flewl
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𝔸𝕝𝕚𝕟𝕒 | 21 | 𝚅𝚒��𝚒 𝚙𝚎𝚛 𝚝𝚎 𝚜𝚝𝚎𝚜𝚜𝚊. Instagram : @flewl_
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flewl · 2 years ago
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flewl · 2 years ago
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flewl · 2 years ago
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Spero che tutto il dolore che hai adesso possa darti la forza per sbocciare e non di appassire.
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flewl · 2 years ago
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Αθάνατος, immortale, come lo sarai sempre ai miei occhi, anche se, un anno fa ci hai lasciati.
Ciao nonno.
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flewl · 2 years ago
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13 maggio 2022
Ho sempre avuto paura che arrivasse questo momento. Ho sempre sperato, con tutta me stessa che questo giorno non arrivasse mai. Forse ingenuamente e anche un po’ egoisticamente, mi è sempre piaciuto pensare che saresti rimasta con me per sempre.
Te ne sei andata in silenzio, senza fare rumore,senza dire nulla. È stata una sorpresa per tutti, lo ammetto. Questa volta ci hai fregato davvero.
Te ne sei andata nel periodo delle rose, quei fiori che ti piacciono tanto, te ne sei andata alle porte dell’estate. È assurdo per me pensare che non ti rivedrò più, che non potrò più chiacchierare con te.
Non potrò più raccontarti le mie disavventure, non potrò più sentirti parlare in sardo, quella lingua strana che non ho mai capito, ma che mi piaceva tanto sentire.
Tutto attorno a me è cambiato all’improvviso.
Tutto attorno a me si è ingrigito all’improvviso.
Ma tutto quello che mi hai dato e che io ho dato a te, lo ricorderò per sempre.
Non sarà mai stato per scontato.
Spero di aver saputo darti abbastanza, spero di essere stata una buona nipote, lo spero davvero.
Ora i dolori alle gambe non ci sono più, non ti devi più preoccupare di essere bella o brutta quando arrivano ospiti a casa. Non devi più girare per casa come una trottola tutto il giorno. Non devi più preoccuparti di nulla.
Ovunque tu sia ora, spero che in quella strada che stai percorrendo, tu sia accompagnata da quella persona che hai amato per tutta la vita e che ora finalmente è in grado di sentirti.
Con te se ne va un pezzo del mio cuore, della mia anima. Se ne va un pezzo di me.
Quello più importante.
Sei stato il pilastro portante della mia esistenza, e Dio solo sa quanto io tenessi a te.
È un dolore inspiegabile.
Ma da qualche parte forse la tua voce riuscirò ancora a sentirla, da qualche parte un giorno forse torneremo di nuovo a chiacchierare insieme. Avrò tante cose da raccontarti, davvero tante.
Tu aspettami fino ad allora.
Grazie per tutto quello che hai fatto per me.
Grazie di avermi reso la persona che sono oggi. Grazie di essermi stata accanto per tutto questo tempo.
Dormi tranquilla adesso, io sono qui che ti aspetto.
Tua per sempre
Alina
~ @flewl
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flewl · 3 years ago
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Nel profumo del mare
Vorrei dire che non ti ho perso, che sento ancora la tua risata, il tuo profumo, che ti sento suonare il pianoforte, che piango spesso sulla tua spalla, che mi sveglio con la tua voce dolce, che sento ancora il tuo cuore battere, ma non è così.
Ho girato un po', ho parlato con così tanta gente, ho letto tutte le parole etichettate come più adatte per una perdita.
Ma cosa c’è di adatto per una perdita? Cosa c’è di giusto? Chi sa le giuste parole da dire?
Mi hanno detto che tutto passa, che ero una bambina e sarà quasi facile non sentire la tua presenza.
Che stronzate, come se non mi fosse stata strappata una parte di me, come se non avessi perso l’amore della mia vita, la mia colonna portante, il mio migliore amico, l’unico uomo che mi amava nonostante ogni cosa.
Non lo sanno che il cielo è più scuro, che le stelle brillano meno e sembrano sempre più distanti, che niente ha più lo stesso sapore, che la terra sotto ai miei piedi non sembra più salda, che tutto ferisce, tutto è amplificato e ogni cosa che mi viene detta, ogni emozione, mi trafigge il petto e la sento fin dentro le ossa, non sanno che la musica non è più così bella, che le lacrime escono incontrollate, che brucio sempre quel dannato caffè, che non parlo allora scrivo fino a consumarmi, perché vorrei solo parlare con te.
