miei occhi assenti
Odio che non ci diremo mai addio
E neppure ciao
Mi odierò quando ti vedrò
E farò finta di voltarmi
E tu facendo finta di non vedermi
Guardarai da qualche altra parte.
Ma io ti amo e tu non lo sai
Chissà se lo hai mai capito.
A te che tanto questo non lo saprai mai.
(@fiocchettolilla)
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“Di te ho conosciuto il peggio e continuo a pensare che tu sia il meglio.”
— (via tuttopassaenonsaluta)
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“Mi ricordo quando a sedici anni non era un problema mangiare la pizza e poi fare l'amore. Dicono che è una bella cosa ricordarsi sempre tutto, secondo me fa solo male. Me le ricordo sai? Le serate passate insieme, la pizza presa sotto casa tua, quella pizza che a te piaceva un sacco, e non ho mai avuto il coraggio di dirti che a me non piaceva. Portata a casa e mangiata dove capitava, a letto, per terra o davanti al computer aspettando che tua madre uscisse e ci lasciasse soli. Ricordo le serate passate sotto le coperte a guardare i film, le serate passate a giocare all'xbox o quelle passate semplicemente a fare l'amore, quando nessuno dei due sapeva cosa fare ma andavamo avanti lo stesso. Quando io avevo paura e tu mi guardavi con gli occhi dolci e pieni d'amore. Ricordo la sensazione meravigliosa che provavo subito dopo, penso che il dopo sesso sia meglio del sesso vero e proprio, quando l'aria è carica di sudore e ormoni. Quando il respiro rallenta, quando i corpi si uniscono e si ci abbraccia felici stando in silenzio o parlando di tutto. Quando si fanno quelle promesse false a cui si crede davvero , presi del momento, con le mani intrecciate , la testa sul petto e gli occhi che sognano E mi ricordo l'odio, la rabbia e i silenzi. Ricordo il sesso usato come sfogo, senza una parola e senza fermarci insieme dopo. Ricordo la violenza, quella da non ti voglio più vedere e non voglio che nessuno ti veda mai più. Ricordo la solitudine dei messaggi che non arrivavano. Ricordo le cattiverie gratuite a cui non potevo rispondere, perché continuavo ad amarti. Ricordo la nausea che provavo quando mi guardavi con la freddezza che solo chi smette di amare e comincia ad odiare può provare. Ricordo i pianti, e la pioggia del due aprile. E l'alcool dei mesi successivi. Penso che quando si ama una persona non si può smettere di amarla, qualsiasi cosa accada. Penso che tu non mi abbia mai amata. Ma so che si può mettere da parte. E che nel cuore di una persona c'è posto per più di un vero amore.”
—
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“Eppure, se avessi potuto ricominciare da capo, ero sicuro che avrei rifatto le stesse identiche cose. Perché quello ero io.”
— Haruki Murakami (via buiomulticolore)
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Questo post lo dedico a tutto quelle persone che, come me, soffrono di un disturbo alimentare, qualsiasi esso sia. Dedico questo post a tutti coloro che da anni combattono, combattono contro le calorie, contro lo specchio, contro un corpo che non riescono ad apprezzare, contro una malattia che si è insidiata perfidamente, sbaragliando ogni forma di spensieratezza. So perfettamente quanto sia difficile questo periodo per noi, noi che non riusciamo a concepire il cibo come una fonte di energia per il nostro corpo ma piuttosto come un nemico, un nemico contro il quale ogni battaglia sarà sempre persa, un nemico assieme al quale ci ritroviamo a convivere, in queste giornate, da mattina a sera. E la conosco quella tentazione di divorare ogni cosa, di afferrare une fetta di torta, ma poi una fetta non è più abbastanza e quindi un’altra e poi un’altra ancora, fino a che i sensi di colpa non prendono il sopravvento. Non sono facili per niente queste giornate, queste giornate così tremendamente monotone, queste giornate che ci portano a pensare al cibo, senza sosta, perché, talvolta, è l’unica cosa che ci sembra di riuscire a controllare e l’unica che, apparentemente, innescando dentro di noi un pensiero più o meno ossessivo, ci tiene in vita. Ed ecco di nuovo quella fissa maniacale che credevi di aver sconfitto ma che, in realtà, era semplicemente stata accantonata in un angolo, pronta a riappropriarsi della tua serenità, un “bentornato” va anche alle notti insonni, quelle notti che sembrano eterne quando hai un pensiero costante che ti logora dentro, al conteggio delle calorie, alle ricadute, ai fallimenti, agli innumerevoli passi indietro, al “ritorno alle origini”, che di positivo, questa frase inserita in questo contesto, non ha proprio nulla. Infine, un pensiero va anche a quel 15 marzo, una data dimenticata da molti in questo periodo così delicato, ma che certamente non è da sottovalutare. E quel fiocchetto lilla, emblema di una data per me molto importante, dovrebbe offrire speranza a tutti coloro che ancora stanno lottando perché, per quanto sembri impossibile vedere la luce in fondo al tunnel, questa è una battaglia che si può vincere.
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