Non esistono solo uomini che vogliono sesso da una donna. Esistono anche donne che non hanno nient'altro da offrire.
Don't wanna be here? Send us removal request.
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Memorie di Adriano, 10.09.21
Allora come va con il tipo? Ma state insieme? Si vede che sei innamorata. Ma questo tipo ti piace o no? Perché non me lo fai vedere? Come si chiama? Che lavoro fa? Ma come l'hai conosciuto? È ora che ti trovi qualcuno. Non ti vedo convinta. Sei sempre la solita. Proprio non riesci a trovarne uno normale con la testa sulle spalle? Se ti vuole veramente bene il resto non conta. Te lo trovo io il tipo giusto. Ho già capito, non te ne frega niente.
CHIARA, COSA SIAMO IO E TE?
Amanti, amici, innamorati, infatuati, felici, attaccati ai ricordi del passato, un amore adolescenziale, compatibili, sfortunati, belli, pericolosi, inguaribili, inevitabilmente incompleti l'uno senza l'altro.
Dice che è questione di chimica, perché ho sempre un buon odore, che sono una meraviglia, una dea, una droga, la sua lilli, la sua gispy queen, il suo amore.
Io dico che è brutto, che è bello, che è dolce, che è il mio pablito, che insieme a lui dimentico il mondo all'esterno, che potrei passare la mia vita a dormire di fianco a lui, che non so dove ci porterà questa relazione ma fintanto che dura di godersela, che non sono convinta fino in fondo, che non voglio prendermi certe responsabilità, che secondo me non è una persona affidabile, che fa una vita troppo intensa per reggerne a mia volta i ritmi, che fuma troppo, che è proprio innamorato.
Ps:
L'ho fatto di nuovo. La mia magia allora non è svanita del tutto. Le relazioni mi spaventano, ho paura di perdere il controllo, sono terrorizzata dal giudizio altrui, sono affranta dal pensiero che una cosa così bella possa tramutarsi da un momento all'altro in un'altra storiella estiva.
Pps:
Ho paura, e mi sento triste. Ma non mi sento sola.
Susanna, 10.09.21
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Memorie di Adriano, 6.07.2021
Dormire. Mi è sempre piaciuta tanto questa attività e non ho mai fatto alcuna fatica ad addormentarmi in situazioni improbabili a tutte le ore del giorno.
Da quando sono con lui però questa operazione mi risulta sempre più difficile. Un po' perché mi sembra di sprecare il tempo, un po' perché mi metto a pensare, molto di più perché mi ritrovo senza coperte e cuscino rintanata in un angolo del letto cullata dai movimenti imprevedibili delle sue gambe.
Quando moriamo siamo soli, e se ci penso quando dormiamo è come se fossimo quasi morti; sono in questi momenti che ti rendi conto di quanto siamo soli e di come sia difficile riuscire a chiudere gli occhi serenamente senza pensare alle conseguenze di ciò che facciamo.
Una piccola azione che dovrebbe essere quasi spontanea diventa in queste situazioni un arduo compito difficile da portare a termine, e più ti sforzi più capisci che è tutto vano per noi umili mortali. Non tutti infatti hanno il favore di Hypnos, e il lusso del sonno ormai è concesso a pochi eletti.
Tanatos, gemello del dio del sonno, prendimi in una sera d'estate, consegnami il papavero che tuo fratello stringe con tanta passione al petto, e concedimi la grazia di cadere tra le braccia di Morfeo per sempre. Finché morte non ci separi.
Consanguineus lethi sopor,
6.07.2021
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Memorie di Adriano, 7.05.21
Ebbene è successo.
Dopo anni di attesa sono andata a letto con quello che è stato il mio amore adolescenziale durante le scuole superiori. Sebbene la prima scopata sia avvenuta circa una settimana fa, quella di eri ha stimolato di più il mio interesse e la mia successiva analisi per tempi, avvenimenti, varie ed eventuali (madre come supellettile inclusa). Partendo dal fatto che è strano trovarti a 25/27 anni ad avere un rapporto nella camera di fianco a quella di un tuo famigliare, ancora più insolito è mettere piede dentro casa e dover condurre una presentazione curricolare per tranquillizzare il padrone di casa sulle tue intenzioni e chissà, perché così magari se sa che sono un eroe non mi sbatte fuori casa al primo gemito.
