Don't wanna be here? Send us removal request.
Text
La mia sistemazione temporanea...
Riesco a mala pena a fare dei programmi a breve termine, sono fortunata nell'aver trovato questa sistemazione temporanea, il signorotto sembra inerme di fronte alla mia presenza,sono tranquilla,mi piace fare sport,infatti tutte le mattine sono in piscina,a Pieve di Cadore abbiamo la piscina comunale,ordinata e pulita,sono lì tutte le mattine,sono rimasta in forma, ma le gambe fanno sempre male,la zona inguinale ogni tanto tirano i nervi,ma resta sempre sopportabile.
Di questa sistemazione l'ideale sarebbe farci un b&b,la mansarda è in buone condizioni, soltanto per il periodo estivo,l'inverno è stato veramente glaciale sono riuscita a muovermi per lavoro ed andare a venezia, ora come ora devo trovare un altra sistemazione sempre a venezia, devo lavorare nei prossimi mesi e non posso certo dimenticarmi di Carlos,è un ragazzo fantastico, l'ho conosciuto nel 2015 per caso,abbiamo in comune una conoscenza Anna,un incontro casuale,è stato splendido per un paio di mesi,poi sono dovuta andare via da venezia, l'ho ritrovato successivamente, ci siamo visti pochi giorni fa,come sempre è bello scopare,è sempre umido,bagnato,la sua costante eccittazione è tremenda,il suo corpo è sempre caldo,è soltanto mio,il suo odore è penetrante con la mia lingua lo lecco fino allo sfinimento, l'erezione del suo cazzo è unica,riesce a penetrarmi senza farmi del male,mi scivola dentro,sono sempre eccittata umida e bagnata,lo lascio sempre andare,mi piace così,riesco sempre a ritrovarlo nel mio pensiero. Ora come ora devo soltanto pensare a come trascorrere i prossimi mesi,la mia destinazione finale è il Sud America, la Bolivia, ho ancora la mia casa,è in buone condizioni abitative,una parte della casa è affittata ,l'inquilino è Angel, un bravo ragazzo,credo che si sia preso cura della casa come se fosse sua.
Questo pomeriggio andrò in piscina,lo sport è fondamentale, per mantenere sane le mie gambe,e poi come sempre devo programmare i prossimi giorni,a breve riceverò il mio bonifico bancario e poi di nuovo in partenza. L'unico problema della mia sistemazione temporanea è l'inquilino molesto,per fortuna che lo vedo poco,ogni tanto riesce a darmi qualche strappo in piscina,è sempre tra i suoi pensieri, credo pensi alle sue figlie,io ne conosco soltanto una quella della foto,le altre credo facciano parte della sua immaginazione. Mi manca Carlos,o meglio mi manca scopare,sento ancora il calore del suo corpo. Per il momento la piscina è fondamentale per mantenermi in forma, poi si vedrà.
0 notes
Text
Ira, studentessa universitaria in cerca di sistemazione temporanea...
