#palla di neve
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pettirosso1959 · 2 months ago
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C'ERA UNA VOLTA LA GERMANIA, UNA POTENZA ECONOMICA, INDUSTRIALE E DI INNOVAZIONE SOCIALE. UNA VOLTA, PERO', PERCHE' I VERDI E LE SINISTRE DEMOCRATICO-PROGRESSISTE AL POTERE HANNO DISTRUTTO IL SOGNO DI MILIONI DI GIOVANI, CHE OGGI SI RIBELLANO, ANCHE A GRETA...
La popolarità dei Verdi e dei Socialisti tedeschi è al collasso, così come le infrastrutture della Germania.
Una parte di un importante nella città sassone di Dresda, un ponte, è misteriosamente crollato. L'incidente evidenzia la negligenza della Germania nei confronti delle proprie infrastrutture, mentre incanala decine di miliardi di euro in progetti verdi dubbi in patria e all'estero. Il crollo del ponte di Dresda è una metafora dell'attuale situazione della Germania.
"Parte del successo di AfD può essere attribuito alla sua politica economica. I tedeschi chiedono la fine dei sussidi governativi che distorcono il mercato dell'energia elettrica e rendono costosa l'energia, quindi la fine della costosa transizione energetica verde del paese e, soprattutto, un'inversione dell'attuale deindustrializzazione. Se questa politica economica moderata viene abbandonata dai centristi al potere, allora gli elettori guarderanno altrove".
Una volta votati i Verdi, i giovani sotto i 18 anni si sono spostati in massa a destra. Lo scorso mese di agosto, in Turingia, in un sondaggio è stato chiesto a 9000 giovani di età inferiore ai 18 anni per chi avrebbero votato. Il vincitore con un ampio margine è stato il partito di destra AfD, che ha ottenuto il 37,4% dei voti, più del doppio rispetto al 16,5% ottenuto nel 2019. I Verdi, d'altra parte, hanno perso un'enorme quota, circa l'83% dei loro sostenitori.
I giorni di Fridays for Future, guidati da Greta Thunberg, sono scomparsi più velocemente di una palla di neve in una calda giornata estiva. In effetti, i giovani hanno mantenuto la loro promessa "vi terremo d'occhio" e, ironicamente, odiano ciò che stanno vedendo ora: uno sgretolamento del loro paese e del loro futuro.
Ora stanno guidando una ribellione silenziosa ma potente. Le bugie sul Covid e sui vaccini, le bugie sulla guerra contro la Russia e il sabotaggio palese del gasdotto North Stream 2 che ha reso l'energia elettrica ed il gas in Germania costosissimi, ma i giovani si stanno rendendo conto di come l'Occidente sia tutto tranne che libero e democratico.
I dissidenti sono stati messi a tacere mentre la censura si diffondeva sulle principali piattaforme di social media. In Germania, e altrove in Europa, le persone che esprimevano opinioni diverse si sono trovate calunniate e criminalizzate. I leader dissidenti sono stati persino arrestati e imprigionati. Migliaia di account di social media sono stati sospesi.
Nel luglio 2024, la rivista tedesca di "estrema destra" Compact è stata perquisita dalle forze speciali tedesche e chiusa dall'eccessivamente zelante ministro dell'Interno socialista, Nancy Faeser.
Il fondatore del servizio di messaggistica istantanea Telegram, Pavel Durov, è stato arrestato dalle autorità francesi. Il suo crimine: fornire libertà di parola. I giovani ora si rendono conto di come la "libertà di parola" in Occidente sia solo uno scherzo.
L'uccisione di tre persone (e molte altre ferite) da parte di un rifugiato siriano durante un festival ha evidenziato una lunga serie di crescenti violenze da parte degli immigranti. L'opinione pubblica ha reagito mettendo in discussione a gran voce le politiche europee sulle frontiere. Nonostante una serie di grandi promesse, i politici non hanno intrapreso alcuna azione concreta per arginare l'ondata di migranti dal Medio Oriente e dall'Africa, provocando l'indignazione di tutti, soprattutto proprio dei giovani.
Il crimine e la violenza hanno reso insicure molte parti della Germania, e i giovani si stanno rendendo conto che il loro paese sta potenzialmente andando all'inferno; in nome dell'accoglienza, in nome della guerra, in nome dell'energia verde e di false promesse, ormai palesemente bugie di Stato.
