clitemnaestra
clitemnaestra
a rat-tat-tat on my heart
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sono un sacco bugiarda e le parole spesso mi capiscono (blog secondario, can't follow)
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clitemnaestra · 4 years ago
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ho avuto un flashback di quando da piccola disegnavo comics interi. le mie creature prendevano forma, le mie storie erano complesse, lunghe pagine. ho sentito una tua canzone l'altro giorno, senza sapere fosse tua. ho dovuto riascoltarla più volte, interrompendola, pur di riconoscere la tua voce. è più dura, più seria e più arrabbiata. o forse è il mixing editing post-production a renderla così. non mi h fatto provare niente sentirla, ma sono comunque felice per te. non orgogliosa. felice e basta
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clitemnaestra · 4 years ago
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my kink is closing doors so that i am in complete solitude
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clitemnaestra · 5 years ago
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EPISODIO DUE SCENA CON ELIA
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clitemnaestra · 5 years ago
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tre anni fa di questo periodo i professori chiedevano ad alcuni di scrivere un resoconto dei cinque anni di liceo. ho sempre voluto farlo, ma ho scelto di no perché non avrei avuto molte cose belle da scrivere.
avrei detto che nessuno mi ha davvero capita, nessuno mi è davvero stato a fianco, nessuno ha mai tentato per davvero. sospiro, sfiancata dal vittimismo, quando mi chiedo se sia colpa mia. non ne ho mai parlato. non ci ho mai parlato. non l'ho mai detto, mai scritto, mai reso reale. come fanno a capirti se non ti apri? come fanno a venirti incontro se non chiedi aiuto? anche ora succede questo e mi dico, sarà colpa mia? sono costretta anche ora a sopportare da sola, in silenzio, perché troppo codarda? troppo egoista?
mi sono stancata di essere incompresa. mi sono stancata di vedere i miei sforzi non riconosciuti. mi sono stancata della routine delle persone della mia vita delle mie scelte della mia città della mia del mio dei miei delle mie
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clitemnaestra · 5 years ago
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è passato così tanto tempo. un paio di settimane fa mi rispondevi ad una storia ed io non ho saputo trovare le parole. assurdo, ho sempre la risposta pronta, prontissima, ho sempre cosa dire anche se stupido imbarazzante deterrente cattivo. la ho sempre ma mi hai spiazzata. andrew l'ha chiamato pipe dream, allora ci penso su e lo chiamo tale anche io, con la differenza che neil è sempre stato vero, è sempre stato reale e umano e vivo, e tu no. rimani un pipe dream, una nuvola dalla forma particolare che va via nel giro di poco tempo. ti cerco e ti aspetto e sbatto le ciglia nella speranza di mettere a fuoco la vista e smettere di trovarti ovunque. che cattiveria entrare nella vita delle persone e non uscire completamente, anche sbattendo tutte le porte, chiudendo tutte le entrate, il tuo profumo rimane. diventa una scritta sul muro, un segno sul parquet, un vestito comprato tempo addietro. non te ne vai col tempo, anche con le valigie già fatte e i voli presi e i chilometri tra noi - i mesi, gli anni - tu rimani lì, come una diceria, una storia del passato
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clitemnaestra · 5 years ago
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One day I'll be rich, rich rich rich. Money will never be a problem. I'll go where the concerts are and music art love fashion life is. I'll be who I want, I'll afford anything, I'll go anywhere, without a single thought in my head
Life will be easy
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clitemnaestra · 5 years ago
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I'm so sad
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clitemnaestra · 6 years ago