Come ogni mercoledì mattina mi sveglio nel mio letto divano,devo solo programmare la mia giornata,mi aspetta la lavatrice,è proibitiva si deve fare sempre dopo le 19 di sera,credo che sia una questione di risparmio energetico, sono riuscita a trovare questa mansarda per poco o quasi niente,quello che me l'affitta è un signorotto sulla settantina o poco più, credo abbia una famiglia,abbiamo in condivisione la cucina,ogni tanto sento qualche telefonata,a volte sono di lavoro,ex colleghi di lavoro anche quelli vecchi,probabilmente alla ricerca del posto fisso,soltanto una volta mi è capitato di sbirciare la chiamata di una ragazza probabilmente sua figlia,di sicuro ne ha una di figlia,vedo la foto appesa alla parete,due codini in testa,una foto dell'asilo.La fortuna di questa sistemazione è che non devo dare troppe spiegazioni sulla mia vita,sul mio passato,il Sud America fa male, ancora adesso mi sveglio con le gambe doloranti,non finirò mai di odiare i militari,si chiama Sistema di Sicurezza Nazionale, io la chiamo frequenza,una lunga intermittenza, a volte semplicemente sorrido di fronte al mio stato d'animo a volte la sofferenza si ferma e mi fa guardare al mio passato come per dire,non ti dimenticare, rimani viva,resta nel presente,ma non dimenticare mai,anche se le gambe ti faranno male sempre,sarai per sempre te,Aurelia,una lunga intermittenza, il cuore batte ancora,resta ancora con me.Il signorotto è sincero,non fa troppe domande,se ne intende della vita,è stato un sondatore, ha viaggiato moltissimo, credo che abbia girato il mondo per ragioni di lavoro,il Sud America lo co conosce molto bene,non abbiamo mai toccato l'argomento militari,la repressione brutale tacitamente approvata dalla sua gente,il Sud America è la sua ambiguità, quelle sfumature che fanno ancora male,come poterti dire io sono quella parte di te che non riesci ancora ad accettare,sicura del fatto che non riuscirei mai ad esprimere cosa sia veramente l'IRA ,tradotto Irish Republican Army, o semplicemente definirla attraverso la corrente,una scossa elettrica, mi basta la corrente elettrica per raggiungerti ovunque tu sia sarai sempre con me.L'imprevvisto ci fa male,quel non poter provvedere,le lacrime ci scorrono lungo il viso,quel filo che viene tranciato via,il cuore lo senti scoppiare,senti fisicamente il dolore,lo senti pulsare fino a tremare,non riesco a farti sentire il mio dolore,non riesco a dirti L'IRA sono io,una furia, Aurelia è viva,corre,mangia,beve,si innamora,ama la vita più di ogni altra cosa al mondo,sono riuscita a conoscere,persone,amori,muovermi,lavorare,mi sono laureata,ho conosciuto venezia, Ca' Foscari,il mio relatore Shaul,preso all'ultimo momento. Non c'è un programma predefinito per conoscere le persone,non esiste schema per inquadrarle,er definirle,non ci sono le razze,i colori,le religioni, esisto come essere umano,con le mie debolezze,mi sono persa di nuovo,finito di lavorare a Marghera faccio rientro a casa,non trovo più la strada,ma ecco che ci sono due ragazze, mi indicano il percorso, il mio senso dell'orientamento è catastrofico,sono costretta a fidarmi anche se non voglio,le mie barriera sono altissime.Finalmente rientro a casa,sono ospite da una ragazza,sicura è lesbica,per educazione non esprimo niente,sono contenta di rientrare,devo trovare un altra sistemazione, le lesbiche le definisco come dei fardelli invadenti.Tra le altre cose ho pagato il mio pernottamento a venezia,ad aprile ho altri appuntamenti, quindi non posso rimanere.Dopo la mia laurea ,trovare un posto di lavoro fisso è stato difficile, la mia resistenza a determinate condizioni di lavoro sono sempre al limite,la necessità di muovermi,non mi è concesso di rimanere ferma,ho cambiato paesi,ho vissuto in Bolivia,in Argentina e adesso in Italia,devo muovermi costantemente,ci sono sempre piani nuovi e diversi,l'Italia è uno di quei pochi paesi in Europa che non conosce il terrorismo Islamico, definiamo il King come una furia cieca,un qualcosa che si muove nell'anima,la riesci proprio a piegare la Germania.
0 notes
Text
A caccia di farfalle...
