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NARRATOLOGIA
14 posts
BLOG DI NARRATOLOGIA. A cura di DANIELE PRUNERI
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danieleprunerinaba · 5 years ago
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Lo Spillo   “Buongiorno amore!” Sara rimase immobile nel letto. Marco fissava i capelli neri di sua moglie... dal matrimonio di Elena, Sara aveva preso l'abitudine di dargli le spalle durante il sonno. Non era abituato a svegliarsi con quella fitta chioma increspata a pungergli il volto. Fece scendere lo sguardo sul retro del suo collo pallido per poi soffermarsi sulle sue spalle strette e poi proseguire sul suo fianco. Restò per un tempo che gli sembrava infinito ad osservare le lenzuola sulle costole di lei alzarsi e abbassarsi lentamente finch�� non osò un: "Cosa C'è?" La donna si irrigidì. "Andiamo, sai che non posso leggerti nel pensiero..." Sara si girò di scatto: "Bhe provaci....!". Marco si sentì intrappolato, come una farfalla nello studio di un entomologo, pronta a essere inchiodata per poi essere esposta in una teca come trofeo a imperitura gloria della superiorità emotiva di Sara. Marco sapeva di doversi esporre, pur di costringere Sara a scoprire le carte: "Se è per quell'uscita sulla bertuccia africana, in mia difesa posso tranquillamente dire che declino ogni responsabilità...Se negli ultimi due anni tua sorella ha cambiato partner con la stessa disinvoltura con cui Arturo Brachetti si cambia d'abito durante un suo show, è ovvio che prima o poi la gente avrebbe cominciato a mormorare: la mia unica colpa è stata quella di aver esagerato con il Bonarda...". Sara sbottò: "Ma che mi frega della battuta!" lo spillo stava per calare, quindi Marco con il coraggio di un eroe con nulla da perdere, ma tutto da vivere tentò un ultimo battito d'ali: "Infatti... lo sai che sono un pagliaccio e se davvero fosse stata quella la causa, mi avresti lasciato anni fa. Diciamolo, questo genere di battute fanno parte del mio fascino, come quella volta che ho...""Come quella volta che hai detto: piuttosto che sposarmi, meglio gli arresti domiciliari!". Trapassato. Non restavano che gli ultimi spasmi di una vita che si spegne: "E' davvero così importante?". "Per me Sì!". Marco si trovò sospeso in un limbo: gli occhi ondeggiarono per tutta la stanza. Dalle foto di Sara e lui a fare paracadutismo in Nuovo Messico, Lo scatto mosso della testa inallorata di Sara il giorno della sua laurea fatto con l'obiettivo rovinato della vecchia polaroid di Marco... "Mi vuoi sposare?" sussurrò l'uomo. Sara si scompose "Potevi tergiversare e farmi la proposta in un momento più romantico, no?" "E perchè? Questa sarà la tipica mattinata che ci aspetterà per il resto della vita... meglio sapere a cosa andiamo incontro, sia tu che io...". Lo sguardo di Sara non faceva mistero delle sue intenzioni: torcergli il collo. "Non dovevi andare al lavoro?""Sì..." Marco si girò supino, silenzioso. "Sara... oggi è domenica."
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AUDIO REFERENCE
https://www.youtube.com/watch?v=DMCRtHdIQGw
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danieleprunerinaba · 5 years ago
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Review di una avventura testuale interattiva
NINETEEN REVIEW. NARRAZIONE NON LINEARE >begin I was twelve the last time I tried to kill myself. That was nineteen years ago.
La storia parla del rapporto della protagonista con la depressione e i suoi tentativi di suicidio, proponendo inoltre l’esplorazione del suo rapporto con le figure famigliari e gli episodi da lei vissuti fino ad ora. E’ interessante come da una semplice riga di testo possano emergere gli snodi che permetteranno di esplorare il vissuto della ragazza in questione. Ovviamente si parte dall’età in cui lei ha provato per l’ultima volta a togliersi la vita: dodici anni, mettendo in chiaro lo stato d’animo e le condizioni di vita (PACE) Poi c’è la possibilità di indagare a fondo sull’ultimo tentativo di suicidio con un intento DESCRITTIVO mettendone in risalto il contesto e il corollario, salvo poi spostare l’attenzione sull’atto in sé (AZIONE) per poi suggerire una finestra tra il passato, il presente e il futuro (MEANING). ROUTE 1 (twelve) (young) I was twelve the last time I tried to kill myself. That was nineteen years ago. >twelve When you’re young, time moves slowly. When you’re depressed, time moves even more slowly. It was impossible to conceive of a time when I’d be out of my parents house, when I’d finally have control. Qui possiamo vedere come la protagonista con YOUNG intenda esprimere lo stato di PACE quando si è ancora nell’età pre-adolescenziale, con l’intento di rafforzare lo stato apatico dettato dalla DEPRESSIONE che determina una estrema dilatazione soggettiva del tempo (DESCRIPTION). Poi parla della sua vita adulta, ovvero l’abbandono della casa natale, nel pieno controllo della sua esistenza (MEANING). >young My oldest daughter is only three years younger than I was when I tried to kill myself. (foto della figlia)
Sometimes I catch myself watching her and holding my breath. Questa è palesemente il tentativo di suggerire la paura della protagonista, ormai divenuta madre, che le sue figlie possano anche loro contrarre la depressione (MEANING).