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Certi giorni vorrei scriverti che non sono sicura di voler continuare a vivere, però non ti preoccupare, aggiungerei, sono al sicuro, sono troppo codarda per uccidermi davvero. Lo direi a te chiedendoti scusa per averti interrotta, ovunque tu sia, con i tuoi amici veri, solo perché sei la mia migliore amica, anche se io non sono la tua. vorrei dirti che non ho mai saputo parlarne perché non ho mai avuto esempi giusti nella mia vita. sono cresciuta in una famiglia senza forme esplicite d’affetto, dove un “dai studia”, “dai che ce la fai”, “non fare la scema” sono sempre valsi più di chiacchierate vere, di abbracci veri, di vere discussioni. in famiglia non parliamo, non diciamo mai davvero cosa pensiamo o come ci sentiamo, ho difficoltà a parlare dei miei sentimenti se me lo chiedono. non capisco perché le persone per salutarsi si abbraccino o bacino le guance perché la prima volta che l’ho visto fare avevo diciannove anni, e tuttora questa cosa mi disorienta. papà non ha mai comprato fiori a mamma, non ci sono mai stati regali veri o improvvisati né auguri per le feste dei genitori dopo i dieci anni. mai avute mimose nel giorno della donna, mai festeggiato per bene i compleanni perché mamma non li ha mai festeggiati ed è sempre stata restia a esprimere affetto facendo la “falsa” al mio compleanno. papà non parla ancora con i suoi figli reputandoli suoi pari e adulti, ci sono cose che dice nel silenzio della giornata a mamma ribadendo “non è per voi, è per mamma”, come se io fossi perennemente stupida e bambina. volevo dirti che sono sola, davvero, non riesco a dormire perché non voglio perdere tempo della mia vita a fare niente e mi viene spesso da piangere perché mi sento vuota e non provo niente se non puro sconforto.
Vorrei dirti che mi manchi, e mi mancano le altre persone ma a voi non manco mai. alle persone non piaccio, quindi perché dovrei mancare? se non ci fossi più non cambierebbe molto, sai? Però stai tranquilla che non metto fine a niente, sono troppo codarda per questo. resta il fatto che ci penso spesso, e nessuno lo sa. nessuno lo nota mai. va tutto bene, non dovrei lamentarmi, vivo una vita mediocre ma mi sento soffocare e vorrei tanto piangere ma non ne varrebbe la pena. questo silenzio mi sconforta, questo silenzio è dilaniante.
Sono così triste, tu non capiresti. ma ti voglio bene, te ne ho sempre voluto. oh, M, sono così triste, non riesco a smettere di pensarci.
Penso alla giornata della donna dove tutti dicevano auguri! auguri! e a me interessa la parità dei generi o veri auguri o veri cambiamenti e paradossalmente avrei voluto quelle mimose. non le ho avute per errore, sai? Tutti le avevano. tutti ne avevano un mazzo in stazione, un ramoscello in mano pronto ad essere ceduto alla propria ragazza.
io ci sono rimasta malissimo, M, ho sorriso quando hanno detto che per me la mimosa c’era ma dato che stavo male l’hanno data ad A per non fare brutta figura. ho riso come se fosse un grande battuta ma volevo piangere. in 20 anni non sono mai stata bella brava donna ragazza amica sorella figlia.
M, ti voglio bene ma spesso vorrei solo smettere di vivere
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clitemnaestra · 6 years ago
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La storia continua così: vedo le foto postate su Instagram, e le storie aggiornate di continuo, e mi dico, “cosa faccio? Rispondo?” con il sorriso spento e le dita immobili, perché tanto so che non commenterò, e tutti i principi di effimere conversazioni li mantengo io nella mia mente—fingo che siano germogli di vere discussioni, qualcosa oltre una finta chiacchierata nella mia mente, archiviata come se fosse davvero accaduta. Scorro i profili di tutte le persone con cui non parlo più — non vedo più, non sento più, non sento più niente davvero — e noto di essermi persa tanti aggiornamenti mentre avevo disinstallato Instagram per ritrovare il mio equilibrio (per smettere di piangere. per smettere di commiserarmi) e mi dico, sprezzante nei miei confronti (perché cose così non hanno senso nella vita reale), che tu non hai mai lasciato un piccolo cuore insulso alle mie foto, non mi hai mai invitata a tutti quei compleanni che hanno visto partecipi i tuoi amici più stretti (quando ti hanno chiesto perché non mi hai invitata hai risposto dicendo che volevi solo gli amici più intimi. ho pensato fosse una cosa stupida, me lo sono ripetuta a voce alta, ma il mio cuore si è spezzato lo stesso)—vi vedo felici dietro una torta, vi vedo felici mentre guardate Netflix, voi che poco tempo prima disprezzavate chi guardava serie tv, chi era nerd, chi era troppo diverso. (Io, io, io)
Fa ridere ma ho gli occhi pieni di lacrime, è così stupido rimuginarci sopra ma vi guardo da lontano e noto che sono sempre stata qui, che la mia prospettiva è sempre stata questa qui, lontano da voi. Passo le dita sulle gambe, traccio forme sconclusionate mentre dico che non fa niente, che siamo diversi, che Instagram mente, che non conta davvero questo nella vita. Che io sono comunque qui, tutta intera, ancora in piedi, sopravvissuta, più colta, più preparata. Passo in rassegna tutto ciò di nuovo e migliore che c’è in me, che giace in questo mondo in cui voi mancate; quando deglutisco a fine discorso (quasi metodico, quasi calmante, quasi una preghiera) mi rendo conto che un briciolo di me sa che non conta niente neanche questa farsa — il mio discorso, il mio calmante, la mia preghiera.
