15 y.o. - hufflepuff - artie’s bff / i started to dream awake, it was beautiful
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« Quindi, ora me lo dici chi è che vuole la Nephilia, e per cosa? » domanda al Grifondoro, indicando all`indietro col pollice destro Wes e Meg « E perchè la vogliono anche loro, soprattutto ».
« Ehh, non lo so se si può dire, cioè » si stringe nelle spalle, sfoderando un sorriso da buffone mentre non fa altro che lasciare la ragazza ulteriormente sulle spine « Che dici, ci possiamo fidare? » chiede consiglio a Wesley, sollevando le sopracciglia e facendola molto più losca di quanto sia in realtà.
« Mhh ci devo pensare un altro po` »
« Eeeh… io non so mica se posso aiutarvi allora… » strascina le parole in maniera canzonatoria, scoccando uno sguardo anche verso Wes come a capire cos`abbia da dire lui sul potersi fidare di lei « Beh, considerato che abbiamo il Capitano Anti Molliccio, direi che non mi serve sapere altro » in una perculata palese ma non cattiva.
« Te stacci vicino, mi raccomando » avvertimento che suona piuttosto serioso per i suoi standard « Che sennò saltano fuori gli Gnomi e ti mangiano i piedi » salvo poi stemperare il tono con un pizzico di macabra ironia.
Un sorriso tutto per il Grifondoro quando la avverte di starle vicino (anche per sempre, coff), che però va un po’ a perdersi quando cita gli gnomi. Si guarda i piedi, per un attimo, manco glieli avessero già mangiati e « Ma che schifo ». Storce un po’ il nasino però, quando arriva il momento delle istruzioni e « Io che faccio? ».
« Non farti ammazzare »
Si guarda pure i piedi, per un attimo, che sia mai che davvero arrivino gli gnomi a mangiarseli e « Che tipo di animali abitano la Foresta? ».
Con una ironica tempistica, la domanda di Maegan riceve una limpida risposta: d’improvviso, quando la corvonero ha la testa abbassata a cercare l’orma di poco prima, qualcosa arriva a tutta velocità contro la sua fronte. Il colpo è doloroso per un attimo, per via dell’impatto, che tuttavia risulta più di taglio che un secco frontale. Nondimeno, le procura un piccolo taglio proprio all’angolo della fronte, verso la tempia. Che sarà stato?
L`incantesimo gli riesce e lui va subito a recuperare il suo ramo, solo che un fruscio lo distrae facendogli sgranare gli occhi. « L`AVETE SENTITO? » ecco che inizia già a impanicarsi ricercando subito, in primis, lo sguardo di Tris e poi lanciando un`occhiata preoccupata verso Meg.
« Oh stai bene? » subito preoccupato le mette le mani sulle spalle abbassandosi un attimo. « Mi sa che non ti ci dovevo portare » ora si sente in colpa, mannaggia.
Il tutto, naturalmente, è condito da un’accompagnamento di fiabesca ed infantile risata. Cosa dicevamo sul tornare al castello prima che l’albero torni a muoversi?
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Toads are a man's best friend — ma per Tris può senza dubbio fare un'eccezione, è il bro indiscusso con cui condivide un cervello. Come può farla per Charlotte che è la sua amichetta preferita nonché divinatrice di fiducia e per Niall che è il bro acquisito che completa il quadretto. Luke e Kael rendono le lezioni un po' meno noiose mentre fuori dalla classe Bonita è diventata un'ottima socia. E a quanto pare, pur non essendo uno studente modello, con le Corvonero ci si trova: Maegan è un po' come una sorellina a cui arruffa i capelli, Cherry si guadagna senza problemi sorrisi e attenzioni ma è sicuramente intorno a Cornelia che gironzola più del necessario con il classico sorrisetto da ebete stampato in faccia. Di vitale importanza per la sua sopravvivenza poi è evitare Xavier.
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pozione parl-artie
« Oh! Guarda che ho portato » e finalmente la sventola davanti al bro con un sorriso tutto gasato. « Non l`ho ancora provata, aspettavo di farlo insieme » palese.
«Oh, dài, davvero?» sorride contento, avanzando a grandi passi in favore del divano «Scommetto che Artie sa tutti i segreti del castello, con tutti i giri che s`è fatto!» scappando da Wesley, ops. [...] «Bevi, bevi, bevi!» degno di una serata al pub. Seduto sul bordo del divano, tutto teso in favore di Artie, è con un filo d`apprensione che però si sofferma a guardare il rospo prima che esso si decida a spiccicare qualcosa. Ovviamente la pozione è già stata testata su altri rospi, ma si sa che le pozioni a volte sono infide. Ansiah.
« Comunque ci possiamo aprire un business co sta cosa. Sai quanta gente vuole far parlare i suoi animali? » la butta lì sul vago prima di gasarsi ancora di più con gli incitamenti del bro. Ed ecco che quindi va ad avvicinare la fiala alla bocca di Artie per fargli prendere tutta la pozione fino all`ultima goccia. La fialetta viene poi buttata maldestramente a terra mentre lui lancia un`occhiata a Tris. « Beh allora? Che dici Artie? » lo punzecchia pure visto che all`inizio Artie non sembra voler spiccicare parola.
E poi ecco che finalmente apre bocca per pronunciare un "ciao cra-mici" con un`inspiegabile... voce femminile? « Artie? » domanda infatti lui sgranando gli occhi. « Ma perché parla così? » già si impanica osservando il bro. « Non mi dire che sei una femmina » first reaction shock. Nel frattempo Artie invece continua a blaterare solo "mosche... voglio mosche".
«Potremo pure pensare a uno scherzo da fà per fine anno» butta lì con un sogghigno. L`ultima risata prima di scoprirsi a trattenere ansiosamente il fiato. Soltanto quando Artie esordisce con il suo saluto, Tristran si concede di ricominciare a respirare normalmente «ARTIE» urla, tentando di soffocare l`ilarità nella sua voce «Sei una rospa!» simulando, non troppo credibilmente in realtà, lo stesso sconcerto di Wes «... quindi il rospo di Sherry è gay» e con questa teoria si dà praticamente il colpo di grazia da solo, scoppiando a ridere «Naah, bro, ti sto a pigliare in giro! C`ha la voce della MacFusty» si affretta quindi a tranquillizzarlo, tentando di battergli una mano sulla spalla.
« Okay » respiro profondo perché si era promesso di fare una lista di domande ma come al solito si è scordato. Quindi ora deve pensare. « Ce l`ho » la domanda da un milione di galeoni. « Dove bolide te ne vai quando scappi? » eh dicci Artie. Il rospo si prende tutto il suo tempo per rispondere, con Wesley che è lì a punzecchiarlo ogni due per tre. Per ricevere poi alla fine un "cra-cqua cra-cqua" e subito dopo "fogne". « Serio? » che schifo Artie dai.
«Oh, comunque diglielo, che non è che vuoi scappare da lui» stavolta si rivolge direttamente ad Artie, tentando di cavargli fuori qualche dichirazione d`amicizia per il loro bff «E ti piace cantà nel coro?» soggiunge, prima però che gli venga in mente un`idea ancora migliore «Dì: caz*i di drago» scandisce serissimo, sporgendosi fino a pochi centimetri di distanza dal muso del rospo.
« Ewww » esclama pure togliendo subito la mano da Artie con uno scatto. « Sei proprio un rospo » e che significa? Boh. « Ecco dimmelo Artie » si accoda alle parole del bro aspettando con trepidante attesa. Ma Artie si limita a dire un "cra-cqua" di nuovo, con aggiunta di "fango" sta volta. Cosa che fa ovviamente sbuffare Wesley. « Vedi che allora è vero che non mi vuole bene » ora gli prende una crisi nervosa. Alla seconda domanda Artie invece si esprime un po` di più con un "io cracco" che non è una cosa brutta, ma dovrebbe essere la versione rospese di "io canto".
