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#italiano shoegaze
halfaleague-onward · 5 months
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Musica do dia - 4 死んだ僕の彼女 / 彼女が冷たく笑ったら
Ainda na vibe do shoegaze, tem essa aqui que é de uma banda japonesa que eu descobri recentemente. Eu acabei encontrando essa por coincidência em um blog no wordpress de um cara italiano que legenda musicas de bandas japonesas de shoegaze, e fiquei completamente maluco da cabeça quando encontrei esse blog.
Foi MUITO legal no dia porque fazia um bom tempo que eu não me sentia tão empolgado pra procurar musica nova, por mais que seja algo que eu faça constantemente.
Enfim, bem midia essa!!
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tempi-dispari · 2 years
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Winter Dust, un disco catartico il loro ultimo
Intenso. Questo l’aggettivo che descrive al meglio l’ultimo lavoro dei Winter Dust, Uni-sono. In tutto, intenso, dalla musica ai testi, dal cantato alla dinamica strumentale. Per dare dei riferimenti stilistici potremmo indicare uno shoegaze immerso nell’hardcore punk. Il disco nella sua interezza è molto dinamico. Sono continui i cambi di tempo e atmosfere. Da cavalcate elettriche si passa a frangenti sereni, con suoni puliti. Sono solo attimi di tregua. Molto buona la produzione che riesce a tenere distinti i soni in ogni momento, soprattutto in quelli più concitati. L’intero lavoro riesce a tenere sempre viva una vena di inquietudine, di ‘nervosismo’. Finanche i momenti di calma non rilassano.
I testi, in italiano, perfettamente si adattano alla musica. Quest’ultima diventa umorale, come le parole. Sale e scende in continuazione come la narrazione impone. La capacità di scrivere ai Winter Dust non manca. Ottimamente riescono ad esprimere il sentire che da cui sono scaturiti i brani. Il genere non vuole troppi merletti, e non ce ne sono. Le canzoni, seppure ben strutturate, non hanno interludi che lasciano spazio ad a solo. Gli unici sprazzi strumentali sono quelli che servono al testo. Sono accenti sulle parole e per i concetti espressi. Questo è particolarmente evidente in Buio Presto, dove compare anche una voce femminile a fare da contrappunto. Molto buon il contrasto tra i due cantanti.
Voce femminile calma, voce maschile decisamente no. Durante l’ascolto si è travolti da un muro sonoro da cui fanno capolino melodie inattese, sprazzi luminosi in un contesto che ha ben poca luce. I tappeti di tastiera danno quella finestra necessaria per tirare il fiato. Una delle caratteristiche che meglio definisce la band è uno stile identificabile. Impossibile non riuscire a riconoscerli tra mille. Più che apprezzabile il lavoro della batteria. Spesso non è ritmica in maniera canonica quanto percussiva. Si ascolti Due novembre per avere un’idea precisa. La stessa canzone dà un ottimo spaccato sull’alternanza delle due voci e sulle atmosfere che queste dominano. Non è un disco per nulla immediato.
E i motivi sono diversi. Uno di questi è senza dubbio lo stile del cantano. Quello maschile è praticamente sempre urlato, pur mantenendo una parvenza di melodia. Ecco, se si volesse trovare non una pecca ma un appunto, potrebbe essere questo. Pur vero che questo stesso aspetto è forse il più caratterizzante della band. Resta il fatto che per interiorizzarlo servono tantissimi ascolti. Inizialmente può risultare esagerato, quasi fastidioso. Superato lo scoglio e contestualizzato rispetto ai testi, si capisce che le parole lo richiedono. Forse non in maniera così forsennata e insistente, ma lo richiedono. Sarebbe interessante vedere questi ragazzi dal vivo per avere idea della resistenza del cantante. Deve essere difficile tenere quello stile per un intero concerto.
In conclusione: come detto in apertura un disco intenso, che porta e scatena forti emozioni, quello dei Winter Dust. Non certo un lavoro per tutti. Né un cd da mettere come sottofondo per attività serene. Va benissimo e dà la giusta carica in allenamento, in un momento in cui si sente la necessità di sfogarsi. È, in ogni caso, uno spaccato dell’animo umano, della sua parte più sofferente. È la voce di quei momenti di disperazione dove non si sa dove sbattere la testa. È un disco catartico, se così vogliamo definirlo. In quanto tale non è solo intrattenimento. È molto molto di più.
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sayitaliano · 2 years
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ciao !! ho trovato la tua invitazione a parlare sul tag di languages e mi ha sembrato una buona idea (ho imparato l'italiano da piccollina, a la scuola primaria e dopo mai più, quindi posso vedere che mi é dimenticato troppo)
il mio grupo di musica preferito é diiv :-) mi piace tantissimo la loro combinazione di shoegaze e qualcosa vicina al grunge, molto cool. loro sono in tour in questo momento e mi dispiace però non vengono a la mia cittá
per ciò ch'io capisco, dovevo essercitare la naturalitá e lottare contra la interferenzia de l'espagnolo - tante grazie per il spazio !
Ciao! Grazie a te per aver accettato!! (Se devo essere sincera, il tuo italiano è comunque migliore del mio spagnolo, ahah!)
Non conosco i Diiv, ma rimedierò: da quello che mi dici, sono quasi certa che mi piaceranno molto! (Al posto di "molto" nella mia frase, se vuoi usare uno slang, puoi dire "un botto" = a thud/crash: sono quasi certa che mi piaceranno un botto!).
Hai ragione quando dici che il tuo problema è l'interferenza dello spagnolo: alla fine le nostre sono due lingue simili e ci sta che tu lo utilizzi come base per tradurre; molte parole in effetti sono uguali! Non preoccuparti comunque, hai scritto un testo con solo piccoli errori (dovuti proprio allo spagnolo), nulla di male! Ora ti spiego delle cose, poi non so se tu voglia ricominciare a studiare l'italiano o fermarti qui, ma magari può essere utile a chi l'italiano lo sta studiando e sta facendo i tuoi stessi errori, quindi grazie ancora per aver scritto!
(I'm now writing in English so that also others can read and understand. I believe that pointing out your writing mistakes and correcting you can be of help in understanding where and why you're wrong. It can be easier... that's why I try to explain everything - as a language learner myself, I'd find that very useful tbh, so I hope nobody is getting upset... remember that trying and making mistakes is the first and the easier way to become better in whatever we are doing or want to do):
. first thing, accents: in Italian, differently from Spanish, the accento acuto can be found more rarely, in words like perché, finché, trentatré, sé, né, ripeté, poté, viceré... (basically in the composed forms of "che" and "tre", in the 3rd singular person of the passato remoto of some verbs endingin -ere, and in some more rare words -read here). The others are all accenti gravi: è, città, però, cioè, civiltà, caffè, lassù...(same link)
. some simple and common translation's mistakes (that we would understand anyway, so it's fine): invitación -> invito ; piccoLina (one L); gruPPo (two P); eSercitare (one S); contrO (fixed word); interferencia -> interferenza; naturalidad -> naturalezza; español -> spagnolo; LO spazio ("spazio" starts with s+consonant so you use "lo" as an article)
. "sembrare" is an intransitive verb, so it needs the auxiliary essere (to be: "mi è sembrata una buona idea")
. differently from Spanish, we also have "preposizioni articolate" which means we connect the article and the preposition, so we have: "alla" (not "a la") and "dello" (not "de l'/lo"). These are quite complex to use anyway, so no worries. There's a post somewhere in the grammar masterpost if you want!
. "posso vedere che mi è dimenticato troppo" -> posso vedere che mi sono dimenticata molto/molte cose/tante cose (uso il femminile "dimenticata" perché l'hai usato in "piccolina"). There's a verbo essere conjugation concurrence's mistake (io sono, tu sei, egli/ella/lui/lei/esso/essa è...); the past participle "dimenticata" acts as an adjective so it needs to follow the subject's gender; a better adverb than "troppo" is "molto" or you can use it as an adjective and add "things" (=cose - everything is a "cosa" for us LOL too bad in school we were taught not to use that word anymore -- yeah my teacher was cruel and she caused me a lot of stress cause of that)
. "il mio gruppo di musica preferito è diiv" we'd say more commonly something like "il mio gruppo (musicale) preferito/la mia band preferita sono i Diiv" (I know the concurrence here is not right cause the subject is singular and the verb is plural BUT when you have a collective noun as "gruppo/band" = a bunch of people together, it works good, it's correct).
. qualcosa vicinO al grunge -> when "vicino" works as an adverb, it stays fixed at the masculine singular (I really need to write a post about this difference between adverbs and adjectives).
. però (che) non vengAno nella mia città -> the "che" actually can be left implied in this sentence, but it reminds you that you are introducing a sentence that would sound better with the subjunctive mood (vengano). Okay, we're losing the habit of using the subjunctive mood, but the real Italian language needs it (sorry - not saying this to you or foreigns but to protest with some fellow Italian native LOL). As for the preposizione articolata: it's not easy to always get when to use which, so no worries. I made a post with some rules btw, you can check it.
Buona giornata!!
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buonista · 6 years
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Blogstalgia
Nei primi anni 2000 abitavo a Bologna e cercavo di fare economia su tutto, per esempio rinunciando a Internet. Mi connettevo alla biblioteca di via Zamboni 25, per quanto possibile, e per il resto nel fine settimana andavo a trovare i miei genitori a Gabicce Mare, e lì potevo farlo senza limiti.
Questo mi dava modo di riflettere molto sulle cose che leggevo. Dopo l'11 settembre il mio interesse per le letture in rete ebbe un impennata, e in un bel giorno di ottobre scoprii anche il sito di Claudio Sabelli Fioretti – che conoscevo come l'ex direttore di Cuore – e che però era diverso da tutti gli altri siti.
Il suo sottotitolo era una domanda retorica: «Chi non ha un blog, oggigiorno?». Come dire: tutti ce l'hanno ormai, un blog. La caratteristica di questo blog era di presentarsi come una successione di articoli in ordine anticronologico, vale a dire, dal più nuovo al più vecchio.
In questo caso, gli articoli erano principalmente lettere al giornalista, da parte di nomi del tutto sconosciuti al pubblico – i quali però, essendo spesso ospitati sul blog, mi divennero in qualche modo familiari – e parlavano quasi unicamente di tutto il casino geopolitico in corso: Bush, Bin Laden, Berlusconi e D'Alema, i talebani, i no global, la Fallaci. Ogni tanto c'era un articolo scritto dallo stesso Sabelli.
E poi aveva aperto un altro blog, di tipo totalmente diverso e all'epoca per me molto esotico nonostante fosse bolognese, che si chiamava Polaroid: un blog alla radio. Cioè, non solo il blog era di per sé una cosa nuova. Questo era blog e programma radiofonico insieme, eravamo già al crossover dei media. E poi l'argomento: parlava di musica, la musica era la mia specialità e io mi vantavo di avere gusti oscuri e originali, però questi parlavano di artisti che erano più oscuri e originali dei miei. Il primo post è di martedì 13 novembre 2001, e faceva così: «Good evening ladies and gentlemen, si inaugura qui il blog di Polaroid, la trasmissione di Radio Città 103 in onda (forse) il venerdì alle venti sui 103.1 mhz di Bologna. Ebi + Ellegi selezioneranno per voi musiche, drinks e letture appropriate. Speriamo che vi piaccia. A presto». Ebi era Enzo e Ellegi era La Laura, una coppia che in seguito avrei conosciuto anche di persona.
