agenteciambella
Agente Ciambella
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Ciambi | fanfic writer | she/her | 🇮🇹 | multifandom (soon i will start to translate in English the chapters)
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agenteciambella · 1 year ago
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Dolce Morte [Kenny McCormick x reader]
Capitolo 4 - Dolce Stretta
 Rimanemmo io, Bebe Kyle e Kenny: – Dunque... voi due leggete? – Kyle mise le mani in tasca e ci guardò incuriosito e subito a Bebe si illuminarono gli occhi udendo le sue parole: – io sì, possiamo passare in libreria se ti va – rispose emozionata battendo le mani in segno di emozione. Lui le porse il braccio e se lo fece stringere dalla ragazza per poi farci un cenno e allontanarsi con lei verso la libreria: Bebe è una ragazza intelligente e ambiziosa alla quale piace impegnarsi in tutto quello che fa, non ci sarebbero stati dubbi sul fatto che sarebbe finita in coppia con Kyle, ha un debole per i ragazzi per bene che farebbero di tutto per proteggerla.
Così rimanemmo di nuovo soli... sentivo il suo sguardo addosso, come un leone che guarda la sua preda, si avvicinò lentamente non lasciandomi via di scampo; indietreggiai un po' intimorita, per la prima volta nella mia vita mi sentii in pericolo di fronte a un ragazzo: – Che coincidenza, non trovi? – si passò un pollice sul labbro inferiore sogghignando divertito guardandomi dall'alto in basso – Come posso fare per attirare la tua attenzione? – sentivo come se mi stesse mangiando con i suoi occhi azzurri, iniziai a sentirmi quasi senza fiato innanzi alla sua presenza, chinai il capo senza distaccare lo sguardo da lui e mi portai le mani davanti al petto a palmi aperti: – Che stai facendo, non avrai mica paura di me? – mi afferrò una mano e con uno strattone mi portò contro di lui e avvolgendo un braccio attorno alle mie spalle riuscì a tenermi bloccata. Sentii il mio cuore  saltare un battito mentre venivo stretta di nuovo dalla sua presa, a differenza di Kyle lui era leggermente più basso e il suo tocco a confronto era molto più grezzo e meno delicato.
Dopo un paio di secondi lasciò il mio braccio e spostò la mano sotto il mio mento sollevandolo con due dita: – Sai che sei molto semplice da leggere? Non pensare di potermi scampare così facilmente dopo tutti gli sguardi che mi hai lanciato oggi – lo ha notato, nonostante fosse stato il primo a cominciare ha deciso di addossare tutta la colpa su di me: – N-non è come sembra... – tentai di ribattere ma sembrava non li interessasse, era pienamente convinto di avere il controllo su di me e di poter giocare a suo piacimento. La sua stretta si fece più morbida e mi accarezzò una guancia con il pollice: – Kenny... non penso di essere interessata a un rapporto del genere con te... – gli sfuggì una risata e il suo braccio dalle mie spalle scese sui fianchi infilando la mano tra me e il cappotto accarezzandomi la vita: – Non sono geloso, tranquilla – arrossii e poggiai subito le mani sul suo petto per spingerlo e allontanarlo un po', il suo volto mostrava un'espressione divertita e sicura di sé e alzando le mani fingendosi colpevole mi lasciò senza obiezioni.
Un brivido mi pervase la schiena al solo pensiero di quello che era appena successo, non ero mai stata toccata in quel modo da nessuno e tralasciando l'imbarazzo e l'emozione è stata una bella sensazione ma non potevo permettere a un pervertito come Kenny di prendermi in giro in questo modo; mi sistemai la borsa in spalla e feci due ulteriori passi indietro: – Io... dovrei tornare a casa... – cercai una veloce scusa per sfuggire dalla situazione e mi voltai per ripercorrere la strada di casa ma venni di nuovo afferrata per una spalla e tirata indietro sempre da lui: – Oh, mi piacciono le ragazze timide, permettimi di ricominciare e offrirti qualcosa – mormorò queste parole al mio orecchio accarezzandomi per cercare di convincermi, ogni suo tocco mi faceva rabbrividire come se all'improvviso riuscisse a controllare le mie sensazioni e alla fine dovetti cedere alla sua offerta.
