Tumgik
#un sorriso in più
io-pentesilea · 3 months
Text
Oggi mi hanno fatto un complimento bellissimo.
Almeno io lo ritengo tale.
Si scherzava sul fatto che lavoro in questo circolo da 35 anni:
'Sono entrata bambina e ora ho le rughe'.
-'Beh sono rughe d'espressione. Si vede che ha sorriso molto. E magari anche quando non ne aveva voglia'.
Eh sì...
Spesso e volentieri.
Barbara
Tumblr media
50 notes · View notes
jabeur · 2 months
Text
youtube recced me the jannik ao championship point and i watched it and i've been crying for 5 minutes
#vaffanculo vedete io quando non vedo né sento per anche solo un giorno o due nessuno parlare di jan#niente titoli clickbait niente santificazioni niente opinioni stupide niente cose drammatiche non vere idiote ecc#poi mi guardo semplicemente jan che gioca a tennis. niente più niente meno. solo il suo tennis e il suo sorriso e i suoi abbracci al team#e mi ricordo cazzo quanto gli voglio bene#e in questi momenti divento super emotivo perché cavolo in un certo senso l'ho visto crescere questo qui...#e boh ci sto provando a tune out tutto il “rumore” intorno a jan perché mi rovina tutto sempre di più purtroppo#però minchia devo praticamente stare senza social e internet per evitarlo ormai#però eh quando lo faccio e poi appunto mi trovo passatemi il modo cringe di dirlo “solo con jannik” e il suo tennis. beh niente vale tutto#non so se niente di ciò abbia senso lol è che mi manca ma tipo#non necessariamente solo perché è infortunato e solo che per un po' non lo vedrò (a roma :( )#ma anche perché è un po' che non riesco a leggere e sentire parlare di lui senza dover tipo. nuotare tra chilometri di melma controcorrente#non so se è la mia subconscia irritazione che ammetto di avere a volte quando qualcuno che conosco/tifo da tanto diventa famoso#un po' sì forse però ne ho parlato vagamente con altre persone che lo seguono da un po' e dicono la stessa cosa quindi um magari non sono i#è diventato davvero insopportabile il modo in cui si parla di jan e a me dispiace perché credo sinceramente che si meriti il successo#e più che il successo l'amore e l'ammirazione delle persone e il riconoscimento del suo talento#però cristo non così. è diventato la nuova sensation e intendo in senso più derogatory possibile#appena c'è una notizia su di lui se non vado direttamente alla fonte (lui stesso al massimo il suo team) non so letteralmente mai la verità#è tutta merda clickbait e drammatica e palesemente esagerata e sono pieno! che palle!#non la voglio l'attenzione sul tennis se dev'essere così. lo dico onestamente#vabbè rant finito. andate in pace. ti voglio immensamente bene gianni del mio cuore#e cercherò di ignorare tutto il nonsense che c'è in giro sul tuo conto così non me ne scordo più <3
4 notes · View notes
omarfor-orchestra · 9 months
Text
Povero amore proprio la mia canzone per la recitazione
3 notes · View notes
breathetoheal · 2 years
Text
Regole di convivenza:
- La mattina non puoi parlarmi se prima non ti ho parlato io
0 notes
segaligno · 7 days
Text
In un mondo dove le anime sembrano fluttuare senza ancore, come foglie portate dal vento capriccioso, mi ritrovo a vagare tra le ombre dei miei desideri e delle mie paure. Oh, quanto anelo una compagna le cui virtù risplendano come gemme rare, e il cui cuore sia un giardino segreto, accessibile solo a chi possiede la chiave dell'amore vero e incondizionato.
Non cerco una figura effimera, una creatura che si disperda nel caotico turbinio delle notti moderne, dove la passione è spesso scambiata per mero capriccio, e la fedeltà è un concetto relegato ai sognatori. No, il mio spirito brama qualcosa di più sublime, un connubio sacro tra due anime che si riconoscono e si scelgono nella vastità dell'universo.
Immagino una donna il cui sguardo sia un riflesso delle stelle, e il cui sorriso possieda la dolcezza del miele. Una compagna la cui grazia non sia macchiata da incontri fugaci, ma che invece custodisca nel suo petto un amore puro e inalterabile. Nei suoi occhi vorrei scorgere la promessa di un domani in cui le nostre vite si intrecciano con la forza delle radici secolari, resistenti a ogni intemperie.
