Tumgik
#storditi
pgfone · 8 months
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Storni storditi.
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falcemartello · 9 months
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+++ Breaking Traffic News +++
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Tir che trasportava migliaia di dizionari di sinonimi si ribalta in autostrada.
I testimoni sono rimasti scioccati, sconcertati, perplessi, confusi, attoniti, ammutoliti, increduli, meravigliati, paralizzati, storditi, sbalorditi, stupiti.
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ma-pi-ma · 2 months
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Continuo a pensare alla necessità di una vita interiore, quella che ci permetta di lasciare alle spalle le esigenze del mondo contemporaneo ed entrare, un po' storditi, nella pace di un nuovo giorno.
Alfonso Calderón, da Ritorno in Sicilia
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l-incantatrice · 4 months
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Lasciamoci andare come gli ubriachi
storditi, inebriati dalla loro cieca euforia
e che ognuno beva al calice dell’altro
il nettare di erotiche evasioni
brindando a suon di labbra
abbandoniamoci pelle su pelle
sesso dentro sesso senza frenarci
come fosse l’ultimo ritaglio di paradiso possibile
Sabyr
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canesenzafissadimora · 2 months
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Gli esseri umani sono confusi ed è pericoloso negare la nostra comune fallibilità tracciando linee che separano e dividono. Il lato giusto? Il lato sbagliato? Per lo più, noi siamo il caos nel mezzo, storditi nella nebbia dell'inconsapevolezza, storditi dalla vita e al contempo stupiti da essa, che per questo può essere tanto più bella.
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Nick Cave
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rideretremando · 2 months
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"A chi gli ricordava che secondo Sartre Camus era di destra, pare che Sciascia una volta abbia risposto: “e allora vuol dire che è meglio la destra”. Credo si possa affermare che su certi temi Sartre ha scritto pagine di sottile intelligenza psicologica, e Camus pagine un po’ retoriche; che su altri temi, invece, Camus ha scritto pagine limpide e coraggiose, mentre Sartre, credendo di fare surf sull’onda più alta della Storia, ne ha giustificato grevemente e inutilmente la crudeltà. Ma il punto qui non è il giudizio sui due intellettuali francesi. Quello che importa, nell’aneddoto sciasciano, è l’alzata di spalle da parte di uno scrittore che certo con la destra non aveva nulla da spartire, dato che era nato alla coscienza civile difendendo i poveri dai soprusi dei “galantuomini”, e aveva speso la vita a riabilitare le vittime inermi del carcere, della tortura, dell’inquisizione. Ma ecco che siamo al cuore del problema: l’inquisizione, di cui purtroppo una parte della sinistra è stata l’erede. E dove non ha potuto adottarne le pratiche totalitarie, si è servita del loro surrogato più tipico: il ricatto. Fuori dalla trama del “Contesto”, innumerevoli Galano e innumerevoli Nocio hanno continuato ad affollare lo spazio pubblico del nostro Paese; e la loro frase preferita, quando si trattava e si tratta di squalificare i ragionamenti onesti ma sgraditi, è rimasta sempre la stessa: “guarda che così ti dimostri reazionario, guarda che così fai il gioco di…” (la destra, il capitale, i fascisti, i colonialisti, eccetera). Storditi da questa accusa viscida, quanti intellettuali della vecchia, della nuova o della declinante sinistra non si sono rassegnati subito alla posizione dell’interrogato che deve discolparsi, mettere le mani avanti, escogitare cavilli dialettici? Ma se si comincia così, al ricatto e all’umiliazione del pensiero non c’è mai fine: lo dimostra, a livello alto, la storia di un Fortini, la prigione in cui è rimasto chiuso suo malgrado. Invece Sciascia rifiuta di essere ricattato. “E allora vuol dire che è meglio la destra”, ribatte con la sua ironia di siciliano. Ovvero: ma che, credete di farmi paura, col vostro babau da preti? E’ un istinto, il suo: l’istinto della libertà. E nel caso lo esprime in poche parole - senza nemmeno bisogno di avvertire, come farà citando il suo Savinio durante le polemiche antimafia, che le proteste degli imbecilli “cadranno ai piedi della mia gelida indifferenza”. Purtroppo non abbiamo ancora imparato granché da questo Sciascia."
Matteo Marchesini
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sottileincanto · 4 months
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Essere completamente storditi e confusi dopo il turno di notte (dove non si è dormito praticamente nulla), ma non riuscire a dormire.
No davvero quando sono in queste condizioni di ansia/stress/stanchezza incontrollabili non mi sopporto.
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ypsilonzeta1 · 8 months
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Questa vita è uno strano albergo,
da dove si parte quasi sempre storditi,
poiché le nostre valigie non sono mai pronte,
e il nostro conto non è mai saldato.
