#luoghi imperdibili portogallo
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personal-reporter · 1 year ago
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Destinazioni imperdibili per l'avventura e il relax
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Il mondo dei viaggi si sta lentamente riprendendo, e il 2023 offre un'ampia gamma di destinazioni affascinanti per chi è in cerca di avventura, cultura o semplice relax. Dopo gli anni segnati dalle restrizioni legate alla pandemia, i viaggiatori hanno ora l'opportunità di esplorare nuovi luoghi, immergersi in culture diverse e creare ricordi indimenticabili. Ecco alcune delle destinazioni imperdibili per il 2023. 1. Islanda - L'Incanto dell'Estremo Nord L'Islanda continua ad essere una meta affascinante per gli amanti della natura selvaggia. Con paesaggi spettacolari che spaziano dalle cascate mozzafiato ai vulcani imponenti, ai geyser e alle sorgenti termali, l'Islanda offre un'esperienza unica. Non perdete l'opportunità di esplorare la regione dei fiordi occidentali, meno affollata e altrettanto affascinante. 2. Giappone - Tra Tradizione e Modernità Il Giappone rimane un connubio affascinante di tradizioni antiche e innovazioni futuristiche. Dai templi antichi di Kyoto alla vivacità di Tokyo, il paese offre un'esperienza unica. Il 2023 è particolarmente speciale in quanto Tokyo ospiterà il Festival delle Arti Olimpiche, aggiungendo un tocco di creatività al viaggio. 3. Argentina - Esplorare la Terra del Tango Con paesaggi che spaziano dalle imponenti Ande alla vibrante Buenos Aires, l'Argentina è un'opzione affascinante per i viaggiatori nel 2023. L'atmosfera calorosa e accogliente dei locali si sposa con la bellezza travolgente della natura. 4. Sud Africa - Safari e Avventura Per gli amanti della fauna selvatica, il Sud Africa rimane una destinazione di primo piano. Dai safari nel Kruger National Park all'emozionante città di Città del Capo, questo paese offre una varietà di esperienze ineguagliabile. 5. Australia - Dalla Grande Barriera Corallina all'Outback L'Australia continua ad affascinare con la sua eccezionale bellezza naturale. La Grande Barriera Corallina è una tappa obbligata per gli amanti del mare, mentre l'entroterra dell'Outback offre un'esperienza unica nel suo genere. 6. Portogallo - Tra Città Affascinanti e Spiagge Incantevoli Con le sue città pittoresche, come Lisbona e Porto, e le splendide spiagge lungo l'Atlantico, il Portogallo è una meta che unisce cultura e relax in modo perfetto. 7. Canada - Natura Maestosa e Città Multiculturali Dalle spettacolari Montagne Rocciose alla vivace Vancouver, il Canada offre una vasta gamma di esperienze. La natura mozzafiato si fonde con città multiculturali, creando un equilibrio unico. 8. Marocco - Tra Mercati Tradizionali e Paesaggi Desertici Il Marocco affascina con i suoi mercati vivaci, i colori vibranti e i paesaggi del deserto. Città come Marrakech e Fes offrono una finestra sulla cultura nordafricana. Il 2023 è un anno di opportunità per i viaggiatori, con una vasta gamma di destinazioni da esplorare. Sia che siate in cerca di avventura, cultura o semplice relax, il mondo è pronto ad accogliervi con le sue meraviglie uniche. Read the full article
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vlifestyle · 5 years ago
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Viaggiare in camper: 7 itinerari imperdibili stile Route 66
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Quando la strada chiama, bisogna rispondere. Ma non serve volare dall'altra parte del pianeta e raggiungere gli ampi spazi del Nord America per scoprire percorsi leggendari. Anche l’Europa, con la sua varietà incredibile di paesaggi, permette ai viaggiatori di macinare chilometri lungo strade panoramiche ricche di attrazioni, natura e storia. Yescapa, la piattaforma leader in Europa di camper-sharing, ha selezionato sette itinerari in stile Route 66 perfetti da affrontare in camper. Sette percorsi, dall'affascinante Andalusia al selvaggio nord della Scozia, per vivere il mito dell’on the road senza lasciare il nostro continente.  
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  Spagna, La ruta de los pueblos blancos
Il sud della Spagna e il calore dell’Andalusia tra le province di Cadice e Malaga. La Ruta de los pueblos blancos (L’itinerario dei paesi bianchi, in italiano) prende il nome dalle candide case che compongono le cittadine che la strada attraversa: da Alacalà del Valle ad Arcos de la Frontera. Il percorso si snoda tra la valle di Ronda e i pendii del Parco Naturale della Sierra de Grazalema, un’area di origine carsica ricca di gole spettacolari e punti panoramici mozzafiato, come Puerto de Las Palomas, ma anche di abeti e di specie animali protette, come i grifoni. Non solo natura, l’itinerario è anche un vero e proprio viaggio nella storia della Spagna meridionale, tra arte rupestre preistorica, antiche strade romane e luoghi dai nomi arabeggianti che portano ancora i segni della dominazione mora.
Italia, Via Francigena
La Via Francigena, uno dei percorsi di pellegrinaggio più importanti del nostro Paese, nacque nel Medioevo per collegare la Cattedrale di Canterbury, in Gran Bretagna, a Roma e ai porti della Puglia, dove i pellegrini potevano poi imbarcarsi verso la Terra Santa. Oggi è un itinerario che si affronta principalmente a piedi, in bicicletta o a cavallo, ma nulla vieta di seguirlo a bordo di un camper e in totale comodità: un’opzione che sta prendendo sempre più piede tra i viaggiatori. Il percorso attraversa l’Europa, dalle colline toscane puntellate di cipressi e il paesaggio quasi lunare delle Crete Senesi fino a raggiungere la svizzera Losanna e - di seguito - la francese Reims. Proprio in quest’ultima si può visitare un’altra delle cattedrali più importanti d’Europa prima di sbarcare in Inghilterra.
Portogallo, Estrada National 2
La Estrada National 2 (N2) è una delle più importanti del Portogallo. Collega Chaves, a due passi dal confine settentrionale con la Galizia, alla meridionalissima Faro. È la più lunga del Paese e lo attraversa nel suo cuore, lasciando da parte per una volta le più gettonate e note Lisbona e Porto e la costa Atlantica. L’itinerario è ricchissimo: oltre 700 chilometri e una trentina di cittadine da attraversare lungo il percorso. È un viaggio fatto di dislivelli, perfettamente affrontabili a bordo di un camper, che mostra i vari volti del Portogallo: dai vigneti della Valle del Douro alle spiagge dell’Algarve, passando dalle pianure dell’Alentejo tra natura, enogastronomia e storia.
Francia, Route Napoléon
La Route Napoléon è un viaggio nella storia francese ed europea e ripercorre le orme dell’Imperatore francese durante i “cento giorni” del 1815, il periodo che segue il ritorno dall'esilio sull'isola d’Elba e precede la sua disfatta a Waterloo. L’itinerario, inaugurato nel 1932, inizia a Golfe-Juan, dove Napoleone sbarcò una volta tornato in Francia, e termina a Grenoble, dove avvenne la prima battaglia. Il percorso si snoda verso nord dalla Costa Azzurra alle Alpi e attraversa parchi naturali e luoghi mozzafiato come le Gole del Verdon, che con i loro oltre 700 metri di dislivello sono tra i canyon più profondi d’Europa, perfette per gli sport acquatici come canoa e rafting. A segnalare il percorso ai viaggiatori ci pensano le statue delle aquile, simbolo dell’Imperatore.  