In lei, cerco la delicatezza di un fiore di campo, la cui bellezza risiede nella sua semplicità e autenticità. Il suo cuore, spero, sia un santuario di fedeltà, dove ogni battito è per me un canto di devozione eterna. Voglio che ogni suo gesto, ogni suo respiro, sia un inno alla nostra unione, un testamento della sua scelta irrevocabile di camminare al mio fianco, nonostante le tempeste che la vita possa scatenare.
Desidero una musa la cui purezza d'animo sia un faro nel buio, una compagna che non si lasci corrompere dalle lusinghe effimere del mondo. La sua integrità deve essere un monolito inamovibile, e il suo amore, una fiamma che arde con intensità inestinguibile.
Oh, quanto sarebbe dolce perdurare al suo fianco, immersi in una sinfonia di emozioni, dove ogni nota è un palpito del nostro amore sincero. Insieme, costruiremmo un universo parallelo, una realtà dove il tradimento è un concetto sconosciuto, e la lealtà è il nostro vessillo.
Così, in questa ricerca di un amore così puro e prezioso, mi lascio guidare dal cuore, sperando che un giorno le nostre anime si incontrino e si riconoscano, dando vita a una storia che sfida il tempo e le convenzioni, un racconto scritto con l'inchiostro dell'eternità.
1K notes · View notes
mccek · 2 months
Text
Tutto è cambiato da quel 2010,
anni passati buttata in un letto, 
salvata per miracolo, le ore sotto i ferri sono state dieci, 
per me sono state eterne, mi sentivo inerme, 
“la paziente ha perso troppo sangue, la situazione é complicata, 
non ho mai creduto a Dio, sempre pregato gli angeli che mandano segnali dal cielo, 
questa vita ti ha maneggiata bruscamente, mai stata delicata,  
ti ha tolto l’uso dei tuoi arti, 
non sapendo che il tuo punto di forza é insito nel tuo carattere, 
quanta forza di volontà, non ti fai mai abbattere, 
ma dimmi un giorno come farò a dimenticarti? 
Conservo con me quel delfino trovato in una giornata triste dentro un cassetto, 
tuo figlio é sempre quello di un tempo, 
un concentrato di ansie e incertezze, 
che scrive i suoi mostri sopra un foglietto,
dicevi “non piangere”, guarda dentro la tasca,
di anni ne avevo 6, a scuola piangevo ogni santo giorno, 
tant’era la paura della solitudine, che chiedevo alle maestre sé fossi rimasto solo, insicuro delle mie stesse insicurezze,
speravo nessuno vedesse, stringevo il delfino, 
chiudevo gli occhi, allontanando quelle paranoie  trasportate dalla burrasca,  
di idee negative succubi di voci “cattive”, 
ti chiedevo “Mamma? 
Perché quando gli altri piangono io stringo loro la mano e sorrido?
Se quando piango loro mi fissano, ridendo a squarciagola come in un grido?”
“Ognuno é fatto a modo suo, 
non tutti hanno un cuore compatibile col tuo”.
“Non ha importanza se nessuno ti ha compreso, 
non ti sei “abbassato”, non hai cercato compassione, per essere accettato”,
Tu come me davi retta a tutti, poi quando c’era bisogno, “ognuno c’ha i sui impegni”, (già!),
strano come poi piangano lacrime di coccodrillo mentre sei disteso su una bara.
Stesso sangue, avvelenato dalla vita, dal pregiudizio inutile di chi fingeva di esserci vicino,
umani come medicine, un giorno ti elevano al settimo cielo, i restanti ti rigettano l’inferno, 
finisci in para, dicono “passerà”, nessuno ci tiene, impara.
Ti sento piangere le notti, 
con due tumori che si fanno spazio nel tuo corpo, silenziosamente, 
mi dici che non molli, anche sei distrutta, “non voglio spegnere quel tuo sorriso”, 
io non ne conosco di altri motti, 
mi guardi, mi stringi, col corpo che trema, la mia anima lo sente, 
io invidio il tuo essere, fragile e tenace, 
tu non vivi, sopravvivi, lotti,
come quando ballavi il tango, 
cambiavi l’atmosfera, 
la tua? La classe di chi soffre senza farlo notare, 
a ogni tuo passo il mio cuore accelera, 
professionisti che dicevano “incantevole, come
una bambina si diverte in mezzo al fango”.