ROUTE 2 (twelve) (depressed) (brother) (he thought I thought less of him, loved him less somehow) I was twelve the last time I tried to kill myself. That was nineteen years ago. >twelve When you’re young, time moves slowly. When you’re depressed, time moves even more slowly. It was impossible to conceive of a time when I’d be out of my parents house, when I’d finally have control. >depressed My brother died when I was eleven. He was 24. We lived on other sides of the country. His death changed my father. His death changed me. I should have done more, I should have spent more time talking to him, I should have been closer to him, I should have told him I loved him, I should have known him for real. La protagonista parla di suo fratello con un intento DESCRITTIVO, con dei pensieri finali che suggeriscono il suo rimpianto di non averlo conosciuto abbastanza. Un rimpianto che cela qualcosa di più…. >brother I had four siblings; three were blood relations through my mother, one was blood related through my father. I had never heard the term half-sibling until Doug died. I was plagued with worry that he thought I thought less of him, loved him less somehow. Oltre a descrivere i rapporti coi suoi fratelli, la ragazza rimarca come un termine quale “fratellastro” possa avere per lei un peso molto grave, che mette a nudo il suo rapporto con il fratello Doug deceduto. > that he thought I thought less of him, loved him less somehow I was just a kid. I still feel guilty. La protagonista intende (MEANING) che forse il fatto che Doug fosse metà suo fratello, potrebbe averlo indotto a pensare di essere meno amato da lei. Questo pensiero, o meglio, senso di colpa, la attanaglia sin da bambina.
ROUTE 2 (twelve) (finally have control) (a Church) (I’m not religious anymore) (help) (think of me) I was twelve the last time I tried to kill myself. That was nineteen years ago. >twelve When you’re young, time moves slowly. When you’re depressed, time moves even more slowly. It was impossible to conceive of a time when I’d be out of my parents house, when I’d finally have control. >finally have control. It took a decade, maybe longer, to realize that no matter what I did It would be impossible to handle these feelings on my own. I joined a church in high school, I wrote, I tried therapy. All of these things helped, some more than others, but the only consistently valuable tool I have found has been my friends. La protagonista, dopo avere parlato dei suoi sentimenti (MEANING) fa un recap di tutti gli aspetti che hanno contribuito a migliorare il suo rapporto con la depressione, tra cui: unirsi a una comunità religiosa e frequentare gli amici (ACTION). >a church When I was 13 or 14, I thought about killing myself again. I’d just joined a church, and I didn’t really have a strong religious background- mostly I liked the music and wanted to get over my fear of trying to make friends. I lived in a big house north of town, and every bedroom had a balcony, including mine. I was only on second floor, but we lived on a hill, so the drop was a bit more than you’sd expect. Plus I figured the sharp rocks would help, if I could be sure to hit head first.
I went to the balcony with tears on my eyes, looked up at the full moon, and the halo from the moon split the into quarters, like a cross. I’m not religious anymore, but I remain grateful for that moment. La ragazza parla di un altro tentativo di suicidio. Dopo un ripensamento, esplora il suo rapporto con la religione. >I’m not religious anymore I’m not saying you should join a church if you’re depressed. I’m not saying you shouldn’t. I leaned on, and continue to lean on, a number of things that help. >help This is why depression also likes to convince you that you have no friends. Depression lies. There is always someone who will lend you power. If you can’t think of anyone else, think of me. >Think of me (è un link a una casella di posta elettronica). Qui la narrazione permette all’utente di poter scrivere a un centro di assistenza per persone depresse.
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danieleprunerinaba · 5 years ago
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AGGIORNAMENTO DECOSTRUZIONE DELLA PELLICOLA: L’ULTIMO SAMURAI
DECOSTRUZIONE della pellicola: L’ultimo Samurai (di Edward Zwick)
DOVE: USA-Giappone
QUANDO: 1876
PORSONAGIO: Il protagonista è l’ex capitano dell’esercito statunitense Nathan Algren.
BACKGROUND PERSONAGGIO: Algren, dopo il congedo, vive alla giornata pubblicizzando fucili Winchester agli stand di fiere a mostre. Egli è in preda ai fantasmi del suo passato: egli combattette a Little Big Horn sotto il Colonnello Custer, per poi prendere parte, suo malgrado, a una spedizione punitiva contro le tribù indiane minori che secondo i suoi superiori –a torto- si erano rese colpevoli di aver perpetrato l’eccidio guidati da Toro Seduto.
IL CONFLITTO INTERIORE: L’ex capitano ricerca sollievo dal suo tormento nell’alcol e si trascina senza meta in un’esistenza insignificante, finché un suo vecchio commilitone gli offre la possibilità di cambiare vita. Partire per il Giappone e addestrare l’esercito Imperiale a soffocare la rivolta di dissidenti politici.
CAVERNA OSCURA: Algren guida una spedizione per sorprendere i ribelli e il loro capo, Matsumoto.
Ma gli viene tesa una trappola e perde lo scontro con quelli che vede come creature demoniache che falcidiano i suoi uomini con ferocia. Stanco, ferito e impotente, Nathan si difende strenuamente fino a uccidere quanti più di quegli esseri, salvo poi crollare a terra stremato.
Il SALVAGENTE: Nathan rinviene in una confortevole quanto tradizionale casa giapponese. Scopre che gli esseri che ha affrontato, non erano altro che i samurai guidati da Matsumoto, che vestono armature e maschere dalle insegne maestose e terrificanti. Il soldato viene accudito nel rifugio dei ribelli dalla bellissima Taka e la sua famiglia, venendo a sapere che ella è sorella di Matsumoto, incaricata da lui di sanare le ferite dell’americano, sebbene sia diffidente, dato che Nathan nella foga della battaglia ha ucciso il marito di lei.
RINASCITA: Nathan, dopo le prime difficoltà, viene accettato dalla comunità ed impara, nel corso di un anno, la cultura giapponese, guadagnandosi la stima e il rispetto di Matsumoto, che si dimostra incuriosito dalla cultura occidentale. Viene inoltre a sapere che i ribelli combattono l’impero poiché si oppongono alla politica di apertura all’occidente promossa dal consiglio imperiale, che ha minato l’autorità del giovane imperatore Meiji.
LA DECISIONE: Matsumoto decide di confrontare l’imperatore personalmente, il quale si dichiara impotente. Al leader dei samurai non resta che togliersi la vita seguendo il rituale destinato e chi ha disobbedito all’imperatore: seppuku. Ciononostante, Viene esortato dai suoi e Nathan a riprendere le armi e combattere ancora una volta per smuovere la decisione dell’imperatore, anche a costo di morire in battaglia. Il samurai accetta di buon grado.
