#parole all'anima
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Le donne spirituali sono come uragani,
per questo fanno paura,
indomite e ribelli, sono connesse
con le forze primordiali di Madre Natura.
Hanno la potenza dell'intero Universo
nello sguardo che arriva dritto all'anima
e scruta l'essenza, la parte più vera,
quella che spesso si cela dietro una
splendida facciata o un'impeccabile figura.
Hanno trasformato le loro profonde ferite
in lezioni di infinita saggezza,
e nonostante abbiano attraversato l'inferno
non hanno perso la loro proverbiale dolcezza.
Hanno ben chiaro il loro valore e
non si mettono mai in competizione,
perché non sono in vendita loro!
Non le compri con oggetti preziosi,
belle parole o con l'adulazione.
Non cercano accessori e abiti firmati
da sfoggiare per darsi un tono,
non hanno bisogno di apparire,
in quanto, profondamente
e felicemente "sono".
Ciò che amano negli altri è solo la sostanza...
la grandezza di un'anima è l'unica cosa
a cui danno importanza.
Le donne spirituali rifuggono dalle tradizioni
e dai canoni sociali, non le puoi ingabbiare,
perché non si lasceranno mai possedere
da cose o persone, né si faranno manipolare.
Hanno una grande, incorruttibile e potente
personalità,
e non cambieranno mai per niente e per sessuno.
Sono quelle bellissime donne che odorano di "dignità"
e lasciano la scia nell'aria al loro passaggio,
di quel raro e pregiato profumo.
(Fiorella Lauricella)
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Lettere e Latino
Anna frequentava l'ultimo anno del liceo classico. Era stata eletta Reginetta d'Istituto per la sua bellezza prorompente. Alta 1,75 per 55 kg di peso; forme distribuite da uno scultore, grazia assoluta nelle movenze e nel porsi con gli altri. Nessun problema con compagne, compagni o altri al mondo. Ma il prof. Sasso, suo insegnante di Lettere e Latino, le stava sulle palle da sempre: inflessibile, distante e asettico. Incorruttibile. Al punto di dare agli allievi del 'lei' durante ogni possibile forma di contatto, interrogazione od occasionale che fosse. Quell'anno fu per lei particolarmente duro, non solo per gli esami di stato, ma soprattutto perché proprio poco prima degli esami perse il padre. Tra tutti, il più comprensivo e cruciale inaspettatamente per lei fu proprio lui: il prof. Sasso.
Che la prese da parte in più occasioni. Cercò di indirizzarla verso un percorso psicologico di recupero e autoanalisi, al fine di re-instradarla su un binario di minima, ritrovata serenità. Il prof. Sasso: cinquantenne, un pizzico di stempiatura e di grigio sulla testa. Bassino: 1,65 di vitalità e con regolare pancetta dell'appagamento, malgrado il molto sport ancora praticato con assiduità. Scapolo riservatissimo: pochi ed esclusivi hobby. Le parlò tra una lezione e l'altra spesso di cose alte e belle. Le consigliò alcuni testi buddisti, tra cui riteneva il più essenziale "The Buddha in daily life" di R. Causton. Non gliene parlò per farle cambiare religione, ma perché sono quelli che ti sussurrano direttamente all'anima. E poi tu metabolizzi. Qualcosa di bello e buono ti resta comunque dentro.
Le indicò poi altri testi fondamentali: “Il Palpito dell'Uno” e “Nel nome dell'Uno” di Angelo Bona. Da confrontare in un secondo tempo con “Molte vite, un'anima sola” e “Molte vite, molti maestri” di Brian Weiss. E altro ancora, di questi e altri autori. Le aveva dato l'incarico, a tempo perso, di fare un parallelo tra l'approccio europeo all'argomento trasmigrazione delle anime, alto e filosofico, rispetto a quello decisamente più terapeutico e concreto, pragmatico del collega americano. Sapeva che poi degli autori suggeriti sicuramente la giovane avrebbe acquistato anche altri titoli. E che così avrebbe allargato molto i suoi orizzonti.