Dopo aver superato la situazione imbarazzo 1 con i convenevoli a tavola, ed essermi districata abilmente nella situazione imbarazzo 2 in cui fondamentalmente non dovevo fiatare per non disturbare la povera signora dall'altro lato del muro, mi sono autoinfossata nella situazione imbarazzo 3.
Ho parlato tantissimo di me, delle mie storie, dei miei pensieri e delle mie paranoie. A posteriori non so se sia stata una saggia idea, perché intendiamoci, sono l'unica a cui interessa rileggere dei miei trascorsi. Non so che effetto abbia suscitato questo mio fiume di frasi nell'altro, forse sono sembrata una ragazzina bisognosa di attenzioni e di affetto. Un po mi ha fatto piacere tutto questo devo ammetterlo, mi era veramente mancata la possibilità di stare nuda sopra ad un letto e conversare del tutto e del nulla insieme ad un'altra persona tra un coito ed un altro. Devo biasimarmi per questo?
Vorrei godere della situazione in generale più che del momento in sé, eppure questa positive vibe che dovrebbe avvolgermi almeno per un po non mi soddisfa completamente. Il perché potrebbe spiegarsi con il fatto che la persona con cui ho passato il tempo non mi interessa e quindi la fatica mentale per creare la magia porta via dell'energia alla successiva fase di apprezzamento. Un altro motivo potrebbe essere il mio solito blocco davanti a qualcuno che mi da delle attenzioni, ultimo forse sono una lamentona e non mi va mai bene niente. Schifo ogni cosa ma pagherei il mondo per avere indietro anche una briciola dei momenti brutti passati.
Per quanto riguarda la performance è ora di fare un po di training, se ne avrò l'occasione. Credo che il vecchio latinlover che avevo conosciuto un tempo abbia passato gli ultimi anni insieme a dei tronchi o delle stelle marine perché non ci siamo troppo con certe dinamiche.
Detto ciò sono molto curiosa dei problemi di salute che affliggono questo ragazzo. Tosse da fumatore incallito a parte, la sua sindrome delle gambe senza riposo e i suoi tic notturni mi hanno fatto passare la notte in bianco ma mi hanno dato da pensare. Oramai il lavoro mi è entrato nelle ossa, e anche solo per gioco mi piacerebbe molto fare qualcosa per risolvere almeno in parte questi disordini.
Credevo che oggi avrei fatto pensieri più profondi e ragionamenti più intensi, ma a quanto pare quello che è successo non mi ha sconvolto così tanto da penetrarmi nella mente. E la cosa mi preoccupa per un motivo solo. Sto iniziando a diventare una di quelle persone binarie che tanto ho disprezzato negli anni? Ho sempre voluto sapere come ci si sentiva ad essere semplici, allora perché non posso fare a meno del tormento? Se tutto accade senza troppi intoppi allora non c'è veramente godimento totale?
"And when it's over and it's gone, you almost wish that you could have all that bad stuff back so you can have the good".
Susanna, 7.05.21
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Memorie di Adriano, 09.04.21
Sembra impossibile come un messaggio a volte possa rimescolare le carte sopra il tavolo della tua vita.
Uno dei cambiamenti a cui mi ha portato la pandemia è stato quello di abbandonare i grandi dialoghi impegnati con ragazzi narcisisti e dalla risposta sempre pronta. Ammetto che ho sempre trovato le conversazioni spinose molto intriganti, un duello di acume a colpi di freddure che si prestava come un vero e proprio preliminare.
Dopo l'ultima relazione che ho avuto però i miei contatti con il mondo maschile si sono fatti sempre più rarefatti, e di conseguenza la voglia e l'impegno di cimentarmi in sermoni sul senso dell'esistenza o meno del megalodonte sono andati via con il tempo scemando. Ormai dopo quasi 6 mesi mi ero quasi abituata a questa stasi cerebrale, certo non la considero una conquista, ma il lato positivo di tutto ciò è che l'atrofizzazione del mio cervello è direttamente proporzionale al mio equilibrio psichico.