Il nuovo singolo di Artie:
Io craccro I girini nel cesso e craccro La rospa viola e craccro Il topo in groppa e craccro Saltello nel fango e craccro Wesley mi rincorre e craccro Cralotte principessa e craccro Voglio un bacio e craccro Per chi mi ascolterà Voglio cracchiare Sempre cracchiare Cracchiareeee
By Ale
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( Durante la colazione del 28, giusto in tempo per la partenza, una bustina viene lasciata davanti al piatto di Blythe grazie ad un paio di passamano fra studenti Tassorosso. Nell’alzare gli occhi dal piatto, Blythe potrà vedere Wesley sorriderle ad un paio di posti di distanza. All’interno della busta troverà 2 piccoli fogli di pergamena. Il primo recita: ) Per Bibi, La nuova supergrinzafica fan di Artie la star di Hogwarts! ( Sotto questa piccola frase si trova l’autografo vero e proprio che mostra appunto la zampina del rospo con un inchiostro rosso ) ( L’altra pergamena ha un contenuto simile, con l’autografo di Artie questa volta in inchiostro celestino e la seguente dedica : ) Per Emile, Il nuovo supergrinzafico fan di Artie la star di Hogwarts. Ps: Bibi ti vuole proprio bene, guarda che regalo ti ha fatto!
*
[ La mattina del 6, al ritorno dalle vacanze, sul proprio letto Wes potrà trovare una piccola busta fatta a mano, piegata un po' male e chiusa con un pezzo di MagiScotch. Una volta aperta, troverà dentro un disegno piegato in quattro rappresentante Chandra in primo piano con un cappello da esploratore alla Indiana Jones intento ad analizzare un oggetto identificato sul pavimento - con tanto di lente di ingrandimento che pende dal collo. Alle spalle del gatto è stato disegnato uno dei tanti corridoi di Hogwarts, mentre in un angolo si può trovare la scritta "Chandra, il Gatto Esploratore" con accanto l'impronta di una zampa colorata di verde. Oltre al disegno, c'è anche un biglietto nella busta con sopra il seguente messaggio ] GRAZIE ANCORA TANTISSIMO PER GLI AUTOGRAFI, li adoriamo! Chandra non sarà la superstar che è Artie, però ha fiducia nella sua carriera di esploratore di castelli. Magari un giorno diventerà un esploratore famosissimo e tu potrai dire di essere il PRIMO ad avere un suo autografo! Bibi"
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3 aprile
[ gufetto giunto a destinazione durante la sera del 3 aprile; porta con sé un breve messaggio assieme ad un piccolo souvenir dell'isola Falaichte: un "Draghessino", ovvero una sorta di Mokessino realizzato con scaglie di drago, da appendere al collo tramite cordoncino ] BRO STO A VEDERE I DRAGHI, CI DOVEVI ESSERE PURE TU!! comunque domani la Loghain dà una festa a Diagon, ci vediamo lì con Niall e Charlotte (se è una palla per ricchi rubiamo qualcosa di alcolico e ci nascondiamo da qualche parte) T.
*
( La mattina del 4 un gufo torna indietro da Tris con un pezzetto di pergamena arrotolato e un sacchettino contenente una conchiglia semplicissima ) MA COME DAI DRAGHI? NON ME L'HAI DETTO! Oh se c'hai qualcosa per fare una foto falla, che li voglio vedere pure io! Comunque stasera ci sono, ci vediamo a Diagon allora! ps: io sono stato in Grecia ti ho portato una conchiglia, guarda che carina Wes
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« come hai fatto scusa? »
La figura di Maegan la individua subito sul divano intenta a scrivere qualcosa e subito un sorriso gli si forma sulle labbra. « Ma te lo sai che Ulrick stava alla festa di San Valentino la settimana scorsa? » esordisce così mentre le parole vengono un po` distorte dall`arrivo di uno sbadiglio improvviso che non si preoccupa neanche troppo di coprire con la mano. « Secondo me stava cercando qualche tipa » e già il pensiero lo fa ridacchiare.
« Siiiii, l’ho visto! » e al Tasso non si fa nessun problema a rivelare la sua illegale presenza all’evento, anzi. Ovviamente ridacchia pure lei all’idea di Ulrick che va alla ricerca di qualche bella donzella e « secondo me se la voleva sposare lui quella fantasmina lì »
« Scusa ma in che senso l`hai visto? » eh? « Che ne sai te? » e ora la guarda un po` più serio.
E dato che è da una settimana che aspettava di raccontarglielo, appena arriva l’occasione annuncia la sua ultima bravata tutta piena di orgoglio manco fosse una grifolagna. « Lo so perché… c’ero anche io!» e ora alza anche le sopracciglia in direzione dell’altro in attesa di una qualche reazione di sorpresa, per poi continuare « Sono venuta ad Hogsmeade!!! Cioè alla festa sono rimasta poco perché – beh, era noiosissima. C’era solo gente morta» e arriccia anche il nasino, perché tutti quei fantasmi non sono stati di suo gradimento « Peròò poi sono andata da Zonko e Mielandia ed è stata grinzafichissimo!!!» e l’entusiasmo di tutta quell’avventura è percepibile nelle parole dell’altra.
E se lui è confuso, lei invece sembra parecchio divertita nel raccontare il suo illegalissimo aneddoto. « Ma che stai a di » fa scioccato sgranando anche un po` gli occhi prima di scuotere la testa esterrefatto. « Non ci posso credere » mormora salvo poi ridacchiare perché Meg è sempre piena di sorprese. « Come hai fatto scusa? » perché quella è proprio la cosa fondamentale. « Ceh ma poi io non ti ho visto. E con chi stavi? Ma ti hanno beccato? »
Nel momento in cui le dice che non ci può credere, lei non fa altro che allargare quel sorriso già troppo grande, sempre con quell’aria da furbetta da chi ne sa una più di Cosetta. «Siii, giurissimo sulle mutande di Merlino che è tutto verissimo» e va anche a mettersi una mano sul petto, giusto per rendere solenne il tutto. Le domande a fiume la fanno un po’ ridacchiare, ma aspetta che le faccia tutte prima di iniziare a spiegare il tutto «Alloooora, volevo giusto parlartene il prima possibile! C’è un passaggio che parte dal Platano Picchiatore!!! Lo conoscii?» e ovviamente si esalta ancora di più quando si parla di posti segreti, visto che per ora i pochi che conosce li ha sempre divisi col Tasso davanti a lei « Comunque sono arrivata grazie a quello!! L’ho percorso da sola e sono sbucata dalla botola… quindi ho fatto così » e quindi ha risposto alla prima domanda « E in realtà mi ha beccata Alyce… la prefetta Grifondoro, ma ci ho già parlato e ha detto che non farà la spia» e ora ecco che si amplia il sorriso nuovamente «Quindi nessuna punizione!!!» e la consideriamo una vera e propria vittoria.
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compleanno
[ un po' di giorni dopo la festa, un gufetto lascerà un pacchetto giallo senape, con tanto di cuoricini disegnati sopra da Meg stessa, e una busta un po' più grossa legata a questo con un filo di spago. Nessun biglietto, dato che non appena aprirà la busta Wes troverà le foto fatte alla festa e potrà capire da solo da chi arrivano. Le foto all'interno sono circa una quindicina, ma sicuramente le più belle sono: - una foto di gruppo tutti insieme, con tanto di sorrisi vari - o espressioni più seriose se si è Niall - una foto del quartetto, in ordine da destra: Niall, Wes, Charlotte e Tris. l'ultimo ovviamente dà un pizzicotto leggero alla serpeverde, con tanto di sguardo tenerino annesso, mentre Wes abbraccia i suoi amici con quel sorriso felicissimo sul viso e Niall sempre serio. E Charlotte favolosa anche se molestata. - una foto di Wes con la new family di rospi - una foto di Wes e Meg che provano il burrocacao tutti gusti +1, con faccia disgustata della Corvonero che si è beccata il gusto all'ascella. Scartato invece il pacchetto Wes potrà trovare una foto con Cornelia, con tanto di cornice nera ed elegante. è stata scattata di nascosto, dato che nessuno dei due sta guardando in camera. sono evidentemente più occupati a guardarsi l'un altro con quei sorrisetti da ebeti tanto carucci, mentre la Corvonero scoppia a ridere per una (probabile) bolidata detta dal Tasso. ]
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[La mattina del primo Marzo, un gufo viene recapito a Wesley. Fra le zampe, oltre ad una copia del suo articolo per l'Eco del Corvo -in modo che ci sia una ulteriore spiegazione del perché di quel regalo- porta uno scatolino scuro, in pelle, circondato da un nastrino dorato, con impresse le lettere EDR -le iniziali del padre della ragazzina, che s'è occupato della realizzazione del regali; inoltre, una lettera, chiusa in una busta bianca e sigillata da una ceralacca lilla. Al suo interno, si trova un bigliettino che profuma intensamente di lavanda e cannella.]