mentre lungo il bordo dei piccoli smeraldi e diamanti,le punte dei denti del pettine perfettamente arrotondate,il nome, un nome femminile e probabilmente una data di nascita,oppure una data di morte, Sofia, di lei non sappiamo nulla, o poco, negli scritti non risulta niente,una traccia minima viene data da alcune affermazioni dove un sacerdote era abitudinario a pettinare i lunghi capelli di Sofia,capelli lunghi come la seta e le trecce venivano decorate con dei nastri dorati. La bimba conosceva tutte le arti del combattimento, il bastone e l'utilizzo dei coltelli,sono rimasta impressionata dalla devozione dei sacerdoti è dalla loro pazienza nell'insegnamento delle arti da combattimento ad una bimba. Io posso soltanto supporre che Sofia potesse essere una bimba bianca,nata senza capelli, ma è soltanto una supposizione,non ci sono prove effettive di questo. Il mio pensiero fa poi ritorno a Carlos è alle sue rocambolesche avventure, o meglio al suo atteggiamento indisponente e senza alcun senso. La mia ricerca prosegue anche senza Carlos,la mia idea è quella di rivederlo e provare a chiarire le cose,in realtà non saprei neanche che cosa dire,perché non capisco dove stia il problema, una furia omicida all'interno della mia vita,non ha alcun senso,spero di andare via al più presto,in uno dei miei cassetti sono rimasti i suoi pantaloncini corti anche quelli degli stracci,un ricordo concreto di qualcuno,gli mando un messaggio su Whatsapp, ho ancora il suo numero,gli dico soltanto: quando vuoi che ci vediamo per un caffè? Nel mentre che mi preparo un caffè, ricevo il bip di risposta,è proprio lui Carlos,un sorriso smagliante,a lettere cubitali,se vuoi anche questa sera! Ti porto i pasticcini al cioccolato,va bene alle 22.00? La mia pazienza non ha limiti,gli rispondo: va bene alle 22.00 non portare i pasticcini,la torta al cioccolato la preparo io. Come gran risposta ricevo un sorriso smagliante e un gran ok. Resto ancora a pensare al pettine e a Sofia,a tutti i sacerdoti oramai defunti,di loro un ricordo,è il pettine che mi scivola dalle mani mentre vado in cucina a preparare la torta al cioccolato per Carlos è per me.
0 notes
Text
A caccia di farfalle...
Una notte di settembre, mentre rientravo a casa dopo un lungo viaggio in Africa, apro la porta e trovo il mio appartamento sottosopra, nessuno in casa,mi avvicino al tavolo e trovo un biglietto indirizzato proprio a me,il mio nome a lettere cubitali:Aurelia, my love, dalla scrittura sono riuscita a capire chi era,uno dei miei tanti incontri occasionali,il suo nome è Carlos,le gambe cominciano a tremare,dopo un anno di assenza, che non ci siamo visti, il mio appartamento disintegrato,una furia omicida, sulle pareti non è rimasto niente.Apro automaticamente il biglietto e ci trovo scritto sempre a lettere cubitali, Puttana, certo le parole non mi sono piaciute per niente,è stata una di quelle scoppate occasionali,il motivo per il quale per il quale glielo data è perché tra me e lui c'è una conoscenza in comune,un amica di vecchia data,conosciuta ai tempi dell'università, Anna, mi sono fidata e glielo data.E' stato un anno interessante, un estate di fuoco ,praticamente addosso aveva gli straccetti, sono io il genio in tutti i sensi,lavoro più di un negro e sono in grado di amare senza chiederti niente in cambio,ma Carlos è l'eccezione a tutte le regole,mi sono sempre detta qui c'è qualcosa che non va, per me è stata una grande scoppiata,mi sono divertita e ancora adesso ho dei bellissimi ricordi,i miei ex vivono costantemente nel mio pensiero e nel momento del bisogno non manchiamo mai,anche dopo vent'anni,di