È così, sei a pezzi e loro sparano stronzate sul paradiso, sull’anima che si libera dal peso del corpo, sulle frasi fatte per non dire semplicemente la verità, ovvero che non sanno che diamine dire.
La verità è che la morte di chi ami ti spezza, ti lascia in frantumi, ti rompe le ossa e non chiede scusa, non ti da il tempo di guarire, ti urla solo di rialzarti e tu ti rialzi perché è giusto così, non importa se sei una bambina o un’adulta, sei lì e devi essere forte, devi lottare per chi è rimasto.
Mi hanno sempre detto di essere forte, che se avessi voluto avrei potuto piangere, urlare, ma quante urla e quante lacrime vanno versate se è morta una parte di te? Quanti anni ci vogliono per ritornare a respirare?
Si vive mi dicevano, si vive per due, ma come posso spiegarvi che vivo a metà? Che nasciamo grazie a due persone?
Ci sono così tante domande, ma tu non puoi più rispondermi. Dicono anche che se volessi troverei nelle piccole cose le tue risposte, ma io non voglio le piccole cose, non voglio il dolore, le notti passate a cercare di ricordare il timbro della tua voce, il tuo profumo; io vorrei semplicemente te in carne ed ossa che mi abbracci e mi fai una delle tue solite battute o un discorso serio pieno di consigli utili, ormai dopo anni non ricordo nemmeno questo.
Fa male vedere come negli anni svanisce un po' tutto, a volte sono terrorizzata dal pensiero di poter dimenticare persino i tratti del tuo volto.
Il tuo viso meraviglioso, un angelo sulla terra.
E io non mi bevo più i loro discorsi sul posto migliore, su dio che ha visto una rosa bellissima e la voleva per sé, non do più la colpa a lui, semplicemente è capitato, ma tu non sei in un posto migliore, non stai meglio, perché se tu avessi potuto scegliere di certo saresti rimasto qui, perché nonostante il mondo sia un posto pieno di ingiustizie e la vita sia un grande percorso ad ostacoli, l’amore è le cosa più bella che esista e tu ne avevi tanto e ne donavi ancora di più.
Ho letto anche che il vuoto passa, che se ti distrai ad un certo punto non ci pensi più, però non sanno che persino quando ti vai a lavare i denti appena sveglia c’è qualcosa che ti fa pensare, che tu sei in ogni cosa, in ogni passo, in ogni giorno di questa mia vita.
Oggi vorrei poter dire che concordo con la massa, rassicurare chi mi sta ascoltando che quando perdi qualcuno non è poi così tragico, che tutto passa, ma io non posso e vi dirò che nulla passa, che l’amore non viene spezzato nemmeno dalla morte e che non ci si sente mai più gli stessi, ma che, con molto coraggio e infinito amore tutto può essere affrontato, che anche chi muore vive in ogni cosa, nelle canzoni che ascoltavamo con lui, nei ricordi, nei sorrisi, nelle sue parole scritte da qualche parte, nei suoi vestiti, nel profumo del mare, nei nostri occhi, nelle nostre scelte, nei nostri respiri, e nel nostro dolorante, pulsante, cuore.
-millsthoughts (via instagram)
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flewl · 3 years ago
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flewl · 3 years ago
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"È così che ci si perde. Tra una parola non detta e una parola detta di troppo. Tra un'attenzione mancata e un sentimento non dimostrato. Tra un'emozione taciuta e un eccesso di rabbia esternato. È così che ci si perde. Per orgoglio. Per non saper chiedere scusa. Per non saper rimediare ad un errore che ha ferito chi ci ama. Ci si perde un pezzetto alla volta. Fino ad arrivare ad un punto in cui non si riesce più a tornare indietro. Fino ad arrivare ad un punto in cui non ci si riesce più a ritrovare. È così che ci si perde." Laura Ferri
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flewl · 3 years ago
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LE CASE DEI NONNI
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La casa dove stavano i nonni è piena di cose che nelle case di oggi non esistono più: l’armadietto dei liquori da offrire agli ospiti, con le bottigliette di Sambuca, di Amaretto di Saronno, il Don Bairo, il Vov, l’Amaro Tonico di Camaldoli, il Marsala all’uovo, il Glen Grant, una grappa del Piave, il Ballantines, il liquore Biancosarti, l’Amaro Cora, il liquore San Cristoforo da dessert, un liquore greco, chissà come c’è finito. Tutti ancora sigillati. Regali, ricordi, pieghe del tempo. E poi gomitoli di lana, ferri per la maglia, ditali, aghi, scatole di latta riempite di bottoni. Un cassetto pieno di candele, quelle bianche e sottili. Quando saltava la luce, Elena le infilava in un bicchiere e le lasciava consumare. E poi ventagli a fiori, metri di stoffa colorata, mal tagliata, piegata, abbandonata sullo schienale di una sedia. L’asse da stiro, l’orologio a cucù che non funziona e i soprammobili di ceramica, bruttissimi, ognuno con la sua storia dimenticata o mai raccontata. C’è un mazzo di carte con gli angoli consumati dalle briscole e dai solitari che i nonni facevano in silenzio, sul tavolo da pranzo, chiedendosi dove fossero gli occhiali che indossavano già. Puzzano di plastica e tabacco. C’è la credenza con il servizio buono che non si usava mai, forse si teneva per Natale. C’è la vecchia radio che Dino portava nell'orto per ascoltare la Juve mentre zappava la terra. Sono convinto funzioni ancora, voglio provare, ma non lo farò. C’è un pacchetto di Nazionali senza filtro. In realtà non c’è, ma c’era sempre. Apro un carillon e parte una musica triste. Non esistono musiche felici per carillon. Se volessero dare forma alla tristezza, questa avrebbe la forma di un carillon. Lo ricordo stabile sopra al comò di mogano scuro, con lo schienale a specchio, tra l’odore di cappotti antichi, di cassapanche, di borotalco nella stanza da letto dei nonni che alle volte, col buio, faceva un po’ paura.
