Israeliano/Creatore videogiochi di Tekken/Ebreo ultraortodosso/Sposato/Eterosessuale/66 anni/Ebreo mizrahi marocchino (account falso e roleplay)
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### Capitolo 11: L'Ombra del Tradimento
Dopo il successo del primo evento, Aryeh, Darc e Amal si riunirono per pianificare il prossimo passo. Erano seduti intorno a un tavolo nella casa di Darc, con mappe e appunti sparsi ovunque.
"Penso che dovremmo organizzare un altro torneo, ma questa volta con una storia più profonda," propose Aryeh. "Possiamo creare un gioco in cui i personaggi devono lavorare insieme per superare ostacoli che rappresentano le divisioni del mondo reale."
Darc annuì, apprezzando l'idea. "Sì, Aryeh. Potrebbe essere un modo potente per trasmettere il nostro messaggio. Ma come facciamo a coinvolgere ancora più persone?"
Amal rifletté per un momento prima di rispondere. "Potremmo collaborare con scuole e centri comunitari. Organizzare workshop dove i giovani possono imparare a creare i propri personaggi e storie, promuovendo così la creatività e la comprensione."
Aryeh sorrise, entusiasta dell'idea. "È perfetto, Amal. Possiamo anche invitare alcuni dei partecipanti del primo torneo a condividere le loro esperienze e come il gioco ha influenzato la loro visione del mondo."
Mentre pianificavano, furono interrotti da un colpo alla porta. Era Eli, il giovane giocatore che aveva partecipato al primo evento.
"Ciao a tutti," disse Eli, entrando con un sorriso. "Volevo sapere se c'è qualcosa che posso fare per aiutare. Il torneo mi ha davvero aperto gli occhi, e voglio fare la mia parte."
Darc lo accolse calorosamente. "Ciao, Eli. Siamo felici di vederti. Stiamo pianificando il prossimo evento, e la tua offerta di aiuto è molto apprezzata."
"Che ne dici di aiutare con la promozione?" suggerì Aryeh. "Puoi parlare con i tuoi amici e la tua comunità, invitandoli a partecipare. Più siamo, maggiore sarà l'impatto."
Eli annuì, entusiasta. "Certo, posso farlo. Ho già parlato con alcuni dei miei amici, e sono interessati a partecipare. Posso anche aiutare con l'organizzazione, se necessario."
Amal sorrise, grata per l'entusiasmo di Eli. "Grazie, Eli. Ogni aiuto è prezioso. Insieme, possiamo fare la differenza."
Nei giorni seguenti, il gruppo lavorò instancabilmente per organizzare il prossimo evento. Aryeh si dedicò alla creazione del nuovo gioco, con una storia che rifletteva le sfide del mondo reale e l'importanza dell'unità. Darc e Amal collaborarono con scuole e centri comunitari, organizzando workshop e incontri per coinvolgere sempre più persone.
Il giorno dell'evento, la sala era piena di giovani giocatori, pronti a competere e collaborare. Aryeh si rivolse alla folla con un messaggio di speranza e unità.
"Cari amici," iniziò Aryeh, "oggi siamo qui per giocare e divertirci, ma anche per ricordare l'importanza dell'unità e del rispetto. In un mondo diviso, possiamo essere un esempio di come le differenze possano unirci invece di dividerci. Grazie a tutti per essere qui e per fare la vostra parte."
I partecipanti risposero con un applauso, pronti a iniziare il torneo. Tra di loro c'era anche una giovane ragazza di nome Leila, che si avvicinò a Eli prima dell'inizio del gioco.
"Ciao, sono Leila," si presentò. "È la mia prima volta a un evento del genere. Sono un po' nervosa, ma sono entusiasta di partecipare."
Eli le sorrise, cercando di metterla a suo agio. "Ciao, Leila. Io sono Eli. Non preoccuparti, è normale essere nervosi alla prima volta. L'importante è divertirsi e imparare dagli altri. Se vuoi, possiamo fare squadra."
