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INDICE:
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>INFO E CURIOSITA’<
Droghe: Gli Scatti fotografici che descrivono i loro Effetti.
Sativa Indica Ruderalis le differenze
Cartine Finite? 5 Modi per fumare Senza!
Che cosa è il CBD
Curiosità sulla marijuana
Collezione Bong porsche world design porsche
Hashish Nonciclopedia
La prima volta che ho visto Christiania
Christiania
Bob-Marley Nonciclopedia
La marijuana ha effetti sulla memoria
Terpeni
Sesso e cannabis pro e contro
Paesi dove la marijuana è legale e non
Informazioni su Amsterdam
Weed alta qualità e bassa come riconoscerla
Come produrre hashish
Cos’è Lindica e cos’è la Sativa
Fosforo per la Cannabis
Dove nasce la canapa?
Cannabidiolo
Come annaffiare correttamente le piante di cannabis
Studio scientifico: i consumatori abituali di cannabis rischiano meno l’obesità
Grinder tritatabacco cosa è ? (per smokers alle prime armi:)
Bong cosa è (per smokers alle prime armi;)
Zolfo e piante di cannabis
Perché la cannabis è più potente rispetto a decenni fa ?
Differenze tra semi di marijuana regolari femminizzati e autofiorenti Genetica dei semi
Il potassio per la crescita dell’ erba
Azoto e piante di cannabis
Eccessiva irrigazione cannabis
Kief che cos’è e come si fa
Cilum : Cosa e’?
Quantità di nutrienti e piante di Cannabis
>RICETTE ALLA CANNABIS<
Linguine alla canapa con crema di bietole, pancetta e pinoli (non mangiate carne io mi limito solo a riportarvi la ricetta come e stata fatta)
Space cake
Olio di Canapa: Una importante alternativa
Nuove Ricette per Biscotti alla Cannabis
Burro di Cannabis – Ricetta
Come fare la farina di semi di cannabis Frullato alla frutta e cannabis ricetta Una-ricetta-particolare-per-dei-biscotti-weed Top 5 facili ricette alla Cannabis
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QUANTITÀ DI NUTRIENTI E PIANTE DI CANNABIS
TROPPI O TROPPO POCHI NUTRIENTI?
Le piante possono soffrire di fame, anche se allo stesso tempo hanno un eccesso di nutrienti. Le carenze ed eccessi si riflettono su come la pianta appare e "si comporta". In ogni caso, tutte le piante hanno bisogno di luce, aria, nutrienti ed acqua.
Avere luce a sufficienza dà alla pianta energia, con l'aiuto dell'anidride carbonica (CO2), per creare le sostanze necessarie al suo buono sviluppo. Le piante ottengono gli altri nutrienti necessari con l'aiuto delle radici, estraendole dal mezzo di coltura (cocco, terra, lana di roccia, etc) e le trasportano alle altre parti della pianta.
Supponiamo che la temperatura sia corretta (24-27° C), che l'umidità sia nei giusti parametri e che ci sia abbondanza di luce e ventilazione. Per completezza: una illuminazione insufficiente si manifesta nella pianta con l'allungamento verso la luce, allungandosi in questo modo, la distanza tra i nodi diventa ancora pià grande e la pianta assume un aspetto magro e allampanato. Cause possibili: lampadina troppo vecchia o da troppi pochi Watt, oppure le lampade sono appese troppo in alto.
Una carenza di anidride carbonica è rara, ed è sempre il risultato di una insufficiente ventilazione. Quindi se già non li avete, procuratevi un paio di ventilatori ed assicuratevi che la ventilazione sia adeguata.
MEZZO DI COLTURA
Così, anche se molto fattori possono essere importanti, in relazione agli apspetti nutrizionali è importante tenere d'occhio il pH del mezzo di coltura e dell'acqua di irrigazione! In base al mezzo, il pH deve avere un valore compreso tra 5.5 e 6.2. Il pH dopo tutto è uno dei fattori più importanti per l'assorbimento dei nutrienti necessari.
In linea di principio ci sono due situazioni: non abbastanza o troppo di un particolare composto nutriente. La situazione ideale è quella in cui c'è la dose precisa di ogni nutriente necessario alla pianta. Una carenza di nutrienti generalmente di manifesta con l'ingiallimento delle foglie nella pianta, mentre un eccesso di nutrienti si manifesta con un verde esagerato sulle foglie e con la punta delle foglie bruciata. Ad una carenza di nutrienti nel mezzo si può rimediare aggiungendo dei nutrienti extra, disponibili in una varietà di forme: liquido, in granuli, in polvere, etc. Un eccesso di nutrienti è (a volte) riparabile lavando il mezzo di coltura con acqua.
Ci sono due grandi gruppi di nutrienti: elementi maggiori ed in tracce. Entrambi i gruppi devono essere disponibili in quantità sufficienti perché la pianta possa crescere in maniera ottimale. Gli elementi maggiori sono i più necessari, e senza di essi, aggiungere gli elementi in tracce non ha senso.
CLOROSI
Per finire la sezione, ecco un po' di termini e fatti. Carenze o eccedenze possono causare un ampio spettro di fenomeni che si possono categorizzare con due termini. Necrosi è la morte di un tessuto ed è irreversibile. Clorosi è un termine che si usa per descrivere una colorazione che occorre per la carenza di clorofilla (la sostanza che rende verdi le foglie). La clorisi è (fino ad un certo grado) reversibile, con l'applicazione dei nutrienti mancanti. Per una prima diagnosi è importante sapere che i sintomi di una specifica carenza sono dapprima visibili sia in basso che verso la cima della pianta e dipendono dalla capacità di mobilizzare un nutriente che scarseggia. Una carenza di nutrienti mobili (N, P, K, Mg) inizialmente causa un problema nella parte inferiore della pianta. Una carenza di nutrienti meno mobili o non mobili (Mn, Zn, Ca, S, Fe) si manifesta invece prima nella parte superiore dalla pianta, sulle foglie giocani e/o sulle cime di accrescimento.
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IL POTASSIO E LA CRESCITA DELL'ERBA
Il potassio si trova in ogni parte della pianta, essendo necessario per tutte le attività che coinvolgono il trasporto dell'acqua. Queste includono l'apertura e la chiusura degli stomi (i buchi per l'aria nella foglia). Il potassio aiuta anche a determinare la robustezza e qualità della pianta e controlla innumerevoli processi, come il metabolismo dei carboidrati.
STORIA
I Romani e gli Etruschi arricchivano il suolo bruciando la vegetazione locale. Questa forma di concimazione è stata adottata in tutto il mondo nei secoli successivi, provocando un aumento dell'erosione del suolo in conseguenza. In Olanda negli anni ‘30, iniziarono ad usare cenere di legno mischiata a letame bovini, e questa pratica è in uso ancora oggi.
Il potassio è un metallo soffice ed argenteo che nella sua forma pura reagisce violentemente con aria ed acqua. 300 milioni di anni fa, i minerali come il potassio, il sodio e il magnesio, furono erosi dalla terra e sciolti in mare. Le acque marine in bacini isolati sono poi evaporate, facendo cristallizzare i sali. Ecco come e perché si sono creati grandi depositi di sale nell'Alsazia nel sud-ovest della Germania.
Ad inizio '900 solo il sale da cucina veniva estratto dai depositi minerari di sale. Il sale di potassio prodotto veniva scaricato nel Reno. Grazie all'introduzione dei fertilizzanti inorganici, oggi oltre ai sali di sodio e potassio, vengono estratti dalle miniere un gran numero di altri sali minerali, come quelli di magnesio, zolfo (sotto forma di sali Epsom), fosforo e boro.
CARENZA DI POTASSIO
Dove c'è una carenza di potassio la pianta soffre di una traspirazione ridotta (evaporazione dalle foglie). A causa di questo la temperatura della foglia sale troppo, facendo bruciare le cellule. Questo succede principalmente ai bordi delal foglia, dove normalmente l'evaporazione è più intensa (malattia dei bordi).
Attenzione: i bordi della foglia morti possono essere sintomatici anche di altre cause di bruciatura come l'aria troppo calda, o bruciature da sale!
È effettivamente impossibile diagnosticare una carenza di potassio dai soli sintomi visibili. In generale si può parlare di una carenza quando manca più del 10% dell'elemento in questione dai livelli necessari nel tessuto della pianta. I sintomi sono visibili sopra al suolo dai cambiamenti della pianta e dalla morte dei tessuti (necrosi).
