#smettiamola di fare i democristiani perché c'è bisogno di andare alla radice
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succhinoallapesca · 8 days ago
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Visto che l'altro post ha fatto un sacco di note:
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Il sionismo è un progetto colonialista per la sua stessa natura.
Non esiste una forma di sionismo che non preveda la prevaricazione dei palestinesi.
Fin dalle sue origini, il progetto sionista, che si è sviluppato sotto l'influenza dei nazionalismi europei, ha individuato come finalità e criterio necessario la realizzazione di uno Stato in cui gli ebrei non fossero minoranza. Come? Tramite la colonizzazione della Palestina (anche se non è stata l'unica zona geografica presa in considerazione inizialmente!).
Inoltre, l'affermarsi del sionismo è stato supportato da una serie di primi ministri, leader e statisti dell' imperialismo britannico. Il ruolo protagonista dell'imperialismo britannico è stato cruciale fin dal principio della prima guerra mondiale.
Theodor Herzl, il fondatore del sionismo, a cui dobbiamo l'opera/ il pamphlet Der Judenstaat (Lo Stato ebraico) del 1896 (!), prevedeva che le potenze europee avrebbero sostenuto il sionismo per tre motivi: oltre all'interesse imperialistico, la possibilità di liberarsi degli ebrei e quindi assecondare le pressioni antisemite, evitando anche l'afflusso di immigrati ebrei dall'Europa orientale, e infine l'obiettivo di utilizzare l'influenza ebraica organizzata per combattere i movimenti rivoluzionari della zona.
Nel tempo si sono sviluppate varie correnti sioniste, alcune di queste assurdamente catalogate come "sionismo di sinistra" -poi vabbè, in Italia ci sarebbero da fare un bel po' di discorsi su cosa significhi l'espressione "di sinistra". In ogni caso, non esiste un sionismo che non sia basato sull'oppressione del popolo palestinese, o meglio, degli abitanti della Palestina che non appoggino l'entità occupante (perché questo è Israele), indipendentemente dalla loro etnia.
Sulle atrocità che vengono compiute oggigiorno e che possiamo vedere con facilità dai nostri cellulari non è necessario dilungarsi (speriamo). Ma Netanyahu è solo l'ultimo pezzetto di questa storia. Non è sufficiente opporsi agli innumerevoli crimini di guerra perpetrati oggi, se poi non si approfondisce e soprattutto denuncia la storia del progetto sionista dalle sue origini, o si ignora cosa siano la Nakba, i massacri come quello di Tantura, il funzionamento dell'amministrazione israeliana in Cisgiordania, gli accordi con le università italiane che, tra le varie cose, tramite la ricerca in ambito ingegneristico e tecnologico contribuiscono materialmente allo sterminio, la fondazione Med-or che avalla tutto questo e serve da facciata istituzionale, e, appunto, le finalità e gli interessi del sionismo già dalla sua origine fino al presente che ora ci troviamo ad affrontare.
Supportare la causa palestinese è una questione anti-imperialista, e pronunciare queste parole dev'esser fatto nella maniera più radicale possibile.
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