Polaroid fu il primo in quella che scoprii essere una comunità che si riconosceva come tale, con i suoi leader, i lettori silenziosi, i membri storici, quelli ortodossi, i non ortodossi, i fiancheggiatori eccetera: era la comunità degli indieblogger, come si sarebbe definita in seguito.
E incredibilmente, Polaroid è regolarmente attivissimo ancora oggi, con lo stesso indirizzo addirittura (piattaforma blogspot), autore di un'impresa che fosse anche solo per la costanza – oltre che per il tempismo, la professionalità, l'indipendenza e la passione – credo sia unica al mondo.
Passò comunque parecchio tempo, da quelle prime esperienze di lettore, prima che decidessi a mia volta di aprire un blog. Eravamo all'inizio del 2003, avevo letto su l'Espressoun esaltante articolo intitolato Dieci cento mille blog che fotografava l'esplosione di questo fenomeno in Italia, anche grazie a una piattaforma gratuita e dutta italiana chiamata Splinder.
Così fu su Splinder che iniziai quell'avventura, e siccome le mie condizioni di utente del web non erano nel frattempo cambiate – mi connettevo solo nel fine settimana, e dunque potevo anche pubblicare solo nel fine settimana – decisi di chiamarmi ilblogdelladomenica. Misi un sottotitolo che voleva essere ironico: Contro Castaldo senza se e senza ma, scimmiottando lo slogan dominante in quel periodo contro le varie guerre e i vari terrorismi di turno, ma applicandolo alla musica. E scegliere come bersaglio il giornalista musicale di punta diRepubblica, Gino Castaldo appunto, mi sembrava perfetto per vari motivi: primo perché avere un “nemico” definiva immediatamente la mia identità di blogger e di opinionista, secondo perché indicava nella musica il mio argomento principale, terzo perché Repubblicaera il punto di riferimento indiscusso del popolo di sinistra, quindi criticandola da sinistra mi mettevo in una posizione da cui potevo sparare a zero praticamente contro tutto il panorama culturale italiano, e quarto perché Castaldo era famoso ma non troppo, quindi nessuno prima di me lo aveva onorato tanto da eleggerlo a simbolo di un sistema (per quanto da combattere). Decisi fin da subito che ilblogdelladomenica – abbreviato in bdd – sarebbe stato un opinionista polemico e iconoclasta, ma al tempo stesso “umano”, e (oggi lo riconosco) fin troppo emotivo e umorale. La polemica per me era per così dire un atto d'amore, come per quei personaggi dei film di Ettore Scola che si insultavano simpaticamente e creativamente per fare conversazione.
Naturalmente però, non tutti stavano al gioco, e con questo modo di fare ho finito per offendere un sacco di gente e purtroppo anche vari amici.
Amici che comunque all'epoca erano tanti, perché proprio nel 2003 – grazie a Splinder e forse grazie anche a quell'articolo dell'Espresso – furono in tanti ad aprire un blog contemporaneamente al mio, e tanti che avevano i miei stessi interessi e finemmo per costituire la comunità degli indieblogger. Di questi, Enzo e La Laura di Polaroid erano i veterani essendo attivi già da due anni che all'epoca era un'eternità.
Il più rispettato, e il più bravo a scrivere, era Leonardo, prevalentemente politico: nel 2001 aveva fatto la storia della blogosfera con la sua diretta dal G8 di Genova. È attivo ancora oggi allo stesso indirizzo, ma è più attivo su Il Post dove si raccolgono molti superstiti della primissima stagione (lo stesso direttore Luca Sofri, che sui blog era ed è Wittgenstein, e l'esperto di web Massimo Mantellini). Un vecchio post proprio di Leonardo, del 24 dicembre 2001, è una perfetta foto di famiglia della blogosfera di allora. C'era già anche Valido: uno che il suo primo sito l'aveva aperto il 9 settembre 1999, e non essendo ancora un blog ne aveva già anticipato alcune caratteristiche.
Più avanti Valido avrebbe lasciato il segno – ma nascondendo la sua vera identità – in avventure fortunatissime come quella de I 400 Calci (dove si firma Nanni Cobretti). Collaborava o collabora anche con Orrore a 33 Giri, un blog collettivo dedicato a stramberie musicali.
E Valido ha frequentato gli indieblogger: che pure erano, per così dire, una generazione successiva alla sua. Per molto tempo è stato anche autore ospite su Inkiostro.
Quest'ultimo fu uno dei primi indieblogger che notai, ed era uno dei più noti. Oggi è ancora online (a un altro indirizzo, perché Splinder non esiste più) ma non viene più aggiornato da anni. Il suo primo post è del 6 gennaio 2003. Anche lui si occupava di musica indie, anche con lui fummo amici per un po' ma poi abbiamo litigato malamente perché entrambi abbiamo un carattere apparentemente dolce ma anche permaloso e irritabile.
Anche Enrico Veronese, noto in rete come Enver, aveva un caratteraccio. Di lui colpiva il superattivismo entusiasta, sia come giornalista musicale che come opinionista di sinistra. Era famoso come rubrichista di Blow Up. Si è lanciato in tanti progetti, quasi sempre abbandonandoli a metà. Oggi è ancora su Twitter.
Credo che il primo a linkare il mio blog della domenica nel 2003, e quindi a farmi entrare nel giro, sia stato Batteria Ricaricabile, anche se nella prima fase aveva un altro nome che non ricordo più. Questo è stato attivo fino al 2013.
Tra quelli che seguivano la musica indie, ce n'erano due particolarmente brillanti e drittoni. Uno era Andrea Girolami, che veniva da Senigallia mi pare, e fu il primo blogger che avvicinai di persona: fu al famoso festival Frequenze Disturbate del 2003, lui aveva lanciato l'invito a farsi vedere, io mi feci vedere e attraverso lui feci amicizia con tutti gli altri. Il suo blog si chiamava Loser, poi ne aprì un altro – Nonsischerzapiu – oggi scrive su Twitter e chissà dove, ma mi pare non si occupi più di musica.
Un altro particolarmente brillante che era di Roma e il suo blog si chiamava shoegazer. Sempre su splinder. Conosceva un sacco di gente e aveva un sacco di progetti, alcuni non hanno funzionato molto. Uno è diventato la casa discografica 42 records, che ha lanciato I Cani di Niccolò Contessa e avuto così un ruolo di primo piano nella trasformazione dell'indie italiano (a tale proposito era stato intervistato nel 2017 su Pagina99) Oggi scrive ancora su Twitter.
Non ricordo quando iniziai a seguire Francesco Farabegoli, che si faceva chiamare Disappunto, ed è un altro che ha avuto tanti progetti diversi, e tardivamente – dal 2009 al 2017 – ha realizzato il blog musicale italiano più bello in assoluto. Si chiamava Bastonate, oggi si può ancora ricevere la sua newsletter, e leggerlo su Twitter.
Su Twitter è anche Michele Boroni, noto come Emmebi, che non era tanto interessato alla musica indie quanto alla cultura pop, e alla politica. Scriveva anche sul Foglio, quindi insomma già allora aveva un altro tipo di notorietà. Ma seguiva comunque lateralmente gli indieblogger. E il suo storico blog, attivo dal 2002 al 2014, è ancora online (anche nell'impaginazione tradizionale). Poi scrive di musica mainstrindie su rockol.
In generale è curioso osservare il diverso destino che si è avuto a seconda che la piattaforma fosse su splinder o su blogspot. Di chi era nella prima, oggi non rimane più niente: salvo nei rari casi di chi è migrato in tempo su un altro dominio, come nel caso di Pubblicodimerda, che degli indieblogger fu l'ideologo e il teorizzatore durante l'età dell'oro: che possiamo dire coincide con il suo periodo di attività, l'incredibile triennio 2003-2006. Fu lui fra l'altro a inventare un premio burla per gli indieblogger (gli Indieblog Awards) e a idolatrare il giornalista Fabio De Luca che a forza di essere chiamato in causa finì per entrare nella ballotta anche lui: e c'è ancora, su Tumblr che è la piattaforma di microblog che uso ancora anch'io.
Uno che stava un po' in disparte, e non ci siamo mai visti di persona, era Elrocco. Ancora attivo su blogspot dopo tutti questi anni.
Di quella blogballotta faceva parte anche Aurelio Pasini giornalista delMucchio, anche se non aveva un blog. La sua fidanzata sì, il blog era A visible Sign Of My Owne pubblicava soprattutto fotografie. All'epoca mi sembrava una cosa un po' superflua, poi sono arrivati i fotoblog e oggi è quello che facciamo tutti con Instagram. Era anche lei più avanti della sua epoca.
Luca Castelli invece era una vecchia firma di Rumore, aveva cominciato con il blog un po' più tardi degli altri: il suo era Ilpozzodicabal e lo è ancora.
Poi c'era Akille, un tipo di Roma molto flemmatico e simpatico che non ho mai saputo come facesse di cognome, quindi oggi che non è più online chissà che fine ha fatto. L'unico segno che ho ritrovato ora della sua esistenza è questa intervista del 2006.
Un po' più lontano dalle nostre frequentazioni era Ludik, storicamente uno dei primi blogger italiani in assoluto, che oggi è attivo più che altro su Twitter.
Lontano da noi era anche il vulcanico Zoro, che poi è diventato un personaggio televisivo e oggi conduce Propaganda Live su La7.
Io nell'epoca d'oro dei blog sono rimasto sempreIl Blog Della Domenica, fino al 2006 mi pare. Poi mi ero buttato sui social network dell'epoca e su Tumblr. Poi sono successe tante altre cose, ho avuto un altro blog che si chiamava Complotto e Mezzoe anche in quello ci ho messo tanto impegno, e sarà stato verso il 2009 e 2010. Dopo quello credo di avere perso traccia persino io di cosa scrivevo in giro. Per esempio nel 2014 avevo un blog che si chiamava La rassegna della domenica, era cominciato parlando di musica poi era finito per diventare una serie di racconti molto intimisti.
Qualche giorno fa, Polaroid ha rilanciato una riflessione di Matthew Perpetua, storico blog (o m-blog) americano, che ha scritto: «Le cose andavano molto meglio quando c'erano i blog». E nella sua ingenuità, questa lamentela mi ha colpito. Mi sono concesso di provare nostalgia, una sensazione che normalmente detesto, la trovo sempre insensata, il segno della senilità.
E adesso la provo anch'io, la nostalgia, o meglio la blogstalgia per quell'età dell'oro, per quei tre anni in cui è successo di tutto e i blog erano un'avanguardia di libertà espressiva e di sperimentazioni. Più di ogni altra cosa erano una comunità, per quanto deterritorializzata e instabile, ma proprio per questo magica e irripetibile.
Ma adesso cambiamo argomento, e parliamo della
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Presentazione
Questo blog nasce dal bisogno di dare voce a dei generi musicali poco diffusi in territorio italiano e non. La mancanza di fonti che, nel nostro paese, trattino seriamente questi argomenti è stata la scintilla che ci ha portato a fondare questa base di esplorazione della musica che nasce dal bisogno di esprimere la propria interiorità, di fondere sogni, speranze, visioni con la fredda realtà odierna, di mescolare utopie e disperazione. Tratteremo quindi generi derivati dal rock, (come il post-rock e lo stoner) e generi derivati dal metal (come il post-metal e l'avant-garde, in particolare dal black (atmospheric, depressive, suicidal) e fusioni tra essi (ad esempio il blackgaze che nasce dalla fusione tra shoegaze e black metal). Abbiamo deciso di lanciarci in un approccio sperimentale: non troverete recensioni, né tanto meno reviews di concerti, poiché preferiamo dare spazio a rubriche meno diffuse ma che speriamo possano sorprendervi.