Più la mia vita è noiosa, più la mia sanità mentale è stabile; ciò si verifica esclusivamente nel momento in cui non ho cazzi per la testa (figurativamente e letteralmente) e così è stato fino ad ora.
Il ritorno improvviso di due figure del passato mi ha dato una scossa non prevista, che però non so ancora come considerare. Se di una mi importa relativamente, come al solito un'altra mi scuote e mi muove.
Avete presente la serie che amavate tanto da piccoli, di cui conoscevate tutte le battute a memoria e credevate sarebbe stata per sempre l'unica della vostra vita? Poi siete cresciuti, avete scoperto che oltre ai teen drama esistono le comedy, i fantasy, i born romantic ect. e pian piano ti dimentichi qualche episodio, poi i nomi di qualche personaggio e infine ricordi solo qualche parola della sigla e qualche scena eclatante. Diventi grande, ormai sei navigato e conosci tutto il catalogo di netflix, e un giorno scorrendo l'home ti imbatti in quella che fu il tuo primo amore. Sai che ormai sei cresciuto e che se facessi un rewatch non sarebbe più la stessa cosa, perché i personaggi della storia sono ancora gli stessi di un tempo, sono bloccati in quella barra rossa che episodio dopo episodio li porteranno inesorabilmente allo stesso finale di 10 fa. Tu però no.
Sorridi, guardi un episodio perché un po' di malinconia dei vecchi tempi ce l'hanno tutti, magari ti scende anche una lacrimuccia, ma mai lo riguarderesti da capo, perché non hai più la stessa sensibilità per apprezzare la storia come un tempo.
Ora pensa che per una catastrofe naturale smettano di funzionare tutte le piattaforme digitali. Dopo un po ti abitui anche a vivere senza di esse, ma improvvisamente un giorno trovi un vecchio tablet con ancora il 15% di carica in cui avevi scaricato illegalmente la tua serie adolescenziale. In quel momento quale sarebbe la tua reazione? Sorriso malinconico di un tempo passato o pianto isterico per qualcosa che credevi di perso per sempre?
Mi sento fragile, pronta a commettere errori.
Il problema? Sono così fotturamente brava a farmi del male, che quasi quasi ci godo (figurativamente e letteralmente).
Susanna, 09.04.21
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Il giovane Holden
Sta sera ho guardato un documentario con Sgarbi che parlava della sua collezione privata, dei suoi quadri ect. E mi sei venuto in mente. Ti ho pensato anche oggi tornando a casa dal lavoro, mentre in macchina ascoltavo le canzoni del musical dei miserabili. Infine ti ho pensato quando sta sera mi sono messa a guardare un po di opera. Era il barbiere di Siviglia e ho pensato " cavolo non mi ricordo mai le storie delle opere, ma ehi ho un amico che le sa tutte".
E niente, messaggio che non invierò mai però mi par carino star qui a perdere tempo.
Il tutto per dire che a volte mi manca passare il tempo con te e con il tuo cervello. Un po mi dispiace non riuscire a conoscere molte persone intellettualmemte vicine a me (non so se si possa dire così).
E niente si insomma, spero non mi scriverai prossimamente perché ricordati che io sono una tipa tranquilla, ma che purtroppo si fa tremila seghe mentali.
Detto ciò adios
11.02.21 01:31
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Memorie di Adriano, 29.11.20
Un giorno tutto questo dolore ti sarà utile. Ma qual è la vera utilità di provare dolore? Far sembrare i bei momenti ancora più intensi di quello che non sono in realtà?
Tirando le somme di questo anno balordo posso affermare che la mia vita è stata un pendolo che ha oscillato tra il drama e il dramma. Momenti altissimi si sono susseguiti a scandalose cadute, ma sempre pieni di emozioni. Dopo 4 anni di fidanzamento riprendere in mano la propria vita e iniziare a conoscere persone nuove non è facile, ma sono sempre stata una persona socievole. Questa circolarità di come inizio e finisco le relazioni però mi lascia spiazzata.
