#pisogne
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johbeil · 1 year ago
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Dreamy
Pisogne, Lago d'Iseo, northern Italy. View across the lake with the Mirador art gallery - built into the lake on stilts - in the foreground. Diana Mini toy camera on Kodak Gold film.
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maxforz · 1 year ago
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odioilvento · 1 year ago
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Pisogne, lago d'Iseo
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agoodlongletter · 2 years ago
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Passo del Tonale m. 1884 🇮🇹 Nel 1510 venne a Edolo il vescovo Paolo Zane, accompagnato dai frati inquisitori domenicani per interrogare e mandare al rogo una sessantina di streghe, alcune processate a Cemmo, Bienno e Pisogne. Nel 1517 vi furono altri settanta roghi e l’anno successivo vi fu una nuova ondata di esecuzioni. Le accuse erano sempre le stesse: adorazione di Satana, amplessi col demonio, bambini uccisi e mangiati, cadaveri profanati. Era al passo del Tonale che le streghe si davano convegno coi bastoni volanti e i cavalli stregati.Secondo la leggenda, infatti, durante il mese di giugno venivano tenuti incontri tra streghe per praticare il "sabba” proprio sulle cime del Monte Tonale. Le giovani donne disegnavano croci a terra e vi sputavano sopra mentre urlavano improperi. Questo rito serviva ad evocare il Demonio che, in cambio del loro abbandono del cristianesimo, avrebbe a loro donato bellezza e giovinezza eterna.Durante i processi del 1518, una donna chiamata Onesta confessò di aver visitato il Tonale diverse volte cavalcando una capra. Lì, avrebbe imparato a scatenare tempeste e, dopo aver reso omaggio al Diavolo seduto su un trono, avrebbe ricevuto una polvere magica per uccidere le persone.Nel 1510 venne a Edolo il vescovo Paolo Zane, accompagnato dai frati inquisitori domenicani per interrogare e mandare al rogo una sessantina di streghe, alcune processate a Cemmo, Bienno e Pisogne. Nel 1517 vi furono altri settanta roghi e l’anno successivo vi fu una nuova ondata di esecuzioni. Le accuse erano sempre le stesse: adorazione di Satana, amplessi col demonio, bambini uccisi e mangiati, cadaveri profanati. Era al passo del Tonale che le streghe si davano convegno coi bastoni volanti e i cavalli stregati.Secondo la leggenda, infatti, durante il mese di giugno venivano tenuti incontri tra streghe per praticare il "sabba” proprio sulle cime del Monte Tonale. Le giovani donne disegnavano croci a terra e vi sputavano sopra mentre urlavano improperi. Questo rito serviva ad evocare il Demonio che, in cambio del loro abbandono del cristianesimo, avrebbe a loro donato bellezza e giovinezza eterna.Durante i processi del 1518, una donna chiamata Onesta confessò di aver visitato il Tonale diverse volte cavalcando una capra. Lì, avrebbe imparato a scatenare tempeste e, dopo aver reso omaggio al Diavolo seduto su un trono, avrebbe ricevuto una polvere magica per uccidere le persone. 🇬🇧 In 1510, Bishop Paolo Zane came to Edolo accompanied by Dominican inquisitor friars to interrogate and send to the stake about sixty witches, some of whom had been prosecuted in Cemmo, Bienno, and Pisogne. In 1517, there were seventy more executions by burning, and the following year saw a new wave of executions. The accusations were always the same: worship of Satan, sexual intercourse with the devil, children killed and eaten, and corpses desecrated. It was at the Tonale Pass where the witches would meet with flying sticks and bewitched horses.According to legend, during the month of June, meetings were held between witches to practice the "sabbath" on the summit of Monte Tonale. The young women drew crosses on the ground and spat on them while screaming insults. This ritual served to evoke the Devil, who in exchange for their abandonment of Christianity, would grant them eternal beauty and youth.During the trials of 1518, a woman named Onesta confessed to having visited the Tonale several times riding a goat. There, she learned to unleash storms and, after paying homage to the Devil sitting on a throne, received a magical powder to kill people.
