I am 18 years old I am Italian and I believe that in nothingness there is everything Diario segreto.
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“Il dolore è temporaneo, mollare è per sempre.”
— Lance Armstrong
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Una leggenda giapponese dice:
“Se ti senti come se stessi perdendo tutto, ricordati che gli alberi perdono le loro foglie ogni anno e rimangono in piedi puntando verso l'alto, attendendo l'arrivo di giorni migliori.”
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Lettera alla mia futura figlia.
Cara Valentina, non so esattamente come sarà il mondo in cui vivrai,se sarà un posto più accogliente e un po' più felice,dove ognuno potrà essere libero di essere sé stesso, di amare chi vuole e di indossare gli indumenti che più lo fanno sentire a proprio agio o se sarà il solito posto opprimente e vincolante,che nega la libertà di essere ciò che si è,chi si vuole.
Ma nel dubbio, in qualsiasi società tu ti trova adesso, rimani sempre la ragazza che sei: ti diranno che non sarai all'altezza, che sarai sbagliata, perché le persone sanno essere meschine e terribilmente carnefici quando sentono odore di debolezza, ma tu amore mio, non cambiare per nessuno e per niente al mondo,ricorda che non esiste la perfezione, ognuno di noi ha sia pregi che difetti, e quest'ultimi non vanno visti come un qualcosa di brutto o negativo, sono semplici caratteristiche che nell'insieme ci rendono ciò che siamo, non sono altro che dei pregi venuti fuori un po' malino, come quando apri un pacchetto di caramelle dove ne trovi due attaccate, fabbricate male.
Ad ogni piccola avversità, ad ogni piccolo ostacolo sarai in grado di farcela,e se per caso così non fosse, non abbatterti, ma abbattili.
È giusto essere fragili, non possiamo sempre essere forti, crollare è normale e non te ne devi vergognare, ognuno di noi, ogni tanto, ha bisogno di una pausa, anche se spesso la vita non la concede, anche se il tempo sembra non volersi mai fermare, anche se il mondo sembra perennemente contro di te.
Abbi la capacità di riconoscere le persone con cui essere vulnerabile e di selezionare quelle con cui tenere la corazza ben salda.
Sii sempre coraggiosa,coraggiosa di dire la tua, di non farti zittire da chi dice che non puoi sedere a un tavolo in quanto donna, da chi dice che noi non possediamo il potere,sii coraggiosa di essere te stessa, nel bene e nel male, tu sei giusta, è il mondo che non è ancora pronto ad una come te.
Non farti pressare, non farti comandare da chi vuole incatenarti, nasconderti, ma abbi la forza e soprattutto il coraggio di dire "basta" quando una situazione non è più sopportabile, quando cercano di metterti nell'ombra, tu spicca il volo come una dolce farfalla e brilla come la stella più luminosa del cielo.
Abbi il coraggio di fare delle scelte che servono per il tuo bene, anche se questo vorrà dire ferire le altre persone, perché tu vieni prima di tutti e nessuno ti metterà al primo posto (tranne la tua mamma), perciò Gigetta, non far mai dipendere la tua felicità da qualcuno, nessuno potrà renderti veramente felice se non tu stessa.
Apri il cuore a chi, di te, non vuole cambiare nemmeno il colore dello smalto, metti la tua vita in mano a chi, ti presterebbe l'unico paio di stivali che possiede, per farti attraversare il fango.
Sii indipendente, gioiosa e spiritosa un po' come la tua mamma, sii il tuo fan numero uno e il tuo hater peggiore, senza esagerare troppo, solo così potrai raggiungere tutti i tuoi obiettivi e realizzare i tuoi sogni.
Inseguili sempre,i tuoi sogni, e non smettere mai di credere che la vita, per quanto strana e complicata possa essere, non sia il dono più bello che potessi ricevere.