Francesco, compagno di bevute e di scopate, tutto bello e divertente fino a raggiungere l'apice, poi un tuffo nell'oblio e da un giorno all'altro senza un vero motivo tanti cari saluti.
Francesco, piccola liaison accesa il tempo di qualche cannetta; non è mai decollato nulla, il rapporto è sfumato e rimasto un rarefatto ricordo in poco tempo.
Mattia, vecchia fiamma nuovo packaging, alla fine si è rilevata la stessa persona di tanto tempo fa. Un mese prima vacanze romane, il mese dopo perfetti sconosciuti. Così di punto in bianco.
Deve esserci un filo sottile che collega tutte persone tra di loro, deve esserci un motivo per cui da un giorno all'altro una persona si sveglia e non sente più nulla. Come si può dimenticare con tanta facilità, quanta importanza danno gli altri al tempo passato insieme, perché vengo apprezzata giusto il tempo di affezionarmi? Cosa devo migliorare di me stessa per non far stancare un ragazzo di me? Dove sbaglio, dov'è finita quella scintilla che mi rende speciale rispetto a qualsiasi altra ragazza?
Non cerco un matrimonio, "semplicemente" qualcuno che voglia farmi compagnia, eppure sembra già troppo. Cosa mi è permesso desiderare dunque? Una scopata? Mi sembra poca cosa per l'impegno che ci metto. Credo che ormai il sesso sia sopravvalutato (since 2016, thnks the pills) perché è molto più proibito riuscire ad entrare nella mente e nel cuore di una persona piuttosto che entrare nelle sue gambe. Inizio a pensare che il sesso senza consapevolezza sia nient'altro che un'abbuffata al all you can eat in un ristorante cinese scadente. Grandi aspettative, mangi e sei pieno ma quando esci non sei soddisfatto. Ti riprometti che la prossima volta mangerai alla carta in un ristorante con 5 stelle su tripadvisor, ma come ogni volta sei troppo pigro per farti 45 minuti di strada e continui a nausearti con quel pasto abbondante ma mediocre.
Ecco perché preferisco il mc.
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Rimembranze, 11.10.2020
Sono settimane di stallo queste. Winter is coming e così la mia voglia di vivere mi abbandona giorno dopo giorno un pezzettino alla volta.
Inizio a non aver più voglia di uscire, comincio a chiudermi in me stessa, vorrei passare la vita a dormire e guardare film. È tutto in stallo, le mie amicizie, i miei interessi, il ragazzo con cui mi frequento. Penso che forse sia tutto finito, non sento più quella spinta di desiderio che mi ha accompagnato durante questi mesi, e percepisco che nemmeno Mattia la senta più. Domenica dovremmo andare insieme al museo, non lo so. Vorrei che venisse solo per non avere lo screzio di doverci andare da sola, ma sono quasi certa sarà anche l'ultimo discorso che farò con lui. È più di una settimana ormai che non lo vedo e lo sento poco.
Sabato scorso mi sono presentata in centro con i suoi amici vestita, pettinata e truccata, ero proprio carina. Pesca mi ha fatto un pippone sul fatto che se mi piace Mattia devo essere più convinta e pretendere di più da lui. Discorso di merda perché non è una cosa che doveva dire a me ma a lui, dettagli. Sappiamo tutti che Mattia mi piace solo perché è l'unico che mi dà retta al momento, non diciamo cazzate. Solo che boh. Non vorrei un fidanzato , non vorrei nemmeno uno scopamico. Cosa c'è nel mezzo?
Ecco quello vorrei.
Un fidanzato che non devi presentare ai tuoi, a cui non devi fare regali; un amico con cui uscire, vedere posti e fare cose. Un ragazzo con cui scopare. Una persona con cui poter parlare e confidarsi, perché sai che per te c'è sempre. Lo so sto chiedendo troppo, ma non me lo merito proprio?
Troppa gente che pressa, forse io sono la prima.
Ho bisogno di baci, coccole e copertine, tisana e filmetto, alcol e musica, sesso e coito.
Ho bisogno di amore.
Laura, 11.10.2020
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Memorie di Adriano, 20.09.20
Dopo un tranquillo sabato sera , passato a chiacchierare del nulla, mi sono presentata come imbucata alla laurea di un amico di Mattia.
