#maometto ii
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gregor-samsung · 1 year ago
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“ Quando Maometto II s'impadronì di Costantinopoli, la città non era più da diversi decenni la grande metropoli del passato; già prima del 1453 numerosi abitanti l'avevano abbandonata, e ancorché non si possa stabilire esattamente l'ammontare della popolazione nel momento della conquista, essa era molto probabilmente inferiore ai 100.000 abitanti. Questi, beninteso, erano greci nella quasi totalità, anche se esisteva già un piccolo nucleo di musulmani, la cui presenza risaliva almeno alla seconda metà del XIV secolo. Subito dopo aver conquistato la città, Maometto II deportò la maggior parte della restante popolazione greca, e per sostituirla fece venire dei turchi dall'Asia minore, ma anche dei non musulmani già sottomessi all'autorità ottomana, che risiedevano in Anatolia nelle province balcaniche. Questo primo popolamento effettuato dai turchi ha lasciato tracce nella capitale, in quanto i nuovi arrivati si sono raggruppati secondo il luogo d'origine e hanno spesso dato questo nome ai quartieri che occupavano, come per esempio i quartieri di Aksaray, di Balat, di Karaman, di Çarşamba, popolati da genti provenienti dalle città omonime. Tra le minoranze che furono installate a Istanbul negli anni che seguirono la conquista, citiamo i greci delle isole e del Peloponneso, gli armeni d'Asia minore, gli ebrei di Salonicco. Praticamente questi trasferimenti di popolazione sono attuati in modo autoritario e si potrebbe quasi parlare di deportazione. In ogni caso i nuovi arrivati si videro attribuire le case abbandonate dai greci e alcune facilitazioni per esercitare nella capitale la loro attività artigianale o commerciale: Maometto II voleva restituire a Costantinopoli vita e animazione e fare della città il primo centro del mondo musulmano, soppiantando il Cairo, ancora nelle mani dei mamelucchi. Egli proseguì nel suo intento e le conquiste che fece nei Balcani facilitarono l'impresa. Non è tuttavia certo che la popolazione di Istanbul, alla fine del XV secolo, superasse le 200.000-250.000 unità. “
Robert Mantran, La vita quotidiana a Costantinopoli ai tempi di Solimano iI Magnifico e dei suoi successori (XVI-XVII secolo), traduzione di Maria Luisa Mazzini, BUR (Biblioteca Universale Rizzoli), Milano, 1985¹; pp. 75-76.
[Edizione originale: La Vie quotidienne à Constantinople au temps de Soliman le Magnifique et de ses successeurs (XV ͤ  et XVII ͤ  siècles), Paris, Hachette, coll. « La vie quotidienne », 1965 ]
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abr · 2 years ago
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(,..) Oggi è difficilissimo immaginare un altro Papa che pronunci qualcosa di simile al Discorso di Ratisbona. Ve lo ricordate? Correva l'anno di relativa grazia 2006 e nella città tedesca dove secoli prima si era tenuta la famosa Dieta, gli ultimi colloqui tra cattolici e luterani prima del Concilio di Trento, il Papa tedesco ebbe a pronunciare con la sua voce mite un discorso che incendiò il mondo.
In verità non disse nulla di nuovo, si limitò a riesumare dall'oblio l'esortazione dell'imperatore bizantino Manuele II Paleologo a un interlocutore musulmano: «Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava». Chiunque conosca anche solo un poco l'infelice storia del Mediterraneo e l'infelicissimo Corano avrebbe potuto considerare tale affermazione quasi un'ovvietà. (...).
Niente da fare, impossibile discutere. (...) Ma la cosa più impressionante fu la solitudine del Papa, che non venne difeso da nessuno dei cardinaloni sempre pronti al dialogo ecumenico, ovvero all'ecumenica calata di braghe.
(...) Quella combattuta sul campo liturgico è stata un('altra) delle numerose battaglie perse. (...) chi subdolamente, chi addirittura esplicitamente, quasi tutti i vescovi osteggiarono il motu proprio che liberalizzava la messa in latino (...), l'uso dell'italiano e delle altre lingue nazionali è il risultato (parole sue) della «mania di render tutto facile e alla mano che, in fondo, riduce il tutto all'opera soltanto umana, e lo deruba dello specifico del Cristianesimo».
Non so quando e se vedremo ancora un Papa capace di definire il buddismo «un autoerotismo spirituale» e l'evoluzionismo una forma di fantascienza. (...)
Adesso i pastori devono avere l'odore delle pecore (...). Gli intellettuali non sono simpatici, lo sappiamo, e però se non si approfondiscono più i grandi classici e i testi sacri finiremo con l'appartenere totalmente al presente (come i cani di Cesar Millan, ndr), al mondo e al suo nero principe. Basta andare a messa la domenica per ascoltare il conformismo ecclesiastico, il pronto adeguarsi alle idee correnti (ambientalismo, immigrazionismo...).
Pier Paolo Pasolini veniva definito «intellettuale scomodo». Sebbene con stile tanto diverso anche Joseph Ratzinger lo è stato, a Ratisbona, prima di Ratisbona, dopo Ratisbona, incompreso fuori dalla Chiesa e boicottato dentro (l)a Chiesa (...).
Camillo Langone forever, via https://twitter.com/CamilloLangone/status/1609866924992888832
(la mia sintesi è: perfetto, lucidissimo preparatissimo ma troppo "tecnico" per fare il lavoro del leader, ciò che è proprio della Cattedra di Pietro. Ideale secondo, consigliori, spalla ma non braccio né destro né sinistro, dell'energico Wojtila).
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josephratzingeroleplay · 2 years ago
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16 aprile 1927: nasce Joseph Alois Ratzinger a Marktl am Inn, Germania, ultimo dei tre figli di Joseph e Maria Ratzinger.
1943-1945: Assistente nella difesa antiaerea della Germania e soldato di fanteria;  imprigionato nel 1945 nel campo di prigionia americano a Neu-Ulm.
29 giugno 1951: ordinato sacerdote insieme al fratello Georg Ratzinger a Frisinga.
1969-1977: Professore all'Università di Ratisbona.
25 marzo 1977: nominato arcivescovo di Monaco e Frisinga.
27 giugno 1977: creato cardinale da papa Paolo VI.
25 novembre 1981: Nominato Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede da Papa Giovanni Paolo II;  assume l'incarico nel marzo 1982.
2 aprile 2005: muore Papa Giovanni Paolo II.
8 aprile 2005: da decano del collegio cardinalizio, Ratzinger presiede i funerali di Giovanni Paolo II.
19 aprile 2005: eletto 265esimo papa in uno dei conclavi più veloci della storia.  Scegliendo il nome Benedetto XVI, dice di essere solo un “semplice, umile lavoratore nella vigna del Signore”.
24 aprile 2005: insediatosi come papa con la messa.
18-21 agosto 2005: Primo viaggio all'estero, alla Giornata Mondiale della Gioventù a Colonia, Germania.
24 settembre 2005: incontro con il teologo dissidente Hans Kung nella residenza estiva papale.
25 dicembre 2005: Firma della prima enciclica “Dio è amore”.  Rilasciato il 25 gennaio 2006
28 maggio 2006: durante un viaggio in Polonia visita il campo di concentramento di Auschwitz.
12 settembre 2006: durante una visita in Germania, tiene un discorso all'Università di Ratisbona che fa infuriare i musulmani;  citando un imperatore bizantino che caratterizzò alcuni degli insegnamenti del profeta Maometto come "malvagi e disumani", in particolare "il suo comando di diffondere la fede con la spada".