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Germania, Romantische Strasse, Route 550
Castelli e paesini da fiaba, pendii ricoperti di verde e atmosfere tipiche del romanticismo tedesco: è la Romantische Strasse. Questa strada, che taglia la Baviera e il Baden-Württemberg, nel sud del Paese, parte da Füssen e raggiunge Würzburg. Si snoda per oltre 360 chilometri da sud a nord e mostra a chi la percorre alcune delle più tipiche bellezze tedesche, prima fra tutte il Castello di Neuschwanstein, uno dei più belli e fotografati d’Europa: un vero e proprio castello da fiaba e, non a caso, sembrerebbe essere stato il “modello” per alcuni celebri film di animazione della Disney. Lungo il percorso si attraversano cittadine con case a graticcio e tetti spioventi, come Rothenburg, e località con antichi monasteri, come Wieskirchem, ma anche paesi di origine romana, primo fra tutti Augsburg, e altri che hanno conservato la loro struttura medievale, come Landsberg am Lech. Un viaggio nel tempo e nello spazio condito da un po’ di romanticismo e nostalgia.
Irlanda, Wild Atlantic Way
La Wild Atlantic Way è la strada panoramica che segue la costa atlantica della Repubblica d’Irlanda, da Muff, nel nord del Paese, a Kinsale, nel sud. Un viaggio lungo 2500 chilometri che si concentra prevalentemente sulle bellezze naturali, da Malin Head, il punto più a nord, al Connemara National Park, passando per le Cliffs of Moher e le Slieve League, tra le scogliere mozzafiato dell’isola. Paesini e baie, strapiombi e prati verdi nei quali pascolano i greggi, la Wild Atlantic Way è un percorso da vivere con il classico spiritoon the road: tanta libertà e voglia di stupirsi per scoprire un’Irlanda selvaggia e da cartolina. Da una parte la forza delle onde dell’oceano, dall’altra il cielo che sembra non riposarsi mai.
Regno Unito, North Coast 500
La North Coast 500 è giro quasi completo delle Highland scozzesi tra montagne, laghi e spiagge: un percorso circolare di oltre 800 chilometri che inizia e finisce al Castello di Inverness. Considerata una delle strade panoramiche più belle del continente, attraversa brughiere e paesini di pescatori fino a raggiungere il punto più settentrionale della Gran Bretagna. Seguendo il percorso, perfetto per camper e caravan grazie anche alle tante piazzole e aree attrezzate, si attraversano ben sei regioni scoprendo la Scozia più autentica. Si può assaggiare dell’ottimo whisky nell'Easter Ross o cercare di avvistare i delfini nel Black Isle, andare a caccia di castelli e creature mitologiche nel Sutherland o di siti archeologici nel Caithness. C’è davvero l’imbarazzo della scelta. Fonte ed immagini: Yescapa Read the full article
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freedomtripitaly · 5 years ago
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Ci sono giornali che hanno da sempre una certa nomea come fulcro dell’editoria mondiale, e se vieni in qualche modo citato oltreoceano, entri nell’Olimpo delle top ten. E proprio nel mese di luglio, l’Italia ha vinto l’oro (questa volta solo virtuale), nei paesi da visitare secondo il Guardian (o meglio, i suoi attenti lettori). Nello specifico, tra le 10 imperdibili mete “particolari”, ci sono la Val Trebbia e Sperlonga. Vincono le due pole position davanti a Berat (Albania), Ocrida (Macedonia settentrionale), Laroles (montagne Alpujarra in Spagna), Lapa dos Dinheiros (Portogallo), Arcadia (Grecia), Zeeland (Paesi Bassi), Ardenne (Belgio), Sarajevo (Bosnia Erzegovina). Ma cosa dice il Guardian sull’Italia? (E cosa aggiungiamo noi?). Ponte Gobbo a Bobbio Sulla Val Trebbia viene scritto che sia un angolo tranquillo d’Italia, definito da Ernest Hemingway “la valle più bella del mondo” costellata da castelli, frazioni e rovine romane. Attraversata dalle splendide acque del fiume Trebbia, è caratterizzata dalla maestosità medioevale dell’abbazia di Bobbio, fondata dal monaco irlandese Columbanus. Tra gli sport il nuoto, il kayack, le escursioni e la bicicletta, mentre sottolineano la bontà del Gotturnio, i funghi porcini, la focaccia ligure e il culatello (specificando, da bravi americani lontani dalla dieta mediterranea, che si tratta di un prosciutto ma più buono di quello conosciuto). I nostri consigli: il percorso del fiume Trebbia è talmente bello che andrebbe seguito lungo le sue coste. Si incunea dentro profonde gole andando a formare anse alternate a numerosi laghetti, scorrendo addirittura per ben centodieci chilometri sino a confluire nel Po. Ricco di pesci, è un luogo ideale per gli appassionati di pesca (ma anche il rafting e la canoa sono notevolmente praticati). Vista di Bobbio in Val Trebbia Da vedere, tutte le splendide architetture civili (non solo la cattedrale), tra cui la basilica della Beata Vergine dell’Aiuto, la chiesa di Sant’Agata e il Santuario della Madonna delle Grazie, il Castello Malaspina e i numerosi castelli tra cui il Castello di Calendasco, il Castello di Rivalta e il Castello di Malaspina. Per Sperlonga invece, ci si sofferma sulla graziosa cittadina fatta di strade tortuose e collinari con case in pietra bianca, in gran parte abitate degli abitanti del luogo, piena di gelaterie e pizzerie. La sua spiaggia regala magnifici tramonti con vista sul Monte Circeo, dove sono da scoprire le grotte come la Grotta delle Capre (il nome è davvero legato agli animali che fin dall’antichità si sono nascosti al suo interno). I nostri consigli: sulla Riviera di Ulisse, Sperlonga è un bellissimo borgo sul mare del Circeo. Il centro storico è un posto indimenticabile tra i suoi vicoletti tutti bianchi, gli archi e le piccole scale in pietra che si inerpicano presentandoti inaspettati scorci del mare. Da vedere, la chiesa di Santa Maria ed il Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga che offre ai visitatori i resti ritrovati nella vicina Grotta di Tiberio e altri resti di epoca romana. Torre Truglia, è l’antica torre d’avvistamento collegata al centro storico da un piccolo ponte. La sua costruzione risale al 1500 e oggi è visitabile solo su prenotazione perché è l’attuale sede del Centro Educazione dell’ambiente Marino del Parco Regionale Riviera d’Ulisse. Nelle sue vicinanze si trovano anche Torre del Nibbio e Torre di Capovento. Per finire, andate a vedere la Villa di Tiberio e la sua grotta, due attrazioni peculiari ricchi di storia e di arte. Grotta di Tiberio Più che una cittadina da visitare, Sperlonga resta una cittadina tutta da vivere. Le due porte di accesso, Porta Carrere e Porta Marina ti danno il benvenuto in questo luogo, dove il tempo si ferma, e non ti serve nemmeno l’orologio al polso. https://ift.tt/2ZrIKHs Il Guardian consiglia l’Italia: Val Trebbia e Sperlonga sono i luoghi da vedere Ci sono giornali che hanno da sempre una certa nomea come fulcro dell’editoria mondiale, e se vieni in qualche modo citato oltreoceano, entri nell’Olimpo delle top ten. E proprio nel mese di luglio, l’Italia ha vinto l’oro (questa volta solo virtuale), nei paesi da visitare secondo il Guardian (o meglio, i suoi attenti lettori). Nello specifico, tra le 10 imperdibili mete “particolari”, ci sono la Val Trebbia e Sperlonga. Vincono le due pole position davanti a Berat (Albania), Ocrida (Macedonia settentrionale), Laroles (montagne Alpujarra in Spagna), Lapa dos Dinheiros (Portogallo), Arcadia (Grecia), Zeeland (Paesi Bassi), Ardenne (Belgio), Sarajevo (Bosnia Erzegovina). Ma cosa dice il Guardian sull’Italia? (E cosa aggiungiamo noi?). Ponte Gobbo a Bobbio