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gazemoil · 6 years
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RECENSIONE: Be Forest - Knocturne (Wwnbb, 2019)
Con il terzo album, intitolato Knocturne, il trio pesarese Be Forest composto da Erica Terenzi, Costanza Delle Rose e Nicola Lampredi, si conferma un’eccellenza italiana a livello internazionale e lo fa rimanendo convinto del percorso ormai intrapreso da quasi dieci anni che, seppur con lentezza, ha dato i suoi frutti. In Knocturne il gruppo non ricerca scorciatoie o linguaggi comunicativi più convenienti e non si lascia trascinare in sospettate conversioni all’indie italiano, ma indisturbato e con purezza, continua a guardare l’orizzonte come ha sempre fatto, trovando le atmosfere oniriche dello shoegaze e l’inquietudine del post-punk, prediligendo, ancora una volta, la lingua inglese ed una narrazione fortemente concettuale. 
Con una certa drammaticità, l’album si presenta in un involucro di velluto nero che altro non è che la tenda di un sipario. Scostata, ad un certo punto, da due  bianche mani che spuntano da dietro, senza identità ma fortemente espressive, rivela un nero assoluto, dentro il quale viene inghiottita la luce del palcoscenico. Uno scenario surreale, fatto di contrasti, che spiega bene il contenuto musicale del disco ed in qualche modo anche l’intenzione degli artisti. La loro volontà di rimanere se stessi e mostrarsi, così per come sono, al pubblico, con una trasparenza tale da aprire un abisso scurissimo dal quale, però, emergono candidi, incontaminati e luminosi. 
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Il suono di Knocturne è mantenuto il più possibile analogico ed alla fine questo è un disco scarno e minimale, per quanto la produzione risulti stratificata e a lungo meditata. I Be Forest si fanno infatti affiancare da Steve Scanu con la produzione e da Josh Bonati con il mastering - non a caso quest’ultimo è stato a lavoro con Slowdive, Wild Nothing, Mac Demarco e Zola Jesus. Il risultato è fatto di penombre e di bui assoluti, in qualche modo confortanti, un abisso inspiegabile nel quale riesci a vedere la tua immagine proiettata e, quindi, a capire te stesso. Tra le varie tracce, i comuni denominatori sono innanzitutto l’approccio new wave, un pò post-punk ed un pò gotico, mischiato con il meno angusto shoegaze e le atmosfere traslucide dream pop. Poi si susseguono sussurri e chitarre imbevute nel riverbero, leggere, sfumate ed espanse nell’immateriale, a contrasto coi colpi di tamburo profondi ed importanti che scandiscono un tempo rallentato, quasi cristallizzato, e pongono grande enfasi sulle canzoni richiamando l’imponenza di inni di battaglie lontane: insomma, un album nel quale i confini musicali non sono ben chiari, ma che ripesca i suoni dagli abissi anni 80′ con maestria. Da un lato può risultare esageratamente omogeneo o forse sonnolento, ma dall’altro il percorso di Knocturne è di grande coerenza e intensità, direi addirittura che l’aspetto più sorprendente del disco è proprio la sua organicità, il suo saper scorrere fluido e senza pesantezze.
Nell’uniformità di quest’album bisogna lanciarsi, confondendo i limiti tra un brano ed un altro, immergersi e perdere la concezione del tempo. Tuttavia, al fine dell’orientamento, Knocturne è anche un progetto pensato astrattamente diviso in due atti: una scelta interessante che apre possibilità d’interpretazione. Si inizia proprio con la cinematica e strumentale Atto I, una sorta di ouverture tesa e magnifica dove si riesce a percepire il peso di un’evocazione antica, data dal suono di un corno in lontananza come una sorta di richiamo, di marcia spirituale sulla propria coscienza. Proseguendo l’ascolto ci si sente sempre più proiettati fuori, all’esterno, e con la più moderna Empty Space inizia ad aprirsi la riflessione, delicata ed ambigua, stendendo col suo finale un ponte per accedere alla successiva Gemini, una cavalcata incalzante ed ammaliante nell’ignoto. Sigfrido è la traccia più centrale dell’album, cinque minuti austeri di trance, sciolti nel lisergico canto e nella culla delle chitarre diffuse. “Give me a reason to stay / Here I am like a bolt trying to crash into the ground”. 
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A bussare ancora nella notte, continuando ad addentrarsi nell’oscurità, c’è Atto II, incredibilmente ipnotica e tribale come la sua controparte, e la romantica ma sinistra Bengala che segue una circolarità perfetta. “All of us are lost in this hell / But I sit in the hum of a new sun”. Tutto suona tremendamente tetro e seducente, un drappo di incubi e di introspezioni personali, storie nascoste come lo è il volto in copertina. Plumbei ma mai angoscianti, sfruttando l’ondata di ritorno dei protagonisti storici dell’epoca shoegaze e facendo perno sull’eleganza, i Be Forest sono un orgoglio italiano che non ha nulla da invidiare ai più rinomati protagonisti della scena internazionale. Pur calati nelle tenebre, il trio formato da Costanza, Erica e Nicola può scorgere un futuro luminoso. 
TRACCE MIGLIORI: Gemini; Sigfrido; Atto II; Bengala
TRACCE PEGGIORI: You, Nothing
CLICCA QUI PER LA VALUTAZIONE FINALE
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madeinpop · 6 years
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Made In PoP™ ǁ eventi Rock in Veneto dal 3 al 9 Gennaio 2019 ǁ stagione 16
Ciao Made-In-PoPpers, vi auguriamo solo il meglio per il 2019, rock'n'rooooooll. CHECcO & LoRIS «Sostenete la Musica, Andate ai Concerti» ► Made In PoP segnala ◄ Ω VENERDÌ 4 Gennaio 2019 Ω Cso DJANGO via D. Monterumici 11 TREVISO l'anno nuovo comincia con un bell'evento in quel di Treviso, PSYCHO WITCH Night giunto alla seconda edizione, dalle 20, puntualissimi, troverete i concerti di queste ottime band: ᴥ SUPERTEMPO college garage-rock (Ve) ᴥ DUVALIER desert blues (Vi) ᴥ TWO BIRDS ONE STONED garage/blues duo (Tv) ᴥ FREEZ psych/surf/garage (Vi) ci saranno le distro per RED EYES Dischi, È un Brutto Posto dove Vivere e altre, chiuderanno i djset di JULIE (Iguana Eventi) e il "nostro" CHECcO MERDeZ (Lamette Party/Three Blackbirds). https://www.facebook.com/events/119474369000556/ ► SETTIMANA ◄ ► GIOVEDÌ 3 Gennaio ᴥ HOCH HOLLE via S.Andrea PADERNO del Grappa (Tv) il preparazione dei Dischi Soviet Festival, suonerà VALENTE, il cui recente album è uscito per l'etichetta, rock wave. ᴥ DUMP galleria Bailo 7 TREVISO il ritorno sulla scena live dopo qualche anno dei KING SIZE quartetto indie'n'roll. ᴥ POMOPERO via Castelletto 84 BREGANZE (Vi) dal Cile via Londra arriva RIVERA progetto capitanato dal musicista e cineasta Inti Rowland, indie folk. ᴥ JACK the RIPPER via Nuova 9 RONCÀ (Vr) roots folk country con l' ARMATA BRANCALEONE e i loro strumenti autocostruiti. ᴥ EL CABALLITO via Pastrengo 17 BUSSOLENGO (Vr) trascinante sixties sound per il trio NEGRONI rock'n'roll. ► VENERDÌ 4 Gennaio ᴥ RICKY’s Pub via Commerciale 12 ABBAZIA PISANI di Villa del Conte (Pd) ultimo live in assoluto per gli hardglam BIG GUNS con il supporto dei Dr. FEELGOOD. ᴥ FREEZING ROCK piazza Borsa TREVISO dalle 16 all'aperto in centro rassegna band emergenti, oggi suoneranno SLANE (rock) ON THE MOON (indierock) SOME ARE ECHOES (postrock), NOISY SCHOOL, SGHEG e The Opposed Tv (rap). ᴥ ALTROQUANDO Osteria Musicale via Corniani 32 SANT'ALBERTO di Zero Branco (Tv) prima serata Underground Music & Live (cerca su FB) che ospiterà il super rock dei Mr.WHO?! e l'hard funk dei DIRTY MEAT CAGE. ᴥ HOCH HOLLE via S.Andrea PADERNO del Grappa (Tv) seconda serata di preparazione al Dischi Soviet Festival, ci saranno i postrock INFUSO e gli shoegazer HEAVEN or LAS VEGAS. ᴥ EDEN Cafè via XV Luglio TREVISO dal Cile via Londra arriva RIVERA progetto capitanato dal musicista e cineasta Inti Rowland, indie folk. ᴥ CLUB 27 via Romanina 29 CASTELFRANCO Veneto (Tv) siamo nella settimana delle celebrazioni del Duca Bianco, a celebrarlo il concerto di Claudio VALENTE che presenta il suo recente disco e djset tematico di Alex DEL DUCA. ᴥ ARGO 16 via delle Industrie 27 MARGHERA (Ve) TRIVEL organizza dalle 20 il release party per il secondo disco degli HOBOS metalcore, saranno della partita anche GRUUMO, BEELZEBEAT, MAAT MONS, OVERCHANGE e BORGONAUT. ᴥ GROOVE via Martiri Libertà 8 LUGO di Vicenza (Vi) ospite la super band The MAGNETICS (early jamaican ska) con Olly Riva (Shandon) e membri degli Shandon, KGman e della band di Nina Zilli. ᴥ COHEN Pub via Scarsellini 9 VERONA blues ragtime per MEEK HOKUM nuovo progetto solista si Michele BOMBATOMICA. ᴥ Bar the BROTHERS via Olimpia GREZZANA (Vr) l'anno live ricomincia con i divertenti NIU TENNICI e la loro jamaican music. ᴥ Colorificio KROEN via Pacinotti 19 Zai VERONA inizio anno con il botto, due band dal respiro lo-fi folk dreampop, da Vienna gli SLUFF (prima e unica data italiana) e da Manchester BLANKET FORT a seguire djset. ► SABATO 5 Gennaio ᴥ ALTROQUANDO Osteria Musicale via Corniani 32 SANT'ALBERTO di Zero Branco (Tv) serata THREE BLACKBIRDS che vedrà impegnati sul palco il cantautore folk PLAINN (già Margareth) e da Torino SATOYAMA (nujazz). ᴥ ORANGE Cafè via Bortoloni 1 PIOMBINO Dese (Pd) befana rock con The Fabulous COCAROUTE rock blues. ᴥ Osteria da TOCCHETTO via Risorgimento 27 MONTEBELLUNA (Tv) power blues con graffiante voce femminile per i ZEE ZEE QUEEN. ᴥ MATTOROSSO via Piave 108 MONTEBELLUNA (Tv) ospite la super band The MAGNETICS (early jamaican ska) con Olly Riva (Shandon) e membri degli Shandon, KGman e della band di Nina Zilli. ᴥ NASTY BOYS via Pellicciao 4 TREVISO si celebra l'anniversario della nascita del King Elvis, a celebrarlo la band ungherese ED PHILIPS & the Memphis Patrol. ᴥ Osteria al PLATANO via Calderba 6 PONTE di Piave (Tv) folk bucolico da osteria in compagnia de LA CANTINACCIA. ᴥ ANDA VENICE via Ortigara 10 MESTRE dalle 21 concerto acustico in questo nuovo spazio artistico all'interno di una struttura ricettiva come un ostello, suonerà la giove e brava cantautrice MARTÆ. ᴥ ARGO 16 via delle Industrie 27 MARGHERA (Ve) evento Voci dal Bunker musica arte e improvvisazione, si esibiranno Valerio LYSANDER canatutore italiano di base a Londra, Carolina CURY pop rock che risente delle origine brasiliane e RAREŞ, in più mostra del collettivo Bunker.   