16 aprile 2007: Primo volume di “Gesù di Nazaret” completato nel giorno del suo 80° compleanno.  Rilasciato il 13 aprile.
27 maggio 2007: firma una lettera ai cattolici cinesi, esortandoli a unirsi sotto la sua autorità.  Pubblicato il 30 giugno.
7 luglio 2007: Rimosse le restrizioni sulla celebrazione della vecchia Messa in latino come gesto importante per i cattolici tradizionali.
20 aprile 2008: durante una visita negli Stati Uniti, prega per le vittime degli attacchi dell'11 settembre 2001 a ground zero.
19 luglio 2008: durante la visita in Australia per la Giornata Mondiale della Gioventù, incontra le vittime di abusi sessuali da parte di sacerdoti e durante una messa si scusa per le loro sofferenze.
21 gennaio 2009: revoca la scomunica del vescovo che nega l'Olocausto Richard Williamson e di altri tre vescovi ultra tradizionalisti della Fraternità San Pio X, suscitando indignazione.  Decreto rilasciato il 24 gennaio.
10 marzo 2009: riconosce gli errori del Vaticano nell'affare Williamson, afferma che il Vaticano deve fare un uso migliore di Internet per prevenire future controversie.  Lettera pubblicata il 12 marzo.
17 marzo 2009: in viaggio verso il Camerun, racconta ai giornalisti a bordo dell'aereo papale che i preservativi non sono la soluzione all'Aids e possono peggiorare il problema, suscitando critiche diffuse.
11 maggio 2009: durante una visita in Terra Santa, depone una corona al memoriale di Yad Vashem a Gerusalemme, afferma che le vittime dell'Olocausto "hanno perso la vita ma non perderanno mai il loro nome".
29 giugno 2009: firmata la terza enciclica “La carità nella verità”.  Rilasciato il 7 luglio 2009.
17 luglio 2009: si rompe il polso destro in autunno a tarda notte nella casa delle vacanze estive.
20 ottobre 2009: il Vaticano annuncia che il papa sta facilitando la conversione in massa degli anglicani al cattolicesimo.
19 marzo 2010: rimprovera i vescovi irlandesi per “gravi errori di giudizio” nella gestione degli abusi sessuali da parte del clero, ma non fa menzione della responsabilità del Vaticano nella lettera ai fedeli irlandesi.  Rilasciato il 20 marzo.
28 febbraio 2013: partenza dalla Città del Vaticano in elicottero diretto a Castel Gandolfo, dove inizia il suo ultimo viaggio da “semplice pellegrino”.
23 marzo 2013: Riceve a pranzo Papa Francesco a Castel Gandolfo;  i due uomini pregano fianco a fianco e Francesco insiste: “Siamo fratelli”.
28 aprile 2014: si unisce a Francesco sull'altare per canonizzare San Giovanni Paolo II e San Giovanni XXIII, la prima volta che un papa regnante e uno in pensione celebrano insieme la Messa.
11 aprile 2019: in un saggio, incolpa lo scandalo degli abusi sessuali del clero sulla rivoluzione sessuale degli anni '60 e sull'assenza di Dio.
Gennaio 2020: Contribuisce a un libro che riafferma il celibato per i sacerdoti in un momento in cui Francesco stava considerando un'eccezione, suscitando richieste di regole che governino i futuri "papi emeriti"
8 febbraio 2022: chiede perdono per eventuali "colpe gravi" nel trattamento dei sacerdoti di Monaco, ma nega illeciti personali o specifici.
28 dicembre 2022: Papa Francesco annuncia che Benedetto è “molto malato”, chiede preghiere speciali e lo visita a casa sua.
31 dicembre 2022: Benedetto muore alle 9:34 nella sua casa nei Giardini Vaticani all'età di 95 anni.
Curiosità:
-Sa come far volare un elicottero ma non sa guidare una macchina
-Conosce 7 lingue
-Parla fluentemente il tedesco, l’inglese, l’italiano, il francese, lo spagnolo, il latino
-Gli piace prendersi cura dei gatti randagi
-Per molto tempo è stato un amante di cani e gatti
-E’ il sesto Papa nella storia della Chiesa a rinunciare
-L’ultima rinuncia di un Papa fu quella di Gregorio VII, agli inizi del XIV secolo
-Possiede due peluche che sua madre gli regalò quando era bambino
-Il cibo preferito di Benedetto XVI sono i ravioli di patate bavaresi. Inoltre, nel libro del 2016 "The Vatican Cookbook" scritto da tre guardie svizzere, è stato rivelato che anche a Benedetto XVI piace il Kirschenmichel (NELLA FOTO), un dessert tedesco a base di pane, cannella, chiodi di garofano, vaniglia, mandorle e ciliegie; Maiale al forno con i dumolings (un panino cinese) e insalata di salsiccia di Regensburg. Il fratello Georg ha rivelato che ama lo strudel di mele.
-Predilige te, limonata, la radler (una spuma locale) e da buon tedesco non disdegna la birra "bionda" tedesca.
-Una Birra in suo onore
-Weideneder Brau Vertriebs GmbH, un birrificio a conduzione familiare nella città di Tann, in Germania, ha creato una birra speciale chiamata Pabstbier (Birra del Papa). L’etichetta dice: “Dedicato al Grande Figlio della nostra Patria, Papa Benedetto XVI”
-E' stato ordinato sacerdote nello stesso giorno del fratello
Nel 1947 entro in seminario a Monaco di Baviera, insieme al fratello: entrambi ne uscirono ordinati come sacerdoti il 29 giugno 1951. Il Papa emerito lo ha sempre definito "Il giorno più importante della mia vita".
-Voleva fare l'imbianchino
Ha raccontato suo fratello Georg, che da piccolo, «a Tittmoning Joseph aveva ricevuto la cresima dal cardinale Michael Faulhaber, il grande arcivescovo di Monaco. Ne era rimasto impressionato e aveva detto che sarebbe voluto diventare anche lui cardinale. Ma, solo qualche giorno dopo quell’incontro, osservando il pittore che tinteggiava i muri di casa nostra, disse anche che da grande avrebbe voluto fare l’imbianchino…»
-Fece parte della Gioventù Hitleriana
Dopo i 14 anni, nel 1941, Ratzinger fu iscritto nella Gioventù hitleriana, come previsto dalla legge Gesetz über die Hitlerjugend (Legge sulla gioventù hitleriana), emendata il 6 marzo 1939 e in vigore dal 25 marzo 1939 fino al 1945, che obbligava tutti i giovani di età compresa fra i 14 e i 18 anni ad arruolarvisi. Dopo la chiusura del seminario continuò le sue presenze obbligatorie alla Gioventù hitleriana contro la sua volontà, per non ricevere sanzioni pecuniarie sulle tasse scolastiche del Gymnasium.
-E' stato il primo Papa su twitter
Nel dicembre del 2012 il Vaticano ha annunciato che anche il pontefice era sbarcato sui social network e precisamente su Twitter con l'account @Pontifex. Il suo primo tweet è stato fatto il 12 dicembre col testo: "Cari amici, sono contento di stare in contatto con voi tramite Twitter. Grazie alla vostra generosa risposta. Vi benedico tutti con tutto il mio cuore".
-E' un grande "fan" di Mozart
Benedetto XVI è noto per essere profondamente interessato ed attratto dalla musica classica, oltre ad essere un noto pianista. Il suo compositore preferito è Wolfgang Amadeus Mozart.
Personalità:
la sua personalità è meglio descritta come tranquilla, studiosa e umile.
È un uomo introverso, libresco e gentile.