Leila annuì, grata per la sua gentilezza. "Grazie, Eli. Mi farebbe piacere."
Mentre il torneo iniziava, i partecipanti si immergevano nel gioco, collaborando e competendo in uno spirito di amicizia e rispetto. Le storie e i personaggi creati da Aryeh risuonavano con loro, trasmettendo messaggi di speranza e unità.
Alla fine dell'evento, Darc si rivolse alla folla con un messaggio di gratitudine. "Grazie a tutti per aver partecipato. Oggi abbiamo dimostrato che, nonostante le differenze, possiamo lavorare insieme e costruire un mondo migliore. Continuate a diffondere questo messaggio e a fare la vostra parte."
I partecipanti risposero con un applauso, pronti a portare avanti il messaggio di pace e unità nel mondo reale. Insieme, avevano dimostrato che l'unità e la comprensione erano ancora possibili, anche in un mondo spesso oscuro e diviso.
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Temple of Poseidon, Cape Sounion. Photo: catrin_pl (IG)
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My students sometimes struggle with the ‘were Greek temples more impressive than Roman temples?’ style essay q that writes itself, so I made a comparative visual of the four Prescribed Source temples: the Parthenon, the Temple of Zeus at Olympia, the Pantheon and the Temple of Portunus in the Forum Boarium.
I’ve visited all of these and, in my head, the Parthenon is the biggest (even though I know it’s not), but I don’t think I even realised how massive the Pantheon is 🤯
(In my head, the Parthenon is the biggest. That Acropolis approach is reponsible I’m sure)
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Gli abitanti del pianeta Auschwitz non avevano nomi. Non avevano né genitori né figli. Non si vestivano come si veste la gente qui. Non erano nati lì né li concepivano. Respiravano secondo le leggi di un’altra natura e non vivevano né morivano secondo le leggi di questo mondo. Il loro nome era Ka-Tzenik e la loro identità era quella del numero tatuato nella carne dell’avambraccio sinistro.
- Testimonianza resa al processo Eichmann a Gerusalemme
Dimenticare lo sterminio
fa parte dello sterminio.
- Jean-Luc Godard
Questo non è un sanatorio. Questo è un Lager tedesco, si chiama Auschwitz, e non se ne esce che per il Camino. Se ti piace è così; se non ti piace, non hai che da andare a toccare il filo elettrico.
- Primo Levi
Chi è stato ad Auschwitz ha sentito per anni l’odore di carne bruciata: non te lo togli più di dosso. E poi rimani sempre quel numero... Il mio numero 75190 non si cancella. È dentro di me.
- Liliana Segre
La nostra voce, e quella dei nostri figli, devono servire a non dimenticare e a non accettare con indifferenza e rassegnazione, le rinnovate stragi di innocenti. Bisogna sollevare quel manto di indifferenza che copre il dolore dei martiri! Il mio impegno, in questo senso, è un dovere verso i miei genitori, mio nonno, e tutti i miei zii. È un dovere verso i milioni di ebrei ‘passati per il camino’, gli zingari, figli di mille patrie e di nessuna, i Testimoni di Geova, gli omosessuali e verso i mille e mille fiori violentati, calpestati e immolati al vento dell’assurdo; è un dovere verso tutte quelle stelle dell’universo che il male del mondo ha voluto spegnere… I giovani liberi devono sapere, dobbiamo aiutarli a capire che tutto ciò che è stato storia, è la storia oggi, si sta paurosamente ripetendo.
- Elisa Springer
Da anni, ogni volta che mi sento chiedere: “Come è potuto accadere tutto questo?”, rispondo con una sola parola, sempre la stessa. Indifferenza. Tutto comincia da quella parola. Gli orrori di ieri, di oggi e di domani fioriscono all'ombra di quella parola. Per questo ho voluto che fosse scritta nell'atrio del Memoriale della Shoah di Milano, quel binario 21 della Stazione Centrale da cui partirono tanti treni diretti ai campi di sterminio, incluso il mio.