ᴥ CENTRO STABILE di CULTURA via Leogra 4 S.VITO di Leguzzano (Vi) in collaborazione con Ingrumà Festival i grandissimi CAMILLAS che sono in giro a presentare il loro nuovo album Discoteca Rock (Trovarobato), in apertura il cantautore lo-fi JESSE the FACCIO. ᴥ IL TRENTA feelgood bar via XXX Maggio 21 PESCHIERA del Garda (Vr) rock con spruzzate funk per The MATT PROJECT. ᴥ SOTTOSOPRA Pub via Roma 24 TREGNAGO (Vr) in attesa di pubblica il nuovo album, scaldano le polveri con i loro potenti live i DHARMA 108 (rock/postgrunge) guest Anna Giglielmini. ᴥ COHEN Pub via Scarsellini 9 VERONA stasera musica gipsy con il retrogusto francese con la band PASSEPARTOUT. ᴥ Colorificio KROEN via Pacinotti 19 Zai VERONA serata in collaborazione con Officina Fotonica in cui saliranno sul palco SALT (soft rock) I GIUGLIOLA (folk pop) PEPÉ Le PEW (instrum) TrNT (8bit) e BOFFER BINGS (boring punk) + djset. ► DOMENICA 6 Gennaio ᴥ PUNKY REGGAE Pub via Barbarigo 15 LIEDOLO di S.Zenone degli Ezzelini (Tv) dalle 16:00 Pan&Vin targato CORDIAL MASSACRE con i concerti per The MILD (grind/VE) EDDIE BUNKER (post-HC/VI) e dalla Francia EUX emopunk/screamo. ᴥ MORION Laboratorio Occupato salizada S.Francesco de la Vigna VENEZIA dalle 17:00 VII° compleanno del comitato No Grandi Navi, assemblea di comitato a seguire apertivo e pizze e la musica de LE STORIE STORTE ovvero le cantautrici Corinna e Giorgia. ᴥ Osteria AL CASTELLO via Rossi A. 15 CHIUPPANO (Vi) aperitivo in collaborazione di Rosa Parks APS con la presentazione del nuovo libro di Davide TOFFOLO (3ARM) dal titolo “Il Cammino della Cumbia” + djset a ritmo di cumbia dello stesso Toffolo. ᴥ AL VAPORE Music bar via Fratelli Bandiera 8 MARGHERA (Ve) per presentare il proprio nuovo album, sarà qui il cantautore vagabondo FABIO CAON & la sua band, pop-rock e temi sociali. ᴥ DUMP galleria Bailo 7 TREVISO dopocena con ospite la cantautrice ELZABETH WYLD indie folk da New York. ► LUNEDÌ 7 Gennaio ᴥ finita la festa, ahn?!?. ► MARTEDÌ 8 Gennaio ᴥ cercate di leggerli, quei libri che vi hanno regalato. ► MERCOLEDÌ 9 Gennaio ᴥ Osteria DA FILO Santa Croce calle Tentor 1539 VENEZIA ad orario aperitivo ci sarà il progetto FRANK SINUTRE rock-tronic da Mantova con strumenti autocostruiti. • https://telegram.me/madeinpop/ • https://www.facebook.com/Shyrec/ • 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danzameccanica · 3 years
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Una parte di me continua ancora ad avere una reazione di repulsione nei confronti dei Deafheaven. Sunbather era un disco che mi aveva in qualche modo disorientato ma anche se non riesco a dire che sia un capolavoro non riesco nemmeno a dire l’opposto. Quello che non mi è piaciuto sta negli album successivi. Ormai non riesco più a mandare giù quelle chitarre alternative-shoegaze; quelle sonorità alla Editors post 2007. Produzioni bellissime, cristalline, delay e chorus nella reinterpretazione contemporanea dello shoegaze rigorosamente mischiato col dream-pop. E se prima del 2010 mi meravigliava ascoltare gruppi come Alcest, Lantlôs, Les Descrets ecc. ora ci sono alcuni suoni che mi rimangono sul groppone. In particolare nei recenti Deafheaven odio ancora questo passare dalle parti più sognanti al canone blackmetal così, di netto, senza sfumature. Ammetto che ancora mi viene di prenderli a schiaffi quando vedo le loro foto promozionali pieni di odiosi sincretismi contemporanei (felpa dei behemoth, t-shirt di Morrissey o dei Portishead, giacca di lana, chiodo di pelle, parka, occhialini da hipster).
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Però quello che hanno fatto con Infinite Grain non è un salto di qualità ma sono finalmente a far quadrare un cerchio. Possiamo dire che hanno quasi fatto cadere totalmente la maschera del metal estremo per creare una configurazione ibrida fra alternative rock anni ’90 e le atmosfere dream-pop anni 80. Ci sono influenze che vanno dai Chameleons, ai The Wake agli Slint, ai Sunny Day Real Estate. Ma nelle ispirazioni contemporanee si possono carpire pure gli A Perfect Circle o i Nothing. “Great Mass of Color” è tanto perfetta quanto orecchiabile; si sente in fondo alle strofe che il batterista viene dal mondo hardcore perché sicuramente un batterista più rock classico non le chiuderebbe così. Fraseggi e assoli vengono direttamente dal mondo alternative rock anni ’90 mentre la classica accoppiata voce calda + chitarre da sogno attinge a piene mai dai Piano Magic o dai Porcupine Tree (”Lament for Wasps”). Other Language, per gli ascoltatori più vicini al mondo gothic metal italiano, richiamerà tanto i Klimt1918 quanto i Novembre, ma la scelta delle sonorità dei Deafheaven strizzerà l’occhio sempre più agli anni ’80. E poi, quell’ibrido che vira sulla musica estrema si rivela alla fine di giusto un paio di brani (”Mass of Color ad esempio ), aumentando piano piano gli overdrive; giuro che compaiono anche gli screaming ma sono lontani, dilatati, rarefatti… ed emergono in maniera naturale quando alla fine, il brano, si è completamente disvelato. “Mombasa” ha perfino un accenno di leggero synth moroderiano in sottofondo, bisogna andare a cercare sotto gli strati sonori, dove i Deafheaven hanno nascosto le loro foto del passato. Emergono ancora, per un’ultima volta le urla e la rabbia delle origini, ma ora questa feralità emerge in modo organico, alla fine del viaggio (stupendo il fraseggio di chitarra verso la fine, sopra i blast-beat), quando abbiamo smosso piano piano la sabbia intorno a noi, fino a farci cadere nel buco, scavato quasi a forza di carezze.
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joclaverie · 4 years
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Cirque D’Ess - Black Synthetic and Dense
Cirque D’Ess – Black Synthetic and Dense
Cirque D’Ess – Black Synthetic and DenseFecha de lanzamiento: 24 marzo 2021País: Italia La onírica intro de “Hole-Frog (post-edit)” abre el nuevo disco de Cirque D’Ess. Un arranque experimental donde pronto vemos los matices oscuros y rítmicos de este dúo italiano. “Creaky Leaves” mantiene ese atmosférico acercamiento al darkwave, shoegaze, ebm, techno y drone que tan bien conjuntan Cirque…
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tempi-dispari · 2 years
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Ultranoia, la buona partenza punk rock intrisa di Oi
Punk rock intriso di Oi. Questo il primo singolo degli Ultranoia, Senza fine, che anticipa il disco in uscita il 3 marzo. Diretto, senza orpelli. Una brano scaturito dalla inarrestabile voglia di comunicare, di condividere. E l’ascoltatore non può non immedesimarsi nel testo, in italiano. Il racconto è un punto di vista personale di una condizione comune.
Come scrive la stessa band:
‘Senza fine racconta di ansia, insicurezze e la paura di non essere mai abbastanza per affrontare qualcosa o qualcuno, svegliandosi senza sapere dove andare a sbattere il cranio ogni giorno e nonostante tutto riuscire sempre ad evadere cadendo in piedi’.
Superata l’introduzione che richiama i Blink182, seguita da un rallentamento quasi shoegaze, ci si cala in un’atmosfera degna di Shem69, Redskins, Oi Polloi e via citando.
Cori urlati, melodici, quasi inni da stadio accompagnano per la restante durata del brano. Non ci sono cali. Una volta entrato nel pieno la canzone non si arresta fino alla fine. Buon la produzione, corposa senza essere caotica. Manca del tutto la matrice hardcore che ha caratterizzato molte band del così detto street punk. Ma l’impatto è il medesimo. Un brano che certo sazierà gli amanti del genere e che potrebbe interessare chi invece non si è mai avvicinato a questo lido musicale. Aggressivo e sguaiato quanto basta ma non troppo per ‘spaventare’ chi non è abituato a questo tipo di sonorità. Come sempre un brano solo non offre la possibilità di poter dare un punto di vista sul disco di prossima uscita. Quello che si può dire è che il biglietto da visita degli Ultranoia ben presenta l’ambito in cui agiscono. Non è un brano da party sulla spiaggia quanto da festa della birra, da cantare a squarciagola tutti assieme. Un ottima prima prova. È da verificare se i nostri manterranno le premesse anche sulla lunga distanza.
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raclette-foce · 6 years
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Torso Virile Colossale
SAB 27.10; Studio FOCE | 21:30 — Ingresso CHF 15.- / LC, LCC CHF 12.- Evento sostenuto da Percento Culturale Migros Ticino
Torso Virile Colossale è un nuovo progetto musicale interamente dedicato al cinema Peplum italiano che si presenta dal vivo come un ensemble composto da alcuni dei nomi più prestigiosi della musica indipendente italiana. Ideato e fondato da Alessandro Grazian, già attivo musicalmente non solo come cantautore ma anche come strumentista e autore di colonne sonore, il progetto è un omaggio in musica alla grande stagione dei “sandaloni” che si traduce in composizioni strumentali che evocano il mondo di questi film attraverso alcune soluzioni armoniche e timbriche tipiche delle colonne sonore ma declinate tutte in un sapore diverso e più contemporaneo, creando volutamente dei cortocircuiti (in equilibrio tra la musica classica e il protometal, la psichedelia e lo shoegaze).
