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🌹 Questa è la 'Rosa Plebiscito'... in realtà non sappiamo il suo vero nome...
Luciana l'ha adocchiata, molti anni fa, in un vivaio in Via Plebiscito, era una piantina alta poco più di una spanna, le hanno assicurato che era sana e rifiorente... infatti l'ha moltiplicata per talea, e ogni anno ci regala tanto colore...
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CONTENUTI MULTIMEDIALI > spartiti delle due versioni (file *.pdf) > YouTube: il TEMA nelle due versioni (mia elaborazione con MuseScore) > YouTube: tutte le 12 variazioni (interpretate dalla pianista Ingrid Haebler)
Ah! Vous dirai-je, maman (Ah! Vi dirò mamma), è un celebre canto popolare francese risalente alla metà del Settecento. La melodia è alla base di numerose canzoni per bambini in molte lingue, nonché un classico per i carillon e giocattoli per bambini. Questo brano tradizionale affascinò particolarmente Wolfgang Amadeus Mozart durante uno dei suoi viaggi in Francia, tanto che nel 1778 il compositore austriaco ne riprese il tema nelle sue Dodici Variazioni in Do maggiore KV265. [tratto da WikipediA] Dodici variazioni una più bella, divertente e affascinante dell'altra: c'è quella seria e quella sbarazzina, c'è la facile e la virtuosistica, la triste e la comica… ce n'é per tutti i gusti! - a me, per esempio, piace molto la Variazione N°. 5, elegante e un po’ comica, e anche facile da suonare: la potete sentire su YouTube e la potrete trovare, sempre nelle versioni per Fagotto e Piano, in un altro mio post.
senti un po'...
youtube
Ma veniamo al TEMA: pur essendo molto semplice, dà al pianista una grande soddisfazione perché l'ingenua melodia della mano destra, che procede con piccoli passi, senza salti, per gradi, per note vicine e con ritmo costante (una nota ogni ‘quarto’), si sposa perfettamente con il gagliardo controcanto armonico del basso che compie dei passi più arditi, ma ben calibrati, con salti di’ ottava’, di 'sesta’, di 'quinta’… - così da farci apprezzare quanto bello e gratificante sia sentire due voci (in questo caso la mano sinistra e la mano destra) che cantano melodie (note) differenti ma che si complementano a vicenda. Questo bell'effetto di 'accordo’ - ancor più: di sinergia - tra le parti viene, direi, esaltato dalla versione per Fagotto e Pianoforte, perché qui a suonare, e ad andare d'accordo e cooperare pur nella diversità, sono due strumenti, due suonatori - o magari due suonatrici… BUON DIVERTIMENTO!
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VAI AL GENERATORE AUTOMATICO DI FRASI!
Il Tubolario dagli anni '80 ai nostri giorni
1981
Quando uscì, nei primi anni '80, attirò subito la mia attenzione: a prima vista sembrava un bell'oggetto, del tipo Baci Perugina nella nuova confezione tubolare lanciata sul mercato proprio in quegli anni, ma poi, a prenderlo in mano e a…
2004
Purtroppo l’intrigante oggetto sparì presto – e misteriosamente... – dalla circolazione. Ciononostante io non lo dimenticai, tanto che nel 2004 ne feci una versione informatizzata: quella che ancor oggi può essere attivata, sul mio sito, per generare delle frasi scelte a caso tra le dieci milioni di differenti combinazioni. Provate per credere:
clicca qui per generare 10.000.000 di frasi... gratuite!
Potreste generare, per esempio, la frase n.° 8.741.467 che suona così:
L'assetto politico istituzionale prefigura il riorientamento delle linee di tendenza in atto in maniera articolata e non totalizzante non sottacendo ma anzi puntualizzando in un'ottica a priori e non a posteriori una congrua flessibilità delle strutture.
La stessa frase potreste leggerla sul Tubolario della Politica ruotando opportunamente i suoi anelli colorati:
2011
Ma la storia non finisce qui. Qualche anno più tardi, in occasione di uno scambio di email con il Prof. Marco Marchi, ebbi la ventura di conoscere la vera, curiosa ‘storia’ del Tubolario e della sua misteriosa sparizione... (vedi il riquadro qui di seguito).