La progressione della carenza in ordine cronologico:
All'inizio potete osservare delle piante color verde scuro dall'aspetto sano, con le foglie luccicanti, che più avanti diventeranno più opache.
Le piante sono spesso più ramificate, gli steli più delicati.
La punta delle giovani foglie presenta dei bordi grigi; questi diventano color ruggine e necrotici, finendo per arricciarsi.
Le foglie sono gialle coi bordi incurvati verso la venatura e dei punti necrotici (color marrone ruggine) appaiono sulla foglia.
La foglia sviluppa una piegatura radiale o si raggrinzisce sulla punta, segue una necrosi dell'intera foglia, la foglia si raggrinzisce ulteriormente e cade (le foglie più vecchie).
Con una carenza, ottenete delle piante più fragili, meno in salute, con una fioritura severamente ridotta!
CAUSE DELLA CARENZA DI POTASSIO
Fertilizzante scarso o del tipo sbagliato
Coltivazione su un terreno fissatore del potassio
Eccesso di “sale da cucina” (sodio) nell'ambiente delle radici
Andate al vostro negozio di agraria per un consiglio professionale. Sono specializzati in questo tipo di colture ed hanno i prodotti giusti per aiutarvi col vostro problema.
Un fertilizzante ben bilanciato contiene sufficiente potassio
COSA FARE
Se la conduttività elettrica nel substrato o nel terreno è alta, dovrete rimediare con acqua pura.
Potete aggiunge voi stessi del potassio, il più semplice è quello inorganico, dissolvendo 5-10 grammi di nitrato di potassio in 10 litri d'acqua, e con un terreno acido potete aggiungere in più del bicarbonato di sodio o della potassa caustica (5 ml in 10 litri d'acqua).
Potete anche aggiungere potassio da una fonte organica tramite una soluzione acquosa di cenere di legno o letame (attenti a non bruciare la pianta rendendo troppo forte la soluzione). Anche gli estratti di sostanze tipo letame contengono abbondante potassio.
Una applicazione troppo abbondante di potassio può causare danno da sali, carenza di calcio e magnesio, ed acidificazione dell'ambiente radicale!
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Differenze tra semi di marijuana regolari-femminizzati e autofiorenti, e Genetica dei semi
Quali sono i vantaggi del coltivare usando i semi di cannabis?
Vasta gamma di varietà disponibili. Avrai l’imbarazzo della scelta e la curiosità di veder crescere strain famosi e vincitori di competizioni internazionali.
La spedizione online raggiunge qualsiasi parte del mondo, ed in Italia il servizio è ben offerto dai venditori online. Eviterai così di dover perdere tempo nel cercare negozi nei tuoi dintorni, con il rischio di doverti poi accontentare di varietà anziché altre perché non presenti in quel determinato negozio di semi di cannabis.
Nelle piante che crescono dai semi non si verifica nessuna deriva genetica, invece spesso presente nella crescita dalle talee.
I semi di canapa producono sistemi di radicazione straordinari, garantendo la forte stabilità della pianta nel terriccio (o nella ghiaia), condizione necessaria per ottenere il massimo dopo la fioritura.
Dedicarsi alla coltura da semi ti porterà ad aumentare la tua curiosità e provare nuove varietà ogni volta.
Mentre le talee presentano un tasso di successo di germinazione del 50%, i semi di cannabis hanno un tasso di germinazione di oltre l’87%.
Quando sei in procinto di scegliere i semi di marijuana devi porti delle domande:
Quanto spazio ho in casa?
Qual è la temperatura caratteristica della mia casa o del luogo X in cui ho intenzione di coltivare?
Quante ore di luce al giorno caratterizzano il luogo X?
Quanto tempo ho a disposizione?
Quali sono i miei gusti?
Una volta sicuri delle condizioni in cui dovrete coltivare i semi, analizzate quali varietà si adattano meglio a queste condizioni.
Semi di cannabis regolari
Amiamo chi apprezza un’organica e naturale coltivazione di semi di cannabis. Cosa intendiamo per naturale? S’intende il piantare semi regolari di cannabis, con la possibilità di ottenere un 50-60 % di piante femmina ed una restante parte di piante maschio (con presenza di semi e senza cime) o ermafrodite (con le cime e con i semi). Tu ora dirai: cosa ne faccio di 12 piante maschio e/o ermafroditi su 25 piante totali che ho ottenuto? Beh innanzitutto puoi divertirti con le 13 femmine che hai ottenuto; poi potrai concentrarti sulle piante maschio ed ermafroditi, usando i semi ottenuti per ottenere nuovamente, con buona probabilità del 50%, piante femmina. Puoi usare i semi ottenuti dalle varietà ermafroditi per creare nuove varietà.
Le probabilità di ottenere più del 50-60% di piante femmina dipendono dalle condizioni in cui i semi vengono fatti germinare, e da altri fattori legati alla classica genetica.
Semi di marijuana femminizzati
Come detto prima, se si dovessero acquistare semi regolari, circa il 50% risulterebbe essere maschio e l’altro 50% produrrebbe piante femmina. L’acquisto di semi femminizzati aumenta le possibilità di crescita di una pianta femmina dal 50% al 95%. Anche se un seme femminizzato non produrrà mai una pianta maschio, condizioni di crescita scarsa (sbalzi di temperatura, danni fisici, umidità con conseguente muffa, cicli di luce irregolari, etc…) rendono alcuni ceppi sensibili a crescere come ermafroditi, che puoi comunque utilizzare per assumere THC per quanto riguarda le cime e per coltivare nuovamente per quanto riguarda i semi ottenuti. Un seme di marijuana femminizzato è ottenibile con due piante femmina, delle quali una ermafrodite. Pertanto, le piante ermafrodite sono enormemente usate per ottenere le varietà presenti oggi sul mercato.
Semi di marijuana autofiorenti
Sia i semi regolari che quelli femminizzati possono presentarsi nella loro versione autofiorente. Cosa significa che esistono semi autofiorenti? I semi autofiorenti sono in grado di passare dalla fase vegetativa alla fase della fioritura nel giro di sole 2-4 settimane autonomamente, senza che vengano cambiati i cicli di luce. Con i semi regolari infatti accade che la quantità di luce ricevuta dalla pianta debba cambiare durante uno dei giorni del fotoperiodo, affinchè il passaggio dalla fase vegetativa alla fioritura avvenga. Usare semi autofiorenti, invece, è la miglior via di coltivare per un principiante o inesperto ancora alle prime armi, semplicemente perché la pianta passerà alla fase di fioritura senza che il ciclo di luce venga modificato. Altamente consigliati per la coltivazione outdoor, in modo da ridurne i tempi di raccolto e arrivare persino a 2-3 raccolti durante l’arco di tempo che va da Aprile a Settembre.
Genetica dei semi di cannabis
Tutte le piante di marijuana appartengono alle seguenti categorie: Sativa, Indica e Ruderalis. A causa di anni di coltivazione, è molto raro ottenere una versione pura di uno di questi tipi, perché la maggior parte sono ibridi che hanno un tipo genetico dominante (per esempio una varietà può essere 60% sativa e 40% indica)
Di seguito è riportato un breve riassunto di ogni ceppo e le loro caratteristiche principali. – Sativa – le piante di Sativa crescono alte e sottili, richiedono più tempo per maturare, e tendono a crescere più grandi rispetto alle piante di Indica. La fattanza è cerebrale ed energetica. – Indica – le piante di Indica crescono poco e sono cespugliose, maturano prima della sativa e producono gemme appiccicose e resinose. L’effetto è di rilassatezza, può portarti a goderti il tuo divano più di quanto già tu non possa fare. – Ruderalis – Un ceppo puro Ruderalis è poco potente, infatti queste varietà sono normalmente incrociate con altre più potenti e con un livello di THC maggiore. – Ibridi – I ceppi ibridi sono il tipo più comune: sono costituiti da due o più dei suddetti, e la maggior parte dei ceppi ibridi hanno dominanza Indica o Sativa o percentuali pressocché simili di presenza per entrambi. Vengono incrociati ibridi della Ruderalis per far maturare le piante più velocemente e con alti livelli di THC.
Se i vostri semini di marijuana non vengono conservati in modo corretto sono meno propensi a germinare. Se l’ambiente di conservazione contiene condensa i semi possono iniziare a germinare e spendere ogni energia prima di essere piantati !!