Un po' imbarazzata dallo strano flirt da parte di Kenny lo seguii in un bar, ci accomodammo in un tavolo e ordinammo due caffè; poggiai il cappotto sullo schienale della sedia e durante l'attesa rimasi composta con le mani poggiate sulle cosce osservandomi attorno: il locale era spazioso con una grande vetrata sulla quale affacciava il nostro tavolo, gli scaffali e le decorazioni in legno renavano l'atmosfera molto rudimentale e numerosi fiori donavano colore all'ambiente con foglie e piante rampicanti che pendevano dai vasi dando l'impressione come se fossimo nel mezzo di un giardino. Quando posai di nuovo la vista su Kenny notai che si voltò improvvisamente, che mi stesse guardando di nuovo? Poggiai una mano sul tavolo con il palmo rivolto verso l'alto e allungando un piede da sotto il tavolo gli toccai la gamba per attirare di nuovo la sua attenzione; provai a fare un gesto carino nei suoi confronti, non aveva ancora spiccato parola, si limitava a incrociare i miei occhi per poco meno di un secondo come se non volesse ammettere di aver esagerato.
Gli diedi un altro colpetto con il piede e riuscii ad attirare la sua attenzione, voltò la testa nella mia direzione e notò subito la mia mano verso di lui: – Puoi prenderla se vuoi, ma a patto che tu non sia più così diretto nel flirtare con me... – Kenny prese la mia mano per poi lasciare un leggero bacio sul dorso una volta sfilato il guanto: – Come preferisci mia cara, sarò più delicato – mi rassicurò con un tono più dolce poggiando il guanto sul tavolo e porgendomi a sua volta la mano per riprendere anche l'altro. – Ecco i vostri caffè ragazzi – una cameriera poggiò il vassoio, ci servì le due tazzine di caffè e ci lasciò un piccolo contenitore con varie tipologie di zucchero per poi recuperare il vassoio e tornare dietro il bancone. Presi una bustina e ne svuotai l'intero contenuto nel caffè per poi mescolarlo con il cucchiaino: – Sai, non è quello che ordino di solito ma penso vada bene comunque – ne presi un sorso nel mentre osservavo Kenny: non aggiunse nemmeno un po'di zucchero e lo bevve tutto d'un fiato quasi forzatamente; notai un leggero accenno di disgusto nella sua espressione, presi un altro sorso e curiosa per la sua buffa reazione decisi di chiedergli il motivo di essa: – Cosa? Quale espressione... eheh... – sentivo che mi stava nascondendo qualcosa e ciò non fece altro che aumentare la mia curiosità: – Dimmi la verità, non si costruisce un rapporto sulle menzogne – insistetti finendo il mio caffè e sporgendomi un po' verso di lui poggiando i gomiti sul tavolo e incrociando le braccia; lo sentii esitare un momento prima di svelarmi la verità: – V-va bene, di solito metto un bel po' di zucchero... non mi piace il caffè amaro... – voleva solamente fare bella figura davanti a me senza apparire infantile secondo i suoi criteri, dopotutto nasconde un lato davvero tenero dietro quegli strati di sfacciataggine. Riuscimmo ad avere una lunga chiacchierata tra di noi alquanto piacevole che ci permise di conoscerci meglio, scoprii tante cose riguardo Kenny che prima non avrei mai immaginato.
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agenteciambella · 1 year ago
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Dolce Morte [Kenny McCormick x reader]
Capitolo 3 - Dolce Invidia
Non mi sarei mai immaginata una cosa simile. Rimasi a fissare il vuoto immersa nei miei pensieri fino all'arrivo di Bebe e Heidi: entrambe si avvicinarono tenendosi a braccetto e sfoggiando i loro abiti migliori, anche i loro capelli sembravano più curati del solito proprio come se volessero fare una buona impressione ai ragazzi.
– Ben arrivate bellezze! – Kenny le accolse con un fischio e un complimento ammirandole da capo a piedi, sembrava non gli interessasse l'opinione altrui nonostante le numerose voci che giravano sul suo conto; anche la reazione delle mie amiche fu alquanto inaspettata, ridacchiarono coprendosi la bocca come se apprezzassero a pieno la sua presenza.