È il 2019 e noi non siamo più niente.
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clitemnaestra · 7 years ago
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i am such a service top … i want to please someone and give them everything that they want and more. i want to hear them try to say my name through broken moans and gasps. i want to make them tremble and shiver as i toy with every sweet spot of theirs. i want them to feel satisfied after we’re done… an absolute mess who can barely think and is still shaking
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clitemnaestra · 7 years ago
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269 giorni dopo ti vedo e non provo niente
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clitemnaestra · 7 years ago
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Non ti vedo da sei mesi e venti giorni. Inizio a dimenticare piccole tue abitudini, l'inclinazione della tua voce quando sei felice e i tuoi vestiti. Chissà se rivedendoti dal vivo cambierebbe tutto. Io dico di sì. Mi manchi ma inizi anche a non mancarmi più. Appartieni a quel mondo che è il passato, ed io il passato lo odio e al passato non ci voglio pensare più. Non c'è tempo per il passato
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clitemnaestra · 7 years ago
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È una delle cose più tristi che abbia desiderato ultimamente, ma: che schifo. Volevo nascere bella e instafamous. Tutte le ragazze considerate belle e popolari hanno oltre milleduecento followers—oltre i trecento like a foto, un feed che rasenta l'ovvietà, captions pseudo alternative e io mi dico: è banale, è patetico, è degradante, è alientante ma volevo nascere bella ed essere nessuno ed avere comunque 1.4k followers
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clitemnaestra · 7 years ago
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Sta finendo l'era del: «Won’t we be quite the pair?—you with your bad heart, me with my bad head» ed io penso solo al fatto che mesi fa ero così a pezzi e speranzosa di poterti sempre avere nella mia vita, mentre adesso rileggo quanto siamo stati egoisti e a quanto nulla sia effettivamente mai successo e, sai, ora a te ci penso proprio poco. Ma davvero poco. Mi si spezza un po' il cuore ma è anche vero che il 2017 mi ha temprata e mi ha sconvolta e mi ha fatto diventare grande e pensare da grande per la prima volta (ed io quasi non ci credo). Non sono mai stata innamorata di te ma ti ho amato così tanto, motivo per cui un briciolo di me ti penserà sempre. (Ed è più di quanto tu meriteresti). Non pensavo l'avrei mai detto - e parte di me sa che se mai ti rivedrò e parlerò e sorriderò queste mie convinzioni vacilleranno; perché sei tu, sei sempre stato tu - ma hai posto fine ad una parte di me giusta e ingenua e dolce e mi hai ferita e ritengo tu abbia smesso di essere una costante per me. Hai smesso hai smesso hai smesso e questo mi rende felice: niente più tue Polaroid, niente più universi alternativi, niente più soffrire per il ventisette dicembre 2016!