RISOLUZIONE: Nella battaglia finale, i ribelli vengono sconfitti. Vedendo la battaglia persa, ma i soldati imperiali trattare con rispetto e riguardo i ribelli, Matsumoto decide che il suo compito è finalmente compiuto: si toglie la vita con l’aiuto di Nathan, suggellando la fine della guerra.
EPILOGO: L’imperatore Meiji, smosso dal coraggio dei samurai, straccia il trattato che di li a poco avrebbe permesso ai consiglieri di minare alla base la società giapponese per tornaconti personali.
Nathan si offre di raccontargli l’onore e la devozione alla causa di Matsumoto donandogli la spada che l’amico gli aveva ceduto in custodia nei suoi ultimi istanti di vita.
HAPPY ENDING (inappropriata scelta di parole, lo so…): Nathan torna da Taka, per vivere insieme a lei e alla sua famiglia. Gli spettri del suo passato non lo tormenteranno più: servendo al fianco dei samurai e abbracciando l’antico codice del Bushido, ha combattuto in favore di un fine più alto: proteggere l’identità di un popolo che poteva essere spazzata via dall’inganno.
 Analisi:
PUNTO 1: THE DRESS
La locandina del film si presenta con dei toni terrosi e fiammeggianti: alludono a un contesto di azione, passione e fervore. Visivamente, il titolo è caratterizzato da un affilato font metallico e arrugginito: come un’antica katana. Campeggia il primo piano di Nathan Algren (Tom Cruise) con in basso lui e Matsumoto con altri guerrieri lanciati al galoppo: il primo piano serve rimarcare la partecipazione di una stella internazionale come Tom Cruise alla pellicola, i cavalieri a cavallo in basso identificano meglio il periodo storico e i costumi della storia.
 PUNTO 2: ELEMENTI UNICI E IL LOOK
Come detto, nella locandina vediamo un attore caucasico lanciato al galoppo circondato da un cast di soli asiatici. Questo ci fa domandare cosa abbia portato un occidentale, in un’epoca ben lontana dalla globalizzazione, a mescolarsi con gente cui cultura, modi e costumi sono molto diversi, e soprattutto perché indossa un abito (armatura samurai) che normalmente è riservato rigorosamente a una classe di ceto alta e rispettabile quella dei guerrieri giapponesi?
 PUNTO 3: COSA SMUOVE IL PROTAGONISTA (motivazioni, obiettivi) ...?
Il protagonista vuole aiutare la causa dei ribelli di Matsumoto perché trova la loro battaglia legittima onde difendere una cultura a rischio, spazzata via dalla cupidigia di pochi, ma deve affrontare gli spettri del suo passato: l dipendenza dall’alcol e i rimorsi per aver assistito impotente al consumarsi di crimini di guerra.
 PUNTO 4: I BISOGNI E GLI OBIETTIVI DEL PROTAGONISTA
Nathan Algren all’inizio viene convinto ad addestrare le truppe imperiali per un lauto compenso economico, questo è l’obiettivo che i suoi superiori gli hanno affidato. Ciononostante è un uomo tormentato dal bisogno di perdonarsi per i crimini di guerra a cui ha preso parte e infine trovare il suo posto nel mondo, guadagnando la pace interiore.
 PUNTO 5: IL DILEMMA DEL PROTAGONISTA
Algren, durante la sua storia si vede costretto a scegliere se tornare tra le truppe imperiali a percepire i compensi e l’indennizzo per aver rischiato la morte, oppure restare con Matsumoto e i suoi samurai, cercando la via per la pace interiore dettata dal Bushido.
 PUNTO 6: IL CODICE MORALE DEL PROTAGONISTA
Nathan, trascinandosi nella miseria della sua vita, pensa di essere incapace di poter essere nuovamente padrone della sua esistenza. Eppure nel corso della storia lo vediamo capace di nobili atti di altruismo, oltre che un connaturato senso di cameratismo all’interno dei ranghi in cui va a militare, che siano imperiali o ribelli. A questo si unisce una marcata capacità empatica, che sebbene possa essere scambiata per irriverente, a tratti, gli permette di capire le persone che gli stanno intorno e rispettarne la cultura e la sensibilità.
 PUNTO 7: L’ANTAGONISTA (COSA LO SMUOVE, I SUOI BISOGNI-OBIETTIVI, CODICE DI CONDOTTA)
Il colonnello Benjamin Bagly è un uomo molto egoista. Non ha mancato di far congedare Algren per supposto tradimento dato che ne invidiava i successi militari. Si trova in Giappone per addestrare le truppe imperiali per un alto compenso. Il suo obiettivo è arricchirsi e di fa corrompere dalle alte sfere del consiglio che gli promettono ricchezze e lussi, ma nel profondo nutre un genuino bisogno di prevaricare il prossimo onde dimostrare la propria superiorità. Non osserva un particolare codice di condotta, se non adempiere al meglio i compiti a lui affidati onde percepire un tornaconto. Soldato di uniforme, mercenario nell’indole.
 PUNTO 7.1: I COMPRIMARI (COSA LI SMUOVE, I LORO BISOGNI-OBIETTIVI, CODICE DI CONDOTTA)
Matsumoto e i suoi uomini: Matsumoto è un samurai mosso dal senso del dovere e amore per la sua terra, ha il bisogno di mantenere i suoi ribelli e la casta dei samurai ancora viva, minacciata dall’ingerenza dell’occidente. Il suo obiettivo è far sì che l’imperatore non svenda il Giappone a spregevoli affaristi della guerra. Tutti i samurai rispondono di completa e irreducibile fedeltà nei confronti dell’Imperatore, osservano un complesso codice militare-filosofico noto come Bushido che ne regola perfino le azioni più piccole.
