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E sento che mi sto spegnendo,
un po’ alla volta,
come il sole al tramonto.
Sto sparendo,
dalla me di un tempo,
quella che si emozionava
per poco,
e piangeva
per niente.
Mi sto allontanando
sempre di più
da quella persona
a cui importava tanto
degli altri.
Adesso,
che non m’importa più
nemmeno di me.
— solitariacomelaluna
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“If they wanted to, they would.”
It’s a simple phrase, spoken like a balm to soothe the sting of absence, but beneath its surface lies a truth far more brutal. Because maybe they don’t want to. Maybe they don’t think of you the way you think of them. Maybe your absence doesn’t echo in their chest the way theirs does in yours. And that’s the part no one tells you that sometimes, the people you’d move mountains for wouldn’t even cross the street for you. It doesn’t matter how much warmth you gave, how deeply you listened, or how gently you held space for them. Love isn’t a currency that guarantees a return. Effort isn’t always reciprocated. Some people are not wired to match the depth you offer, and that’s not a reflection of your worth it’s a reflection of their capacity.
And still, you sit with it the ache, the longing, the questions that spin like storms in your chest. You want to be angry, to believe they owe you something for the pieces of yourself you gave so freely. But the truth is, they don’t. No one does. This is the fragile, unspoken contract of life nothing is promised, no one is permanent. Some people are lessons dressed as lovers, fleeting moments disguised as forever. They enter, they leave, and all you’re left with is the echo of what could’ve been. The hardest part isn’t losing them it’s realizing they were never truly yours to lose.
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Ciao .
Ti sbagli , tutto quello che mi hai scritto non è vero .
Che non cerchi l'amore , che hai fatto un errore a fidarti di me , perfino che ho troppi anni più di te . Ti sbagli .
Ti sbagli su di me , sarò anche fortunato ma la fortuna non fa la felicità .
Ti sbagli quando dici che prendi in giro te stessa . E' facile dire sempre così. E scappare .
Non me ne frega niente se non devo scriverti , non è possibile dimenticare quello che c'è stato tra noi , non ci credo che non te ne importa più nulla .
Qualcosa di profondo c'era e c'è.
Dimmelo chiaramente che non provi più niente e che mi odi . Dimmelo . Dimmelo , almeno provo a farmene una ragione perché da solo non ci riesco .
Tu sei diventata importante più di quello che avrei mai immaginato . Ho conosciuto una ragazza diversa prima di quel maledetto mercoledì ?? Perché hai perso fiducia in me ? Non è possibile che tutto sia finito per uno stupido messaggio .
Ma tutte le cose che ti ho detto che fine hanno fatto ? Io le tue me le ricordo una a una . Quando quella mattina mi hai scritto che era bellissimo svegliarsi e leggere un messaggio come quello che ti avevo inviato sul fatto che ero innamorato di te , quando volevo sapere quando saresti tornata a casa , quando mi hai scritto la prima volta ti amo tantissimo , quando ti ho fatto ridere sul fatto che mi ci voleva tanto tempo per sciugarmi i capelli . E poi i momenti insieme ? Gli abbracci , i baci sulla fronte , il giro al supermercato , il parcheggio di Assisi , le mie mani sulla tua pancia , il pranzo al lago , la lana morbida e colorata , mangiare sul letto , la sorpresa di vederti vestita di Intimissimi , quando mi sono presentato al tuo lavoro e non te l'aspettavi , la rosa rossa . Che fine faranno ?
Sono egoista ? Può darsi . Sono sempre e solo triste e negativo ? Può essere . Ma basta questo per porre fine a quanto abbiamo condiviso ?
Un giorno mi hai detto che stavamo conoscendoci , ed è conoscendosi piano piano che si affrontano le difficoltà . Non tutti i lati del nostro carattere possono essere piacevoli o apprezzati .
Mi dicevi sempre che aspetti che Dio crea il tuo destino e se avesse mandato me ? Ti farebbe ridere ? Io sono reale , posso essere al tuo fianco come lo è LUI anzi di più .
Magari mandami a quel paese ma non finiamola così .
Se poi la paura è lasciarsi andare e non sentirsi a proprio agio , recitare una parte ogni volta che ci si incontra , se la paura è quella di provare qualcosa di veramente importante e fottersene di tutto e tutti allora mi arrendo . Ma me lo devi dire in faccia .
E poi ...ho finito le caramelle , ho voglia di muffin , e ...mi manchi da morire.