Sulla Val Trebbia viene scritto che sia un angolo tranquillo d’Italia, definito da Ernest Hemingway “la valle più bella del mondo” costellata da castelli, frazioni e rovine romane. Attraversata dalle splendide acque del fiume Trebbia, è caratterizzata dalla maestosità medioevale dell’abbazia di Bobbio, fondata dal monaco irlandese Columbanus. Tra gli sport il nuoto, il kayack, le escursioni e la bicicletta, mentre sottolineano la bontà del Gotturnio, i funghi porcini, la focaccia ligure e il culatello (specificando, da bravi americani lontani dalla dieta mediterranea, che si tratta di un prosciutto ma più buono di quello conosciuto). I nostri consigli: il percorso del fiume Trebbia è talmente bello che andrebbe seguito lungo le sue coste. Si incunea dentro profonde gole andando a formare anse alternate a numerosi laghetti, scorrendo addirittura per ben centodieci chilometri sino a confluire nel Po. Ricco di pesci, è un luogo ideale per gli appassionati di pesca (ma anche il rafting e la canoa sono notevolmente praticati). Vista di Bobbio in Val Trebbia Da vedere, tutte le splendide architetture civili (non solo la cattedrale), tra cui la basilica della Beata Vergine dell’Aiuto, la chiesa di Sant’Agata e il Santuario della Madonna delle Grazie, il Castello Malaspina e i numerosi castelli tra cui il Castello di Calendasco, il Castello di Rivalta e il Castello di Malaspina. Per Sperlonga invece, ci si sofferma sulla graziosa cittadina fatta di strade tortuose e collinari con case in pietra bianca, in gran parte abitate degli abitanti del luogo, piena di gelaterie e pizzerie. La sua spiaggia regala magnifici tramonti con vista sul Monte Circeo, dove sono da scoprire le grotte come la Grotta delle Capre (il nome è davvero legato agli animali che fin dall’antichità si sono nascosti al suo interno). I nostri consigli: sulla Riviera di Ulisse, Sperlonga è un bellissimo borgo sul mare del Circeo. Il centro storico è un posto indimenticabile tra i suoi vicoletti tutti bianchi, gli archi e le piccole scale in pietra che si inerpicano presentandoti inaspettati scorci del mare. Da vedere, la chiesa di Santa Maria ed il Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga che offre ai visitatori i resti ritrovati nella vicina Grotta di Tiberio e altri resti di epoca romana. Torre Truglia, è l’antica torre d’avvistamento collegata al centro storico da un piccolo ponte. La sua costruzione risale al 1500 e oggi è visitabile solo su prenotazione perché è l’attuale sede del Centro Educazione dell’ambiente Marino del Parco Regionale Riviera d’Ulisse. Nelle sue vicinanze si trovano anche Torre del Nibbio e Torre di Capovento. Per finire, andate a vedere la Villa di Tiberio e la sua grotta, due attrazioni peculiari ricchi di storia e di arte. Grotta di Tiberio Più che una cittadina da visitare, Sperlonga resta una cittadina tutta da vivere. Le due porte di accesso, Porta Carrere e Porta Marina ti danno il benvenuto in questo luogo, dove il tempo si ferma, e non ti serve nemmeno l’orologio al polso. Nel mese di luglio, l’Italia ha vinto l’oro (questa volta solo virtuale), nei paesi da visitare secondo il Guardian (o meglio, i suoi attenti lettori)
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lillyslifestyle · 6 years ago
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Si ritorna in Costa Vicentina per un fine settimana all’insegna del relax, vista oceano e ottimo cibo. Questo fine settimana l’abbiamo trascorso a Vila Nova de Milfontes una località balneare molto conosciuta in Portogallo. Volete sapere com’è andata la nostra gita invernale di 3 giorni?
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Non è la nostra prima volta in Costa Vicentina, dopo avervi parlato di Aljezur, Cabo Sardão, Odeceixe e Odemira, oggi voglio portarvi virtualmente con me in viaggio verso Vila Nova de Milfontes, nostra base per questo fine settimana.
Le quattro tappe scelte, per questo breve viaggio per la Costa Vicentina, sono incluse nella Rota Vicentina, una famosa rotta storica (Caminho Histórico da Rota Vicentina) che nel febbraio del 2016 ha ottenuto la certificazione europea di Leading Quality Trails – Best of Europe dall’ERA – European Ramblers Association, includendola tra i migliori cammini a piedi d’Europa.
Per maggiori informazioni sulla rotta cliccare qui, oppure sull’immagine in basso.
il nostro itinerario
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vila nova de milfontes
Arriviamo in un freddo venerdì pomeriggio. Abbiamo pernottato in un centralissimo appartamento, ben localizzato che ci ha permesso di approfittare dei negozi locali per rifornirci e simpatici ristoranti per pranzare e cenare.
[Se volete prenotare potete optare per i miei sconti su Airbnb (30€prima prenotazione oppure 10% su Booking].
Preso possesso dell’appartamento ed accese le stufe, andiamo a cenare in un ottimo ristorante a due passi dalla nostra dimora.
Vila Nova de Milfontes la scopriamo veramente l’indomani, una bellissima e soleggiata mattinata. La pittoresca cittadina fu fondata appena nel 1486 per volontà del re D. João II.
Inserita tra la foce del fiume Mira e l’oceano Atlantico è una vera e propria cartolina in movimento di questa costa portoghese, rinomata per le sue spiagge e dune dorate.
  Ideale anche per scappatelle invernali, come la nostra, visto che è inserita nel Parco Naturale del Sudest Alentejano e la Costa Vicentina.
La sua storia è abbastanza movimentata e non proprio rosea in quanto fu saccheggiata per secoli da pirati. La popolazione venne dimezzata e le aitazioni distrutte. Non si riusciva in nessun modo a contenere gli attacchi fino a che si decide di costruire il forte di São Clemente (il castello di Milfontes), tra il 1599 e il 1602 sotto il regno del re D. Filipe I.
Si pensi che quando questa zona fu conquistata dai Cristiani il litorale alentejano era quasi deserto e disorganizzato. Il re dell’epoca D. Afonso III per ringraziare l’Ordem de Santiago dell’aiuto concesso per la conquista del territorio ai Mori, fa delle cospicue donazioni di terreni.
Bisognerà però attendere, come vi anticipavo, il 1486 e il re D. João II per la fondazione di una nuova città nel luogo nominato Milfontes, da qui il nome Vila “Nova” (città nuova) de Milfontes.
Come potete immaginare, Vila Nova de Milfontes era appena un piccolo villaggio di pescatori ma oggi è rinomata sopratutto per esser stata il punto di partenza della prima traversata aerea tra il Portogallo e Macau.
Quando? Il 7 aprile del 1924, data in cui Brito Paes e Sarmento Beires decollano da Campo dos Coitos. Oggi un aereo/monumento ne ricorda l’evento nella Praça da Barbacã, al lato dell’entrata del castello.
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COSA VISITARE
Sicuramente il monumento che ricorda la traversata aerea, il monumento degli aviatori, che attesta l’epica traversata aerea in appena due mesi di Brito de Pais, Sarmento Beires e Manuel Gouveia.
Al lato del monumento potrete ammirare l’antico castello, il Forte di São Clemente (Santo protettore delle navigazioni), costruito tra il 1509 e il 1602 dall’architetto italiano Alessandro Massai, responsabile anche della costruzione del forte sull’Ilha do Pessegueiro e quello di Sines.
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Il castello, purtroppo, dopo il suo declino passa in mano ai privati e non è visitabile. Consiglio però di passeggiare per la pedana in legno costruita che circonda il castello e vi porterà fino alla spiaggia.