norma sono sempre io ad avere bisogno di aiuto. Uno sfogo di parole,tanta rabbia che non si capisce il perché, sono semplicemente andata via senza dire niente,mi sembrava tutto normale, ma così pare che non sia.Rimproveri del genere,quale sarà il prossimo che ti farai, parole di cattivo gusto,io vivo la mia vita come meglio credo,tra me e lui ci sono dieci anni di differenza, ci sono altri ragazzi,altri amori,altri pensieri,la lingua per me è il castellano, la fedeltà assoluta, oltre ogni limite,sappiamo soffrire senza pietà, l'eterna speranza della libertà, e così ogni giorno della nostra vita,prendo in mano il biglietto e lo strappo. Mentre la mia memoria ritrova il suo giusto ordine sono seduta al tavolo di casa mia e comincio a prepararmi per un nuovo viaggio,faccio la ricercatrice da oltre dieci anni,l'argomento è un sacerdote guerriero della civiltà precolombiana,la sua scomparsa o meglio la sua morte,di lui sono rimasti soltanto gli abiti,e qualche gingillo qua e là,nella stanza al momento del suo ritrovo nonc'era niente era come se si fosse polverizzato, a distanza di così tanto tempo anche le anime scompaiono, la problematica si pone dal momento che essendo stato un sacerdote di norma vengono mumificati,invece lui no,infatti gli altri sacerdoti sono stati ritrovati,di lui non è rimasta traccia. In totale erano trenta sacerdoti,per la precisione trentaquattro, all'interno del monastero li hanno catalogati tutti quanti,la mia ricerca oramai va avanti da diversi anni,il guerriero era semplicemente uno scribacchino,riportava tutto quanto per iscritto giorno per giorno, è incredibile tutte le informazioni che siamo riusciti a recuperare, dalle azioni quotidiane di tutti i sacerdoti, alla consumazione dei cibi,il lavaggio delle tuniche c'era un procedimento ben preciso per non consumare la stoffa e lo stesso l'asciugamano,il taglio dei capelli avveniva ogni tre mesi esatti,i capelli venivano poi conservati all'interno di un baule,dedicati alle bambine bianche,è una leggenda che narra la storia di una bimba nata senza capelli per la volontà di Dio,i sacerdoti in dono gli hanno sempre dato i propri capelli,si narra quindi che ogni tre mesi i sacerdoti donavano i propri capelli alla bimba e ognuno di loro la pettinava e intrecciava delle splendide trecce,così per l'eternità. La morte dei sacerdoti è avvenuta casualmente, qualcuno di loro a causa di un incidente, altri per malattie rare,oppure degli omicidi, e il mio scribacchino scomparso nel nulla,la cosa strana è che nella sua stanza è stato ritrovato un pettine meraviglioso,in oro puro,delle pietre preziose incastonate nel manico..
0 notes
Photo
😉😉😉😉😉 https://www.instagram.com/p/CrsoKfhoZMb/?igshid=NGJjMDIxMWI=
0 notes
Photo
😊😊😊😊 https://www.instagram.com/p/CrsoFetIjlJ/?igshid=NGJjMDIxMWI=
0 notes
Photo
😄😄😄😄 https://www.instagram.com/p/CrsoBasoaGp/?igshid=NGJjMDIxMWI=
0 notes
Text
Mercede è tua Henry, una lunga intermittenza del cuore
con me, ha trovato un lombrico a terra e ci gioca, i suoi giocattoli sono loro, i lombrichi, le rane, i rospi, ogni tanto ci sono anche le galline. Io continuo la ricerca, fra una settimana dovrò incontrarmi con il primo sciatore alpinistico, di Henry mi è rimasta forse qualche traccia, qualche speranza, sono passati cinque anni senza avere nessuna notizia. Ho ancora l'indirizzo quello vecchio di casa, forse ci ha fatto ritorno, è stato qui in Bolivia, so dove ha alloggiato quando stavamo ancora insieme, domani mattina ci andrò, è una vecchia caserma militare, Henry è un militare fa parte delle Forze Speciali, prendo in braccio Mercedes e ci prepariamo la colazione.