PIETRA GRANATO
La pietra granato dona una maggior fiducia in se stessi, aumenta infatti l’autostima. E’ un faro nel buio, dona gioia di vivere e molta forza di volontà ottimista per superare tutte le sfide che deve affrontare. Rende fortemente perseverante, libera la persona dagli schemi fissi e dalle inbizioni. Infine, sempre a livello mentale, è consigliato quando si desidera partorire nuove idee e dar vita a progetti, perché offre la forza necessaria per emergere senza paura e lasciare alle spalle idee obsolete limitanti.
Ho pensato che questa pietra ti si addicesse particolarmente. Comunque, per l'ottavo piano ancora niente! Appena so qualcosa, ti dico. Cheryl
[Nella scatolina, Wesley troverà adagiato un bracciale. Questo è formato da sfere della stessa grandezza, di cui sei in pietra granato e tutto il resto di un metallo scuro. La particolarità sta nel centro: infatti, due sfere di pietra granato sono tenute insieme da quelli che sembrerebbero artigli di drago, in argento.]
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la bibbia dei migliori amici
« Qualcuno si è già dichiarato o nessuno osa avvicinarsi alla più favolosa? » domanda sollevando le sopracciglia in un`espressione divertita un po` da presa in giro. « Ah che poi » gli viene improvvisamente in mente « Cornelia mi ha detto che quel club lì di teatro » l`ACCENDIO « Sta a organizzà una festa e che ceh ci possiamo andà se vogliamo » la informa quindi voltando la testolina a guardarla per sapere che ne pensa.
« Forse entrambe le cose, ma.. boh, è un po’ una festa stupida, un pretesto in più per potersi sbaciucchiare. » ridacchiando appena e facendo uno sbuffo dal naso. « Insomma se ti va di sbaciucchiarti con qualcuno fallo sempre, no? » facendo spallucce e tirando un sospiro molto più lungo. Per lei che è la regina delle favolosità, in questo contesto, non vede cose tanto favolose: ma la cioccolata è favolosa e lo sono anche tante alte cose. « Me l’ha detto Tris. » conferma.
Nel frattempo però si mette a fare un po` il finto pettegolo divertito insinuando cose sui tipini che gironzolano intorno alla favolosa. « Non c`hai tutti i torti » commenta ridacchiando perché il ragionamento della Serpeverde fila perfettamente. « Non so manco che tocca fare in queste situazioni » perché chi mai l`ha festeggiato un San Valentino.
« Maddai Weees! » schiocca la lingua contro il palato. « Beh, intanto dipende della tua tipetta. » facendo un occhiolino random verso di lui. « Devi un po’ sapere i suoi gusti, okè? E poi.. secondo me se le regali qualche cioccolatino è sempre una cosa carina. » facendo spallucce « Senza impegno, ‘na cosa così. Nel senso, secondo me a Cornelia potrebbe piacere. » portandosi una mano sul petto che poi rialza, tenendo il palmo aperto.
« Vero? » chiede quasi conferma perché anche per lui basta stare insieme basta. « Infatti secondo me lei manco ci sta a pensare ai regali » speriamo. « Domani andiamo alla Stamberga comunque. Te ci vai? » chiede curioso, perché tanto non è una roba solo per coppiette.
Fa spallucce riguardo alla famosa stamberga « Mnnh.. non lo so. » in realtà non è che abbia tutta questa grande verve di fare un giro lì e poi ha detto che almeno un tè con Tia lo avrebbe preso anche solo durante il pranzo. « Qualcuno me l’ha chiesto ma io ho detto di no, quindi forse se ci vado meglio se ci vado con Tia o da sola, sennò poi si mettono a piangere. » che ha deciso di abbandonare questi gentilmaghi per la sua amichetta prefe, ops.
E quando sente che c`è qualcuno che le ha chiesto di uscire, subito si fa super interessato. « E chi oh? » domanda stringendole un po` il braccio. « Dimmelo dimmelo! » non fare la vaga, suvvia. « Chi è che se la sta tirando adesso? » le fa notare ridacchiando ed alzando la mano per andarle a tirare piano una ciocchetta di capelli.
« A parte che io non me la tiro! E poi nessuno di importante, sennò ci sarei andata. » fa notare strizzando l’occhio verso di lui, in quell’occhiolino complice ma furbetto che comunque fa per tenersi le sue cose, come ha detto: è discreta.
« Sì » ribatte subito divertito quando Charlie ammette di non tirarsela. Ma poi si fa leggermente offeso - di nuovo, strano - quando la Serpeverde non tira fuori nessun nome. « Oh non vale così » borbotta rallentando il passo e girando un po` il busto per guardarla meglio. « Non devi mica fare la discreta con me » le fa notare « Ceh sono il tuo migliore amico quindi queste cose le devo sapere » è scritto nella bibbia dei migliori amici. Non gliela lascia scampare facile così.
La bibbia dei migliori amici dice che le cose vanno dette? Molto probabilmente sì. « Non lo so, Wes, cioè è vero che i migliori amici si dicono tutte le cose, peròòò…. Facciamo che te lo dirò, ora no. Ma tiggiuro su tutte le fatine del mondo che poi te lo dico. » promettendo sulle sue cose sacre anche con un cenno della mano molto alla babbana. « Ti faccio pure il voto infrangibile. » che non sa fare e che non farebbe per certe sciocchezze ma che è per far capire che lui è il suo amichetto prefe.
Poi lo sguardo devia verso Mielandia e un sorrisetto gli spunta sulle labbra. « Stanno tutti a compra i cioccolatini » mormora per poi tornare a guardarla « Magari ci sta qualcuno che te li sta comprando pure per te » torna dunque a punzecchiarla divertito « E tu invece gli spezzerai il cuore » Charlie piccola spezzakuori.
Si volta a guardare Mielandia che sembra che tutta Hogwarts stia lì dentro. « Seh, infatti. » riguardo al qualcuno che potrebbe prenderli a lei rimanendoci male « Tipo adesso potremmo andare, così li prendo io dei cioccolatini, e li prendo tipo per te e sarà un diffindo di cuori! » ridacchiandolsela parecchio all’idea.
« Secondo me si mettono tutti a piangere » continua con lo scherzo sollevando le sopracciglia. « Oh noo nel cuore di Miss Charleston c`è solo quel favoloso di Wesleeeey » prende pure a scimmiottare un ipotetico ragazzo x, con tanto di voce modificata e fintamente affranta. Peccato che poi, alla fine del teatrino, sbotta a ridere.
« Che maghi frignoni.. ma insomma come dare loro torto. Voglio solo te, lord Hilliard! Ti regalerò tanti cioccolatini insieme al mio cuooorrr— mpfff!! » stava già facendo piroette intorno al suo braccio e portando il busto avanti ed indietro per rendere ancora più drammatica la situazione per tutti gli altri. « Beh. » ridacchiando ancora, sistemandosi meglio i capelli « Un po’ se la devono sudare, sei l’amico migliore di tutto il castello, chiaro che prima regalo i cioccolatini a te. E poi lo dicono anche i tarocchi. » sicché indiscusso.