Taka: la sorella di Matsumoto è mossa dalla fedeltà nei confronti del fratello, il suo obiettivo è assisterlo e avere cura della famiglia. In segreto, cova il bisogno di tornare ad amare. Il suo codice di condotta è regolato dalle dinamiche famigliari e dagli affetti.
Imperatore: è un giovane alla mercé del consiglio imperiale. A fine pellicola viene mosso all’azione dal sacrificio di Matsumoto, il suo obiettivo è garantire la stabilità del Giappone, oltre che avere bisogno di affermarsi come individuo capace di scelte proprie. Il suo codice di condotta è votato a desiderare il meglio per il suo regno, ma non preclude occasioni di dialogo con l’esterno.
 PUNTO 8: PLOT TWIST E PUNTI DI NON RITORNO
Algren viene catturato dai Samurai.
Algren si integra con problemi nella comunità dei Samurai.
Algren decide di combattere per la causa dei Samurai.
Algren consegna all’imperatore la spada di Matsumoto e narra del suo coraggio e onore.
 PUNTO 9: QUAL’E’ LA PARABOLA DEL PROTAGONISTA?
Nathan parte da una situazione di vuoto esistenziale e sofferenza, risponde al richiamo all’avventura e accetta di addestrare le truppe imperiali, sebbene il compito non lo gratifichi minimamente. La svolta arriva quando viene catturato dai Samurai, per poi venire curato e trattato come prigioniero di guerra. Durante la sua permanenza presso la fazione avversaria, capisce le motivazioni di Matsumoto e dopo un duro addestramento, prende parte alla ribellione. Scopre di poter vivere grazie ai precetti del Bushido e i suoi fantasmi smettono di tormentarlo. La fine giunge quando conduce una vita semplice al fianco di Taka, finalmente libero dai rimorsi.
 PUNTO 10: LA FINE DELLA STORIA
Il film si conclude con Algren che perla con l’Imperatore, questi straccia il contratto proposto dall’alto consiglio e ribadisce come il Giappone possa guadagnarsi un pezzo di futuro senza svendere le sue tradizioni. Il finale lascia intendere che Algren si sia ritirato con Taka per vivere la sua vita dopo la ribellione dei samurai, anche se il narratore lascia ampio spazio all’epilogo: Algren potrebbe essere morto per le ferite o essere tornato negli USA…non ci è dato saperlo con certezza. Ciò che conta è l’esito delle vicende: l’Imperatore finalmente esprime in suo diniego verso le mire egemoniche dell’occidente, Matsumoto muore e suggerisce la morte dell’antico mondo dei samurai, facendo guadagnare al giovane regnante la consapevolezza della cultura di appartenenza.
 PUNTO 11: COSA IMPARA IL PROTAGONISTA ALLA FINE?
Algren impara i valori dell’accettazione di sé, l’onore e la via verso la serenità.
 PUNTO 12: I SENTIMENTI DELL’UTENTE
Il film venne percepito positivamente dall’audience. Particolarmente dalle vecchie generazioni, più affezionate a una trama più formulaica. Nel complesso il film ha trasmesso valori come la temperanza e la apertura nei confronti del diverso, unito a una cornice storica affascinante quanto esotica e scene di azione da cardiopalma, che non distraggono il pubblico dall’intento primario dell’opera: narrare una storia di lotta per un posto al sole e l’affermazione di sé.
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danieleprunerinaba · 5 years ago
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Scrivere recensione su un contenuto audiovisivo interattivo sul sito Eko - Virtual Morality
Abbie Baker (ogni riferimento a 13 reasons why è puramente casuale…chiaro…ma poi ne parlo, tranquilli) è una ragazza come tante. Viene invitata ad una festa dai suoi compagni di liceo, che si tiene a casa di una loro amica comune, Holly.
E’ il classico party da teenegers americani: festino organizzato all’insaputa dei gnitori, alcol a fiumi, così tanta erba che neanche la vedi nei sogni più folli di Snoop Dogg, rapporti occasionali promiscui (di regola, non protetti), schiamazzi notturni e tanta, tanta, tanta, tanta caratterizzazione stereotipata dei protagonisti perpetrata attraverso degli archetipi che a essere buoni, potremmo far risalire agli anni ’80 con “The breakfast club”.
Comunque, non passano cinque minuti che già un post strano invade le loro bacheche dei loro social network dei ragazzi: sembra che il fratello di Holly, Teddy Long, sia morto. Ovviamente, sulle prime tutti pensano sia uno scherzo, tutti eccetto Zigghy: la ragazza fattona, che con flemma lisergica esorta la nostra Abbie ad andare in camera di Teddy per vedere se sta bene.
Zigghy si distrae dall’opportunità di avere erba gratis, lasciando sola la protagonista. Abbie trova il cadavere di Teddy al di sotto della finestra della stanza che era andata a controllare, trovando Marcus, un suo amico a contemplare il corpo senza vita del ragazzo. Molto convenientemente ci viene proposta la scelta di chiamare il 911 oppure credere a Marcus che cerca di spiegare la situazione; quale che sia la scelta di noi fruitori, la corrente se ne va e Abbie viene sorpresa da una sinistra figura incappucciata.
Ellisse. Abbie corre a casa, trova suo fratello che chiude tutta casa. Molto inverosimilmente, Marcus si trova nel garage dei Baker e sembra torturare Leo: uno dei ragazzi alla festa. Abbie prende una pistola lasciata incustodita nella cassetta degli attrezzi e minaccia Marcus, ma poi si lascia convincere da quest’ultimo a interrogare Leo, che si comporta in maniera strana. Marcus prende un avvitatore elettrico e inchioda il cellulare di Leo alla sua gamba. La saracinesca del garage si apre e dall’oscurità emergono delle figure incappucciate alla cui testa troviamo il fratello di Abbie.
Marcus fa guadagnare tempo ad Abbie sacrificandosi (il modo migliore per sbarazzarsi di un personaggio inutile quanto piatto, riabilitandone la nomea). La ragazza viene soccorsa da Zigghy e un suo amico che la portano in una casa sul lago.