Tutto bello fino a che non ci imbuchiamo in un parcheggio e inizio con la mia fellatio. Ancora tutto bene tutto bello. Finisce. Ancora tutto bene tutto bello. Inizia a toccarmi, ma io non sono proprio nel mood per potere fingere questa sera. Glie lo dico, anch'io non sono infallibile, non ho voglia.
Lui capisce che c'è qualcosa che non va, e alla fine con molta fatica gli dico ciò di cui avrei dovuto parlargli un paio di giorni fa. Lui mi piace, però non lo capisco, mi ha scritto un ragazzo ed è con lui che ho passato la serata, ma non è successo niente. Cosa devo fare con te Mattia? Se scopiamo e basta allora perché non posso andare con altri? O anche se non c'è ancora niente di serio posso investire in questa conoscenza?
La risposta era quella che già mi aspettavo. Io non voglio niente di serio, mi va bene così. Però se esci con un altro non ti voglio più vedere, e gli spacco la faccia. Io sono uno stronzo perché faccio affezzionare le persone a me, però io non mi affeziono a nessuno. IO SONO FATTO COSÌ.
Cosa può pensare una ragazza a sto punto?
Quello che ho pensato io è stato voglio allontanarmi per un po da te, per vedere come sto visto che non mi puoi dare niente. La mia risposta dubbia al suo posso scriverti l'ha fatto imbestialire. E io sono sempre più confusa.
È tutta oggi che ci penso, vorrei scrivergli ma non lo farò (l'ho già fatto 15 min dopo averlo salutato), mi piace pensare che anche lui non abbia pensato ad altro oggi, ma non è così.
Penso che la mia parentesi con Mattia sia finita per sempre, e devo dire che un po mi dispiace. Ultimamente sto ricevendo grandi schiaffi in faccia metaforici, e fa male, molto più male di quelli fisici.
Mi sento persa, e non c'è nessuno a salvarmi.
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Memorie di Adriano, 18.09.20
Caos calmo.
Fuori, una fresca mattina d'estate, una brezza che ti sposta leggermente i capelli e ti fa chiudere gli occhi per sentirti completamente avvolta dal suo abbraccio. Dentro, tumultuoso fuoco che ribolle e sbuffa in un vulcano di emozioni, pronte ad esplodere da un momento all'altro.
In queste ultime settimane mi rendo conto di iniziare un tantino ad esagerare con le droghe. Non che ne subisca chissà quale effetto, e questo da un certo punto di vista mi rende anche abbastanza tranquilla, però se c'è una cosa che ho notato quando mi diletto a farne uso è che le persone che mi circondano in quel momento sono tutte anime perdute, vuote, senza nessuno spessore intellettuale, morale o emozionale. I drogati parlano di droga, di come hanno perso o del perché non hanno mai preso la patente, droga, relazioni amorose finite male, del pusher che mannaggiaatedoveminchiaestocazzodipusher, e ancora di droga in breve. Non c'è amore, non c'è arte, n'è musica, n'è danza, n'è poesia.
La seconda questione che mi perplime riguarda la piccola cavolata fatta ieri sera dopo aver passato la sera a pippare.
Francesco, dopo aver passato l'esame, mi scrive per vedermi con lui e festeggiare da baù. Io come una scema ho detto sì (ore 3.40), mi sono presentata per la seconda volta in un posto con persone che non mi conoscono e mi guardano storto perché pensano che sia la meretrice di zec, e lo aspetto. Dopo ore di convenevoli tutti se ne vanno a casetta e io rimango da sola con Francesco.
3 parole, 2 baci e 1 pompino.
Dopo il tutto sono rimasta un po' interdetta nel momento in cui Francesco apre il suo cuore e mi dice che mi ha pensato, che effettivamente gli sono stata un sacco dietro, che lui stava bene con me e che non si ricorda bene il perché ha deciso di chiudere con me quella volta.
Ah, a quanto pare sono anche proprio bella, e mi vorrebbe vedere questo weekend, deve vedermi.