Poi mettono su quel bel teatrino, con lui che prova anche a scogliere il loro braccetto per afferrarle una mano e fargli fare magari una piroetta decente. « Siete tutti sfigatiii » alza pure la voce parlando a nessuno in particolare, ma ipoteticamente a tutti gli spasimanti di Charlotte che non la avranno mai. Sentirsi dire che è il migliore amico di tutto il castello lo fa gongolare e non poco, tanto che si sporge pure un po` per stamparle un bacetto sulla tempia mentre con il braccio cercherebbe di cingerle le spalle in un mezzo abbraccio.
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« Lo sai che chi viene in pace porta doni, no? E invece arrivi con brutte notizie e mangi anche dal tavolo altrui ».
Si stringe nelle spalle, passando rapidamente dal dispiacere per la grama notizia a un`irridente espressione d`ovvietà « Mmh beh, ma sono io il dono! » spalanca le braccia « E la mia compagnia è sicuramente meglio di quella di `ste bisce mosce » aggiunge persino, avendo anche l`audacia di scoccare uno sguardo sarcastico alle “serpi” che li circondano.
« C’è una tipa da dove vengo io che dice che per decidere se sbarazzarti o no di un vestito devi guardarlo e sentire gioia » grazie Marie Kondo dei tuoi servigi « ti sto fissando e… » assottiglia gli occhi scrutandolo dritto dritto in faccia, chinandosi anche verso di lui « non sto provando nessuna gioia, Tarzan… non sei più il mio vestito preferito » sì ti sta paragonando a un vestito, difatti si correggerebbe subito del suo malsano errore « la mia felpa preferita ».
« Sai che mi piacerebbe? Fare un po’ di dinero… o diventare famosa… forse più fare un po’ di soldi. Ma non so che affari far girare. Ti andrebbe di fare un po’ di grana insieme? Dobbiamo solo trovare un’idea fantastica ».
« Beh. Io e un mio amico… un altro amico, dico » soggiunge in fretta « Ad esempio volevamo organizzare tipo delle corse, e poi scommetterci sopra ».
« Okay allora potresti organizzare un incontro a tre » e prima che possa aggiungere qualche commento troppo malizioso « un incontro d’affari ».
« Vabè, mo` vado… » annuncia il proprio congedo « Quindi restiamo d`accordo per la roba a tre » e, senza preoccuparsi di aver parlato a voce troppo alta, sogghignando troppo, e in maniera eccessivamente ambigua, passerebbe oltre con l`intenzione di dirigersi tranquillo verso l`uscita.
Quanto al congedo, il viso della terzina potrebbe mostrare un sottotono più acceso, andando a coprire con una mano il viso imbarazzato dagli sguardi su di lei. Ma lungi da lasciargli l’ultima parola esclamerebbe senza pensare che magari potrebbe sfuggire il contesto ai più « sei diventato il paio di mutande che odio! » probabilmente peggiorando solo la situazione.
« Allora… cioè, la corsa la facciamo lo stesso… però prima c`è n`altra cosa su cui possiamo tirare su qualche scommessa » alterna uno sguardo tra uno e l`altra, e poi lo fa di nuovo mentre aggiunge « Il torneo di duello ». « Hai ragione! » e appena l`idea viene esposta, eccolo che si illumina subito. « Non ci avevo pensato! » strano, sta volta il mono neurone non ha funzionato. « C`hai avuto un`idea grinzafichissima bro » lo elogia a dovere sollevando le sopracciglia tutto entusiasta ed adocchiando anche Bonita per vedere la sua reazione. « Tris… sei appena diventato una felpa di quelle morbide in pile, che indossi tutto il giorno perché cazzo se sono FANTASTICHE »
« Ma che bolide state a dì? » « Niente, è che lei è fissata coi vestiti… le mettono gioia, boh »
« Vabè, quindi siamo d`accordo? » li osserva entrambi a caccia di una conferma definitiva « Volete tipo renderlo ufficiale con una stretta di mano allo sputo, o… ? » sbuffa una risata. Lui lo farebbe anche, figuriamoci. Altrimenti… non gli resta altro che filare a cena, ché ormai dovrebbe essere quasi ora.
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Saint Valentine's Day.
« Senti ma » inizia mordicchiandosi un po` il labbro e puntando lo sguardo sui suoi anfibi che calpestano la neve « Ceh secondo te è stato strano stare lì in mezzo agli altri? » le pone così quella domanda ma non la guarda ancora in viso. « Tipo che adesso lo sanno tutti tutti » non si sa bene cosa voglia dire con questo, ma sicuramente vuole sapere cosa ne pensa lei, infatti torna pure a voltare un po` la testolina nella sua direzione per osservarla.
Quel “senti ma” la mette forse un po’ in allerta, gli occhi si posano sul profilo dell’altro e il fatto che non la stia guardando la agita un pochettino ma non dice nulla, lasciando che la domanda le venga posta. « Mh, strano… » ripete piano e poi seguono un paio di secondi di silenzio che si concede per articolare una risposta, evidentemente, con scarsi risultati visto che la prima cosa che dice è un « Non lo so » e ora è lei che distoglie lo sguardo. « Cioè io non so nemmeno cosa siamo » visto che non ne hanno mai parlato « Ma non m’interessa se lo sanno gli altri » su questo pare sicura « Anzi non m’interessa proprio degli altri, cioè che lo sappiano o meno… chissene » e quella è la loro filosofia, no? E torna pure ad alzare lo sguardo, cercando quello di Wes perché alla fine gli interessa solo di lui e infatti, dopo un po’ d’esitazione, chiede « Per te è stato strano? » e la voce esce sporcata da un velo di preoccupazione nonostante faccia di tutto per dissimulare.
Se inizialmente non trova tanto il coraggio di guardarla, alla fine il suo silenzio lo costringe a puntare di nuovo gli occhi sul suo viso per vedere la sua reazione. Resta in silenzio e la lascia parlare, i denti impegnati a mordicchiarsi un po` il labbro nervosamente e la mano che stringe un po` di più la sua. A quel “non so nemmeno cosa siano” rimane zitto, perché neanche lui lo sa e forse per ora neanche ci si è interrogato troppo. Ma sono le parole seguenti di Cornelia a fargli tirare un piccolo sospiro di sollievo, mentre al sentire quel “chissene” sul viso torna a spuntare un sorriso. Ancora non parla ma rallenta i passo, allungando l`altra mano per poggiarla sulla guancia altrui. E non risponde ancora neanche a quell`ultima domanda, preferendo allungarsi un po` con il tocco e avvicinare le labbra alle sue per stamparle un altro bacio decisamente meno sbrigativo e leggero rispetto a quello che le ha dato prima. « Chissene » le soffia sulle labbra, perché se a lei non frega nulla degli altri neanche a lui frega niente.
Parla ma l’altro non risponde e la cosa finisce per agitarla ancora di più e solo il sorriso che si allarga sul viso altrui al suo “chissene” finale ha il potere di farla tornare a respirare mentre imita lui, rallentando il passo. Il bacio non era qualcosa che si aspettava di ricevere ma lo accetta ben contenta con la mancina ancora stretta alla mano di lui e la mano destra che risale fino a poggiarsi sul collo altrui. E quel contatto ha il potere di rilassarla e quell’unica parola soffiata sulle sue labbra finisce per farla sorridere. Chissene rimane la loro filosofia.
« E non lo so che cosa siamo, so solo che ci sto bene con te » rivela allontanandosi un po` e alzando le spalle. « Però non come con gli altri » come con i suoi amici « In modo diverso » aggiunge tornando a mordicchiarsi un po` il labbro. « Però sì un po` è stato strano » alla fine risponde anche a quella domanda che aveva lasciato in sospeso. « Ma non per te, capito? » e questo ci tiene a farglielo capire, tornando a sorriderle. « E` che io ste cose non le ho mai fatte » ammette stringendosi un po` nelle spalle.