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djs-party-edm-italia · 14 days ago
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RAW bistrot apre il 12/12/24. Un luogo in cui mangiare e sentirsi bene sul Lago d'Iseo
Sul lago d'Iseo, a Costa Volpino, non lontano da Pisogne, proprio al confine tra le province di Bergamo e Brescia, giovedì 12 dicembre '24 apre RAW bistrot, in tempo per le festività di fine anno. E' logico lasciare un po' di mistero sul menu e sull'ambiente, che viene solo in parte raccontato su Instagram - Instagram.com/raw_bistrot - con video e brevi interviste allo staff. 
"Un ristorante in cui mangiare e bere bene, con materie prime eccezionali" scrive lo staff sui social. "Un luogo in cui cerchiamo di fare al meglio ogni cosa, un luogo in cui sentirsi davvero bene…".
Gestito da Cristiano Calore, imprenditore che ha iniziato ad aprire locali e fare consulenze a soli 21 anni, il nuovo ristorante propone i piatti della brigata guidata dallo chef Alessandro Pilatti. Lo staff di sala è invece coordinato da Davide Filisetti. "Prima di tutto ho scelto la squadra, subito dopo lo spazio. RAW bistrot non è un progetto solo mio", spiega Cristiano Calore, che si occupa anche di design (Spazio Industrial) e che da sempre ama trovare e coordinare talenti più che emergere. 
Un po' di quanto succeerà al RAW bistrot lo racconta il suo logo, una austera scritta in maiuscolo, RAW, su cui però si arrampicano fioris rosa, rossi, bianchi… Colpisce per semplicità e dolcezza, come faranno probabilmente i piatti e l'atmosfera del locale.
RAW bistrot, in un ambiente elegante e rilassante (appena 50 coperti in 380 mq), propone cucina italiana basata su prodotti d'eccellenza, provenienti soprattutto dal territorio. Ecco ad esempio una reinterpretazione di un classico come la trota alla mugnaia; pasta sempre fatta in casa, costate delle migliori razze provenienti da tutto il mondo, selvaggina, e tante proposte vegetariane, in cui ogni ingrediente è protagonista. 
Il menu di RAW bistrot è snello, una ventina di piatti tra antipasti, primi e secondi, che cambiano a seconda delle stagioni, ma sublima tanti palati diversi. E lo fa con un prezzo medio di 50 a persona (bevande escluse), non molti per quella che è una vera esperienza. Riassumendo il tutto in tre parole, accoglienza, sapori ed energie, sul lago d'Iseo. "I nostri piatti nascono solo da prodotti di alta qualità", continua Cristiano Calore. "RAW bistrot vuol lasciare spazio al sapore di ogni ingrediente, esaltandone ogni percezione. L'obiettivo è sorprendere ed andare oltre l'omologazione". 
E poi c'è il servizio, che è informale ed elegante. "Avremmo potuto inserire più del doppio dei coperti, ma ho voluto all'ingresso un vero salotto in cui godersi un aperitivo prima o un drink dopocena, comodamente seduti", spiega il titolare.
RAW bistrot è aperto dal giovedì al sabato per cena e la domenica a pranzo e a cena. Lo staff ha quindi tre interi giorni da dedicare a sé stessi ed al riposo (lunedì, martedì e mercoledì), in controtendenza ai ritmi spesso insostenibili della ristorazione. "Lavorare in sala e in cucina è duro, bisogna sempre dare il massimo", conclude Cristiano Calore. "Quella che proponiamo non è una rivoluzione, è semplicemente voler lavorare bene. E contemporaneamente, aver tempo fare ricerca su piatti ed accoglienza".
RAW bistrot, dal 12 dicembre '24
RAW bistrot Sapori, accoglienza ed energie sul lago d'Iseo Aperto giovedì, venerdì e sabato per la cena. La domenica per il pranzo e la cena Via Cesare Battisti 88, Costa Volpino (BG) 24062 Tel. e Whatsapp 351 3652346 Instagram.com/raw_bistrot
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sounds-right · 14 days ago
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RAW bistrot apre il 12/12/24. Un luogo in cui mangiare e sentirsi bene sul Lago d'Iseo
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Sul lago d'Iseo, a Costa Volpino, non lontano da Pisogne, proprio al confine tra le province di Bergamo e Brescia, giovedì 12 dicembre '24 apre RAW bistrot, in tempo per le festività di fine anno. E' logico lasciare un po' di mistero sul menu e sull'ambiente, che viene solo in parte raccontato su Instagram - Instagram.com/raw_bistrot - con video e brevi interviste allo staff. 
