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Fate sempre bene attenzione verso chi rivolgete la vostra gentilezza, potreste assurdamente ritrovarvi nel mezzo di un processo alle intenzioni.

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Tra i propositi del 2025, c'è senza ombra di dubbio, l' intenzione di rivedere alcune mie attitudini, in particolare la disponibilità che spesso tendo ad elargire nei confronti degli altri, soprattutto nei momenti di difficoltà. Non ho mai preteso qualcosa in cambio, non fa assolutamente parte del mio carattere, dato che, quando mi espongo per dare un qualche tipo di aiuto, tendo a farlo semplicemente perché, avendo vissuto la tristezza in totale solitudine per troppo tempo, nel mio piccolo, provo ad impegnarmi perché questo non accada anche agli altri. Il problema nasce nel momento in cui, caratteristiche come la gentilezza ed empatia, che mi hanno sempre contraddistinto da molti altri esseri umani dediti all' egoismo, non vengono né apprezzate, o addirittura travisate, in determinati momenti, indi per cui è inevitabile, ad un certo punto, chiedersi: vale davvero la pena continuare su questa strada? Direi proprio di no. Semplicemente, mi limiterò ad osservare come la falsità della gente e la loro ingratitudine, finiranno per affossarle inesorabilmente, senza più muovere un muscolo. Ce ne vuole per far perdere la speranza ad uno come me, ma ci siete riusciti lo stesso. 👏🏻

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Non credo serva aggiungere altro.

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"io..." 🖤

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Mi sto sempre più rendendo conto di quanto la soglia della mia pazienza nei confronti delle persone stia inesorabilmente diminuendo. Uno ce la mette tutta nel cercare di mantenersi gentile ed educato, ma esistono a questo mondo alcuni elementi in grado di fare uscire il demonio anche alle persone più buone d'animo, ed io, arrivato a questo punto, mi sento come un recipiente, pieno fino all' orlo, al quale basterebbero poche gocce per traboccare.

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Nessuno ci ama più senza condizione.

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già fatico a sopportare chi sopporto, figuariamoci chi non sopporto

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tutti/e vogliono l’amore folle che ti consuma ma nessuno di noi ha voglia davvero di impegnarsi a coltivarlo, siamo bambini isterici che hanno paura di impegnarsi perché la vita di oggi offre la possibilità di conoscere milioni di persone, cose, posti e non riusciamo più a concentrarci su nulla

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Ho notato che quando sei troppo gentile, le persone iniziano a mancarti di rispetto. Prendono la tua gentilezza come debolezza, pensando di poterti calpestare. Ti sottovalutano, credendo che tu sia 'molle' solo perché sei una brava persona, ma quando ti spingono troppo oltre, vedranno una parte di te che non sono pronti ad affrontare. Se sei sempre gentile, sempre pronto a fare qualcosa per gli altri, loro si abitueranno a riceverlo e penseranno di poter approfittarsene. È in quel momento che devi alzarti e mostrare loro una parte di te che non hanno mai visto. Essere gentili non significa tollerare le loro puttanate. "Tratta gli altri come vorresti essere trattato" è una stronzata. Se non ricevo rispetto in cambio, non sono obbligato a continuare ad essere gentile. Alcune persone non meritano la tua gentilezza, meritano di essere messe al loro posto. Quindi ricorda, avere un cuore buono non significa dover sopportare le idiozie di chiunque.

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Oggi, riflettevo su quanto mi manchi vivere il Natale come quando ero un ragazzino, e questo, mi mette una malinconia assurda. Il Natale, e tutto il periodo antecedente, per me, era un qualcosa di magico, dove i problemi sembravano quasi svanire, sovrastati dalla magia di questa festa. Non c'era la tecnologia di adesso ed il tutto si viveva in maniera più reale e genuina: il tempo trascorso con gli amici a giocare fuori o in casa con giochi da tavola o con quei pochi videogames a disposizione, i preparativi per gli addobbi, la spesa al centro commerciale per il cenone, le luci degli addobbi nei negozi e fuori dalle case che rallegravamo le strade, l'attesa per i regali, le canzoni natalizie, i sorrisi sul volto delle persone in giro... ovunque si respirava un' atmosfera di felicità, di pace e tranquillità, quell' atmosfera che solo il periodo natalizio riusciva a trasmettere. Mi manca un sacco quel me ragazzino, come viveva il Natale e le sensazioni che provava. Ora, quasi alla soglia dei 40, sento che la magia del Natale non riesco più a viverla come vorrei, con la spensieratezza di quel ragazzino che, in due luci colorate, un albero addobbato, la compagnia degli amici e dei parenti e le loro risate, vedeva tutta la felicità di cui aveva bisogno.

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Sono decisamente io 😅

volevo chiedervi se sono solo io o anche voi vivete costantemente in uno scenario di "what if..." in cui pensate alle scelte fatte e poi avete interi film sulla vita che non avete vissuto se non nella vostra testa