Mário Quintana
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avereunsogno-62 · 5 months
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Lo sapevate che... l’opera più famosa di Vincent Van Gogh, La notte stellata, venne dipinta dalla finestra del manicomio di Saint Paul de Mausole, dove il pittore venne ricoverato dopo essersi amputato l’orecchio in seguito a una lite con il pittore Paul Gauguin.
I pazienti di un manicomio nel
XIX secolo venivano storditi col bromuro, con purghe e salassi, le normali cure contro la “follia” o venivano appesi al soffitto in delle arcaiche camicie di forza, al fine di placare i loro “eccessi”. Ma in quest’ambiente terrificante e degradante Van Gogh dipinse alcuni dei suoi quadri più belli. Venne preso da un vero e proprio furore creativo e continuamente chiedeva al fratello Theo di inviargli materiale per dipingere, pennelli e colori. Con la forza della propria immaginazione riusciva a rielaborare la misera realtà che percepiva con i suoi occhi in qualcosa di sublime, d’infinito, d’immortale.
“Cosa sono io agli occhi della gran parte della gente? Una nullità, un uomo eccentrico o sgradevole – qualcuno che non ha posizione sociale né potrà averne mai una; in breve, l’infimo degli infimi. Ebbene, anche se ciò fosse vero, vorrei sempre che le mie opere mostrassero cosa c’è nel cuore di questo eccentrico, di questo nessuno.”
Quando tentò di avvelenarsi inghiottendo colori a tempera e bevendo il cherosene delle lampade, fu segregato in una stanza spoglia e minuscola, priva di mobilia, ma continuò lo stesso a dipingere. L’arte per Van Gogh era una forma di resistenza, di sopravvivenza, un modo per svelare i misteri della natura e dell’anima. Pochi artisti sono riusciti ad esprimere i dolori e le sofferenze della propria vita con la stessa intensità di Van Gogh. La luce e i colori nei suoi quadri sono o accecanti o tenebrosi, un’esplosione di vita colta con la finissima sensibilità che gli era propria.
Da Professor X
Notte stellata
Olio su tela
73.0 x 92.0 cm.
Saint-Rémy: Giugno, 1889
New York: The Museum of Modern Art
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major-x-blog · 1 year
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CHIARIMENTI!!!!!
per chi non lo avesse ancora capito il P.D. con l'Agenda Draghi ha vinto a Mani Basse, e si, visto che la Premier Giorgia Meloni sta attuando tutto quello che era nel programma del Rettile, e inutile che gli STORDITI dai media continuano a Blaterare di Fascisti, Omofobia, Anti Green etc etc.
vorrei ricordare a lor "Signori" che la Premier, prima di essere "eletta" diceva:
1) cancellazione delle accise carburanti.
e invece le ha riconfermate.
2) stop agli aiuti Militari e Finanziari alla guerra in Ukraina,
e anche qui unaltra riconferma.
3) No al PNNR.
e ridanghete......... (credo si capisca cosa intendo)
4) proseguo del Bonus 110%.
e invece lo ha stoppato.
potrei continuare ma vincerebbe solo la noia,
Fascisti..... Fascisti Ovunque!!!!
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ambrenoir · 6 months
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Non ho paura perché ti penso ancora,
mi devasta l'idea che ti penserò
per sempre.
Perché tu rimani qui,
negli angoli nascosti dei miei pensieri,
quei pensieri storditi di ricordi,
di gioie, di sorrisi, di complicità,
che sapevano di buono,
sapevano di te.
Ryo Calvo
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artide · 1 year
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ONS
Forse è proprio questo, incontrarsi per la prima volta, prendere un caffè, passeggiare sino a San Luca, rimanere la a far parte della piazza e delle rondini sino a che chiudono i cancelli, scendere un po’ fermarsi vista colli, dirsi due cose importanti, tenersi la mano, accarezzarsi, darsi il primo di tanti baci, scendere giù storditi dalla fame, dalla sete, perdere l’ultimo treno, trovare da bere, una porzione di patatine, dirsi cerchiamo una panchina, baciarsi ancora, parlarsi ancora, le prime luci dell’alba, un buonanotte da uno sconosciuto, percorrere le vie in cerca della colazione, vedere altre coppie che si salutano sull’uscio di casa, altre che salgono le scale insieme, sdraiarsi nel prato, salutarsi.
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Questa vita è uno strano albergo, da dove si parte quasi sempre storditi, poiché le nostre valigie non sono mai pronte, e il nostro conto non è mai saldato.