Avrebbe imparato a guardarsi dall'alto. Invitandola a leggere, le parlò a lungo dei percorsi delle anime e le garantì che avrebbe ritrovato il suo papà, prima o poi. Lei bevve letteralmente le parole del prof. Sasso e vi si aggrappò con tutta sé stessa. Iniziò le letture e divorò i libri: era tutto come lui le aveva detto ed era ansiosa di parlargli ogni giorno. Le anime sono assetate di reminiscenza e captano al volo le oasi di pace lungo il percorso terreno, quando le trovano. Sentiva ora per il prof. Sasso un sentimento misto tra attrazione e gratitudine ed era perciò molto sorpresa. Doveva vederlo, toccarlo, parlargli, sorridergli. Voleva affascinarlo. Si recò quindi un pomeriggio a casa sua.
Lui fu molto lieto della visita e gli occhi gli sorrisero, nel vederla. Era oggettivamente un esemplare di donna spettacolare, seppur molto giovane. La fece accomodare in salotto e andò in cucina a prendere qualcosa da bere; quando tornò la trovò come una fiera selvaggia: bellissima e nuda, accovacciata sul divano. Col sesso in bella evidenza! Rimase interdetto e bloccato: “signorina Anna, ma cosa fa… si rivesta immediatamente…” però non mostrava troppa convinzione. Era stupito ma ipnotizzato ed estasiato.
Non poteva credere a un regalo così bello proprio per lui. Non l'avrebbe mai confessato, ma quella ragazza era stata spesso oggetto delle sue fantasie, durante i suoi privatissimi momenti di felicità solitaria. L'aveva desiderata intensamente. Fu lei a sbloccare l'impasse e gli diede del tu: “ma che dici, Sasso: sei matto? Ti sto offrendo la cosa più bella e dolce che ho, qualcosa per cui tutti i ragazzi dell'Istituto farebbero la fila e tu mi dici di rivestirmi? Ti dico io cosa farai: ora ti inginocchierai subito, me la mangerai finché vorrò e poi forse ti regalerò qualcos'altro che gradirai moltissimo…”
Il prof. Sasso come un automa si inginocchiò e non poté fare a meno di obbedire, da studente modello, alla neo-professoressa. Promossa sul campo per meriti erotici. Ella godette dell'uomo e del suo scrupoloso leccarle la passera, ma forse ebbe maggior piacere per il potere che finalmente aveva su di lui. Comunque, dopo una mezz'ora si alzò e lo trascinò in camera da letto. Si fece montare come lei preferiva: a pecorina. Lo fece godere, godere e godere: voleva sinceramente ricambiarlo delle cure avute per la sua anima. Lo rese esausto ma felice. Lo accolse anche nel suo stupendo culo e lui una volta entrato lì dentro, in quel piccolo antro delle delizie, pensò sinceramente di aver così toccato il paradiso. Anche perché mentre la inculava teneva le mani a coppa su quei piccoli seni morbidi e perfetti.
La sorreggeva delicatamente. Subito a seguire, mentre la baciava e scopava in modo più tradizionale, di quelle mammelle acerbe ne avrebbe assaggiato il dolce sapore e annusato l'odore meraviglioso, cose che gli si sarebbero conficcate nell'anima per la vita. Il giorno dopo tutto tornò uguale a prima. Anna finalmente, grazie al prof. Sasso aveva ritrovato un po' di pace e speranza nel domani. L'uomo di converso aveva capito, dopo averlo soltanto studiato e quasi al tramonto del proprio percorso esistenziale, cosa vuol dire veramente innamorarsi. Provava la sensazione frizzante di sentire il cuore che impazzisce dalla voglia di dirle continuamente che lei era la cosa più bella mai capitatagli. E tramite messaggi ringraziava la sua giovane insegnante.
Era lacerato dentro, dalle esigenze del suo cuore, dalla sua brama di possederla nuovamente e dalla paura che qualcosa potesse incrinare la sua rispettabile, integerrima facciata di serio professore mostrata pubblicamente. Quindi, le chiedeva ogni volta di non contattarlo più: non sta bene, la differenza d'età, il decoro, la reputazione, l'etica. Lei se lo rigirava con sapienti capriole di parole e infine concludeva invariabilmente con: "a che ora ci vediamo stasera per… l'ultima volta? Me la vorrai concedere, no?"