Dopo aver parlato con lui gli ho detto che non so. Davvero non lo so. Ecco perché ho deciso saggiamente di dire a Mattia che avrei dovuto parlargli di un discorso importante (cosa che poi sta sera non ho fatto per la cronaca perché sono una cagasotto).
Tutto questo preambolo per confessare quello che avrei detto a Mattia se fossi una persona più onesta con gli altri e con sé stessa.
Ultimamente le cose con Mattia stanno andando veramente bene anche se non ci vediamo molto spesso. Io sento che mi sto affezionando a lui e credo che la cosa sia reciproca (vedi la sua premura in certi gesti, vedi il fatto che ha parlato di me a sua sorella). Il problema è che il nostro rapporto si basa sul sesso e su 4 chiacchiere da bar per passare un paio di orette a settimana. Quando si mischiano queste due cose non è mai un bene, perché non si capisce fino a quale punto uno si può spingere, cosa è bene fare e cosa invece è sconveniente. Io voglio bene a Mattia, mi piace tanto la sua testa, la sua intelligenza e la sua emotività, quindi non vorrei perderlo per il primo che passa. Ma allo stesso tempo, è giusto che io mi privi di ciò che voglio per un castello di rose e pasticcini che esiste solo nella mia testa?
È un discorso troppo serio, ieri filava tutto benissimo e sembrava così facile. Oggi niente aveva più un senso, e la paura di dire qualcosa di troppo era così grande che ho fatto finta di niente. Cosa dovrei fare perciò?
Credo resterà tutto in stallo fino a quando non sarò ubriaca e gli vomiterò la verità, o quando dovrò decidere se uscire o meno con Francesco, o più improbabilmente quando capirò che devo avere il coraggio di parlare di certe cose , anche se il responso del pippone è indefinito.
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Memorie di Adriano, 31.08.20
Sto guardando un film.
Sto piangendo tantissimo.
Sono felice.
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Rimembranze, 21.07.20
Fame post coito.
È da un paio di mesi che vivo questa realtà, e in verità prima di sta sera non mi ero mai interrogata sulla cosa. Pensavo fosse semplicemente correlato al fatto che mangiando poco, dopo aver fatto uno sforzo fisico il corpo chiedesse di reintrodurre le energie spese.
Sta sera però dopo aver aperto il frigo, e aver trangugiato tutto ciò che mi capitava sotto mano, mi sono fermata a pensare al perché di tutto ciò.
E se non fosse vera fame ma la necessità di colmare il vuoto interiore con qualcosa di materiale?
Prima di innescare finti allarmismi ho deciso di documentarmi sull'internette, perché sicuramente ci sarà già stato qualcuno prima di me a porsi la questione e postarla su qualche forum al femminile. Detto ciò il responso del web non è stato particolarmente intenso, se non la risposta di uno psicologo ad un marito preoccupato delle abbuffate della moglie post coito, che recitava più o meno "sesso e cibo sono i bisogni primari dell'uomo; se uno dei due viene meno in senso di qualità, spesso si compensa con l'altro".
Ah, bella merda.
Scopo, mi convinco che mi piaccia, e il mio subconscio è così che mi aiuta? Attivando campanelli di allarme che riesco a decriptare solo dopo 2 mesi?! Mi credo più sveglia di quanto non sia in realtà. E il che mi preoccupa; ma forse mi dovrebbe preoccupare di più il fatto che quello che faccio non mi rende felice.
Sarà l'uomo della mia vita se dopo essere tornata a casa mi addormenterò con il sorriso pensando al suo profumo, e non a quello del panino al prosciutto appena divorato.
Laura, 21.07.20
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Memorie di Adriano, 01.07.20
Eccoci qui, alla fine ho fatto il mio dovere con la scusa di un po’ di alcol in corpo. Ho preso posizione e ho scritto ad entrambi più o meno la stessa cosa. E manco farlo apposta la risposta che ho ricevuto è stata la stessa
“ A me va bene così. ridiamo, scherziamo e scopiamo. continuiamo così.”
vs
“Mi piace scoparti e avere la tua compagnia però non me la sento di avere qualcosa in più”.