Abbi la curiosità di scoprire ogni giorno nuovi orizzonti, sii prudente anche se l'istinto primordiale ti porterà ad agire e solo dopo a ragionare, tu abbi la forza di domarlo.
Sii una sensibile romanticona, di quelle che si emozionano davanti alle acque del mare che si colorano delle mille sfumature del sole quando tramonta, che si perdono a contemplare il cielo stellato in una notte d'Agosto.
Sfama le tue passioni ed esprimi te stessa nel modo che ritieni più opportuno,più tuo, perché è la cosa più bella che si possa fare, vivere per ciò che si ama, ed io, vivo per te.
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Chat belle tra me e il mio ragazzo:
Io:Amore che faiiii?
Lui: gioco ad assassin's creed (alla playstation),tu che fai?
Io:guardo anime.
Lui:alla fine gioco al PC a giocare a "Emily Wants to Play" perché alla fine stefano sta giocando alla play
Io: Io invece guardo un bellissimo anime che descrive la nostra inutile vita dove il personaggio ama stare a casa davanti al PC legge anime o passa la giornata sui videogiochi
Io che metto lo stickers che sta sotto:
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La maggior parte degli amici non sono veri amici. Sono presenti solo quando le cose vanno bene, quando le cose sono divertenti, quando è conveniente, quando ti sei realizzat*, quando è vantaggioso per loro. Ma spariscono quando queste cose vengono a mancare.
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Caro 2020..
Ho capito quali sono le persone che voglio al mio fianco, ho capito chi si, chi no, e chi mai più. Ho capito che piacere a tutti é impossibile, che non si cambia per nessuno se non per se stessi. Ho capito che se si lotta per qualcosa la si ottiene, ho capito che tutto é possibile. Ho capito che solo i cani vanno dietro alle persone, che il mio viso non é fatto per le lacrime e che chi vuole restare resta.
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Rapporto di una relazione con una persona con disturbo di personalità borderline
Ho letto mille articoli, avuto pareri di studenti di psicologia, ho chiesto consulenza diretta alla mia psicologa e tutto porta a questa diagnosi-non-diagnosi alla quale voglio credere poiché sono fermamente convinto di questa profilazione.
Questa è una nota da dover leggere ogni volta che il dolore ritorna, per tutte le volte che mi sono auto-flagellato danneggiandomi pensando di essere “sbagliato”. Spero possa essere d’aiuto anche a chi può trovarsi o si è trovato in una situazione simile.
Per scrivere questo post prenderò spunto da articoli ed esperienze. La considero principalmente una lettera aperta scritta dal me razionale e indirizzata al me emotivo.
Gli ex compagni di un border possono sentirsi devastati dalla rottura non riuscendo ad accettare come quello che un tempo sembrava essere un grande amore possa finire così malamente senza una ragione e senza un motivo. Il partner borderline, che fino al giorno prima ti amava alla follia, diventa inspiegabilmente pieno di risentimento e comincia a distaccarsi emotivamente, sostenendo di non essere più innamorato e di voler porre fine alla relazione. Rinunciare a questo rapporto così complicato e sofferto può essere molto difficile. Razionalmente, ci si rende conto con chiarezza che andarsene sarebbe la soluzione migliore ma l’attaccamento emotivo rimane fortissimo per i motivi sopra citati. La sensazione che si prova è quella di trovarsi intrappolato senza speranza nel desiderio di rimettere insieme una relazione alla quale sappiamo perfettamente non essere sana o gestibile.
Il modo in cui il partner borderline pende dalle tue labbra ascoltando ogni tua parola, l’adorazione con cui ti guarda e l’intensità con cui ti vuole ti fanno sentire unico. L’idealizzazione verso il partner che i borderline dimostrano nelle prime fasi di una relazione può essere una droga potente per una persona con una bassa autostima che non si è mai sentita importante per qualcuno, e questo era il mio caso (avevo impiegato molto tempo per riprendermi emotivamente da alcune situazioni della mia vita). A loro volta, le insicurezze e problematiche del partner borderline portano ad affidare al compagno il ruolo del salvatore gratificandolo e facendolo sentire indispensabile. In questa situazione sei disposto a tollerare comportamenti che avresti ritenuto inaccettabili in altre relazioni. Tutto questo ha fatto si che si potesse creare un legame particolarmente forte e che tu fossi disposto a qualsiasi sacrificio pur di continuare questa relazione così problematica.