E il gioco del "rimorso che fa a tira-la-corda col desiderio" ricominciava uguale il giorno dopo. Ma era il secondo a vincere. Sempre. E la storia andò avanti. Non avrebbero più smesso, fino a che lei non si trasferì in un'altra città per l'università. Però anche Anna sentiva dentro il profondo bisogno del Prof. Sasso e quando tornava a casa, la prima persona che andava a trovare era sempre lui.
Quei due si amavano veramente. Scherzavano di continuo, come sedicenni. Due anime probabilmente legate da secoli, peregrinano nello spazio e nel tempo. Cercandosi inconsciamente. E perciò quando si ritrovano nella contemporaneità di un periodo non si lasciano più. A dispetto di convenzioni, età anagrafica e ostacoli vari che si frappongano sul cammino dell'amore.
RDA
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L'INCOMPRENSIONE RECIPROCA
G. I. Gurdjieff diceva: "Prima di discutere con qualcuno occorre realizzare fino a che punto quella persona può capire le nostre parole. Il parlare nonostante l'impossibilità di essere compresi dall'altro è sempre una perdita di tempo e di energia. Chi è consapevole, parla solo quando è certo che chi ascolta è in grado di comprendere."
La malcomprensione è la regola tra gli esseri umani. Dalla più piccola lite alla guerra in larga scala. Perché? perché ogni parola assume per ognuno di noi un significato diverso a seconda del proprio vissuto e sopratutto dal livello di coscienza soggettivo. Ecco perché non comprendersi, tra le persone, e' la norma.
Se credete che ogni essere umano debba comprendere le vostre parole o quelle dei Maestri, come arrivano a voi, vi illudete. L'illusione è un fenomeno mentale che ci allontana dalla realtà e dalla sua complessità. La vita segue una sua "logica" che va oltre il nostro concetto di "giusto" e "sbagliato". La vita non è morale e nemmeno immorale ma amorale.
Le nostre credenze sulla realtà non sono la realta' "oggettiva" ma una sua rappresentazione interna delle nostre credenze. Una credenza è un costrutto mentale inserito nella nostra mente dall'esterno. Noi entriamo in conflitto per le credenze che sono spesso più idee che esperienze.
Una persona che, per esempio, non ha mai vissuto l'esperienza dell'amore incondizionato o del perdono potrà parlarne sul piano analitico ma non può sapere di cosa parla se non è passato per quella esperienza. Lo stesso vale per la sessualità, la malattia e il lutto. Come può un prete parlare di sesso senza averlo provato? Come può un terapeuta curare un depresso senza aver mai esperito una depressione?
Esperire vuol dire morire a se stessi… passare attraverso l'esperienza… per andare oltre la logica razionale. Per crescere bisogna morire alle proprie credenze.
Non credete a nessuno, neanche alle parole dei cosiddetti "Maestri" o a quelle che, secondo voi, sono le autorità o si proclamano tali. Non credere neanche a te stesso ma credi solo all'esperienza… nessuno può dirti cosa è giusto o sbagliato e tu non puoi dire a nessuno cosa è giusto o sbagliato.
Decidi cosa è "giusto" o "sbagliato" per te attraverso l'esperienza e prenditi la responsabilità della tua vita ma ricorda che nessuno potrà comprenderti veramente perché siamo sempre soli nella nostra esperienza.
Le parole sono il mezzo con cui comunichiamo anche se ci scontriamo perché utilizziamo termini diversi, secondo noi oggettivi, per dire a volte la stessa cosa. Quello umano è un mondo intersoggettivo e la relazione si basa proprio sulla negoziazione del significato delle parole. E' nella relazione che si costruiscono i significati. Ma la relazione non è fatta solo di parole, anzi le parole spesso ci allontanano.
Le parole dette senza coscienza feriscono, uccidono.
Funzioniamo così: "io ho ragione, secondo i miei schemi mentali, mentre l'altro ha torto perché ha schemi mentali diversi dai miei". Questo fenomeno è amplificato sui social dove ci si irrita, si giudica, si offende l'altro per imporre la propria visione del mondo.
L'Arte, per esempio, nasce all'anima perché usa il linguaggio simbolico che è universale e arriva direttamente al cuore… quella che viene definito "Centro Emotivo Superiore" da Gurdjieff. Senza una comunicazione da cuore a cuore gli esseri umani sono impossibilitati a comunicare.
