#mazzo di Fiori
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praline1968 · 7 months ago
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laragazzafortesworld2 · 10 months ago
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Ti amo❣️🫶
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umi-no-onnanoko · 10 months ago
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tulipanico · 1 day ago
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Sono giorni strani, gli ultimi dell'anno.
Momenti di febbricitante attesa, come quando sul grande schermo scorrono i titoli di coda ma le luci sono ancora spente. Come quando si aspetta che gli attori salgano nuovamente sul palco una volta finito lo spettacolo. Giorni mentali, passati a misurare quello che è stato, quel che sarà. Giorni di rivoluzioni, grandi promesse, parole facili da dire. Che il tempo, alla fine, è una cosa che scegliamo noi. Un costrutto in cui ci viene facile incasellarci, darci forma. Una fune alla quale ci si può aggrappare, per dare un contorno. Ci vuole troppo tempo, manca un sacco di tempo, non ho avuto tempo. Tempo-contenitore, tempo-scudo dietro al quale nascondersi.
A me il tempo piace vederlo scorrere sui petali rinsecchiti di un vecchio mazzo di fiori, nella polvere che si accumula negli angoli della stanza, sulla pelle che si piega attorno agli occhi quando si sorride, nelle giornate di sole che -piano- tornano ad allungarsi. Potessi lo misurerei così, ed invece è il 29 dicembre e penso a quelle storia stia per iniziare.
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parlamitucheiononmiparlopiu · 7 months ago
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prima di pugnalarti definitivamente, ti regaleranno il mazzo di fiori più bello che tu abbia mai visto.
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angelap3 · 7 months ago
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Se avete due minuti, leggetela è bellissima!❤️😘❤️
Mentre mia moglie mi serviva la cena, mi feci coraggio e le dissi:
«voglio il divorzio».
Vidi il dolore nei suoi occhi, ma chiese dolcemente:
«perché?».
Non risposi e lei pianse tutta la notte. Mi sentivo in colpa, per cui sottoscrissi nell’atto di separazione che a lei restassero la casa, l’auto e il trenta per cento del nostro negozio. Lei quando vide l’atto lo strappò in mille pezzi e mi presentò le condizioni per accettare.
Voleva soltanto un mese di preavviso, quel mese che stava per cominciare i’indomani:
«devi ricordarti del giorno in cui ci sposammo, quando mi prendesti in braccio e mi portasti nella nostra camera da letto per la prima volta. In questo mese ogni mattina devi prendermi in braccio e devi lasciarmi fuori dalla porta di casa».
Pensai che avesse perso il cervello, ma acconsentii…
Quando la presi in braccio il primo giorno eravamo ambedue imbarazzati, nostro figlio invece camminava dietro di noi applaudendo e dicendo:
«grande papà, ha preso la mamma in braccio!»
il secondo giorno eravamo tutti e due più rilassati. Lei si appoggiò al mio petto e sentii il suo profumo sul mio maglione.
Mi resi conto che era da tanto tempo che non la guardavo. Mi resi conto che non era più così giovane, qualche ruga, qualche capello bianco.
Ii quarto giorno, prendendola in braccio come ogni mattina, avvertii che l’intimità stava ritornando tra noi: questa era la donna che mi aveva donato dieci anni della sua vita, la sua giovinezza, un figlio. Nei giorni a seguire ci avvicinammo sempre più.
Ogni giorno era più facile prenderla in braccio e il mese passava velocemente.
Pensai che mi stavo abituando ad alzarla, e per questo, ogni giorno che passava la sentivo più leggera. Mi resi conto che era dimagrita tanto.
L’ultimo giorno, nostro figlio entrò all’improvviso nella nostra stanza e disse:
«papà, è arrivato il momento di portare la mamma in braccio».
Per lui era diventato un momento basilare della sua vita.
Mia moglie lo abbracciò forte ed io girai la testa, ma dentro sentivo un brivido che cambiò il mio modo di vedere il divorzio. Ormai prenderla in braccio e portarla fuori cominciava ad essere per me come la prima volta che la portai in casa quando ci sposammo… la abbracciai senza muovermi e sentii quanto era leggera e delicata… mi venne da piangere!
Mi fermai in un negozio di fiori. Comprai un mazzo di rose e la ragazza del negozio mi disse:
«che cosa scriviamo sul biglietto?».
Le dissi:
«ti prenderò in braccio ogni giorno della mia vita finché morte non ci separi».
Arrivai di corsa a casa e con il sorriso sulla bocca, ma mi dissero che mia moglie era all’ospedale in coma…
Arrivai di corsa a casa e con il sorriso sulla bocca, ma mi dissero che mia moglie era all’ospedale in coma. Stava lottando contro il cancro ed io non me n’ero accorto.
Sapeva che stava per morire e per questo mi aveva chiesto un mese di tempo, un mese perché a nostro figlio rimanesse impresso il ricordo di un padre meraviglioso e innamorato della madre.
Lei aveva chiaro quali fossero I dettagli, I semplici dettagli, che contano in una relazione. Non sono la casa, la macchina, I soldi… queste sono cose effimere che sembrano saldare un’unione e invece possono dividerla.
A volte non diamo il giusto valore a ció che abbiamo fino a quando non lo perdiamo.