In una vita di spine, senza una rosa,
sei un’artista nel dipingere le mie giornate, 
metti ordine fra miei pensieri come in un quadro a ogni dettaglio i suoi colori, 
siamo io e te e papà, stretti dentro un incubo, sappiamo che ogni giornata potrebbe essere preziosa, 
ho sempre dato tutto per scontato, bastava dirti grazie, rispettare le tue urla, i tuoi dolori.
Quante volte mi hai detto ti vorrei aiutare? 
Ma testardo davo retta solo a me stesso,
capendo che una donna é l’unica soluzione, 
se ti sa guardare dentro, é più erotico del sesso,
ti scrivo le mie lacrime del cuore, 
quelle che nessuno vede, 
mentre dentro sé stessi ogni equilibro cede.
Ti ho detto troppe volte, “se ti spegnessi metterei fine ai miei giorni”, 
tu solo una cosa mi hai risposto “fammi rivivere in quei giorni”.
161 notes · View notes
ossicodone · 10 months
Text
Mi accorgo del distacco emotivo di una persona nei miei confronti prima ancora che se ne accorga lei. Cerco di parlarne, di farglielo notare, dico che può succedere, succede spesso, ho bisogno di sentirmelo dire, non voglio quel senso di agonia che si prova nei giorni precedenti a una rottura, voglio la verità, sempre, subito, perché è da quando sono piccolo che la verità non me l'hanno mai detta. Mi sento rispondere che non è così, che è tutto nella mia testa, e allora io dovrei provare a non pensarci, a continuare a dare il meglio di me, ma io non sono così, io ho sempre bisogno di sapere che dall'altra parte ci sia la stessa intensità, io non so' salvarle le storie, non sono in grado di amare per due, non sono capace di prendermi il grosso del lavoro. Io non lo so disperdere l'amore, ho bisogno di sapere che verrà custodito. Finisce che mi tiro indietro anche io, che spengo le emozioni, al silenzio rispondo col silenzio, distacco con distacco, al ghiaccio rispondo col ghiaccio pur sapendo che servirebbe più fuoco. Mi ritraggo, mi proteggo. Rimango in attesa del giorno in cui quella persona mi dirà "avevi ragione" ed io non riuscirò comunque a fargliene una colpa, avrò il sorriso amaro di chi già sapeva. Vorrei avere più coraggio, zittire la voce dentro di me, lasciarmi travolgere da una rottura improvvisa anziché sentirla arrivare da lontano, ma non ci riesco. Non ci riesco mai. Quell'addio che poi arriva, io l’ho già sentito da un pezzo.
310 notes · View notes
falcemartello · 22 days
Text
Tumblr media
Avete mai sentito la parola resilienza?
Vi siete mai chiesti perché in televisione, alla radio, perfino sui giornali c’è la moda dilagante di usare questa parola?
Tutti la usano. I politici la adorano. Addirittura l’hanno messa nel nome del piano di ripresa nazionale.
Ma sapevate da cosa deriva la parola resilienza? Cosa significa?
Resilienza è una parola presa in prestito dal mondo della fisica.
Ha resilienza un «materiale capace di assorbire continui urti senza rompersi. Restando intatto, inerte».
La plastica è resiliente.
La gomma è resiliente, non importa quanto la colpisci, resta sempre uguale. Il vinile è resiliente, sì quello che viene usato per le pavimentazioni.
Ecco come ci considerando in poche parole. In un mondo in cui le persone sono definite «risorse», «contribuenti», «consumatori», in cui le vittime prendono il nome di «perdite e costi umani», come nei bilanci aziendali, gli esseri umani devono essere resilienti appunto.
E fateci caso: flessibilità, adattabilità, resilienza, tutti aggettivi che vanno di moda nel mondo del lavoro, sono tutti presi in prestito dallo stesso mondo: quello delle pavimentazioni.
L’ho già detto ma lo ripeto: le parole non sono mai soltanto parole ma sono orizzonti.
Le parole che usi creano e definiscono il tuo mondo.
E allora lo dico, e lo dico a gran voce: al diavolo la resilienza. Al diavolo il «rider felice di percorre cinquanta chilometri in bicicletta per consegnare un panino». Al diavolo l’uomo macchina che più lo insulti, lo maltratti e lo metti sotto pressione, più si lascia scivolare tutto addosso.
Quando la vita picchia duro non rispondo con un sorriso ebete. Accuso il colpo. Ogni urto mi lascia una cicatrice addosso.
