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Sai perché le persone non riconoscono quello che fai per loro? Perché la prima volta che tu fai qualcosa per qualcuno tu generi in lui la gratitudine. La seconda volta che tu fai o dai a qualcuno generi l’anticipazione. La persona si aspetta di ricevere di nuovo. La terza volta hai già generato un’aspettativa. La persona si aspetta di ricevere ancora quello che gli avevi dato. La quarta volta tu generi un merito. La persona sente di meritare quello che gli stai dando e vuole continuare a ricevere. La quinta volta hai già creato una dipendenza. Quella persona sente di non vivere più bene senza quello che tu gli stai dando. É già viziata. La sesta volta percepisci che non c’è reciprocità, tu non ricevi nulla in cambio e smetti di dare. E allora la persona viziata che tu hai creato è risentita con te perché gli stai negando quello di cui ha tanto bisogno e allora finisce per odiarti, perché hai smesso di dare quello che tu gli hai fatto credere di meritare.
Per questo bisogna sapere qual è il limite nel dare.
Perché l’altro non conosce limiti nel ricevere.
(Mario Venuti)
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La competizione non la sopporto. Mi squarcia quel poco quieto vivere che a malapena cerco di preservare!
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Sto tempo né caldo né freddo sembra quelle persone che non sono né carne né pesce. O meglio, che vogliono essere entrambe le cose e poi sono solo formaggio... andato a male!
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Non parto dal presupposto di essere migliore degli altri, ma che gli altri sono cmq tutti coglioni
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Ho iniziato l'anno (2024) con il raggiungimento della certezza che volevo diventasse per me un dogma: less is more. Ma ora il dilemma. Less is more o less is bore? A fine anno tirerò le somme
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