Qui trovano Leo che zoppicando (il cellulare ancora inchiodato alla gamba… però, Marcus è stato bravo a non forargli l’arteria femorale…) confabula con l’amico di Zigghy.
Le ragazze scoprono un’organizzazione il cui piano è rendere gli omicidi fenomeni virali nell’internet. Ed Abbie può scegliere se unirsi a loro o cercare di fermarli, venendo uccisa nel mentre.
Allora…che dire…Abbie Baker, oltre che condividere il cognome della più famosa Hannah Baker di 13 reasons why, ne è la replica esatta. Però sotto steroidi: stronza a convenienza, frivola coi ragazzi e superficiale. Vogliamo inoltre parlare di come ella abbia avuto per le mani una pistola e non si sia premunita di controllare se almeno fosse carica? Con un po’ di fatica posso anche farmi andare giù che nella tensione del momento ella non ci abbia pensato, ma ciò non toglie che in tutti gli epiloghi narrativi del capitolo “Death by Selfie” ella non abbia usato la pistola come deterrente per allontanare Leo o tenere sott’occhio Marcus e poi della pistola non si saprà più niente: cioè, hai un’arma in mano, anche se scarica, puoi usarla per bluffare e minacciare le persone…no? E’ uno strumento di potere prezioso!!!!
Questo a riprova della stupidità della ragazza in questione…sarebbe stato più tollerabile se fosse stata lei sola a comportarsi in maniera sconclusionata: Leo nel finale alternativo del capitolo uccide Marcus e sembra essersi dimenticato della pistola che Abbie ha. Personaggi stupidi per una scrittura stupida. Mentre scrivo questa recensione sono passate le tre di notte e posso dire che avrei potuto impiegare meglio il mio tempo guardando l’acrilico del quadro che sto dipingendo asciugare. L’unico mio conforto è quello di non aver buttato soldi, ma ciò non basta a farmi rimpiangere un’ora della mia vita che mai ritornerà.  
Tanto potenziale sprecato per una storia che non mi ha coinvolto minimamente. Unica nota positiva: la fotografia si dimostra abbastanza coerente per tutta l’opera audiovisiva, con delle scelte cromatiche che esaltano momenti che purtroppo la sceneggiatura non è stata in grado di confezionare a dovere. Peccato. Un vero peccato.
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danieleprunerinaba · 5 years ago
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DECOSTRUZIONE della pellicola: L’ultimo Samurai (di Edward Zwick)
DOVE: USA-Giappone
QUANDO: 1876
PORSONAGIO: Il protagonista è l’ex capitano dell’esercito statunitense Nathan Algren.
BACKGROUND PERSONAGGIO: Algren, dopo il congedo, vive alla giornata pubblicizzando fucili Winchester agli stand di fiere a mostre. Egli è in preda ai fantasmi del suo passato: egli combattette a Little Big Horn sotto il Colonnello Custer, per poi prendere parte, suo malgrado, a una spedizione punitiva contro le tribù indiane minori che secondo i suoi superiori –a torto- si erano rese colpevoli di aver perpetrato l’eccidio guidati da Toro Seduto.
IL CONFLITTO INTERIORE: L’ex capitano ricerca sollievo dal suo tormento nell’alcol e si trascina senza meta in un’esistenza insignificante, finché un suo vecchio commilitone gli offre la possibilità di cambiare vita. Partire per il Giappone e addestrare l’esercito Imperiale a soffocare la rivolta di dissidenti politici.
CAVERNA OSCURA: Algren guida una spedizione per sorprendere i ribelli e il loro capo, Matsumoto.
Ma gli viene tesa una trappola e perde lo scontro con quelli che vede come creature demoniache che falcidiano i suoi uomini con ferocia. Stanco, ferito e impotente, Nathan si difende strenuamente fino a uccidere quanti più di quegli esseri, salvo poi crollare a terra stremato.
Il SALVAGENTE: Nathan rinviene in una confortevole quanto tradizionale casa giapponese. Scopre che gli esseri che ha affrontato, non erano altro che i samurai guidati da Matsumoto, che vestono armature e maschere dalle insegne maestose e terrificanti. Il soldato viene accudito nel rifugio dei ribelli dalla bellissima Taka e la sua famiglia, venendo a sapere che ella è sorella di Matsumoto, incaricata da lui di sanare le ferite dell’americano, sebbene sia diffidente, dato che Nathan nella foga della battaglia ha ucciso il marito di lei.
RINASCITA: Nathan, dopo le prime difficoltà, viene accettato dalla comunità ed impara, nel corso di un anno, la cultura giapponese, guadagnandosi la stima e il rispetto di Matsumoto, che si dimostra incuriosito dalla cultura occidentale. Viene inoltre a sapere che i ribelli combattono l’impero poiché si oppongono alla politica di apertura all’occidente promossa dal consiglio imperiale, che ha minato l’autorità del giovane imperatore Meiji.
LA DECISIONE: Matsumoto decide di confrontare l’imperatore personalmente, il quale si dichiara impotente. Al leader dei samurai non resta che togliersi la vita seguendo il rituale destinato e chi ha disobbedito all’imperatore: seppuku. Ciononostante, Viene esortato dai suoi e Nathan a riprendere le armi e combattere ancora una volta per smuovere la decisione dell’imperatore, anche a costo di morire in battaglia. Il samurai accetta di buon grado.
RISOLUZIONE: Nella battaglia finale, i ribelli vengono sconfitti. Vedendo la battaglia persa, ma i soldati imperiali trattare con rispetto e riguardo i ribelli, Matsumoto decide che il suo compito è finalmente compiuto: si toglie la vita con l’aiuto di Nathan, suggellando la fine della guerra.
EPILOGO: L’imperatore Meiji, smosso dal coraggio dei samurai, straccia il trattato che di lì a poco avrebbe permesso ai consiglieri di minare alla base la società giapponese per tornaconti personali.
