cervicelesti

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alla fine avrebbero potuto avere successo, ma solo se si fossero fatti bocciare in gruppo. inoltre, nn avrebbero dovuto parlare con anima viva del loro piano. fu coniglio a trovare il nome di fail club. “la prima regola del fail club” disse formichiere “è che nn si parla del fail club”

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nelle scuole di filosofia, dove è di prammatica provare una volta per tutte ogni regola di condotta, ho sperimentato per breve tempo il regime vegetariano, e, più tardi, in Asia, ho visto i ginnosofisti indiani volgere il capo alla vista degli agnelli fumanti e dei quarti di gazzella serviti sotto le tende di Osroe. Ma quest’astinenza, nella quale si compiace la tua austerità giovanile, esige attenzioni complicate, più della golosità: trattandosi di una funzione che si svolge in pubblico, il più delle volte sotto il segno della pompa o dell’amicizia, finirebbe per distinguerci troppo dagli altri. preferisco nutrirmi tutta la vita di oche ingrassate e di galline faraone anziché farmi accusare dai commensali, a ogni pasto, di un’ostentazione di ascetismo

marguerite yourcenar, memorie di adriano, p11-12

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come il viaggiatore che naviga tra le isole dell’arcipelago vede levarsi a sera i vapori luminosi, e scopre a poco a poco la linea della costa, così io comincio a scorgere il profilo della mia morte

marguerite yourcenar, memorie di adriano, p7

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imperatore, le cacce in etruria mi sono servite per giudicare il coraggio o le capacità dei miei alti funzionari: ivi ho scartato o prescelto più d’un uomo di stato

marguerite yourcenar, memorie di adriano, p7

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sono giunto a quell’età in cui la vita, per ogni uomo, è una sconfitta accettata

marguerite yourcenar, memorie di adriano, p6

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è difficile rimanere imperatore in presenza di un medico

marguerite yourcenar, memorie di adriano, p5

[mestre-20150531-blackberry9320]

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nn voglio che lei muoia, le ho detto. sì, be’, ha detto. e con ciò ?

aimee bender, la maestra dei colori, 2014

[breganze/vicenza-20150531-blackberry9320]

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il telefono, come la sigaretta, consente al messaggiatore/ex fumatore di abbandonare per qualche istante qualsiasi interazione sociale per prendersi una pausa e fare un po’ l’amore con un magnifico oggetto

aimee bender, guardiani di parole, 2014

[biadene/montebelluna/treviso-20150415-blackberry9320]

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ha preparato un infuso d’orzo alla giapponese mentre mi si riscaldavano le guance e le mani. “ho abitato a kyoto per parecchi anni”, ha detto quando l’acqua è stata pronta, mentre riempiva le tazze. “e questo infuso me lo bevevo tutti i giorni. qui non è la stessa cosa. là è fresco, appena tostato. qui è stato impacchettato chissà quanto tempo fa. è una lontana eco”

aimee bender, sgraditi ritorni, 2014

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