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Bong : Cosa e'?
l bong o pipa ad acqua è un oggetto usato per fumare, solitamente, marijuana, salvia divinorum, tabacco e tabacchi aromatizzati. Per tirare dal bong, il fumatore deve aspirare a polmoni pieni dall'imboccatura superiore in modo che il fumo salga per la camera d'aria dopo essere passato attraverso l'acqua sul fondo. Normalmente i bong sono progettati per raffreddare il fumo prima di essere inalato, e per raccogliere nella camera d'aria una grande quantità di fumo da aspirare velocemente. La parola bong deriva dalla parola Thai baung, che indica una sezione di canna di bambù, con la quale venivano costruiti i primi bong.
I bong sono costruiti con una grande varietà di forme, materiali, colori e grandezze. Solitamente costruiti in plexiglas, ceramica, bambù o vetro, possono essere anche costruiti adattando oggetti qualunque con forme simili. Qualcuno ricava bong anche da frutta o vegetali, da scartare dopo qualche utilizzo. Molti vengono arricchiti con diversi colori e modifiche, per farne un oggetto molto personale. COME USARLO Prendiamo il bong e lo riempiamo d,acqua fino circa 2 cm dopo il tubo che porta il braciere . Poi montiamo il braciere e ci infiliamo il tabacco o la marijuana ( l'hashish non va bene per il bong. per l'hashish meglio usare il chilum) . Appoggiamo la bocca dentro il tubo rendendo il passaggio di aria meno possibile. A questo punto avviciniamo la fiamma alla marijuana (o tabacco) e tiriamo con polmoni aperti ( tirare direttamente nei polmoni). si otterrà una situazione calmante e piacevole. CONSIGLI - Mai usarlo con bracieri fatti in plastica. massimo se non si ha un braciere basta usare il filtro della moca - Se non si ha i soldi per comprarlo ( parte dai 20 € ai 200€) si puo crearlo in casa - insieme all'acqua si possono mettere anche alcolici ecc… leffetto cambia notevolmente
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PERCHÉ LA CANNABIS È PIÙ POTENTE RISPETTO A DECENNI FA?
STONATO NON STONATO
Rilassatevi, torniamo indietro attraverso i decenni fino agli hippie degli anni settanta. Quanto fumavano e quanto erano consapevoli? Quanto erano strafatti gli hippies degli anni sessanta e settanta? E quanto era purple la Purple Haze di Jimi Hendrix?
I campioni testati dal NCNPR (Centro di Ricerca per i Progetti Naturali) presso l'Università del Mississippi, provenienti da frammenti dell'epoca hanno dimostrato che essa era del 57-67% meno potente rispetto a oggi. In questo caso la potenza è misurata dalla quantità di sostanze psicoattive presenti.
Il cinque per cento di THC certamente non si avvicina alla media contemporanea che raggiunge il diciotto per cento di THC. Se questo sia positivo o negativo resta da vedere, dato che l'esperimento psico-sociale si sta svolgendo sotto i nostri occhi.
NELLA STORIA
Fiori di cannabis così come semi di cannabis sono stati trovati sui resti mummificati di popoli della maggior parte dei paesi del mondo. A volte i resti sono antichi di migliaia di anni.
Gli esseri umani hanno sempre avuto una lunga relazione con la pianta di cannabis. I coltivatori di marijuana contemporanei hanno riscoperto la tradizionale conoscenza che la cannabis può essere manipolata per soddisfare scopi diversi. Medicina, divertimento, esperienze mistiche e industria.
Nell'era del proibizionismo la cannabis veniva generalmente importata nelle nazioni occidentali. Di solito sotto forma di blocchi compressi di piante raccolte indiscriminatamente o hashish compresso. L'unica “sinsemilla” generalmente derivava dalle femmine sterili. I maschi non venivano rimossi e le colture erano spesso raccolte molto presto rispetto agli standard odierni.
L'America consumava importazioni soprattutto da Colombia e Messico. In Australia si contrabbandavano sativa indonesiane e tailandesi. Il Regno Unito e l'Europa erano nazioni che importavano hashish principalmente dal Marocco.
Questa cannabis non era sicuramente la “sinsemilla” pienamente matura presente nel mercato odierno. Allo stesso modo, nemmeno gli hashish e le resine avevano un alto contenuto di psico-attivi.
POTENZA E ACCESSIBILITÀ
Ciò che è davvero cambiato è l'accesso all'erba di prima qualità. Per dare una prospettiva del perché la marijuana attuale sia più potente si devono considerare vari fattori.
Nonostante la loro conoscenza di coltivazione, gli hippie degli anni ‘60 sono riusciti a produrre cannabis eccellente dalla loro borsa di semi colombiani di contrabbando.
Neville’s Haze è parente indiretta di una varietà locale ed è nata alla fine degli anni Settanta. Skunk e Kush sono in circolazione da metà degli anni ottanta. Fino ai giorni nostri queste varietà sono state le fondamentali stirpi di riproduzione della cannabis contemporanea.
I coltivatori al chiuso, in condizioni di illuminazione con lampade a scarica, hanno iniziato ad espandersi dalla metà degli anni ottanta. Pensate a Jorge Cervantes intorno all'86 o alla cultura che ha fornito la reputazione ad Amsterdam.
L'erba di prima categoria è sempre stata in circolazione, ma solo come un prodotto ad accesso limitato. Mai su larga scala per servire la domanda globale. La “sinsemilla” era un segreto che veniva custodito gelosamente. Gli stupidi gringos avidi coltivavano i loro campi con erba mediocre.
Nei primi anni novanta il pubblico aveva raggiunto un palato più raffinato e iniziava a domandare “sinsemilla” di alta qualità. Lentamente il mondo intero ha migliorato la qualità di coltivazione.
Non c'è stata nessuna particolare svolta. Molte cose si sono verificate contemporaneamente nel corso dei decenni in un ciclo di feedback biologico. Gli attuali intenditori di cannabis possono gustarsi la migliore marijuana mai esistita.
Cosa è cambiato negli ultimi cinquant'anni?
IL BOOM DELLA CRESCITA INDOOR
Il boom è iniziato realmente a metà degli anni ottanta quando i sistemi di coltura idroponica clandestini sono diventati popolari.
Dalla fine degli anni Ottanta in poi si è assistito ad un vero e proprio fenomeno a livello globale della coltivazione fai-da-te al chiuso. Gli allestimenti di coltivazione al chiuso sono diventati più accessibili e facilmente disponibili.
La coltivazione indoor sotto le luci a scarica ha portato una maggiore attenzione ai dettagli.
Le piante “sinsemilla”, crescendo indisturbate lontano dai capricci della natura e controllate in ogni aspetto, hanno rivelato aspetti della maturazione della cannabis sconosciuti in Occidente.
Quando questa conoscenza folcloristica è stata riscoperta, ciò si è tradotto in settimane di crescita all'esterno aggiunte al tempo di fioritura. Si è iniziato a produrre una resina di qualità come mai prima d'ora.
INFORMAZIONE CONOSCENZA TECNOLOGIA
L'esplosione del World Wide Web, in particolare a partire dal 2000, ha visto un'esplosione di condivisione della conoscenza come mai prima d'ora. Dettagliati video didattici di esperti coltivatori professionisti sono disponibili a portata di click. Semi di alta qualità, strumenti di coltivazione più avanzati e nutrienti ad alta tecnologia si possono ordinare per corrispondenza.
I Paesi che hanno messo da parte l'antiquato giogo del proibizionismo sono in prima linea nella coltivazione della cannabis. Fattorie di cannabis alla luce del sole stanno fornendo condizioni ottimali in cui la pianta della marijuana può esprimere il suo vero potenziale di crescita e di benefica produzione di resina.
All'aperto o al chiuso, l'erba di miglior qualità è ormai prodotta da chiunque.
ACCELERAZIONE E COMPLESSITÀ DI RIPRODUZIONE
In ambienti chiusi si possono compiere quattro o cinque stagioni di crescita. I coltivatori possono quindi gestire dei programmi di riproduzione molto complessi. Ad esempio, riducendo la quantità di tempo necessario per stabilizzare una nuova varietà di marijuana. Ciò che può richiedere cinque anni all'aperto, può essere fatto in un anno al chiuso.
