Tumgik
#la natura del calcio a grandi livelli e' questa purtroppo
buscandoelparaiso · 1 year
Note
Non capisco perchè il video di Tonali che guarda San Siro ha un sacco di commenti del tipo "Ci manchi Sandro" "Torna Sandro" "Ti vogliamo tanto bene" però quando Gigio torna a giocare a San Siro con la Nazionale sono solo fischi e insulti.
i piu grandi misteri della fede, anon, sono:
Unità e Trinità di Dio
Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo
Il trattamento riservato a Gigione diverso da quello riservato a Sandrino nonostante abbiano fatto le stesse scelte di carriera palesemente guidate dalla stessa forza: il cash
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91esimominuto · 4 years
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La mediocrità di questa serie A
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La settima giornata appena conclusa, ci consegna alcune ( poche ) certezze da una parte e altre ( molte ) domande dall’altra.
Innanzitutto l’ennesima, seppur parziale, conferma che la sponda del naviglio a tinte rossonere potrà recitare un ruolo da protagonista per l’intero arco della stagione: la banda di Pioli infatti, seppur sulla carta un paio di gradini sotto altre compargini ben più accreditate, continua ad inanellare risultati positivi.Il pareggio interno col Verona, che a molti potrbbe apparire come una mezza sconfitta, certifica come questa banda di ragazzini guidata da un extraterrestre ultra trentenne riesce a raddrizzare parzialmente una gara nata sotto una cattiva stella che in altre stagioni avrebbe certamente portato ad una sconfitta con la inevitabile coda di polemiche.La squadra rossonera al contrario, seppur in svantaggio di due gol contro la miglior difesa del campionato ( e di questo va dato grande merito ad un allenatore ancora sottovalutato come Juric ) non si scompone minimamente continuando a produrre il proprio gioco e appoggiandosi completamente sulle spalle del suo totem, che alla soglia dei quarant’anni dimostra che a questi livelli può ancora essere un fattore assolutamente dominante nell’arco dei 90 minuti.L’unico limite semmai potrà essere rappresentato dalla tenuta alla lunga distanza sul doppio impegno settimanale considerando le poche alternative di cui dispone Pioli in alcuni reparti:se il tecnico di Parma sarà bravo a sfruttare al meglio ciò di cui dispone e se il fenomeno davanti continuerà su questi ritmi di rendimento, allora nulla sarà precluso alla compargine milanista.
Sull’altra sponda del naviglio, l’inter vive l’ennesima giornata del vorrei ma non posso conclusa con altri 2 punti regalati alla concorrenza: 1 vittoria da inizio ottobre, per di più su un campo non impossibile come Genova, 3 sole vittorie da inizio stagione, champions inclusa ,certificano come l’inter, nonostante il presunto ruolo di anti Juve ed una rosa sicuramente all’altezza di grandi traguardi( almeno a livello nazionale ) sia finita in una grossa bolla di equivoci tecnico tattici dalla quale l’attuale guida tecnica fatica ad uscire.
Il pareggio di Bergamo, seppur davanti ad una squadra che ormai non può più essere considerata provinciale di lusso ma bensì una grande squadra, lascia per l’ennesima volta la sensazione di avere buttato via due punti decisamente alla portata degli uomini di Conte. E proprio Conte ( mi spiace ripetermi ma sono i risultati a parlare ) è il primo a contribuire a questo inizio stagione discutibile se non fallimentare della beneamata. I tifosi interisti ( me per primo), hanno passto tutta la scorsa stagione a sentire le mille giustificazioni del tecnico sulla mancanza di alternative valide e sulla poca qulità presente in rosa in alcuni momenti della stagione: il risultato è quello che scendi in campo a Bergamo tenendo fuori, per scelta tecnica, tutti ( ad eccezione di Vidal e Darmian ) i nuovi acquisti rinnegando indirettamente tutta l’opera dell’ultimo mercato. Hakimi, l’unico attualmente in rosa a poterti dare il cambio di passo, confinato in panchina fino al minuto 83′. Perisic ( che resta comunque un’alternativa in più rispetto allo scorso anno ) riesce a godere di 9 minuti in più entrando al minuto 74. Ad Eriksen e Nainggolan nemmeno il lusso di 5 minuti e quando dopo 70 minuti decidi di togliere Vidal, lo fai per inserire Gagliardini, col chiaro messaggio di difendere il risultato e con la conseguenza di arretrare visibilmente il baricentro della squadra.