Che bravi questi ragazzi, anche a me piace farmi i cazzi miei e quando mi sento un po’ pieno mi ricordo che esiste un recipiente dove svuotare tranquillamente il tutto. Io non voglio una relazione, almeno non al momento. E’ estate, mi sono lasciata con il mio ex ancora da troppo poco tempo, però mi infastidisce dover vedere una persona solo per scopare, o meglio, ci può anche stare ma allora è una cosa che succede una volta al mese, o una volta ogni 3/4, non a giorni alterni.
Io non cerco un fidanzato, cerco una persona con cui uscire, fare cose, anche sempre in compagnia per carità, ma ho la necessità di liberare la mente e tenermi occupata; e passare una serata chiusa tra quattro mura a trombare non è la mia priorità. Quando uscivo con Lorenzo andavamo al cinema, a cena, facevamo aperitivo, da soli o insieme agli altri ed era bellissimo. Vorrei un rapporto del genere con questi ragazzi ma ho paura a chiederlo. Voler essere amico di qualcuno forse vale più che non volerci stare insieme.
Cerco di continuare fedele alla mia linea e porterò questa storia fino in fondo, ormai sono uscita la prima volta con Francesco in un piovoso giovedì del 4 giugno; mentre con Mattia ho iniziato ad uscire dal 11 giugno, esattamente una settimana dopo.
Dovrei chiedere consiglio a qualcuno prima di buttare all’aria un mese di rapporto con entrambi? Ammetto che mi dispiacerebbe perderli tutti in una volta, ma io sono nata per i drammi e i tagli drastici. E’ che ho paura di ritrovarmi peggio di prima; almeno per il momento ho qualcosa che mi fa pensare, mi fa strippare il cervello, ma almeno mi tiene viva; se non avessi più nessuno cosa farei della mia vita?
I miei due fidati consiglieri mi hanno completamente dimenticato e si sono giustificati entrambi dicendo
“Non ci siamo ancora riscoperti, ci siamo tralasciati”
vs
“Ultimamente ci stiamo rincorrendo, prima o poi ci riincontreremo”.
Mi sembra tutto un grande Truman Show dal quale voglio scappare. Voglio cambiare film, voglio prendere posizione e decidere della mia vita. Visto che le persone che ritenevo importanti hanno deciso di abbandonarmi, o più semplicemente non hanno risposto al mio batsegnale giustificandosi che fuori era nuvoloso, è arrivato il momento di scegliere la vita.
Il problema? non sono il protagonista di Trainspotting.
Sono la barca di lupini della famiglia Malavoglia.
Memorie di Adriano, 01.07.20
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Memorie di Adriano, 28.06.20
Quando penso a me mi viene una grande voglia di scrivere, quando poi sono davanti alla pagina bianca perdo ogni ispirazione.
Queste storie diventeranno un flusso di coscienza, senza termini ricercati o frasi manieristiche, puro e semplice pensiero diretto.
Sto continuando la mia doppia relazione con questi due ragazzi completamente diversi tra di loro: il primo, conosciuto a caso un sabato sui colli, è la classica anima perduta mangiata dalla droga. E’ una persona molto bella a mio avviso,e la tristezza nei suoi occhi lo rendono ancora dannato e interessante. Introverso, al di fuori della realtà, solitario e non sempre di compagnia, ma anche gentile e dolce quando meno te lo aspetti.
Dall’altra parte una vecchia fiamma del liceo, spuntato come un fungo in giardino per non si sa quale motivo. Persona carismatica, intraprendente, di successo; molto estroverso e con la presunzione di credersi diverso dagli altri ragazzi. Mi piace stare con lui perchè non è mai banale, però questa sua sicurezza quasi mi irrita.
Se dovessi ascoltare il cuore non ci penserei due volte a correre verso il ragazzo dai lunghi capelli biondi e il fisico da adone, forse per il mio spirito da crocerossina che vuole redimere tutti quelli caduti nel baratro; però devo essere onesta con me stessa, e con questo mondo di merda in cui per vivere devi essere qualcuno e combinare qualcosa, non posso permettermi di stare con un fallito senza sogni e senza speranze.
Questa cosa mi fa sentire un mostro.