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clitemnaestra · 7 years ago
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Passi un pomeriggio accanto a qualcuno in università ed è subito pretesto per sapere il suo nome (o, titolo alternativo: oggi non ho pensato a te. o: ieri il tuo di nome mi ha fatto tremare vene e polsi)
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clitemnaestra · 7 years ago
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Esiste un universo alternativo in cui io compro la tinta per le labbra, trucco gli altri durante le manifestazioni della scuola ed in gita, trovo il punto della stanza in cui prende il Wi-Fi, non mi mangio le unghie, non discuto senza innervosirmi del tempo come costruzione mentale dell'uomo e dell'estensione dell'universo, non cerco di attirare l'attenzione perché è già su di me e non mi dispiace, non penso a come questo preciso tratto che ho appena scoperto di questa persona è assolutamente interessante e da aggiungere nella storia che non finirò mai di scrivere, me la prendo quando le persone mi lasciano sola perché non sono abituata a stare sola, me la prendo quando in pullman non ho accanto nessuno, non piango in silenzio quando tutto mi va male, non piango in silenzio quando non ho motivo di essere felice, non piango in silenzio quando mi rendo conto di aver perso tempo, non piango in silenzio quando mi calpestano e vedo come per l'ennesima volta non ho vinto io, anche se lo meritavo. So cosa sia la sconfitta ma solo perché una volta mi è capitato di non vincere. C'è un universo alternativo in cui non ho detto addio a metà del mio mosaico solo perché ero troppo debole e non c'era collante che tenesse insieme tutti questi frammenti. C'è un universo alternativo in cui io vivo al nord e forse non è così dura, c'è un universo in cui sono circondata da amici come sono circondata da zanzare in estate, ma c'è anche un universo in cui il sole cocente manca spesso durante l'anno e c'è tanta pioggia, ci sono tante nuvole, c'è tanta felicità meteorologica. Qui Ivy di Frank Ocean non mi fa piangere, non do alle foto di Instagram la soddisfazione di avermi fatta stare male. Ho delle persone che mi fanno foto quando meno me lo aspetto, sono fotogenica, le maestre all'asilo, le maestre alle elementari, i professori e le professoresse al liceo dicono a me che sono proprio bella di fronte a tutti, e sono quindi le altre ordinarie ragazze a sentirsi brutte. I professori trattano bene me anche se non sono figlia di qualcuno che conoscono o figlia di avvocati e dottori e non mi mettono a tacere durante ogni lezione solo perché so l'inglese e ho suggerito a tutti durante il test di inglese per il quale mi hanno fatto sedere alla cattedra perché ero diversa e non meritavo di stare sui banchi come tutti gli altri. In questo universo alzavo la mano durante le ore di inglese e storia e filosofia senza sentirmi stupida, do la risposta che pensavo e che era giusta senza tenerla per me e la mia compagna di banco, che si infuriava perché non lo avevo detto a voce alta. In questo universo non faccio mai la strada da sola, non stringo il cellulare in mano perché senza mi sento esposta e vulnerabile e non fingo di usarlo quando non ho nessuno con cui parlare. In questo universo piaccio alle persone senza neanche provarci, mi dico che merito tanto e me lo dicono anche gli altri, che il tanto me lo danno senza che io lo chieda. In questo universo sono la figlia che tutti vogliono, il mio nome mi piace, tutti mi danno dei soprannomi che mi piacciono, sono bella e ho il coraggio di guardarmi allo specchio e dire che sono proprio splendida e ho dei bei capelli e begli occhi da cerbiatto. Tutti fanno complimenti alle ragazze con gli occhi marroni, alle ragazze con i capelli castani e alle ragazze basse e alle ragazze non slanciate. E queste ragazze sono quelle che le maestre cercano alle recite, a cui danno i ruoli più importanti. E se si decidesse di fare un recital sulla creazione del mondo, in questo universo non sarei il vento, ma sarei l'homo sapiens e canterei “What a wonderful world” masticando Brooklyn con la maglia di Singapore con quel nonno che non ho mai conosciuto, che amava la menta e la cioccolata ed il caffè e viaggiare e l'inglese come me. In questo universo ho una nonna e la voglia di vivere e non mi sento un fallimento neanche una volta al giorno
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clitemnaestra · 7 years ago
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