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vive in un monolocale al primo piano di 225 Smith St a Brooklyn, sopra la libreria che ha aperto a Giugno 2020; è vegetariana da tempo immemore e sta cercando di passare ad un'animentazione fully plant-based; frequenta un corso di pilates tre volte a settimana dalle 14.00 alle 14.45; le piace la cristalloterapia ma non ci crede; il suo film preferito è The Breakfast Club; non è mai riuscita a vedere una serie tv per intero; proprio per questo, ogni tanto le piace guardare gli stessi tre o quattro episodi di Modern Love in ordine sparso; il suo autore preferito cambia ogni due settimane, sui libri non è riuscita mai nemmeno a fare una top-ten; nel fine settimana in generale o gira per mercatini va in bici;
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Logan; Hearts are tough. Most times they don't break. Most times they are only bend.
"E in quel momento capii. Eravamo stati meravigliosi compagni di viaggio, ma in fondo non eravamo che solitari aggregati metallici che disegnavano ognuno la propria orbita. In lontanaza potremmo anche essere belli a vedersi, come stelle cadenti. Ma in realtà non siamo che prigionieri, ognuno confinato nel proprio spazio, senza la possibilità di andare da nessun'altra parte. Quando le orbite dei nostri satelliti per caso si incrociano, le nostre facce si incontrano. E forse, chissà, anche le nostre anime vengono a contatto. Ma questo non dura che un attimo."
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The rhythm of my footsteps crossing flatlands to your door have been silenced forevermore. And the distance is quite simply much to far for me to row. It seems farther than ever before. Brooklyn, prime ore del 1993: c'era una volta, una sedicenne di nome Claire Hampton che decise di perdere la verginità a Capodanno col primo venuto e che riuscì peraltro nel suo nobile intento. Se ne tornò a casa, il giorno dopo, molto felice e molto incinta. In realtà ci vuole qualche giorno a concepire, ma il senso è quello. Non essendo particolarmente arguta decise di tenersi la pagnotta, che nove mesi dopo prese il nome di Ariane Rachael Hampton. Almeno non l'ha chiamata Jessica Alyssa, considerando i terribili trend degli anni 90 in fatto di nomi. Adesso, i piani di una qualsiasi persona assennata non includerebbero il lasciare la scuola e farsi cacciare a pedate da casa, ma la fantastica Claire ci è riuscita! Non è meraviglioso? Comunque, per una volta a svolgere un ruolo centrale in questa storia non sarà un'adolescente poco responsabile che si ritrova a diventare genitore senza nemmeno capire come. Quindi, parliamo di Ariane! Ariane è tanto bellina e ha la sfortuna d'avere una madre terribile, per cui più o meno chiunque non ce la fa a rifiutarsi di tenersela per la mattina, per il pomeriggio o per la sera a seconda degli improrogabili impegni della snaturata genitrice. Va bene, essere una madre single che fa i doppi turni come cameriera non è facile, però intrattenere relazioni di un certo tipo con i clienti e uscire con le amichette il venerdì sera sì. Insomma, purtroppo o per fortuna, fino ai sei anni Ariane non ha avuto granchè a che fare con sua madre e magari si sarà beccata come vicina di casa una vecchina simpatica che le raccontava le storie e le faceva i biscotti. Ad un certo punto, però, ha iniziato a trovarsi tizi sconosciuti che si insediavano in casa Hampton per un lasso di tempo che poteva variare tra i tre e sei mesi, visto che Claire s'era messa in testa un po' in ritardo di trovarle un papà. Come se l'esempio della mamma non fosse già abbastanza pessimo, inseriamo in questo bel quadretto tutti i disagiati del circondario, dal momento che dall'alto del suo non essere - di nuovo - particolarmente arguta, Claire rimorchiava i suoi fidanzati direttamente dal cassone dell'indifferenziata. Si può dire che non abbia mai davvero raggiunto quel punto in cui ha capito che le persone sono inaffidabili e che le relazioni alla fine finiscono solo per deludere: ci è direttamente cresciuta dentro senza aver avuto mai davvero la possibilità di vedere un'alternativa. Ha imparato a riconoscere i segni di ogni nuova infatuazione di sua madre, a sperare comunque insieme a lei ogni volta che si illudeva di aver finalmente trovato l'amore della sua vita e a rimanerci male per lei ogni volta che finiva sempre allo stesso modo. In tutto ciò, di positivo c'è che l'esempio di Claire l'ha sempre spinta a non voler finire come lei. Per cui invece di impegnarsi in cazzatine come fare amicizia, è diventata la secchioncina saccente di turno con il naso sempre ficcato in un libro e la testa tra le nuvole. La fregatura è che, a furia di star dietro a drammoni romantici per tutta la vita, una certa repressissima voglia di vivere il grande amore è venuto anche a lei. Il grande amore è arrivato nel lontano 2009. Aveva sedici anni - oh no, cattivo presagio - e la vita sociale di un paguro. Per intenderci, raccontava a Claire di uscire con due presunte amiche di cui in casa non si è mai vista l'ombra e con cui non ha mai nemmeno parlato al cellulare, ma ancora una volta