Ecco cosa vorrei dirvi: non lasciate che nessuno vi consideri come una cosa e non come una persona!
«Siamo persone, non tasti di pianoforte. Nessuno può schiacciarci per suonare la musica che piace a loro».
E ogni volta che sentite qualcuno parlare di resilienza, mandatelo gentilmente a quel paese perché quasi sicuramente sta facendo una cosa, e una cosa soltanto: vi sta trattando come un elettrodomestico e non come una persona!
- Guendalina Middei
86 notes · View notes
testol1na · 6 months
Text
Tumblr media Tumblr media
quando Casa non sono più quattro mura ma due braccia e un sorriso.
@1nd3f1n1tus ✨
234 notes · View notes
tulipanico · 6 days
Text
Una delle cose che amo di più è quando mi viene riconosciuta la gentilezza. Cerco sempre, con un sorriso, di aiutare per quel poco che posso: un consiglio, un'indicazione, una parola soltanto. Ecco, faccio in modo che la gentilezza sia il mio minimo comune multiplo, e quando viene notata mi sento vista davvero.
70 notes · View notes
sara-saragej · 3 months
Text
Tumblr media
Tra i piaceri più sottili, essere la causa di un sorriso, è quello che preferisco.
- web
Tumblr media
Among the subtlest pleasures, being the cause of a smile is my favorite.
- web.
Tumblr media
DolcE ❀🐞❀ SeratA
117 notes · View notes
chouncazzodicasino · 16 days
Text
Magenta
Tra i vecchini dei palazzi intorno al mio negozio c'è una gara a chi mi saluta più calorosamente, a chi urla di più dalla strada e si sbraccia per salutarmi anche se sono dentro a porta chiusa, magari con dei clienti. A loro non importa, si fermano, mi guardano e si sbracciano sorridenti. Ormai è un nostro rito, siamo una gang.
Il mio preferito è, senza ombra di dubbio, il bicentenario con il bull dog che sembra uscito dalla scena della somiglianza cane-padrone de "La carica dei 101".
Poco fa si è affacciato in negozio uno dei vecchini del palazzo proprio di fronte alla mia porta. Lui è uno di quelli con cui ho meno confidenza, non fa parte della nostra matta e spericolata gang del buongiorno, sì mi saluta ma allo stesso tempo mi scruta, mi studia, secondo me cerca di capire che tipo sono e che lavoro faccio, ogni tanto mi dice qualcosa sul tempo ma niente più, solitamente mi guarda e mi osserva, un po' con il broncio.
Poco fa, dicevo, si è affacciato in negozio e mi ha detto:
"Buon pomeriggio, può venire un attimo con me in strada?"
"Certo, arrivo subito!"
Arrivata vicino a lui, ha alzato l'indice nodoso verso il suo balcone al primo piano e mi ha sorriso.
"Visto che lei se ne intende di colori volevo farle vedere quanto sono belli i gerani che ho appena messo in balcone. Non sono rossi, non sono fucsia o rosa, sono così belli. Come si chiama quel colore di preciso?"
"Magenta. Sono dei bellissimi gerani magenta."
"MAGENTA. Bello. Mi piace. Grazie."
E se n'è andato, soddisfatto.
48 notes · View notes
mccek · 8 months
Text
Tumblr media
“Nonoo” questa mattina sei venuto a mancare e dopo aver lottato per altri tre mesi, anche se in ospedale ti avevano dato pochi giorni, ininterrottamente non hai mai mollato quel filo sottile che divide la vita dalla morte; anche contro le tue volontà a testa alta col tuo carattere (in cui non mi rispecchiavo) sei riuscito a tenerti vivo, ahimè, purtroppo, la morte vince si tutto, non ha pietà.
Fin da piccolo il tuo sogno era di vedermi guidare, cosa che se pur col tempo ho saputo apprezzare non ho mai amato fare come te, prima che l’infarto ti colpisse definitivamente ti avevo fatto una promessa, di portarti a vedere un gran premio di formula uno, da noi tanto amata, questo seppur per evidenti problemi economici non mi avrebbe mai impedito di non farlo, però non avresti avuto le forze, anche se immagino che ti saresti commosso, anche se una persona come te era difficile vederla piangere.
Abbiamo avuto periodi in cui ci costruivamo mentalmente dei muri invisibili e proprio per la differenza del nostro carattere questo ci ha ferito entrambi, fuori sicuramente eravamo orgogliosi ma il problema poi è sempre dentro, quel peso che a lungo andare ti consuma fino a trasformalo in malattia.