Al mattino quando mi sveglio lascio Mercedes con la domestica, parto per Monteagudo quando arrivo davanti alla caserma ci trovo un militare mi chiede i documenti e mi fa passare, passo attraverso un corridoio, busso alla porta del Generale Raul Lopez Leyton, entro mi stringe la mano e mi dice che ha le notizie che voglio, Henry è stato qui un mese fa e ci ritornerà nuovamente, sono diversi anni che fa sempre ritorno in Bolivia, sarà qui la prossima settimana, sono io a tremare, diversi anni che è sempre qui, sono io a bocca aperta, gli chiedo soltanto, quando possiamo vederlo, il Generale mi sorride e mi dice: la prossima settimana ci sarà un incontro con le Forze Speciali Americane, mi dice di essere qui alle sei del mattino l'unico momento in cui potrò parlargli, lo saluto e mi preparo a rivederlo. Rientro a casa, Mercedes la trovo al letto con il suo nuovo compagno di giochi, una rana, al letto con lei, passano i giorni, e finalmente io e Mercedes siamo pronte per rivedere Henry. La preparo al mattino, sono le cinque dorme ancora, la domestica ci dice che a momenti passerà la jeep a prenderci, le metto indosso un abitino a fiori, le scarpe non le vuole, io ho i miei jeans, una t-shirt raccolgo i capelli, la jeep è pronta, partiamo. Come arriviamo troviamo dei militari a guardarci, tutti americani, c'è il Generale che ci aspetta, ci fa strada, un lungo corridoio, Mercedes tra le mie braccia, me lo ritrovo di fronte cosi, si avvicina a me, dalle braccia mi prende Mercedes e la bacia intensamente, le sue labbra sulle sue, un bacio lungo un eternità, rimaniamo insieme quei pochi minuti, mi dice soltanto, che rimarrà in Bolivia con me e Mercedes, sono ancora io a tremare, lo bacio dolcemente, se ne va, io rientro a casa, resto fuori dalla porta tutto il giorno, sono io ad aspettare il suo rientro, mi accendo la solita sigaretta, Mercedes è a dormire, sono quasi le undici di sera, mi tremano le gambe, una jeep si avvicina in lontananza è Henry che scende dalla jeep, sono senza scarpe, comincio a correre, gli vado incontro, lo abbraccio, e finalmente piango, rimaniamo cosi, ho sempre pensato che Mercedes fosse proprio cosi: cazzi miei se sono rimasta incinta, dovevo stare attenta, adesso devo arrangiarmi e sgobbare senza aspettarmi niente da nessuno, ora che c'è sono felice, posso condividerla con Henry, ma rimarrà sempre mia e di nessun altro, come mi ha lasciata una volta lo può fare ancora, ma la seconda volta sarò preparata, mi chiede soltanto di Mercedes, gli dico è a dormire, entriamo in casa mi solleva in braccio, ed è come se il tempo si fosse fermato per un attimo, la mia vita è cosi, il legame tra me e Mercedes è Eterno, quello con Henry è una lunga Intermittenza.
0 notes
Text
Mercedes è tua Henry, una lunga intermittenza del cuore
Ricordo ancora quando ero incinta,il mio corpo completamente cambiato, la difficoltà nel camminare gli ultimi mesi, sono rimasta da sola, il lavoro l'ho sempre fatto da casa, il mio pranzo consisteva nella frutta e tanto yogurt, la mia vicina di casa veniva sempre a controllarmi,era terrorizzata, potevo partorire da un momento all'altro, non potevo certo lasciare il mio lavoro, dovevo sempre concludere le mie traduzioni e consegnarle e tra le altre cose seguivo una sezione del National Geographic, quella parte che riguardava lo sci alpinistico, i nuovi traguardi raggiunti dagli sciatori, le interviste che dedicavo a loro,ero semplicemente esausta, sul più bello della nostra relazione Henry Johnson aveva deciso di mollarmi come un sacco di patate,io avevo il pancione al settimo mese, una mattina mi ritrovo un biglietto sul tavolo di casa: Take care my love, devo andarmene, ma rimarrai sempre nei miei pensieri, a quelle parole il