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Sicuramente il punto forte della cittadina sono le sue spiagge e la più famosa è la Praia do Farol. Quando la marea si abbassa si formano piccole piscine naturali di acqua cristallina, ideale per i bambini.
Consiglio anche una capatina al porticciolo chiamato anticamente Porto das Barcas. Anche se non è più pittoresco come un tempo, offre ancora una bella vista sulla zona sopratutto al tramonto.
Un dei luoghi più romantici, secondo me, però è il Faro con il suo belvedere sulla città, sul fiume e l’oceano.
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Se, come noi, restate più di un giorno a Vila Nova de Milfontes d’obbligo è fare un salto anche solo di un pomeriggio a Porto Covo dove ho visto il tramonto più bello della mia vita dopo quello nel deserto marocchino.
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Per me il più bel paesino della Costa Vicentina. Un salto anche se breve ve lo consiglio sicuramente. Se non credete a me forse crederete al The Huffington Post (edizione francese) che nel luglio del 2015 ne tesse le lodi indicando le sue spiagge come una delle più belle del mondo. Mica poco, non trovate?
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Appena arrivati, lasciamo l’auto nel parcheggio gratuito e ci incamminiamo tra le stradine del centro. Arriviamo al famoso Largo Marquês de Pombal un vero gioiellino architettonico.
La pianta della piazza datata 1789-1794 pare sia ispirata al modello pombalino della Baixa di Lisbona. Nel largo consiglierei una capatina anche se veloce nella chiesa Nossa Senhora da Soledade.
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Essendo inverno non abbiamo potuto approfittare delle sue spiagge e nemmeno raggiungere l’isolotto, le correnti erano troppo forti, ma segnatevi nell’itinerario di viaggio l’Ilha do Pessegueiro.
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Una delle spiagge più famose è sicuramente la Praia Grande conosciuta e resa celebre dalla canzone di Rui Veloso, ��Porto Covo”. Anche se fu Veloso a farla conoscere ai portoghesi, fu grazie al Marchese di Pombal se oggi possiamo innamorarci di questa bianca cittadina.
Dopo il terribile terremoto del 1755, che distrusse gran parte della costa portoghese e quasi interamente Lisbona, Porto Covo è stata per volere del noto marchese ricostruita ed è ancora oggi ricercata per le sue pittoresche casette bianche, le sue spiagge e la cordialità dei suoi abitanti.
COSA VISITARE
Lo so vi aspettate subito una lista di luoghi imperdibili ma per me la cosa imperdibile di Porto Covo è il tramonto. Una palla infuocata che si immerge nelle acque dell’oceano Atlantico. Uno dei tramonti più belli visti della mia vita dopo quello nel deserto di Merzouga. Cosa ne dite?
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Se visiterete Porto Covo in primavera o estate, e non come noi in inverno, potrete sicuramente fare un salto sull’isola. A circa 250 metri a largo di Porto Covo emerge dalle acque un isolotto, l’Ilha do Pessegueiro, che ha ispirato cantaurori e poeti.
Un’isola veramente piccola se si pensa che misura appena 340 metri di lunghezza e 235 metri di larghezza. Un’isola fatta di dune e scisto e arenite sicuramente formatosi durante l’ultima era glaciale quando il mare scese di 120 metri rispetto al livello attuale.
  Sull’isola potrete ammirare i resti del forte voluto dal re Filipe I del Portogallo (che sarebbe Filipe II di Spagna) che aveva anche l’ambizione di voler far costruire un grandioso porto marittimo, progetto mai realizzato.
Sull’isola, oltre ai resti del forte, potrete ammirare i vari ritrovamenti archeologici dell’occupazione cartaginese del III secolo a.C. e dell’occupazione romana (epoca durante la quale l’isola fu un importante centro per la preparazione del pesce, per questo le grandi vasche ritrovate), si pensa che proprio dai romani derivi il suo nome “Pesseguiero” termine derivante dal latino “piscatorius” o “piscarium”. Le pesche quindi non c’entrano nulla.
Sull’isola sono stati trovati anche fossili di elefanti (antichi) datati con più di 30 mila anni. Inoltre, si narra che fu per molti anni rifugio di pirati. Oggi, i pirati non li troverete, ma potrete visitare le rovine del forte costruito nel XVII secolo, un forte gemello a quello di Porto Covo che aveva il compito di difendere la costa.
“Havia um pessegueiro na ilha Plantado por um Vizir de Odemira Que dizem que por amor se matou novo Aqui, no lugar de Porto Côvo”. Rui Veloso
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Per chi non avesse o non volesse prendere l’auto potrà viaggiare da Lisbona verso Porto Covo, Vila Nova de Milfontes e Zambujeira do Mar con gli autobus giornalieri della compagnia Rede Expresso.
Supponiamo che abbiate ancora una giornata a vostra disposizione, direi che allora vi conviene fare un salto anche a Sines terra natale di Vasco da Gama. Non lo sapevate?
SINES
Famosa sopratutto per il festival di musica del mondo che si organizza ogni estate ( Festival Músicas do Mundo) non tutti sanno però che Sines ha dato i natali al (forse) più famoso navigatore portoghese, Vasco da Gama.
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COSA VISITARE
Se dovessi stilare su due piedi una lista di luoghi imperdibili, inserirei sicuramente: il castello, la chiesa principale, le saline romane (nei pressi del castello) e il porto di pesca.
Se amate l’arte sacra, inoltre, vi informo che nei pressi della baia di Sines, più precisamente nel porto marittimo, potrete ammirare il tesoro della chiesa di Nossa Senhora das Salas (protrettrice dei pescatori). Si tratta di una serie di ex-voto ed offerte donate in nome di naufraghi e per prevenire incidenti in mare. Molto suggestivo. [Imperdibile il 14-15 agosto la processione in mare della statua della Santa.]
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Foto: sines.pt
La lista ovviamente non finisce qui. Continuerei con il Museu de Sines inserito nell’antico castello restaurato, la cui torre (Torre de Menagem) è la casa natale di Vasco da Gama integrata nel museo.
Un museo che vi sorprenderà per alcune sale multimediali dedicate alla biografia del famoso navigatore portoghese. L’emozione non è da poco durante la visita se si pensa che sono gli stessi corrioi e sale dove lui visse.
Non perdete il video di sette minuti che vi attende nell’ultima sala che simula una giornata della famiglia Gama nel XVI secolo. Poi non dite che non vi ho avvisato. Il museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 10-13 e dalle 14:30-18. Entrata gratuita.
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Sines potrà essersi imbruttita a causa della centrale elettrica sul suo lungomare ma di arte la sa lunga. Altro luogo imperdibile per i cultori dell’arte è il Centro de Artes de Sines. Lo spazio ospita un’impressionante biblioteca, un centro di esposizioni ed un auditorio. Il progetto è firmato dagli artisti Pedro Valdez Cardoso e Carlos No e si ispira al mare, alle scoperte, ai viaggi e alla storia del Portogallo.
Non è un vero e proprio luogo da visitare ma le vostre papille gustative apprezzeranno. Non perdete i vasquinhos nella Pastelaria Vela d’Ouro. Sono dolci tipici di Sines preparati con mandorle e uova naturalmente, come quasi tutti i dolci del Portogallo. Furono creati in omaggio al navigatore Vasco da Gama agli inizi degli anni 60 per opera dei fratelli Manuel e Fernando Figueiredo.
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Nel caso non lo abbiate già fatto, dopo aver fatto il pieno di calorie direi di smaltirle e salire in alto sulla collina che domina la città, per ammirare la fortezza medievale, castello di Sines, costruita nella prima metà del XV secolo. Secondo gli archeologi questa collina era occua sin dal Paleolitico ed oggi è uno dei migliori “miradouro” (belvedere) sulla baia.