[Nel febbraio 2011, a seguito di uno scambio di email, ho ricevuto dal Prof. Marco Marchi queste interessanti informazioni sul Tubolario, unitamente al permesso di renderle pubbliche - E. Dalbosco] Breve storia del Tubolario, dai ricordi di Marco Marchi A seguito della Legge di riforma sanitaria 833/1978 cominciarono a circolare una marea di piani sanitari regionali e locali infarciti di frasi ripetitive, roboanti e spesso incomprensibili. Come reazione a tutto ciò Marco Marchi e Pierluigi Morosini misero a punto il GAPS (Generatore Automatico Piani Sanitari) che finì in prima pagina sul Corriere della Sera sotto il titolo di “10 milioni di frasi inutili”! La Ditta SEBINO prese contatti con noi (era il 1982) per realizzare l’idea in forma di Tubolario, chiedendoci di riadattare le frasi del GAPS togliendo i termini ed i riferimenti più specificatamente sanitari ed epidemiologici in modo da poterlo presentare con un riferimento più generalizzato al linguaggio “politichese” (ed in subordine “sindacalese”). La confezione messa in vendita (su nostra licenza) consisteva di una scatola contenente 3 tubi con riferimento ai temi : 1) linguaggio politico-sindacale 2) frasi d’amore 3) gergo sportivo (in particolare del calcio). Di questa confezione ne furono vendute diverse migliaia di copie; poi anche per problemi legati alla corresponsione dei diritti d’autore (che ci furono negati per l’uso collaterale del tubo quale contenitore di cioccolatini!)(*) il rapporto con la SEBINO si concluse senza lo sviluppo di altri temi, come era nelle intenzioni originarie. Prof. Marco Marchi (*) [N.d.R. Circa la scusa addotta per non corrispondere i diritti d'autore, lascio al lettore il giudizio; io personalmente la trovo una miserabile scusa... del tubo! perché (1) i tubi di cartone già esistevano in commercio da secoli e (2) anche il Monopoli (al pari di numerosi altri giochi) ha tabellone, segnalini ecc. al pari dell'antichissimo Gioco dell'Oca, eppure...]
A Marco Marchi e Pierluigi Morosini vanno comunque i nostri sentiti ringraziamenti perché con la loro invenzione ci hanno fatto - e ancor oggi ci fanno - divertire in modo intelligente...
2021
...e ne abbiamo proprio bisogno in questi mesi, "al tempo del COVID": l'ironia e la satira, condite con la cultura l'intelligenza sono un potente VACCINO per difenderci dalla valanga di luoghi comuni, di mantra e di fake news che minacciano di sommergerci. Non ho nulla - a priori o posteriori - contro le parole 'roboanti': le parole di per sé non son né belle né brutte (e quelle 'rare' sono spesso da proteggere!) ma non devono essere utilizzate a sproposito, e soprattutto in discorsi che vogliono solo coprire il vuoto mentale (o le intenzioni poco limpide) di chi parla.
....
Una petizione per le... VARIANTI! Il Tubolario della Politica non è stato dimenticato: non solo se ne parla ancora (e bene) sui siti web, ma è addirittura possibile rigenerare tutte le sue frasi 'fatte': nostalgiche, inutili, bizzarre, ridicole, strampalate, divertenti, mostruose... Ma che ne è degli altri due Tubolari, il Tubolario delle frasi d’amore e il Tubolario del gergo sportivo? Mi piacerebbe proprio saperlo! e per questo rivolgo a chi mi legge un invito: se avete uno di quei rari oggetti, vi prego di farmelo sapere, così magari potrei mettere gratuitamente a disposizione di tutti anche quei preziosi patrimoni culturali e lessicali - che potrebbero costituire degli ottimi VACCINI per le varianti erotica e sportiva del micidiale VIRUS dello SPROLOQUIO! Padova, maggio 2021
Enrico Dalbosco
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MOSCA - LA CATTEDRALE DI SAN BASILIO
Non sono mai stato a Mosca e di San Basilio ho sempre avuto l'impressione fugace ma intensa di un fulcro attorno al quale ruota da sempre e per sempre la Piazza Rossa, la città di Mosca e tutta la Russia - quella dello Zar, quella non conquistata da Napoleone, quella della Rivoluzione, dello Sputnik...