Non sarebbe esagerato affermare che alcune varietà di cui godiamo oggi non sarebbero in circolazione prima di altri quarant'anni se la coltivazione all'esterno fosse stata l'unica possibilità di coltivazione. Una varietà mutante casuale come la Cheese sarebbe certamente passata inosservata in una coltura all'aperto.
RICERCATORI DI VARIETÀ PARTICOLARI
Laddove cresce ganja, crescono varietà diverse. Gli intrepidi allevatori di cannabis si sono messi alla ricerca delle varietà di erba locale più belle, più profumate e più vigorose. Queste varietà sono state poi riprodotte e coltivate con tecniche moderne. Infine, sono state presentati al pubblico come nuove varietà.
MATURITÀ
La definizione di fiori di cannabis maturati in modo accettabile è cambiata in modo significativo quando i consumatori ormai esperti hanno iniziato ad esigere erba di qualità superiore. Un underground ben consolidato di coltivatori per hobby sono stati più che felici di soddisfare la loro richiesta.
I giorni dei mattoni di erba compressa e super secca, selvatica e di stirpe indiscriminata, contrabbandata dal Messico nel finto pavimento di un Kombi Van sono ormai finiti.
Oggi in tutto il mondo esiste un'ampia varietà di cannabis ricreativa e terapeutica e di estratti di cannabis personalizzabili.
Una cosa è certa, la frase “troppi semi e steli” non è mai uscita dalle labbra di un consumatore di cannabis a partire dal 1995.
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ZOLFO E PIANTE DI CANNABIS
Lo zolfo è un composto molecolare importante in una varietà di proteine, ormoni e vitamine, quali la vitamina B1. Si trova anche in molti tessuti importanti della pianta, tra cui i semi e il fluido cellulare. Lo zolfo, sotto forma di solfati, gioca un ruolo importante nella gestione dell'acqua, non solo della pianta ma anche del suolo.
Lo zolfo è un elemento chimico noto sin dall'antichità. Possiamo vedere le sue applicazioni in cose come i bagni termali (solforosi), le teste dei fiammiferi, la polvere da sparo e l'acido da batteria. In più lo zolfo è noto per il puzzolente solfato di idrogeno, che si crea tra le altre cose, dalla decomposizione delle proteine delle uova.
Zolfo
A temperatura e pressione normali, lo zolfo è un solido giallo ed inodore non particolarmente tossico. Lo zolfo puro si trova in natura sotto forma di depositi gialli all'interno e ai margini di alcuni vulcani. In più la roccia vulcanica come quella trovata in Islanda e in Sicilia puà contenere alte concentrazioni di zolfo. Si stima che circa lo 0.05% in peso della crosta terrestre sia composta di zolfo.
Quando si cresce in terra è molto raro avere una carenza di zolfo; circa qualsiasi terreno ed acqua contengono zolfani, alcuni in quantità considerevoli. Molto zolfo viene rilasciato nell'atmosfera dalla combustione di carbone, petrolio, diesel e altri combustibili fossili. Viene rimosso sotto forma di piogge acide o particelle che si depositano a terra. La quantità di zolfo aggiunta al suolo in questa maniera è così grande nell'Europa dell'est che è praticamente impossibile per il terreno essere carente di questo elemento.
I fertilizzanti arricchiti di zolfo si trovano dagli stessi fornitori di fertilizzanti arricchiti di potassio e magnesio. Quando si coltiva in idrocoltura tutti i nutrienti necessari alla pianta vengono fornito tramite l'acqua di nutrimento. I fertilizzanti per idrocoltura tendono ad avere alte concentrazioni di calcio e fosforo. per evitare che il calcio e il fosforo reagiscano tra loro (creando del gesso appena solubile), le sostanze sono separate per nutriente dai produttori nelle componenti A e B.
ZOLFO NELLA PIANTA
Nella pianta lo zolfo è incorporato nelle proteine e nelle strutture organiche. Per via di questo, quando c'è una deficienza di zolfo, è difficile per la pianta spostarlo dove è più necessario - nelle foglie giovani - con il risultato che queste diventano di colore verde più chiaro. Teoricamente i sintomi dovrebbero essere visibili in questi giovani germogli. Ma in pratica diventa chiaro che i sintomi sono più evidenti nelle foglie più vecchie.
La progressione in ordine cronologico:
Sembra una carenza di azoto; colorazione verde chiaro in una o più delle foglie più vecchie ed ampie.
Forte colorazione viola nello stelo della foglia (per via della produzione di pigmenti antocianati)
Più foglie si discolorano e il verde chiaro lascia il posto dal giallo.
In casi estremi di carenza nella pianta, ancora più foglie gialle, con venature e steli delle foglie viola, la crescita e la fioritura si arrestano.
Carenza da zolfo
Quando si coltiva all'aperto in terra, la possibilità di una carenza di zolfo è molto bassa. Può succedere quando si cresce nel compost, così come succede con la carenza di fosfati (vedi le info di cAnna sulla carenza da fosforo), quando il pH è troppo alto e c'è troppo calcio. In più, quando si cresce nel compost o in idrocoltura, può esserci una carenza di zolfo se il mix di nutrienti non è stato mischiato bene insieme.
CAUSE DELLA CARENZA DA ZOLFO
Così come i fosfati, i solfati diventano più disponibili per la pianta a basso pH. Controllate il pH del mezzo di coltura, abbassatelo se necessario con acido solforico, nitrico o ascorbico.
In caso di carenza la cosa migliore da fare è aggiungere zolfo da una fonte inorganica con il fertilizzante ricco di magnesio Epsom salt (per la crescita in idrocoltura) o con la Kieserite (in terra; vedi le info di cAnna sulla carenza da magnesio).
Per una alternativa organica, il compost di funghi e il letame di gran parte dei mammiferi è una buona fonte di zolfo. Viene assorbito dalla pianta sotto forma di solfati, che diventano disponibile nel suolo dalla decomposizione di composti organici dello zolfo. Ci vuole tempo! Quindi lavorate preventivamente ed iniziate la coltivazione con l'aiuto di letame ben stagionato.
Altre concentrazioni di zolfo non sono particolarmente dannose per la cannabis, ma siccome alzano il livello di concentrazione dei sali nell'acqua di nutrimento sono dannoise per la crescita della pianta se spingono la conduttività elettrica sopra ai limiti di sicurezza. Siccome le piante in generale assorbono pochi solfati, possono accumularsi nel terreno. Un accesso di solfati si manifesta come un danno da sale; crescita arrestata e pianta di colore scuro. Ad alti livelli (alta conduttività elettrica) avrete bisogno di sciacquare con acqua il sistema con acqua pura.
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Grinder (tritatabacco): Cosa e'?
Il grinder, conosciuto anche come macina erba, sminuzzatore o sbriciolatore, è un piccolo dispositivo, di solito tondo, formato da due parti complementari dotate all'interno di piccoli chiodi o dentini (che possono avere forma piramidale o a sezione romboidale); esso, mediante la rotazione antitetica delle due metà, serve a macinare vegetali, generalmente marijuana.
Può essere di plastica, legno o metallo; inoltre ve ne sono modelli facilmente occultabili (a forma di pallina da ping pong ecc ..), multistrato (dotati di un setaccio per raccogliere separatamente polline e mistura tritata), dotati di uno scompartimento per le foglie non tritate, a manovella, di vari colori e dimensioni. Dal nome dell'arnese deriva il verbo grindare, d'uso comune tra i consumatori di marijuana
UTILIZZO Aprire il grinder e appoggiare la marijuana dentro ( non serve incastrarla). poi spingere con il coperchio e girare energicamente in modo da tenerlo verticale. Tenendolo verticale la tritatura sarà omogenea. Aprire e sbattere il contenuto fuori . BUON JOINT :)
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STUDIO SCIENTIFICO: I CONSUMATORI ABITUALI DI CANNABIS RISCHIANO MENO L'OBESITÀ
Una nuova ricerca suggerisce che i consumatori di Cannabis sarebbero meno predisposti all'obesità, nonostante l'insaziabile natura della “fame chimica”!
Gli intenditori di Cannabis sono molto spesso ben informati in merito alle conseguenze del loro consumo e sono ben consci del fatto che gli effetti positivi di questa pianta sono maggiori dei possibili rischi e svantaggi. Venendo al dunque, alcuni studi scientifici di recente pubblicazione ci hanno fornito ulteriori informazioni circa la correlazione tra il consumo di marijuana e l'obesità.