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Sapevate che fu proprio il padre di Vasco da Gama, Estêvão da Gama, a lavorare in questa monumentale opera di costruzione? Ecco svelato il mistero del perché la casa del navigatore è inserita nella torre del castello.
Nella mia lista iniziale vi avevo consigliato la visita della chiesa di Sines, la chiesa di São Salvador. Si narra che fu qui che Vasco da Gama quando aveva 11 o 12 anni è stato inserito come membro dell’Ordine de Santiago.
Salutiamo Sines e risalendo verso Lisbona decidiamo di fare ancora una sosta, l’ultima di questo nostro fine settimana. Ci allontaniamo dalla costa per visitare Grândola, si esattamente la “Vila Morena” della canzone rivoluzionaria di Zeca Alfonso.
GrÂndola
Grândola, vila morena Terra da fraternidade O povo é quem mais ordena Dentro de ti, ó cidade!
Sicuramente avrete già sentito questa canzone, la canzone che diede avvio alla Rivoluzione dei Garofani, quella del 25 aprile del 1974. Non la conoscete? Eccovi serviti allora.
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Ammetto che non abbiamo avuto molto tempo per visitarla visto che è stata una tappa di pausa viaggio prima del rientro a Lisbona. Posso però consigliarvi, per cominciare, un’ottima trattoria (Tasquinha Zé de Moura che cucina solo carne ma per i non carnivori, come me, prepara un’omlette indimenticabile),
Dalla localizzazione privilegiata, nei pressi di Alcácer do Sal, Ferreira do Alentejo, Santiago do Cacém, l’oceano Atlântico e l’estuario do Sado con Setúbal, Grândola è una cittadina portoghese la cui presenza umana rimonta al mesolitico (età della pietra di mezzo. È il periodo intermedio dell’età della pietra [10.000 all’8000 a.C]).
Sono circa 40 i siti archeologici nella zona e quasi tutti sono datati dal Neolitico fino al periodo romano. Per maggiori informazioni, cliccare qui.
Due dei periodi storici che ridefinirono profondamente l’assetto della città furono sicuramente, nella seconda metà del XIX secolo: l’attività dell’industria miniera e l’estrazione del sughero. Per non parlare poi degli anni sessanta, quando Grândola era conosciuta per la sua cooperativa operaia, la “Sociedade Musical Fraternidade Operária Grandolense” che osteggiava il regime di Salazar.
La cittadina ricorda in molte delle sue pittoresche stradine la forza della musica rivoluzionaria. L’omaggio più evidente a Zeca Alfonso è sicuramente la facciata del cineteatro, centro inaugurato nel 1935.
Noi abbiamo avuto appena il tempo di fare un giro rapido nel centro della cittadina ma ci siamo ripromessi di dedicarle un intero fine settimana per scoprire anche la lagoa de Melides, la Necrópole das Casas Velhas, il Museu Mineiro do Lousal e molto altro ancora. Restate sintonizzati per le novità.
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  Se doveste visitarla in estate vi consiglio di non perdere le sue spiagge, sapevate che Grândola ha ben 45 chilometri di spiagge dalla sabbia chiara che partono da Troia e arrivano fino a Melides? Vi consiglio: Aberta Nova, Galé, Pego, Carvalhal, Comporta, Praia Atlântica (Soltroia), Melides, Tróia-Galé, Tróia – Bico das Lulas e Tróia Mar.
Siamo giunti al momento dei saluti. Spero che questi miei consigli per un fine settimana in Portogallo vi possano essere utili. Presto condividerò con voi nuove mete di questo splendido e poco conosciuto Paese. A presto.
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Portogallo, fine settimana tra Vila Nova de Milfontes, Porto Covo, Sines e Grândola Si ritorna in Costa Vicentina per un fine settimana all'insegna del relax, vista oceano e ottimo cibo.
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lillyslifestyle · 6 years ago
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Siamo giunti al racconto della nostra seconda tappa costiera alla scoperta del Mozambico, la perla dell’Africa come molti la definiscono. Oggi voglio parlarvi di Tofo, delle sue spiagge e del nostro indimenticabile incontro con lo squalo balena. Siete comodamente seduti?
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Facilmente raggiungibile da Maputo in auto (qualsiasi), circa 500km, Tofo fa parte della provincia di Inhambane. Lungo il litorale che passa da Quissico fino ad arrivare alla provincia di Sofala è una lunga lingua di sabbia fina, palme da cocco e un mare azzurrissimo. Non per nulla è su questo litorale che è stata aperta la Scuola Superiore di Hotelleria e Turismo.
Forse in Italia non è una meta molto conosciuta ma in Portogallo ad esempio è rimasta nella memoria comune grazie ad una telenovela che si chiamava «A Jóia de África».
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Durante il colonialismo questa piccola baia era frequentatissima dai coloni che vivevano a Inhambane, il capoluogo. Oggi, Tofo non ha perso la sua fama sopratutto per la vicinanza da Maputo (calcolate che lì le distanze sono diverse e per i mozambicani farsi 1000km di auto per un fine settimana è normale).
A differenza di Xai-Xai, le spiagge di Tofo sono molto ambite dai locali e dai sudafricani. Numerose sono le scuole di immersione, safari oceanici e attività varie proposte anche in periodi di bassa stagione.
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Noi siamo stati fortunati perché abbiamo scelto la seconda settimana di ottobre, proprio pochi giorni dopo la riapertura delle scuole e quindi di bagnanti sulle spiagge, solitamente affollatine, li potevamo contare sulle dita.
Vale sempre la nostra strategia, quella di trovare un alloggio lontano dagli hotel e dai bar notturni anche se non troppo per approfittare degli aperitivi. Durante le mie ricerche online mi sono subito innamorata delle cabine sulla spiaggia della Liquid Dive Adventures.
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Arriviamo verso ora di pranzo e dopo la registrazione e la presa di possesso del nostro alloggio da sogno, decidiamo di mangiare al ristorante interno l’Happi, un ristorante vegetariano da far invidia a molti chef stellati.
Alla Liquid il rispetto del corpo e della natura è la legge suprema e non lo si nota appena dal ricco menù vegetariano ma anche dal rispetto che hanno per la fauna e la flora marina. Fanno anche parte del PADI Green Star centre. Non sapete cosa sono?
I PADI Five Star Dive Center sono centri sub all’avanguardia che incoraggiano la responsabilità ambientale e forniscono una gamma completa di programmi educativi PADI. Questi centri promuovono attivamente i benefici della subacquea ricreativa dello snorkeling, dei viaggi subacquei e della protezione ambientale. Maggiori informazioni.
  Rifocillati andiamo alla scoperta della famosa spiaggia dal mare molto più calmo di quello di Xai-Xai. Dopo pochi minuti a piedi arriviamo dove c’è la più alta concentrazione di hotel e quindi incontriamo un gruppo di bagnanti, venditori di acqua di cocco ed altra merce e numerosi bambini in acqua che giocavano e noi li seguiamo subito.
Purtroppo verso le 16:30 comincia a far frescolino e decidiamo di tornare al nostro alloggio per una doccia rapida ed un cambio d’abito in vista di un aperitivo in spiaggia prima di cena. È l’orario giusto per incontrare i pescatori che tornano a casa dopo una proficua pesca.
Per il nostro primo aperitivo non potevamo che approfittare della vista della Liquid, un tavolo direttamente sulla spiaggia per sorseggiare un vino bianco sudafricano e la mia amata mandioca fritta.