Ma all'inizio del 2008 mi è tornato prepotentemente in mente quando, dopo aver realizzato il modello 3D di Sant'Antonio a Padova, ho iniziato a cercare un'altra grande Cattedrale, possibilmente ‘libera’ (cioè non ancora realizzata da nessun modellatore 3D), e possibilmente “magnifica”, con cupole e guglie.
San Basilio era proprio la Cattedrale che cercavo: le famose "cupole a cipolla" delle Chiese ortodosse, la struttura compatta e articolata, quasi un coloratissimo prezioso incensiere eretto per glorificare Dio: con guglie, pinnacoli, cupole, croci, con forme e fogge colorate e variopinte, disegnata da una fantasia accesa e sfrenata di un architetto visionario - e nello stesso tempo sorretta da un rigoroso pensiero geometrico ...
Fin dall'inizio l'ho concepito con colori caldi e nitidi molto saturi, come in un tramonto fiammeggiante ... ho pensato anche di mettere in risalto tutti i dettagli che rendono così ricca e preziosa la sua struttura: le sfaccettature della cupola, le finiture e gli occhi di le torri, la torre centrale, le catene d'oro, le croci d'oro sorrette da catene d'oro.
__________
Il modello 3D da me creato nel 2008 (a aggiornato nel 2012 con la collaborazione dello spagnolo Pedro Domecq ) è stato tra i modelli di Chiese e Cattedrali che hanno ottenuto un maggior successo di pubblico e di critica nell’ambito dei modelli prodotti con SketchUp, con 341 like, 522.000 visite e 165.000 download.
> vedi descrizione sul mio blog 3D (parte 1) > vedi descrizione sul mio blog 3D (parte 2) > vedi il modello pubblicato in 3dwarehouse
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UNA MIA FOTO-GRAFICA
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MIA GRAFICA NELLO STILE DI...
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FILE AUDIO MP3 [1′ 29″] ottenuto con MuseScore - vedi nota (*)
DEDICATO AI GIOVANI CHE AMANO LA MUSICA
Ah! Vous dirai-je, Maman (Ah! Vi dirò mamma), è un celebre canto popolare francese risalente alla metà del Settecento. La melodia è alla base di numerose canzoni per bambini in molte lingue, nonché un classico per i carillon e giocattoli per bambini. Questo brano tradizionale affascinò particolarmente Wolfgang Amadeus Mozart durante uno dei suoi viaggi in Francia, tanto che nel 1778 il compositore austriaco ne riprese il tema nelle sue Dodici Variazioni in Do maggiore KV265. [tratto da WikipediA] Dodici variazioni una più bella, divertente e affascinante dell'altra: c'è quella seria e quella sbarazzina, c'è la facile e la virtuosistica, la triste e la comica… ce n'é per tutti i gusti! - a me, per esempio, piace molto la Variazione N°. 5, elegante e un po’ comica, e anche facile da suonare: la potete sentire su YouTube e la potrete trovare, sempre nelle versioni per Fagotto e Piano, in un altro mio post.
Ma veniamo al TEMA: pur essendo molto semplice, dà al pianista una grande soddisfazione perché l'ingenua melodia della mano destra, che procede con piccoli passi, senza salti, per gradi, per note vicine e con ritmo costante (una nota ogni ‘quarto’), si sposa perfettamente con il gagliardo controcanto armonico del basso che compie dei passi più arditi, ma ben calibrati, con salti di’ ottava’, di 'sesta’, di 'quinta’… - così da farci apprezzare quanto bello e gratificante sia sentire due voci (in questo caso la mano sinistra e la mano destra) che cantano melodie (note) differenti ma che si complementano a vicenda. Questo bell'effetto di 'accordo’ - ancor più: di sinergia - tra le parti viene, direi, esaltato dalla versione per Fagotto e Pianoforte, perché qui a suonare, e ad andare d'accordo e cooperare pur nella diversità, sono due strumenti, due suonatori - o magari due suonatrici… BUON DIVERTIMENTO! > spartiti delle due versioni (file *.pdf) > file MuseScore (file *.mscz) > ascolta le 12 variazioni su YouTube
__________ (*) Ho ottenuto questa clip audio copiando, nota per nota, lo spartito di Mozart in MuseScore e poi facendolo suonare (a MuseScore) con gli strumenti pianoforte e fagotto - MuseScore è un programma su PC che permette di inserire, stampare e suonare spartiti musicali: è ricco di funzionalità editoriali e musicali, ed è gratuito… una vera meraviglia, utile e anche divertente! > visita il sito musescore.org e scarica il software gratuito!