Autore sconosciuto
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5oliloquio · 4 months ago
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non ho grandi pretese, solo una persona che sappia ancora emozionarsi per piccole cose, come un tramonto oppure un mazzo di fiori o una serata in riva al mare, una persona che sappia amarti senza fermarsi alle apparenze e le superficialità dove molti si soffermano, una persona che non cerca di cambiarti, ma che ti accetti per ciò che sei, una persona vera e leale. Sembrano cose basiche ma al giorno d'oggi purtroppo tutto ciò è diventato raro, una cosa che dovrebbe essere normalità è diventata follia
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soffroeppuremivienedaridere · 5 months ago
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Voglio un mazzo di fiori.
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molecoledigiorni · 1 year ago
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"Matteo Salvini pronuncerà una frase riflessiva.
Assistito dal personale medico per soccorerlo dopo uno sforzo che potrebbe essere fatale.
Porterà anche un mazzo di fiori sul bordo del Mediterraneo e lo lancerà in mare in memoria degli annegati, ma lo farà privatamente, senza che nessuno lo sappia, come suo gesto personale, perché nessuno possa fare speculazioni politiche.
Giorgia Meloni dichiarerà che, essendo donna, bisogna chiamarla la presidente, non più il presidente, perché la grammatica è un valore importante quanto Dio, Patria e Famiglia.
Sui social diventerà virale l’algoritmo 'grazie/prego', che cancella automaticamente tutti i post poco gentili.
Moltissimi italiani, quasi tutti, andranno a votare alle europee, perché si renderanno conto che chi non vota perde ogni diritto, per primo quello di lamentarsi.
L’uso dello smartphone camminando per strada, o guidando, diminuirà drasticamente. Non solo in seguito alla inevitabile moria di pedoni che attraversano guardando lo smartphone, investiti da automobilisti che non li vedono perché stanno facendo la stessa cosa. Ma perché i superstiti capiranno finalmente che per accorgersi che gli altri esistono, è necessario guardarli."
- Michele Serra
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praline1968 · 8 months ago
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laragazzafortesworld2 · 10 months ago
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🤍
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pizzetterosse · 1 year ago
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mi merito una cena fuori, del buon vino e un mazzo di fiori
#b
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i-am-a-polpetta · 1 year ago
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raga, se stasera verso le 21 vedete in stazione una con un mazzo di fiori in mano sono io che aspetto la mia ragazza 🥹
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byronnight2 · 1 year ago
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悪い女の子 (⁠๑⁠´⁠•⁠.̫⁠ ⁠•⁠ ⁠`⁠๑⁠)
Mi ha sempre chiamata così.
Bambina cattiva.
Ma con tono gentile..
Il suo passo è ancora leggero,dopo tutti questi anni. Al punto di arrivarmi vicino, abbastanza da vedere le mie lacrime.
Ha messo il mazzo di gigli bianchi vicino a tutti gli altri fiori. Ha sfiorato l'unicorno di peluche..
"sei stata troppo tempo sotto la pioggia".
Una pausa.
"seguimi"
Ed io ho preso la moto e l'ho seguito.
Non sapevo che a Fiesole ci fosse un' Izakaya,gestita da una coppia giapponese.
Lui sa sempre tutto, evidentemente.
Il posto caldo e discreto,poche persone, più stranieri che italiani.
Ed io ho riempito la pancia di ramen bollente,ravioli al vapore e un sacco di altre cose.
Un panda triste non ha bisogno di parlare e le poche frasi sono passate tra noi in giapponese,come nove anni fa. Quando eravamo ancora insieme.
Ha ancora il tocco magico. Arriva nei momenti peggiori. Elegante e discreto,i capelli lunghi e lisci,lo sguardo attento.
Lo guardo ingrugnita,chiedendogli quante volte tornerà.
E lui risponde con un mezzo sorriso..
"Finché ne avrai bisogno."
#exfuturehusband
#TakahiroYuasa
#ramen
#lacrime
#byronnightisback
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ma-pi-ma · 8 months ago
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Quando non ero poeta
per scherzo dicevo che lo ero
anche se non avevo scritto un solo verso
ma ammiravo il cappello a larga tesa del poeta della città.
Una mattina incontrai per strada la mia vicina.
Mi chiese se ero un poeta.
Aveva quattordici anni.
La prima volta che le parlai
portava con sé un mazzo di illusioni.
La seconda volta un anemone tra i capelli.
La terza volta un gladiolo tra le labbra.
La quarta volta non aveva fiori,
                 e chiesi il significato di ciò ai fiori della piazza
che non seppero rispondermi
e neppure la mia professoressa di botanica
Aveva tradotto per me poesie di Christian Morgenstern.
Non le avevo dato nulla in cambio.
La vita per me era molto dura.
Non volevo separarmi nemmeno da una pagina di taccuino.
I suoi occhi sparavano proiettili d'amore calibro 44.
Questo non mi faceva dormire.
Mi chiusi a lungo nella mia stanza.
Quando ne uscii la incontrai nella piazza e non mi salutò.
Tornai a casa e scrissi la mia prima poesia.
Jorge Teillier, da Il mulino e il fico, 1993
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gabryellamoon · 9 months ago
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In 28 anni, non ho mai ricevuto un mazzo di fiori, nemmeno 1 preso per strada, ma sono sicura che se domani dovessi m0rir3, la mia tomba sarebbe stracolma di fiori e piante 🙄
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