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L’indomani sveglia presto per la colazione, dopo una bella nuotata nell’oceano, che diventa il nostro rituale mattutino e pomeridiano, decidiamo di andare ad Inhambane, il capoluogo della regione. Strada facendo facciamo una sosta al supermercato, al benzinaio e ad un negozio di sartoria locale dove vendono anche la mia amata capulana a prezzi accessibili. Non sono meravigliose? Ovviamente, non ho resistito e ne ho comprata una che adesso fa da copriletto in stanza.
INHAMBANE dove arrivò vasco da gama
Alloggiando a Tofo non potevano non organizzare una visita a Inhambane. Anche se è il nucleo urbano coloniale meglio conservato del Mozambico non è una città da visitare aspettandosi chiese, palazzi o luoghi d’interesse ma è una cittadina interessante per capire come queste zone lontane dalla capitale si sono evolute nel tempo. Questo però non toglie nulla al fascino della città se si pensa anche che fu qui che, secondo alcuni documenti storici. Vasco da Gama arrivò il 10 gennaio del 1498.
Lasciamo l’auto non distante dal molto dove partono i traghetti e le piccole barche stracolme di persone, Quello che notiamo subito sono i rosa fenicotteri che cercano cibo sul bagnasciuga.
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Un acquazzone ci sorprende mentre curiosiamo sul molo e parlottiamo con i pescatori che stanno abbassando la vela della loro dhow, la barca di legno tradizionale.
I goccioloni d’acqua si fanno più intensi ed abbiamo appena il tempo di entrare al volo nel bar ristorante del molo, proprio di fronte la biglietteria, prima della tempesta. Il bar ha un bel terrazzo coperto sulla laguna e noi ci accomodiamo per goderci la pioggia. Bisogna attendere e quindi chiediamo qualche stuzzichino per farci compagnia. Direi che la vista non era niente male.
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Intanto la pioggia cessa e noi possiamo continuare a curiosare senza meta tra le stradine ed i negozi della cittadina. Ad un certo punto sentiamo un gruppo di persone che cantano allegramente nella piazzetta vicino il molo
Curiosi come siamo ci avviciniamo e scopriamo essere un matrimonio. Abituati in Europa a lasciar spazio alla privacy di momenti familiari così intimi ci stupiamo quando la madrina della sposa ci invita a fotografarli e a star con loro in questo momento di gioia. Se fossimo rimasti ancora un po’ son sicura che ci avrebbero invitato alla festa, ma siam pur sempre europei, salutiamo, rinnoviamo gli auguri e ci allontaniamo discretamente.
Prima di lasciare Inhambane approfittiamo per prelevare altri contanti, esistono vari bancomat in città ed anche benzinai nel caso ne abbiate bisogno. Ritorniamo all’auto e torniamo tranquillamente a Tofo.
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COSA FARE A TOFO
Oramai avete capito che non siamo tipi da perder tempo stesi in spiaggia e quindi le nostre giornate a Tofo sono sempre state pienissime. Cosa abbiamo fatto?
OCEAN SAFARI
Una delle attività imperdibili a Tofo, anche se non farete immersioni, è un Ocean Safari. Il nome mi fa sempre un po’ sorridere perché penso ai safari (fotografici ovviamente) in gip nella savana, qui invece si fanno su un gommone a tutta velocità.
Prenotiamo un safari oceanico alla Liquid Dive Adventures. Appuntamento alle 10:30: rapido cambio d’abito, breve spiegazione sulla sicurezza e il rispetto della fauna marina e poi dritti in spiaggia.
Non aspettatevi il classico giro in barca da turista apatico ma una vera e propria avventura. Dovrete esser voi ad aiutare a portare l’imbarcazione nell’acqua, vi sederete sui laterali (non ci sono le sediole) e vi reggerete con corde e fasce per i piedi così da non esser catapultati fuori in mare.
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Il viaggio comincia tra spruzzi d’acqua ed onde ma siamo tranquilli visto che il nostro capitano naviga da quando aveva 12 anni ed ora i 30 li ha superati. È un mago a destreggiarsi tra le onde. Avvistiamo le nostre prime balene che riposano in superficie, c’era anche il cucciolo.
Il momento più emozionante? Vedere lo squalo balena che passa sotto la nostra imbarcazione. Si notavano perfettamente le sue macchie scure. È il momento di tuffarci e nuotare un po’ con lui senza disturbarlo e assolutamente senza toccarlo.
CURIOSARE NEL MERCATO
Tutti i giorni a Tofo esiste un piccolo mercato dove potrete trovare di tutti, dalla frutta al pesce, dalla capulana ai souvenir vari. I prezzi li ho trovati più cari di Maputo ma è stato bello trascorrere un’oretta a parlare con i venditori che sono sempre disponibili e pronti per una bella chiacchierata anche se non comprerete nulla.
Il mercato si trova a due passi dalla spiaggia e a pochi minuti a piedi da qualsiasi alloggio abbiate sulla Praia do Tofo.
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Prima di lasciarvi a sognare di organizzare anche voi questo viaggio, che vi consiglio vivamente, voglio scrivervi alcune informazione utili su un possibile pernottamento sulla spiaggia di Tofo.
DOVE DORMIRE
Non è da tutti poter dormire cullati dal suono dell’oceano. Svegliarsi la mattina, aprire le tende e trovarsi l’oceano Indiano che ci da il buongiorno e nemmeno è da tutti poter far colazione praticamente in spiaggia mentre osserviamo balene e delfini giocare tra le acque. Tutto questo e di più è possibile presso la Liquid Dive Family. 
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Il progetto della Liquid è nato dopo un viaggio per il mondo di una coppia di finlandesi simpaticissimi che arrivano alla Praia do Tofo. Si innamorano subito del luogo dopo aver visto le balene e decidono di trasferirsi ed aprire la Liquid Dive Adventures. Era il 2014.
La Liquid, oltre ad essere un paradiso per rilassarsi è il luogo ideale per chi, come noi, non ama vegetare sulla spiaggia ma ha sempre bisogno di fare attività. La Liquid è anche 5* PADI Dive Centre e quindi ideale per gli amanti delle immersioni o per chi volesse imparare, esistono corsi per prendere il brevetto.
Non dimentichiamoci che non è possibile in tutte le spiagge del mondo poter aver la fortuna di incontrare i “Big Stuff”: le megattere, le mante, gli squali balena, gli squali martello, le tartarughe ed i delfini. Cosa volete di più?
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DOVE MANGIARE A TOFO
Per chi mi legge già da un po’ sa benissimo che quando viaggio amo mangiare solo ed esclusivamente cibi e piatti locali, se la mia dieta in assenza di carne lo permette. Qui in Mozambico è il paradiso per il mio stomaco e le mie papille gustative per la quantità di verdure, frutta, frutti di mare, pesce e crostacei a prezzi economicissimi.
Detto questo, ecco la lista dei ristoranti dove abbiamo mangiato a Tofo.
HAPPI RESTAURANT presso la Liquid Dive Adventures. Ideale per chi, come me, non mangia carne e vuole fare una pausa dalle deliziose aragoste e crostacei che si possono gustare a pochi passi dalla spiaggia.
Praticamente sulla spiaggia dove servono la colazione, pranzi vegetariani appetitosi e gli aperitivi è un’idea che nasce da Kalle ed Emma. Il ristorante propone menù vegetariani utilizzando prodotti freschi locali. Maggiori informazioni. [Le foto in basso sono di proprietà del ristorante Happi].
A Tofo esistono numerosi ristoranti capanne dove si mangia benissimo e si spende pochissimo. Noi durante i nostri quattro giorni a Tofo abbiamo mangiato quasi sempre al Sombras Bar e al Branko’s. Unici ristoranti che non proponevano pizza, fushion e affini ma cucina locale.