Col senno di poi siamo bravi tutti, tu hai le tue responsabilità e io le mie, non esistono santi, nessuno di noi due ha vinto o perso, nonostante abbiamo sofferto, ci siamo riavvicinati pian piano, con più fiducia e lo abbiamo fatto raccontandoci la mia, la nostra infanzia, nostra perchè alla fine hai passato davvero tanti anni assieme a me quando ero piccolo, io non dimentico i tuoi errori nonno, ma nemmeno il bene che mi hai fatto, la tua immensa disponibilità per me e la mamma quando aveva bisogno di essere portata per lunghi anni su e giù in ospedale, sappi che queste cose rimarranno impresse nella mia testa, perché col tempo, forse crescendo, anche se ancora mi vedo, sai, un po’ bambino, quel Mattia che era il tuo idolo, che doveva essere il migliore di tutti, ma che in realtà voleva solo essere come tutti, e che quei tutti avessero il mio stesso cuore, quella bontà che col tempo è pian piano svanita.
Chi si dimentica di tutta quella gente che ci Incontrava in bici la mattina presto?
La tua felicità negli occhi, nel vedere come tutti si fermassero a guardarmi, a parlarmi e a sottolineare il fatto che il sorriso non mi mancasse mai.
Si andava a prendere il pane, ne volevo subito un pezzo, ci fermavamo a vedere tutti i cani della via con la speranza che rispondessero alle mie parole, e restavo lì convinto fino a quando sentivo abbaiare e tu mi davi conferma delle loro risposte.
Che periodi, cercavo sempre mia mamma, purtroppo per via del lavoro per me era come stesse via intere settimane ma in realtà così non era, però tu ben sapevi quanto io sia legato a mamma, e tranquillo ricorderò sempre quanto anche tu lo fossi, anche se spesso avevi qualcosa da ridere per via del tuo carattere ricorderò le tue ultime parole: “La mamma è la donna più intelligente che ho conosciuto, fin troppo buona e disponibile per tutti, voglio che lei lo sappia”.
Potrei scrivere un libro, non un poema su ciò che abbiamo vissuto insieme, sei stato la mia infanzia, il mio periodo preferito, lo rivivrei mille volte, nonostante il tuo modo di essere, ma chi sono io per giudicare? Certo, quello che penso lo dico, come hai sempre fatto tu, ma allo stesso tempo non mi nasconderò mai come non giudicherò mai!
Ora stai vicino alla nonna, e assieme fatemi il regalo più grande, che non sono i soldi, non sono una vita di successi, ma la speranza di vedere vostra figlia, mia mamma, stare un po’ meglio.
Solo questo.
Il pensiero rimbomberà sempre nella mia testa, fra cose belle e cose brutte, ma per vivere di questi tempi, bisogna affidarsi solo all’amore, lo sai nonno no?
Quella piccola parte di odio che io ho sempre avuto verso la mia generazione, e tu, verso chi ben sapevi, era molto simile, però se fossi qui so che con un sorriso, e magari una lacrima, diresti: “Qua te ghe rason”.
Ciao caro nonno, ti voglio bene❤️
241 notes · View notes
smokingago · 4 months
Text
Tumblr media
Vi è mai successo di aiutare una persona in difficoltà senza chiedere nulla in cambio? non nell'ambito familiare o delle amicizie strette, una persona che avete incontrato per caso nel vostro cammino e avete capito subito che era in difficoltà e aveva dei problemi?
Senza un motivo logico, avete deciso di aiutarla ...
" posso fare qualcosa per te?"
" se hai bisogno chiamami"
" per qualsiasi cosa puoi contare su di me"
... all'inizio un supporto morale, poi mano a mano un aiuto concreto, a volte anche economico.
All'inizio questa persona avrà dei dubbi, perché siamo talmente disabituati all’altruismo e alla gentilezza che subito si pensa che ci sia un secondo fine o qualche tornaconto.
Poi con il tempo questa persona si fiderà di noi, la sua vita migliorerà, avrà la consapevolezza che non tutto è perduto, che ci sono ancora persone che hanno a cuore la vita degli altri.
Beh a me è successo, di aiutare alcune persone, senza pretendere nulla, ma non è vero che non ho ottenuto niente in cambio,
anche la mia vita è cambiata, perché anche solo un sorriso di riconoscenza, la fiducia, la stima, il rispetto che ci viene trasmesso è un dono immenso, ci fa credere di più in noi stessi, e ci fa sentire meno sbagliati per tutte quelle volte che pensiamo di esserci comportati male.