Mário Quintana
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crazy-so-na-sega · 10 months
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“Che cosa pensano di fare qui? Be’, c’è la risposta ufficiale; prepararsi per la vita, vale a dire lavoro e sicurezza per crescere bambini che si preparino per la vita vale a dire lavoro e sicurezza per. Ma, a dispetto di tutti i consiglieri scolastici, di tutti gli opuscoli che illustrano quanto buon denaro si può guadagnare puntando su una solida educazione tecnica – farmacologia, diciamo, o contabilità, o le diverse opportunità offerte dal vasto campo dell’elettronica – ce n’è ancora un numero incredibile che si ostina a scrivere poesie, romanzi, drammi! Intontiti dal sonno, scribacchiano negli istanti carpiti fra una lezione, l’impiego a mezza giornata e i doveri coniugali. Coi cervelli storditi dalle parole riassettano una sala operativa, smistano la corrispondenza in un ufficio postale, preparano il biberon, friggono hamburger. E da qualche parte, in mezzo alla schiavitù del dover-essere, il folle poter-essere sussurra loro di vivere, di conoscere, sperimentare – cosa? Meraviglie! Una Stagione all’Inferno, Viaggio al Termine della Notte, i Sette Pilastri della Saggezza, la Chiara Luce del Vuoto… Qualcuno di loro ce la farà? Oh, certo. Almeno uno. Due o tre al massimo – tra le migliaia che tentano. Là in mezzo, George prova una sorta di vertigine. Oh Dio che ne sarà di loro? Che possibilità hanno? Devo urlargli, qui, ora, che non c’è speranza?”
-Christopher Isherwood, “Un uomo solo”
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canyousayineffable · 1 year
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Good Omens ficlet /// II
///
“L’amore è fiducia.”
Mentre sul sanguinoso Golgota saliva lenta la luna, così aveva parlato quella donna disfatta ai piedi della croce.
Se ne erano quasi tutti andati, ormai.
Prima i curiosi; all’avvicinarsi della sera si erano ritirati chiacchierando, ritornando pacifici ai propri affari.
Poi, uno dopo l’altro, esitanti e come storditi, si erano ritirati i seguaci che erano venuti ad assistere. Il loro cuore era pesante, e ottenebrato dal dubbio, e camminavano come in sogno.
Alla fine, poche persone erano rimaste nella notte a vegliare, in attesa; finché un uomo era arrivato trafelato, ad annunciare a labbra strette che Pilato aveva accordato il consenso.
E così, con infinita tenerezza, come sollevando un bambino dalla culla lo avevano tolto dalla croce. E come un bambino lo avevano deposto in grembo a quella madre.
“L’amore è fiducia,” aveva sussurrato, quando alzando il volto rigato di pianto aveva incontrato gli occhi di Aziraphale.
E Aziraphale fra le lacrime le aveva sorriso, annuendo sopraffatto.
“…fiducia,” aveva ripetuto a bassa voce Crowley, mentre lentamente si incamminavano verso Gerusalemme.
“Sì,” aveva replicato Aziraphale in un soffio.
“Lui sapeva cosa sarebbe successo.”
“E lei sapeva che lui lo sapeva,” sospirò Aziraphale.
“Eppure ha scelto di farlo ugualmente,” mormorò Crowley fra i denti. “Cosa pensava ne sarebbe stato, di quelli che lo amavano?”
“Non lo so,” aveva sussurrato Aziraphale guardando la strada bianca snodarsi davanti a loro come un nastro. “Avrà sperato che avrebbero avuto fiducia. E che l’avrebbero perdonato.”
Crowley aveva fatto una smorfia. “Sarebbe questa, la fiducia di cui parlava quella donna? Comodo.”
“No, credo di no,” aveva scrollato il capo Aziraphale, sentendosi oppresso come se quella madre di dolore fosse ancora davanti a lui. “Io credo parlasse della propria fiducia. In suo figlio. Ed anche in Dio.”
“Uno potrebbe pensare che a quest’ora le dovrebbe essere passata la voglia,” uscì detto a Crowley con un rigurgito così rabbioso che Aziraphale si strinse d’istinto nelle spalle.
“Ma proprio in questo sta la fiducia, no?” provò a dire. “Resistere quando è messa alla prova.”
Crowley aveva bofonchiato qualcosa in cui Aziraphale avrebbe giurato di distinguere il nome di Giobbe, ma non aveva risposto.
Per un poco camminarono in silenzio, guardando le mura della città disegnarsi nel chiaro di luna.
“Non hanno prova che Dio li ama, e quindi devono crederlo e basta,” disse Aziraphale rivolgendo il viso verso il firmamento.
“E tu ci credi, angelo?” aveva chiesto Crowley a bruciapelo.
I suoi occhi gialli ardevano nella notte.
Aziraphale aveva trattenuto il fiato.
Non doveva essere sorpreso di sentirlo così chiaramente.
Eppure lo era.
Sorpreso, e anche sicuro.
“Sì.” aveva risposto.
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scorcidipoesia · 2 years
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Questa vita è uno strano albergo,
da dove si parte quasi sempre storditi,
poiché le nostre valigie non sono mai pronte,
e il nostro conto non è mai saldato.
Mário Quintana
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