brogliaccio
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Leggere è una sporcheria dolcissima. Chi puo' capire qualcosa della dolcezza se non ha mai chinato la propria vita, tutta quanta, sulla prima riga della prima pagina di un libro? No, quella è la sola e piu' dolce custodia di ogni paura, un libro che inizia. (Alessandro Baricco)
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brogliaccio · 8 days ago
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“La tua casa, essendo il luogo in cui tu leggi, può dirci qual è il posto che i libri hanno nella tua vita, se sono una difesa che tu metti avanti per tener lontano il mondo di fuori, un sogno in cui sprofondi come in una droga, oppure se sono dei ponti che getti verso il fuori, verso il mondo che t’interessa tanto da volerne moltiplicare e dilatare le dimensioni attraverso i libri.”
— Italo Calvino, Se una notte d’inverno un viaggiatore. (via booksoflovee)
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brogliaccio · 11 days ago
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brogliaccio · 17 days ago
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brogliaccio · 17 days ago
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bookstore in Athens
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brogliaccio · 1 month ago
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brogliaccio · 1 month ago
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Per me la più piccola parola è circondata da acri ed acri di silenzio, e perfino quando riesco a fissare quella parola sulla pagina mi sembra della stessa natura di un miraggio, un granello di dubbio che scintilla nella sabbia.
- Paul Auster
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brogliaccio · 1 month ago
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brogliaccio · 4 months ago
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brogliaccio · 4 months ago
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Ungaretti
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brogliaccio · 4 months ago
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Si casca stando coi piedi sulla terra, ragionando troppo, non come me che ho gli occhi pieni di nuvole e comete.
Goliarda Sapienza, L'arte della gioia
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brogliaccio · 4 months ago
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Scrivere è cercare la calma, e qualche volta trovarla. È tornare a casa. Lo stesso che leggere.
- Anna Maria Ortese
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brogliaccio · 4 months ago
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La letteratura nasce dalla difficoltà di scrivere non dalla facilità. Dove la penna ti si inceppa, dove non riesci a esprimerti, di lì e solo di lì potrai cominciare a fare letteratura. Scava in quel punto, lavoraci, rosicchia il tuo osso con pazienza. Tutto il resto puoi lasciarlo perdere: dove la penna scorre facile non nasce niente di buono.
- Italo Calvino
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brogliaccio · 4 months ago
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Lev Tolstoj, Guerra e Pace
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brogliaccio · 5 months ago
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brogliaccio · 5 months ago
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Amo soprattutto Stendhal perché solo in lui tensione morale individuale, tensione storica, slancio della vita sono una cosa sola, lineare tensione romanzesca.
Amo Hemingway perché è matter of fact, understatement, volontà di felicità, tristezza.
Amo Puskin perché è limpidezza, ironia e serietà.
Amo Stevenson perché pare che voli.
Amo Conrad perché naviga l’abisso e non ci affonda.
Amo Cechov perché non va più in là di dove va.
Amo Tolstoj perché alle volte mi pare d’essere lì lì per capire come fa e invece niente.
Amo Manzoni perché fino a poco fa l’odiavo.
Amo Flaubert perché dopo di lui non si può più pensare di fare come lui.
Amo Poe dello Scarabeo d’oro.
Amo Twain di Huckleberry Finn.
Amo Kipling dei Libri della Giungla.
Amo Nievo perché l’ho riletto tante volte divertendomi come la prima.
Amo Jane Austen perché non la leggo mai ma sono contento che ci sia.
Amo Gogol perché deforma con nettezza, cattiveria e misura.
Amo Dostoevskij perché deforma con coerenza, furore e senza misura.
Amo Balzac perché è visionario.
Amo Kafka perché è realista.
Amo Maupassant perché è superficiale.
Amo la Mansfield perché è intelligente.
Amo Fitzgerald perché è insoddisfatto.
Amo Radiguet perché la giovinezza non torna più.
Amo Svevo perché bisognerà pur invecchiare.
Amo…"
- Italo Calvino, dalla prefazione a "Perché leggere i classici"
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brogliaccio · 6 months ago
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“Osservò con quanta grazia e con quanta intelligenza le foglie della piantina erano ordinate intorno allo stelo. I versi di Virgilio eran belli, egli li amava; ma più d'uno non aveva neppur la metà della chiarezza e della sapienza, dell'inge-gnosa bellezza di quella spirale, secondo cui le minuscole foglioline si ordinavano su per lo stelo. Quale godimento, quale felicità, che opera incantevole, nobile, ingegnosa, se un uomo fosse stato capace di creare un solo fiore come quello! Ma nessuno era capace, nessun eroe e nessun imperatore, nessun papa e nessun santo”.
_Hermann Hesse, Narciso e Boccadoro
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brogliaccio · 6 months ago
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Tra i numeri primi ce ne sono alcuni ancora più speciali. I matematici li chiamano primi gemelli: sono coppie di numeri primi che se ne stanno vicini, anzi quasi vicini, perché fra di loro vi è sempre un numero pari che gli impedisce di toccarsi per davvero. 
La solitudine dei numeri primi - Paolo Giordano
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