Religione:
Cristiano cattolico
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thegianpieromennitipolis · 2 years ago
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Da: SGUARDI SULL’ARTE LIBRO QUARTO - di Gianpiero Menniti 
LA REALTA' APPARENTE
Si può ancora oggi, discorrendo d’arte, essere platonici: ridurre la rappresentazione a imitazione di un’imitazione delle idee; oppure, considerare l’espressione artistica un accrescimento delle capacità di conoscenza del reale.  Non ho usato a caso le parole “rappresentazione” e “espressione”.  Platonicamente, la rappresentazione imita: la repraesentatio come ri-presentazione di un’immagine, re-ad-praesentare, rendere di nuovo presente.  Espressione, invece, è exprimere da cui deriva expressio che indica lo spremere, il fare uscire qualcosa da qualcos’altro. Dunque, imitare oppure trarre, trarre da sé, trarre rielaborando il fenomeno sensibile portandolo in una nuova forma alla percezione dei sensi, una forma che non è comune, che non è mera imitazione ma realtà nuova.  Il ritratto di una persona non è quella persona: è un’altra cosa, è un’altra essenza, è il percepito proposto in una nuova forma, è altro anche dall’oggetto imitato.  Lo stile diviene così il modo in cui un supporto (la tela) viene utilizzato per tracciare un segno originale.  Solo chi copia un dipinto imita: imita lo stile mediante la perfetta riproposizione di linee e colori.  Ma il dipinto originale non imita: è! L’atto artistico è pura creazione di una forma, ma è creazione intertestuale: è il pensiero dell’artista sulla figura divina della Madonna o del Cristo in croce, ma il pensiero dell’artista non è una tabula rasa poiché è costituito da una continua revisione della memoria di tutta la realtà percepibile attraverso i sensi.  Di qui lo stile che è unico.  E che si piega all’interazione comunicativa: atto creativo di un concetto sovrasensibile (l’immagine divina) in una forma comprensibile.  Poiché se chi scrive desidera farsi leggere, chi dipinge desidera farsi guardare. Ecco spiegata la ragione intrinseca di atto artistico attribuibile anche alle espressioni figurative vissute come banali (i rilievi dell’arte longobarda, l’altare di Rachis e molto altro) e che al contrario occorre definire sintetiche.  Quel sintetismo è coerenza espressiva: da una parte comunica l’essenziale e dall’altra satura ogni argomento sulla impossibile rappresentazione reale del soprasensibile. Se le cose stanno così, bisogna ammettere che il realismo pittorico e plastico altro non sono che il riflesso stilistico ed estetico di una lunga epoca, un’epoca che dalla fondazione della diffusa civiltà comunale in Italia e nelle aree più sviluppate del continente europeo, si è evoluta anche nelle forme artistiche e nel loro significato.  Quel significato che soggiace ad ogni segno e che non bisogna mai perdere di vista. L’atto artistico “significa” nello stesso momento in cui “è”. La ri-scoperta della prospettiva è dunque un fatto significativo oltre che di stile della rappresentazione.  Può risultare utile un esempio. Quando Piero della Francesca (1416 - 1492) dipinge “La flagellazione”, in una data incerta a cavallo del 1453, anno della caduta di Costantinopoli e dell’eclissi dell’Impero bizantino, non usa la prospettiva per un afflato geometrico ma per collocare due eventi distinti nello spazio pittorico, assegnando di riflesso all’organizzazione prospettica degli spazi un significato simbolico specifico.  A sinistra, la scena della flagellazione con Pilato vestito come l’imperatore bizantino – chiara comparazione concettuale tra le due figure, mentre il riferimento non è chiaro se possa essere attribuito a Giovanni VIII Paleologo oppure a suo figlio Costantino XI – mentre uno sconosciuto ripreso di spalle, vestito come un turco – forse è Maometto II, forse è suo padre Murad II che ad un passo dalla conquista di Costantinopoli decise di desistere - assiste alla scena ma accenna con la mano un gesto che potrebbe essere di clemenza ma che potrebbe anche connotarsi come atteggiamento di potere verso il Cristo (quindi verso il simbolo della cristianità rappresentata dalla città bizantina - sottoposto alle pene inflitte dai due carnefici.  La scena è posta a Gerusalemme, dunque è vissuta nel passato che si trasfigura nel presente attraverso una simbologia che non ha nulla da invidiare a quella rinomata medievale.  Una simbologia che si riafferma nella scena posta a destra nella quale, sullo sfondo di un paesaggio urbano, probabilmente italiano e visto di scorcio, tre figure sembrano assorte in una conversazione di alto profilo (citazione del tema delle conversazioni sacre): forse la metafora delle inutili discussioni in Occidente, a Ferrara e poi a Firenze, nel 1436, durante il Concilio che avrebbe dovuto sancire la riunificazione delle chiese scismatiche e la riedizione di una crociata per respingere gli ottomani e salvare Costantinopoli – simbolicamente anch’essa uno dei centri della cristianità in Oriente, area dove la fede era sorta – ovvero la trattativa tra un diplomatico di alto rango (a sinistra, forse il cardinale Bessarione) ed un “signore” italiano (siamo in un’epoca di dominatori combattenti nei novelli stati signorili italiani, da Federico di Montefeltro a Sigismondo Pandolfo Malatesta e Francesco Sforza, solo per citarne alcuni) che dovrebbe assumere il ruolo di difensore della cristianità.  In mezzo a loro, un giovane che sembra ascoltarli assorto, che ha lo sguardo lontano: forse il "Porfirogenito" (porta un abito rosso porpora ed ha un atteggiamento regale, di cortese distacco) che avrebbe dovuto riassumere per diritto dinastico il trono di Bisanzio.  Ecco, in questa semplificata ricostruzione del significato di un dipinto, sul quale si sono arrovellati e continuano a farlo illustri studiosi, c’è tuttavia l’esempio di quanto simbolismo si affermi in esso e di come la dimensione prospettica funga da “macchina del tempo” traslando l’evento contemporaneo in uno spazio-tempo intrecciato, come in due piani sequenza sovrapposti, usando con formidabile maestria l’atto di sintesi delle immagini sul supporto bidimensionale.  La pittura del ‘400 non sfonda la terza dimensione ma fonda un linguaggio per immagini del tutto nuovo, una sintassi diversa che aveva bisogno di una grammatica diversa, parole nuove per parlare ad un tempo nuovo, parole che cambieranno nel corso dei secoli ma che fermano l’attimo e lo colgono.  Certamente, questo nuovo linguaggio è misura della potenza espressiva che la tela rivela fissando un punto di vista obbligato ma potenzialmente infinito.  Eppure, non c’è nulla di progressivo in questo, non c’è un mondo in via di maturazione ma artisti che segnano la contemporaneità e la tramandano ad un pubblico che oggi si pone annose domande sul significato mentre all’epoca tutto era ben chiaro o volutamente ambiguo per essere compreso solo dalle élite cui la raffigurazione era destinata.  Se nell’arte si pone, gerarchicamente, un presente perennemente superiore al passato, non rimarrà nulla di essa.  Ogni atto artistico è contemporaneo, segna il proprio tempo e solo in questa dimensione deve essere riletto e rivisto.
In copertina: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto", 1975, collezione privata
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alephsblog · 1 month ago
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Ora mi chiedo perché quanto sta succedendo in questi ultimi anni in Africa, dai genocidi agli eccidi alle torture a cui i migranti sono sottoposti dall’odierna tratta araba (e di cui si sollevano solo le responsabilità dell’Europa), non sia oggetto di attenzioni del giornalismo internazionale, di quello italiano, del mondo culturale, dello spettacolo, dei think tank italiani, europei, internazionali, dei singoli intellettuali e giornalisti e conduttori radiofonici e televisivi italiani e europei, internazionali, dei geopolotici, pensatori, tanto quanto ciò che sta succedendo in Medio Oriente.