Dopo un paio di minuti ci raggiunsero anche Wendy e Stan mano nella mano e per ultimi Kyle e Cartman che si presentarono il primo di pessimo umore mentre il secondo fiero di essere stato invitato. Ognuno dei ragazzi sfoggiava uno stile diverso: Stan portava un paio di cargo con una giacca marrone oversize, Kyle a differenza sua era vestito in maniera più elegante con un cappotto lungo e un dolcevita, Cartman nel mentre era in camicia e felpa con sopra il suo solito giubbotto. Kenny era l'unico con vestiti grezzi e macchiati, si distingueva facilmente dal gruppo ma non poteva farci molto data la sua situazione economica.
– Dato che siamo tutti qui possiamo andare al centro commerciale per fare un giro, che ne dite? – propose Bebe tirando fuori il cellulare – per stasera invece pensavo di cenare al nuovo ristorante, ha aperto li da poco ma mi hanno detto che fanno della carne molto buona– dopodiché mostrò a tutti alcune foto del luogo. I ragazzi sembrarono apprezzare la proposta scambiandosi un cenno di approvazione e così ci avviammo tutti verso il centro seguendo Bebe che ci faceva strada.
Ci dividemmo in fila formando delle coppie, mi alzai dall'altalena per avvicinarmi a Kyle, all'apparenza era proprio un ragazzo carino e per bene ma senza timore di alzare le mani quando ce n'è bisogno, penso sia il più rispettabile del gruppo e se dovessi scegliere con chi trascorrere il mio tempo durante questa uscita sarebbe sicuramente la mia prima scelta; Kyle mi salutò con un sorriso e mi invitò ad unirmi a lui durante il tragitto mostrando sicurezza nel suo atteggiamento: – Sei davvero elegante per un'uscita tra amici – mi complimentai in maniera scherzosa per alleggerire la situazione – non pensavo fossi quel tipo di persona – continuai stupita camminando di fianco a lui, era molto alto per la sua età, gli arrivavo quantomeno alla spalla e dovevo alzare la testa per vederlo in volto, non portava il cappello e alcuni riccioli dei suoi capelli cadevano sulla sua fronte nonostante fossero sistemati di lato prendendo la forma di un ciuffo. Mi prese per mano delicatamente e ne accarezzò il dorso: le sue dita erano lunghe e sottili con qualche semplice anello nero per completare il look. Si soffermò su di essa sorridendo per poi riportare lo sguardo verso di me: – Questi guanti non sono tuoi giusto? – Kenny, udendo le parole di Kyle, buttò a terra la sigaretta e si avvicinò poggiando una mano sulla mia spalla cogliendomi del tutto di sorpresa: – Alla larga Kyle, non pensi di star osando troppo per un primo appuntamento? – si introdusse nel discorso come se niente fosse e stringendo fermamente la presa su di me: – Vedo che hai già marcato il territorio, e comunque non pensi di essere tu ad allungare un po' troppo le mani su di lei? – Kyle lo prese per il polso e lo staccò spostandosi di lato e tenendo il suo braccio lontano da me.
Cartman non ci pensò due volte a tirare fuori il telefono e a filmare la scena mentre i due iniziarono ad accusarsi a vicenda, continuando a provocarsi presto la situazione incominciò a prendere una piega storta: – Chi ti credi di essere per trattare una ragazza in questo modo? – il rosso ribatté con tono aggressivo afferrando Kenny per il colletto del parka e tirandolo verso l'alto. A quell'azione Stan accorse tra i due separandoli e mettendosi in mezzo per evitare ulteriori problemi e li trascinò da parte separandoli dal gruppo.
Noi ragazze rimanemmo con Cartman che tentò di rassicurarci affermando che litigi del genere accadevano di continuo nel loro gruppo, dando a Kyle l'appellativo di ebreo testa calda e a Kenny del pervertito squattrinato; cercò di sminuirli per tutto il tempo che rimasero in disparte, elogiandosi e parlando delle proprie qualità non fece altro che sembrare presuntuoso e meschino, probabilmente solo Heidi lo stava ascoltando seriamente partecipando al discorso facendo domande e scherzando con lui. Bebe nel mentre stava bisbigliando qualcosa a Wendy lanciando un'occhiata prima a me e poi agli altri tre: non avevo idea di cosa parlassero ma per un momento mi sentii colpevole dell'accaduto seppur non abbia fatto nulla.