Ai suoi occhi tu eri il suo knight in shiny armor, eri la sua speranza e la risposta a tutte le delusioni e dispiaceri contro cui aveva dovuto lottare tutta la vita. In altre parole, il suo entusiasmo nei suoi confronti era più legato alla sua voglia di ricevere e alle sue speranze di un amore idealizzato. Ma dal momento che nessun essere umano può rivelarsi all’altezza di aspettative così grandiose, poco alla volta il partner border comincia a sentirsi molto deluso da te e a provare un profondo risentimento nei tuoi confronti per le sue aspettative disattese, facendolo sentire sempre più arrabbiato e abbandonato. Giorno dopo giorno, il tuo partner border, che all’inizio della relazione ti aveva investito di qualità salvifiche, inizia a guardarti con uno sguardo sempre più disilluso: un tempo eri il suo eroe, adesso sei una nullità, un mostro.
Una persona con disturbo borderline ha una marcata capacità di distorcere i fatti, modificare i dettagli, e usare le insicurezze dell’altro fino al punto da fargli credere che le cose siano andate veramente in un certo modo. Per questo motivo puoi finire per considerare i rimproveri e le accuse del tuo partner come parzialmente credibili e sensati. Si finisce per colpevolizzarsi, sentendosi inadeguati. Contrariamente a quello che possiamo credere, l’infelicità della tua ex non dipendeva da te. Anche se tu avessi dato tutto l’amore, il rispetto e la considerazione del mondo trasformandoti nel fidanzato ideale, non sarebbe stato ancora abbastanza. È molto doloroso vedere la persona che ami e che vorresti aiutare con ogni fibra del tuo cuore rifiutare il tuo amore scegliendo invece la disperazione e uno stile di vita autodistruttivo. Ma non abbiamo il potere di salvarli.
La maggior parte delle persone con questa problematica, reagisce in modo molto difensivo quando gli viene comunicato che potrebbero aver bisogno di assistenza psicologica. Una tipica reazione in questi casi è un esplosione di ira in cui il border, infuriato, rigira la frittata con frasi tipo: ”Mi stai dicendo che sono matta? Il matto sei tu!”. Persino la consapevolezza di avere alcune problematiche non è sempre una motivazione sufficiente a far sì che si desideri intraprendere un percorso terapeutico (che nel caso di un disturbo borderline di personalità non è né semplice, né breve).
Le relazioni basate sull’idealizzazione cominciano come un sogno ed è quello che le rende così ”magiche” e travolgenti all’inizio ma la stessa caratteristica contribuisce anche a renderle fragili ed instabili. Con la conoscenza, la condivisione della quotidianità (e con la conseguente caduta dell’idealizzazione) la relazione, al posto di consolidarsi con il tempo, si indebolisce sempre di più. La rappresentazione più realistica della tua relazione non è quella degli inizi ma quella che è diventata adesso. Spesso però i partner dei border rimangono attaccati ai dolci ricordi dei primi tempi, alle belle parole o alle promesse d’amore che sono state fatte e ignorano o minimizzano i fatti negativi. Molte cose belle sono state dette durante il corso della relazione, ma le persone borderline sono dei sognatori instabili e mutevoli, che sovrastimano le loro emozioni come dei bambini, spesso senza rendersi conto delle implicazioni a lungo termine.