Nathan si offre di raccontargli l’onore e la devozione alla causa di Matsumoto donandogli la spada che l’amico gli aveva ceduto in custodia nei suoi ultimi istanti di vita.
HAPPY ENDING (inappropriata scelta di parole, lo so…): Nathan torna da Taka, per vivere insieme a lei e alla sua famiglia. Gli spettri del suo passato non lo tormenteranno più: servendo al fianco dei samurai e abbracciando l’antico codice del Bushido, ha combattuto in favore di un fine più alto: proteggere l’identità di un popolo che poteva essere spazzata via dall’inganno.
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danieleprunerinaba · 5 years ago
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FLOW CHART: NUEVO MUNDO
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danieleprunerinaba · 5 years ago
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IN ATTESA DELLA FLOW CHART
NINETEEN REVIEW. NARRAZIONE NON LINEARE
>begin
I was twelve the last time I tried to kill myself. That was nineteen years ago.
 La storia parla del rapporto della protagonista con la depressione e i suoi tentativi di suicidio, proponendo inoltre l’esplorazione del suo rapporto con le figure famigliari e gli episodi da lei vissuti fino ad ora. E’ interessante come da una semplice riga di testo possano emergere gli snodi che permetteranno di esplorare il vissuto della ragazza in questione.
Ovviamente si parte dall’età in cui lei ha provato per l’ultima volta a togliersi la vita: dodici anni, mettendo in chiaro lo stato d’animo e le condizioni di vita (PACE)
Poi c’è la possibilità di indagare a fondo sull’ultimo tentativo di suicidio con un intento DESCRITTIVO mettendone in risalto il contesto e il corollario, salvo poi spostare l’attenzione sull’atto in sé (AZIONE) per poi suggerire una finestra tra il passato, il presente e il futuro (MEANING).
ROUTE 1 (twelve) (young)
I was twelve the last time I tried to kill myself. That was nineteen years ago.
>twelve
When you’re young, time moves slowly. When you’re depressed, time moves even more slowly. It was impossible to conceive of a time when I’d be out of my parents house, when I’d finally have control.
Qui possiamo vedere come la protagonista con YOUNG intenda esprimere lo stato di PACE quando si è ancora nell’età pre-adolescenziale, con l’intento di rafforzare lo stato apatico dettato dalla DEPRESSIONE che determina una estrema dilatazione soggettiva del tempo (DESCRIPTION). Poi parla della sua vita adulta, ovvero l’abbandono della casa natale, nel pieno controllo della sua esistenza (MEANING).
>young
My oldest daughter is only three years younger than I was when I tried to kill myself.
(foto della figlia)
Sometimes I catch myself watching her and holding my breath.
Questa è palesemente il tentativo di suggerire la paura della protagonista, ormai divenuta madre, che le sue figlie possano anche loro contrarre la depressione (MEANING).
 ROUTE 2 (twelve) (depressed) (brother) (he thought I thought less of him, loved him less somehow)
I was twelve the last time I tried to kill myself. That was nineteen years ago.
>twelve
When you’re young, time moves slowly. When you’re depressed, time moves even more slowly. It was impossible to conceive of a time when I’d be out of my parents house, when I’d finally have control.
>depressed
My brother died when I was eleven. He was 24. We lived on other sides of the country. His death changed my father. His death changed me. I should have done more, I should have spent more time talking to him, I should have been closer to him, I should have told him I loved him, I should have known him for real.
La protagonista parla di suo fratello con un intento DESCRITTIVO, con dei pensieri finali che suggeriscono il suo rimpianto di non averlo conosciuto abbastanza. Un rimpianto che cela qualcosa di più….
>brother
I had four siblings; three were blood relations through my mother, one was blood related through my father. I had never heard the term half-sibling until Doug died. I was plagued with worry that he thought I thought less of him, loved him less somehow.
Oltre a descrivere i rapporti coi suoi fratelli, la ragazza rimarca come un termine quale “fratellastro” possa avere per lei un peso molto grave, che mette a nudo il suo rapporto con il fratello Doug deceduto.
> that he thought I thought less of him, loved him less somehow
I was just a kid.
I still feel guilty.
La protagonista intende (MEANING) che forse il fatto che Doug fosse metà suo fratello, potrebbe averlo indotto a pensare di essere meno amato da lei. Questo pensiero, o meglio, senso di colpa, la attanaglia sin da bambina.
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danieleprunerinaba · 5 years ago
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Esercizio di Narratologia non Lineare.
Dove: San Salvador, America Centrale Quando: 1492 Personaggio principale: Capitano Caravelle Personaggio Secondario: Cristoforo Colombo What: Sbarcare convincendo o meno Colombo di non essere in Asia. Di cosa parla: Le tre caravelle hanno appena buttato l'ancora e sono indecisi se sbarcare o meno. Quindi Colombo ne discute con il capitano. Temi: Sorpresa, Scoperta dell'America, Dubbio sul da farsi, Approfondimento storico Finali:  -Sbarco credendo di essere in Asia; 
-Temporeggiare fino all’alba di domani;
 -Sbarco col dubbio di essere ovunque meno che in Asia;
 -Sbarco per necessità dell’equipaggio.
EXT. GIORNO. PONTE DELLA NINA. Un marinaio avvista terra all’orizzonte. Il Capitano della Nina ordina di issare bandiera a scacchi: così anche la Pinta e La Santa Maria lo sapranno. Il capitano chiede alla vedetta se ci sono porti, fari o insediamenti. Il marinaio nega mentre i marinai che si radunano sul ponte. Il Cristoforo giunge sul ponte dalla coperta con delle carte sottobraccio.
