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The Favorite (1989) Antonio García Mencía (Madrid 1953 - Madrid 1915)
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La perfezione si ottiene, non quando non c’è più nulla da aggiungere, ma quando non c’è più niente da togliere"
Antoine de Saint-Exupéry (Lione, 29 Giugno 1900 - l'Île de Riou (Marsiglia), 31 Luglio 1944)
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Biblide (1884) William-Adolphe Bouguereau (La Rochelle, 30 Novembre 1825 – La Rochelle, 19 Agosto 1905)
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Inno alla bellezza
Vieni tu dal cielo profondo o sorgi dall'abisso, Beltà? Il tuo sguardo, infernale e divino, versa, mischiandoli, beneficio e delitto: per questo ti si può comparare al vino. Racchiudi nel tuo occhio il tramonto e l'aurora, diffondi profumi come una sera di tempesta; i tuoi baci sono un filtro, la tua bocca un'anfora, che rendono audace il fanciullo, l'eroe vile. Sorgi dal nero abisso o discendi dagli astri? Il Destino incantato segue le tue gonne come un cane: tu semini a caso la gioia e i disastri, hai imperio su tutto, non rispondi di nulla. Cammini sopra i morti, Beltà, e ti ridi di essi, fra i tuoi gioielli l'Orrore non è il meno affascinante e il Delitto, che sta fra i tuoi gingilli più cari, sul tuo ventre orgoglioso danza amorosamente. La farfalla abbagliata vola verso di te, o candela, e crepita, fiammeggia e dice: «Benediciamo questa fiaccola!» L'innamorato palpitante chinato sulla bella sembra un morente che accarezzi la propria tomba. Venga tu dal cielo o dall'inferno, che importa, o Beltà, mostro enorme, pauroso, ingenuo; se il tuo occhio, e sorriso, se il tuo piede, aprono per me la porta d'un Infinito adorato che non ho conosciuto? Da Satana o da Dio, che importa? Angelo o Sirena, che importa se tu - fata dagli occhi vellutati, profumo, luce, mia unica regina - fai l'universo meno orribile e questi istanti meno gravi? Charles Baudelaire (Parigi, 9 Aprile 1821 - Parigi, 31 Agosto 1867) (da: I Fiori del Male)
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Il pescatore e la sirena (1856-1858) Frederic Leighton (Scarborough, 3 Dicembre 1830 – Londra, 25 Gennaio 1896)
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La Sfinge (1904) Franz von Stuck (Tettenweis, 23 Febbraio 1863 – Monaco di Baviera, 30 Agosto 1928)
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La Bellezza
Sono bella, o mortali, come un sogno di pietra e il mio seno, cui volta a volta ciascuno s'è scontrato, è fatto per ispirare al poeta un amore eterno e muto come la materia. Troneggio nell'azzurro quale Sfinge incompresa, unisco un cuore di neve alla bianchezza dei cigni, odio il movimento che scompone le linee e mai piango, mai rido. I poeti, di fronte alle mie grandi pose, che ho l'aria di imitare dai più fieri monumenti, consumeranno i giorni in studi severi, perché, onde affascinare quei docili amanti, ho degli specchi puri che fanno più bella ogni cosa: sono i miei occhi, i miei grandi occhi dalla luce immortale. Charles Baudelaire (Parigi, 9 Aprile 1821 - Parigi, 31 Agosto 1867) (da: I Fiori del Male)
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Edipo e la Sfinge (1864) Jean-Auguste-Dominique Ingres (Montauban, 29 Agosto 1780 – Parigi, 14 Gennaio 1867)
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La nascita di Venere (1863) Alexandre Cabanel (Montpellier, 28 Settembre 1823 – Parigi, 23 Gennaio 1889)
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L’ideale
Non le smorte beltà di figurine, malsane figlie d’un tempo vanesio, dita da nacchere, piedi da scarpine, potranno in me saziare il desiderio. Lascio a Gavarni, poeta dei tisici, le belanti bellezze d’ospedale: io non trovo tra queste rose misere un fiore pari al mio rosso ideale. Lo colmi tu l’abisso del mio cuore, Lady Macbeth, del crimine signora, sogno d’Eschilo schiuso all’uragano, o tu, grande Notte, di Michelangelo figlia, che torci in pose strane le agili tue forme sotto i baci di Titano. Charles Baudelaire (Parigi, 9 Aprile 1821 - Parigi, 31 Agosto 1867) (da: I Fiori del Male)
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Atena (1890) John William Godward (Wimbledon, 9 Agosto 1861 – Londra, 13 Dicembre 1922)
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Corrispondenze
La Natura è un tempio ove pilastri viventi lasciano sfuggire a tratti confuse parole; l'uomo vi attraversa foreste di simboli, che l'osservano con sguardi familiari. Come lunghi echi che da lungi si confondono in una tenebrosa e profonda unità, vasta come la notte e il chiarore del giorno, profumi, colori e suoni si rispondono. Vi sono profumi freschi come carni di bimbo, dolci come oboi, verdi come prati e altri, corrotti, ricchi e trionfanti, che posseggono il respiro delle cose infinite: come l'ambra, il muschio, il benzoino e l'incenso; e cantano i moti dell'anima e dei sensi Charles Baudelaire (Parigi, 9 Aprile 1821 - Parigi, 31 Agosto 1867) (da: I Fiori del Male)
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Una Ninfa nella foresta Charles Amable Lenoir (Châtellaillon, 22 Ottobre 1860 - Fouras, 1 Agosto 1926)
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Clio Hugo Kaufmann (Scozia, 29 Giugno 1868 - Monaco, 14 Maggio 1919)
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L'arte si è sempre sforzata, in ogni tempo, di fornire all'uomo una voce affinché egli possa esprimere il suo muto desiderio del divino
Hermann Hesse (Calw, 2 Luglio 1877 – Montagnola, 9 Agosto 1962)
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Spleen et Ideal Carlos Schwabe (Altona, 21 Luglio 1866 - Avon, 22 Gennaio 1926)
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Elevazione
Al di sopra degli stagni, al di sopra delle valli, delle montagne, dei boschi, delle nubi, dei mari, oltre il sole e l’etere, al di là dei confini delle sfere stellate, anima mia tu ti muovi con agilità, e, come un bravo nuotatore che fende l’ onda, tu solchi gaiamente, l’immensità profonda con indicibile e maschia voluttà. Via da questi miasmi putridi, va’ a purificarti nell’aria superiore, e bevi come un puro e divin liquore il fuoco chiaro che riempie i limpidi spazi. Alle spalle le noie e i molti dispiaceri che gravano col loro peso sulla grigia esistenza felice chi può con un colpo d’ala vigoroso slanciarsi verso campi luminosi e sereni; colui i cui pensieri, come allodole, verso i cieli al mattino spiccano un volo che plana sulla vita e comprende senza sforzo il linguaggio dei fiori e delle cose mute. Charles Baudelaire (Parigi, 9 Aprile 1821 - Parigi, 31 Agosto 1867) (da: I Fiori del Male)
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