Dopo la pioggia di critiche sull’assetto difensivo piovute fino a pochi giorni fa, la partita di Bergamo porta sicuramente dei miglioramenti da questo punto di vista, se è vero che una squadra come l’Atalanta non tira praticamente mai in porta, ma di contro l’inter diventa quasi inesistente a livello offensivo: se togli Hakimi e non fai nemmeno entrare Eriksen e Nainggolan, il risultato che ottieni è quello di 90 minuti di lento palleggio e 2 conclusioni in porta di numero che per una squadra come l’inter e per un allenatore come mister 11 milioni non possono essere minimamente concepiti.
La verità,come ho già detto e come non mi stancherò mai di ripetere, è che alla base c’è un grosso equivoco di fondo: l’aver voluto portare avanti un matrimonio forzato unicamente da motivi di natura economica. Il progetto Inter nella testa di Antonio Conte è finito molto prima di Atalanta-Inter del primo agosto scorso e le sue dichiarazioni di fine partita ( esattamente come quelle post finale di Europa League ) sono le classiche di chi si sta levando i sassolini dalle scarpe prima di fare i bagagli.Dall’altra parte, il progetto Conte, nella testa della dirigenza nerazzurra finisce probabilmente proprio quel primo agosto a Bergamo dopo le esternazioni del tecnico a fine gara.In mezzo però si crea un problema chiamato ingaggio dal quale nessuna delle 2 parti vuole indietreggiare di un millimetro: da una parte una società che si rifiuta di pagare 22 milioni netti ( 45 lordi per le casse nerazzurre ) ad un tecnico da lasciare sul divano di casa considerando che stanno già pagando la vacanza di Spalletti, dall’altra un uomo che, come dimostra ampiamente la causa legale con il Chelsea, non prende minimamente in considerazione l’idea di rinunciare ad un singolo euro del suo stipendio.
Il risultato è quello che purtroppo noi tifosi interisti vediamo ogni domenica, con una infinita striscia di occasioni perse ed una squadra che probabilmente inizia a non andare più nella stessa direzione del suo comandante:non credo francamentei che i 4 milioni di tifosi interisti in Italia e la storia stessa di questa società meritino questi risultati figli di un ricatto economico da entrambe le parti.
Scendendo un pò più a Sud troviamo Roma Lazio e Napoli.
La squadra di Gattuso, al netto della debacle casalinga col Sassuolo dove comunque non meritava certamente la sconfitta, si dimostra secondo me come una delle più accreditate rivali al terzetto Milan Inter Juventus.
Innanzitutto per il fatto di avere una rosa sicuramente più competitiva di quanto gli si attribuisca: l’undici base è di assoluto livello e tra le prime alternative troviamo giocatori del livello di Meret, Maksimovic, Demme, Lobotka, Zielinsky e lo stesso Petagna che pur non essendo dei top player assoluti possono tranquillamente far rifiatare a turno i titolari senza farli troppo rimpiangere.
A questo aggiungo la presenza di un allentore come Gattuso, che nonostante da interista quale sono non possa ovviamente riscuotere le mie più totali simpatie, si sta dimostrando un tecnico di ottimo livello sia dal punto di vista della gestione del lato umano dei calciatori ma anche e soprattutto si sta dimostrando ancor di più ( cosa che secondo me aveva già fatto bene al MIlan ) estremamente pratico ed intelligente nel saper sfuttare al meglio l’organico di cui dispone.
Per qunto riguarda invece le due romane, ritengo potranno recitare, in maniera differente, un importante ruolo di incognite in questo campionato.