Dovremmo imparare il valore del silenzio, non per presunzione, ma perché è necessario capire se quello che voglio dire l'altro possa capirlo veramente oppure no.
Ho speso tanto tempo e fiato con persone che pensavo potessero e dovessero capirmi e ho compreso che a sbagliare ero io. Non puoi parlare a chi è sordo e non puoi mostrare il tuo mondo interiore a chi è cieco. Non puoi pretendere che l'altro ti capisca… perché l'altro non è te. L'altro è diverso da te. L'altro non è dentro di te.
Le donne vorrebbero che gli uomini le capissero… gli uomini che le donne li capissero… gli islamici che i cristiani li capissero… i cristiani che gli islamici li capissero… i buddhisti che gli islamici li capissero… è sempre stato così ma niente è mai cambiato.
Chi ha deciso di "svegliarsi" e compiere un lavoro su di sé è pronto per cogliere la verità a seconda dell'impegno che mette nel conoscersi. La Verità non si ottiene volendo avere ragione a tutti i costi e urlandola agi altri ma ascoltando più i silenzi che le parole. Nel silenzio in cui Dio stesso si esprime.
Tiziano Cerulli
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«Se cerchi un tesoro devi cercarlo nei posti meno visibili. Non cercarlo nelle parole della gente, troveresti solo vento.
Cercalo in fondo all'anima di chi sa parlare con soli silenzi»
(Alda Merini)
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"Se cerchi un tesoro
devi cercarlo nei posti meno visibili,
non cercarlo nelle parole della gente,
troveresti solo vento.
Cercalo in fondo all'anima
di chi sa parlare con soli silenzi."
Dea
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Le tracce più belle che possiamo sentire non sono fatte di parole, ma di gesti meravigliosi che danno i brividi di gioia all'anima... ♡᭄۫۫۫۫♡
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Quando mi dici: “ci sentiamo dopo”, mi accorgo dell'effetto che mi fai. Perché l'attesa fino a quel “dopo”, è un lungo respiro di silenzio che provo a colmare con parole scritte di te. Ci sono rapporti speciali che ti entrano dentro. Dalla testa fino all'anima e ti permettono di vedere tutto nuovo. Anche il passato. Noi siamo come un quadro astratto che ha senso solo se lo osservi oltre l'apparenza dei colori e dei disegni; siamo come quel libro che ami leggere e che vorresti non finisse mai; siamo come quella canzone che ogni tanto ti torna in testa e canticchi per strada.
Amo le tue domande infinite che poni con quella curiosità di chi non vuole tralasciare nessun dettaglio. Ho amato di te anche quando quella sera per una frase te la sei presa con me, senza sapere che tu ti sei presa la mia vita. Perché spesso le distanze sono solo geografia.
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"Il Cielo benedica le chiacchierate che fanno bene all'anima.
E le risate che fanno bene al fisico.
Le parole, gli incontri, il coraggio, la coerenza."
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Le donne spirituali sono come uragani,
per questo fanno paura,
indomite e ribelli, sono connesse
con le forze primordiali di Madre Natura.
Hanno la potenza dell'intero Universo
nello sguardo che arriva dritto all'anima
e scruta l'essenza, la parte più vera,
quella che spesso si cela dietro una
splendida facciata o un'impeccabile figura.
Hanno trasformato le loro profonde ferite
in lezioni di infinita saggezza
e nonostante abbiano attraversato l'inferno
non hanno perso la loro proverbiale dolcezza.
Hanno ben chiaro il loro valore e
non si mettono mai in competizione.
Non sono in vendita loro!
Non le compri con oggetti preziosi,
belle parole o con l'adulazione.
non cercano accessori e abiti firmati
da sfoggiare per darsi un tono,
non hanno bisogno di apparire,
in quanto, profondamente
e felicemente "sono".
Ciò che amano negli altri è solo la sostanza...
la grandezza di un'anima è l'unica cosa
a cui danno importanza.
Le donne Spirituali rifuggono dalle tradizioni
e dai canoni sociali, non le puoi ingabbiare...
perché non si lasceranno mai possedere
da cose o persone, né si faranno manipolare.