"Un ristorante in cui mangiare e bere bene, con materie prime eccezionali" scrive lo staff sui social. "Un luogo in cui cerchiamo di fare al meglio ogni cosa, un luogo in cui sentirsi davvero bene...".
Gestito da Cristiano Calore, imprenditore che ha iniziato ad aprire locali e fare consulenze a soli 21 anni, il nuovo ristorante propone i piatti della brigata guidata dallo chef Alessandro Pilatti. Lo staff di sala è invece coordinato da Davide Filisetti. "Prima di tutto ho scelto la squadra, subito dopo lo spazio. RAW bistrot non è un progetto solo mio", spiega Cristiano Calore, che si occupa anche di design (Spazio Industrial) e che da sempre ama trovare e coordinare talenti più che emergere. 
Un po' di quanto succeerà al RAW bistrot lo racconta il suo logo, una austera scritta in maiuscolo, RAW, su cui però si arrampicano fioris rosa, rossi, bianchi... Colpisce per semplicità e dolcezza, come faranno probabilmente i piatti e l'atmosfera del locale.
RAW bistrot, in un ambiente elegante e rilassante (appena 50 coperti in 380 mq), propone cucina italiana basata su prodotti d'eccellenza, provenienti soprattutto dal territorio. Ecco ad esempio una reinterpretazione di un classico come la trota alla mugnaia; pasta sempre fatta in casa, costate delle migliori razze provenienti da tutto il mondo, selvaggina, e tante proposte vegetariane, in cui ogni ingrediente è protagonista. 
Il menu di RAW bistrot è snello, una ventina di piatti tra antipasti, primi e secondi, che cambiano a seconda delle stagioni, ma sublima tanti palati diversi. E lo fa con un prezzo medio di 50 a persona (bevande escluse), non molti per quella che è una vera esperienza. Riassumendo il tutto in tre parole, accoglienza, sapori ed energie, sul lago d'Iseo. "I nostri piatti nascono solo da prodotti di alta qualità", continua Cristiano Calore. "RAW bistrot vuol lasciare spazio al sapore di ogni ingrediente, esaltandone ogni percezione. L'obiettivo è sorprendere ed andare oltre l'omologazione". 
E poi c'è il servizio, che è informale ed elegante. "Avremmo potuto inserire più del doppio dei coperti, ma ho voluto all'ingresso un vero salotto in cui godersi un aperitivo prima o un drink dopocena, comodamente seduti", spiega il titolare.
RAW bistrot è aperto dal giovedì al sabato per cena e la domenica a pranzo e a cena. Lo staff ha quindi tre interi giorni da dedicare a sé stessi ed al riposo (lunedì, martedì e mercoledì), in controtendenza ai ritmi spesso insostenibili della ristorazione. "Lavorare in sala e in cucina è duro, bisogna sempre dare il massimo", conclude Cristiano Calore. "Quella che proponiamo non è una rivoluzione, è semplicemente voler lavorare bene. E contemporaneamente, aver tempo fare ricerca su piatti ed accoglienza".