La cintura subsahariana stretta da Russia e Iran che va dal Sudan, attraversa il Niger, il Burkina Faso con guerre stragiste, devastazioni e genocidi di cristiani e minoranze etniche, fino al Mali e prossimamente Gambia e Senegal. L’ONU tace.
Il genocidio tentato in Marocco verso il popolo sharawi: un muro lungo più di 2000 km nel Sahara. Una guerra di 15 anni, un conflitto senza fine.
Richieste all’Onu mai considerate. Un popolo che vive da più di 40 anni nei campi profughi.
L’apartheid in Tunisia verso gli immigrati africani istituito dal Presidente Kais Saied che non si risparmia parole di odio, razziste e xenofobe contro i sub-sahariani18.
Le famose prigioni libiche, definite “lager”, dimenticate dai funzionari ONU che per anni sono stati comodi osservatori dalla Tunisia in hotel 5 stelle e ignorati dalle ONG internazionali, che non hanno mai voluto sporcarsi le mani con una politica preventiva e sempre preferito operare al colmo delle tragedie.
Detto questo, auspico che un giorno il Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres, ritenga, alla luce di questi fatti sistematicamente omessi, di prendere atto che rappresenterebbe le Nazioni Unite di cui fanno parte 193 nazioni e la cui missione costitutiva è di peacekeeping e peacebuilding e non di tribunale del BRICS.
Sarà possibile quindi che l’ONU un giorno si occupi della storia dimenticata della tratta arabo-islamica, dei milioni di morti causati dal razzismo arabo nei confronti dei neri africani ieri e oggi? Sarà possibile che finalmente l’ONU possa dedicare attenzione alle persecuzioni dei cristiani nel mondo, ai genocidi “minori” che il mondo arabo perpetra nei confronti di etnie e minoranze religiose come quella yazida19 e magari per questa popolazione che si sta estinguendo istituire un organismo come l’UNRWA che possa aiutare queste vittime dell’odio, del fanatismo religioso? Sarà mai possibile che l’ONU ricordi i 500 milioni di morti dell’olocausto dei neri e che ne riconosca le responsabilità del mondo arabo oltre quelle dell’Occidente?
E per ultimo, sarà un giorno possibile che quel mondo arabo, quello più progressista, quello più vicino e attento al nostro Occidente faccia – come fanno, e hanno fatto quei tanti intellettuali musulmani perseguitati e vittime del fondamentalismo e dall’islam politico – un mea culpa dei suoi crimini contro l’umanità nella storia? Oppure, anche solo, semplicemente, riconoscere che oltre la vita del suo Profeta Maometto, esiste la storia.
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aki1975 · 8 months ago
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Malta - Vittoriosa - Forte Sant’Angelo - 1560
Storia del conflitto fra Cristianità e Islam nel Mediterraneo.
632 - Morte di Maometto. Scisma, in seno all’Islam, fra i Sunniti e gli Sciiti, ma contestuale espansione dell’Islam che, dalla penisola araba, erode territori all’Impero Bizantino e conquista la Persia la cui cultura influenza l’Islam come quella greca la cultura latina
698 - I Musulmani conquistano Cartagine
829 - Le spoglie di San Marco sono trafugate e portate a Venezia, una città che, come Amalfi, raccoglie comunità che intendono fuggire dalle invasioni barbariche e, come dimostrano le loro cattedrali, commerciare con l’impero bizantino e con l’Islam. Al contrario, Pisa e Genova si sviluppano asservendo, rispettivamente, Cagliari e Alghero e scontrandosi con i Musulmani del Nord Africa
XII sec.
1099 - In seguito all’inizio della Prima Crociata lanciata da Papa Urbano II nel 1096, Gerusalemme viene liberata e Pisa, Genova e Venezia accrescono la propria leadership commerciale a sostegno dei Crociati a Costantinopoli e in Terrasanta
1104 - Fondazione dell’Arsenale di Venezia
1187 - Il Saladino, al termine della Seconda Crociata, con la vittoria di Hattin, riconquista Gerusalemme e unifica i territori asiatici e africani
1192 - La Terza Crociata (la “Crociata dei Re”, iniziata nel 1189) permette di raggiungere un accordo con il Saladino che muore l’anno successivo
XIII sec.
1204 - la Quarta Crociata conduce, dopo Zara, alla conquista latina di Costantinopoli, all’allontanamento della fede cattolica da quella ortodossa, all’indebolimento dei Bizantini e alla fondazione dei “domini da mar” veneziani grazie alla guida del doge Enrico Dandolo: Venezia esercita la leadership sui mari a discapito di Genova e Pisa e delle pretendenti ambizioni di Amalfi e dei Normanni mentre emerge una certa influenza catalano-aragonese nel Mediterraneo occidentale
1219 - Durante la Quinta Crociata, San Francesco incontra il sultano al-Malik al-Kamil
1228 - Federico II guida la Sesta Crociata che, per via diplomatica, raggiunge importanti risultati, ma viene contrastato da papa Gregorio IX
1261 - Michele VIII Paleologo riprende Costantinopoli. Fondazione dell’insediamento genovese di Pera
1291 - San Giovanni d’Acri è l’ultima posizione crociata lasciata agli Islamici
XIV sec.
1312 - Sciolto l’Ordine dei Templari
1380 - Guerra di Chioggia fra Genova e Venezia
XV sec.
1444 - Alla guida di Murad II, i Turchi sconfiggono i Crociati a Varna
1453 - Gli Ottomani di Mehmed II conquistano Costantinopoli e spodestano Costantino XI Paleologo. Cresciuta in seno all’impero bizantino, Venezia, per reazione a questa ascesa ed alla successiva apertura delle rotte oceaniche da parte di Colombo (“buscar el levante por el ponente”), Vasco de Gama e Magellano, consolida i suoi domini terrestri ed il patriziato vi risiede costruendo le “ville venete”. Genova, presente a Costantinopoli, nel quartiere di Pera, si avvicina alla Spagna e si dedica, con il Banco di San Giorgio, alla finanza internazionale sostituendosi ai Fugger e gestendone il debito
1469 - Isabella di Castiglia sposa Ferdinando di Aragona
1480 - I Turchi assediano ed espugnano Otranto
1481 - Bayezid II succede a Mehmed II
1489 - I Veneziani conquistano Cipro, già regno di Giacomo II di Lusignano e poi di sua moglie, la veneziana Caterina Cornaro
1492 - Morte di Lorenzo il Magnifico: sarà Firenze, e non Genova o Venezia, a rappresentare la culla del Rinascimento. Ferdinando e Isabella, dopo aver riconquistato agli Islamici Granada, cacciano gli Ebrei (fra questi, Grazia Nasi) in un’epoca in cui la Francia è dilaniata dalle guerre di religione e, con Elisabetta, sta emergendo il ruolo dell’Inghilterra grazie al quale faranno fortuna anche le città anseatiche.
XVI sec.