Gli rimane vicina e lascia che sia lui ad esprimersi, non lo interrompe perché la nota la difficoltà altrui, che alle fine è anche la sua e solo a quel “però non come gli altri” annuisce appena perché lo capisce, non lo sa spiegare ma sa a cosa l’altro sta facendo riferimento, probabilmente, perché prova lo stesso anche lei. E poi, alla fine, arriva anche la risposta alla sua domanda e la fronte si cruccia appena perché strano non è una bella sensazione e si preoccupa. Muove la testa in cenno d’assenso a quella domanda retorica « Lo so, ha senso » e non è ben chiaro se vuole rassicurarlo o se l’abbia capito davvero. « Nemmeno io le ho mai fatte » perché quel poco che ha avuto prima non è paragonabile « Forse è normale sentirsi strani all’inizio » ipotizza « Se vuoi.. » esita appena, distogliendo lo sguardo « quando siamo con gli altri…non so, ci comportiamo normali » ossia non come oggi « Cioè se preferisci » e nella voce non c’è nessuna inflessione strana, gli sta lasciando la scelta. E ancora non torna a guardarlo ma non ha comunque intenzione di allontanarsi.
Però quando si allontana, rimanendo comunque a pochi centimetri da lei, prova anche a rispondere a quella sua domanda. Con tutta la sincerità del mondo e mostrandogli che forse un po` per lui è stato strano. Cerca però di farle capire che quella sensazione di certo non è dovuta a lei, più che altro all`inesperienza che ha. Perché fino a qualche mese fa non si immaginava neanche minimamente di stare così con lei. « Penso di sì » concorda con lei per quanto riguarda il fatto che quella sensazione di stranezza sia dovuta forse al fatto che nessuno dei due sa bene come comportarsi. Però le parole che seguono gli fanno corrucciare un po` la fronte, gli occhi tutti su di lei mentre nota quell`espressione altrui un po` più preoccupata. « No » risponde subito togliendo la mano dall`intreccio con la sua per portare anch`essa sull`altra guancia di lei. Le alza un po` il viso guardandola più serio adesso. « Che significa normali? » chiede forse un po` stranito. « Non voglio fare così » non vuole comportarsi diversamente quando ci sono gli altri. « Se voglio stare con te o ti voglio baciare, lo voglio fare sempre » fa serio, anche con una certa enfasi. « E` stato strano sì, però abbiamo detto chissene degli altri » le ricorda, perché è stata lei la prima a tirare di nuovo fuori la loro filosofia. « Magari domani già non sarà più strano. Ci facciamo l`abitudine » torna a sorriderle, anche se un po` incerto perché quel cambio di umore altrui ora l`ha messo in allerta e ha paura di aver detto qualcosa di sbagliato.
Ma la reazione dell’altro la stupisce e le iridi tornano sul suo viso dopo quel “no” pronunciato con una certa sicurezza, le palpebre sbatacchiano e le labbra vengono appena schiuse quando anche l’altra mano si poggia sulla sua guancia. Alza lo sguardo e cerca i suoi occhi ma non risponde a quella domanda, non subito. E le parole seguenti hanno il potere di farla sorridere, senza possibilità di controllare quel sorriso « Anch’io. » mormora ancora un po’ stranita da tutto quel discorso « A me non interessa degli altri » glielo ripete « Solo che non volevo ti sentissi a disagio a causa mia » mormora, tentando di spiegare il comportamento di poco prima « Volevo facilitarti le cose, ecco. » un po’ a disagio nel dire tutto quello ma non per questo meno sicura. E sorride anche lei « Ma se a te non importa e a me nemmeno » e sembra sia così « Allora saremo solo noi » qualsiasi cosa siano « E ci abitueremo » perché tanto chissene degli altri, no? Attenderebbe un minimo cenno di riscontro prima di farsi più vicina e sussurrargli davvero vicina alle sue labbra « E comunque ora voglio fare questo » cosa è abbastanza intuibile ma nel caso Wesley avesse bisogno di un aiutino per capire, lei un attimo dopo lo sta già provando a baciare.
Le mani sono entrambe sulle sue guance a tenerle su il viso così da poterla guardare negli occhi mentre ammette che tutto vorrebbe fare tranne che nascondersi. E solo quando la vede tornare a sorridere, si permette di rilassarsi. « No Coco » scuote un po` la testa utilizzando un tono decisamente più morbido. « Non mi fai stare a disagio » ammette sollevando le sopracciglia quasi a voler sottolineare l`assurdità della cosa. « Tutto il contrario se mai » e qua torna un po` a sorridere avvicinando il viso solo per sfiorarle il nasino con il suo. Ma una conclusione alle loro paranoie adolescenziali la trovano e lui torna a sorridere contento mentre prende ad annuire. « Solo noi va bene » perché l`importante è quello. E l`ultima frase gli fa spuntare un sorrisetto più divertito sulle labbra mentre pronuncia un « Che vuoi fare? » fintamente ingenuo. Ma non c`è tanto da rispondere dato che, mentre Cornelia si avvicina, lui fa lo stesso andandole incontro per accettare più che volentieri quel bacio.
Menomale, un attimo dopo, ci pensa Wesley ad essere chiaro e bastano quelle frasi a far sparire il peso che aveva sul petto, facendole anche nascere un sorrisone più rilassato sulle labbra, che si amplia alle precisazioni successive. « Ci credo » quasi in un sussurro « E scusa se ho detto quella cosa, solo che boh » una pausa piccolissima « non sapevo cosa fosse meglio » e poi sorride a quel dolcissimo naso contro naso « Ed è meglio così… » e quelle parole sono leggermente calcate con la voce « Non sono sicura che avrei saputo comportarmi normale » ridacchiano appena perché vabbè, è ovvio che si siano spinti troppo in là per far finta di nulla. Ma basta poco per scacciare le paturnie che entrambi hanno e dopo tutto quel parlare c’è solo una cosa che vuole fare. E no, non glielo anticipa al finto ingenuo Wesley quali sono le sue intenzioni, va invece incontro al suo viso, inclinando appena la testolina, dando finalmente vita a quel bacio particolarmente sentito, a cui concede tutto il tempo del mondo mentre le mani sono poggiate sulla nuca altrui in un tocco leggero. E quando, per forza di cose, è costretta a separarsi dal ragazzo mormora ancora troppo vicina alle sue labbra « Ora lo sai cosa volevo fare » e sul viso ha il ghignetto furbo di una che la sa lunga mentre le ciglia sfarfallano e gli sorride. Ma un attimo dopo si fa appena appena più seria, allontanandosi un poco da lui « Cioccolata? » perché è quello che serve dopo una chiacchierata a cuore aperto ma ancora non si allontana da lui, né riprende a camminare.
Sorride a quelle scuse scuotendo la testa e lasciandole una carezzina sulla guancia con il pollice. « Così è normale » decreta alla fine perché ormai è abbastanza palese. Lo sanno loro, anche se faticano a dare un nome a tutto ciò, e lo sanno pure i loro amici. Fa il finto tonto poi quando lei ammette di voler fare una cosa, ma poi è il primo ad andarle incontro in quel bacio a cui dedicano tutto il tempo del mondo. Che è giusto così. Quando si allontanano lui fatica a togliersi il sorrisetto dalle labbra e le parole di lei gli fanno subito sbuffare una risatina. Troppo impegnati con le loro paranoie, si sono pure scordati che prima si stavano dirigendo in qualche locale per prendere qualcosa di caldo. Menomale che Cornelia glielo ricorda. « Assolutamente sì » accetta quindi allontanandosi a sua volta ma solo per tornare ad afferrarle una mano così da riprendere quella camminata verso la strada principale di Hogsmeade.
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i primi a saperlo
W: Gli occhi poi scivolano subito sulla figura seduta di Maegan che, almeno, gli fa abbozzare subito un sorriso spontaneo. Ma questo sorriso viene presto rimpiazzato da un`espressione fintamente arrabbiata, mentre va a puntare puro un dito contro la povera Corvonero. « Io sono ancora arrabbiato con te »
M: «Sono io che dovrei essere arrabbiata»
T: «Come mai tutto st`odio, oggi?»
