Un foglio bianco, i tuoi pensieri e te stessə, la triade della libertà. Inseguo sogni inciampando nella realtà, credo nel destino ma anche nel libero arbitrio. Ho addosso un profumo di acqua salata misto a pagine di libro appena comprato, nelle orecchie si rincorrono note, nella testa si menano ricordi, sullo sfondo di un sound che sa di mondo 🌍🌊🎈 Ale senza ssia | esploratrice senza frontiere | nel tempo libero cerco tempo libero
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E ti ritrovo ancora qui, inaspettatamente, negli angoli più reconditi della mia mente.
È bastato un solo istante, nell'incessante scorrere del tempo. Un solo battito di ciglia, in mezzo alla folla. Un solo filo di voce, tra milioni di suoni.
E ogni cosa ha ripreso la sua forma: i solchi lasciati da rivoli ormai prosciugati, tornano ad essere il letto di un fiume in piena che scorre goccia dopo goccia; nell'aria il frastuono di un cuore che esplode, sotto il peso di un silenzio che grida aiuto; foglie d'autunno si trasformano in fiocchi di neve, poi in germogli fioriti, per poi sfiorire, la magia del tempo.
E resti lì, quel dipinto inestimabile nel museo del rimpianto, arte allo stato puro.
#21.09.24
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WORLD
E non importa se sei dall'altra parte del mondo. La distanza non ha confini, posso essere ovunque puntando l'immaginazione sul soffitto della mia stanza. Il tempo non ha scadenza, giorni, mesi o anni poco importa, in qualunque momento il tuo ricordo può continuare ad affiorare nella mente.
E non importa se sei dall'altra parte del mondo. Se visto dall'oblò di un aereo, anche l'impossibile diventa possibile ai miei occhi.
Ai miei, appunto. E ai tuoi? Le parole arrivano agli occhi e alla mente filtrate dal cuore, ma al ritmo di due differenti battiti. E chissà come si sarebbe evoluto quell'incontro se fosse avvenuto a ritmo dello stesso battito.
E non importa se sei dall'altra parte del mondo. Una mente piena di "chissà" e un cuore pieno di "vorrei" appartengono alla nostalgia.
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HAPPINESS
Qualcuno un giorno mi ha chiesto: “E tu sei felice?”. E mi accorsi che era lì la felicità, in quel filo di voce. Nelle occasioni sfiorate e non fiorite, nei chilometri percorsi restando a fissare il soffitto di una stanza, nelle rivoluzioni interiori scatenate da impercettibili dettagli che travolgono e stravolgono la visione d’insieme. La felicità è in un pugno di mano, così sottile da prendere il volo con un soffio, per poi planare con la forza di un uragano. Dalla forma amorfa e dalle labili sfumature, spunta dalla radice più delicata del sé, il fiore della felicità.
Fa che non venga calpestato da un passo incerto, ostinato o impigliato. E se dovesse accadere, cogli quel che resta e seminalo intorno. Ti scoprirai a coltivare il terreno della felicità altrui.
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𝑴𝒊𝒓𝒓𝒐𝒓
A te che sei dall’altra parte, ma anche qui, d’altra parte. Vorrei dirti che stare al mondo non sarà facile.
Ci saranno giorni in cui ti sentirai persə e sconfinatə, senza meta, in un milione di piccoli pezzi. Ecco le sponde dei confini alienabili, a tua immagine e somiglianza.
Ci saranno tempi e luoghi che resteranno memorie nel sottosuolo dell’anima. Lì troveranno radici limiti, sogni e paure. Spunteranno germogli di consapevolezze, facendosi largo tra cadute e riprese, innaffiati con prudenza dalla voglia di correre il rischio. Cresceranno senso di sé, desideri e sfide nel giardino dell’essere. Sarai il custode del giardino, abbine cura.
Il tuo cammino si intreccerà con tanti altri. Alcuni avranno tua stessa direzione, altri quella opposta. Alcuni subiranno delle deviazioni, in altri ci saranno dei lavori in corso. Alcuni presenteranno il tuo stesso percorso, altri lo ricalcoleranno. Alcuni saranno fonte di rallentamenti, altri faranno spiccare il volo. Qualunque sia il cammino che incrocerai, fatevi strada.