- Liliana Segre, La memoria rende liberi
Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi.
La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia.
- Primo Levi
@occhietti
GIF fables. blogfree. net
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Analyzing genome-wide data retrieved, for the first time, from people who lived in Ashkelon during the Bronze and Iron Age, the team found that a substantial proportion of their ancestry was derived from a European population. This European-derived ancestry was introduced in Ashkelon around the time of the Philistines’ estimated arrival in the 12th century B.C.
“This genetic distinction is due to European-related gene flow introduced in Ashkelon during either the end of the Bronze Age or the beginning of the Iron Age. This timing is in accord with estimates of the Philistines’ arrival to the coast of the Levant, based on archaeological and textual records,” said Michal Feldman of the Max Planck Institute for the Science of Human History, leading author of the study.
My primary takeaway is that Goliath was a big lad because he was well fed on nonna’s psari plaki.
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Essos fashion studies: Myr
"Some maesters believe that Myrmen are descended from the Rhoynar, as many of the Myrmen share their olive skin and dark hair, but this theory is disputed. Myrmen speak a dialect of bastard Valyrian,and the Common Tongue when spoken with a Myrish accent can sound sultry. The mercantile port's inhabitants have no established faith. Myr is ruled by a conclave of magisters, chosen from amongst the most wealthy and noble men of the city. The magisters give lavishly to passing Dothraki khals to prevent their khalasars from sacking the city. A slave city, Myr has three slaves for every freeborn. The slaves in Myr are collared and branded. There are those in the city who have Unsullied in their service. The Myrmen fight often with Tyrosh and Lys over the Disputed Lands, though they will not risk the lives of their citizens in this, preferring to hire free companies instead. Myrmen often use stilettos and crossbows and bravos can be found in Myr as well. Myrish pirates often have nests in the Stepstones. "The Seasons of My Love" is a Myrish song."
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Universo 13: Grazie Ismail
*Tenne gli occhi chiusi per alcuni secondi,ma non era accaduto ancora niente,così li riaprì e non potè credere ai suoi occhi...
Ismail stava letteralmente massacrando di botte Bilal,e gli amici di Ismail stavano osservando la scena divertiti;
"Allora perdente?Ti diveerti tanto a prendertela con le ragazze indifese è?"
"Ma che vuoi Ismail!!!Questi non sono affari tuoi!!!"
"Sei così debole che per sentirti forte devi prendertela con una ragazza,mi fai schifo..."e detto ciò continuò a picchiarlo;
In quel momento nella testa di Chiara giravano mille pensiere,rabbia,stupore,dolore...
Dopo pochi minuti Bilal era steso a terra sanguinante senza che si riuscisse più a muovere;Chiara si alzò e andò da Ismail
"Grazie"
"Non metterti strane idee in testa,non l'ho fatto per te!!!"
"E allora perchè?"chiese lei perplessa
"Perchè odio quando qualcuno se la prende con persone deboli e perchè odio Bilal...per me potevi anche morire,non me ne sarebbe fregato niente di te...
Comunque era veramente bona quella ragazza!!!Quasi quasi ci faccio un pensierino!!!"disse Bashar (Shaban al-Dalou)
"Non ti azzardare nemmeno!!!Vai a stuprare qualcun altra!!!"disse Ismail
"Ma come mai ti interessa tanto?"chiese curioso
"Non mi interessa nemmeno un pochino,è una ragazzina viziata e stupida!!!Solo che lo sai che se ti denunciano un altra volta tu finiisci dentro!!!"
"Già,hai ragione capo!!!"disse Bashar poco convinto dalla motivazione che gli aveva dato Ismail.
Quel quartiere era davvero brutto e girava molta brutta gente;La morina camminava a passo veloce per evitare gli sguardi della gente;le faceva ancora paura girare sola tra la gente,ne aveva ancora da quando era successa quella cosa...
