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scienza-magia · 2 years ago
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"Crescere" aria pulita in città è possibile?
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Il verde tecnico per il miglioramento della qualità atmosferica. Le polveri sottili: una pandemia silenziosa Salute e qualità dell'aria in città costituiscono sempre più un binomio inscindibile nel con­testo urbano, specialmente se si considera che l'inquinamento atmosferico rappresenta una delle principali cause di mortalità al mondo (1), tanto da definire questo fenomeno come "pandemia silenziosa". Le fonti principali in città sono rappresen­tate dal traffico veicolare, dal riscaldamento e dall'attività industriale (2) che hanno come risultato la formazione di "nebbie" inquinanti (Figura 1). A questo contesto si aggiunge l'effetto del cambiamento climatico che, au­mentando le temperature e diminuendo le precipitazioni su larga scala, può influenzare in particolare la concentrazione delle polveri sottili (3), troppo spesso oltre i limiti normativi (4).
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Le Nature-based Solution nel contesto urbano per il miglioramento della qualità dell'aria Nell'ambito del piano d'azione del Green Deal europeo, la Commissione Europea ha prefissato l'obiettivo di di­minuire del 55% il numero di morti premature causate dal particolato fine (PM2,5) entro il 2030 (5). Di conseguenza, è obbligatorio sia ridurre le emissioni sia miti­gare l'inquinamento atmosferico per migliorare la qualità della vita nelle aree urbane. Tuttavia, lo spazio al suolo nel contesto urbano risulta spesso limitato. Come fare? Un aiuto può arrivare da alcuni tipi di Nature-based So­lution (NbS, Figura 2) (6),
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e in particolare dal verde tec­nico come, per esempio, i tetti verdi e le facciate verdi aie possono contribuire in modo significativo al miglio­ramento della qualità dell'aria. Infatti, se l'uso di aree verdi ad alta densità arborea è da preferire nel contesto urbano, tuttavia, il verde tecnico può fornire un contri­buto significativo al miglioramento della qualità di vita dei cittadini (7). Questo grazie all'azione delle piante, in grado di fornire numerosi servizi ecosistemici, tra cui il miglioramento della qualità dell'aria, attraverso la cat­tura di inquinanti atmosferici come le polveri sottili sulla propria superficie fogliare (8). Tali NbS, oltre ad avere un elevatissimo impatto estetico e psico-fisico sulla popolazione, rappresentano anche un'applicazione tecnologica del verde impiegabile su vasta scala, in particolare dove lo spazio al suolo risulta ridotto a causa dell'alta densità del costruito (Figura 3).
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Quanto è efficace il verde tecnico? Diversi parametri determinano le prestazioni del verde tecnico e, in particolare, di quello verticale nel migliora­mento della qualità dell'aria, quali per esempio la vitalità (uso di specie coerenti con il contesto bioclimatico di ri­ferimento) e il portamento della pianta (che determina l'angolo di incidenza rispetto al flusso d'aria), il fogliame deciduo o sempreverde (con diversa captazione durante l'anno), la densità fogliare (più efficace se elevata) e morfologia e micromorfologia della superficie fogliare (presenza di peli o cere fogliari) (9,10) (Figura 4).