W: « Perché lei è una corvolagna e ti ha chiesto a te per l`incantesimo! » risponde al bro sollevando le sopracciglia quasi a voler rimarcare il torto subito.
T: «Si vede che voleva provare un po` di saggezza grifondoro» sorride allargando le braccia, palesemente ironico dato che Godric non brillava sicuro in sapienza «Che poi» schiocca la lingua contro il palato appiccicaticcio «Non mi avete ancora detto di che bolide di incantesimo state parlando» fa notare a entrambi
M: «in realtà non so esattamente che incantesimo voglio imparare» ah «ma mi devo vendicare di una serpe maledetta che mi ha dato fuoco» oh no «cioè… non voglio battermi proprio con lei direttamente, perchè lei è una codarda e disarma alle spalle senza nessuna ragione» true story, e le labbra le si serrano un pochino a quel ricordo molto poco piacevole «Però… beh, almeno la prossima volta saprei come rispondere se dovesse darmi fastidio» e ora gli occhietti blu passano da uno all`altro, prima di dire ancora «Vorrei imparare un incantesimo che le faccia qualcosa a livello fisico… cioè lei è fissatissima con la pelle, le cremine, i capelli e quelle cose lì, e vorrei imparare qualcosa come la fattura dei foruncoli – ma non quella, quella la so fare già. Però capito? Il genere è quello» e ora tocca a loro pescare l`incanto adatto alla piccoletta.
T: Dunque la osserva, in attesa di capirne di più, ma man mano che la ascolta la sua espressione perde il sorriso che lo caratterizza in favore di rughe d`apprensione in mezzo alla fronte «Oh» alterna l`attenzione tra Maegan e Wesley, quasi non fosse certo di aver udito bene «… aspe`, ma quindi sei stata aggredita? Da chiii?» tremendamente serio nel dirlo, tanto da ricercare lo sguardo della Corvonero con una certa urgenza «A chi devo schiantare il c*lo?» e lui si direbbe già pronto a menare le bacchette, a giudicare da come solleva i gomiti dal divano per assumere una posa eretta, insolitamente determinata.
W: man mano che ascolta la storia, le sopracciglia cominciano a corruggarsi nel mostrare un certo nervosismo. Si scambia un`occhiata con il bro prima di mettersi un po` più dritto con la schiena. « Scusa ma in che senso ti ha dato fuoco? » domanda perché spera di aver capito male. « Ma è matta? » probabilmente sì. « Chi è sta str- » amorevole ragazza. Ed anche se lui non è un Grifondoro, a Maegan ci tiene e sta cosa mica gli va giù.
M: il nome richiesto viene fatto con tanto di tono schifatino «Heaven Hazaar». Ironia della sorte, la Serpeverde in questione piuttosto che un angelo (come suggerito dal nome stesso) è l`incarnazione di Satana dato che le ha dato proprio fuoco e quindi va a spiegare meglio a Wes «nel senso che mi ha dato fuoco al maglione e se non ci fossero state le docce sarei morta» melodrammatica as always
T: Lo sguardo che stavolta si rabbuia quando è Maegan a fare la melodrammatica «Beh, fortuna che non lo sei, ecco» niente presagi di morte, questa volta il suo ottimismo è a dir poco categorico «E mo` a `sta tizia gliela facciamo pagare»
W: « Sì ma te stai bene? » perché prima di pensare ad un piano si preoccupa.
M: La preoccupazione dei due comunque la fa sorridere flebilmente, un po` grata da tutto quell`affetto e le iridi chiare sono fisse in quelle di Wesley quando va semplicemente ad annuire quando le chiede se sta bene.
(…)
T: «MacGilly, io se vuoi t`insegno tutti gli incantesimi che ti va, eh» cerca lo sguardo di Wesley, certo di parlare anche per lui «Però, se `sta tizia ti dà di nuovo grami, ce lo fai sapere?» tenta di farsi promettere, incrociando le braccia al petto.
W: . Poi però torna un attimino serio quando il bro fa ancora il bravo cavaliere, annuendo pienamente d`accordo con le sue parole. « Ormai è sulla nostra lista nera » afferma convintissimo, dedicando comunque all`altra uno sguardo un po` più serio e apprensivo.
M: I cambi di toni fanno assumere anche alla corvetta un faccino serio, e davanti a tutta quel senso di protezione dei due nei suoi confronti va ad annuire vigorosamente. Alla prossima volta che rischia di morire, saranno i primi a saperlo.
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27 gennaio
[ Un chartanimus a forma di uccellino raggiunge Tris la sera del 27 con un incantesimo di levitazione un po’ traballante. Il messaggio all'interno recita: ] Bro oggi ho chiesto a Cornelia per quella cosa del passaggio e lo conosce. Ha detto che ci porta quando vogliamo quindi basta che ci organizziamo!! E’ stato più facile del previsto Wes * [ in risposta, la sera stessa Wesley si vedrà affiancare da un origami a forma di rospo un po’ storto, con all'interno poche righe scritte dal pugno disordinato del Grifondoro ] Serio? Dai meno male, finalmente te la sei scelta bene la corvonero! Ci andiamo sto weekend? o appena abbiamo un buco libero insomma. Dai dai non vedo l'ora! T. * [ Altro bigliettino ] Si ho fatto proprio un bel colpo! Comunque sento se sto weekend può e ci andiamo. Io pure un vedo l’ora, sta roba si che è una grinzaficata assurda! Wes
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to-do-list pt.2
«... Alaric. Dài, Alaric, lo so che te sei uno grinzafico» tenta di suonare accattivante mentre si rivolge a uno dei quattro ragazzi nel dipinto animato, schiudendo un sorrisone complice «Mica lo sai, come si fa ad arrivare al giardino botanico del castello?» lo esorta a svelargli questo piccolo segreto, passando poi in rassegna le espressioni degli altri tre per vedere se magari il nome ha suggerito loro qualcosa.
« Partiamo alla ricerca di un nuovo posto segreto? » domanda non appena sente nominare questo giardino botanico. « Che è sto posto? » perché è molto probabile non ne sappia nulla o comunque al momento non riesce a collegare. Ma figurati se non lo gasa la possibilità di trovare qualche altro luogo nascosto del castello.
Scopre di nuovo i denti in un sorriso complice, con la differenza che stavolta l`unico destinatario è proprio il bro adorabilmente spiaggiato come una balena «Boh, penso un giardino» borbotta in tutta risposta, di fatto non fornendo alcun indizio degno di nota. Non che lui sappia molto altro, in effetti «Me l`ha detto Niall che c`è, che l`ha letto sull`Eco... sempre su quel robo sui passaggi segreti» agita una mano in segno di noncuranza, cercando di far ricordare al ragazzo l`articolo che ha dato inizio alle loro mille avventure a caccia di lumache «Ah, che poi mi sa che ne ho scoperto un altro!» esclama, assumendo un`improvvisa aria di importanza.
Appena sente nominare l`articolo dell`Eco però, gli viene subito da storcere la bocca. « Allora sarà un`altra bolidata come il sotterraneo delle lumache » borbotta senza nascondere un po` di fastidio per non aver trovato ancora quel posto. « Osbert spara solo bolidate » tvb Elijah. Ma ecco che l`espressione un po` corrucciata si dissolve presto, un po` come al solito, quando Tris accenna ad un altro posto ancora. « E che posto è? » non tenerlo sulle spine su.
Per qualche secondo decide di continuare a godersi l`aria di curiosità che emana il volto di Wes, ma poi il suo sogghigno lascia spazio alla sua solita espressione da fanatico cospiratore. O avventuriero, insomma «Dicono che ci sta un passaggio che ti può portare ad Hogsmeade. Non so altro, però, so solo che esiste» mette le mani avanti prima che Wesley gli possa porre altre domande a riguardo «Magari puoi chiedere alle tue Corvonero se hanno sentito parlare di `na roba del genere» aggiunge però con un`ammiccatina veloce, visto che si è parlato di tale Cherry e pure di Cornelia.