1509 - Venezia sconfitta ad Agnadello dalla Lega di Cambrai (Francia, Spagna, Papato). Costruzione delle Mura di Treviso
1519 - Carlo V imperatore
1520 - Solimano il Magnifico diventa Sultano
1522 - Rodi espugnata dagli Ottomani
1528 - Genova, sotto la guida di Andrea Doria, ottiene nuovamente dalla Spagna l’indipendenza
1530 - I Cavalieri dell’Ordine degli Ospedalieri di San Giovanni l, cacciati da Rodi, ricevono in feudo Malta da Carlo V per attaccare le navi da corsa turche
1543 - Il Re di Francia Francesco I accoglie la flotta turca a Tolone
1552 - I forti di Sant’Elmo e San Michele sono edificati a Malta
1555 - Fine delle guerre fra l’Impero Ottomano sunnita e la Persia prima dell’Islam zoriastriana, poi sciita, ma non araba
1557 - Filippo II succede al padre Carlo V. Jean de la Valette Gran Maestro dell’Ordine
1560 - Gli Ottomani sconfiggono gli Spagnoli a Gerba
1565 - Assedio di Malta: in numero molto inferiore, i Cavalieri resistono agli attacchi dei Turchi di Dragut. La presa del Forte di Sant’Elmo e gli attacchi al forte di San Michele richiedono molto tempo così che il “Gran Soccorso” della flotta spagnola ordinato in ritardo dal Re “Prudente” Filippo II, induce gli Ottomani a ritirarsi
1566 - Selim II succede al padre Solimano: il suo Gran Visir è Mehmet Sokollu. I Turchi riconquistano Chio ai Genovesi. Pio V, inquisitore di Bosco Marengo, Papa, un pontefice medievale, non rinascimentale
1569 - Rivolta dei moriscos in Spagna
1571 - Assedio di Nicosia e Famagosta, presa di Cipro con la morte cruenta di Marcantonio Bragadin (sepolto nella Basilica di San Giovanni e Paolo a Venezia) e successiva Battaglia di Lepanto in cui la Lega Santa organizzata da Papa Pio V e guidata da Don Giovanni d’Austria, Gianandrea Doria, Marcantonio Colonna e Sebastiano Venier (in pantofole) sconfigge gli Ottomani
1580 - Invasione del Portogallo. Filippo II unisce le due corone
1581 - Sotto Elisabetta I, nasce la Compagnia del Levante. Inglesi ed olandesi, dopo portoghesi e castigliani, sono i nuovi protagonisti del commercio e della politica mondiale: alle galee seguono caravelle, caracche, velieri ed infine galeoni
1582 - Armistizio fra Turchi e Persiani
1598 - Filippo II muore a l’Escorial
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divusborgia · 7 years ago
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Pope Callisto III reaffirmed the idea of resuming the Crusade of the Church and of Christian principles for the conquest of Constantinople against "the anger of the Turks" from the point where Niccolò V had to suspend it for the coming of death. But he, like his predecessor, despite the preaching and the many ambassadors sent everywhere, had to deal with the shameful indifference of the european rulers against a new venture against infidels. Those rulers were solely committed to defending their interests, and did not consider the Turks threatening their own Western civilization. Charles VII of France long forbade the publication of the Crusade Bull issued in his kingdom on May 15, 1455, as well as forbidding the collecting of the tithes. The same thing happened in other countries. There were those who, like the Duke of Burgundy, collected them but put them in their pockets. In short, no one felt the urgency of a new holy war. Callisto continued to preach and prepare reconciliation with the spirit of a Spanish whose country had for centuries suffer the invasion of Muslims. He was building a fleet of sixteen triremes in Rome, on the Tiber. Ripa Grande became a real shipyard among the amazement of the population. And he, with tears in his eyes for emotion, looked away in the distance from the windows of his palace, the ships coming up from day to day. If Niccolò, his pale predecessor, had been a humanist among humanists, Callisto showed more interest in opposing Ottoman danger than in the diffusion of culture, so much to sell away a large number of precious volumes of the Vatican Library along with many objects of St. Peter's treasure to arm the fleet and drive out the infidels from Europe. Or he deprived those books of their gold-plated ornaments, causing the wrath of the curial letterati. He tore from an ancient, marble sarcophagus, discovered by accident near St. Peter's, all valuable objects, without worrying that the tomb probably contained the remains of Emperor Constantine and one of his sons. He melted the gold and silver found in the grave. From his canteen he banished the silverware saying, "I'm fine with terracotta dishes". The money was never enough, and then the pontiff, with a bull, imposed tithes and promised indulgences to anyone who had somehow helped the anti-Turks enterprise under the exhortation of talented preachers. Source: Antonio Spinosa - La saga dei Borgia
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burakalbadri · 4 years ago
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Burak al-Badri (8 marzo 2018) è figlio di Mohammad al-Badri e Chrystal Foster.
È attualmente un studente e single.
Breve biografia
Burak al-Badri nasce l'8 marzo 2018 nell'ospedale a Samarra dall'unione tra Mohammad al-Badri e Chrystal Foster.
Sin da piccolo Burak ebbe un'infanzia felice e fu educato come musulmano frequentando le moschee con il padre.
In seguito Burak si trasferisce con la famiglia a New York negli USA.
Burak all'età di 14 anni iniziò a frequentare le scuole medie di New York High school.
Nel 2021 all'età di 17 anni rimase sconvolto dal divorzio dei genitori, un evento che non dimenticherà mai e si trasferisce con la madre a Miami in Florida continuando i suoi studi e conosce anche lui con la madre, Jamal Abaza nella pizzeria Lucali.
Significato del nome Burak:
Riprende il nome di Burāq o **Burak**, il destriero magico che, secondo la tradizione islamica, portò Maometto dalla Mecca a Gerusalemme. Etimologicamente, il termine deriva dall'arabo برق (barq), che **significa** "fulmine", la stessa radice da cui deriva il nome ebraico בָּרָק (Barak).
Personalità:
Un Pesci con ascendente in Bilancia è una persona che ama la vita, deposita la passione in tutto ciò che fa, ma ha poca forza di volontà e capacità di combattere.
È estremamente seducente, ama l’avventura e la conquista. Deve sentirsi amato.
Con gli altri è socievole. Ha un profondo bisogno di affetto, di sentirsi amato e desiderato.
La sua affascinante personalità irretisce facilmente, ma deve imparare a coltivare la propria autostima per non essere così vulnerabile all’opinione degli altri.
Parenti:
Mohammad al-Badri (padre)
Chrystal Foster (madre)
Carl Foster (zio)
Aisha Hosny (zia acquisita,compagna di Carl)
Calvin Foster (zio)
Brad Foster (zio)
Fernando Foster (zio)
Rajan Foster (zio)
Charles Foster (zio)
Simon Elliot/Ibrahim al-Badri (cugino di II grado)
Hufaiza al-Badri (cugino di III grado)
Omayma al-Badri (cugina di III grado)
Yaman al-Badri (cugino di III grado)
Hassan al-Badri (cugino di III grado)
Fatima al-Badri (cugina di III grado)
Ali al-Badri (cugino di III grado)
Hagar al-Badri (cugina di III grado)
Hakim al-Sadr/Barack al-Badri (cugino di III grado)
Osama e Ines al-Badri (cugini gemelli di III grado)
Hamza al-Badri (cugino di III grado)
Vincent al-Badri (cugino di III grado)
Saddam al-Badri (cugino di III grado)
Anwar al-Badri (cugino di III grado)
Hamza Noor (cugino di III grado)
Khalid al-Badri (cugino di III grado)
Ayman al-Badri (cugino di III grado)
Dawud al-Badri (cugino di III grado)
Jamal e Rayan al-Badri (cugini di VI grado, figli di Dawud)
Shamsi al-Badri (cugino di II grado)
Aisha Hosny (cugina di III grado)
Juma al-Badri (cugino di III grado)
Musa al-Badri (cugino di III grado)
Abu Ahmed al-Sammarai (cugino di III grado)
Informazioni:
Nome: Burak al-Badri
Età: 4 anni nel reale
18 anni nel GDR
Genitori: Mohammad al-Badri e Chrystal Foster
Luogo di nascita: Samarra,Iraq
Luogo di residenza: Miami, Florida
Occupazione: Studente
Segno zodiacale: Pesci ascendente bilancia
Religione: Islam sunnita
Prestavolto:
Ali Dawah
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elizabethbrownrp · 4 years ago
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Le origini, l’esperienza con il primo marito e altri amori:
Aisha Hosny nasce il giorno 7 novembre 1985 a Luxor in Egitto in una famiglia egiziana di religione cristianesimo copto da Hakim Hosny che è un discedente del faraone Ramses II il grande e Malak Rami, discedente di Cleopatra.