Uno stile di vita salutare può contribuire ad una vita felice. Questo lo sappiamo tutti. Fumare quantità esorbitanti di cime di qualità superiore può farvi sentire, allo stesso tempo, nel giusto ma anche terribilmente in errore. I primi dubbi sull'impatto positivo sulla qualità della vostra vita ci arrivano molto spesso quando ci troviamo di fronte alla cassiera del supermarket con una trentina di cibi spazzatura di cui sentiamo terribilmente di aver bisogno: la Cannabis provoca “fame chimica”, questo è il vero problema.
Stando ai risultati di uno studio scientifico, condotto dai ricercatori del Quebec University Health Centers, i consumatori di Cannabis corrono, statisticamente, meno rischi di incorrere nell'obesità rispetto a chi non fuma marijuana. L'obesità, tristemente, è uno dei problemi di salute più diffusi in molti paesi di tutto il mondo. Stoner, consumatori abituali di marijuana e amanti dell'erba coltivata in casa, potete tirare un sospiro di sollievo: le statistiche sembrerebbero escluderci da questo tipo di problema.
I ricercatori del Quebec University Health Center hanno diffuso alcuni dati certi ed affidabili: hanno monitorato 700 adulti di età compresa fra i 18 e i 74 anni, analizzando il legame tra il consumo di Cannabis e l'indice di massa corporea, oltre a diversi altri indicatori. I soggetti che non erano soliti integrare dieta ed abitudini con la Cannabis, hanno manifestato un IMC (Indice di Massa Corporea) di 28,6. Noi, invece, letargici consumatori di Cannabis, abbiamo un IMC medio di 26,8. Un IMC sano deve rientrare fra il 18,5 e il 24,9, quindi qualcuno di noi deve perdere un po’ di grasso!
Gli scienziati canadesi hanno pubblicato i loro risultati sul Journal Of Obesity (Rivista sull'Obesità): “Durante questa indagine a campione condotta su un ampio gruppo di adulti, sia avvezzi al consumo di sostanze che all'obesità, è emerso come il consumo di Cannabis negli ultimi anni sia associabile ad un IMC inferiore, con minori percentuali di massa grassa, insulinemia a digiuno e valori HOMA-IR (insulino resistenza) inferiori”.
Altri studi sembrerebbero confermare quanto sin qui detto. I canoni per l'interpretazione di questi risultati scientifici sono condivisi e comprensibili per tutti i lettori dell'articolo in questione. Probabilmente non è affatto una buona idea consumare Cannabis senza sosta e mangiare qualsiasi tipo di cibo spazzatura possiamo acquistare: questa ricerca non afferma che la Cannabis prevenga l'obesità, ma ipotizza che i consumatori di Cannabis, tutto sommato, potrebbero essere nel giusto!
“Sarei sorpreso se il consumo di Cannabis venisse associato ad un grado maggiore di attività fisica”, ha dichiarato uno dei ricercatori di questo studio, Yann Le Strat.
Allora cerchiamo di sorprendere questo ragazzo e tutti quelli che ci circondano!
Rollate qualche bella cima a predominanza Sativa in uno spinello ben fatto, e portatevela dietro in un viaggio alla scoperta del MONDO. Scalate le vette delle montagne, fate snowboard, o imparate a cavalcare le onde dell'oceano. Trascorrete del tempo in mezzo alla natura e scoprite la realtà e le persone che vi circondano. Tutto ciò è molto divertente e salutare.
Secondo un altro studio, pubblicato di recente dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l'alcool è responsabile del 5,9% dei decessi in tutto il pianeta. L'AIDS è responsabile del 2,7% e la tubercolosi dell'1,7%. Alcuni di noi sanno che alla marijuana non è direttamente imputabile anche un solo caso di mortalità.
Sarà molto interessante tenere sotto stretto controllo gli sviluppi politici in Europa, per vedere quali partiti e che politici cominceranno a prendere per primi seriamente in considerazione i fatti, quando il dibattito sulla legalizzazione di questa pianta prenderà il volo. Provate a approfondire il discorso politico, o parlatene con amici e parenti, per rendervi conto se il proibizionismo della Cannabis possa far parte della realtà del XXI secolo.
Ora non vi resta che uscire a fare una passeggiata, mantenervi in salute e, ancora più importante, godervi la VOSTRA canna :)
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COME ANNAFFIARE CORRETTAMENTE LE PIANTE DI CANNABIS
Le nostre piccole piantine non possono vivere senza, ma dovresti annaffiarle solo quando ne hanno bisogno e la quantità da darle non è sempre chiara. Noi proveremo ad illuminarti riguardo questo problema dandoti delle informazioni base. Per saperne di più sul nostro blog.
L'ACQUA (BASI)
La prima regola per annaffiare le nostre piante è; rendere il pH di valore tra 5.8 e 6.
Regolare il pH:
Tramite acidificazione del terreno
Usando acqua piovana
Oppure si può provare con un altro metodo, non sappiamo se il gusto della cannabis varierà, però funziona! Il metodo consiste nel mettere una bustina di te verde in un annaffiatoio pieno di acqua di rubinetto.
Inoltre, devi ricordarti che l'acqua di rubinetto contiene cloro, che deve essere lasciato a evaporare nell'aria.
Quindi se usi l'acqua di rubinetto per annaffiare le tue piante è raccomandato di lasciare l'acqua di rubinetto in un secchio per almeno 24 ore. Potrai notare che all'interno del secchio cominceranno a formarsi delle piccole bolle, quello è il cloro. Battere dolcemente contro il secchio permetterà al cloro di scomparire dalla superficie dell'acqua. Facendo questo passo di pre riposo dell'acqua, l'acqua avrà anche una migliore temperatura per annaffiare le piante.
Per sottolineare: la temperatura della stanza (Circa 21° C) è la miglior temperatura per annaffiare le tue piante.
Dovrai dare acqua alle tue piante almeno 1 o 2 ore dopo che la pianta ha cominciato a ricevere la luce. Perchè ci sarà l'evaporazione dell'acqua che la pianta non riuscirà ad usare, questo ti darà un aiuto a prevenire la formazione di funghi e muffe.
Coltivatori principanti? Guardare il Propagator Pro e Smart Start.
ANNAFFIARE LE PIANTINE
Quando si semina si dovrebbe sempre seminare in un terreno umido. Questo vale anche per semi pre germinati.
Bisogna annaffiare leggermente il terreno un paio d'ore prima di seminare, in modo che la temperatura e la distribuzione dell'acqua nel terreno siano ottimali.
Ti consigliamo di usare, fino a che il seme non sia spuntato fuori, alcuni fogli di plastica (Da cucina) con un paio di buchi, per prevenire l'essiccazione del seme, spruzzare leggermente ogni giorno con un piccolo annaffiatoio (Esegui questa operazione un paio di volte per vaso ad intervalli di un paio di minuti, in modo che l'acqua possa penetrare del tutto) oppure dare una piccola quantità di acqua alla piantina appena sarà sopra il terreno, dopo di questo basterà dare acqua solamente quando necessario.
Attenzione: dare una quantità veramente piccola la prima volta, in modo da guardare con attenzione gli sviluppi della pianta!
ANNAFFIARE I CLONI
Trattare il terriccio proprio come faresti per le piantine, facendo attenzione che abbia un sacco di umidità, in modo da evitare che l'acqua venga aspirata dalla vostra piantina dal terreno, mantenere l'umidità dell'aria umida (un propagatore è l'ideale per questo) e assicurarsi che il taglio non abbia troppo fogliame su di esso perché si rischia che le radici non crescano o che ci sia troppa evaporazione.
PIANTARE NEL TERRENO DEL MONDO
Se pianti i semini nel terreno, avrai meno necessità di gestire l'acqua in confronto a piante in indoor nei vasi o tubi.
Una volta che la pianta avrà abbastanza radicato nel terreno, solo in alta estate (O se la pianta è eccezionalmente grande) dovrai dare acqua tu stesso, in più.
Tenete d'occhio la vostra pianta, se la foglie cominciano a cadere e a diventare leggermente curve, è un segno che ha bisogno di un po’ di più acqua, se questo succederà e non avrai acqua a disposizione la pianta non si potrà proteggere contro la luce del sole e le sue foglie cominceranno ad essiccarsi, con il risultato che la pianta troverà molto più difficile inviare acqua alle foglie, con conseguenze disastrose.
VASO O VASCHETTE?