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Le composizioni originali a tratti irruenti e a tratti sognanti fanno da ideale commento sonoro contemporaneo alla grande stagione del cinema mitologico italiano: quello degli Ercole e dei Maciste, delle avventure degli Argonauti e dei Ciclopi. In occasione del concerto di sabato 27 ottobre la formazione dell’ensemble sarà al completo ovvero composta da 7 elementi: Alessandro Grazian (fondatore e compositore di Torso Virile Colossale) alla chitarra elettrica Mario Arcari (Fabrizio De André, Ivano Fossati) ai fiati Nicola Manzan (Bologna Violenta) al violino Francesco Chimenti (Sycamore Age) al violoncello Kole Laca (Il Teatro Degli Orrori) alle tastiere Emanuele Alosi (Stella Maris) alle percussioni Luciano Macchia (Ottavo Richter) al Trombone
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999binario1-blog · 6 years
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È un brutto posto dove vivere in collaborazione con 999
Presenta: È un Brutto Duo
21/04/2018 h 21.00
Circolo ARCI Binario 1
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BOLOGNA VIOLENTA (TV - Drunkcore Power Duo) Progetto nato nel 2005 da un’idea di Nicola Manzan, violinista, polistrumentista e produttore trevigiano. Ha lavorato in studio e dal vivo con artisti italiani ed internazionali, tra cui Jesu, Menace, Igorrr, Baustelle e Fast Animals and Slow Kids. Dalla fondazione del progetto ha pubblicato sotto questo pseudonimo cinque album, vari ep, split e remix. I suoi lavori sono caratterizzati da sonorità estreme, in cui le batterie elettroniche vengono arrangiate con chitarre grindcore e orchestre classiche. Le tematiche affrontate sono per lo più riferite ai drammi della vita, al forte contrasto tra l’essere umano e il mondo che lo circonda, ma soprattutto al diffcile rapporto tra gli esseri umani stessi. Nel 2015 il progetto è diventato un duo con l’ingresso in formazione di Alessandro Vagnoni come batterista dal vivo e polistrumentista in studio. Ha collaborato con band death metal quali Dark Lunacy, Resurrecturis, Infernal Poetryed è titolare del progetto BUSHI.
Cani Dei Portici (BO - Dogcore Power Duo) Esordiscono nel 2013 con Cave Canem, uscito per Toten Schwan Records / L’Odio Dischi / È un brutto posto dove vivere, che viene ristampato l’anno successivo. Abbaiano per tutta Italia con Bologna Violenta, Bachi Da Pietra, Giorgio Canali, Marnero, Zu, Ornaments, Storm{O}. Latrano al MEI e in svariati festival della penisola. Nel 2016 esce Due, per Dischi Bervisti / Toten Schwan Records / Vollmer Industries / Santa Valvola Records / È un brutto posto in cui vivere / L’Odio Dischi / Oh! Dear Records / Effetti Collaterali Records. Cani Dei Portici, decibel & hardcore canini, sono: Demetrio Sposato (batteria) e Claudio Adamo (chitarra e voce). Cave canem.
Nadsat (BO - Mathcore Power Duo) Duo Italiano sperimentale / Noise / Math con base nella Bassa Bolognese ritorna in veneto con le battute finali del "Cruderie Tour".
I Need a Plastic Face (TO - Eletric Organ Bass Duo) Band di Torino. Entro la fine del 2017 fondano uno studio nel seminterrato e comprano un organo elettrico - un Farfisa Matador - e iniziano a scrivere le canzoni che faranno il loro album di debutto "Knicks Knacks", che è stato registrato e mixato in 48 ore. L'influenza principale viene da The Velvet Underground in termini di coesistenza tra dissonanza e armonie pop; ma si può effettivamente trovare la rilevanza della musica elettronica, dello shoegaze e del noise rock. Sono disposti ad esprimere un'identità precisa, suggerita dallo spazio in cui si svolgono le prime prove, specialmente di notte.
Grafica a cura di Mattia Laureti
CIRCOLO ARCI BINARIO 1 | Piazzale Duca D'Aosta, Treviso *************************** Contributo responsabile di 5 € Ingresso riservato ai soci ARCI, con possibilità di tesseramento in serata *************************** Il circolo, situato di fianco alla Stazione Ferroviaria di Treviso è raggiungibile in treno, bici, a piedi (15 minuti a piedi dal centro) e in auto con possibilità di parcheggio nelle vie laterali adiacenti.
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blokmusik · 7 years
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Året der gik 2017
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Værsgo. Min personlige liste over de 25 bedste musikudgivelser fra 2017. Efterfølgende foreligger en liste over dem, der var tættest på at slippe gennem nåleøjet. Og sidst en række boblere, som alle er nævneværdige plader, jeg har nydt hver og en. Tillykke til Kendrick Lamar for førstepladsen med en plade, der kan betragtes lige så meget som lyden af overmenneskelige kræfter som tegn på mandens forsøg på at skabe et eftermæle, der vil runge langt ind i fremtidens musikhistorie. Ingen over og ingen ved siden af Comptons største nutidige superstjerne.
Top 25
25.
Jay-Z / 4.44
Manden er ikke blevet fattigere, men klogere er han til gengæld blevet. Og det tør siges også at kunne høres.
24.
Björk / Utopia
Hun har gjort lyden af fremtiden til sin spidskompetance, og Utopia er ingen undtagelse. Jeg føler mig underligt til mode i hendes diagnose af det moderne menneskes levevis, for jeg er selv en del den af selvsamme fragmentariske fremskrivning.
23.
Mount Eerie / A Crow Looked At Me
Døden har sjældent lydt så smertefuld, og samtidig så knugende ængstelig og vedkommende. Slutproduktet er et overmættet kreativitetsrum, der går så dybt i materien af hans egen personlige bearbejdning af konens død, at det næsten ikke er til at holde ud. Lyt til den, når du er i godt humør. Den har givet mig noget at tænke over blandt de følelser, jeg selv har gået rundt og tumlet med.
22.
Ariel Pink / Dedicated To Bobby Jameson
Han leverer som altid det ypperligste inden for det sidste nye i kategorien “rablende skørt”, men han er samtidig også eksponent for en helt genre inden for indie, der synes genovervejet og stadig fyldt med brilliantgode ideer.
21.
Fleet Foxes / Crack-Up
Pladen lod vente på sig. 6 år faktisk. De har dog aldrig lydt bedre og  Robin Pecknold har skabt lyriske gnister i numrenes væld af realiteter, der både vender indad, men også kalder på gåder om den store geografi, om end Fleet Foxes ikke er i stand til at svare på dem.
20.
St. Vincent / Masseduction
Vi har alle bizarre tanker rundt i de kringlede afkroge af vores hjerner. Men at Annie Clark aka St. Vincent skulle gå popvejen fuldt ud havde jeg ikke troet. Men hun formår stadig at bevare hendes kreative integritet. Og hendes overmusikalske supertalent er ikke til at tage fejl af.
19.
Julie Byrne / Not Even Happiness
Hun trækker vejret sagte. Ud kommer skønsang. Fingrene frembringer lidenskab. Og drømmeri. Som en anden Joni Mitchell. Der er noget med det blå.
18.
Various Artists / Mono No Aware
Det handler om at lukke øjnene. Suge fortællingerne til sig. På kornmarkerne, i lighterens skær. Uden skyggen af sang. Bare en, der taler. En du tror, du kender. Det handler om en ting. Bare at lytte.
17.
Franske Piger / EP
Så frygteligt patetisk, og alligevel så fandens velskabt et udtryk. Numrene kan både stå hver for sig og stadig være helt enestående. Men sammen står de funklende klart. Som en rød sodavand i solen med stik i nakken.
16.
Mac Demarco / This Old Dog
Den storrygende hyggeonkel Hr. Demarco (italiano eller hva?) kan stadig, selv når frekvensen blandt hans udgivelser er mange. Og kan det blive mere funky end “On The Level” - det er sgu noget af det bedste han har lavet.
15.
The xx / I See You
Udadvendtheden manifesteret i det næsten udelukkende elektroniske og mere kulørte sangtemaer klæder trioen, der i favnen hos mastermind og producer Jamie xx giver bandet en tiltrængt dialog mellem den introverte romantik og en opløftende optimisme.
14.
Yaeji / EP1 + EP2
Ud af det blå kommer Sydkoreansk-fødte Yaeji og stormer ind i min bevidsthed. Lige hvor jeg troede Jessy Lanza og Nite Jewel var de eneste kompetente inden for det elektroniske popfelt, så kommer hun og indtager det hele. Jeg er blevet smaskforelsket i hele herligheden.
13.
Kelela / Take Me Apart
Dirrende fremtids-R&B. Hun nærmer sig et område, der har mere tilfælles med musisk skønhed fra Mars end jordisk dårskab.
12.
Gents / About Time
Det var på tide ja! Hold da kæft de kan, de to drenge. Popmusik, der hviner, men samtidig er så fandens catchy. Jeg, ligesom mange andre, er endt med at falde for deres - vil nogen sige - billige tricks. Men det fungerer.
11.
SZA / CTRL
Måske det mest originale bud på en seriøs udfordrer til dronninger som Beyoncé, Rihanna eller Ciara. Og så er det hendes debut.  Intimitet og ærlighed kommer man langt med, hvor hun samtidig giver udtryk for, at hun er kvinde i fuld kontrol med sig selv.
10.
Charlotte Gainsbourg / Rest
Fusionen mellem produceren SebastiAn og det nærmeste, som det rødvinskonnoterede frankerrige kommer på en nutidig femme fetale ala Jane Birkin, er hendes egen datter, Charlotte Gainsbourg. Hun gav i slutningen af året 2017 en lille ekstra musikalsk gave under juletræet. Ved selv at have skrevet teksterne fylder hun pladen ud med hele følelsesregistret, vigtigst er sorgen efter hendes søsters pludselige død i 2013. Den kan høres og rammer mig på et ømt punkt. Hun hvisker dig i øret. Lister rundt i øregangene. Hun beviser på “Deadly Valentine”, “Songbird I A Cage”  og “Rest”, at hun er en ægte popkunstner med nærmest sakrale vidder i de 80er slibrige produceringer og de hjerteskærende tekster. Kontrasterne kan mærkes, hvilket også er det, der gør pladen særegen. Det er mesterligt, provokerende og bevægende på én og samme tid.
9.
Lowly / Heba
Du binder store vejrsystemer, sensitiv finmotorik og antropologiske undersøgelser af menneskers forskelligartede sind sammen. Så har du Heba.
8.
Thundercat / Drunk
Hvorfor ikke udøve den fine kunst i at mestre yachtrock og højere standarder inden for funk i en rus af al tænkelig eufori. Herren rører rundt og ud kommer Drunk. Nej, tordenkatten er ikke bare fuld i bogstavelig forstand. Men også i sit kunstneriske virke.
7.
LCD Soundsystem / American Dream
Kærlighed og død er bare nogle gode emner at behandle. Og de fungerer så sandelig i sammenhæng med James Murphy, der tydeligvis er blevet ældre, og har indset, at selv dansegulvet er et sted, hvor man kan tænke over dét mellem himmel og jord.
6.
Sampha / Process
Jo, han er nok morsdreng. Men han er også en fandens dygtig pianist, lyriker og vokalist. Velsagtens en alkymist i at skabe stemninger ved hjælp af de blot tre ting. Og fra elektronikken selvfølgelig også.
5.
Bisse / 19.6.87
Tak for den dato! En vekselvirkning mellem “mig” og “os”, der ikke er til at tage fejl af. Os så alligevel. Forvirret ? Lyt til pladen og forstå hvordan de mest personlige passager af ovenståendes eget liv harmonerer med større fortællinger om familiære bånd, barndom, bedrestillethed og kedsomhed, som de fleste vil kunne spejle sig i. Og jeg føler samtidig en genkendelse af mig selv, der i samspil med musikalsk overlegenhed gør oplevelsen til noget ganske særligt. Vedkommende og kærkomment.