Vorrei dirti che stare al mondo non sarà facile. Ma per ciò che incontrerai sul tuo cammino verso il giardino dell’essere dai confini alienabili, ne vale la pena.
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(Be)Live
Non si può mai sapere che cosa si deve volere perché si vive una vita soltanto e non si può né confrontarla con le proprie vite precedenti, né correggerla nelle vite future.
- L’insostenibile leggerezza dell’essere
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SLIDING DOORS
Un istante che ti cambia l’esistenza. Chi se la immagina mai la portata di un sorriso, di uno sguardo o di un saluto in un giorno qualunque, cose apparentemente così banali e scontate ma che racchiudono in sé il potenziale generativo del nostro essere. Da sconosciuti ad amanti, da amanti ad amici, da amici a sconosciuti, e avanti così in un via vai di gente che si sussegue nelle corsie della vita, alcune prendono quella preferenziale per strane casualità, altre quella d’emergenza per istinto di sopravvivenza. E con ognuna di quelle apparenti banalità andremo ad abbracciare le infinite sfumature di noi stessi, pensando di essere monocromi. Incontrare qualcuno a volte è destino. Le seconde possibilità sono molto spesso libero arbitrio. E’ il destino arbitrario nel gioco della vita che ci frega.
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Qualcuno lo chiama sesto senso, qualcun altro essere nel posto giusto al momento giusto, altri ancora destino. Sono quelle vibrazioni che ci attraversano, come onde nel mare. Ci fanno sussultare per un attimo, come la scossa di cui necessita il cuore per riprendere a battere. E ci pervadono l’anima, come la vista dalla cima di una montagna, che toglie il fiato ma fa sentire vivi. Quelle vibrazioni che in ogni battito di ciglia diventano fotogrammi di sorrisi vibranti e vibrante felicità, racchiusi nella mente. Qualunque forma, colore, intensità abbiano. Carpe vibes.
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Posti.
A volte così corrisposti da sembrare un'incastro fatto apposta.
Le strade un prolungamento delle arterie, i suoni catturati in giro la linfa che vi scorre dentro, gli scorci fotografati dagli occhi il battito vitale.
Una seconda pelle che è come se fosse stata sempre la prima.
E quando arriva il tempo della muta è come se stessero strappando via una parte di te, mutatis mutandis.
Così rinascono le farfalle nello stomaco, libere di prendere il volo nei campi del respiro, e quella natura torna a riempire di meraviglia i polmoni.
Non a caso ti senti a casa.
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B SIDE
Ricorda sempre però che non sai mai le intenzioni della persona che ti trovi davanti, non sai cosa stia cercando una persona che non hai mai incontrato e soprattutto non sai quali possano essere le sue battaglie, le sue ferite e insicurezze. Non puoi permetterti di partire prevenuta con nessuno.
Questo è quello che ho imparato oggi, nella scuola della vita, tenuta dalle persone che capitano sul nostro cammino. Sono sempre stata dell'idea che le persone non capitino per caso, ma hanno sempre qualcosa da insegnarci. Ed è soprattutto attraverso gli altri che possiamo conoscere meglio noi stessi e le nostre mille sfaccettature. Non si smette mai di conoscere una persona e di conseguenza non si smette mai di conoscere sé stessi, gli occhi dell'altro a volte sono il riflesso di quello che da soli non riusciamo a vedere di noi stessi, come il lato B di tutte le cose, quello ignorato e non considerato, ed è qui che quel riflesso si tramuta in insegnamento.
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Silence
A volte uccidi. Senza avere forma e consistenza, a volte pesi più del quantificabile con la tua insostenibile leggerezza e a volte hai la forza di annientare l’invincibile. Ed è nella tua assenza di suoni che dai voce alle cose che non ascoltiamo. Superi lo spazio e il tempo, di quest’ultimo ti nutri per decretare la presenza assente o l’assenza presente di qualcuno. E ti lasci dipingere da chi ti dà le sembianze delle proprie voglie, del proprio cuore dai battiti impazziti, degli attimi che si susseguono nei ricordi e delle sensazioni vissute, altre rimaste in sospeso. A volte sei sfumatura, dalle mille accezioni. A volte sei libertà, il più grande atto d’amore che ci sia.