All'improvviso vide una moto accostarsi accanto a lei e il ragazzo che ne era alla guida si levò il casco...
Ma quello era*




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### Capitolo 11: L'Ombra del Tradimento (continua)
Mentre il mondo affrontava le conseguenze delle decisioni di Amos Sharabi, Aryeh Deri trovava un nuovo scopo nella sua vita. Dopo aver rinunciato alla sua carriera di mercante, si dedicava completamente alla creazione di videogiochi, trovando nella tecnologia e nell'arte digitale un modo per esprimere la sua creatività e offrire un rifugio a coloro che cercavano di sfuggire alla dura realtà.
I suoi giochi, ispirati alla serie Tekken, erano diventati rapidamente popolari, attirando l'attenzione di giocatori di tutto il mondo. Attraverso i suoi videogiochi, Aryeh riusciva a trasmettere messaggi di speranza, unità e comprensione, valori che sembravano sempre più rari nel mondo reale.
Un giorno, mentre Darc Duskbane e Amal si preparavano per un incontro con alcuni leader comunitari, ricevettero una visita inaspettata. Era Aryeh Deri, che aveva sentito parlare del loro lavoro e voleva offrire il suo sostegno.
"Salve," disse Aryeh, avvicinandosi a loro con un sorriso timido. "Mi chiamo Aryeh Deri. Ho sentito parlare di ciò che state facendo e vorrei aiutarvi. I miei giochi hanno raggiunto molte persone, e credo che possiamo usarli per diffondere messaggi di pace e unità."
Darc lo guardò con interesse, apprezzando la sua offerta. "Grazie, Aryeh. Ogni aiuto è prezioso in questo momento. Come pensi di poter contribuire?"
Aryeh spiegò il suo piano: "Organizzo tornei e eventi online dove i giocatori possono incontrarsi, competere e collaborare. Possiamo usare questi eventi per promuovere la pace e la comprensione tra le diverse culture. Inoltre, possiamo creare personaggi e storie che riflettano i valori di unità e rispetto."
Amal annuì, colpita dalla sua passione e determinazione. "È un'idea meravigliosa, Aryeh. Crediamo che insieme possiamo fare la differenza. La tecnologia e i videogiochi possono raggiungere molte persone, soprattutto i giovani, e trasmettere messaggi importanti."
Darc aggiunse: "Sì, Aryeh. Benvenuto nella nostra missione. Lavoreremo insieme per promuovere la pace e la comprensione."
Così, Aryeh si unì a Darc e Amal nella loro missione, usando la sua piattaforma di videogiochi per promuovere la pace e la comprensione. Organizzarono tornei e eventi online, dove i giocatori potevano incontrarsi, competere e collaborare, imparando a conoscere e rispettare le diverse culture e tradizioni.
Durante uno dei primi eventi, Aryeh si rivolse ai partecipanti con un messaggio di speranza: "Cari amici, oggi siamo qui per giocare e divertirci, ma anche per ricordare l'importanza dell'unità e del rispetto. In un mondo diviso, possiamo essere un esempio di come le differenze possano unirci invece di dividerci."
I partecipanti risposero con entusiasmo, pronti a competere e collaborare in uno spirito di amicizia e rispetto. Tra di loro c'era anche un giovane giocatore di nome Eli, che si avvicinò a Aryeh dopo l'evento.
"Grazie, Aryeh," disse Eli. "Questo evento mi ha fatto capire che, nonostante le nostre differenze, possiamo lavorare insieme e divertirci. È un messaggio importante."
Aryeh sorrise, felice di vedere l'impatto positivo del suo lavoro. "Grazie, Eli. È questo il potere dei videogiochi e della comunità. Insieme, possiamo fare la differenza."