All’età di 16 anni nel 2001 si trasferisce in Iraq sposandosi con Ibrahim al-Badri, il quale nell’anno seguente ebbe un figlio di nome Khalid, al seguito dell’arresto di suo marito nel 2004, Aisha tornò in Egitto e iniziò a lavorare come cuoca e crescendo da sola Khalid. Durante la vita da sola in Giza con il figlio Khalid al-Badri conquistò con il suo fascino diversi uomini tra cui Hassan al-Mokki, Osama al-Masri e Mohammed el-Akkad ma nessuno di questi uomini è riuscito a soddisfarla infatti in brevi mesi li ha abbandonati immediatamente lei continuò a sedurre gli uomini per anni ma nessuno di loro è riuscito a conquistare il suo carattere forte e fragile allo stesso tempo quando mancava il suo ex marito, soltanto verso il 2019, smise di sedurre gli uomini, comprendendo che nessuno di loro l’avrebbe resa felice. Il giorno 21 settembre 2020 le cose cambiarono e venne a sapere che il suo ex marito si è trasferito in Giza Egitto e decide di recuperare la relazione persa con lui. Il giorno 3 ottobre 2020, Aisha lasciò il lavoro presso il ristorante Chez Ma Cousine perchè riteneva che il lavoro di cuoca è diventato troppo mediocre perchè vuole un lavoro più rischioso e di avventure. Nello stesso giorno, Aisha decide di fare entrare a far parte della Central Intelligence Agency (CIA) decidendò di seguire il suo ex marito sia nell’amore che nel lavoro.
Il 5 ottobre 2020, Aisha ebbe un diverbio con il suo ex marito perchè troppo egoista e arrogante,questo portò ad Aisha a terminare il recupero delle relazioni con l’ex marito e il suo cuore ad indurirsi di più.
Il rapimento del figlio e la relazione con Carl Foster:
Nello stesso giorno Aisha tornò a Giza e scoprì che suo figlio Khalid al-Badri era scomparso e si rese conto che questo atto meschino fu fatto dal suo stesso ex marito, disperata non seppe cosa fare ed era molto disperata.
In seguito conobbe Carl Foster che la invitò a trasfersì a New York, lei accettò e con il tempo iniziarono una relazione amorosa.
L’incontro con Hazim al-Hashem, l’innamoramento e vendetta contro l’ex marito:
Un giorno Aisha andò in una stazione di polizia e disse quello che era accaduto al detective Ahmed al-Hashem ma Ahmed non potè aiutarla perchè non aveva indizi di dove fosse nascosto ma all’improvviso apparse il padre di quest’ultimo che rimase affascinato e innamorato della bellissima ragazza e si offrì così di aiutarla contro il suo ex marito.
Hazim e Aisha si avvicinarono sempre di più ed iniziarono ad avere una relazione,Aisha era molto affascinata,attratta e innamorata dell’iraniano dagli occhi marroni Hazim al-Hashem.
Un giorno Hazim al-Hashem ottene le informazioni dai servizi segreti iraniani VAJA così allora Aisha lo seguì a Falluja in Iraq, il giorno della vendetta era finalmente arrivato.
L’inganno contro il suo ex marito e fuga in Brasile:
Una volta scoperta la villa in cui era nascosto il califfo nero, Hazim e Aisha entrarono segretamente, Aisha entrò nella stanza del califfo nero fingendo di essere dispiaciuta di averlo ferito e di aver rifiutato di tornare con lui poi iniziò a raccontargli diverse storie dicendo anche il finale di ognuna di loro, la bellissima e intelligente ragazza riuscì a far piangere il califfo nero e placcare la sua ira verso il genere femminile.
Ma all’improvviso apparse l’agente segreto iraniano della VAJA, Hazim al-Hashem che puntò la pistola contro di lui e gli disse di arrendersi, il califfo nero urlò che questo è un inganno e tentò di fuggire fuori dalla villa ma davanti alla porta apparsero uomini armati delle forze speciali iraniane e anche gli uomini di Mahdi Army fedeli a Muqtada al-Sadr.
Il califfo nero sempre più irritato prese una spada araba nel tentativo di ferire Hazim al-Hashem ma Hazim riuscì a schivare il colpo e sparò al braccio destro del califfo nero che urlò di dolore e si arrese ai nemici.
In seguito accade che Ryan Adham (agente della CIA) rivelò tutto quello che aveva visto in Iraq e avvisò il governo statunitense che Hazim al-Hashem è in realtà una spia Iraniana, questo portò all’espulsione della famiglia al-Hashem e Aisha Hosny, Hazim decise che non può rischiare di entrare nuovamente negli USA e decide di fuggire in Brasile precisamente a Rio de Janeiro insieme ai suoi figli Ahmed al-Hashem e Zayn al-Hashem ma anche la donna di cui è innamorato, Aisha Hosny ma questo non significa che i piani si fermano, egli ha sete di vendetta nei confronti di Ryan Adham, quel uomo che non si è fatto gli affari suoi.
Oltre questo, Hazim che è molto innamorato di Aisha Hosny e viceversa entrambi fecero amore a letto per la prima volta.
Arrivo in Italia e Messico:
Dopo l'esperienza in Brasile, Aisha seguì il suo amato prima a Firenze e poi Palermo lavorando come designer per il Design Italia per un certo periodo ma quando Hazim scoprì che suo figlio Awad era vivo e salvo in Messico,Aisha dovette abbandonare il suo lavoro e lo seguì in Messico.
Aisha rimase in Messico con Awad e Ahmed (figli di Hazim) perché Hazim non ha voluto che lo seguisse a Los Angeles per scoprire che Ibrahim al-Hashem è effettivamente uno dei suoi 4 figli.
Rottura della relazione con Hazim al-Hashem e arrivo a Los Angeles:
Un giorno Aisha Hosny stanca di essere presa in giro da Hazim che l'aveva lasciata in Messico e di non aver dimostrato che ci teneva a lei decide di chiudere tutte le relazioni con lui.
Aisha lasciò il Messico e si trasferisce a Los Angeles una volta che Hazim ha lasciato Los Angeles per andare ad Austin.
Matrimonio a New York:
Il 26 marzo 2021, Aisha si sposa ufficialmente con Carl Foster a New York e si trasferisce a Genoa city in Wisconsin.
Il divorzio e ritorno a Giza:
Il 7 aprile, Aisha e Carl Foster divorziano questo perché Aisha a causa del passato non si fida degli uomini, Carl Foster ha rispettato la sua decisione.
Nello stesso giorno, Aisha abbandona Genoa city e torna a Giza in Egitto.
Significato del nome
Aisha Riprende un vocabolo arabo che vuol dire "viva", "vivente", "prospera", ed è quindi analogo per significato ai nomi Vivo, Viviana, Živa e Zhivko. ʿĀʾisha fu la figlia di Abu Bakr che divenne la terza moglie di Maometto, e che dopo la sua morte andò in guerra contro il califfo Ali, venendo sconfitta.
