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È difficile scrivere una poesia per un'altra poesia. È difficile trovare parole giuste o meglio, parole degne di essere accostate ad una persona come te. Ti amo troppo facile, si ma con un significato speciale sei, con zerouno e diciotto li hai mai sommati? Risulta venticinque. Due e cinque, ti amo: due parole, cinque lettere. Come quando fuori piove é stato incontrarti, senti dentro l'eco della libertà. La mia libertà sei tu. La mia voglia di essere, il mio modo di esprimere qualsiasi cosa. Due parole, cinque lettere che indicano ciò che ho voluto sempre e che mai più troveró. Due parole cinque lettere, moltiplica dà dieci come le lettere della parola Essenziale, ciò che tu sei per me. E forse è ancora inadatto come termine. Troppo poco specifico. Siamo un gioco matematico incastonato e complesso, ma con tanta voglia di risolverlo Insieme. Due parole cinque lettere, sottrai dà tre come le lettere della parola Noi. Cosa c'è di più bello? Cosa è meglio di me e te? Anzi, cosa è più bello di te? Siamo qualcosa di logico per molti irraggiungibile, ma se non ci provi hai perso in partenza. E farsi sfuggire un 'Noi' così grande sarebbe stato l'errore più grande della mia vita. Due parole cinque lettere, dividilo dà due virgola cinque. Due parole cinque lettere, ti amo niente di più. Voglio viverti ogni giorno come se fosse l'ultimo. Anche se l'ultimo, lo sai, mai arriverà.
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Odio quando rido troppo forte e sembro ritardata. Odio quando rispondo male e non ho il coraggio di chiedere scusa. Odio quando piango per lui e nemmeno se ne accorge. Odio quando mi faccio venire il mal di stomaco per un messaggio. Odio quando non riesco a dire a parole quello che provo. Odio quando cerco di scrivere di me, ma vengono fuori solo parole sparse. Odio quando scappo da chi amo. Odio quando non so aspettare. Odio quando non riesco ad essere amata. Odio quando tengo troppo a qualcuno. Odio quando vorrei piangere, ma non lo faccio. Odio quando piango, ma non smetto più. Odio tutto, odio tutti, odio me. E odio quando mi odio.”
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Trovo che sia arte, in un certo qual modo, anche il saper collocare delicatamente una ciocca di capelli dietro all'orecchio di chi si ama.
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Esistono ragazzi così dolci?
“Mi piacerebbe portarla al parco.
Magari di notte.
Magari da ubriachi, così da vederla sorridere senza motivo tutto il tempo.
O forse da fatti, per perdermi in quel blu dei suoi occhi che è ancora più bello quando brucia nel rosso.
Lei adora le altalene, ci sarebbe corsa incontro, ed io l'avrei ammirata correre ridendo come un'idiota, perché avrebbe di certo barcollato.
Poi, si sarebbe girata di scatto per appoggiarsi all'altalena con le punte delle sue vans nere, cazzo quanto è fissata, puntate sul terreno per darsi la spinta e partire.
M'avrebbe guardato ed invitato a sedermi sull'altalena accanto a lei, prima di chiudere gli occhi e cominciare ad aumentare la spinta.
Le piace chiudere gli occhi sull'altalena, dice che le sembra di volare, di essere da qualche altra parte, e invece io non avrei desiderato di essere in nessun altro posto.
Avrei voluto raggiungerla, ma sarei rimasto incantato a guardarla.
Quanto bella è.
I suoi lunghi capelli neri come il carbone, le ciglia lunghe, la sua bocca, la sua fottutissima bocca lievemente socchiusa, puntata al cielo.
Il viso pallido.
Il vestitino striminzito che lascia poco e niente all'immaginazione, ma con sopra un cardigan o magari una delle mie felpe, per via del freddo.
Mi sarebbe venuta voglia di strapparglielo quel vestitino, quasi sicuramente nero, ma allo stesso tempo la mia gelosia m'avrebbe portato a guardarmi intorno per accertarmi che nessuno la guardasse, ma avrei trovato soltanto qualche padrone col proprio cane.