« Comunque ho un piano » e cerca pure di tirarsi un po` su con la schiena per abbandonare la posa da balena spiaggiata e rivolgersi meglio al bro. « Da qua al settimo dobbiamo trovare tutti i posti segreti di Hogwarts » tutti è un po` un pensare in grande ma è anche cosa da loro quindi va bene. « Secondo me ce ne sono un sacco » già ne ha sentiti nominare tre nel giro di qualche mese, per non parlare di tutti quelli ipotetici dell`articolo.
«Oh ma ci stavo pensando anche io!» ridacchia, e figuriamoci se non avrebbe approvato un progetto del genere «E poi ci facciamo pure `na mappa!» propone perfino, agitando la pergamena ancora bianca prima di dimenticarla ufficialmente sul tavolo.
Quando l`altro afferma che stava pensando alla stessa cosa, lui se lo guarda tutto entusiasta. « Bro ma lo sai che siamo una cosa sola, no? » palese. « Siii » e l`aggiunta della mappa gli piace ancora di più.
«Al settimo anno domineremo `sta bolide di scuola. E faremo un mucchio di galeoni contrabbandando passaggi segreti».
« Sì saremo tipo i re della scuola ».
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filosofia del chissene
« Vieni » le farebbe cenno con la testa invitandola ad allontanarsi leggermente da davanti al portone, ma solo per non restare in mezzo al via vai di studenti che tornano verso le proprie sale comuni. « Allora, mh? » trovato un posticino un po` più tranquillo non esita a riappoggiarsi con le spalle al muro più vicino, dedicandole poi la sua completa attenzione. « Che hai? »
« Ho avuto una conversazione spiacevole » rivela alla fine dicendo più di quanto pensava di dire all’inizio « Molto spiacevole » nel caso non fosse chiaro « Mi ha messo il malumore » e questo pare ovvio « E non lo so, cioè » una pausa per cercare le parole giuste « Ho ragione, ho detto quello che pensavo ma è stato…» nuovamente deve interrompere il suo parlare « pesante» e annuisce perché pare aver trovato la parola giusta. Cerca i suoi occhi « Non voglio annoiarti » con la sua giornata no, intende « Volevo solo chiacchierare un po’ » ecco il perché del bigliettino.
« Non mi annoi » la rassicura però per poi sorridere all`ultima frase. « Menomale che mi hai scritto altrimenti mi toccava salire di nuovo su una scopa per venire a cercarti » e cerca ancora di sdrammatizzare per rubarle un altro sorriso rifacendosi al discorso che hanno avuto quando hanno fatto quel giro in scopa insieme. « Insomma l`avrei fatto » gliel`ha già detto « Però » però ansia e infatti mette su pure un`espressione esageratamente terrorizzata e palesemente finta che alla fine gli fa comunque sfuggire una risatina.
« Meglio così » circa il fatto che non lo sta annoiando e poi neanche a dirlo Wes riesce nel suo intento e gli angoli della bocca sono sollevate verso l’altro, a formare un sorrisetto « Vedi l’ho fatto per te » stando al gioco « Non volevo averti sulla coscienza » visto che l’altro non è molto incline al volo. « Lo so che l’avresti fatto » perché gliel’ha detto e anche perché l’avrebbe immaginato anche da sola « Ma meglio così, con i piedi per terra » e una risatina viene bloccata sul nascere prima di distogliere lo sguardo per un attimo.
« Magari ti serviva » avere quella conversazione sì « Così adesso hai detto la tua e le cose si possono sistemare » sta parlando un po` a vanvera ma non è colpa sua, non sa neanche bene di cosa sta parlando. « Credo » aggiunge poi un po` più incerto perché non sa se effettivamente le cose si possono sistemare per lei o se magari sono solo peggiorate. « Però mh » mh che « Non mi piace che stai così » ed è serissimo mentre arriccia un po` le labbra in una smorfietta.
L’espressione un po’ crucciata, segno evidente che sta riflettendo sulle parole altrui « Forse hai ragione » che le serviva mettere un punto a quella storia, intende. « Ma non credo che si sistemeranno » poi pare ripensarci « Anzi, lo so, perché sono io che non voglio sistemarle » con il tono di una che non accetta obbiezioni. Ma povero Wes sta facendo anche troppo a provare a tirarla su senza sapere quale sia l’argomento di cui stanno parlando. « Nemmeno a me » non le piace sta così e questo pare ovvio « Ma va già meglio » forse mente, forse no ma certo è che abbozza un sorriso sincero
Resta in silenzio mentre lei ammette che forse le cose non si sistemeranno, perché in realtà non sa se questa è una cosa positiva o meno. « E allora chissene » questo è il suo commento quando l`altra ammette tassativamente di non voler sistemare le cose. « Basta che stai bene tu » l`importante è quello e sotto sotto è anche l`unica cosa che al momento gli interessa.
In qualche modo, oltre che alleggerirla dalla giornata, riesce anche a farle notare alcuni aspetti di tutta quella situazione che fino a quel momento non aveva considerato forse perché « Non sono una che dice spesso chissene » o sarebbe meglio dire che non lo dice mai « ma mi sa che hai ragione » concede, pensandoci ancora su. « Conta questo, vero? » il suo star bene, intende « Non è da persona egoista o cattiva? » e pare che il nocciolo della questione sia appena stato trovato.
« No » ammette poi con tono più morbido nel rendersi conto che ciò che la preoccupa è anche apparire egoista o cattiva. « Non puoi pensare solo agli altri se poi te non stai bene » tenta di farle capire anche per cacciare via quelle preoccupazioni dal suo viso.
Tira indietro la testa abbassando leggermente il mento per osservarla in viso visti i centimetri di differenza, con il sorrisetto ben stampato sul viso che non sembra intenzionato a togliere. « Giusto » e in realtà non sta neanche tanto ascoltando le parole dell`altra perché lo sguardo ora è scivolato sulle sue labbra. Lui si mordicchia le sue prima di voltare un secondo la testa altrove a guardare non si sa bene che cosa, magari per vedere se non sono rimasti gli unici lì in quel corridoio. Però poi torna velocemente a prestare attenzione a lei sporgendosi quel tanto che basta per baciarla, questa volta decisamente non sulla tempia. E neanche prova a stamparle solo un bacetto leggero a stampo, che tanto sono già passati oltre no?
Non si stacca mai da quel contatto labbra contro labbra, almeno fin quando è la necessità a farle prendere una leggera distanza dalla bocca altrui, giusto il tempo per respirare meglio e anche per commentare ridacchiando « Che stiamo facendo? » lo guarda interrogativa ma un attimo dopo « Siamo in Sala d’Ingresso » e vabbè, vista l’ora non ci sarà nessuno e infatti, lei non pare essere minimamente toccata dalla cosa e un attimo dopo si spinge un avanti per depositare un altro bacetto, inizialmente superficiale ma che viene approfondito quasi subito.
Sbuffa una risata quando lei parla e in realtà la risposta è piuttosto scontata. « Chissene » appunto. Menomale che anche lei sembra abbracciare questa filosofia tornando a baciarlo, cosa che lui accetta più che volentieri.
In quel momento di distanza dalle labbra altrui dice ovvietà, probabilmente senza pensare realmente a cosa sta dicendo e ritrovandosi a ridacchiare sommessamente alla risposta altrui « Chissene » mormora però perché in questo momento non le interessa di niente, comunque sia pronuncia quell’unica parola decisamente troppo vicina dalle labbra del ragazzo prima di tornare a baciarlo.