Da un lato la Lazio, con un centrocampo a mio avviso tra i migliori del campionato, estremamente pratica e cinica nello sviluppo delle partite ( smettiamola di pensare alla fortuna se risolvono le gare nei minuti finali ) e dall’altra la Roma, che gioca sicuramente un calcio più piacevole e offensivo, potranno recitare un ruolo ben superiore dalle semplici comparse all’interno di un campionato equilibratamente incerto come quello che stiamo vivendo: tutto dipenderà, come spesso accade dalle parti della capitale, dalla pressione che una piazza come Roma porterà sulle spalle delle 2 compargini, ma se riusciranno a gestirla nel migliore dei modi, allora anche le 2 romane potranno provare ad inserirsi nel caos di vertice.
Infine la Juventus. Una squadra probabilmente arrivata sul viale del tramonto di un ciclo che la vede dominare a livello nazionale da quasi un decennio, ma proprio per questo ancora più temibile.
Innanzitutto perchè per abitudine a certe situazioni è quella che sicuramente sa gestirle meglio e a sfruttarle a suo vantaggio e nonostante 9 anni di vittorie non sembra aver perso la fame di successo, grazie soprattutto alla professionalità dei suoi leader carismatici ( Ronaldo in primis ma come dimenticare i vari Buffon Bonucci e Chiellini).
In secondo perchè nonostante un allenatore totalmente esordiente che sta facendo pratica direttamente sul campo e una rosa fatta di alcuni errori di mercato abbastanza evidenti ( il centrocampo della Juve a mio avviso è inferiore a livello qualitativo ad almeno 3 o 4 squadre ) è comunque sempre attaccata alla vetta e possiamo scommettere che lo rimarrà fino alla fine.
In terzo perchè ha tra le sue fila un marziano che, ala soglia dei trentacinque anni,dimostra ancora oggi una voglia ed una fame di vittorie impossibile da trovare nel 95% dei giocatori mondiali: questo, aggiunto al suo talento e alla sua eccezuionale tenuta atletica, gli permettono ancora oggi di vincere le partite da solo.
L’unica incognita, allenatore a parte, che potrebbe avere la Juve è la sempre più complicata gestione del talento di Dybala:la volontà di preservare e sfruttare al meglio il grosso patrimonio di talento rappresentato dalla Joja, si scontrano infatti col fatto che in questo momento Pirlo gli preferisca, per tutta una serie di motivazioni, il meno talentuoso ma più utile alla squadra Morata.
A questo va aggiunto che per motivi di equilibrio, credo sarà raro vederli giocare insieme considerando anche i pesanti investimenti fatti dalla Juve per gli acquisti di Chiesa e Kulusevsky che dovranno inevitabilmente rappresentare il futuro, ma anche il presente, di questa squadra. Lo scorso anno Dybala passò l’estate con la valigia pronta salvo poi rimanere a Torino risultando determinante per la conquista dello scudetto bianconero: se ci riuscisse anche quest’anno allora la Juve sarà ancora una volta un gradino sopra le altre ma in caso contrario la vecchia Signora si troverebbe un problema interno di difficile risoluzione.
In conclusione siamo davanti ad uno dei campionati più incerti dell’ultimo decennio figlio soprattutto del livello al ribasso in cui continua a scendere la nostra serie A. Un campionato dove ancora oggi ad essere totalmente determinanti e decisivi sono giocatori ( Ronaldo, ibrahimovic ma anche gli stessi Dzeko Caputo e Quagliarella ) che al di là della classe immensa, hanno superato abbondantemente la soglia dei trent’anni.Giocatori che in altri campionati( la Premier soprattutto ma anche Bundesliga e in parte la Liga ) non avrebbero MAI la stessa incidenza che hanno da noi. E questo è il risultato di anni passati a investire spese folli per giocatori mediocri ma è anche il risultato di 9 anni di dominio bianconero che ha reso il campionato italiano sullo stesso livello di quello francese o scozzese: un campionato che ha perso interesse, e di conseguenza introiti, a livello mondiale e dove nessun grande giocatore nel pieno della sua carriera verrebbe a giocare.Da noi vengono semmai a svecchiare godendosi gli ultimi anni di carriera in un campionato dove ancora possono fare la differenza a differenza di altri dove chiuderebbero in calando la loro storia.
Quindi godiamoci il nostro umile e mediocre campionato anche considerato che probabilmente per ancora molti anni il livello resterà invariato: nonostante tutto è ancora una delle cose che riesce ad appasionarci.
Ruben1078
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