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Ed ora, ebbro, torno senza di te, e al mio fianco c'è solo l'ombra.
|| Pier Paolo Pasolini
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L'immaginazione è la prima fonte di felicità umana
|| G.Leopardi
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E io pensavo alla cameriera dell’albergo che mi dava consigli per una felce: «Non la innaffi, metta un piatto pieno d’acqua sotto il vaso, così quando vuol bere, beve, e quando non vuole non beve». E pensavamo a quella cosa incredibile che avevamo letto, che un pesce solo nella vaschetta diventa triste e allora basta mettergli uno specchio e il pesce ridiventa contento.
- Julio Cortázar - Rayuela, Il gioco del mondo
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“Dimmi una cosa, dottore, in psicologia esiste un termine per indicare il mal d’amore, vero? L’ho letto non mi ricordo dove. Comincia con la elle. Lima… Lema…”
“Ti riferisci a limerence?”
“Esatto, limerence. In che cosa consiste?”
“Ecco” Jans si strinse nelle spalle, “in poche parole conosci qualcuno che corrisponde per molti fattori al tuo ideale di parter e il tuo corpo comincia a produrre ormoni. Dopamina, serotonina, ossitocina e altri che ti danno l’impressione di camminare sulle nuvole. La tua capacità percettiva si restringe e tutto ciò che conta è solo la persona di cui sei innamorato. Ti sembra di essere sotto l’effetto di stupefacenti.”
“Sì, credo proprio che siano questi i sintomi” confermò Rudi con uno sguardo trasognato. “Il mio unico timore è che possa diminuire.”
“Deve diminuire” gli confermò Jan. “Altrimenti non resisteresti a lungo. Ma, se lei è davvero quella giusta, subentrerà un sentimento più maturo. Possiamo chiamarlo ‘vero amore’ per quanto questa definizione possa sembrare antiquata e kitsch.”
Rudi scoppiò a ridere. “Perché kitsch? Io la trovo meravigliosa!”
Jan sorrise. “In ogni caso, ti auguro davvero tanta fortuna laggiù. A presto, amico.”
(…)
Rudi fece qualche passo, ma giunto al cancello del giardino si voltò ancora una volta.
“Dimmi, Jan, che cosa succederebbe se non dovesse mai smettere? Che cosa succederebbe se l’innamoramento, questa limerence, durasse per sempre, invece di trasformarsi in qualcosa più ragionevole?”
“Vuoi saperlo per davvero?”
“Te lo chiedo apposta.”
“Allora impazziresti.”
“Follia profonda” di Wulf Dorn
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Vedete questo dipinto?
Vi siete mai chiesti perché lo specchio non riflette il viso dell'uomo?
Eh sì, c’è un motivo, perché questo quadro, uno dei più famosi al mondo, racchiude un messaggio bellissimo.
In apparenza sembra un dipinto come tanti altri.
C’è un uomo, un giovane vestito in modo elegante, che vi dà le spalle mentre si guarda allo specchio.
Ma qualcosa non va.
Lo specchio non riflette la sua faccia ma soltanto la sua schiena.
Inquietante, vero?
Se però guardate con attenzione, noterete che il libro accanto all’uomo viene riflesso nello specchio senza problemi.
Che cosa vi sta dicendo Magritte?
Che non è uno specchio a poterti dire chi sei. Lo specchio è il simbolo per eccellenza delle apparenze. Abiti, ricchezza, potere, bellezza possono dirti «cosa» sei, ma non chi sei.
«Viviamo in un mondo in cui il funerale è più importante del morto, il matrimonio più dell'amore, il corpo più dell'intelletto e dell'anima della persona. Viviamo la cultura del contenitore che se ne frega del contenuto.» E nella cultura del contenitore, dell’uomo resta soltanto questo: un essere anonimo senza volto.
Non saprai mai chi sei a meno che non perdi chi fingi di essere. Ecco cosa vi sta dicendo Magritte. Per essere se stessi ci vuole coraggio; per essere chiunque solo apparenza!
Perché un conto è nascere, un conto è diventare. Tutti nascono, ma pochi diventano.
«Lo fanno tutti», «devi essere il migliore», «non sei abbastanza», «non sta bene», sono i veleni che ci vengono iniettati giorno dopo giorno con l'educazione, con il ricatto, con la paura.
Ci sono cose come «successo», «perfezione», «popolarità» che ti impediscono di trovare te stesso/a, la tua anima, il tuo cuore.
E poi ci sono cose che sono antidoto e cura, come il libro riflesso nello specchio, cose che ti aiutano, in un mondo in cui tutti ti giudicano per ciò che pari, a ritrovare chi sei. Perché non per sembrare, ma per brillare siete nati.
Non accontentatevi di essere delle fotocopie! Ecco cosa vorrei dire ai ragazzi. Non lasciate che nessuno offuschi il vostro splendore.
(Guendalina Middei)
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Prendimi tutto il tempo che ti serve.
BairroAzul
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