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danieleprunerinaba · 6 years ago
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ESERCIZIO: DISEGNO LA SHAPE STORY DI QUATTRO CORTI ANIMATI DI MIA SCELTA
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danieleprunerinaba · 6 years ago
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RECENSIONE di ADVENTURES with ANXIETY
E’ una simulazione del rapporto con l’ansia. Un’avventura grafica dove la componente testuale è preponderante. Il percorso del giocatore consiste nello scegliere la risposta più vicina al suo modo di percepire l’ansia. L’ansia è qui rappresentata come un lupo rosso, che puntualmente cerca di dissuadere un personaggio umano dall’assumere comportamenti pericolosi, risultando sempre ingombrante ed eccessivo. La scelta di caratterizzare l’ansia come un lupo rosso non è un concept troppo distante da quello che viene proposto come incarnazione di un altro male: la depressione presentata in genere come un cane nero.
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A seconda di come si risponde, l’avventura cambia, specialmente nel terzo atto. Il quarto atto offre la risoluzione conseguenziale del terzo atto con un intento educativo. 
E’ inoltre interessante come il primo e il secondo atto effettivamente non siano degli “Snodi Narrativi”, in quanto, a prescindere dalle risposte, l’esito della storia conduce comunque all’atto tre. In questo, l’umano viene messo in pericolo e a seconda dell’interazione, il gioco conduce a tre scenari: il primo è la volontaria messa in pericolo dell’umano nonostante i tentativi del lupo, che condurrà l’umano a farsi male. Il secondo scenario: l’umano si fa comunque male, ma accade tutto per un incidente. Il terzo scenario: l’umano desiste ed è salvo.
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E’ interessante come lo stesso lupo rosso, quando l’umano segue i suoi consigli, assume le sembianze della felpa portata da quest’ultimo. Egli col cappuccio rosso in testa, agisce rimarcando la presenza di questo sentimento/entità (l’ansia) nella sua mente.
La creatrice Nicky Case ha voluto usare questi scenari per proporre al giocatore la possibilità di ottenere consigli sull’ansia dato che ella stessa ne ha sofferto.
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danieleprunerinaba · 6 years ago
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ESERCIZIO DEI TAROCCHI  Tarocchi pescati
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ESERCIZIO DI NARRATOLOGIA CON I TAROCCHI IN CLASSE
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ESERCIZIO DI NARRATOLOGIA CON I TAROCCHI PER CASA
In un remoto regno dell’Est piegato dalla guerra, il giovane Jager serve come cavaliere sotto la guida dell’irruente capitano di ventura, Igor. Jager è ambizioso e agguerrito quanto sconsiderato, qualità che gli sono valse la stima dei compagni e la considerazione di Igor il quale rivede sé stesso nel giovane.
Dopo una battaglia particolarmente feroce, dove l’esercito avversario falcidia i compagni di Jager grazie alla formazione a quadrato di picche sostenuta da truppe mercenarie ausiliarie, il giovane cavaliere viene ferito gravemente e soccorso da Hans, vecchio cacciatore nonché suo maestro d’arme quando ancora dodicenne venne arruolato da Igor. Il vecchio, dopo essere stato congedato per divergenze col capitano, si guadagna da vivere cacciando orsi servendosi di una vecchia armatura spinata.
Per giorni e giorni Jager lotta tra la vita e la morte in preda ad allucinazioni febbrili, la ultima delle quali –la più mostruosa- gli rivela come spezzare la difesa di picche nemica. Ripresosi, Jager si ricongiunge a Igor proponendogli la strategia per sbaragliare quel muro di spine. Igor, sebbene titubante, accetta la proposta e dispone i suoi uomini nella formazione suggerita da Jager.
Jager e Igor vincono la battaglia.
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danieleprunerinaba · 6 years ago
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LEGENDA TAROCCHI
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danieleprunerinaba · 6 years ago
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danieleprunerinaba · 6 years ago
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3 atti di: “THE LAST OF US
PRIMA STESURA
THING/ACT #1 > Il mondo di Joel viene stravolto
           SUB-THING/ACT #1.1 >> Vediamo un breve frammento della sua vita: vive con sua figlia Sarah in una casa a schiera fuori dalla città di Houston, Texas.
           SUB-THING/ACT #1.2 >> Il virus Cordyceps si diffonde. Joel si vede costretto a lasciare Houston insieme al fratello Tommy e Sarah.
           SUB-THING/ACT #1.3 >> Sarah muore per gli spari di un’agente della protezione civile sotto ordine di abbattere tutti i potenziali infetti. Joel è distrutto dal dolore.
THING/ACT #2 > Il viaggio di Joel ed Ellie
           SUB-THING/ACT #2.1 >> 20 anni più tardi Joel vive di espedienti e per sopravvivere a Boston insieme alla complice Tess, si dà al contrabbando sotto l’occhio intransigente dei militari. Un gruppo di rivolta, le “Luci”, rivendica i tumulti esplosi in tutti gli stati. Il capo di queste ultime, Marlene, incarica i due contrabbandieri di scortare una ragazzina, Ellie, a Salt Lake City. Ma prima dovranno fermarsi all’avamposto intermedio delle Luci: l’università UEC. Joel è scettico.
           SUB-THING/ACT #2.2 >> Il trio si incammina. Non mancano gli incontri con gli infetti che mordono Tess e come se non bastasse i militari sono alle loro calcagna. Tess si sacrifica, Joel ed Ellie continuano il loro viaggio. L’uomo scopre che Ellie è una portatrice sana del virus e nel suo sangue c’è la chiave per un vaccino per l’umanità. Dopo molte peripezie, i due Raggiungono la contea di Jackson dove Tommy vive con la moglie in una comunità autosufficiente, sebbene continuamente attaccata da predoni. Tommy aiuta Joel conferendogli un cavallo e delle provviste. Giunti all’università scoprono che il posto è stato devastato dai predoni che in un conflitto a fuoco, feriscono gravemente Joel. Ellie cerca di curarlo ma le sue condizioni peggiorano e l’inverno è alle porte.
           SUB-THING/ACT #2.3 >> Ellie cerca di provvedere a Joel, e per farlo si inoltra nella città presieduta dai predoni in cerca di medicine. Trovatele, le somministra a Joel ma i predoni sono vicini. Cerca di attirarli lontano da Joel ma viene catturata dal capo dei predoni David. Nel frattempo Joel, dopo aver torturato due predoni, scopre dove sta la ragazza e corre a salvarla. Ellie scappa e si scontra con David. Joel arriva in tempo per salvare Ellie.