4.
Slowdive / Slowdive
Engang lavede de Souvlaki. 24 år senere udkommer deres 4. plade. Og imponerende nok lyder de ikke en uge for gamle. Det lyder dugfriskt, selvom indholdet selvfølgelig trækker tråde tilbage til deres storhedstid i starten af 90erne. Og ærlig talt er det rørende, hvor godt de har formået at skabe noget, der er så originalt og på aller fornemmeste vis puster nyt liv i den ellers lidt hengemte genre, shoegaze. Som opblusning af en gammel forelskelse. Det føles herligt og giver masser af gåsehud og varme i disse kolde tider.
3. King Krule / The OOZ
Høj risiko for at få en verbal lussing og et råb med i købet! Han synger om den skinbarlige virkelighed og ikke om din lykkelige romance på en middelhavsø. Han er sgu træt af den forgyldte verden. Hør på tåbeligheden. Dine dårlige dage. Udstyret med elguitar, sin kælderdybe stemme, jazzede riffs på guitarstrengene og lidt rystelser i baggrund fra noget, der lyder som et orgel. Eller er det en saxofon? Han går rundt derude. På tage og regnfuld asfalt. Med en smøg. Bare ham. Værk af en mester? Eller mesteren af et værk? Begge ting gælder.
Hele pladen føles som en grim drøm. Et mareridt fremprovokeret af nummeret “Half Man Half Shark”, der fra den næsten jævnaldrende Archy Marshall aka King Krule, har brudt lydens hastighed og er drevet på himmelflugt på hans aktuelle andet studiealbum kaldet The OOZ. En kakofonisk uppercut, et røstende elektrificerende, underjordisk blues sammenkog, der i sig selv kommer nærmere blod og spyt, men samtidigt også lyder mere ekstravagant og salvende end han har begået før. En følelse jeg ikke synes at have oplevet siden Jenny Hvals Blood Bitch. Det opleves mere som en lind strøm af kærtegnende fuckfingre, uforløst begær eller som hymnisk snavs end gemen aske lige i fjæset.  
2.
The War On Drugs / A Deeper Understanding
Jeg har givet den fuld spade til den her plade, hver gang jeg har været ude at rulle. I bil som på cykel. Og det er Adam Granduciels fortjeneste, at pladen er en så gennemtænkt, og fremfor alt dybt original plade, der trods sine klare referencer er så lydmæssigt rig en oplevelse at lægge øre til. Om jeg er nået nærmere en dyb forståelse er jeg ikke sikker på, men med pladen på øredøvende høj volumen i et par hovedtelefoner nær dig er så absolut indlysende, at du ingenlunde må snyde dig selv for oplevelsen. Især ved højlys dag under bevægelse -  oplevelsen fungerer også fremragende i et tog.
1.
Kendrick Lamar / DAMN
King Lamar har overtaget herredømmet som enevældig hersker i kongeriget hip-hop.
I betragtning :
Hundred Waters / Communicating
At lytte til Hundred Waters igen føles som gensyns glæde, som at møde en gammel ven, jeg ikke har set i flere år, men stadig er lige så fortvivlet og fyldt med kærlighedskvaler som de altid har været. Denne autentistiske følelse af venskabelighed overfor dette bands atmosfære og lyd skaber nogle billeder oppe i mit hovede, der går tilbage til konkrete momenter i mit liv, jeg ved jeg ikke kommer til at opleve igen. Men i denne ærgrelse ligger også en optimisme og naiv tro på at jeg kan nærme mig sådanne tider igen.  
Numrene løfter et låg af for en ellers uforløst følelse af ikke at være til stede. Ikke at kunne kommunikere med sin omverden. At ens største barriere for at åbne munden overfor andre er en selv. Og det kan underligt nok være godt at blive påmindet om engang imellem.
John Maus / Screen Memories
Orkestrale, ornamentale, ekvilibristiske og eventyrlige billeder bliver skabt i denne troldmands altmodisch elektroniske verdensalt.
Father John Misty / Pure Comedy
Josh Tillmann er ikke færdig med at kommentere på de sociale, kulturelle og fremfor alt politiske realiteter pakket ind i kløgtige, sjove og underfundige tekster sammen med en hjertefuld og varm tone, der dog på Pure Comedy bliver flosset lidt i, hvorfor det er blevet et mere bragende musikalsk bekendskab end den forrige I Love You, Honeybear. De storladende temaer er der stadig. Og de skuffer ikke.  
Moses Sumney / Aromanticism
En plade til og han kan erobre det hele. En ung herre med en gudsbenovet stemme og med noget på hjerte. Det kan næsten ikke gå galt for hans fremtid!
Kamasi Washington / Harmony Of Difference EP
Jazzens næste saviour? Svaret virker lige til højrebenet. Jeg tror det sgu.
Mount Kimbie / Love That Survives
Hvem vælger at smække regnskovens kalimba og krautrock ala Vesttyskland fra slut-70erne sammen ? Britiske Mount Kimbie såmænd. Og gud hvor det klæder dem at skifte deres ellers så Jysk Sengetøjslager-komfortable lydbillede ud med noget helt andet, der i stedet for at blive ved i samme rille vælger at gå en ny vej og forsøger at pege fremad mod en verden af nye frugtbare genresammensmeltninger. Og lov mig lige at give “Blue Train Lines” med deres tro samarbejdspartner King Krule på vokal. De har aldrig lydt bedre sammen før!
Kelly Lee Owens / Kelly Lee Owens
Technoens ukronede dronning vil ikke nøjes med enten eller. Hun formår at balancere mellem elektronikkens kølige monotoni og bløde sexuelle undertoner, der især må tilskrives hendes underskønne vokal. Det er lyden af sfærisk klubtåge med hovedet vuggende fra side til side.
Toro Y Moi / Boo Boo
Melodisk og personligt, som man ikke har hørt Chazwick Bundick før. Måske ligefrem hans til dato bedste udgivelse, hvoraf “Girl Like You” må siges at være det mest formfuldendte stykke musik han har bedrevet.
Arca / Arca
Er kroppen bare et hylster, og kan dermed separeres fra den tænkende overdel? I en feministisk postmoderne verden, som Arca appelerer lidt henimod, virker spørgsmålet til at være stillet. Men du får ingen svar. Det skal du selv tænke dig til et rum, hvor deformitet og dekonstruerede tankeeksperimenter virker til at overvinde et hvert hjørne af din bevidsthed.
Boblere:
Vince Staples / Big Fish Theory
Ungdommeligt, men bestemt ikke skødesløs. Nærmere indsigtsfuldt i sin brutale sandfærdighed.
DJ Sports / Modern Species
Run The Jewels / Run The Jewels 3
Charli XCX / Pop 2
Bedst som man troede, at hun havde glemt, hvordan man sparker døren op ind til de mest extrentiske værelser på det verdensomspændende popkollegium, så havde man sgu taget fejl ! Er det ikke lyden af en lyserød slinky-lignende vanskabning, der går én i møde? Jo. Men tyggegummipop på kraftige ecstasypiller kan så åbenbart noget helt specielt. Jeg vil våge at påstå, at Charli XCX vil tages seriøst og ikke blot associeres som en efterligner eller en kedelig popkopi af de helt store stjerner. Hun stræber efter at være den vildeste udgave af sig selv. Og respekt for det. Det mest originale popmusik anno 2017 (der efter min vurdering burde kunne præstere en holdbarhedsdato, der rækker langt ind i 2018).
Four Tet / New Energy
Destroyer / Ken
Earthern Sea / An Act Of Love
Ibeyi / Ash
Cancer / Totem
Syd - Fin
Actress / AZD
Turbolens / Tro, Håb & Kærlighed
Alex Cameron / Forced Witness
Lyt til “Running Outta Luck” og du er helt med på, hvorfor han er med på denne liste. Hans cheasyness er jo ikke til at stå for !
Tyler, The Creator / Flower Boy
Perfume Genius / No Shape
Laurel Halo / Dust
Calvin Harris / Funk Wav Bounces Vol. 1
Drake / More Life
Sleep Party People / Lingering
Barselona / Drengepop
Spotify afslørede, at deres skræddersyede sommerhit “Barcelona” (stavet på korrekt) var mit mest lyttede nummer for hele året. Så det er ikke uden grund, at de - sammen med en række andre fine popsange - bliver nævnt på denne liste.
Stromzy / Gangs, Signs & Prayer
Marvelous Mosell / Mytisk, Magisk, Mageløs
Shabazz Palaces / Quazzarz 1 & 2
Migos / Culture
Ikke noget videre ukonventionelt album. De følger blot en tendens, som mange af de største Atlanta-rappere også har forfinet. Hit på hit i en lang smøre. Men som ingen andre mestrer de den indskrevne tradition af ad-libs på albummets samtlige 13 sange. Den første halvdel er decideret suveræn, Og pladens features virker alle velovervejede, især deres nu største hit “Bad & Boujee” med  Lil Uzi Vert med et par vers, der har høstet over en halv milliard visninger på Youtube. Mørbraden på Culture er til gengæld uden tvivl “T-shirt”. Og den tilhørende musikvideo, der er at finde på selvsamme føromtalte videodelings-medie.
Future Islands / The Far Field
Playboy Carti / Playboy Carti
Magnolia var årets banger til de fleste af mine happy-anthems i 2017. Hele pladen fungerer som sådan både til hverdag og til fest.
Homeshake / Fresh Air
Jens Lekman / Life Will See You Now
Nick Hakim / Green Twins
Priests / Nothing Feels Natural
Lorde / Melodrama
Fever Ray / Plunge
The National / Sleep Well Beast
Sjæl I Flammer / Cowboyperioden
Er det en joke, eller bare et forsøg på at lave noget, som ingen andre ville have lavet ? Jeg tror på det sidste, men måske også lidt på det første. Uanset hvad, så er de formidable til at bryde med genrekonventioner og fortjener utvivlsomt en endnu større succes i den nærmeste fremtid.
Sassy 009 / Do You Mind EP
Blaue Blume / Sobs
Nite Jewel / Real High
Alvvays / Antisocialities
Jay Som / Everybody Works
Kamaiyah / Before I Wake
Japanese Breakfast / Soft Sounds From Another Planet
Grizzly Bear / Painted Ruins
Dirty Projectors / Dirty Projectors
Af Jens Grelck, 2018
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Press
Rockit:
Stoner e post-rock legati in un nodo stretto, con un pizzico di shoegaze, sintetizzatori vagamente new wave: un viaggio che tocca vari aspetti e sfaccettature della musica rock, dai lati più dolci e nebulosi ai lati più aspri e roventi. Un lavoro mutevole, cangiante, ma in qualche modo fermo e massiccio, come la natura umana. Idee chiare, basi solide sulle quali costruire, dalle quali cominciare per andare "Kadìma", "Avanti".
Indiepercui:
Delay introspettivi in grado di mantenere una certa costanza di fondo nel ricreare in modo obbligato e rasente al suolo un costrutto emozionale che evapora pian piano e si lascia a suoni atmosferici in grado di far parlare di sé.
Tuttorock:
Ogni traccia brilla di luce propria, è enigmatica a modo suo, e riesce a diversificare il nucleo del sound modellandosi a seconda delle necessità.
Pugliamusic:
La loro è un’anima rock indipendente e alternativa a cui piace sperimentare e mettersi in gioco, hanno scelto testi in italiano ben studiati ad arte, veritieri e profondi, miscelandoli a un sound a tratti cattivo e grintoso.