La personalità e caratteristiche
E’ una lupa, una donna misteriosa ed attraente. La sua bellezza toglie il respiro oppure, al contrario, fa parte di quelle brutte che, grazie alla loro personalità, eclissano completamente il faccino più grazioso! È sensuale, sexy, seducente! E’ una donna tenace e sa essere tanto vendicativa, quanto affettuosa. Non si può che restarne colpiti!
Per cosa è fatta?
La donna Scorpione è fatta per la ricerca e la scoperta; ancora più di lui è tentata da discipline come la parapsicologia e le scienze dette irrazionali. Si occuperà egregiamente dei propri affari, guadagnando molto e lavorando in proprio più che in equipe. Gli altri sono troppo fiacchi, troppo lenti, troppo mediocri per lei!
Come ama?
Con passione, con rigore, con entusiasmo ed esaltazione e questo fa paura a molti uomini, spesso poco propensi agli scossoni! Da giovani, gli uomini la trovano sublime e vivono con lei delle folli storie d’amore, che ricorderanno poi, con nostalgia, in compagnia di un’altra donna, la propria, molto più calma! In poche parole, la donna Scorpione lascia ricordi indimenticabili, ma è la protagonista di pochi matrimoni o unioni riuscite! Ma se incontra un uomo degno della sua ammirazione, si dedicherà completamente alla sua causa e diventerà una compagna eccezionale.
Prestavolti:
-Rachele Brooke Smith
-Phoebe Tonkin
-Nina Dobrev
-Camila Coelho
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istanbulperitaliani · 4 years ago
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Santa Maria dei Mongoli
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Nel 1261, dopo la riconquista della città da parte dei Bizantini, venne costruito sul pendio della quinta collina di Costantinopoli, un monastero dedicato alla Theotokos Panaghiotissa (La Madre di Dio di Tutti i Santi ) e che sostituiva un complesso monastico, ormai abbandonato ed in rovina, risalente al VII secolo.
L'iniziativa si deve a Maria Paleologina, figlia illegittima dell`imperatore bizantino Michele VIII e moglie di Abaqa (sovrano dell’Ilkhanato mongolo, parte dell’impero mongolo che occupava l’antica Persia). La donna quando divenne vedova decise di ritornare a Costantinopoli nel 1281 scegliendo la vita monastica. Quindi Maria Paleologina é stata, un tempo, la regina dei mongoli.
Essa compare in abiti monastici su un mosaico all’interno di San Salvatore in Chora. Pare che abbia ricostruito o ingrandito il monastero della Theotokos Panaghiotissa perché assunse il titolo di Maria Ktētorissa (Maria la fondatrice in greco) e vi rimase fino alla morte. Per questo motivo la chiesa viene anche chiamata “dei Mongoli” (Mouchliōtissa in greco).
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Il volto di Maria Paleologina all’interno di San Salvatore in Chora.
E’ l’unica chiesa bizantina ad aver conservato la sua originaria funzione dopo la conquista degli ottomani.
Quando nel 1453 Costantinopoli venne conquistata dagli ottomani, nei dintorni della chiesa ci fu l'ultima, strenua resistenza dei soldati bizantini. Da qui la denominazione della Chiesa in turco “Kanlı Kilise” (Chiesa del Sangue) a ricordare la feroce battaglia avvenuta in zona.
Il sultano Maometto II, il conquistatore di Costantinopoli, volle assegnare la chiesa alla madre di Christodoulos, l'architetto greco che aveva realizzato la moschea di Fatih, in riconoscimento del suo ottimo lavoro. Una concessione che venne confermata anche dal successore Bayezid II.
Le due concessioni sono visibili all’interno della chiesa (sono due fotocopie, gli originali sono gelosamente custoditi altrove) che hanno permesso alla comunità ortodossa di evitare che l’edificio venisse convertito in una moschea: tentativi che non sono mancati nel corso dei secoli. Per questo motivo Santa Maria dei Mongoli è l’unica chiesa bizantina, precedente alla conquista ottomana di Istanbul, ad aver conservato la sua originaria funzione.
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Le due concessioni imperiali all’interno della chiesa.
L’interno della chiesa
La chiesa ha subito numerose ristrutturazioni. L’ultima all’inizio del ‘900. Dal punto di vista architettonico rappresenta un vero e proprio unicum nell’ambito dell’architettura bizantina ad Istanbul. L’interno é riccamente decorato.
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E’ ben visibile una cripta che coprirebbe un passaggio sotteraneo: si dice lungo 5 km e che dovrebbe terminare a Haghia Sophia! La cosa non é verificabile, forse si tratta di una leggenda, forse di un semplice collegamento di natura idraulica, ma piace a tutti i sognatori che visitano questo suggestivo luogo.
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La mia Vita a Istanbul: consigli e informazioni turistiche. Disponibile come GUIDA per delle ESCURSIONI in città. Scrivi una e-mail a: [email protected] Seguici anche su www.facebook.com/istanbulperitaliani
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gregor-samsung · 5 years ago
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Quando Maometto II s'impadronì di Costantinopoli, la città non era più da diversi decenni la grande metropoli del passato; già prima del 1453 numerosi abitanti l'avevano abbandonata, e ancorché non si possa stabilire esattamente l'ammontare della popolazione nel momento della conquista, essa era molto probabilmente inferiore ai 100.000 abitanti. Questi, beninteso, erano greci nella quasi totalità, anche se esisteva già un piccolo nucleo di musulmani, la cui presenza risaliva almeno alla seconda metà del XIV secolo. Subito dopo aver conquistato la città, Maometto II deportò la maggior parte della restante popolazione greca, e per sostituirla fece venire dei turchi dall'Asia minore, ma anche dei non musulmani già sottomessi all'autorità ottomana, che risiedevano in Anatolia nelle province balcaniche. Questo primo popolamento effettuato dai turchi ha lasciato tracce nella capitale, in quanto i nuovi arrivati si sono raggruppati secondo il luogo d'origine e hanno spesso dato questo nome ai quartieri che occupavano, come per esempio i quartieri di Aksaray, di Balat, di Karaman, di Çarşamba, popolati da genti provenienti dalle città omonime. Tra le minoranze che furono installate a Istanbul negli anni che seguirono la conquista, citiamo i greci delle isole e del Peloponneso, gli armeni d'Asia minore, gli ebrei di Salonicco. Praticamente questi trasferimenti di popolazione sono attuati in modo autoritario e si potrebbe quasi parlare di deportazione. In ogni caso i nuovi arrivati si videro attribuire le case abbandonate dai greci e alcune facilitazioni per esercitare nella capitale la loro attività artigianale o commerciale: Maometto II voleva restituire a Costantinopoli vita e animazione e fare della città il primo centro del mondo musulmano, soppiantando il Cairo, ancora nelle mani dei mamelucchi. Egli proseguì nel suo intento e le conquiste che fece nei Balcani facilitarono l'impresa. Non è tuttavia certo che la popolazione di Istanbul, alla fine del XV secolo, superasse le 200.000-250.000 unità.
Robert Mantran, La vita quotidiana a Costantinopoli ai tempi di Solimano il Magnifico e dei suoi successori (XVI-XVII secolo), traduzione di Maria Luisa Mazzini, BUR (Biblioteca Universale Rizzoli), Milano, 1985¹; pp. 75-76.
