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hopensatochetiamo-blog · 6 years ago
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Nov 15th
Stasera ho incontrato Cristina, la siciliana sposata con un inglese. L'abbiamo conosciuta a casa di Stefano al jewerly quarter. Non è strano che sia tornata a scrivere qui, proprio ora che te ne sei andata? Sono in attesa, come in un limbo: aspetto il momento in cui crollerò, piangerò, mi strapperò le vene, mi mangerò le mani. Aspetto il rimorso, i rimpianti, le scuse accampate da una mente bugiarda, i sensi di colpa. Aspetto che mi manchi, di aspettarmi di sentire i tuoi rumori, di confondere qualcuno per te nella folla, di desiderare ardentemente di mandarti un messaggio. Aspetto da 5mesi. Niente. Lutto per questa relazione finita non ce n'è. E mi ripeto che ho imparato ad affrontare il lutto quando Giacomo se ne è andato. E mi dico che non si impara na cosa così. Allora aggiungo che sto ancora a lutto per lui, per poter stare male per te. Quanto mi rende una stronza preferire il mio cane a te? È che io questa relazione l'ho abbandonata molto prima che ci dicessimo fosse finita. L'ho letto in quel libro che hai comprato. E quando ho letto quella frase, cazzo! Mi ci son ritrovata immediatamente! Ho scrollato la conversazione whatsapp con te fino al principio. Ho scoperto di aver cancellato tutto a febbraio di due anni fa. Te la ricordi la mia crisi mistica? Ecco, quel periodo lá. Perché non me lo ricordo. Ricordavo qualcosa si fosse rotto al ritorno dal primo Natale. Ricordo di aver continuato a provarci per un anno ancora, anche se con meno foga, intensità, dedizione. So di aver continuato a provarci per 2anni con sempre meno volontà, intensità, trasporto. Fino a smettere. Non so cos'è successo: un pomeriggio ho capito che da tempo non avevo più voglia di provarci. Da troppo tempo. Un pomeriggio ho pensato che non ti amo più. Che culo aver trovato quella frase su quel libro: la scusa perfetta. Eppure aspetto ancora. Attendo di arrabbiarmi con te perché mi hai fatto qualcosa o perché non hai fatto nulla. Attendo la collera per tutte le tue mancanze, il rancore per ogni oscenità mi hai buttato addosso in questi anni, il disprezzo per le tue scelte del cazzo. Niente. Nemmeno un leggero fastidio. Attendo di crocifiggermi per i miei modi di merda, di flagellarmi per le mie scelte egoiste, di martorizzarmi le palle per ogni violenza, di essere divorata dalle paranoie. Niente. Non un minimo ripensamento. Hai detto "sembra che ti sei messa in testa che questa è la cosa migliore e stai seguendo la testa anche se il cuore dice altro". Kind of, hai detto. Vero, ho deciso con la testa. Ho perseverato nella mia decisione con la testa. E sono ancora convinta sia la cosa migliore, lo so perché me lo dice la ragione. Me lo dice perché il mio cuore ha smesso di battere per te secoli fa. E tu non te ne sei accorta. Troppo concentrate sul nostro dolore per vedere quello dell'altra. Troppo prese dalle cose di tutti i giorni per vedere che questa relazione stava morendo. Troppo occupate per occuparcene, troppo impegnate a litigare per far pace, troppo incazzate per mostrarci affetto, troppo stanche per scopare e alla fine anche per parlare. Una lista non definitiva dei momenti in cui mi hai ferita. Il coltello. No, non per il coltello: perché dovevi sfogare la tua frustrazione su qualcuno o qualcosa e hai scelto me. Prima volta in assoluto che mi hai urlato contro. Quando volevi andar via di casa e hai detto che era a causa di ilaria. Perché hai mentito: non era ilaria, non era casa o un'altra casa. Quando hai lasciato Betty intendesse che abusavo di te. Perché mi sono sentita una merda per averti costretta a fare cose che non volevi. Perché ne avevamo discusso ampiamente e per compiacermi hai mentito, dinuovo. Non hai avuto le palle di dirmi di no. Per non perdermi. Sei venuta fino in culo al mondo x non perdermi. E mi hai persa comunque, cogliona. O perché devi sempre fare la vittima del cazzo per farti compiatire. Quando mi hai regalato il viaggio a Parigi. Perché io sono l'opposto della banalità. Punto. Quando ti ho dato i biglietti per la Puglia ma tu avevi necessitá di star male e piangerti addosso. Perché nulla, assolutamente nulla di quello che ho fatto o avrei potuto fare avrebbe mai aggiustato le cose: tu sei buia. Quando Che poi a che serve fare sti elenchi? A che serve scriverti adesso, parlarti adesso? Boh. Io so solo una cosa: io non so un cazzo.
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