Ognuno di noi manifesta la rabbia in maniera differente, può essere mostrata in maniera silenziosa senza mostrarlo a nessuno oppure potrebbe scoppiare come una bomba ad orologeria; spesso se non si è capaci di controllarla potrebbe portare a gravi conseguenze... i sentimenti e le azioni sono il fattore principale che porta in questo stato e al momento la rabbia era decisamente accompagnata da invidia.
Dopo una strigliata di capo da Stan continuammo il tragitto ma stavolta mi misi accanto a Bebe per evitare di causare ulteriori problemi, guardai i guanti che avevo ancora indosso, erano poco più grandi delle mie mani e pieni di cuciture sui lati e tra le dita, sembravano essere molto vecchi soprattutto dal pelo rovinato che rivestiva il loro interno. –Eccoci finalmente!– esclamò Wendy che non vedeva l'ora di fare compere nei vari negozi, ha sempre curato il suo aspetto esteriore e anche se esternamente potrebbe sembrare una ragazza antipatica ed egoista ma ha più volte dimostrato di possedere un'animo nobile e determinato; qui il nostro gruppo si separò in tre: Cartman si offrì per accompagnare Heidi in bagno, quei due avevano subito preso confidenza e stranamente andavano molto d'accordo; Stan lanciò un'occhiataccia severa ai suoi due amici come per avvertimento per non combinare cazzate in sua assenza per poi essere trascinato via da Wendy in un negozio di vestiti firmati e così rimanemmo io, Bebe Kyle e Kenny.
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agenteciambella · 1 year ago
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Dolce Morte [Kenny McCormick x reader]
Capitolo 2 - Dolci Parole
Mi spogliai e mi preparai per andare a fare una doccia in modo da rilassarmi per la strana mattinata, asciugai i capelli e una volta finito ricevetti una telefonata da Bebe: //– Ehi splendida, non sapevo come vestirmi e speravo tanto tu mi dessi una mano –// tornai in camera mia e aprii l'armadio poggiando poi il telefono sul letto mettendola in vivavoce – Penso di avere il tuo stesso problema, sai già cosa metteranno le altre? – chiesi iniziando a frugare tra i vestiti //– Wendy metterà il vestito dell'altra sera mentre Heidi mi ha chiesto in prestito una gonna, gliela porto quando passo a prenderla –//  – Che carine, dovremo seguirle e indossare qualcosa di carino anche noi –, tirai fuori dall'armadio un vestito nero a maniche lunghe e le mandai una foto chiedendole un'opinione //– Ti starà divinamente, io sono indecisa tra questi due... –//.
Raggiunsi il parco vicino al centro in un batter d'occhio: oltre al vestito indossavo delle calze felpate color carne coperte da calze più sottili, un cappotto che mi copriva fino alle ginocchia con la mia solita sciarpa e ai piedi un paio di stivaletti. Approfittai del momento di anticipo per sedermi su un'altalena e lasciarmi dondolare tenendo la presa stretta per non cadere; presi un grande sospiro e abbassai la testa per nascondere il naso nella sciarpa fermando l'altalena e stringendo le mani tra loro: – Cavolo se fa freddo... – rimasi un po' gobba per cercare di riprendere un po' di calore finché sentii dei passi veloci correre nella mia direzione. Alzai lo sguardo ritirandomi su e i passi si fermarono di colpo: con uno guardo incredulo si guardò attorno per poi poggiarsi una mano sul petto e riprendere fiato con aria più serena, si abbassò il cappuccio e il colletto del parka come se avesse caldo e si bloccò di colpo non appena mi vide sull'altalena come se gli si fosse mozzato il fiato.