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Imprevedibilità. Come il mare, l’attimo prima quiete e l’attimo dopo tempesta. Come quello che hai scatenato dentro, imprevedibile, come te.
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Hear(t)
Paura. Se dovessi descriverti con una metafora saresti come l’onda d’urto che si avverte mentre sta per arrivare un pugno nello stomaco. Non si ha la certezza che quel pugno arriverà ma la paura c’è tutta, ed è quella che ci mette sulla difensiva. Utile ma anche bloccante. Che senso ha avere una penna se poi non la si usa per paura che si consumi? Sarà l’attesa ad usurarla, senza averla vissuta. E che senso ha avere un cuore se non si ama per paura di spezzarlo? Lo si atrofizza rendendolo incapace di sentire qualunque cosa. E forse è meglio spezzarlo avendo amato piuttosto che ibernarlo. A volte si mettono protezioni su protezioni per cercare di evitare o di attutire quel pugno nello stomaco che sta per arrivare, e se invece non fosse un pugno ma una carezza? Guardato da uno sguardo distorto, magari attraverso sovrastrutture, stereotipi o pregiudizi, non cogliendone invece la vera natura. Dovremmo imparare a decostruire muri troppo alti e a lasciar trasparire un filo di luce tra un mattone e l’altro, perché non sempre l’altezza è sicurezza e non sempre il buio è confusione.
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In amore vince chi fugge o chi prende coraggio e si fa avanti ?
Dipende... Soprattutto dalla persona che hai di fronte! Ma in ogni caso, in amore vince chi ama.
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IPOTESI
Perché è così difficile dimenticare qualcuno? Mi sono chiesta qualche giorno fa. Mi dirai che ci sono in gioco tanti fattori, il tempo passato insieme, i momenti condivisi, l’importanza reciproca, le energie investite, e tutto questo non rende le cose più facili, si tutto vero. Ma se fosse la domanda di partenza ad essere sbagliata? Diamo per scontato che le persone vadano dimenticate e tocca solo scegliere il modo più facile e veloce per farlo. La vera domanda è: perché dovremmo dimenticare qualcuno? Imponendocelo, tra l’altro.
E’ un po’ come chiudere a pressione il tappo della Coca dopo averci messo dentro una mentina, quando pensi che l’effetto sia passato e provi ad aprirla ti ritrovi con un’esplosione addosso. E’ così che mi sono sentita in tutte queste settimane in cui ho provato a reprimere e chiudere sottochiave la mancanza, la voglia di scrivere e sentire qualcuno, o un semplice ricordo improvviso. Ho capito che non ha senso cercare di dimenticare qualcuno perché ci sarà sempre un piccolo angolo di cuore che ne avrà memoria, bisogna solo imparare a conviverci. Convivere con i ricordi, le sensazioni, le mancanze e le voglie con cui si fa a pugni, accettare di avere giorni con la mente in fissa e altri con il cuore più leggero, sarà più facile del dimenticare? No, forse anche più difficile, ma più sano.
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OSTACOLI
A volte sembrano insuperabili, senza fine, più grandi di noi stessi, si presentano sulla nostra strada quando meno ce lo aspettiamo, quando siamo intenti a fare tutt'altro. Scombinano i piani, siamo costretti a reinventarli. E chi lo avrebbe mai pensato che gli ostacoli sono lì proprio per far uscire il meglio di noi, per ricordarci di tirare fuori quella forza che abbiamo per un attimo dimenticato di avere. Li malediciamo sempre eppure loro sono lì per noi. A volte gli ostacoli sono imprevisti, situazioni inattese, a volte è distanza, altre troppa vicinanza, sono anche le ore passate ad aspettare una risposta, o il resistere a mandare quel messaggio, il mantenere la mente impegnata lontana da un pensiero ingombrante o essere il pensiero che ingombra una mente. Qualunque essi siano, gli ostacoli fanno parte della nostra forza, prendiamocene cura.
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