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greenbor · 27 days ago
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"Versi per Blok" poesia di Marina Cvetaeva
Il tuo nome: un uccello nella mano, il tuo nome: ghiaccio sulla lingua. Un solo movimento delle labbra. Il tuo nome in tutto cinque lettere. Una piccola palla ghermita in aria, un sonaglio d'argento sulla bocca. Petra gettata in un placido stagno, singhiozza come il suono del tuo nome. Nel colpo degli zoccoli notturni, il tuo nome rumoroso rimbomba. Lo scatto del grilletto lo pronuncia ad alta voce per noi.
Il tuo nome - ah, impossibile! Il tuo nome: un bacio sugli occhi, nel dolce freddo delle immote palpebre, Il tuo nome è un bacio sulla neve. Acqua di sorgente, gelida e blu, il sonno è profondo col tuo nome.
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susieporta · 6 months ago
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Sono stato solo per duemila anni - il tempo dell’infanzia. Nessuno è responsabile di questa solitudine. Bevevo silenzi, mangiavo cieli blu. Aspettavo. Tra il mondo e me si ergeva un bastione davanti al quale un angelo montava la guardia, stringendo nella sua mano sinistra un fiore di ortensia, come una palla di neve blu. In quei duemila anni di prigionia ho interrogato molti libri. Leggevo, così come all’estero si apre una cartina per identificare il punto dove ci si trova, prima di cercare quello dove si vuole andare. Non sapevo dov’ero.
Le Creusot non era il nome di una città, ma di un’attesa. Il tempo mi ficcava il suo pugno in gola, e mi soffocava lentamente. La mia astuzia consisteva nel lasciarmi morire, senza fare altro che guardare dalla finestra il blu delle catastrofi. Ancora oggi ricordo la luce sfilacciata di quei giorni, più degli eventi della mia stessa vita.
da ‘Prigioniero in culla’ di Christian Bobin
da oggi nelle librerie e sul sito della casa editrice AnimaMundi
IL LIBRO
La poetica di Christian Bobin nasce in una città, Le Creusot, dall’anima metallica.
È in uno spazio greve, una capitale industriale, che lo sguardo del poeta si allena alla contemplazione: “È proprio perché non c’è niente da vedere che gli occhi cominciano ad aprirsi”, scrive.
Prigioniero in culla è un vertiginoso viaggio nell’infanzia dell’autore che genera una profonda eco nell’infanzia di tutti noi. Christian Bobin ci racconta in modo minuzioso come ha vissuto fin dai suoi primi anni di vita, dove è sorta la sua urgenza di scrivere: “Era nello scintillio delle parole vere che scoprivo un’altra possibile vita, nascosta dentro questa”.
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abr · 2 years ago
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Que mira, bolo? (che guardi, scemo? cit. Messi).
Noio , aggiungono, avevam intuito la buca in cui stavam per infilarci: infatti da "globbaluarmi' l'avevam già fatto diventare claimatceing', capisc'ammé mica siam fiess'...
Uno momento: dice che quindi ci sarebbe bisogno di PIU' CO2 non meno, come da 750 milioni di anni fa a questa parte, fine dell'era "Terra palla di neve", per alzare un filo di effetto serra ? Al che i cervellini dei post boomer esplodono uno dopo l'altro, come quando si fa il popcorn.
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vefa321 · 2 years ago
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✨☕Sono le sei e pochi minuti...
Mi aspetta il silenzio, come ogni mattina, mi aspetta per essere infranto come un ninnolo prezioso, una palla di vetro con la neve che cade sulla spiaggia di qualche mare dei sogni.
Perché nelle mie gesta senza destare sospetti, musico la casa, un crescendo di strumenti, dallo scorrere dell'acqua al tintinnio delle tazzine.
Ogni passo, un passo a due, un ballo tra la notte ed il giorno nascente.
Ogni suono, un concerto, la vita che orchestra i tempi.
Tutto coglie il senso di ciò che deve essere, come il vento leggero che scosta le tende per fare danzare un raggio di sole impolverato di lustrini casalinghi.