Ci guardammo per un paio di secondi prima che io voltassi la testa quasi imbarazzata dal momento: non avevo idea di che cosa fare e non sapevo cosa ci facesse qui, desideravo soltanto che le mie amiche arrivassero il più presto possibile. Strofinai le mani tra loro guardandole senza spiccare parola ma fortunatamente fu lui a rompere il ghiaccio: – Hai freddo? – Kenny si tolse i guanti e me li porse sedendosi sull'altalena accanto alla mia, – È il minimo che possa fare per scusarmi – si avvicinò un altro po' mettendomi i guanti sotto gli occhi, così li presi e li misi senza pensarci su ringraziandolo per il gesto. – Ti ringrazio... – non sapevo cos'altro aggiungere e rimasi in un silenzio imbarazzante finché non riprese la parola: – Non hai un paio di guanti? – chiese con aria preoccupata: – Come? – alzai la testa verso di lui aggrappandomi all'altalena: – Rischierai di perdere la sensibilità alle dita se continui ad andare in giro senza guanti – poggiò i gomiti sulle cosce sporgendosi in avanti e mettendosi più comodo – Poi rischi di ammalarti con quelle calze sottili – con l'indice indicò le mie gambe sogghignando: – Non preoccuparti, sono ben coperta – ribattei con un sorriso, conoscevo benissimo le voci che giravano su di lui, nonostante il suo atteggiamento distaccato era davvero un pervertito con le ragazze, più di una volta venne sorpreso sbirciare nello spogliatoio delle ragazze e si racconta che questo suo vizio se lo porti dietro fin dalle elementari senza vergogna: – Quindi... sei single? – sobbalzai dalla domanda inaspettata, – E-ehi! – arrossii leggermente dall'imbarazzo e guardai altrove. La tensione aumentava man mano che il tempo passava, Kenny tirò fuori da una tasca un pacchetto di tabacco, prese una cartina e iniziò a farsi un drum; sembrava tranquillo e non mostrava alcun segno di disagio al contrario mio che mi limitavo a guardarmi attorno sperando di non rimanere soli per molto.
Kenny si accese la sigaretta e fece un tiro per poi sospirare profondamente, una nuvola di fumo uscì dalle sue labbra e l'odore del tabacco pervase l'aria circostante: – Fumi? – mi porse la sigaretta ma rifiutai subito l'offerta, volevo evitare di assecondarlo per timore che prendesse troppa confidenza: – Come mai passavi di qui?– chiesi incuriosita, al suo arrivo sembrava essere in ritardo per qualcosa ma decise comunque di fermarsi a parlare con me: – Abbiamo un'appuntamento, no?– accompagnò le sue parole con una risata come se avessi appena fatto una domanda stupida – Le tue amiche dovrebbero averti informato che sareste uscite con il mio gruppo, fu proprio Wendy la prima a proporre l'idea – prese un altro tiro e cominciò a dondolarsi sull'altalena. Quelle parole mi spiazzarono, rimasi a fissare il vuoto per un momento facendomi travolgere dai vari pensieri: perché Wendy ha proposto questa idea? Che cosa aveva in mente? Avrei dovuto prestare attenzione questa mattina ai loro discorsi e non accettare al volo richieste alla cieca, non mi sarei mai immaginata una cosa simile.
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agenteciambella · 1 year ago
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Dolce Morte [Kenny McCormick x reader]
Capitolo 1 - Dolce Sguardo
La neve smise di cadere e il sole si fece spazio in cielo allontanando le nuvole e dando inizio a una nuova giornata di pieno inverno. Arrivai finalmente alla fermata dell'autobus accompagnata dal mio vicino di casa Craig, lo seguivo come per gioco, passando con i piedi sopra le sue impronte segnate sulla neve nel mentre camminava: – C-Craig! – la voce di Tweek interruppe il rigoroso silenzio e attirò l'attenzione di Craig che si avvicinò e gli lasciò un bacio sulla guancia come saluto, – T-temevo non arrivassi più! Aaghh..!– spostai lo sguardo dai due per non disturbarli troppo e aspettai con calma l'arrivo del bus.