NON mettere le piante in un vaso di pietra o argilla; il vaso assorbirà tutta l'acqua e lasciando il vaso alla luce del sole farà velocemente evaporare l'acqua contenuta nel terreno vicino alle pareti del vaso.
Dovrai sempre fare abbastanza buchi alla base del vaso o vaschetta o secchio per far in modo che l'acqua in eccesso possa sempre andare via dal terreno. Annaffiare troppo è quasi serio come una situazione di essiccazione della pianta (Solo che è molto più semplice da risolvere!).
Potrai riconoscere una situazione di troppa acqua quando le foglie cominceranno a cadere e diventare gialle e più spesse.
Inoltre, non bisogna lasciare il vaso nel terreno perchè questo aumenta le possibilità che l'acqua in eccesso non riesca ad andare via. Alcune persone usano addirittura recinzioni in plastica per sollevare i vasi dal terreno.
In un vaso la pianta avrà bisogno di acqua più frequentemente. Un modo semplice per capire se la pianta ha bisogno di acqua è sollevando il vaso, in modo da capire il peso con acqua e senza acqua, in modo da capire, più o meno, quando dovrai dare acqua al terriccio.
Puoi anche infilare le dita nel terreno e sentire se è sufficientemente umido. I primi centimetri possono anche essere secchi, però il terreno sotto deve essere sempre abbastanza umido.
Un Tensiometro sarebbe il metodo migliore per capire i livelli di acqua nel terreno, però costa.
Lasciare le piante rimanere un po’ secche per un po’ di tempo e dopo averne annaffiate rifarlo ha una buona influenza nello sviluppo delle radici e aumenta la capacità di assorbire acqua dalle radici, ma il limite tra una secchezza “giusta” e troppo secca è molto sottile, per cui fai molta attenzione.
E’ comune che i primi centimetri del terreno quando sono stati disidratati abbiano difficoltà ad assorbire acqua. Se questo ti succede dovrai prendere una forca e lavorare il terreno per i primi 2 o 3 centimetri, con calma e attenzione, dopo dare un po’ di acqua, aspettare almeno 5 minuti e ripetere l'operazione e aspettare nuovamente almeno 5 minuti, dopo questo continuare ad annaffiare il terreno in modo normale, potrai notare che il terreno sarà ritornato ad assorbire l'acqua in modo molto più veloce.
L'ULTIMA SETTIMANA PRIMA DEL RACCOLTO
Una settimana prima del raccolto dovrai smettere di annaffiare le piante; questo darà alle piante una piccola spinta nello sviluppo delle cime!
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Cannabidiolo:Cosa e'?
Abbiamo gia sentito parlare dell'uso terapeutico della cannabis ma se sballa che cosa fa di buono? La canapa ha due principi attivi : il THC ( e’ questo che porta lo sballo) e il CBD ( cannabidiolo, porta benefici al corpo e stabilizza il THC portando benefici anche psicologici .
Secondo una recente ricerca di laboratorio effettuata da un'équipe del California Pacific Medical Center Research Institute, il cannabidiolo potrebbe essere in grado di bloccare il gene Id-1 che provoca la diffusione delle metastasi del cancro al seno, ma anche di altre forme tumorali. Può anche curare epilessia e malattie degenerative.Il CBD potenzia l'efficacia analgesica del THC prolungandone la durata di azione (attivando il pathway serotoninergico a livello del rafe dorsale) e al tempo stesso ne riduce gli effetti collaterali su frequenza cardiaca, respirazione e temperatura corporea. In particolare il CBD interagisce come un'agonista verso i recettori dei cannabinoidi GPR55, verso i recettori vanilloidi TRPV1 e TRPV2 e verso i recettori per la serotonina 5-HT1a. Il cannabidiolo è inoltre un'antagonista, non specifico, dei recettori cannabinoidi CB1 e CB2, dei recettori per gli oppioidi MOR e DOR e di altri neurotrasmettitori.
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Dove nasce la canapa?
Canapa (Cannabis) è un genere di piante a fiore (angiosperma) e insieme al luppolo
(Humulus lupulus) costituisce la famiglia delle Cannabaceae, dette anche Cannabinacee, ordine delle Urticales. La canapa è originaria in realtà dell'Asia centrale. Pianta sacra per la gente hindu. È generalmente accettata l'ipotesi secondo cui la canapa sia giunta nelle Americhe dopo Colombo; tuttavia Balabanova, Parsche e Pirsig (1992) hanno trovato residui di cannabis, nicotina e cocaina in numerose mummie (115-1500 d.C.) scoperte in Perù. Prima dell'avvento del proibizionismo della cannabis le diverse varietà della canapa erano coltivate in tutto il mondo fin dall'antichità, e utilizzate in vari e numerosissimi campi: la sua corteccia costituiva la materia prima per la produzione di carta, fibre tessili in genere (corde, abbigliamento, ecc.
nella medicina umana e veterinaria erano molto utilizzate le foglie, ma soprattutto i fiori, soprattutto per le proprietà della marijuana di dare visioni
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TOP 5: FACILI RICETTE ALLA CANNABIS
Cucinare con la Cannabis è un ottimo modo per stimolare la creatività e le papille gustative, con un po’ di ebbrezza della vostra erba. Ecco qui per voi cinque facili ricette da portare con voi in cucina.
Cucinare con la Cannabis è un ottimo modo per stimolare la creatività e le papille gustative, con un po’ di ebbrezza della vostra erba. Ecco qui per voi cinque facili ricette da portare con voi in cucina.
Cucinare con la Cannabis è delizioso ed un ottimo modo per ispirarsi in cucina, cucinando a puntino una bella fusione all'erba. Il fatto è che potrebbe essere piuttosto arduo decidere da che parte cominciare, soprattutto se non avete mai cucinato nulla da soli prima. Ma non perdete le speranza! Abbiamo messo a punto una lista delle nostre cinque migliori ricette alla Cannabis, facili da seguire e che vi porteranno alla conquista della vostra cucina. Quindi, cominciamo!
. CANNABUTTER
Il burro infuso alla Cannabis è un'ottima ricetta da imparare. Anche se non doveste averlo mai assaggiato prima, sappiate che si tratta di un ingrediente eccezionale da usare per la preparazione di altre ricette, dando un che di frizzante in più al vostro piatto (senza considerare che la maggior parte delle ricette a seguire ne prevedono l'impiego!). Per realizzarlo, macinate finemente la vostra marijuana (18-30 grammi circa dovrebbero bastare). Aggiungetela, quindi, in una pentola con un litro di acqua e circa 250g di burro. Fate andare a fuoco lento e mescolate. Lasciate sul fuoco per almeno 3 ore, ma potrebbe volerci anche un'intera giornata, a seconda dei casi. Saprete che il prodotto sarà pronto quando potrete osservare distintamente uno strato di grasso in superficie. Se fosse necessario, aggiungete un po’ d'acqua.
Nota: Fate attenzione a non riempire troppo la vostra pentola, se volete evitare schizzi di grasso ovunque, con il conseguente rischio di fare pasticci o di bruciare qualcuno. L'ideale sarebbe usare una pentola dotata di coperchio trasparente.
Una volta giunti a questo punto, lasciate raffreddare il composto, quindi filtratelo in una ciotola capiente. In questo modo andrete ad eliminare ogni residuo di materia vegetale. Ponete la ciotola in frigorifero e lasciatelo solidificare una notte: al mattino troverete uno strato di burro di Cannabis pronto per voi. A questo punto dovrete fare attenzione a rimuovere lo strato superficiale di burro dalla ciotola, per evitare che ricada nell'acqua rimanente! Questo burro può essere conservato in frigorifero.
4. TÈ ALLA CANNABIS
Ecco una ricetta facilissima e super veloce. Tuttavia, avrete bisogno di un po’ di burro di Cannabis (vedi sopra). Non dovrete fare altro che preparare una tazza di tè come siete soliti fare normalmente, quindi aggiungere un cucchiaino del vostro burro di Cannabis.
Addolcite con miele o latte e la fusione sopraggiungerà in un istante!
3. GELATO ALLA MARIJUANA
Il gelato alla marijuana può essere il modo perfetto per terminare un pasto. Per prepararlo, ponete 500ml di panna liquida in una pentola e riscaldate a fuoco medio portando ad ebollizione. In un'altra pentola, fate sciogliere 50 grammi di burro di Cannabis (vedi sopra) e 75 grammi di zucchero. Mescolate un po’ di frutta, come banane o fragole, in una ciotola. Unite il tutto e mescolate bene. Ponete il composto in un contenitore capiente e mettete in freezer per una notte.