Come il profumo del caffè che accarezza deciso il mio viso e mi strappa un sorriso.
Come un giorno che non conosco ancora...
Il senso di ogni cosa giustifica anche noi.
Un Buongiorno da credere sulla parola... fiducia.✨
J.D
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alonewolfr · 11 months ago
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Siamo una palla di neve che non sa quanti fiocchi di eternità contiene in ogni momento dentro di sé
|| Sorin Cerin
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relaxbeach1 · 11 months ago
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Chi m'ha tirato la palla di neve?
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venetianeli · 2 years ago
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God rest ye merry gentleman
Come ormai da tradizione di Fuochi nella nebbia, vi ripropongo oggi una delle carole più belle, citata anche in quel capolavoro che è "Canto di Natale" di Dickens. Nel corso degli anni tantissimi artisti l'hanno interpretata, più o meno fedelmente, ma la versione che amo più di tutte è questa di Annie Lennox, e per una lunga serie di motivi 💚
Innanzitutto per l'arrangiamento musicale, che includendo tamburo e flauto dà al testo, prettamente cristiano, un'aria piuttosto arcana. Poi la voce della cantante, splendida. Ed infine - ma importantissimo- il video, che racconta una storia stracolma di simbolismi a partire dal bastone sciamanico brandito dalla Lennox per proseguire con il corteo di personaggi mascherati e sottilmente inquietanti, ed ancora con il superamento del ponte/passaggio fra i mondi che dal bosco li conduce, dopo una visione, al villaggio. Villaggio al centro del quale troneggia il Green Man mentre da una palla di neve si genera il fuoco...e questo solo per citare i principali rimandi ad un mondo Altro !!
Vi lascio qui il video, e vi auguro una lietissima giornata in compagnia dei vostri cari 🎄🌟❄️🔥
[Dalla pagina facebook di Fuochi nella nebbia.]
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È così, disse. Noi siamo il grasso. Voi ed il siamo il grasso nel fuoco. Non abbiamo più speranze di quelle che ha una palla di neve all’inferno.
James Joyce, Ulisse, trad. it. di Giulio De Angelis, Mondadori, 1988
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tso-party · 2 years ago
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minuscoli pezzi di polistirolo e pugnali trasparenti appesi ai lampioni, rami pesanti che si toccano le radici, è molto meglio di qualsiasi palla con la neve che fluttua nell'acqua. il mondo ora è bellissimo e mi mette un dito ghiacciato sulle labbra se provo a lamentarmi. mi mette anche una sigaretta in bocca e mi chiede di sbuffare un po' di fumo nell'aria pura. vorrei che non finisse mai, mi capita di rado di volerlo, vorrei stare a casa e dimenticarmi del marketing e delle buyer persona, non mi voglio vendere bene, voglio seppellirmi sotto la neve. in senso buono, sia chiaro, non voglio morire, semmai dormire sotto la soglia dei 0 gradi, penso di potercela fare a essere ottimista anche in ipotermia. no, adesso non posso dimostrarti di essere intelligente, era ancora accesa quella Marlboro che mi hanno spento sulla mente, abbasso lo sguardo se vuoi, mentre te ne vai. io sono molto timida ma dovresti sentirmi urlare, sono una ragazza volgare e sgradevole quando lo faccio, ma no, non so fare di più, non ho finito l'università e spesso quando cerco di imparare qualcosa mi sembra di afferrare moscerini morti. hanno sempre evitato il mio sguardo, volevano che mi levassi dalle palle, io non li guardavo come gli altri, ma no, non mi hanno mai detto se avevo uno sguardo intelligente. io però, si, volevo andare lontano, avrò percorso al massimo 500 m, hai un naso così delicato, ma questa musica fa schifo ed è ora del litio.
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pensaatestesso · 2 years ago
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Io sono nato vecchio e lo sono diventato sempre più fino ai miei trent'anni. Quando ero piccolo ero pesante. Il mondo intero mi sembrava così inutile, la gente così spiacevole: non vedevo il senso di andare avanti.
Ero sempre malato, sempre solo, troppo impegnato a leggere autori che andrebbero letti solo dopo una certa età, che non facevano che instaurare in me la voglia di non vivere.