[Ed.ne or.le: La Vie quotidienne à Constantinople au temps de Soliman le Magnifique et de ses successeurs (XV ͤ  et XVII ͤ  siècles), Paris, Hachette, coll. « La vie quotidienne », 1965 ]
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iphisesque · 4 years ago
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UN'ALTRA MENZIONE DI FEDERICO II CHE A QUANTO PARE È STATO ISPIRATO DAL DIAVOLO NELLA SCRITTURA DEL "DE TRIBUTIS IMPOSTORIBUS" nel quale "si vorrebbe dimostrare che Mosè, Gesù e Maometto non furono altro che astuti ingannatori". scream.
ah sì il de tribus impostoribus, quello che chissà come hanno scritto simultaneamente Pier delle Vigne, Federico II e Poggio Bracciolini 🤔🤔🤔🤔
comunque sto adorando tutto cioè atheist king, ho bisogno di sapere quale sia il libro 👀👀
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corallorosso · 5 years ago
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“Io domenica andrò a messa. Venga Conte a fermarmi se vuole. Io sono un cattolico cristiano e praticante”. Il senatore leghista Roberto Calderoli, che è inopinatamente vicepresidente del Senato e anello di congiunzione (non fate battute sull’anello mancante dell’evoluzione che vi vedo ok, vi vedo!) tra la Lega della primissima ora che voleva l’indipendenza della Padania e questa Lega che "l’Italia è bellissima e gli italiani sono meravigliosi" (soprattutto quando ti pagano da 28 anni lautissimi stipendi); dicevamo, Roberto Calderoli, già noto per aver definito “una porcata” la sua stesse legge elettorale (che per questo fu ribattezzata “Porcellum”); già noto per aver indossato una maglietta con un’immagine di Maometto, scatenando in Libia proteste che portarono alla morte di 11 persone; già noto per aver commentato la sconfitta della Francia ai mondiali del 2006 dicendo: “Hanno perso perché hanno schierato in campo ne*ri, islamici e comunisti”; già noto per essersi fatto ritrarre con un lanciafiamme mentre brucia pile di carta che secondo lui erano le leggi inutili salvo poi scoprire che erano di re Vittorio Emanuele II ai tempi di Garibaldi; già noto per aver accusato i gay di voler “Trasformare la Padania in un ricettacolo di cula*toni, rischiamo di diventare un popolo di ri*chioni”. già noto per essere stato condannato a 18 mesi per aver definito l’ex ministra di colore Cecile Kyenge “un orango”; già noto per aver accusato, proprio l’altro ieri, il governo Conte di far pagare a Ferrara la cremazione dei morti da coronavirus, salvo poi scoprire che le tariffe sono imposte dal Comune di Ferrara che è guidato dalla Lega; ecco, Roberto Calderoli, dicevamo, ieri ha detto che domenica andrà a messa, perché cattolico cristiano e praticante. E provi Conte a fermarlo. Che se ci pensate è una bella evoluzione (vi vedo!) spirituale per Calderoli, che sposò sua moglie con rito pagano, e per la precisione Celtico. E i celti di dei ne adoravano un bel po’. Il rito si svolse con tanto di “druido” al posto del prete, sidro di mele al posto del vino (“aveva un saporaccio” dirà poi la donna), scambio di bracciali al posto degli anelli e giuramento davanti “al fuoco sacro che purifica” anziché davanti a Dio. Ma soprattutto con tanto di sindaco che dovette arrampicarsi su un albero per raccogliere il vischio mentre Umberto Bossi intonava il “Va Pensiero”. Ecco, questo è un leghista cattolico cristiano praticante, soprattutto coerente - figuriamoci gli altri - che sfida le autorità con indomito coraggio pur di andare a messa perché proprio in queste due settimane se non va a messa dio si arrabbia. Quale dio però non è dato sapere. Lùg? Odino? Thor? Restiamo in attesa. (Emilio Mola)
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ahmedalasadi1 · 5 years ago
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Nel calendario islamico, il Ramadan (in arabo: رمضان ramaḍān‎) è il nono mese dell'anno, di 29 o 30 giorni; in base all'osservazione della luna crescente.
Secondo la pratica islamica, il Ramadan è il mese in cui si pratica il digiuno (Sawm), in commemorazione della prima rivelazione del Corano a Maometto («Il mese in cui fu rivelato il Corano come guida per gli uomini e prova chiara di retta direzione e salvezza»: II.185). Questa ricorrenza annuale è considerata uno dei Cinque Pilastri dell'Islam e il digiuno è un precetto religioso (Farḍ) per i musulmani che adulti, ad eccezione di quanti sono in età avanzata, in gravidanza, in allattamento, diabetici o malati terminali oppure durante le mestruazioni.
 Il digiuno fu reso obbligatorio (wājib) durante il mese di Sha'ban nel secondo anno dopo la migrazione dei musulmani da La Mecca a Medina. Al termine del ramadan, viene celebrato lo Id al-fitr che significa "festa dell'interruzione [del digiuno]" ed è detta anche la "festa piccola" (id al-saghir).
Dato che il calendario islamico è composto da 354 o 355 giorni (10 o 11 giorni in meno dell'anno solare), il mese di Ramadan ogni anno cade in un momento differente dell'anno solare e quindi man mano retrocede, fino a cadere in una stagione diversa.
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ultimavoce · 7 years ago
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I Martiri di Otranto: un ponte tra Oriente e Occidente che si celebra ancora oggi
#MartiridiOtranto: la storia poco conosciuta di quando i Turchi uccisero il #Salento #accadeoggi
Ogni estate il Salento ricorda il sacrificio dei Martiri di Otranto, ovvero gli 800 uomini caduti nel 1480 che ogni 13, 14 e 15 agosto vengono ricordati con suggestive celebrazioni.
È una storia che per alcuni versi potrebbe risultare molto attuale, è la storia dello scontro tra due popolazioni diverse tra loro, di costumi e fedi religiose differenti che creano scompiglio e violenza.
Occorre…
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aki1975 · 2 years ago
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Istanbul - Torre di Galata - 1348
Costantinopoli fu inizialmente chiamata la “Nuova Roma” e il suo destino imperiale si intreccia con il suo ruolo di cerniera fra Europa e Asia. Ecco alcune date salienti legate ai principali monumenti:
330 - Costantino fonda la “Nuova Roma” e vi installa la Colonna di Costantino. Edifica anche un ippodromo con una colonna serpentiforme proveniente da Delfi. La statua dei Quattro Cavalli che vi era presente è oggi a Venezia.
360 - Il figlio Costanzo II inaugura la basilica di Santa Sofia.
368 Valente edifica l’Acquedotto. Dieci anni dopo muore ad Adrianopoli: l’imperatore Teodosio salva la città dai Goti ed eleva il suo obelisco nell’area dell’ippodromo.
395 Alla morte di Teodosio, Arcadio è il primo imperatore romano d’Oriente.
476 Con la conquista di Odoacre e la deposizione di Romolo Augustolo, Zenone resta l’unico imperatore romano ed inizia il periodo bizantino.
534 Corpus iuris civilis di Giustiniano.
1096 Prima crociata. Inizia la colonizzazione da parte di genovesi, veneziani e pisani con il relativo conflitto con i sovrani Comneni.
1110 Torre di Leandro
1171 Manuele I Comneno confisca i beni di 10 mila veneziani.
1204 Enrico Dandolo e Bonifacio I del Monferrato, durante la Quarta Crociata, dopo aver ripreso Zara, occupano e saccheggiano la città. Dandolo sarà sepolto a Santa Sofia.
1259 I Paleologi riconquistano la città.
1348 Torre di Galata.
1453 Conquista da parte di Maometto II e inizio dell’Impero Ottomano. Costruzione nel Topkapi.
1492 Fondazione del Derviscio Tekke
1506 Moschea di Bayezid II
1550 Moschea di Solimano, imperatore dal 1520 al 1566.
1597 Moschea Blu
1728 Fontana di Ahmed II
1826 Il sultano Mahmud II scioglie il corpo dei Giannizzeri.
1923 Monumento ad Ataturk in Piazza Taksim.
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