Osservai la strada ghiacciata dove ogni tanto passava qualche macchina, mentre durante l'attesa si alzò un lieve venticello che mi raffreddò le guance e le mani, nonostante fossi ben coperta, non vedevo l'ora di riscaldarmi salendo sull'autobus. Al suo arrivo finalmente mi sistemai nei sedili centrali accanto a Bebe come a mio solito e infilai le mani nelle tasche per riscaldarle meglio: – Buongiorno, non hai ancora comprato dei nuovi guanti? –la salutai con un sorriso e scossi la testa – Pensavo che non ce ne fosse bisogno ma purtroppo mi sbagliavo –mi lasciai sfuggire una risata e allungai lo sguardo verso la porta: eravamo giunte alla fermata di Heidi e Wendy. Le due ragazze salirono ma solo una si sedette con noi, l'altra ci salutò e passò oltre raggiungendo Stan agli ultimi posti: – Ieri sera Wendy mi ha detto che sono tornati assieme – sussurrò Heidi sghignazzando divertita, – Stan l'ha raggiunta sotto casa con un mazzo di fiori solo per scusarsi – aggiunse coprendosi un po' la bocca per non farsi sentire troppo dagli altri; tutte e tre ci girammo verso i due cercando di non farci notare troppo, stavano parlando tranquillamente mano nella mano con accanto Kyle che se ne stava appoggiato con la testa al finestrino mezzo addormentato. Penso siano una coppia davvero carina ma dovrebbero comunicare di più, sono due teste calde che si scontrano di continuo, spero davvero che riescano a trovare una loro armonia.
Arrivammo al capolinea e scendemmo tutti dal bus per avviarci verso la scuola, il vento si era fatto più forte e riuscivo a sentire come se il freddo si stesse infilando tra i miei vestiti, mi fermai per sistemarmi meglio la sciarpa per coprirmi anche il naso ma venni improvvisamente spinta avanti e caddi a terra con le mani sulla neve gelida. Voltai subito la testa per vedere chi fosse stato il colpevole e notai Kenny allontanarsi e iniziare a mettere le mani addosso a Cartman urlando cercando di fermare le risate dell'altro.
Mi alzai con fatica spolverandomi via la neve da dosso e raggiunsi le mie amiche, arrivate davanti all'entrata decisi di voltarmi ancora una volta per dare un'ulteriore occhiata non sentendo più litigare: gli occhi di Kenny si spostarono subito non appena incrociarono i miei e lui si voltò con essi. Da quanto tempo mi stava fissando? Forse voleva scusarsi per avermi fatto cadere, sembrerebbe un tipo timido all'apparenza ma fa sempre un sacco di casino, non è possibile che non abbia preso iniziativa... forse semplicemente non gli interessava ma non ciò non spiegherebbe il motivo di quello sguardo. Mi strinsi le mani tra di loro e ricominciai a camminare verso il mio armadietto per recuperare i libri per la lezione di oggi e mi diressi dopodiché in classe.
Le prime ore di lezione passarono abbastanza in fretta ma non riuscii a concentrarmi del tutto: nel mentre che mi giravo a sistemare le cose nella borsa, notavo con la coda dell'occhio lo sguardo di Kenny rivolto verso di me dal banco in fondo alla classe. Durante la ricreazione feci finta non fosse successo nulla per tutto il tempo e rimasi ad ascoltare i vari pettegolezzi delle mie amiche.
Questa strana situazione mi confondeva le idee e mi faceva battere il cuore allo stesso tempo, ero ansiosa di sapere se si sarebbe limitato a guardarmi o cos'altro volesse da me. Lo vidi da lontano restate tranquillo e in silenzio ad ascoltare il suo gruppo: restai ad osservarlo da lontano continuando a pormi domande. Nel mezzo dei miei pensieri mi riportò sulla terra uno schiocco di dita di Heidi davanti ai miei occhi: – Ehi, che dici? Saresti d'accordo? – non avevo minimamente seguito il discorso ma annuii intuendo si trattasse si una solita discussione incentrata sul decidere se andare al centro commerciale o a qualche evento al quale partecipare questo fine settimana – Ottimo, siamo tutte quante d'accordo, possiamo vederci alle quattro al solito posto e fare poi un giro – Wendy concluse il discorso confermando così le mie ipotesi e tornammo tutte in classe per attendere le ultime lezioni per poi tornare a casa e prepararci per l'uscita. Poggiai la tracolla sul letto e mi tolsi le scarpe, mi spogliai e mi preparai per andare a fare una doccia in modo da rilassarmi per la strana mattinata.
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