Mentre il mondo continuava a lottare con le tensioni e le divisioni, la speranza di un futuro migliore non era completamente persa. Personaggi come Darc, Amal e Aryeh lavoravano instancabilmente per promuovere la pace e la comprensione, dimostrando che, nonostante le differenze, era possibile trovare un terreno comune e vivere in armonia. La loro missione era un faro di speranza in un mondo spesso oscuro, un promemoria che l'unità e la comprensione erano ancora possibili.
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ARTE GRECA ARCAICA
L’arte geometrica (1000-650 a.C.)
Nomenclatura vaso
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Do you know what happened to me today!!!!️
All the days of Gaza are difficult, but today is exceptionally difficult, famine and the Zakim massacre, both remind us, with the twig of our hearts, how this world with all its components dares to be satisfied and accepted to leave this fate so simply‼️

Here I am going with my feet and I know that I am 90% of my chances, me and my family, that I will not return home in peace, but the bitter hunger that eats me, my family and everyone in general, we can't sit idly by in the lack of food and money to feed children. I hope every free and honorable person understands the matter. I go to this trap of death and hunger to embarrass me from asking for help, but I don't know if your conscience will wake up after seeing me and I want to execute myself in this death trap.
I hope from every sheriff free to help and understand the matter really we are dying !!!!️🙏🏻💔
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Capitolo 11: L'Ombra del Tradimento (continua)
Mentre il mondo affrontava le conseguenze delle decisioni di Amos Sharabi, Aryeh Deri trovava un nuovo scopo nella sua vita. Dopo aver rinunciato alla sua carriera di mercante, si dedicò completamente alla creazione di videogiochi, trovando nella tecnologia e nell'arte digitale un modo per esprimere la sua creatività e offrire un rifugio a coloro che cercavano di sfuggire alla dura realtà.
I suoi giochi, ispirati alla serie Tekken, divennero rapidamente popolari, attirando l'attenzione di giocatori di tutto il mondo. Attraverso i suoi videogiochi, Aryeh riusciva a trasmettere messaggi di speranza, unità e comprensione, valori che sembravano sempre più rari nel mondo reale. I personaggi dei suoi giochi, provenienti da diverse culture e background, lavoravano insieme per superare le sfide, riflettendo il suo desiderio di un mondo più unito e pacifico.
Nel frattempo, Darc Duskbane e Amal continuavano il loro lavoro instancabile per promuovere la pace e la riconciliazione. Organizzavano incontri segreti tra leader di diverse comunità, cercando di trovare un terreno comune e costruire ponti di comprensione. La loro missione era resa ancora più difficile dalle tensioni crescenti e dalle divisioni, ma la loro determinazione non vacillava.
Un giorno, mentre Darc e Amal si preparavano per un incontro con alcuni leader comunitari, ricevettero una visita inaspettata. Era Aryeh Deri, che aveva sentito parlare del loro lavoro e voleva offrire il suo sostegno. "Ho sentito parlare di ciò che state facendo," disse Aryeh, "e voglio aiutarvi. I miei giochi hanno raggiunto molte persone, e credo che possiamo usarli per diffondere messaggi di pace e unità."
Darc e Amal furono sorpresi e commossi dall'offerta di Aryeh. "Grazie, Aryeh," rispose Darc. "Ogni aiuto è prezioso in questo momento. Insieme, possiamo fare la differenza."
Così, Aryeh si unì a Darc e Amal nella loro missione, usando la sua piattaforma di videogiochi per promuovere la pace e la comprensione. Organizzarono tornei e eventi online, dove i giocatori potevano incontrarsi, competere e collaborare, imparando a conoscere e rispettare le diverse culture e tradizioni.
Mentre il mondo continuava a lottare con le tensioni e le divisioni, la speranza di un futuro migliore non era completamente persa. Personaggi come Darc, Amal e Aryeh lavoravano instancabilmente per promuovere la pace e la comprensione, dimostrando che, nonostante le differenze, era possibile trovare un terreno comune e vivere in armonia. La loro missione era un faro di speranza in un mondo spesso oscuro, un promemoria che l'unità e la comprensione erano ancora possibili.
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