Nessuno poteva guardarla.
Dopo aver controllato, mi sarei girato di nuovo per osservarla, e avrei perso un altro battito.
Le gambe all'aria, le sue gambe fin troppo magre, le braccia esili saldamente afferrate alla catena, le unghie nere laccate, quel braccialetto che tanto odio.
L'avrei strappato via in un attimo, ma non avrebbe cambiato le cose.
E poi lei è bella.
Bella tanto da farmene dimenticare.
La testa piegata all'indietro e la risata improvvisa sul suo viso.
Quanta perfezione.
Quell'aria da bella e dannata, inavvicinabile.
Fuori aggressiva, arrogante, presuntuosa, piena di sé.
Insensibile.
Lei è una strega.
Avrei tutti i motivi per pensarlo, tutti lo fanno, no?
Io no.
Io so che lei è molto di più.
Dietro quella ragazzina ribelle e sfrontata si nasconde una bambina cresciuta troppo in fretta, spaventata dal mondo che la circonda e dal peso delle sue azioni che è costretta a rivivere ogni singolo giorno della sua vita guardandosi allo specchio.
Nessuno l'ha mai capita.
Lei non lo permette, sapete?
Ringhia ogni qual volta qualcuno si avvicina più del dovuto.
A volte morde, e cazzo se fa male.
Ma io non mi arrendo.
Lei è così.
E devo vederla.
Quanto sarebbe bella su quell'altalena? Diamine.
Lei è fuoco che brucia, e non puoi fermarla, una come lei.
È uno spirito libero. Le piace esagerare.
Le piace passarsi la lingua sulle labbra e morderle, per provocare, e.. ci cascano tutti.
Adora farli cadere ai suoi piedi, e poi prenderli a calci.
Le piace avere il potere.
Lo fa anche con me, ma io so di piacerle.
Non è mia, ma io la reputo tale, e lei lo sa.
E ci gioca.
Sa di avermi in pugno, come io so di poter arrivare a lei.
E comunque si lascerebbe più volte dalla catena, a costo e rischio di cadere, ma lei adora rischiare, le piace il brivido.
I minuti sarebbero passati ed io sarei rimasto lì, cercando un modo per distogliere lo sguardo, ma lei è più della coca.
Odora di più, ma fa anche più male.
E allo stesso tempo ti fa bene.
Così indifesa.
Bella l'ho già detto?
E stupida, divertente.
E che mi piaccia o no, vederla ondeggiare insieme a quei capelli..
Inebriante.
Cazzo.
Lei è tante pagine, e le persone non fanno che fermarsi alla copertina.
Sarà che è così bella da far paura.
Ma quello che fa paura a me è ben altro. È quello che provo per lei.
L'ho avuta, una volta, o forse un po'di più, e speravo che fosse attrazione fisica, ma vederla su quell'altalena, leggera, libera da quei pensieri che la incatenano per un attimo, sarebbe quello l'orgasmo più bello.
E lui non sa cosa diamine sta lasciando andare, cosa sta perdendo.
So che la ama, forse quanto l'amo io, ma lei lo ama di più, e lui lo sa.
Gioca con lei tanto quanto lei gioca con me.
E soffre.
Soffre da morire.
E io la amo, cazzo se l'amo.
Voglio salvarla, voglio tenerla con me.
Voglio proteggerla e dirle che ci sarò sempre con lei, baciarla e abbracciarla, che lei è così piccola che ci sparisce nel mio abbraccio.
Le altre sono soltanto un merdoso rimpiazzo.
E credo che ce la porterò, su quell'altalena.” Testo non mio
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“Allora io ti dico, se la ami va pure, prendila, rinuncia a
tutto pur di averla, e io non te ne vorrò, non fiaterò, non
scriverò più di te. Se è lei di cui hai bisogno per sentirti
completo, felice, alzo le mani, e me ne starò al posto mio.
Ma sappi che se adesso rinunci a me, a quello che siamo e
che siamo stati, per una qualunque e non per amore, non te lo perdonerò mai.”
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