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ti vorrei accanto
perchè nella testa
non è più abbastanza.
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Mi sono sempre chiesto che..
Mi sono sempre chiesto che sapore avesse la tua paura; sai, tutto ciò che fa parte del proprio corpo ha un proprio profumo, almeno è quello che credo io.
Tutto è iniziato dal sapore dei tuoi occhi, color vita (un colore che ho appena inventato, ma che tutti noi abbiamo in mente), quella sera ad un compleanno come tanti altri.
Eravamo uno fronte all'altro, io ti guardavo nei tuoi occhi e ho pensato: “La voglio mia” e infatti il pomeriggio seguente eravamo già due corpi nudi in un letto piccolissimo, con un gelo grigio (un altro colore inventato) che toccava i nostri corpi caldi.
Per la prima volta provai sapore di noi due.
Quel giorno tu avevi la pelle pura, il collo sapeva come di zucchero velato, i tuoi seni sapevano di latte e i tuoi capezzoli sapevano da purezza.
Ecco, hai capito cosa intendo dire: tutto ha un profumo, ma quello della tua paura quale è?
Oggi, a distanza di qualche mese da quel bellissimo pomeriggio, io ho capito che sapore abbia la mia paura.
Anche la mia paura è creata da sapori, ma non tutti i sapori del mondo, solo alcuni e specifici, e, ti riguardano.
Tutto questo per colpa della distanza che stiamo vivendo color infinito, (questo colore è quasi scontato, ma so per certo che anche questo l'avete visto o vissuto almeno una volta).
La distanza, a volte, sa da felicità e profuma di viaggio fatto di chilometri per venirti a trovare.
Però sai anche che, la distanza, ha, un viaggio di ritorno, che mi staccherà nuovamente da te e che odora di pesantezza facendomi credere ad una fine.
E dimmi se il miglior modo per distruggere questa pesantezza non siano i ricordi, ricordi di noi insieme e di un per sempre che è solo dentro la nostra testa, ma che è così vero che distrugge tutto.
Quindi la mia paura sa di molte cose: sa di distanza, sa di purezza, sa di lealtà, sa di ingenuità e di amore.
Tutte queste piccole cose, sanno di te.
La mia paura sei diventata tu.
E chi lo sa che forma ha la felicità a questo punto mi sono domandato; siamo noi, mi sono risposto, insieme.
La mia felicità sa di noi, la mia paura sa di te.
Così, ora, mentre sto dando gli ultimi tiri di questa sigaretta che non ha odore o colore, penso a come la vita possa essere colorata o profumata senza te vicino a me, o dentro la mia testa.
E prima di dare l'ultimo respiro profondo, prima di guardare per l'ultima volta, di questa notte, il cielo pieno di stelle, mi domando ancora; chissà che odore abbia la tua paura.
Ti mando la buonanotte e torno a chiudere gli occhi, dove, in quel mio mondo, tu sei l'unico odore che possa toccarmi e farmi sentire vero.
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Tu sei stata l'estate più bella, venuta in una primavera tranquilla lasciando un autunno vuoto e un inverno gelido.
Jazmin Lóng
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