RAW bistrot, dal 12 dicembre '24
RAW bistrot
Sapori, accoglienza ed energie sul lago d'Iseo
Aperto giovedì, venerdì e sabato per la cena. La domenica per il pranzo e la cena
Via Cesare Battisti 88, Costa Volpino (BG) 24062
Tel. e Whatsapp 351 3652346
Instagram.com/raw_bistrot
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b0ringasfuck · 4 months ago
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camunicando · 6 months ago
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Donne mandate al rogo con l’accusa di stregoneria: a Pisogne l’arte fa memoria della follia umana
http://dlvr.it/T96PK4
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tinastar2 · 7 months ago
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Pisogne, Garda Lake - Italy
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delectablywaywardbeard-blog · 9 months ago
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Lombardia, dal 30 marzo treni in servizio regolare su Brescia-Iseo-Edolo
MILANO (ITALPRESS) – Da sabato 30 marzo sulla linea Brescia-Iseo-Edolo il servizio tornerà regolare, con il ripristino della circolazione dei treni fra Pisogne-Marone Zone, e sarà potenziata l’offerta ferroviaria su Edolo, grazie al prolungamento di 11 corse della linea regionale Brescia-Iseo-Breno. Venerdì 29 marzo termineranno gli interventi di ripristino della tratta Pisogne-Marone Zone,…
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cicloviadelloglio · 2 years ago
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Pisogne
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personal-reporter · 2 years ago
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Quadrante Solare a Villa Carlotta
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Aperta fino al 10 settembre 2023 presso il Museo di Villa Carlotta a Tremezzina, la mostra personale di Stefano Arienti Quadrante solare coinvolge gli ambienti del Museo e del Giardino Botanico della dimora, presentando quasi quaranta opere, gran parte delle quali inedite.  Il titolo della mostra deriva dal fatto che una meridiana può essere definita come un quadrante solare, che esercita la propria funzione grazie alla relazione tra luce e ombra attraverso la presenza di uno stilo. Dal 2012 Stefano Arienti realizza cicli di opere, diversi per tecnica e linguaggio, che ruotano intorno al concetto di meridiana, e che hanno portato alla nascita di numerose mostre. Tutte le Meridiane vengono disegnate con la luce, a una finestra di casa o dello studio, con una tecnica affinata negli anni, che permette ad Arienti di tradurre su carta, intonaco o telo antipolvere, le variazioni luminose per mezzo del colore. Dal 2022, le opere hanno assunto una connotazione ambientale, come nel caso degli interventi realizzati nel sito industriale di Crespi d’Adda e nello spazio Mirad’Or a Pisogne. La peculiarità della mostra a Villa Carlotta risiede nella volontà dell’artista di concepire l’esposizione come trasposizione calibrata di alcuni concetti  appartenenti alla sua produzione, mentre l’idea di disegno lineare viene traslata in installazioni concepite come allineamento di fioriture e di oggetti. Per comporre i suoi interventi nel giardino Arienti ha usato piante, fiori, libri, oggetti di uso comune, sfalci, radici, materiale di riuso, per una visione legata alle fioriture presenti nel parco, tra cui spiccano i colori di azalee, camelie e rododendri. A Tremezzo, sulle rive del Lago di Como, collocata su uno sperone, su una conca naturale che sta proprio di fronte a Villa del Balbianello, si trova una delle dimore più belle e suggestive del comasco, Villa Carlotta, nota per la sua lunga e ricca storia e per il bellissimo e ricco giardino botanico, popolato di specie ancora oggi poco note in Europa. Spiccano subito la rigorosità, le linee e i volumi della villa, l’accesso, dalla Strada Regina, attraversando un cancello in ferro battuto che è un po’ il simbolo della magione, che porta a una scalinata monumentale a due rampe simmetriche, immersa nel verde del giardino all’italiana. La villa fu edificata verso il 1690 su ordine del marchese Giorgio II Clerici, la cui famiglia si era straordinariamente arricchita grazie alle attività di Giorgio I e dei figli, Pietro Antonio, che ottenne