sangue era diventato di ghiaccio, non mi aveva lasciato niente,neanche i soldi, sapeva che ero incinta di lui. Da quel giorno mi sono rimboccata le maniche piangendo, il mio lavoro è tutto per me, di lui è rimasto solo un ricordo, so che da qualche parte nel mondo è lì, come si dice: mi hai messa e adesso sono cazzi miei. Il giorno che ho partorito Mercedes, ero da sola, mi hanno portata in Ospedale quello più vicino, quello degli Universitari, è nata Mercedes tra le braccia di una studentessa, io a gambe aperte a urlare dal male, uno studente mi teneva le spalle e le studentesse pronte all'arrivo di Mercedes, quando è arrivata sono scoppiate in lacrime dalla gioia, l'hanno avvolta in un lenzuolo,al polso le hanno infilato un braccialetto di tela con la medaglia di Cristo,me l'hanno consegnata tra le braccia bellissima, da quel giorno io e lei siamo sempre rimaste insieme, me la sono sempre portata dietro,abbiamo dormito ovunque, su una jeep, su un camion,sotto le stelle,purtroppo il mio lavoro mi porta a conoscere direttamente gli intervistati e molte volte raggiungerli non è così semplice. Adesso Mercedes ha cinque anni e di Henry nessuna traccia, io e lei siamo dirette in Bolivia ci rimarremo per almeno un paio di anni,ci sono delle piste da sci e fuori pista spettacolari, come arrivo all'aeroporto c'è una vecchia amica di famiglia ad aspettarmi, entrambe siamo stanche e ci addormentiamo sul sedile posteriore, come arriviamo a Monteagudo ci separano pochi kilometri da Candua, la casa è quella di mia madre,arriviamo ed è quasi sera, scendiamo dalla jeep, Mercedes è esausta, la tengo in braccio, apro la porta principale, la prima stanza è sempre stata aperta alla gente, ci sono poi altre stanze, quella in fondo vicino al bagno è quella dove io e Mercedes dormiremmo, mi avvicino con calma e come la apro ci trovo il letto preparato, sono felice di essere ritornata anche se non per sempre. Io e Mercedes ci addormentiamo. Come mi sveglio al mattino decido di preparare la colazione, sono sicura che la domestica avrà lasciato del cioccolato duro e secco da tritare, vado in cucina e ci trovo del pane fresco, formaggio, marmellata, del latte e il cioccolato, prendo in mano il cioccolato e dei semi di mandorle, in fondo c'è una cucina, in realtà non c'è una porta, lo spazio è aperto, io ho indosso una camicia bianca leggera, a terra ci trovo il motero è rimasto sempre li, da secoli, una pietra piatta e un altra pietra oblunga liscia che serve per moler, ci appoggio il cioccolato ed i semi di mandorle, ci aggiungo alcune gocce d'acqua e comincio a muovere la pietra, è facile, ho le gambe divaricate, continuo a muovere la pietra, aggiungo sempre dell'acqua, sento dei passi e la vedo entrare, è Mercedes nel suo abitino, mi guarda e sorride: mamma cosa stai preparando? io le sorrido e le dico: qualcosa che ti piacerà, era la colazione preferita di Henry, cioccolato con semi di mandorle, si avvicina a me, e dolcemente mi bacia, le sue labbra sulle mie, è dolcissima, il suo amore è incondizionato, mi chiede sempre di Henry, come è fatto, quando tornerà, e se l'ama come lei ama lui, rimane li con me...
1 note
·
View note
Photo
😄😄😄😄😄 https://www.instagram.com/p/CrnwgL7IHQQ/?igshid=NGJjMDIxMWI=
0 notes
Photo
😃😃😃😃😃 https://www.instagram.com/p/CrGVzLnITB9/?igshid=NGJjMDIxMWI=
0 notes
Photo
😄😄😄😄😄 https://www.instagram.com/p/CrGVu_Eo2_-/?igshid=NGJjMDIxMWI=
0 notes
Photo
😄😄😄😄😄 https://www.instagram.com/p/CrGVqFsoPyW/?igshid=NGJjMDIxMWI=
0 notes
Photo
😄😄😄😄😄😄 https://www.instagram.com/p/CrGVkwpockW/?igshid=NGJjMDIxMWI=
0 notes
Photo
😃😃😃😃😃 https://www.instagram.com/p/CrGVe5To64U/?igshid=NGJjMDIxMWI=
0 notes
Photo
😄😄😄😄 https://www.instagram.com/p/CpF9MblIM_E/?igshid=NGJjMDIxMWI=
0 notes