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XXXIII Il rivoltar la terra. Lo sforzo sovrumano di alzarsi dal letto, vestirsi e uscire di casa, certe mattine. Gli occhiali rotti di Isaak Babel. L'Africa che non conosco. Questo libro che sembra un quadro. La scritta bambini davanti al teatro di Mariupol. Tornare da una conferenza di Kundera.
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XXXII Gianni Granzotto che spiega il caso Pasternak alla televisione. Se una parola si possa ripetere nello stesso periodo o si debba cercare un sinonimo. I poeti del genocidio. Le signore ben pettinate ai corsi di cucina. Le targhe di Roma capitale. La seconda parte della vita di Goya. La mascherina lavata che profuma di fresco.
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XXXI L'untore che barcolla per il mercato. I guanti bianchi del principe all'incoronazione di Bokassa. L'ultimo battito di ciglia prima di addormentarsi. La monarchia patrimoniale dei primi zar. Il COVID-19.
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XXX Nečaev che incanta i suoi carcerieri. L'odore dello spray anti-zanzare sulla pelle sudata. Le propaggini della Polonia nel 1939. La poesia neodialettale. Annuire quando ti danno un'informazione per la strada. Il tamburino del nazionalsocialismo, tutto inclinato, marciando. La Guerra Santa delle Donne contro l’alcol. Dagli Asgard archaea all’homo sapiens. Il bucato la domenica mattina.
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XXIX Quelli che vanno a vedere gli aerei partire (o atterrare). Il pianto di massa al funerale di Kim Il-sung. Zoff, Gentile, Cabrini. Michelangelo che intaglia la nicchia che nessun architetto aveva previsto. La solitudine dell'homo faber. Quando il miope si toglie gli occhiali per leggere. La statua della sonnolenza. La scelta tra cono e coppetta.
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XXVIII Come saliva Pantani. I samizdat del Centro Studi Europa Orientale. I favolosi parlari degli ignoranti. Lo sparo senza movente dal secondo piano dell'Istituto di Filosofia del Diritto. I bollettini di guerra di Vladimir Danchev. L'eterno ritorno dell'ossessione. Segnarsi le cose. Charlotte Corday che bussa alla porta di Marat e una donna le apre.
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XXVII Sentire che una cosa è giusta. La moviola letteraria di Proust. L'odore delle case dei vecchi. Il fondo di bottiglia dell'aranciata San Pellegrino. Anna Bolena che parla con Norris della morte del re. I volti degli attori nella scena madre di Alien. Lo stabilimento Fiat Mirafiori. La tirannia come isolamento.
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XXVI Veder piangere mio padre. Enzo Tortora ammanettato. Pavese che si inventa una metrica. La filosofia come stupore. Il diario perduto di Martín de Moxica.
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XXV Le tre settimane tra l'incendio del Reichstag e l'apertura di Oranienburg. Centocinquanta lire per un ghiacciolo. Le piogge tropicali sui palazzi di Trujillo, mentre dentro si balla. Le coppie che non si parlano. La lettera B al contrario, all’entrata di Auschwitz. Le cariatidi del comunismo.
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XXIV Il telegramma di Lenin a Kedrov. Le pietre sulle tombe degli ebrei. Peter Huchel e la supplica della polvere. Il mare greco. Le madri che non dimenticano di essere mogli.
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XXIII La Gazzetta di Pittsburgh che commenta lo scandalo di Nijinsky a Parigi. Wimbledon secondo Clerici e Tommasi. Hitler intimidito al balcone di Villa Pisani. La persistenza della memoria. I casi documentati di penis captivus. Il fiasco de Il gabbiano all’Aleksandrinskij.
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XXII Il sangue rimasto sui muri di Tuol Sleng. La facciata originale dello stadio Dinamo. I sedili in posizione verticale. Van Gogh verso il bordello con l’orecchio in mano.
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XXI L'agente municipale Faida Hamdi che schiaffeggia Mohamed Bouazizi. Il circo degli uiguri per stranieri. La piazza dei Cosmonauti, all'imbocco della prospettiva del Marxismo-Leninismo. Gli sconosciuti seduti fianco a fianco negli autobus. L'Aids a Kinshasa nel 1960.
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XX Brodskij che non si oppone al regime, lo ignora. Le antenne paraboliche nella Zona Espansione Nord. La pretesa di applicare il metodo scientifico all'analisi politica. I quarantacinque giri di A mille ce n'è. L'idrofobia della foglia.
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XIX La conquista dell'Est. L'ipotesi che Vermeer abbia usato una camera oscura. Il centurione che apre il torace di Gesù sulla croce, e non si sa se sia Longino o un soldato anonimo. Gli abitanti di Kiev diretti al fiume, per il battesimo ordinato dal sovrano. Le mani rotte di Carlos Monzón. Skuratov che permette la pubblicazione de Il Capitale in Russia.
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XVIII Gli aquiloni a Tiananmen. I popoli senza spazio. La taverna dei pescatori, tra i tetti a punta di Bergen. Cambogia, madre distratta, tutti quei figli persi. La risposta di Marx a Vera Zasulič. I topi morti a Orano.
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XVII Un certo Bonvise, che insegna la filatura agli inglesi. Reinaldo Arenas che rilegge le bozze di Antes que anochezca. I sedili rossi della 500. Tutte le volte che ho avuto paura. La rassegna-stampa di Radio Radicale. Quell'ora che chiamiamo mezzanotte. Gli innocenti che si disfano in prigione. Il consiglio di Camille Paglia alle giovani femministe americane: studiare la storia militare.
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