Il mingherlino suonatore di violino d’altra parte ha tutte le carte in regola per essere calcolato nel mio futuro, ma non credo sia quello che voglio veramente. Ora che ci penso sono sempre stata attratta dalle persone come Francesco: mi vengono in mente Federico e Tobia, a cui ho tenuto molto ma che alla fine ho abbandonato per non finire come loro; non me ne pento ma sento di aver perduto tanto.
Ieri sera mentre ero con Francesco una conversazione al telefono mi ha un po’ spiazzato; la sua amica mi ha dato della puttana e tra le varie ingiurie che stava dispensando il suo “ieri sera pensavo fossi morto” mi ha completamento spiazzato e mi ha fatto pensare molto, tanto che adesso non so se sia il caso di allontanarmi da lui. Le sue amiche mi considerano una puttana e ok, però non ne capisco molto il motivo visto che sta gente non l’ho mai vista e non mi sembra di aver fatto niente a nessuno. La cosa che però mi fa pensare è che quando Francesco parla con me in realtà non sia sincero del tutto, cerca di costruire l’immagine migliore di sè perchè forse si rende conto di essere un morto che cammina, e questo mi spaventa. L’ho visto in condizioni non proprio splendide, ma a quanto pare non ho visto niente. Come posso salvare una persona che fino ad ora mi ha mostrato solo il meglio di sè?
Vorrei parlarne, ma non voglio pressare nessuno. Quindi devo reprimere la mia indole da stalker seriale, respirare e aspettarlo, poi si vedrà.
Non mi sento di essere sincera nè con uno nè con l’altro, vorrei ma sono incastrata. Non che mi dispiaccia la cosa, ma non mi sento libera di essere quello che sono. Continuo a reprimermi con entrambi perchè non so cosa loro vogliano in realtà e perchè ho paura della risposta che potrebbero darmi. Continuo con la mi linea del massimo menefreghismo, nessuna gentilezza, nessuna pietà, però come dico spesso per quanto voglia fare l’ometto anch’io sono una donna e a volte ho bisogno di vivere come tale, se non voglio essere triste.
In questi giorni non sono triste, sono solo un po stressata e confusa per quello che mi sta succedendo; direi che è un passo avanti.
Forse è arrivato il momento di chiarirsi con entrambi, al costo di perdere le mie scuse per poter uscire la sera e non passare tutto il tempo da sola. Il primo sarà sicuramente Mattia a questo punto, devo sapere ma non devo essere troppo sincera, altrimenti saprei già la risposta. Se Francesco mai mi scriverà chiarirò anche con lui.
Tra meno di una settimana sarò di nuovo triste e sola, ho il terrore di non riuscire a reggere ancora un vuoto del genere.
Vi prego ragazzi, siate clementi con me.
Io non cerco altro che un po’ di compagnia per riempire il nulla che ho dentro.
Memorie di Adriano, 28.06.20
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Memorie di Adriano, 5.06.2020
Ieri sono uscita con un ragazzo, erano 3 mesi che mi preservavo per il magico momento.
La prima volta che ho riiniziato ad uscire con qualcuno dopo la fine della mia lunga relazione pensavo di aver trovato un personaggio un po atipico, e il suo avermi abbandonato così su due piedi l'ho imputato più al suo bisogno di capire sé stesso che non alla sottoscritta.
Ieri però ho riflettuto sul fatto che forse sono io il problema, forse è per questo che i ragazzi scappano da me.
Mi trovano interessante, affermano, ma quando arriva l'ora di saltarsi addosso traspare chiaramente un senso di imbarazzo misto a noia o disinteresse. È brutto per una ragazza non sentirsi desiderata; io incolpo me stessa se il mio patner non è riuscito a trarre piacere dall'atto. Sono troppo aggressiva forse? Senza sentimenti? Mi aggrappo con così tanta avidità al membro di qualcuno che forse non do la giusta importanza al momento e alla persona?
Io credevo fosse questo quello che gli uomini volevano.
E allora perché alla fine di tutto mi sento insoddisfatta e imbarazzata? Cosa spinge poi le persone a non voler più né vedermi né sentirmi? Tutti parlano di voler scopare, però alla fine sembra quasi che te lo calino per farti un piacere.
Mi sento triste. E sola. E affamata.
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