2. “MUG CAKE” AL CIOCCOLATO IN 5 MINUTI
Questa ricetta è un modo eccezionale e super veloce per preparare un dolce al cioccolato a base di Cannabis, pronto da gustare in cinque minuti. Per iniziare, prendete una grossa tazza resistente al microonde. Aggiungete 2 cucchiai di cacao in polvere, 4 cucchiai di farina, 4 cucchiai di zucchero, alcune scaglie di cioccolato ed un uovo. Mescolate il tutto e aggiungete eventuali altri ingredienti di vostro gradimento, come ciliegie, marshmallow o estratto di vaniglia. Quindi aggiungete un po’ di burro di Cannabis, tutto quello che volete (a patto che abbiate le idee chiare sulla sua potenza). Ponete nel microonde e lasciate cuocere per 3-5 minuti: pronto per essere gustato!
1. BROWNIE ALLA CANNABIS
Questa, probabilmente, è la ricetta per il più famoso prodotto commestibile alla Cannabis: i brownie alla Cannabis sono assolutamente facili da realizzare. Tutto ciò di cui avete bisogno è un po’ di marijuana, olio e un preparato per brownie. Prima di tutto, assicuratevi che il vostro preparato per brownie sia di quelli che prevedono l'aggiunta di olio, questo è fondamentale.
Per cominciare, dovrete infondere l'olio con la vostra Cannabis. Macinate 4-18 grammi di erba (a seconda della potenza desiderata) il più fine possibile. Ponetela in una pentola e aggiungete l'olio richiesto nelle indicazioni allegate al vostro prodotto per brownie. Fate riscaldare l'olio a fuoco medio per circa 30 minuti, mescolando di tanto in tanto, in questo modo farete infondere nell'olio i cannabinoidi della vostra erba. In ultimo, lasciate raffreddare l'olio, quindi filtrate la materia vegetale. A questo punto il vostro olio a base di Cannabis è pronto per essere usato come ingrediente del vostro preparato per brownie! In caso lo desideriate, potete lasciare l'erba nel composto,
Ecco fatto. Cinque ricette facilissime da seguire. Ora sarete in grado di preparare da soli un po’ di burro o di olio di Cannabis e, una volta che avrete questi ingredienti base, nessuno potrà più fermarvi. Quindi andate in cucina, e cuocetevi a puntino! ;)
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FOSFORO PER LA CANNABIS
Il fosforo gioca un ruolo importante in tutti gli organismi viventi e forma dei componenti essenziali nella nutrizione sia delle piante che degli animali. Ha una posizione chiave nel metabolismo cellulare e nell'energia totale trasferita della pianta. Ha anche un compito nella costruzione della membrana cellulare, nel DNA e in ogni sorta di proteine ed enzimi.
I fosfati sono indispensabili per le giovani piante; circa i ¾ dei fosfati assorbiti vengono raccolti prima che la pianta abbia vissuto un quarto del suo ciclo vitare! Le maggiori concentrazioni di fosfati si trovano in piante della pianta che si stanno sviluppando, come le radici, i germogli e il tessuto vascolare.
INTRODUZIONE
Il fosforo è un elemento chimico che appartiene ai non metalli e non si trova puro in natura perché in questa forma è estremamente reattivo. È stato scoperto nel 1669 da un alchimista dall'evaporazione dell'urina (nel tentativo di sintetizzare dell'oro).
FOSFORO NELLA PIANTA DI CANNABIS
I composti fosfati in una forma di cui la pianta possa fare uso si trovano raramente in natura. In passato, le persone tritavano le ossa (la pappa di ossa) come fertilizzante, ed in seguito usavano acido solforico grazie a cui i fosfati erano stati resi più disponibili. Nella seconda metà del 19^ secolo, si iniziò ad estrarre il guano su larga scala, un fertilizzante fosfato naturale creato con l'accumularsi di feci di uccelli marini, per l'uso agricolo.
Attualmente i materiali di base vengono estratti dai fosfati naturali, principalmente minerali ricchi di fosfati estratti da luoghi come il Marocco, l'Algeria, il Nord e Sud America. per rendere i fosfati naturali adatti per l'agricoltura e l'orticultura vengono prima acidificati e poi purificati. Nell'agricoltura alternativa vengono tritati finemente o riscaldati e sono disponibili come granuli espansi nei negozi di agraria.
CARENZA DI FOSFATI
Certi sintomi della carenza di fosfati descritti nella documentazione non devono essere confusi con la carenza da azoto. Una carenza di fosfati nella cannabis è caratterizzata non da una vistosa colorazione viola nello stelo e nelle venature delle foglie, ma da una pianta piccola con foglie necrotiche viola-nere che si deformano ed eventualmente arricciano.
La sua progressione in ordine cronologico:
Al principio la pianta diventa di color verde scuro, un tipo di verde scuro diverso dal verde scuro (blu-verde) che si riscontra nelle carenze di potassio.
La crescita in altezza e lo sviluppo delle gemme laterali è ritardata.
Dopo 2 o 3 settimane compariranno macchie scure viola/nere sulle foglie medio-giovani e più vecchie, a causa delle quali le foglie si deformeranno.
Le necrosi viola/nere si estendono al picciolo della foglia. La foglia di accartoccia, arriccia e muore.
CAUSE DELLA CARENZA DI FOSFATI
Avere un pH troppo alto nel mezzo di coltura (pH >7); significa che la pianta ha una capacità ridotta di assorbire fosfati, e che nel suolo si stanno accumulando composti fosfati insolubili.
Suolo troppo ricco di ferro o zinco, o troppo acido.
Per la fissazione nel suolo
COSA FARE
I fosfati inorganici, in forma ionica, vengono assorbiti molto facilmente. Per quanto è noto, le piante non assorbono fosforo in forma organiza. Però, i fosfati inorganici, possono essere rilasciati nel suolo dal decadimento di particelle organiche. Grazie agli effetti residui dei fosfati, è facile capire che più la terra è vecchia, più tende ad essere ricca di fosfati.
Arricchire il suolo con fertilizzanti contenenti fosfati dopo un deficit nella pianta, si è scoperto avere molto poco effetto; a causa della precipitazione e dell'assorbimento i fosfati difficilmente penetrano la terra ed è difficile per una pianta riprendersi dai disturbi alla crescita subiti quando era giovane. Per questa ragione i fertilizzanti contenenti fosfati devono essere ben lavorati insieme alla terra.
La prevenzione è migliore della cura, usate un buon terriccio e/o un buon fertilizzante, andate in un negozio specializzato per un consiglio professionale.
Con un pH alto il modo migliore per acidificare il mezzo di coltura è con una soluzione diluita di acido fosforico (il valore sicuro di pH è, per l'idrocultura: 5.2 – 6.2, per terreni argillosi: 6 - 7 per il compost: 5-5 - 6.5).
Fertilizzanti alternativi che contengono fosfati comprendono: guano, sangue secco, pappa d'ossa, fosfati naturali e liquami. Lo scantaggio è che contengono un livello variabile di fosfati, che inoltre sono abbastanza poco disponibili per la pianta. la finezza di macinazione del fosfato di origine e l'acidificazione prima dell'uso migliorano la solubilità dei fosfati naturali. La soluzione migliore è scegliere prodotti che sulla confezione dichiarano una percentuale garantita.
Un eccesso di fosfati è dannoso per l'ambiente e può attivare ogni sorta di effetto collaterale, incluse carenze di zinco, rame o magnesio.