System failure:
In alcuni passaggi di KADÌMA c’è un’intensità sonora imperiosa oltre che tagliente e sferzante. L’intento principale della musica e dei testi di Il giunto di Cardàno è scuotere l’ascoltatore con suggestioni spesso anche sinistre ed inquietanti. Molte volte i suoni che ascoltiamo sono davvero magnetici ed ipnotici e ci portano in una dimensione evocativa e surreale.
Heart of Glass:
Kadìma è un disco potente e piuttosto complesso nel suo insieme, capace di sprigionare le emozioni più primitive senza risultare lezioso o scontato, ed aprendo scenari musicali che non possono che suscitare curiosità. 
Visioni sonore: La miscellanea musicale è sembra un tutt’uno mente-mani-musica. La vocalità è tutto un altro mondo. Sperimentale anch’essa, precisa e non più vorticosa e disordinata I testi sono studiati, veritieri, mai scontati, con parole ricercate e profonde.
Hot music magazine:
Ne nasce da tutto ciò un disco personalissimo, oscuro, emozionante, un sali-scendi di emozioni che attingono dal post rock, all’alternative, alla psichedelia e a molto altro ancora. Nulla in questo album è banale e scontato, ma non si avverte la sensazione di trovarsi di fronte a un disco “forzato” o “artefatto”.
Brainstorming:
Kadìma è un album particolare con suoni psichedelici che rimandano alla confusione delle emozioni e della mente.

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altamontpt · 8 years
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Os Russian Circles honraram Lisboa com uma experiência imersiva dos translúcidos mares do post-rock da qual nunca queremos voltar à tona.
Nestes anos a escrever sobre música tive a sorte de descobrir, pelo meio em que ainda hoje escrevo isto, o meu parceiro profissional, o meu fotógrafo de serviço. Conhecemo-nos por intervenção do álcool na veia mais comunicadora do meu sistema, durante um concerto em que já éramos uma dupla sem ainda o sabermos. A partir daí tive sempre companhia para ver as bandas que nunca ninguém queria ver comigo e começámos aí a desbravar territórios musicais incertos. Mas ainda estávamos no início e faltava qualquer coisa: a promotora que mais nos realizava musicalmente ainda não nos acreditava (o suficiente) e mais, persistia em trazer os nossos grupos favoritos à cidade-mãe da mesma, a 3h30 de distância da nossa. Costumávamos sonhar, às vezes mais convictos, outras vezes mais consumidos pela distância: “Vamos formar a ‘nossa’ Amplificasom em Lisboa”. Mas a verdade é que, mesmo sendo do Porto, eles não se esquecem de Lisboa, e graças às suas convicções, continuam a alimentar este nicho que anseia, sempre de água na boca, pela próxima suculenta data.
Mas porquê a longa introdução? Porque agora o meu amigo fotógrafo está em Inglaterra, e porque depois de três ou quatro concertos de Russian Circles, ontem foi a primeira vez em que fui a escrever sobre eles. E eu tinha tanta coisa para dizer. 
Sexta-feira, dia 10 de Março, noite marcada e expectada até à sua concretização. A introduzir, a banda que tem acompanhado os Russian Circles nos seus últimos espectáculos: Cloakroom, também eles norte-americanos, também eles oriundos do espectro mais negro do rock, mas criados no fértil terreno do shoegaze e do pós-hardcore. Infelizmente, e sem querer tornar isto demasiado pessoal, fui assolada por uma enxaqueca nas horas prévias à do evento, o que me levou a ter de abdicar tanto dos Cloakroom, como da banda surpresa (que enquanto escrevia este texto descobri tratar-se de Putan Club, uma dupla italiano-francesa de avant-gard que me faz arrepender ainda mais de não ter tomado um Brufen antes de sair de casa) em prol de uma possibilidade de conseguir sobreviver durante a uma hora e meia de concerto de Russian Circles. Qual o meu espanto quando me apercebi que todos esses sentimentos e sensações – que me foram adjudicados durante esse mesmo concerto – prevaleciam sobre essa e sobre as outras dores. Uma espécie de cura efémera e inexplicável.
Os Russian Circles não são apenas um power trio, eles põem o power no trio, e vê-los ao vivo é uma experiência imersiva em que os instrumentos têm a capacidade de controlar o sistema motor dos mais sensíveis. Mas mais do que isso, em mim, os seus riffs impiedosos e as suas subversivas linhas de bateria têm a capacidade de se transformar em sensações de paz, ataraxia, ou talvez de uma espécie de felicidade mórbida. Do alinhamento, manifesto sempre com especial carinho as mais antigas, por isso destaco as arrebatadoras “Harper Lewis”, “Mladek”, “309” e “Youngblood” (única e melhor malha do encore), mas há muito mais sobre que dissertar aqui. A ocasião das suas visitas acaba por ser quase sempre a mesma, mas é a melhor de todas: um álbum novo. Este é o quinto e chama-se Guidance. Contou com um novo produtor, Kurt Ballou, que já colaborou com nomes como ISIS ou Doomriders, e que neste disco serviu talvez como guia espiritual de uma banda que já conta com 13 anos de vida neste universo do post-rock e que, ainda assim, nunca pára de se explorar. Desta vez, descartaram as colaborações com os amigos, e optaram por chamar Ballou, que habilmente os orientou neste processo de produzir o álbum mais fluido de todos. E cuja última faixa se chama “Lisboa”. Uma eterna metáfora para uma despedida. Mas é bom saber que não se esquecem de nós.
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Fotografia: Luís Flôres
Os Russian Circles honraram Lisboa com uma experiência imersiva dos translúcidos mares do post-rock da qual nunca queremos voltar à tona.
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madeinpop · 5 years
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Made In PoP™ ǁ eventi Rock in Veneto dal 2 all’ 8 Maggio 2019 ǁ stagione 16 ǁ
Ciao Made-In-PoPpers, anche questa settimana, non sappiamo come, abbiamo raccolto degli appuntamenti che si terranno in Veneto questa settimana, frequentateli. CHECcO & LoRIS «Sostenete la Musica, Andate ai Concerti» ► FESTIVAL ◄ ► MARGHERA STREET CULTURE Nuovo Parco CATENE via Trieste MARGHERA (Ve) festival di due giorni, 4 e 5 Maggio, dedicato alla cultura della strada come skate, bmx, breakdance, boxe, thai-boxe e musica live, tutto per migliorare la qualità di vita del quartiere. info e dettagli https://www.facebook.com/events/2071145013001572/ ► SEREN Beer Festival c/o Impianti Sportivi RASAI di Seren del Grappa (Bl) festa della birra artigianale dal 3 al 5 Maggio, ottime birre e musica live tutte le sere, https://www.serenbeerfestival.it/programma/ ► NASTY Rockabilly Weekend c/o NASTY BOYS Saloon via Pellicciaio 4 TREVISO edizione numero XIV del festival dedicato al rock'n'roll/rockabilly, al burlesque nel perfetto stile del saloon con band ed artisti da tutto il mondo, programma completo qui https://www.facebook.com/events/713671589018662/ ► ROVIGORACCONTA piazze Vittorio Emanuele II ROVIGO 3-5 Maggio in piazza e altre location (vedi sito web) VIª edizione del festival dei libri e della musica, grande protagonista live NADA Venerdì, per conoscere tutto il programma, consultare la pagina https://www.rovigoracconta.it/edizione-2019/ ► SETTIMANA ◄ ► GIOVEDÌ 2 Maggio Ϫ AL BUSCAGLIONE via Marsala 50 PADOVA nel suo giro di primavera fa tappa qui GUIDO CELLI il pugile-poeta-cantautore che presenta "Era solo un Ragazzo". Ϫ Teatro TORRESINO via del Torresino 2 PADOVA il Centro d'Arte ospita questa sera il grande JOE McPHEE in tour con l'amico Paal NILSSEN-LOVE avant-gard free jazz. Ϫ Osteria da TOCCHETTO via Risorgimento 27 MONTEBELLUNA (Tv) i ragazzi de La SOTTERRANEO organizzano una nuova rassegna dedicata alla scena locale, stasera tocca a I SOGNI di DICKENS indie/post/rock e i GINAH space/psych vincitori Arezzo Wave 2016. Ϫ HOCH HOLLE via S.Andrea PADERNO del Grappa (Tv) a presentare il suo progetto solista CORVO il giovane Alessandro Beghetto, in apertura il duo SBAZZEE. Ϫ The FACTORY via Garibaldi 37 CASTEL d'AZZANO (Vr) serata Stoner Mafia con ospiti i LITTLE VILLAINS band heavy rock nata da un'idea di Phil Animal Taylor defunto batterista dei Motörhead, con loro i locals I.A.N.T. punkrockers. Ϫ COHEN Pub via Scarsellini 9 VERONA il locale vi invita caldamente al concerto della bravissima RACHEL YAMAGATA in acustico, in apertura Harry KEYWORTH. ► VENERDÌ 3 Maggio Ϫ BISTROCK via Rometta 13/L San MARTINO di Lupari (Pd) scatenato rockabilly per il trio POSITIVA, in giro con a presentare il loro disco nuovo. Ϫ Circolo NADIR piazza Gasparotto 10 PADOVA Black Mamba party con il live degli ottimi GRAPPA psychedelia funk shoegaze e djset WET HOT ROOKIE. Ϫ PARCO della MUSICA via Venezia PADOVA da oggi a domenica va in scena il BIRRITALIA Festival con birre artigianali e truck food, ci saranno numerosi concerti in modalità buskers. Ϫ ROUTE 66 pub via Monte Ricco 44 ABANO Terme (Pd) serata poppunk con le giovani band FORGET-IT e CAPENORTH e tutta la loro frescehzza. Ϫ EDEN Cafè via XV Luglio TREVISO data casalinga per la versione duo dei NORMAN raffinato cantautorato pop. Ϫ La STAZIONETTA borgo Pieve 109 CASTELFRANCO Veneto (Tv) Sweet Noise ospita il concerto del duo ORANGO BLANCO chitarre acustiche e voci robotiche. Ϫ MATTOROSSO via Piave 108 MONTEBELLUNA (Tv) in concerto la giovane band trevigiana BENGALA FIRE alternative rock. Ϫ HOCH HOLLE via S.Andrea PADERNO del Grappa (Tv) da Miki arriva il folk da osteria dei MANODOPERA. Ϫ OLD SALOON Birreria via Feltrina 19 