il titolo di marchese, e Carlo, che lasciò al figlio Giorgio II una posizione sociale di rilievo. A Giorgio II successe il pronipote, Antonio Giorgio, che ereditò a ventun anni la grande fortuna del bisnonno e che terminò l’edificazione della villa. Estroso, generoso, prodigo, dissipatore, erede di una fortuna colossale, proprietario di un reggimento di fanteria mantenuto a proprie spese, Antonio Giorgio, barone di Sozzago, cavaliere del Toson d’oro e patrizio milanese, morì nel 1768 e i suoi beni passarono a un ramo cadetto della famiglia, mentre la villa fu ereditata dall’unica figlia, Claudia, sposa del conte Vitaliano Bigli, che la vendette nel 1801 a Gian Battista Sommariva. Sommariva era uno degli uomini nuovi emersi dopo la rivoluzione francese, era parte della municipalità, rappresentò la Lombardia al Congresso di Reggio e divenne segretario generale del direttorio della Repubblica Cisalpina, poi sotto Napoleone fece parte della Commissione straordinaria di Governo e della Consulta durante la seconda Repubblica Cisalpina. Dopo che gli fu preferito come vicepresidente nel 1802 il rivale Francesco Melzi, Sommariva trasformò la villa di Tremezzo in un vero museo con opere d’arte antiche e moderne, di pittura e di scultura che attiravano visitatori illustri da ogni parte d’Europa. Alla sua morte il figlio Luigi, naturalizzato francese, ereditò il suo immenso patrimonio, che poi passò alla moglie Emilia Seillère, di nobile famiglia francese. Nel 1844 la villa di Tremezzo venne ceduta, con quel poco che rimaneva della celebre raccolta d’arte ottocentesca, alla principessa Marianna di Nassau, moglie del principe Alberto di Prussia, che poi la donò alla figlia Carlotta in occasione delle nozze con il principe ereditario di Sassonia Meiningen, il duca Giorgio II. Giorgio era un uomo colto e dai molteplici interessi, profondamente appassionato di belle arti e artista egli stesso, amante della musica, studioso di storia e letteratura, mecenate del teatro, molto innamorato della moglie Carlotta, che aveva sposato il 18 maggio 1850. Nel 1855 Carlotta morì prematuramente e lascio la villa di Tremezzo al marito, che poco tempo dopo si risposò con la cugina Fedora di Hohenlohe-Langenburg e dopo la sua morte nel 1873 con l’attrice Ellen Franz, che rimase al suo fianco fino alla morte nel 1914. La villa è ora dello Stato Italiano e, dal 1927, è affidata per l’amministrazione all’Ente Villa Carlotta. Fu grazie a Giambattista Sommariva, che la villa divenne un vero e proprio museo, con i capolavori del Canova e del suo celebre atelier (Palamede, Amore e Psiche, Tersicore, La Maddalena Penitente), di Thorvaldsen con il suo monumentale fregio L’ingresso di Alessandro Magno a Babilonia e di Hayez con L’Ultimo addio di Romeo e Giulietta, che ancora oggi attraggono tanti visitatori. Al secondo piano della villa ancora oggi sono collocati mobili, oggetti, dipinti, decorazioni pittoriche, tutte tracce del gusto romantico di Carlotta e del marito. Dall’anticamera con soffitto a cielo stellato e alte pareti decorate da due grandi scene mitologiche a tempera, L’Incontro tra Mercurio e Venere e La Battaglia delle Amazzoni, si arriva alla grande galleria, lunga oltre 30 metri e decorata con motivi pompeiani e lesene in gesso dipinto. A una delle estremità della galleria si apre la Camera di Carlotta, con mobili in gusto tardo rococò risalenti alla metà del XIX secolo, sul tavolo da toilette, con ceramiche di Limoges, si trova il ritratto di Carlotta, da un’incisione da acquerello del pittore Samuel Diez e nell’angolo a destra, su di una stufa in maiolica, la statua in gesso dedicata dallo scultore tedesco Ferdinand Müller a una rappresentazione allegoria della Seta, con due bambini che recano nelle mani bachi e trecce di seta grezza. Nella Sala dell’Arazzo, che prende il nome dal prestigioso arazzo in lana e seta sulla parete di fondo con la Scena campestre di François Var der Borght, attivo a Bruxelles tra il 1727 e il 1761, c’è il dipinto Madonna con Gesù e San Giovannino, mentre il Salotto Impero, con mobili di produzione francese, in rovere e mogano rosso con decorazioni in bronzo e legno dorato con sfingi e leoni alati, ospita il grande dipinto a olio con la Venere di Urbino, copia da Tiziano; un Ritratto