Quando i miei amici giocavano al pallone, io li guardavo con la fronte appoggiata alla rete metallica del campetto e mi interrogavo su cosa ci trovassero nel correre dietro a quella palla. Invidiavo che sapessero ballare una musica che io non riuscivo nemmeno a sentire.
In adolescenza, i loro progetti erano il mare e la discoteca, io progettavo di leggere Proust in una estate e scrivere un libro. E non me ne vanto. Con la morte di papà non ne parliamo, il mio mondo era finito. Ma poi poco alla volta una fragile musa mi ha dato la voglia di vivere.
Ho scoperto la natura, i pic-nic, le cose di tutti i giorni, la gioia di accendere il fuoco nel camino, di cucinare qualcosa di buono. Adesso ogni giorno che passa divento più giovane. Ormai posso mettermi a saltellare intorno a un animaletto perché lo trovo buffo e mi diverte.
Adesso ballo una musica che i miei coetanei – ormai cresciuti – non possono più sentire, mi tuffo nei laghi, parlo coi vagabondi, il più delle volte non uso denaro. Se per strada vedo uno che scarica dei pacchi da un furgone corro lì ad aiutarlo e mi diverto. La settimana scorsa due persone mi hanno chiesto: «Ma perché lo fai?», stupite del mio aiuto gratuito. E che ne so! Sono un animaletto, un animaletto che ha letto duemila libri, non mi interrogo più su questo o su quello.
So che non sono ancora abbastanza giovane, ma sento che ho preso la strada giusta, di non vedere solo buio e problemi, come quando avevo 4-5 anni. Adesso voglio vedere la vita.
Per errore ho lavorato troppo fino ai miei 38. Me ne è venuto un po' di benessere. Adesso non andrò a caccia di altri soldi, adesso voglio sorridere, accendere un fuocherello nella neve, scaldarci una cioccolata calda, tuffarmi nel mare da uno scoglio e arrivare a nuoto fin dove non mi si vede più. NICOLA PESCE #nicolapesce
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Guarda "CLAUDIO BAGLIONI - UOMINI PERSI" su YouTube.
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Anche chi dorme in un angolo pulcioso
Coperto dai giornali, le mani a cuscino
Ha avuto un letto bianco da scalare e un filo
Di luce accesa dalla stanza accanto
Due piedi svelti e ballerini a dare calci al mare
Nell'ultima estate da bambino
Piccole giostre con tanta luce e poca gente
E un giro soltanto
Anche questi altri strangolati da cravatte
Che dentro la ventiquattrore portano la guerra
Sono tornati con la cartella in braccio al vento
Che spazza via le foglie del primo giorno di scuola
Raggi di sole che allungavano i colori
Sugli ultimi giochi, tra i montarozzi di terra
E al davanzale di una casa senza balconi
Due dita a pistola
Anche quei pazzi che hanno sparato alle persone
Bucandole come biglietti da annullare
Hanno pensato che i morti li coprissero
Perché non prendessero freddo e il sonno fosse lieve
Hanno guardato l'areoplano e poi l'imboccano
E son rimasti così senza inghiottire né sputare
Su una stradina e quattro case in una palla di vetro
Che a girarla viene giù la neve
Anche questi cristi
Caduti giù senza nome e senza croci
Son stati marinai dietro gli occhiali storti e tristi
Sulle barchette coi gusci delle noci
E dove sono i giorni di domani
Le caramelle ciucciate nelle mani
Di tutti gli uomini persi dal mondo
Di tutti i cuori dispersi nel mondo
Quelli che comprano la vita degli altri
Vendendogli bustine e la peggiore delle vite
Hanno scambiato figurine e segreti
Con uno più grande, ma prima doveva giurare
Teste crollate nel sedile di dietro
Sulle vie lunghe e clacsonanti del ritorno dalle gite
Un po' di febbre nei capelli ed una maglia
Che non vuole passare
E i disperati che seminano bombe tra poveri corpi
Come fossero vuoti a perdere, come se fossero pupazzi
Seduti sui calcagni han rovesciato sassi
E un mondo di formiche che scappava
Le voci aspre delle madri che li chiamavano
Sotto un quadrato di stelle dentro i cortili dei palazzi
E la famiglia a comprare il cappotto nuovo
E tutti intorno a dire come gli stava
Anche questi occhi
Fame di nascere per morir di fame
Si son passati un dito di saliva sui ginocchi
E tutti dietro a un pallone in uno sciame
Leggeri come stracci e dove fanno a botte
Dov'è un papà che caccia via la notte
Di tutti gli uomini persi dal mondo
Di tutti i cuori dispersi nel mondo...