PEDEROBBA (Tv) serata Hard & Heavy con le band KI PROJECT death DOCTOR JESTER alt-metal e KROSS of KHAOSS sbrang'n'roll + djset MARIO TIO. Ϫ Centro Culturale CANDIANI piazzale Candiani MESTRE (Ve) ore 21 seconda serata della rassegna INDIE VOICES con una delle realtà più trasversali della scena underground italiana, LA RAPPRESENTANTE di LISTA duo pop metropolitano. Ϫ LIGHTHOUSE Pub via Noalese Sud 2 NOALE (Ve) dal Texas sarà qui DAN JOHNSON cantautore country che investirà il 20% dei ricavi del tour per un progetto di prevenzione dei suicidi. Ϫ ARGO16 via delle Industrie 27 parco tecnologico VEGA MARGHERA (Ve) evento "Canzoni per Piangere assieme" con presentazione disco "Motivo Privato" con live per i DENOISE, esposizione artistica per il Collettivo Bunker e djset. Ϫ NOVAK via Castellana 59f SCORZÈ (Ve) dalle 21 evento death/thrash metal con la data unica in Italia dei VOMITOR (Australia) e dei SLAUGHTER MESSIAH (Beglio) a supporto NECROMUTILATOR, MACRABO GENOCIDIO e ASKESIS. Ϫ MORION Laboratorio Occupato salizada S.Francesco de la Vigna VENEZIA il reggae dal bellunese per gli ottimi MACI's MOBILE a seguire djset Zion Cuts. Ϫ PORTO BURCI contrà dei Burci 27 VICENZA dalle 18:30 dalla Sicilia il duo MIRROR DRUMS (tammorre e chitarre) inoltre il poeta-cantautore GUIDO CELLI che presenta il suo "Era solo un Ragazzo". Ϫ VINILE Club via Capitano Alessio 94 ROSÀ (Vi) serata alternative rock con gli ottimi concerti dei GRAYSCALEYE duo noise-rock elettronico, in apertura gli eroi locali ACAJOU wave/stoner + CASTE djset. Ϫ RIVE Osteria Jazz via Rive 14 CARTIGLIANO (Vi) canzoni per cuori scalzi con ANTONIO PIGNATIELLO una chitarra, un'armonica, un contrabbasso e una voce nella notte. Ϫ Club IL GIARDINO via Cao di Prà 82 LUGAGNANO di Sona (Vr) a presentare il recente disco "A Ruota Libera" il rocker emiliano GRAZIANO ROMANI e la sua band. Ϫ MUSICA ATTIVA il programma radio che promuove la musica indipendente veneta dalle 21 alle 23 ogni quindici giorni ormai da molti anni, con intensità, in studio per l'intervista i PICCOLO DIGITALE MONDO ANTICO, per ascoltare la diretta o 94 MHz o in streaming http://www.radiogammacinque.it/ ► SABATO 4 Maggio Ϫ RUVIDO Barber Rock Club viale Arcella 3e PADOVA dalle 20:30 torna la live music in barberia con il chitarrista cantante MIKE COACCI in trio. Ϫ GEKYGIO via Alberese TREMIGNON di Piazzola di Brenta (Pd) duo italiano di base a Berlino, sarà qui CABOOSE blues sciamanico. Ϫ BAHNOHF Live via Sant'Antonio 34 MONTAGNANA (Pd) volge al termine la stagione dei volumi esagerati, parteciperanno al grande evento HARAM (sludge/noise/To) PESTE (powerviolence/To) The SILENCE BETWEEN US (melodic deathcore/Ve) e i locals LORØ noise/post/math. Ϫ GRIND HOUSE via Longhin 37 PADOVA Metal Night volume 5 con le band CRAVEN heavy thrash e UNHUMAN INSURRECTION metal + djset MARIO TIO. Ϫ RICKY’s Pub via Commerciale 12 ABBAZIA PISANI di Villa del Conte (Pd) Fabietto e i suoi SHAMAN's BLUES saranno qui con il loro seventies rock-blues. Ϫ ALTROQUANDO Osteria Musicale via Corniani 32 SANT'ALBERTO di Zero Branco (Tv) GO DOWN Records ospita due band polacche, ovvero IGNU e STRANGE CLOUDS, dedite a sonorità heavy blues psych, in apertura gli ottimi locals GRAPPA psychedelia funk. Ϫ ARGO16 via delle Industrie 27 parco tecnologico VEGA MARGHERA (Ve) evento Pulse che ospita il future roots di CLAP! CLAP! nuovo progetto per Cristiano Crisci (già Digi G'Alessio), sarà della partita anche GO DUGONG (42Records). Ϫ REVOLVER Club via JF Kennedy 39 San DONÀ di Piave (Ve) ore 20 passaggio in Italia dei dominatori mondiali della scena aliencore, gli americani RINGS of SATURN, con loro anche NEKROGOBLIKON (Us) MENTAL CRUELTY (Ger) LEFT to the WOLVES (Us) e HARBINGER (Uk). Ϫ Osteria AL CASTELLO via Rossi A. 15 CHIUPPANO (Vi) dalle 20:30 in collaborazione con VELTE Crew e Fuzzy Cluster Records data unica, con presentazione inediti, per I MELT vere e proprie glorie locali della scena alternative, con loro i romani LAGS a presentare il nuovo disco. Ϫ Bar San GIORGIO via Marconi 4 COSTABISSARA (Vi) due band impegnate qui, si parte con i roots folk/blues DEBOJO, si continua con l'energia pop/rock alternative delle ragazze BLUE RIMMEL. Ϫ La MENEGHINA contrà Cavour 18 VICENZA per la rassegna Hello Folks sarà ospite The BLUES AGAINST YOUTH one/man/band gritty blues da Roma. Ϫ BOCCIODROMO via A.Rossi 198 VICENZA selezioni di birre artigianali e la musica live dei BIOPSY Blues BOTIQUE e i LA SCIMMIA alternative rock SISMA mvmnt. Ϫ CENTRO STABILE di CULTURA via Leogra 4 S.VITO di Leguzzano (Vi) per la rassegna TTT togliere-togliere-togliere ospiti due leggende dall'estremo oriente Sainkho NAMTCHYLAK (Mongolia) e Kazuhisa UCHIHASHI (Jappone) inclassificabili e uniche. Ϫ PORTO BURCI contrà dei Burci 27 VICENZA festa di celebrazione per trent'anni di festival rock nella provincia di Vicenza, organizzato dal Coordinamento Feste Rock, volantini, programmi, foto e tanta tanta musica. Ϫ Bar ASTRA contrà Barche 14 VICENZA dalle 19, all'interno della rassegna VicenzaJazz, presentazione secondo disco per Herman MEDRANO e KALIBRO dal titolo "Simizi". Ϫ Circolo MESA via L.Da Vinci 50 ALTE di Montecchio Maggiore (Vi) dopo il periodo di ponti ci vuole una serata con fiumi di birra e del sano blues con LOS TRANQUILLOS Blues Ensemble. Ϫ Csa ARCADIA via Lago di Tovel 18 SCHIO (Vi) festa studentesca con l'esibizioni dei MONTEZUMA's REVENGE, ZERO NOISE e i rapper MARTE e SHO DR. Ϫ IL BRUCO Circolo Operaio via Cristoforo 69 MAGRÈ di Schio (Vi) SONFINAMENTI pittura, poesia e musica con gli artisti Luca REGHELLIN, Claudia ZIRONI, Silvia SECCO e Martina DALLA STELLA. Ϫ MAZZINI Cafè Winebar piazza Mazzini TRISSINO (Vi) live acustico per i ROLLING CARPETS alternative rock. Ϫ The FACTORY via Garibaldi 37 CASTEL d'AZZANO (Vr) serata metal con ospiti i piemontesi ENISUM black metal, a supporto DARKEND, i DUR dal Belgio DRAWN INTO DESCENT. Ϫ JACK the RIPPER via Nuova 9 RONCÀ (Vr) serata organizzata dallo studio LOVINK Art Tattoo con live per KIOWA e BROTHERS of NO ONE + djset Mirkobeat e Germano beat Italiano. Ϫ Club IL GIARDINO via Cao di Prà 82 LUGAGNANO di Sona (Vr) per la rassegna VeronaProg in arrivo da Salisburgo i BLANK MANUSKRIPT, a supporto i locals MARYGOLD. Ϫ Festa del DONATORE Palazzo MAGGI via Sterzi NOGARA (Vr) in occasione della festa dell'AVIS ci sarà il live per The LEGENDARY KID COMBO eroi locali cock-a-billy. Ϫ Colorificio KROEN via Paccinotti 19 ZAI VERONA serata in collaborazione con Officina Fotonica per presentare l'estate a Forte San Briccio, ci sarà il live dei bravissimi A/LPACA garage/psych caleidoscopico a là King Gizzard + djset. ► DOMENICA 5 Maggio Ϫ PUNKY REGGAE Pub via Barbarigo 15 LIEDOLO di S.Zenone degli Ezzelini (Tv) dalle 16:00 l'aperitivo l'organizzano quelli di CORDIAL MASSACRE con ben tre band DAMN CITY (Bolo) CONFINE (Ve/Pd) e The SILENCE BETWEEN US (Ve) e il djset delle SCARLET BRIDAGE. Ϫ OLD SALOON Birreria via Feltrina 19 PEDEROBBA (Tv) dalle 17 saranno qui gli AERODYNE heavy metal da Goteborg/Svezia in apertura band locali da confermare. Ϫ CA'SAN BARTO via Boscalto 50 RESANA (Tv) dalle 17 terzo evento KICK The WEEK con i concerti dei FORKLITF ELEVATOR metal groovoso e degli HITS4HEAD nu metal farcito di elettronica. Ϫ IL CHIOSCO via Ariosto 10 PADOVA riparte la stagione all'aria aperta, mercatino vintage dalle 10 del mattino, mostra fotografica e alle 18 live acustico dei giovani JOE D.PALMA indie cantautorale. Ϫ ImBARazzo via Villabozza 24 TAVO di Vigodarzere (PD) aperitivo acustico in compagnia dell'alternative rock degli ZAGREB a seguire djset Bissa. Ϫ RICKY’s Pub via Commerciale 12 ABBAZIA PISANI di Villa del Conte (Pd) dalle 18:30 ultimo LET THERE BE ART con expo del giovanissimo GIOVANNI, largo ai giovani artisti, al djset Fabietto Shamano. Ϫ Osteria da TOCCHETTO via Risorgimento 27 MONTEBELLUNA (Tv) la Bassano Hardcore vi aspetta in aperitivo con la performance live di NORDRA ovvero Monika dei Zen Mother da Seattle con il suo progetto noise/sperimentale, in apertura i loclas OSS minimal/drone. Ϫ ARGO16 via delle Industrie 27 parco tecnologico VEGA MARGHERA (Ve) secondo evento Pulse della settimana, stasera ospiti The MASTER MUSICIANS of JAJOUKA leader maximi della sufi-trance music, led by BACHIR ATTAR + djset Roungh & Tough. ► LUNEDÌ 6 Maggio Ϫ ALTROQUANDO Osteria Musicale via Corniani 32 SANT'ALBERTO di Zero Branco (Tv) in collaborazione con GO DOWN Records stasera saranno qui con il loro heavy rock i LITTLE VILLAINS nati da un'idea di Phil Animal Taylor defunto batterista dei Motörhead. ► MARTEDÌ 7 Maggio Ϫ Osteria AL CASTELLO via Rossi A. 15 CHIUPPANO (Vi) evento Non Piangere Dischi che accoglie TIMBER RATTLE folk pastorale in salsa drone psychedelica da Potter Vallet California. Ϫ Centro Culturale CANDIANI piazzale Candiani MESTRE (Ve) ore 21 per la rassegna Candiani Groove sarà qui ospite il caleberrimo MARC RIBOT, aprirà la serata il duo udinese Luca Dal Sacco e Matteo Mosolo jazz acustico. Ϫ Osteria LE CAVE via delle Cave 51 PADOVA il roots/folk/blues degli accattivanti e sexy The FIREPLACES. ► MERCOLEDÌ 8 Maggio Ϫ fatevi coraggio.   • https://telegram.me/madeinpop/ • https://www.facebook.com/Shyrec/ • https://www.facebook.com/threeblackbirdsfree/ • https://www.facebook.com/NewsletterMadeinpop/ • http://shyrec.bandcamp.com/
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