virile attribuito al pittore tedesco Franz von Lembach (1836-1904), L’odalisca 7 del 1860, capolavoro di Francesco Hayez e il bozzetto dell’Incontro tra Mercurio e Venere. Il parco di villa Carlotta un luogo di grande fascino, non solo per la posizione panoramica particolarmente felice, da cui si gode anche una splendida vista del lago, ma anche per l’armonica convivenza di stili, la ricchezza di essenze, le suggestioni letterarie che ne fanno una meta imperdibile per coloro che arrivano sul Lario. Dell’età seicentesca rimane l’ampio giardino all’italiana con alte siepi a taglio geometrico, parapetti a balaustrate, statue e giochi d’acqua; del periodo romantico è ancora percepibile la struttura del giardino all’inglese, ricco di alberi pregiati di proporzioni eccezionali e di scorci di grande suggestione, alla fine del XIX secolo risale invece la grande architettura vegetale delle imponenti masse di rododendri, azalee e di specie rare, che rendono il parco di villa Carlotta un vero e proprio giardino botanico. Ogni stagione dell’anno è adatta per una visita a questo bellissimo parco, in una suggestiva passeggiata tra antichi esemplari di camelie, cedri e sequoie secolari, platani immensi ed essenze esotiche con spesso degli incontri davvero sorprendenti, come il giardino roccioso, la valle delle felci. Merita menzione il giardino dei bambù di oltre 3000 metri quadri ispirato ai principi e alle tecniche dell’arte dei giardini giapponesi, con 25 specie di bambù, alcune di una certa rarità, in un contesto di grande armonia tra cascatelle, ruscelli e strutture in pietra. In primavera e in particolare da metà aprile a inizio giugno villa Carlotta offre un autentico spettacolo fatto dalla fioritura di ben 150 specie di azalee, rododendri multicolori, uniti alle camelie che creano dei veri e propri cuscini colorati lungo i sentieri. L’effetto è veramente unico e di grande, sia per la varietà cromatica, sia per la dimensione degli arbusti. Scorci che ben giustificano la fama di un luogo considerato dall’Ottocento “un angolo di paradiso”. All’interno del parco si trova anche il museo degli attrezzi agricoli, dove si trovano arnesi da lavoro ormai anche dimenticati, ma che ricordano una fatica antica e la pazienza del loro uso, come tinozze, brente, barili, annaffiatoi, setacci vari, carriole, torchi e tini per la produzione del vino e uno smielatore. Read the full article
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tumultoconcerti · 5 years ago
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#sabato 20 #luglio @thenuclears #rockabilly #rocknroll @lidogoiapisogne #pisogne #birra #lago #estate2019 #tumultoconcerti #musica #sudore #ballo #cremasolare (presso Lido Goia Pisogne) https://www.instagram.com/p/Bz8Y_LNIaHc/?igshid=mwq002fpb3cr
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assowebtv · 2 years ago
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PISOGNE: KAROKE P.B.VA L' VIII PREMIO ROMANINO
PISOGNE: KAROKE P.B.VA L’ VIII PREMIO ROMANINO
Karole P. B. Vail  – direttore della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia e della Guggenheim Foundation per l’Italia – è stata insignita lo scorso 3 settembre dell’VIII Premio Romanino, riconoscimento che il Comune di Pisogne dedica alle personalità che si sono distinte per merito e impegno nell’ambito dell’arte e della cultura. Il premio – già assegnato negli anni, tra gli altri, a Christo…
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itinerariodiviaggio · 6 years ago
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Siete mai stati al #Lago d'Iseo ? In una giornata vi portiamo alla scoperta di due borghi bresciani affacciati sul lago, #Pisogne e #Iseo,  spostandoci con un treno d’epoca 🚂🚂 #travel #viaggio #viaggi #itinerariodiviaggio #viaggiare https://www.itinerariodiviaggio.com/giornata-lago-iseo-pisogne-giornata-48.html
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yoursaeidjavid · 3 years ago
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#girodellago #paratico #sarnico #predore #tavernola #lovere #pisogne #marone #iseolake (presso Sarnico Lago Iseo) https://www.instagram.com/p/CTtVc6foRimwwiFm2aRBzi3doOiQG8GwrqBnd00/?utm_medium=tumblr
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