Se anche tu ti stai tormentando chiedendoti come è possibile che una persona che ti ha promesso amore eterno ti abbia abbandonato in questo modo, non dare troppa importanza alle parole. Quello che conta sono i fatti, e se il tuo partner ti avesse amato davvero, si sarebbe comportato in un modo diverso.
Mi dispiace vederti qui in questo oblio, ma credimi: ti rialzerai più forte.
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nella serie tv 'Skam', su netflix, c'è la seconda stagione interamente dedicata a Niccolò, un ragazzo con il disturbo borderline. è la mia stagione preferita, ma allo stesso tempo è quella che mi uccide e che mi trafigge ogni volta che la guardo e che guardo lui, quello che dice e le cose che fa, ma più di tutto mi ricordo che in una scena, c'era la sua ex fidanzata che, riferendosi a lui, diceva "ha imparato a memoria il corano per un ragazzo". mi sento intrappolata in questo meccanismo: quando qualcuno diventa importante per me, io non riesco a non idealizzarlo, ma in maniera estrema, e adesso sono di nuovo in questo casino di situazione e non credo di esserne mai uscita
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“Quando cuore e cervello sono in tempesta, alla fine di tutto uno dei due si arresta.” -Nitro
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Sono sempre stata considerata 'emotiva', 'drammatica', 'complicata' ed 'esagerata'. Nonostante mi sforzassi, ero 'pigra', 'disordinata', 'menefreghista'.
Qualunque fosse il motivo o la situazione che mi portava ad avere questo tipo di reazioni, era sempre implicito che la colpa fosse mia, che lo facessi apposta.
Non mancava un giorno in cui mi sentissi incompresa e sola, non mancava un giorno in cui il mondo mi ricordava che le cose che mi infastidivano fino al punto di farmi scoppiare a piangere o urlare, per gli altri non erano altro che piccoli dettagli, come moscerini sul parabrezza.
Questo ha fatto sì che io mi convincessi che ci fosse qualcosa di fondamentalmente sbagliato in me.
Con gli anni ho maturato il bisogno di capire cosa causasse questa sensazione, il desiderio di scoprirmi, di capirmi, di analizzarmi, di trovare l'errore di fabbrica nel mio cervello.
Ho iniziato a scrivere a 12 anni, riversando nel mio diario le mie emozioni, dando voce ai miei pensieri nei romanzi incompiuti e su questa pagina. Ho letto il DSM-5, studiato psicologia dai libri delle mie amiche, visto psicologi e psichiatri, provato diversi farmaci, nessuna soluzione.
Questo malessere che non poteva essere spiegato, che non aveva causa, che sembrava nato con me era sempre li.
Ho iniziato a farmi del male e dal dolore ho iniziato a creare. Per un po' ha funzionato, per un po' e bastato. Ma come tutte le cose, proprio come dicevano tutti, non avevo abbastanza 'forza di volontà, non avevo abbastanza 'voglia di fare', di spingermi, di spronarmi. Quindi non bastava, qualsiasi soluzione era temporanea, perché dopo pochi mesi smettevo. La soluzione non è mai stata mangiare sano, fare esercizio, coltivare i miei interessi.
Sforzarmi di stare bene, seguire i consigli di persone che non avevano un vissuto simile al mio, spingermi oltre i miei limiti, fingere che fosse tutto a posto aveva creato una spaccatura, mi aveva allontanato da me stessa e dagli altri.
Ovunque mi voltassi, qualsiasi cosa facessi rinforzava l'idea che fossi sbagliata, senza speranze e inutile.
In un disperato tentativo di salvarmi, mi sono trasferita all'estero. Ho iniziato a lavorare, a vivere come tutti gli altri, sperando che avere una struttura alle mie giornate potesse aiutarmi, continuando a stare male, ma senza avere tempo di chiedermi come stessi.
Poi il 2020, ho iniziato a studiare stregoneria, astrologia, divinazione, lettura della mano. Forse l'occulto aveva le risposte, forse quell'Altro poteva darmi le risposte che cercavo, e per un certo senso le ho trovate.