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flewl · 3 years ago
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QUANDO LA CASA DEI NONNI SI CHIUDE
“Uno dei momenti più tristi della nostra vita é quando la porta della casa dei nonni si chiude per sempre. Una volta chiusa quella porta non ci saranno più i pomeriggi felici con zii, cugini, nipoti, genitori fratelli e sorelle. Ve lo ricordate? Non era necessario andare al ristorante la domenica. Si andava a casa dei nonni. A Natale la nonna bucava l’ozono con le sue fritture mentre il nonno si dedicava all’arrosto facendo puntualmente bruciare la canna fumaria. La tavola era lunghissima e veniva apparecchiata nella stanza più grande. Adesso la casa è chiusa ed è rimasta soltanto la polvere. Un cartello vendesi. Nessuno la vuole quella casa. È vecchia. Va ristrutturata. Costa troppo. Ma che ne sapete di quanto vale la casa dei nonni. La casa dei nonni non ha un valore. E così passano gli anni. Non ci sono più regali da scartare. Frittate da mangiare. Verdure da pulire. Quando la casa dei nonni si chiude ci ritroviamo adulti senza capire quando abbiamo smesso di essere bambini. Certo per i nonni saremo sempre piccoli e indifesi. Sempre. I nonni avevano sempre il caffè pronto. La pasta. Il vino. Le caramelle. Poi finisce tutto. Non ci sono più le canzoni. Non si fa più la pasta fatta in casa. La nonna non friggerà più le patatine e io non potrò più rubarle di nascosto dal forno. Siete andati via troppo presto porca miseria. Io volevo fare la salsa ancora una volta. Il mirto. Le chiacchiere. E il liquore all’alloro. Io volevo ancora accatastare la legna con te nonno, anzi grazie per avermelo insegnato. E grazie per gli insegnamenti sulla vita. E sulla campagna. E sul giardinaggio. Ora quando passo guardo quella casa e mi viene sempre l’abitudine di parcheggiare. E di buttare giù il campanello. E di sentire la nonna gridare che porco giuda non sono modi quelli. Scusa nonna. Non suonerò più il campanello. Al massimo quando mi capiterà di pensarvi di nuovo, come ora, canterò una canzone. Quella preferita dal nonno. Un amore così grande. ❤
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flewl · 3 years ago
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flewl · 3 years ago
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“Quelli che sono più difficili da amare, sono quelli che ne hanno più bisogno.”
— Socrate
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flewl · 4 years ago
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Quando ti manca qualcuno,
puoi anche cercare di tenerti
occupato tanto da non avere
tempo per pensarci. Ma poi
basta che ti fermi un attimo e
lo senti subito quel vuoto.
Perché gli impegni possono
anche riempirti la testa, ma
solo le persone possono
riempirti il cuore.
LaRagazzaInnamoratadiuncantante Tumblr
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flewl · 4 years ago
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A volte avrei bisogno di qualcuno che mi abbracciasse forte e, che mi lasciasse piangere fino all’ultima lacrima senza chiedermi il perché.
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flewl · 4 years ago
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ci sono sentimenti
più forti
della voglia
che hai di ignorarli.
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flewl · 4 years ago
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flewl · 4 years ago
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Disenchantment - S3
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