Pensate se ognuno di noi potesse aiutare anche soltanto un'altra persona, pensate quanti sorrisi potrebbero spuntare da quei volti che prima erano cupi e tristi, pensate a quanto possa essere contagioso l'altruismo, in poco tempo potremmo migliorare la qualità della vita di questo freddo mondo in cui stiamo vivendo.
#smokingago
#pensierimiei
#pensierinotturni
Tumblr media
103 notes · View notes
morganadiavalon · 2 months
Text
A MIA MAMMA.
Eri piccola quando ci siamo conosciute.
Beh, sì, io ero ancora più piccola, ma tu eri più piccola di me adesso.
Eri una giovane donna che aveva conosciuto l'indigenza e il lavoro minorile e nonostante ciò non lesinavi sorrisi e leggerezza, come se la vita fosse per te una continua scoperta appassionante e non avessi mai niente da rimpiangere.
Sei stata la prima e l'unica persona che mi abbia mai letto una storia ad alta voce, leggevi e inventavi, perché di certo la fantasia non ti è mai mancata e mi hai cresciuta a sorrisi, iniezioni di autostima, lezioni di pazienza e amore. Un totale, disinteressato, incalcolabile amore.
Non ti ho mai percepita gelosa, fare l'offesa o essere possessiva.
Non hai mai cercato di ostacolare le mie scelte coniugando una sostanziale fiducia in me con una silenziosa osservazione di ogni passo che compievo.
Mi hai dato la vita e poi mi hai permesso di scorazzare qua e là, senza iperprotettivismo, ma con la saggezza infinita di chi sa che le migliori lezioni sono quelle che che impariamo a nostre spese e cercare di impedire a un figlio di soffrire (seguendo, peraltro, un criterio personale nel determinare quale sarebbe il suo bene) equivale talvolta a impedirgli di crescere.
Hai sorriso della mia irruenza adolescente, che ti rimproverava alcune scelte, che ti chiamava pavida e ti criticava di esser troppo accondiscendente. Ma le lezioni di vita a volte son semestri infiniti di materie che non si leggono sui manuali e il cui reale significato ci arriva molto dopo averle studiate.
E così la tua granitica pazienza ha visto me mutare, crescere, maturare. E capire finalmente l'incomparabile intelligenza che ha guidato ogni tua mossa per portarti fuori indenne dal tuo personalissimo ginepraio e lasciare a noi sì, la percezione di essere passate attraverso qualcosa di scombussolante, ma riportando solo qualche graffietto superficiale e lasciandoci invece, come premio, un'inviolabile serenità familiare che, come una leonessa ruggente, hai protetto e custodito facendone il rifugio felice e il porto sicuro che è ancora adesso e che sarà per sempre. Perché hai sempre saputo separare le tue battaglie dalle nostre vite e non hai mai permesso che piani che non dovevano sovrapporsi si sovrapponessero e che la strada delle tue conquiste personali incrociasse maldestramente quella della nostra crescita.
Il risultato è la serenità interiore che ci hai dato in eredità, tesoro preziosissimo che custodisco fieramente. E sebbene noi abbiamo ereditato anche parte della dimensione più squisitamente malinconica e profonda di papà (che custodisco altrettanto fieramente), e sebbene questi nostri anni adulti siano terribilmente instabili e a noi piaccia dire che la vostra vita negli anni '80 fosse per certi versi più "facile" e ci si faccia, quindi, a volte, prendere un po' dallo sconforto, mi basta ripensare al tuo sorriso felice, al tuo entusiasmo, alla tua sconfinata e ottimistica fiducia nella vita per sentire come un'epifania dentro di me e sapere, con certezza, che andrà tutto bene, che tutto avrà un suo senso, prima o poi.
Mamma, anno dopo anno, non posso che augurarmi di somigliarti sempre di più, crescendo.
47 notes · View notes
falcemartello · 5 months
Text
Ero sulla metro e ho dato ad una ragazza un biglietto con scritto "la monnalisa sarebbe l'opera d'arte più bella al mondo, se non esistesse il suo sorriso".
Lei è arrossita, ha preso una penna e un foglietto di carta e mi ha scritto "ma chi cazzo ti conosce".
@Cambiacasacca
152 notes · View notes