Di tutti gli uomini persi dal mondo
Di tutti i cuori dispersi nel mondo.
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greenbor · 1 year ago
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Il tuo nome: un uccello nella mano, il tuo nome : ghiaccio sulla lingua. Un solo movimento delle labbra. Il tuo nome: in tutto cinque lettere. Una piccola palla ghermita in aria, un sonaglio d'argento nella bocca.
Pietra gettata in un placido stagno, singhiozza come il suono del tuo nome. Nel colpo degli zoccoli notturni il tuo nome rumoroso rimbomba. La scatto del grilletto lo pronuncia ad alta voce per noi.
Il tuo nome - ah, impossibile! Il tuo nome: un bacio sugli occhi, nel dolce freddo delle immote palpebre, il tuo nome è un bacio sulla neve. Acqua di sorgente, gelida e blu. Il sonno è profondo col tuo nome.
15 Aprile 1916 Versi per Blok
Marina Cvetaeva "Come le stelle e come le rose"
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afnews7 · 9 hours ago
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Terra a palla di neve, è emersa la prima prova fisica della teoria
Freschino! – #wireditalia #afnewsinfo – http://www.afnews.info segnala: Strane rocce in Colorado avvalorano l’idea che circa 700 milioni di anni il nostro pianeta fosse ricoperto dai poli all’equatore da spesse calotte glaciali … Leggi il resto su: Read More Wired Italia
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unfilodaria · 1 month ago
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Nascondino. Il ragazzo è dietro gli altri. Sta caricando le mani per lanciare palle di neve. Gli altri giocano, tirano, lui resta.
Nascondino. Conta fino a 10, poi a 100, poi riparte e continua a caricare le palle di neve. Pensa: "Ora la tiro forte, resto nascosto e la tiro forte, ma resto nascosto".
Nascondino. Gli ricorda una canzone che la nonna gli cantava quando era piccolo. "Corri ragazzo, gioca a nasconderti. Gli altri non ti vedono, ma tu puoi agire, pensare, correre nascosto a lungo per poi riemergere".
Nascondino. Il ragazzo ora è stufo, non ne può più, eppure il capo della banda gli ha detto: "Resta nascosto, chino, e poi colpisci all'improvviso e poi ti richini".
Nascondino. "Sono stufo!" urla. "Vado a casa! Mi sono rotto di voi, voglio tirare anch'io, essere colpito e far finta di morire". E se poi morisse sul serio? E se una palla di neve lo colpisse in un occhio e restasse tramortito da perdere i sensi? No, meglio restare chino, lì nel mucchio.
Nascondino. "Sì, mi piace questa parola. Sembrerò codardo, invece sto agendo per il gruppo. Colpirò quando meno tutti se lo aspettano. Sì, è meglio, resto giù. Paul mi darà il segnale. Sarò il migliore, colpirò a fondo e vinceremo".
Nascondino. "Ma poi ha un senso restare all'oscuro degli altri? Non essere visto? E se questa mia invisibilità mi facesse soffrire? E se in realtà io fossi morto?"
Nascondino. "Voglio vivere, basta, esco allo scoperto e succeda quel che succeda. Mi colpiranno? Fa nulla. Sono cose che in fondo accadono giorno per giorno".
Nascondino. Sono morto.
(Esercitazione di corso di scrittura creativa, data una parola e una immagine)
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gaetaniu · 4 months ago
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Le condizioni ambientali della Terra a palla di neve hanno dato un vantaggio evolutivo agli organismi multicellulari
Illustrazione artistica della “Terra a palla di neve”. Le prove fossili e molecolari suggeriscono che gli organismi multicellulari complessi si sono originati e proliferati durante il Neoproterozoico (1.000-541 milioni di anni fa). Le estreme glaciazioni del periodo criogenico (720-635 milioni di anni fa), un fenomeno comunemente chiamato Terra a palla di neve, hanno portato a una radicale…
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