SOMBRAS BAR credo sia dove abbiamo mangiato più spesso. Ottima l’aragosta ed il misto di mare. Il servizio è semplice, un po’ lento ma chi ha fretta in vacanza? La cuoca è sempre molto attenta anche al servizio in sala. Lo consiglio vivamente, sopratutto per le aragoste e il misto di mare. È stato simpatico anche vedere la partita di calcio Mozambico- Namibia con i locali. Purtroppo però perse (1-2) all’ultimo minuto di recupero.
BRANKO’S altro ristorante capanna che consiglio per l’offerta di cucina locale. Simpatico mangiare a tavola cucinando il cibo direttamente su una pietra rovente che arriva dalla cucina. Consiglio il curry di gamberi e le vongole giganti.
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APERITIVI A TOFO
Per l’aperitivo troviamo un bar con musica in terrazza appena l’ultimo giorno, solitamente approfittavamo dell’Happi vista oceano. Entriamo al GUJUS SUNSET BAR che ci avevano consigliato per avere una vista al tramonto molto romantica sulle palme.
Scopriamo poi esser anche un ristorante indiano ma noi abbiamo approfittato del terrazzo appena per l’aperitivo anche perché a differenza dei ristoranti vicino la spiaggia qui saremmo stati divorati dalle zanzare.
Abbiamo anche provato il DATHONGA ma dopo aver chiesto tre ordinazioni ed ogni volta ci veniva detto che non ne avevano (nemmeno un bicchiere di vino qualsiasi e la birra locale, mica abbiamo chiesto uno spritz), ce ne siamo andati. Consiglio però di visitare la loro galleria d’arte africana, molto interessante.
Il mio resoconto della seconda tappa di questo viaggio sulla costa mozambicana di conclude qui. Presto vi racconterò della terza tappa, Bilene e il suo lago. Restate sintonizzati.
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[Prossimamente]
BILENE
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lillyslifestyle · 6 years ago
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Chi sta organizzando un viaggio per visitare il Mozambico dovrà inevitabilmente passare per Maputo, la capitale. Durante le mie ricerche online, per la preparazione al viaggio, in quasi tutti gli articoli letti si diceva che “non vale la pena visitare la capitale”. Non posso che non approvare questa affermazione. Volete saperne di più? Continuate a leggere.
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Come vi dicevo non concordo sui commenti negativi rivolti a questa città. Credo sia abbastanza ovvio sostenere che non è una città monumentale, non è mica una città europea, ma questo non significa che non sia interessante visitarla. Basta avere l’animo curioso ed uscire un po’ dai classici percorsi.
Forse siamo stati avvantaggiati dalla lingua ma vi assicuro che Maputo è una città da vivere più che visitare. Detto questo credo sia d’obbligo da parte mia stilare una lista di luoghi d’interesse da visitare se arriverete a Maputo non solo per un transito aereo.
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COSA VISITARE
I luoghi d’interesse non sono molto distanti tra di loro. Qui di seguito potete visionare un possibile itinerario, quello che abbiamo seguito noi, per la visita della città.
Se non siete buoni camminatori potete avvalervi di taxi (questo il contatto di uno di fiducia, Signor Salvador +258 844751660) oppure di Tuk Tuk (questo il contatto del nostro autista, Ivan +258 845929283). Io però consiglio di camminare per poter ammirare e curiosare tra una meta e l’altra.
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MERCATO MUNICIPALE
Non potevo non cominciare la lista dei luoghi imperdibili di Maputo se non con il mercato. Si legge sulla facciata che è stato inaugurato nel 1901 (ma questa data rappresenta in realtà l’inizio della costruzione e non di apertura) e all’epoca si chiamava Mercado Vasco da Gama de Lourenço Marques. Resta comunque il più antico della capitale.
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I mercati per me sono fonti inesauribili di informazioni su un popolo. Il cibo racconta molto, basta saperlo ascoltare.
Siamo andati al mercato con un mio amico angolano che vive a Maputo da diversi anni. Abbiamo allegramente chiacchierato con le venditrici ed ovviamente fatto scorta di frutta secca per gli aperitivi e souvenir di viaggio, preferisco quelli appetitosi.
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Non perdete quest’occasione di scoprire il cibo locale, i venditori saranno lieti di farvi assaggiare di tutto. I prezzi sono bassissimi ma dovete saper contrattare visto che non sono esposti.
Quando uscirete non dimenticate di assaggiare le badja, frittelle di fagioli che friggono in pentole per strada. Sono deliziosi, ne avrei mangiate a quintali ed ovviamente accompagnate dai golosissimi caju.
DOVE: Avenida 25 de Setembro.
STAZIONE FERROVIARIA
La primitiva stazione era una costruzione in legno e zinco che fu inaugurata l’8 luglio del 1895. La stazione collegava Lourenço Marques (antico nome di Maputo) e Transvaal.
L’attuale stazione invece fu costruita tra il 1904 e 1910. L’inaugurazione fu celebrata il 19 marzo del 1910 ed oggi collega lo Swaziland (linea Goba), il Sudafrica (linea Ressano Garcia) e lo Zimbabué (linea Limpopo).
A differenza di quello che si dice in giro, Gustave Eiffel non c’entra nulla con questa stazione, la magnifica cupola che la sovrasta non è di sua opera (fonte ufficiale). Esistono documenti che comprovano la sua fabbricazione in Sudafrica e non in Inghilterra a causa della Prima Guerra Mondiale. Questo però non vuol dire che non valga la pena una visita anche se rapida.
Per conoscere meglio la storia di questa stazione vi consiglio, quando sarete lì, una visita al piccolo ma ricco museo dedicato alle ferrovie. Un museo giovanissimo inaugurato appena l’11 giugno del 2015.
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Eletta la 3ª stazione di bella del mondo dal Times, è sicuramente una perla architettonica nel caos dell’edilizia della capitale mozambicana.
DOVE: Praça dos Trabalhadores.
CASA DI FERRO
Una delle strutture più insolite che troverete a Maputo, la casa di ferro è un prefabbricato commissionato al Belgio dallo studio di Gustav Eiffel che doveva essere la casa del governatore mozambicano in Sudafrica.
La prima ubicazione della casa fu Avenida 5 de Outubro (attuale Josina) nel 1892. A causa del materiale usato e delle alte temperature, come potete immaginare, non fu mai utilizzata come dimora prevista. Fu poi smantellata nel 1972 e rimontata come edificio storico nei pressi del giardino botanico.
Nel 1974 è trasformata trasforma in museo dei servizi geografici e nel 2014 è ulteriormente restaurata ed oggi è la sede della Direzione Nazionale del Patrimonio Culturale. Visitabile gratuitamente con aria condizionata, non temete.
DOVE: Avenida Samora Machel.
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FIERA ARTIGIANATO, Fiori e GASTRONOMIA
La FEIMA, Feira de Artesanato, Flores e Gastronomia, è stata una delle nostre prime tappe. Arrivati alle 6:30 del mattino (con quasi 11 ore di volo senza dormire sulle spalle) dopo un check-in e una doccia rapida in hotel ci catapultiamo in strada. Per sgranchirci le gambe decidiamo di andare alla fiera a piedi dal nostro alloggio.
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Lo spazio, inaugurato nel 2010, è molto gradevole, un polmone verde e colorato nella grigia e caotica Maputo. Subito una spruzzata di colori con le magnifiche capuane ed i dipinti su stoffa che ondeggiano con la brezza marina.
  Dopo aver curiosato tra le varie bancarelle, così ci siam fatti anche un’idea dei prezzi che ci saranno utili per futuri acquisti, lo stomaco comincia a reclamare. Decidiamo di restare a pranzo in questo gradevole giardino e mangiamo da Mamma Mia.