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L'uso di facciate verdi non costituisce un ostacolo ri­spetto alle masse d'aria contenenti inquinanti, poiché consente la libera circolazione dei flussi d'aria all'interno dei canyon urbani (8). Inoltre, la localizzazione spaziale delle facciate verdi, ov­vero la vicinanza alla strada e alle sorgenti di emissioni veicolari, e la scelta di specie vegetali idonee possono consentire una buona capacità di assorbimento delle polveri sottili (10-12). Quanto possono assorbire le piante? Diversi modelli di deposizione degli inquinanti, tra cui quello sui tetti verdi di Chicago (13) hanno dimostrato che 20 ettari di tetto verde rimuovono 1675 chili di inquinanti atmosferici in un anno e in particolare ozono (52%), ossidi di azoto (27%), polveri sottili come il PM10 (14%) e anidride solforosa (7%), mentre altri studi hanno documentato che un au­mento delle coperture a verde tecnico del 10-20% nella città di Toronto aumenterebbe in maniera economica­mente apprezzabile la qualità di vita dei cittadini con mi­nore impatto sul sistema sanitario (14). Se pensate che ci vogliano grandi estensioni per ottenere questi benefici è utile sapere che un metro quadro di tetto a semplice co­pertura a prativa può rimuovere fino a 0,5 chili di PM2,5 all'anno (15)! Quanto costa e perché farlo? Diversi studi hanno già dimostrato che le attuali facciate verdi sul mercato presentano diversi aspetti che ne limi­tano la diffusione in ambito urbano, quali costi e manu­tenzione elevati (16). In generale, un tetto verde ha un costo di installazione che varia tra i 100 e i 250 euro al metro quadro (17), mentre per una facciata verde i costi possono essere ancora più variabili a seconda della ti­pologia, della scelta di specie, del sistema di irrigazione, oscillando da un minimo di 80 a un massimo di 450 euro al metro quadro (www.ambienteitalia.it). Va però con­siderato che questo tipo di installazioni comporta una molteplicità di benefici, oltre a quelli già citati sulla sa­lute umana. Un involucro verde può infatti aumentare la longevità di un tetto anche dai 20 ai 40 anni (18). Da no­tare che l'installazione di un involucro verde, come anche la presenza di aree verde circostanti, può aumentare il valore dell'immobile dal 6 al 15% (19). Quali potrebbero essere le applicazioni su vasta scala? Molteplici superfici, ben oltre quelle degli edifici pubblici e privati, si prestano alle applicazioni di verde tecnico; basti pensare all'inverdimento di superfici verticali, di differenti tipologie, che fiancheggiano strade carrabili, con la finalità di assorbimento di polveri sottili e di mitigazione del fenomeno isola di calore. Da notare però che gli incentivi fiscali giocano un ruolo importante per la sostenibilità economica dei sistemi di inverdimento tecnico, impattando in modo significativo sui risultati economici globali e risultando pertanto essenziali alla promozione di queste soluzioni (16). Per rendere i costi più concorrenziali, occorre dunque la­vorare per la progettazione di sistemi leggeri e a ridotto spessore, per facilitare l'applicazione su vasta scala nel tessuto urbano anche su costruzioni preesistenti e su su­perfici che vadano oltre quelle degli edifici. Oltre a ridurre le emissioni alla fonte, occorre dunque cambiare il modo in cui concepiamo il verde a scala ur­bana, andando ben oltre il concetto di arredo, pensando che le piante possano essere integrate e co-crescere con la città, e contribuire alla qualità della nostra vita, rap­presentando un modo efficace di rendere le nostre città più adattive, salubri, vivibili. E. ROCCOTIELLO - Dipartimento di Scienze della Terra dell'Ambiente e della Vita, Università degli Studi di Genova [email protected] BIBLIOGRAFIA - Egerstrom N, Rojas-Rueda D, Martuzzi M et al. Health and economic benefits of WHO air quality guidelines. 2022 Western Pacific Region Bulletin of the World Health Organization; BLT.22.288938 - Karagulian F, Belis CA, Dora CFC et al. Contributions to cities' ambient particulate matter (PM): a systematic review of local source contribu­tions at global level. Atm. Environ. 2015;120:475-83. - Doherty RM, Heal MR, O'Connor FM. Climate change impacts on human health over Europe through its effect on air quality. Environ. Health. 2017;16(1):118. - European Environment Agency. Air Quality in Europe 2019 — Europe­an Environment Agency. 2019; https://www.eea.europa.eu/publica­tions/air-quality-in-europe-2019. - European Commission. 2021; Register of Commission Documents - COM(2021)400'. 12 May 2021. https://ec.europa.eu/transparency/ documents-register/detail?ref=COM(2021)400&lang=en. - Cohen-Shacham E, Janzen WG, Maginnis S. (eds.) Nature-based Solutions to address global societal challenges. Gland, Switzerland: xiii + 97pp; 2016. - Perini K, Ottelé M, Giulini S et al. Quantification of fine dust deposition on different plant species in a vertical greening system. Ecol. Engin. 2017;100:268-76. - Ysebaert T, Koch K, Samson R et al. Green walls for mitigating urban particulate matter pollution—a review' Urban Forestry & Urban Greening 2021;59:127014. - Janhall S. 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