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COS'E’ L'INDICA E COS'E LA SATIVA-
Indica e sativa sono i due principali tipi di cannabis. Ecco come distinguerli. La cannabis è una delle colture più antiche conosciute al genere umano, con record di datazioni di coltivazioni risalenti a migliaia di anni fa. Oggi è ampiamente accettato che la marijuana si presenti in due specie diverse: Cannabis indica e Cannabis sativa. L’incrocio di questi due tipi ha portato poi ad una grande varietà di ceppi ibridi, con caratteristiche uniche. Le differenze tra marijuana indica e sativa rimangono un argomento di enorme e aperta discussione, soprattutto tra gli scienziati che studiano la pianta. Tuttavia, la maggior parte di loro concorda sul fatto che indica e sativa siano due piante che si distinguono in vari modi. Aspetto dei tipi di #Marijuana Il modo più comune di distinguere cannabis indica da cannabis sativa è l’aspetto, o ciò che gli scienziati chiamano morfologia. La marijuana Sativa si presenta come una pianta alta, vagamente ramificata e con lunghe foglie strette. Di solito sono coltivate all’aperto e possono raggiungere altezze galattiche (5 metri). Incredibile. Veri e propri alberi. Le piante di marijuana Indica sono invece più basse, densamente ramificate e presentano foglie più larghe. Queste piante sono più adatte alla coltivazione indoor. Effetti dei diversi tipi di #Cannabis Oltre ad avere aspetti differenti, marijuana Indica e marijuana Sativa sono piante che hanno differenti effetti a seconda delle persone, ma più generalmente presentano le seguenti distinzioni: Marijuana Sativa Ravvivante ed energico. Più sveglio e Creativo. Cerebrale, spaziale, viaggi come se piovessero e a tratti allucinogena. Più adatta per l’uso di giorno Vedi anche come la Marijuana influisce sull’aumento della creatività. Marijuana Indica Rilassante e calmante. Divano. Tremolio o formicolio di alcune parti del corpo e rilassamento muscolare estremo. Più adatta per l’uso notturno. Tuttavia, nessuno studio scientifico ha confermato queste differenze. In realtà, la storia suggerisce una differenza molto più semplice tra i due tipi di marijuana: indica e sativa. La classificazione iniziale di marijuana Indica è stata fatta dal biologo francese Jean-Baptiste Lamarck, nel 1785. Lamarck ha osservato che le colture di canapa tradizionali presenti in Europa non presentavano alterazioni della mente dovute all’utilizzo, rispetto ad alcune varietà che si trovavano in India e da cui si faceva hashish. Lui coniò allora il termine Cannabis Indica, per distinguere la Marijuana indiana dalla Marijuana europea, nota al momento come Cannabis Sativa. In ugual maniera, la Cannabis Indica fu poi riconosciuta come terapeutica dalla medicina occidentale nel corso del 1800. Differenze genetiche dei tipi di Cannabis Gli scienziati che hanno studiato le differenze tra indica e sativa hanno creato una serie di teorie basate sulla genetica. Una teoria prevalente si concentra sulla produzione genetica di THC e CBD. Le piante che producono alti livelli di THC esprimono geni che codificano per la sintesi dell’enzima THCA. Questo enzima converte il CBG in THCA, che diventa il THC quando riscaldato (prova a leggere anche come decarbossilare la marijuana per capire come il THC venga rilasciato solo tramite riscaldamento). Queste piante sono in genere considerate Sativa. D’altro canto, alcune piante esprimono geni che codificano per la sintesi dell’enzima CBDA. Questo enzima converte invece il CBG in CBDA, il precursore del CBD. Queste piante sono in genere considerate Indica. In base a questa spiegazione, la marijuana Sativa presenta molto più THC che CBD, mentre la marijuana Indica presenta livelli maggiori di CBD. Il problema è che, oggi, molti ceppi producono quantità variabili di entrambi gli enzimi. Alcuni ricercatori ritengono che questo è dovuto all’ibridazione. È stata anche proposta una teoria alternativa basata sull’origine geografica. Recenti tentativi di distinguere Marijuana Sativa da Marijuana Indica si sono basati su teorie genetiche e geografiche. Esistono anche alcune specie meno comuni, come la #Cannabis Ruderalis, che è tipica delle regioni dell’Europa dell’Est, della #Mongolia e della #Russia. Quest’ultima è molto usata per creare ibridi con dominanza Indica e Sativa, sfruttando la resistenza della Ruderalis.
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Come produrre #hashish——–
Gli scarti, le foglie e altre parti che contengono ghiandole resinose sono solitamente buttati via quando si usa un metodo di raccolta tradizionale. Queste parti però arrivano ad avere il 10% del totale di #THC della #pianta. Ma per fortuna l’hashish, che può essere prodotto in diversi modi, utilizza queste parti e le concentra in un unico mattoncino con un alto concentrato di THC. —-Rotolare con le #mani— Questo metodo è considerato essere il più facile, quello meno costoso e che produce l’hashish di migliore qualità. Sfortunatamente è anche quello più impegnativo da un punto di vista del tempo. Innanzitutto far seccare la pianta poi con le mani pulite prendere gli scarti della pianta e iniziare a rotolarli tra i due palmi. Durante la fase di sfregamento sulle mani si formerà una patina nera e continuando a sfregare si creeranno delle piccole palline di resina. Questo materiale può essere pressato e si può far prendere la forma che si vuole. Setacciamento —Il #setacciamento— ci impiega meno tempo rispetto al metodo descritto in precedenza e resta comunque abbastanza economico, ma produce un hashish che a volte contiene materia vegetale e richiede l’acquisto di un buon setaccio a maglia. Un altro strumento essenziale è un pezzo di vetro o specchio per catturare i tricomi che passano attraverso il setaccio, una carta di credito per spingere le parti della pianta e la pianta stessa. Per fare hashish usando questo metodo posizionare il setaccio sopra il vetro e spingere le parti della pianta sul setaccio usando la carta. Questo farà si che si venga a creare una polvere di concentrato di hashish. Il primo livello sarà il più #potente. Con questo metodo è virtualmente impossibile creare un hashish puro, ma è tra i metodi più semplici ed economici. —-Metodo del #frullatore—– Un altro metodo semplice che usano i coltivatori amatoriali è quello del frullatore. Per questo sistema si utilizza il semplice fatto che le parti della pianta sono più leggere dell’acqua, mentre le ghiandole resinose no. In questo caso avremo bisogno di un frullatore, cubetti di ghiaccio e acqua oltre a un setaccio da seta, un filtro di caffè e una brocca di vetro. Per la creazione dell’hashish posizionare le parti della pianta nel frullatore insieme al ghiaccio e all’acqua fredda. Iniziare a frullare per un minuto fino a quando il composto non sia verde e schiumoso. Eliminare il liquido usando il setaccio e la brocca, lasciando che tutta l’acqua defluisca in 20-30 minuti. Una volta che la resina è caduta in fondo alla brocca svuotare 2/3 del’acqua. Aggiungere altra acqua ghiacciata e lasciare che la resina si unisca. Scaricare più acqua possibile, ma senza perdere i #tricomi, iniziare allora a scolare il liquido con il filtro da caffè e strizzare con cura per asciugare. La massa che si è creata fredda e leggermente umida sarà una palla facile da manipolare e un hashish potente. Questo prodotto può essere pressato in uno #stampo o diviso in piccolo porzioni. Le parti avanzate della pianta possono essere lavata e usate una seconda volta per rimuovere quello che avanza della resina. Ci sono altri metodi per produrre hashsish, alcuni sono facile da eseguire anche per produttori #amatoriali, ma altri richiedono un equipaggiamento specifico. Senza considerare il metodo scelto assicurati di minimizzare gli scarti e fare in modo di trarre più vantaggi possibili dalla tua pianta di #cannabis.
nel video seguente si puo’ vedere la procedura del setacciamento ;) come viene effettuata.
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Il colore verde brillante è praticamente l’emblema della marijuana. Come accade con tutti i vegetali, la pianta della cannabis esprime attraverso delle variazioni di colore il proprio stato di salute e le proprie necessità, perciò i coltivatori si preoccupano subito se vedono che le loro piante ingialliscono, diventano marroni o, addirittura, prendono delle tonalità azzurrine o purpurea tra i fattori che possono produrre questi cambiamenti ci sono le variazioni dei livelli di pH (in mezzi acidi tendono al rossiccio, in mezzi più alcalini ai toni azzurrini o purpurei), le carenze di azoto (giallo) o potassio (verde scuro e violetto), e, soprattutto il freddo. Se si abbassano di molto le temperature, le piante tendono a mostrare diverse colorazioni. Ovviamente, tali cambiamenti nella pigmentazione devono essere tenuti sotto controllo, perché se sono dovuti effettivamente a ragioni di salute della pianta, il risultato sarà una #marijuana di minore qualità rispetto a quella di colore verde#brillante. Tuttavia, non si tratta affatto di un verità assoluta. Esistono varietà di marijuana di quasi tutti i #colori, colori che hanno un’origine genetica e che non hanno nulla a che vedere con problemi o carenze. Le più conosciute e appariscenti sono quelle chiamate varietà purple, che presentano un bellissimo colore violetto in diverse sfumature.
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