THING/ACT #3 > Joel salva Ellie
           SUB-THING/ACT #3.1 >> Dopo essere sopravvissuti a mille pericoli, Joel ed Ellie arrivano a Salt Lake, dove vengono soccorsi dalle Luci e condotti in ospedale dove Marlene si lascia sfuggire come preleveranno campioni di virus dal cervello di Ellie: uccidendola di fatto.
           SUB-THING/ACT #3.2 >> Joel non ci sta, affronta gli uomini delle Luci e uccide Marlene per poi salvare Ellie già sul tavolo operatorio. Joel prende Ellie ancora sotto anestesia e la porta con sé, da Tommy.
           SUB-THING/ACT #3.3 >> Joel non vuole che Ellie sappia di una verità troppo schiacciante. Mente dicendole che le Luci avevano già trovato tutti i campioni di cui avevano bisogno: ovunque sono comparse persone immuni al virus. Ellie gli crede.
SECONDA STESURA
THING/ACT #1 > Il mondo di Joel viene stravolto
           SUB-THING/ACT #1.1 >> Vediamo un breve frammento della vita di Joel: vive con sua figlia Sarah in una casa a schiera fuori dalla città di Houston, Texas.
           SUB-THING/ACT #1.2 >> Il virus Cordyceps si diffonde. Joel si vede costretto a lasciare Houston insieme al fratello Tommy e Sarah.
           SUB-THING/ACT #1.3 >> Sarah muore per gli spari di un’agente della protezione civile sotto ordine di abbattere tutti i potenziali infetti.
THING/ACT #2 > Il viaggio di Joel ed Ellie
           SUB-THING/ACT #2.1 >> 20 anni più tardi Joel vive di espedienti e per sopravvivere. Il capo del gruppo di rivolta “le luci”, Marlene, lo incarica di scortare una ragazzina, Ellie, a Salt Lake City.
 SUB-THING/ACT #2.2 >> Joel scopre che Ellie è una portatrice sana del virus e nel suo sangue c’è la chiave per un vaccino per l’umanità. Dopo molte peripezie, i due Raggiungono la contea di Jackson dove Tommy vive con la moglie in una comunità autosufficiente, salvo poi riprendere il cammino. Durante un conflitto a fuoco, dei predoni feriscono gravemente Joel. Ellie cerca di curarlo ma le sue condizioni peggiorano.
           SUB-THING/ACT #2.3 >> Ellie cerca di provvedere a Joel, e per farlo va in cerca di medicine. Trovatele, le somministra a Joel ma i predoni sono vicini. Cerca di attirarli lontano da Joel ma viene catturata dal capo dei predoni David. Nel frattempo Joel, ripresosi, scopre dove sta la ragazza e corre a salvarla. Ellie scappa e si scontra con David. Joel arriva in tempo per salvare Ellie.
THING/ACT #3 > Joel salva Ellie
           SUB-THING/ACT #3.1 >> Joel ed Ellie arrivano a Salt Lake, dove vengono soccorsi dalle Luci e condotti in ospedale dove Marlene si lascia sfuggire come preleveranno campioni di virus dal cervello di Ellie: uccidendola di fatto.
           SUB-THING/ACT #3.2 >> Joel affronta gli uomini delle Luci e uccide Marlene per poi salvare Ellie già sul tavolo operatorio. Joel prende Ellie ancora sotto anestesia e la porta con sé, da Tommy.
           SUB-THING/ACT #3.3 >> Joel non vuole che Ellie sappia di una verità troppo schiacciante. Mente dicendole che le Luci avevano già trovato tutti i campioni di cui avevano bisogno: ovunque sono comparse persone immuni al virus. Ellie gli crede.
TERZA STESURA
THING/ACT #1 > Il mondo di Joel viene stravolto
           SUB-THING/ACT #1.1 >> Vediamo un breve frammento della vita di Joel: vive con sua figlia Sarah in una casa a schiera fuori dalla città di Houston, Texas.
           SUB-THING/ACT #1.2 >> Il virus Cordyceps si diffonde. Joel si vede costretto a lasciare Houston insieme al fratello Tommy e Sarah.
           SUB-THING/ACT #1.3 >> Sarah muore per gli spari di un’agente della protezione civile sotto ordine di abbattere tutti i potenziali infetti.
THING/ACT #2 > Il viaggio di Joel ed Ellie
           SUB-THING/ACT #2.1 >> 20 anni più tardi Joel fa il contrabbandiere.
           SUB-THING/ACT #2.2 >> Il capo del gruppo di rivolta “le luci”, Marlene, lo incarica di scortare una ragazzina, Ellie, a Salt Lake City in quanto portatrice sana del virus. Dentro di sé ha la cura per il virus Cordyceps.
           SUB-THING/ACT #2.3 >> Durate il viaggio Joel viene ferito da dei predoni, Ellie viene catturata. Joel si riprende e salva Ellie.
THING/ACT #3 > Joel salva Ellie
           SUB-THING/ACT #3.1 >> Joel ed Ellie arrivano a Salt Lake, dove vengono soccorsi dalle Luci e condotti in ospedale dove Marlene si lascia sfuggire come preleveranno campioni di virus dal cervello di Ellie: uccidendola di fatto.
           SUB-THING/ACT #3.2 >> Joel affronta gli uomini delle Luci e uccide Marlene per poi salvare Ellie già sul tavolo operatorio. Joel prende Ellie ancora sotto anestesia e la porta con sé, da Tommy che vive con la moglie in una comunità autosufficiente.
           SUB-THING/ACT #3.3 >> Joel non vuole che Ellie sappia di una verità troppo schiacciante. Mente dicendole che le Luci avevano già trovato tutti i campioni di cui avevano bisogno: ovunque sono comparse persone immuni al virus. Ellie gli crede.
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