Vi assicuro che non avevo letto il nome ma mi son fondata per i piatti tipicamente mozambicani che proponevano nel menù esposto. Lo sapete che mangio solo locale quando posso, tranne se si mangia solo carne che non fa parte della mia alimentazione.
DOVE: Avenida Martires da Machava.
NUCLEO DI ARTE
Il Núcleo de Arte è un’organizzazione culturale che ha lo scopo di promuovere e valorizzare le arti plastiche in Mozambico. Operativo sin dal 1921 è istallato in un’antica casa coloniale. Uno degli artisti più famosi che frequentava lo spazio era lo scultore Chissano, niente male non credete?
Oltre la galleria, che merita una visita, vi consiglio di uscire e circondare l’edificio per curiosare nel garage/giardino trasformato in uno spazio atelier comunitario per gli artisti locali.
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La domenica pomeriggio organizzano solitamente concerti di musica dal vivo nel patio. Noi ovviamente non ce lo siamo fatti scappare ed era anche la nostra ultima notte mozambicana.
DOVE: Rua de Argélia, 194.
  FONDAZIONE FERNANDO LEITE COUTO
L’ho scoperta per caso camminando, visto che era a due passi dalla nostra guesthouse. Siamo entrati per un aperitivo riposante dopo chilometri di marcia a piedi per la città.
Purtroppo non è molto pubblicizzata ed è per questo che non l’avevo trovata durante le mie ricerche online di preparazione al viaggio. Il bello dei viaggi comunque è anche questo, lasciarsi sorprendere dal luogo che visitiamo.
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La Fundação Fernando Leite Couto fu fondata dal mio scrittore mozambicano preferito Mia Couto, ovvero António Emílio Leite Couto, familiare di Fernando Leite Couto poeta, giornalista ed editore che contribuì notevolmente alla diffusione della letteratura mozambicana.
 Gostaria Que a minha vida fosse como uma casa: Janelas abertas aos sonhos Portas abertas aos outros.” FLC
Fernando Leite Couto si spense il 10 gennaio del 2013 presso Maputo, la famiglia decide di proseguire la sua opera di promozione di giovani talenti letterari e non solo ed è per questo che crea la fondazione.
Siamo stati veramente fortunati perché durante i nostri giorni a Maputo hanno inaugurato un’interessantissima mostra di maschere africane, create con rifiuti, dell’artista Mudungaze Dinguiraye. Quella sera ho anche avuto la piacevolissima sorpresa di incontrare Mia Couto.
DOVE: Avenida Kim Il Sung, 961.
MAFALALA
Premetto che di questo quartiere ve ne parlerò in maniera più approfondita con un articolo esclusivo, in quanto il progetto è troppo importante per riassumerlo in poche righe.
Mafalala è un centro di cultura e storia del Mozambico, fu in questo quartiere popolare che nacquero grandi nomi come alcuni presidenti Samora Machel e Joaquim Chissano, il calciatore Eusebio, musicisti ed altri artisti del calibro di Wazimbo e Tabasile. Per non parlare della rivoluzione per l’indipendenza nata proprio tra le quattro pareti di una casa di Mafalala.
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Durante il nostro tour guidato da Ivan (in italiano), presidente dell’IVERCA l’associazione che si sta battendo per cambiare le condizioni sociali di questo quartiere, abbiamo visitato una Maputo completamente diversa. Una passeggiata fuori dalle rotte turistiche per inoltrarci, anche se per poche ore, nella realtà quotidiana dei mozambicani.
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Con Ivan abbiamo scoperto molto del fermento culturale e politico del periodo pre e post indipendenza a seguito della rivoluzione dei garofani in Portogallo nel 1974.
Abbiamo visitato una scuola comunitaria nella quale l’associazione ha creato una biblioteca, corsi per imparare l’uso del computer ed ha anche istituito delle borse di studio per le bambine con la speranza di allontanarle dal mondo della prostituzione.
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Per concludere il tour, dopo una breve sosta alla sede centrale dell’associazione e un sopralluogo al futuro museo dedicato a Mafalala, quasi pronto, abbiamo assistito a sorpresa ad uno spettacolo di danza tradizionale Tufo.
Presto pubblicherò il video ma intanto vi lascio un piccolo frammento video e una foto con la Mama, cuore del gruppo femminile di danza di Mafalala.
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MERCATO DEL PESCE
Per mancanza di tempo non siamo riusciti a farci un salto ma non mancherà quando torneremo a Maputo in un futuro prossimo. Situato sulla panoramica Avenida da Marginal a pochi passi dal Clube Marítimo è ideale per una pausa pranzo.
Potrete comprare pesce e crostacei freschi e poi farveli cucinare nelle baracche al lato che vi grilleranno tutto per pochi euro, potrete poi stesso da loro comprare contorni e bibite per un pranzo di mare freschissimo.
DOVE: Avenida Marginal.
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Foto: jorgecoelhoferreira.com
DOVE E COSA MANGIARE
Dite la verità, con una lista così ricca intanto vi è venuta una gran fame? Eccoci arrivati al momento goloso dell’articolo, dove e cosa mangiare a Maputo.
PIATTI IMPERDIBILI
Sui piatti e le prelibatezze mozambicane dedicherò un articolo esclusivo, con tanto di ricette, ma intanto voglio consigliarvi alcuni piatti che abbiamo provato proprio nella capitale e che lungo la costa non abbiamo più trovato.
La MATAPA DI CARANGUEJO una salsa di foglie di mandioca con cocco e anacardi nella quale si cucina il granchio. Primo piatto mozambicano che ho provato ed amato al primo boccone. La MUCAPATA un piatto di riso, fagioli soroco e coco, la TIMBAWENE una fagiolata di gamberi con pomodori, Non vi so dire quale sia stato il più buono, sono tutti da provare.
I RISTORANTI
MAMMA MIA Uno dei ristoranti che troverete nel cuore centrale della FEIMA la fiera dell’artigianato, fiori e gastronomia di Maputo. È un ristorante dal nome e proprietario italiano ma oltre ai piatti italiani (non posso consigliarveli perché non li ho provati) propone un menù 100% locale.
FUNDAÇÃO FERNANDO LEITE COUTO Un ristorante dai sapori mozambicani fusi con i piatti portoghesi, è ideale per una cena speciale e romantica. Noi ci siam tornati più volte per l’aperitivo. Ha una lista interessante di vini sudafricani.
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NÚCLEO DE ARTE Non è un ristorante ma la domenica quando organizzano i concerti di musica dal vivo preparano un barbecue con ottimi ed economicissimi panini di carne alla brace. Io ho optato per dei rissois di camarão (panatine di gamberi) molto piccanti.
STREET FOOD Per strada troverete numerosi venditori di cibo. Vale sempre la legge dell’ “attenti allo stomaco debole”. L’igiene è sul limite. Io ho provato i Badja le polpettine di fagioli fritte fuori al mercato municipale. Ho notato molti venditori di chamuças (quei triangolini indiani farciti di carne, pesce o verdure molto speziati), rissois, uova sode e frutta secca che potranno esservi utili per dei pranzi fugaci mentre visitate la città.
DOVE DORMIRE
Sicuramente consiglio la Guesthouse Orquidea Spa & Restaurant. No, non è stato uno dei miei sponsor di viaggio ma quando trovo delle realtà locali che, pur presentandosi in forma modesta, riescono ad essere eccellenti ed offrire un servizio di ottima qualità non posso che consigliarle.
DOVE: Rua Kibiriti Diwane, 229. Se volete approfittare del 10% di sconto che offro ai miei lettori, prenotate cliccando qui.
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Siamo giunti alla conclusione di questo lungo articolo. Spero che tutte le informazioni vi siano utili, sono comunque a vostra disposizione nel caso vogliate chiarimenti o ulteriori informazioni. Potrete scrivermi nei commenti in basso.
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