l'arguzia della donna ha stupito tutti: non solo non ha mai sospettato nulla, ma era pure contenta di potersi portare a casa liberamente il cicciombrocchio del momento. Non che si sia mai fatta problemi a riguardo, ma vabbè. Il cicciombrocchio del 2009 era un mezzo tedesco con la doppia famiglia, quindi andiamo sempre di bene in meglio. Comunque, tornando al grande amore, Ariane si dimostra già più assennata della madre: il tizio in questione è bello, è ricco, non è uno stronzo di prima categoria e si chiama Logan. Uno di quei treni che passano una volta sola nella vita. Peccato che lei sia così presa dal non voler diventare come sua madre e da strane ossessioni derivanti dalla totale mancanza di fiducia nel mondo, da distruggere questa bella storiella in partenza. E' tutto un seguitare di pianti, crisi isteriche, vattene, no torna da me, ti amo, ti odio, strane storie sul filo rosso del destino - che deve essere un destino infamissimo. Tanto per peggiorare le cose, Claire fa l'ennesima mossa poco intelligente e si fa mettere un'altra pagnottina in forno dal mezzotedesco con la doppia famiglia. Un geniaccio talmente diabolico che per guadagnarsi altri nove mesi di saliscendi l'ha convinta a tenersi il pagnottino number two e ad aspettare di partorire per diventare ufficialmente una famiglia. Claire era al settimo cielo, convintissima di aver finalmente coronato il suo sogno. Ariane tanto contenta non era e gliel'ha pure fatto capire, sperando di salvare il salvabile, ma che ne parliamo a fare. E quando mr mezzotedesco si è tirato fuori dal quadretto, Claire si è ritrovata una bella depressione post-partum e Ariane un fratellino di cui farsi carico perchè quando mai sua madre ha fatto la madre. Inutile dirvi che quando si diploma - siamo arrivati al 2012, eh - la fantastica storia d'amore non è ancora sbocciata, perchè da brava drama queen è ancora piena di adorabili paturnie. Probabilmente l'avrà almeno baciato 'sto ragazzo? Boh, forse. Altrimenti lo farà un po' più tardi, tanto quando superi i sei mesi rimani una disagiata in ogni caso. Almeno ha vinto una borsa di studio per andarsene all'università. Invece di lanciarsi e vivere la vita da collegiale che tutti sognano, rimane comunque a casa con mammina perchè vuoi che quella cresca un figlio da sola a 35 anni? Sia mai! Nel frattempo ha iniziato a lavoricchiare part-time in una libreria, si è tinta i capelli per la prima volta e le è capitato pure di diventare amiciccia di una certa Eleonor che pare sua madre - bionda, madre single, relazioni instabili, non vi ricorda proprio nessuno? - che poi finirà pure a farsi l'amore della sua vita più in fretta di quanto non abbia fatto lei. Quindi ormai ha una vita semi-indipendente, ha un'amica che non sia immaginaria e sta utilizzando la sua secchionaggine per fare qualcosa di buono della propria vita e non solo per nascondersi dai drammi. Improvements everywhere, se non fosse che invece di darsi finalmente una mossa e smettere di avere paura delle relazioni sentimentali, ha finito per lasciare Logan per paura di essere lasciata. Senza sapere che magari pure 'sto poro Logan aveva i problemi suoi. Dopodichè, in sequenza sicuramente non esatta: ha quasi lasciato l'università, ha fatto amicizia con Van - un'altra bionda quasi madre single, con il senno di poi sembra proprio un tentativo inconscio di superare i conflitti con la figura materna - è andata a vivere con Eleonor, si è messa addirittura a fare la cameriera, si è tinta di nuovo i capelli dando via ad uno strano periodo goth emo in cui aveva un pessimo rapporto con sè stessa, ha fatto baldoria con le sue amichette senza mai smettere di struggersi scrivendo nel suo diarietto segreto, si è tinta per l'ennesima volta e stavolta di rosa e ovviamente non ha mai dimenticato Logan. Per quanto riguarda gli ultimi anni finiti nell'oblio, nel 2017 è diventata con orgoglio la prima laureata della famiglia Hampton. Ha smesso di tingersi i capelli ogni tre per due, è tornata a lavorare in libreria - stavolta a tempo pieno - finchè l'anno scorso non è finalmente riuscita a farsi assumere da una delle millemila biblioteche di NY come archivista. E alla fine ha ripreso il filo della noiosa vita da secchioncella ficcata tra i libri. Ci ha messo più di sei mesi a capire che il receptionist le chiedeva di uscire ogni giorno e solo perchè alla fine tale Derek gliel'ha messa davanti papale papale. E allora decidiamo che siamo ormai abbastanza adulte e vaccinate per finire fregate, tristi e sole come Claire Hampton? No. Ha ripetuto di nuovo la stessa trafila, con meno pathos perchè non ha più sedici anni e perchè alla fin fine 'sto Derek non la faceva palpitare mica poi così tanto. Vi lascio immaginare il disagio nell'aria tutti i giorni al lavoro dopo che si sono lasciati. Stavolta invece di colorarsi i capelli in preda alla disperazione, ha investito i quattro spicci che si è guadagnata nel corso degli ultimi tre anni per aprire una libreria indipendente che ha chiamato Books are Magic e per cui finirà di pagare il mutuo tra cinquant'anni se le va bene.
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