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zibaldando… tra musica, immagini, cose leggère che si fanno e disfanno in chiaro cielo… zibaldando… potrete trovare Immagini, Foto, Video, Audio, Quadri, Giochi, Modelli 3D, Luoghi, Libri, Documenti ed altro ancora…
żibaldóne s. m. ... 2. a. ant. Scartafaccio in cui si annotano, senza ordine e man mano che capitano, notizie, appunti, riflessioni, estratti di letture, schemi, abbozzi, ecc.: non ha lasciato opere compiute, ma solo alcuni z.; l’evoluzione del pensiero del Leopardi si può ricostruire dagli appunti del suo Zibaldone [dal Dizionario Treccani]
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Rovereto, la mia città...
Questa ariosa veduta di Rovereto risale agli anni '50 del secolo scorso, quando Maria Dolens, la celebre "Campana dei Caduti", era ancora collocata sul possente bastione del Castello Veneziano e spandeva tutte le sere su Rovereto e sulla Vallagarina i suoi cento solenni lenti gravi rintocchi in perpetuam memoriam di tutti i caduti della Grande Guerra - tutte le sere, alle otto e mezzo d’inverno e alle nove d’estate: il segnale, per noi bambini, che era venuta l’ora di andare a letto e recitare le preghiere...
La deliziosa tavola è opera di Roberto Iras Baldessari, e per me vale molto di più della più perfetta fotografia a colori, perché mi fa respirare ancor oggi l'aria della Rovereto della mia giovinezza: una cittadina tranquilla adagiata nella valle dell'Adige, protetta dal severo Castello e benedetta tutte le sere dal suono armonioso (sì, armonioso mi sembrava, non lugubre) della grande Campana dei Caduti; una piccola città a misura d'uomo, che si poteva attraversare passeggiando - e quante volte ho passeggiato con il mio papà per tutte le sue vie e viuzze, imparandone i nomi, conoscendone tutti gli angoli; una città ricca di spunti pittoreschi e di bellezze artistiche: gli ippocastani fioriti del Corso Rosmini, le antiche case medioevali, i palazzi del centro storico, il Palazzo del Comune, il Palazzo dell'Istruzione; una cittadina circondata da una natura amica: le campagne rigogliose di vigneti, le antiche 'rogge', i castelli sui poggi, i boschi i prati, i paesini - tutti con la loro chiesetta - sparsi (e biancheggianti) sulle pendici del Monte Biaena, del Finonchio, del Col Santo, e dello Stivo con le sue tre alte punte rigate dalla ghiaia dei canaloni e spesso impennacchiate di nubi (quando lo Stivo porta il cappello, roveretano prendi l'ombrello...)
Sì, questa bella veduta di Rovereto mi è molto cara, anche perché capisco che il suo Autore non ha rappresentato "un" paesaggio, ma è riuscito a fissare, dentro quei minuti segni cesellati, nello stesso tempo estrosi e armoniosi, il suo amore per "questo" paesaggio, per Rovereto, per la città che sentiva come sua - lui, Roberto Iras Baldessari (1894-1965) pittore e incisore, personalità di spicco nel mondo delle arti figurative tra le due guerre, che aveva girato tutta l'Europa e aveva conosciuto il Mondo, ma che sentiva di avere qui le sue radici, perché di Rovereto erano i suoi genitori e a Rovereto aveva vissuto e studiato in gioventù (presso la Scuola Reale Elisabettiana, fucina di artisti) e a Rovereto avrebbe trascorso gli ultimi anni della sua vita.
Vedi anche su WikipediA: > La Campana dei Caduti di Rovereto > Iras Baldessari pittore e incisore > Rovereto
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