Hanno una grande, incorruttibile
e potente personalità.
e non cambieranno mai per niente e per nessuno.
Sono quelle bellissime donne che odorano di “dignità"
e lasciano la scia nell'aria al loro passaggio,
di quel raro e pregiato profumo.
~Fiorella Lauricella~
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Le donne spirituali sono come uragani,
per questo fanno paura,
indomite e ribelli, sono connesse
con le forze primordiali di Madre Natura.
Hanno la potenza dell'intero Universo
nello sguardo che arriva dritto all'anima
e scruta l'essenza, la parte più vera,
quella che spesso si cela dietro una
splendida facciata o un'impeccabile figura.
Hanno trasformato le loro profonde ferite
in lezioni di infinita saggezza
e nonostante abbiano attraversato l'inferno
non hanno perso la loro proverbiale dolcezza.
Hanno ben chiaro il loro valore e
non si mettono mai in competizione.
Non sono in vendita loro!
Non le compri con oggetti preziosi,
belle parole o con l'adulazione.
non cercano accessori e abiti firmati
da sfoggiare per darsi un tono,
non hanno bisogno di apparire,
in quanto, profondamente
e felicemente "sono".
Ciò che amano negli altri è solo la sostanza...
la grandezza di un'anima è l'unica cosa
a cui danno importanza.
Le donne Spirituali rifuggono dalle tradizioni
e dai canoni sociali, non le puoi ingabbiare...
perché non si lasceranno mai possedere
da cose o persone, né si faranno manipolare.
Hanno una grande, incorruttibile
e potente personalità.
e non cambieranno mai per niente e per nessuno.
Sono quelle bellissime donne che odorano di “dignità"
e lasciano la scia nell'aria al loro passaggio,
di quel raro e pregiato profumo.
~Fiorella Lauricella
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Alcuni esseri Umani si sono smarriti e hanno perduto il senso della vita credendo alla fine di avere bisogno solo di parole! Quando Invece per esistere si ha bisogno di quelle mani, di quelle labbra e di quelle parole che sanno dare Emozioni all'Anima!!
RelaxBeach© (Tutti i Diritti Riservati.) 25/02/2024
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Se cerchi un tesoro devi cercarlo nei posti meno visibili,
non cercarlo nelle parole della gente, troveresti solo vento.
Cercalo in fondo all'anima di chi sa parlare con i silenzi..."
Alda Merini
Buona sera🌸
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Con la poesia di https://www.tumblr.com/maripersempre-21 e le parole mie improvvisate
...e questa voglia di te
che non si cheta mai,
quella voglia di morire
sulle tue labbra...
di sentirti addosso
di sentirti mio,
toccarsi il corpo
fino ad arrivare all'anima...
M.C.©
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Se cerchi un tesoro devi cercarlo nei posti meno visibili, non cercarlo nelle parole della gente, troveresti solo vento. Cercalo in fondo all'anima di chi sa parlare con soli silenzi...🤍 💙
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L'uomo
che ignora ciò che scrivo
che sorvola con distacco le mie parole,
ignora ciò che Sono
e trascura la mia Essenza.
Irrispettoso al Cuore, insulto all'Anima.
Godrà solo della mia Assenza,
assaggiando il sapore amaro dell'indifferenza.
- Lucia 💓
- Luli ❤ Lu
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Quando mi dici: “ci sentiamo dopo”, mi accorgo dell'effetto che mi fai. Perché l'attesa fino a quel “dopo”, è un lungo respiro di silenzio che provo a colmare con parole scritte di te. Ci sono rapporti speciali che ti entrano dentro. Dalla testa fino all'anima e ti permettono di vedere tutto nuovo. Anche il passato. Noi siamo come un quadro astratto che ha senso solo se lo osservi oltre l'apparenza dei colori e dei disegni; siamo come quel libro che ami leggere e che vorresti non finisse mai; siamo come quella canzone che ogni tanto ti torna in testa e canticchi per strada. Amo le tue domande infinite che poni con quella curiosità di chi non vuole tralasciare nessun dettaglio. Ho amato di te anche quando quella sera per una frase te la sei presa con me, senza sapere che tu ti sei presa la mia vita. Perché spesso le distanze sono solo geografia.
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