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Se la magia non puoi usare, non ti conviene entrare;
Il Charleston Castle non ha niente a che vedere con Hogwarts, ma risulta un castelletto che si sviluppa molto in altezza, oltre ad avere un ampio giardino. Dove ora i ragazzi stanno sostando; la neve in terra e sugli alberi e cespugli, il clima di un natale appena concluso ma non del tutto passato. Intorno al giardino sono accese una serie di fiaccole e “lampioni” magici, tutto fuoco freddo il cui unisco scopo è quello di garantire la vista a chiunque si inoltri nel giardino dopo il calare del sole. La serpeverde indossa un’adorabile mantellina verde scuro, pesante abbastanza, una sciarpa bianca al collo e dalla mantella sbucano le sue gambe, avvolte in un paio di lunghe calze nere pesanti e calde, mentre ai piedi un paio di anfibi nuovi, neri. Le guancine lentigginose più rosee dal freddo, una nuvoletta di fumo esce dalla bocca della tredicenne « Non badate al cartello. » sventola una mano nel fendere l’aria, e torna sul fianco contro il fodero della bacchetta in pelle di drago. Sul famoso cartello v’è scritto “Se la magia non puoi usare, non ti conviene entrare.” L’ingresso del labirinto.
« Gnn » mugugna « se mi perdo io.. » e inizia a sghignazzare « questo labirinto viene dato alle fiamme » ed è chiaro che si riferisca al fatto che già una volta è stato “perso”. Ma sembra riderci sopra, quindi va bene così. « Alla fine ci troviamo del cibo? » chiede per poi mugugnare di nuovo un « Gnn » e « ..al centro » si corregge.
«Maaa a che vi serve, `sto posto?» domanda non senza una punta di effettiva curiosità, attardandosi a considerare il cartello nonostante le parole della padrona di casa «Per intrappolare i Babbani che vi entrano in giardino?» sbuffa una risata che assume i contorni d`una nuvoletta di condensa, tranquillissimo nel fare ironia su di una questione del genere.
« Quindi ci vuoi intrappolare qua? » si accoda alla domanda di NIALL lanciando uno sguardo a CHARLIE. « No perché sinceramente sono troppo giovane per morire in un labirinto » un po` esagerato, come se sotto sotto non si fidasse neanche della padrona di casa. « Io sicuro » e se TRIS è certo di non perdersi, lui un po` meno.
« Al centro.. » confermando « C’è tipo un albero speciaaaale che TRIS già sa, quindi ssshh! » beh, un po’ di spoiler l’ha fatto solo al GRIFONDORO ma poco male. È proprio a quest’ultimo che comunica i motivi dell’esistenza del labirinto, i più motivi. « Beh-beh, un Sir come te dovrebbe immaginarlo! » putandogli contro un dito, voltando a metà il busto. « Protegge l’albero speciale eeeeee.. tipo una cifra d’anni fa, quando c’erano dei confini molto diversi da ora qua non c’erano tutte ‘ste case eccetera, quiiiindi i babbani arrivavano con la loro poca favolosità. » sksate, siamo pur sempre a casa Charleston qua nessuno tifa per i babbani. « Perciò, prima di arrivare a casa si perdevano qui. » ipotizzando, dunque che ci siano altre entrate al labirinto oltre quella che hanno preso. « Però sì, in realtà voglio intrappolarvi io. » facendo un occhiolino a WES, che si aggiunge ad una risatina adorabile, mentre continua a fare strada tra una siepe e l’altra. Ora non c’è niente in fiore, ed anche le foglie che ci sono, sono quelle di piante sempreverdi che resistono bene alle basse temperature. « Ahn, il cartello i babbani non lo leggono e prima ci stavano delle trappole, ecco. » per questo si invita ad esser muniti di bacchetta. « Vi conviene stare attenti agli gnomi, piuttosto. »
Di fatto rimane lì qualche attimo lasciando che la gang di ragazzacci facciano i carini e coccolosi col crup, ma dal momento che WES si allontana prima « ’ndiamo! Corri WES, corri fortissimo! Facciamo prima di loro! » provando a prendergli la mano per trascinarlo verso il giusto corridoio di siepi, correndo. E poi, dopo qualche corridoio, svolte a destra e a sinistra, eccolo lì: albero sempreverde, le foglie piccole, il tronco invece dimostra l’antica età che possiede, con tanti rami ora innevati, che raggiunge circa i nove metri in altezza, niente di eccessivo ma nemmeno così piccolo. L’imponente chioma dell’albero fa spostare il collo indietro alla Serpeverde che spalanca le braccia. « Ta-dàààààànnn!! » (…) « Signori maghi, Sir Goltraighe » distinguendo i titoli nobiliari (?) « Questo è un Carrubo da bacchetta! » presentandolo agli altri, facendosi più vicino all’albero, anche se si volta verso NIALL stringendosi nelle spalle « Purtroppo no. » ammette riguardo gli onischi. « Credo che Myron li abbia nutriti prima, tra l’altro. » dice sbuffando, più delusa di loro. Gli asticelli, a differenza del crup che li ha portati lì, sono meno facili da vedere e da richiamare.
E quando vede gli altri che corrono, o comunque se ne vanno, lui procede con calma, fino all’albero che osserva, da radici a chioma. Apre pure la bocca per lasciar trasparire l’emozione, « C’hai gli onischi? » chiede a CHARLOTTE, anche se pensa già di ricevere un no.
E` con il fiato un po` corto, le mani infilate nelle tasche e l`atteggiamento di finta casualità che si ferma accanto a CHARLOTTE, girandoci un pochino intorno prima di chiedere «Se stacco qualche foglia di `sto giardino… il guardiano s`offende? O mi staccano una mano con violenza proprio loro?» indica con un cenno del capo una siepe lontana, sporcando le sue parole di una nota irridente «… Che piante sono, a proposito? E questo?» si interessa con insolita curiosità, indicando col mento prima le siepi e poi l`albero, intanto che una delle sue mani scenderebbe a giocherellare distrattamente con un lembo della mantellina della SERPEVERDE.
« Wow » commenta « Ma è un sacco grinzafico oh » e resta a guardarlo anche mentre gli altri li raggiungono. La domanda di TRIS gli fa deviare lo sguardo in uno favore solo per uscirsene con un « Fattela staccare » solo perché ancora ci è rimasto un po` male per il commento di prima.
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Photo
Ed è in questo modo che farebbe strada oltre una porticina che immette, sorpresa sorpresa, in un enorme salone dall`alto soffitto affrescato con decorazioni vegetali. A farci caso, esso assume la funzione di albero genealogico raffigurando tutte le ramificazioni di Goltraighe passate e presenti sottoforma di arbusti dotati di cartiglio. Ma il pezzo forte della stanza sono i quadri: soffocano le quattro pareti alla stregua di un Salon parigino, e sono tutti ritratti animati di singoli membri della stessa famiglia. La sua. Qualcuno ha gli stessi occhi del Grifondoro, in molti l`altezza considerevole, e in generale sono ben pochi a raffigurare persone anziane.
« Dài, vieni, che c`ho qualcuno da farti conoscere » le sorride incoraggiante, e forse persino con una punta di trepidazione « … Anzi, pure voi! » facendo cenno anche a Wes e Niall di seguirlo verso una delle pareti.
Si tratta di un quadro raffigurante una coppia con alle spalle un fiume impetuoso, tana di chissà quale creatura pericolosa, ma loro sorridono godendosi il sole nel dipinto e le attenzioni dei visitatori « Ciao, mamma. Ciao, papà » li saluta il ragazzo, guardandoli a turno mentre il suo volto spigoloso assume un`insolita espressione dolceamara. Tristran è la copia sputata di suo padre, a parte i capelli che l`uomo porta corti. Dalla madre, però, ha ereditato il sorriso. Che s`allarga, ricacciando indietro la malinconia, quando si tratta di riferirsi di nuovo agli amici « Lei è Charlotte… Charleston, appunto » la presenta con una certa deferenza, passando quindi a « Wesley Hilliard, il mio migliore amico » e… esita un attimo, ma è rapido ad aggiungere velocemente, sorridendo un po` troppo « E… Niall, che è lo iarlo di Norvegia, un ospite importantissimo! […] Pa`, lui è pure un po` nipote tuo, dato che sta impicciato con i McLeod ».
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