Ho iniziato ad indagare più intensamente, facendo shadow work, parlando con la mia bambina interiore, cercando di non litigare con la mia adolescente interiore, rileggendo i miei diari e parlando con i miei genitori e finalmente qualcosa ha iniziato ad averse senso.
La chiave era confrontarsi con gli altri, cercare persone che avessero avuto un'esperienza simile fin dall'infanzia. Riuscire a capire e accettare che non è mai stata colpa mia se il mio cervello funziona diversamente dalla maggior parte delle persone intorno a me.
Ho imparato ad accettare che avrò sempre bisogno di più riposo degli altri, che a volte le mie emozioni sono così forti che mi distruggono dall'interno e ci vogliono giorni per riprendermi. Ho imparato che il mio cervello ha bisogno di regole e strutture, ma allo stesso tempo desidera attività interessanti e coinvolgenti, e va bene così.
Sono convinta che i miei problemi siano causati da disfunzioni neurobiologiche e non da fattori psicologici, da deficit delle funzioni esecutive, da anomalie nel modo in cui il mio cervello risponde alla stimolazione e come utilizza dopamina e serotonina.
Non era disturbo bipolare, distimia, disturbo borderline di personalità, disturbo d'ansia, ma qualcos'altro.
Dicono che non ci si possa autodiagnosticare, ma riuscire a dare un nome al disagio che ho provato da quando ero bambina mi offre conforto.
Credo fermamente che tutto quello che ho vissuto possa essere spiegato da due condizioni e faro tutto ciò che è in mio potere per ottenere una diagnosi e una terapia adeguata.
Auguratemi buona fortuna.
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“Diventiamo sempre più fragili Abbiamo più cose materiali E più pretese verso gli altri È così che diventi una balena blu Sentirsi parte di qualcosa Senza pensare alle conseguenze Neanche sul piano più alto di un palazzo Non ci pensi I nostri genitori dicono che ai loro tempi c'erano più problemi Sapete, a volte i problemi concreti sono meglio di quelli che avvolgono la tua mente I problemi concreti sai che sono quelli Li analizzi Cerchi una soluzione E lotti per raggiungerla Ora non è più così Siamo avvolti da psicologie complicate Rumori nella testa Bullismo Giudizi Estetica La società è molto più superficiale dei vostri tempi E noi, in un modo o nell'altro, cerchiamo di correrle dietro E senza pensare giochiamo Con voi Con la nostra vita E a volte è l'unico modo per non pensare”
— mynepesch
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Chissà se le ragazze come l'albachiara di Vasco Rossi esistono ancora.
Quelle che arrossiscono se le guardi.
Quelle che non hanno bisogno di mettersi una maglia esageratamente scollata o una gonna troppo corta per attirare l'attenzione di un uomo che sappia cosa vuol dire amare una donna.
Perché le ragazze belle sono quelle che glielo leggi negli occhi che hanno bisogno di dolcezza, e il tentativo di nascondersi dietro una corazza che la renda "una stronza senza cuore" le rende ancora più irresistibili.
Le ragazze belle sono quelle che non si affezionano mai.
Ma che se lo fanno hai vinto tutto ragazzo.
Ognuno di noi dovrebbe avere un albachiara a cui dedicare le notti in spiaggia di ferragosto a far l'amore, le stelle cadenti a san Lorenzo e il sorriso di quando ti svegli e guardi lei che mentre sta per svegliarsi si stropiccia gli occhi.
Che poi ti rendi conto che l'alba che volevi guardare sorgere fuori non è nulla a confronto con quella che hai affianco. Le ragazze belle sono quelle che non sanno quanto lo siano. Sono quelle che se non le vedi per 1 settimana prendono la rincorsa da lontano per saltare tra le tue braccia.
E voi abbracciatele, perché quella è la loro casa dove si sentono al sicuro da tutti e da tutto.
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